lunedì 5 febbraio 2018

Dal Regno delle due Sicilie ai giorni nostri, il lento declino demografico del Fortore

di Ariadeno

Dalla lettura dei dati pubblicati sul Dizionario statistico de’ paesi del Regno delle Due Sicilia al di qua del faro, ci appare evidente il declino demografico dei 13 paesi da noi monitorati: tutti i paesi della Valfortore, uno del pre-Fortore San Marco dei Cavoti e alcuni a noi vicini della Capitanata.


San Bartolomeo era il più grande anche due secoli fa, nella futura provincia di Benevento, sarà il secondo centro più popoloso 5325 abitanti, secondo solo a Sant’Agata dei Goti con 6079, Montesarchio era lontano con i suoi 4586. 

La scelta di aderire con forza alla nascente provincia di Benevento, non era tutto sommato campata in aria, con una classe politica più sveglia, meno gretta e più preparata, facendo valere il peso demografico, forse qualcosa in più avremmo potuto ottenere dal 1860 ad oggi, ma il Martini e coloro che gli succedettero non possedevano tali caratteristiche. 

Tutto sommato rispetto a due secoli fa, SBiG ha perso solo 598 abitanti, ciò che preoccupa è l’inverso trend rispetto al 1824, quando le nascite surclassavano le morti a differenza del 2017 quando a fronte di 16 nascite a tutto settembre, si contano già 66 decessi.

Il secondo paese in ordine di grandezza demografica era ed è San Marco dei Cavoti, appartenente al Principato Ultra, contava ben 4287 abitanti, al settembre 2017 ne conta 1000 in meno 3295. L’emigrazione è stata forte negli anni post unitari.

Un grande centro doveva essere Baselice, d’altra parte è testimoniato ancora dal suo bel centro storico e dai numerosi palazzi signorili; appartenente al Contado del Molise contava 4027 abitanti. L’emigrazione ha colpito durissimo i nostri dirimpettai, all’appello mancano oltre 1700 persone, sono 2305 e cosa ancora più drammatica è lo 0 nella casella delle nascite del mese di settembre che fa il paio con lo 0 di maggio.

Devastato dall’emigrazione e ridotto a vestigia del paese che fu è San Marco la Catola in Capitanata. Il borgo ha un castello ed un centro storico davvero molto bello e conta numerosi palazzi signorili, contava ben 3790 abitanti, poco meno di 3000 in più degli odierni 969, ma con solo quattro nascite da gennaio a settembre il futuro non è roseo.

2300 abitanti in meno conta anche Montefalcone, centro che aveva 3709 abitanti rispetto ai 1461 odierni, ma con uno zero nella casella delle nascite che non lascia spazio a speranze di ripresa.  Bel paesino doveva essere anche Volturara Appula ben 2423 abitanti contro i 407 odierni. 2000 abitanti in meno e una sola nascita nei primi 9 mesi del 2017. Nonostante fosse sede episcopale, Volturara non ha mai avuto lo sviluppo tumultuoso di un San Bartolomeo in Galdo.

Anche Volturino paga dazio, 2236 abitanti nel 1824, 1688 oggi, tutto sommato uno di quelli che sta resistendo meglio allo spopolamento. Importante centro anche Castelvetere in Val Fortore, 3027 abitanti nel 1824, poco più di 1000 oggi, per l’esattezza 1176.

Biccari sta reggendo meglio di tutti, aveva 3391 abitanti nel 1824, ne ha 2753, ma ciò che lascia sperare e ci fa guardare questo paese con simpatia, sono le ben 17 nascite dall’inizio dell’anno. È un paese che oltre 2000 abitanti in meno di Sbig, ma fino a settembre 2017 conta addirittura una nascita in più.

Purtroppo Alberona e Tufara a differenza di Biccari, stanno collassando, non tanto per il decremento della popolazione, contavano rispettivamente 2892 e 2431 abitanti nel 1824, ne contano 892 e 954, ma ciò che ci fa ritenere che siano in grossa crisi è l’assenza di nascite. A Tufara si è avuta una sola nascita in 9 mesi, ad Alberona la casella delle nascite recita 0 dall’inizio dell’anno.

Chiudo con il più piccolo paese di allora, 1979 abitanti, che rispetto ad altri ha retto molto meglio Foiano di Val Fortore, purtroppo nel mese di settembre continua a segnare un triste 0 nella casella delle nascite e per la prima volta è sceso sotto i 1400 abitanti, 1396.
Sarebbe bello rimettere indietro l’orologio della storia, e tornare a vedere i nostri centri pullulanti di vita, ma tant’è… 

Chissà che qualcuno non legga le proposte che Mignogna, sindaco di Biccari, il quale sta facendo un egregio lavoro nella sua cittadina, ha vergato per il rilancio dei piccoli centri e possa portarle all’attenzione del prossimo Parlamento. Tuttavia non sono solo i piccoli centri in sofferenza, ma è tutto il Sud, nei primi 9 mesi del 2017 Napoli ha perso 3000 abitanti, Milano ne ha guadagnato ben 12000.

(Fonte: sanbartolomeo.info)

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