giovedì 4 giugno 2015

Nord-Sud, le disuguaglianze iniziano dall'asilo

L'interno di un asilo nido
In base ad elaborazioni Svimez su dati Invalsi, a livello regionale, esiste un forte legame tra frequenza degli asili nido e performances in italiano e matematica degli alunni delle scuole elementari.

Sulla base di dati 2011, quasi un bambino trentino su quattro frequenta gli asili nido (23%), e in seconda elementare registra nelle due discipline punteggi superiori a 210.

In Campania e Calabria, invece, neanche tre bambini su cento frequentano gli asili nido, e registrano in italiano e matematica punteggi di circa venti punti inferiori ai trentini.

È quanto emerge dallo studio “Il più prezioso dei capitali. Infanzia, istruzione, sviluppo del Mezzogiorno” di Vittorio Daniele pubblicato sulla “Rivista Economica del Mezzogiorno”, trimestrale della Svimez diretto da Riccardo Padovani ed edito dal Mulino.

Lo studio mette in relazione il tasso di frequenza degli asili nido fra i bambini 0-2 anni nelle varie regioni italiane con i punteggi in italiano e matematica degli alunni della seconda elementare.
“Poiché l’investimento nell’infanzia – si legge in una nota –  è quello con il maggior rendimento sociale ed economico, ridurre le disuguaglianze di partenza dovrebbe essere una priorità per la politica di riequilibrio territoriale: migliorare la qualità del capitale umano nel Mezzogiorno, sin dall’infanzia, avrebbe effetti positivi anche sullo sviluppo regionale”.

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