mercoledì 18 gennaio 2012

Ecco la mappa dei clan camorristici operanti nel Sannio


(Sanniopress) – Dai dati numerici (clicca sulla foto per ingrandirla) dell’ultima relazione presentata in Parlamento dalla Direzione Investigativa Antimafia emerge che nel secondo semestre del 2010 si è registrato un aumento degli incendi (153 a fronte dei 30 del precdente semestre), dei danneggiamenti cosiddetti semplici (483 rispetto a 420) e di quelli seguiti da incendio (153 rispetto a 30). In leggerissima flessione, invece, i dati relativi alle rapine (24 rispetto alle precedenti 28).

La relazione semestrale della Dia traccia anche la mappa delle organizzazioni camorristiche nel Sannio. “A Benevento città – si legge a pag. 297 – il sodalizio di maggiore di maggiore qualificazione risulta sempre quello degli Sparandeo che, unitamente al gruppo dei Piscopo, sviluppa pregnanti dinamiche nei mercati criminali dell’usura, delle estorsioni e del traffico di sostanze stupefacenti. Nel capoluogo operano anche altri sodalizi, ritenuti di entità secondaria perchè costituiti da un esiguo numero di affiliati. Si tratta di gruppi guidati da pregiudicati locali, già militanti nel sodalizio Sparandeo al quale rimangono sempre subordinati”.

La Dia sposta poi la sua attenzione sulla Valle Caudina, comprendente i comuni di Airola, Arpaia, Bonea, Bucciano, Forchia, Moiano, Montesarchio e Paolisi della provincia di Benevento e i comuni di Cervinara, Rotondi e San Martino Valle Caudina della provincia di Avellino. Nell’area in questione “si va consolidando un importante sviluppo industriale che richiama interessi criminosi, anche di natura camorristica. In tale contesto, specialmente nel comune di Montesarchio, ma anche a Bonea, Arpaia, Forchia, Airola, Bucciano e Paolisi, si attesta il sodalizio criminoso dei Pagnozzi che, pur partendo da San Martino Valle Caudina, ha storicamente sviluppato le proprie dinamiche criminali nella contigua cittadina di Montesarchio. Nella vasta area della Valle Caudina, inoltre, si rilevano dinamiche criminali riconducibili al gruppo Iadanza-Panella, risultato dedito alla commissione di estorsioni, spaccio di droghe e al controllo di appalti pubblici”.

A Sant’Agata dei Goti, poi, è operante “il sodalizio Saturnino-Bisesto che estende il proprio raggio d’azione nei comuni di Durazzano, Moiano, Dugenta, Limatola, Airola e Bucciano ove gestisce, principalmente, attività estorsive e alcune piazza di spaccio”.

Per quanto riguarda, infine, la Valle Telesina (nella cui area insistono i comuni di Telese Terme, San Salvatore Telesino e Solopaca) la relazione della Dia segnala “che è emersa la presenza predominante, rispetto agli storici sodalizi ivi operanti, del cartello dei casalesi. Anche in queste zone, infatti, viene rilevata la massiccia partecipazione a subappalti di ditte edili provenienti dall’hinterland casertano, quasi tutti riconducibili a personaggi affiliati al cartello di Casal di Pincipe. I risultati delle ultime investigazioni vanno valutati come un’attualizzazione degli interessi coltivati dai casalesi in zona, ove, nel corso di vecchie indagini, ne era già stata riscontrata la specifica operatività”.

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