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Il presidente Zaccaria Spina |
È scontro tra Regione e Comunità montana del Fortore sulla
vicenda degli operai forestali che attendono ancora gli stipendi arretrati.
L’antefatto: nei giorni scorsi Palazzo Santa Lucia – tramite il vicepresidente della commissione regionale agricoltura Mortaruolo – aveva invitato
gli enti montani ad “attivare presso le singole tesorerie una richiesta di
anticipazione per consentire il pagamento di alcune delle mensilità arretrate
spettanti ai lavoratori forestali”.
La dura risposta del presidente Zaccaria Spina è arrivata a
stretto giro di posta.
“Relativamente – scrive in una nota – al grave accumulo di mensilità non pagate agli operai forestali, la Comunità montana del Fortore negli ultimi tempi ha già provveduto ad effettuare anticipazioni sulle spese per circa 800mila euro e nell’ultima seduta di Giunta ha provveduto a deliberare un ulteriore richiesta di anticipazione di tesoreria presso l’istituto di credito che gestisce tale servizio”.
E aggiunge: “La situazione è paradossale e purtroppo, dopo
sei anni di tribolazioni, l’idea di annunciare la risoluzione del problema
proponendo agli enti delegati ulteriori insostenibili anticipazioni è
quantomeno approssimativa ed inadeguata”.
“Dopo aver provveduto ad anticipare negli ultimi tempi circa
800mila euro per gli operai – afferma – abbiamo deliberato una ulteriore
richiesta da sottoporre al vaglio dell’Istituto di credito tesoriere della
comunità che dovrà ora esprimersi sulla fattibilità. Abbiamo dovuto anticipare
per il 2015 il pagamento di contributi previdenziali per poter far percepire
agli operai almeno le provvidenze previste per le giornate di cassa
integrazione oltre a piccole anticipazioni sulle spettanze".
La situazione è completamente "paradossale e pregiudica la normale e lineare attività dell’ente oltre che la tenuta sociale ed economica dell’intero comprensorio e di circa 180 famiglie di lavoratori”.
La situazione è completamente "paradossale e pregiudica la normale e lineare attività dell’ente oltre che la tenuta sociale ed economica dell’intero comprensorio e di circa 180 famiglie di lavoratori”.
Nei giorni scorsi è stata deliberata all’unanimità dal
consiglio generale dell’ente e stilata una lettera da parte dei sindaci
indirizzata a tutte le autorità competenti.
A rincarare la dose ci pensa poi il vicepresidente, Salvatore Brancaccio: “E’ assurdo che si possa pensare di
aggirare il dramma di tante famiglie proponendo dopo sei anni agli enti
delegati ulteriori ed improbabili quanto onerose anticipazioni di tesoreria. La
Regione Campania dovrebbe velocizzare le procedure ordinarie o, procedere, così
come pure promesso, ad istituire un fondo di anticipazione per tutte le
Comunità Montana. La tattica dello scarica barile serve solo ad inasprire
ancora di più gli animi, a creare ulteriore confusione e a rimandare
ulteriormente la risoluzione del problema.”
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