martedì 9 giugno 2015

Liminaria, Baselice comune globale


Gruppo di lavoro a palazzo Lembo (foto Morelsa Barbato)
di Morelsa Barbato

Cos’è Liminaria. Un pretesto per sentirsi vivi.

Dal primo al 6 giugno, a Baselice, è passata la carovana di Liminaria che ha portato con sé artisti italiani, inglesi, peruviani e taiwanesi; il tutto supportato da giovani e preparati videomaker, tecnici del suono, fotografi (ovviamente) ma anche antropologi e ricercatori… in pratica un esercito di curiosi.


Non avevo dubbi che avremmo fatto bella figura.

Non avevo dubbi che si sarebbero innamorati di questa meravigliosa terra.

Ma ognuno vive l’amore a proprio modo e vedere come interpretano la mia terra queste persone è stata per me un’esperienza nuova e formativa.



 Non mi dilungherò molto sugli artisti perché ci sarebbe veramente tanto da dire… se siete più curiosi metterò i link.

Alejandro Cornejo Montibeller: artista sonoro, ricercatore e giornalista specializzato in comunicazione interculturale; è stato ospite per una settimana di una famiglia Baselicese e ha prodotto “Famiglia, natura, vibrazione” un lavoro che andrà a riempire il suo progetto già avviato “Conexión rural”, che mette a confronto il sud rurale del Perù con il centro-sud dell’Italia, tra Abruzzo e Fortore beneventano.

Personalmente a me è piaciuto davvero tanto il suo lavoro. Dico solo questo: ho vissuto troppo tempo con i pali eolici che erano quasi riusciti a farmi dimenticare l’impatto che essi hanno avuto sul MIO territorio…poi arriva Alejandro e me lo ricorda.

Hong-Kai Wang. Artista e ricercatrice. “Escursioni Territoriali” un vero e proprio scontro/incontro di rituali e tradizioni fra culture e generazioni differenti.

Chiara Caterina e Angus Carlyle. Rispettivamente documentarista e video arte, e docente e ricercatore del CRiSAP a Londra. In “Night Time” hanno raccontato la notte nel nostro territorio, ci hanno fatto sentire i suoni dell’acqua e la magia delle lucciole... 13 minuti di piacere... a me sembrava di essere a casa!

Enrico Coniglio. Chitarrista ed artista sonoro. Seppure abbia trovato nella Val Fortore “un paesaggio addomesticato dall’agricoltura” è rimasto spiazzato dalla purezza e ruralità che questa terra offre.

(tratto dal blog Morelsa Barbato)

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