Le associazioni e i comitati locali si stanno opponendo da anni all'installazione di altri impianti eolici all’interno del territorio sannita. La lotta all’eolico selvaggio, non si era arrestata neanche durante i mesi estivi con l’occupazione del Regio Tratturo.
Mentre sul tema si muove anche l'Unione europea, è stata inoltrata alla Regione Campania una diffida per annullare in autotutela tutte le concessioni fino ad oggi elargite.
Mentre sul tema si muove anche l'Unione europea, è stata inoltrata alla Regione Campania una diffida per annullare in autotutela tutte le concessioni fino ad oggi elargite.
“Da tempo - spiega Giuseppe Fappiano del Fronte Sannita per la Difesa della Montagna – l'amministrazione Caldoro è stata estremamente prodiga di autorizzazioni, che l’amministrazione De Luca si guarda bene a andare ad annullare o sospendere anche trovandosi di fronte all’avvio della procedura di infrazione per gli impianti eolici autorizzati in aree SIC-ZPS da parte della Commissione europea”.
Insomma, l’Alto Sannio ed il Fortore convivono sin dai primi anni ’90 con la spada di Damocle dell’eolico che massacra il territorio.
“Ad oggi – prosegue Fappiano – nella sola Valle del Fortore, sono installati impianti eolici per una potenza di oltre 500 Mw che si traducono in circa 600 pale eoliche. Saturata quasi interamente la Valle del Fortore le società eoliche hanno indirizzato i loro interessi verso le aree ancora vergini del Matese Sud-Orientale e la Valle del Tammaro. Su queste aree sono state già autorizzate, o hanno ricevuto il parere VIA-VI-VAS, impianti eolici per una potenza complessiva di 1.401,039 che si traducono in circa 500 pale eoliche da 3 Mw di potenza. A suo tempo anche la stessa amministrazione provinciale, percepita la gravità della situazione, commissionò all'Asea (Agenzia sannita per l'energia e l'ambiente), agenzia delegata dall'amministrazione provinciale di Benevento, uno studio sulle potenzialità delle risorse energetiche rinnovabili del proprio territorio”.
Ma quali furono le considerazioni finali dello studio dell’Asea?
Risultò che “nel territorio della provincia di Benevento lo sfruttamento della fonte eolica risulta particolarmente accentuato. Allo stato attuale, infatti, sono stati realizzati parchi eolici per oltre 450 Mw presenti soprattutto nei comuni del Fortore. Con queste installazioni, il bacino eolico della provincia di Benevento ha raggiunto un livello di saturazione stimato nel 60-70% del proprio potenziale.”
Quindi, secondo la relazione Asea la potenzialità eolica della Provincia di Benevento è pari a non oltre 650 Mw di potenza installabile.
“La Regione Campania – dice ancora Fappiano – incurante degli studi prodotti dalla Provincia di Benevento, ha continuato ad autorizzare e a oggi sono stati autorizzati o valutati positivamente impianti eolici per una potenza complessiva pari a 1.401,039 Mw. Insomma, da quei 650 Mw di potenziale massimo che la Provincia di Benevento poteva esprimere la Regione Campania, a oggi, ne ha autorizzati altri 1.401MW che aggiunti ai 500 già installati si arriva a 1.904,039 Mw saturando il territorio Sannita per circa il 300% del suo potenziale massimo. Tradotto in cifre ciò significa circa 500 nuove pale eoliche da 3 Mw di potenza. Milioni di tonnellate di cemento armato da colare nelle viscere delle montagne carsiche del Matese e dell'Alto Tammaro, centinaia di chilometri di cavi dotti elettrici interrati ed aerei, centinaia di chilometri di piste di collegamento tra le torri, tre mega centrali elettriche di smistamento e centinaia di migliaia di appezzamenti di terreni sottratti all’agricoltura ed espropriati ai contadini, agli allevatori ed agli agricoltori".
Nel frattempo, le associazioni ed i comitati hanno presentato una diffida alla Regione Campania, firmata da Fronte Sannita per la Difesa della Montagna, Lipu delegazione di Benevento, Associazione "Altra Benevento", Comitato "Pro Sannio" di Santa Croce del Sannio, WWF Sannio, Comitato per la Difesa e la Tutela della Montagna di Morcone, Cittadini in Movimento di San Salvatore Telesino, Comitato Civico Contro l'Inceneritore di San Salvatore Telesino, Comitato Cittadino "Don Chisciotte" Cerreto Sannita.
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