martedì 28 luglio 2015

Crisi, timidi segnali di ripresa per il Sud

I primi timidi segnali positivi tornano anche al Sud dopo sette lunghissimi anni di crisi: il primo, simbolico, aumento dell’occupazione (+0,8% nel primo trimestre 2015 rispetto all’anno precedente) è il più recente

È quanto emerge dall’ultima edizione del “Check up Mezzogiorno” realizzato da Confindustria e dall’associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno.

Altrettanto significativo è il dato sull’utilizzo della Cassa Integrazione, sostanzialmente dimezzato rispetto allo stesso periodo del 2014. Siamo ben lontani dal valore del 2007, ma si tratta di un segnale abbastanza chiaro di stabilizzazione dell’economia meridionale, come lo è il buon andamento del fatturato per le imprese meridionali di medie dimensioni: segnali che sembrerebbero indicare il progressivo arrestarsi della caduta e l’avvicinarsi di una possibile inversione di tendenza.

Anche perché resta alta la voglia di fare impresa al Sud: il saldo positivo tra imprese cessate e iscritte raddoppia tra il 2013 e il 2014, con quasi 6.000 imprese in più, soprattutto grazie alla sensibile riduzione delle cessazioni (quasi 8.000 in meno). 
E resta alta soprattutto tra i giovani meridionali: nel 2014 oltre 226.000 imprese meridionali sono condotte da giovani, pari al 40,1% del totale.
Inoltre, aumentano le imprese meridionali “in rete” (oltre 2.800 a luglio 2015), e le società di capitali (+5% rispetto al 2014), in maniera più robusta rispetto al resto del Paese (anche se su numeri che restano più contenuti). 

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