giovedì 17 luglio 2008

Isidea: facciamo "Sanniobardia", una nuova regione con Molise, Benevento, Avellino e Salerno

Noi poveri abitanti di quest'ultimo lembo di terra campana (il Fortore) non possiamo che condividere e fare nostra la proposta fatta dal presidente di Isidea.

Il drammatico problema dei rifiuti di Napoli, frutto della scellerata politica partenopea, è stato scaricato sui nostri incolpevoli territori, di grande pregio ambientale, impegnati da anni a tutelare e valorizzare identità e sviluppo sostenibile, in assenza costante di un serio sostegno strategico regionale.
È in atto nel Sannio un rinnovato e più convinto tentativo di distacco da una Campania sempre più infelice.
Al molto atteso ‘Molisannio’, rilanciato con forza dal Consigliere regionale Luca Colasanto, da un Comitato bipartisan e dalla Rete ecosolidale Arcobaleno, si è aggiunta la proposta del Comitato ‘Spazio Aperto’ per una nuova ‘Regione dei Due Principati (Benevento-Avellino-Salerno)’.
La Lega Sud Ausonia, inoltre, vorrebbe istituire una ‘Provincia Autonoma di Benevento’.

Interesse comune di questi orientamenti ‘separatisti’ è quello di liberarsi del Napoli-centrismo per pervenire all’autonomia legislativa e amministrativa.
In ogni caso, bisogna tener conto dell'articolo 132 della Costituzione, per il quale è possibile la creazione di nuove regioni con un minimo di un milione di abitanti, quando ne facciano richiesta tanti consigli comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessate, e la proposta sia approvata con referendum dalla maggioranza delle popolazioni stesse.

Il Molisannio, territorio del Sannio antico, se un giorno verrà istituito, avrà una superficie di 6.509 kmq e una popolazione di circa seicentomila abitanti.
Come si sottolinea sul portale ‘la nuova regione’, il ritorno ai Due Principati, di longobarda memoria, unificherebbe circa un milione e ottocentomila persone su una superficie di 10.595 Kmq.
Le predette proposte sono tutte suggestive e liberatorie, con giusti ingredienti di affinità storico-culturali e di possibili strategie territoriali condivise, ma corrono il rischio futuro di incamminarsi su binari paralleli e divergenti.
Al fine di convogliare ogni energia verso l’obiettivo comune di una nuova regione, Isidea avanza una proposta di sintesi tra l’ipotesi Molisannio e quella dei Due Principati. Si crei la ‘ Sanniobardia’, di cui facciano parte il Molise, Benevento, Avellino e Salerno.

Non è semplice sommatoria, ma discorso storico e territoriale coerente, che trova un precursore nel grande Arechi II, supremus princeps gentis Langobardorum, il quale, coltivando il mito del Sannio, si sentiva ‘princeps Samnitium’.

Il presidente di Isidea
Rito Martignetti

Una email riflessiva

Postiamo una email di una persona che vive all'estero e che guarda le cose dal di fuori del piccolo "recinto" in cui viviamo noi. L'anonimato è essenziale per tutelare la sua privacy.

Ciao Antonio,
ho letto gli articoli e mi piacciono molto. Complimenti! Non sapevo avessi ingranato in questa direzione. Mi fa piacere che qualcuno si dia da fare per far (almeno) sentire una voce. Purtroppo leggendo I tuoi articoli c’e’ solo da arrabbiarsi ma almeno c’e’ la speranza che avvenga una presa di coscienza. E che qualcosa si muova per migliorare le condizioni di questo sud (specie le nostre zone che secondo me pero’ sono ormai senza speranza. Forse sono troppo pessimista?). Mah!Speriamo.

C’è tempo (Ivano Fossati)

Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno che hai voglia ad aspettare
un tempo sognato che viene di notte
e un altro di giorno teso
come un lino a sventolare.

C'è un tempo negato e uno segreto
un tempo distante che è roba degli altri
un momento che era meglio partire
e quella volta che noi due era meglio parlarci.

C'è un tempo perfetto per fare silenzio
guardare il passaggio del sole d'estate
e saper raccontare ai nostri bambini quando
è l'ora muta delle fate.

C'è un giorno che ci siamo perduti
come smarrire un anello in un prato
e c'era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato.

È tempo che sfugge, niente paura
che prima o poi ci riprende
perché c'è tempo, c'è tempo c'è tempo, c'è tempo
per questo mare infinito di gente.

Dio, è proprio tanto che piove
e da un anno non torno
da mezz'ora sono qui arruffato
dentro una sala d'aspetto
di un tram che non viene
non essere gelosa di me
della mia vita
non essere gelosa di me
non essere mai gelosa di me.

C'è un tempo d'aspetto come dicevo
qualcosa di buono che verrà
un attimo fotografato, dipinto, segnato
e quello dopo perduto via
senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata
la sua fotografia.

C'è un tempo bellissimo tutto sudato
una stagione ribelle
l'istante in cui scocca l'unica freccia
che arriva alla volta celeste
e trafigge le stelle
è un giorno che tutta la gente
si tende la mano
è il medesimo istante per tutti
che sarà benedetto, io credo
da molto lontano
è il tempo che è finalmente
o quando ci si capisce
un tempo in cui mi vedrai
accanto a te nuovamente
mano alla mano
che buffi saremo
se non ci avranno nemmeno
avvisato.

Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c'era un tempo sognato
che bisognava sognare.

mercoledì 16 luglio 2008

Depuratori, alla Campania la bandiera nera di Legambiente

Il tradizionale vessillo dei pirati e' stato assegnato alla regione per il cattivo funzionamento dei depuratori.
Dal 2002, la Campania ha ricevuto per la seconda volta la bandiera nera di Legambiente, nell'ambito dell'iniziativa Goletta Verde, la campagna di monitoraggio e sensibilizzazione sullo stato di salute dei mari italiani.
Presentati stamattina i risultati dei campionamenti effettuati nelle province di Napoli e Caserta, ribadendo che "si tratta di analisi puntuali e non continuative, piuttosto un'istantanea delle condizioni del mare".
"La principale causa d'inquinamento è l'abusivismo edilizio - spiegano da Legambiente - che rende i fiumi lo sversatoio di rifiuti di ogni tipo. Manca la volonta' politica di rendere operativo il sistema idrico integrato, cioe' i depuratori, e l'inquinamento fluviale influisce ovviamente su quello del mare".
(fonte: rainews24)

martedì 15 luglio 2008

Morti bianche in calo nel 2007

Rapporto Inail. Nel 2007 ci sono stati in Italia 1.210 morti sul lavoro, oltre cento in meno rispetto all'anno precedente, quando a perdere la vita sono state 1.341 persone.
Per quanto riguarda i lavoratori stranieri, sono il Marocco, la Romania e l’Albania i paesi che ogni anno pagano il maggior tributo in termini di infortuni: in totale il 40% delle denunce e il 47% dei casi mortali. In particolare la Romania con quasi 18 mila casi è al secondo posto (dopo il Marocco) nella graduatoria delle denunce e al primo di quella dei casi mortali, con 41 morti bianche nel 2007: 1 decesso su 4 tra gli stranieri riguarda un lavoratore romeno.
Quanto all’incidenza degli infortuni sul lavoro, l’Italia si colloca in una posizione favorevole rispetto a molti altri paesi europei (ad esempio Spagna e Germania). Ma ha invece il triste primato degli infortuni mortali.
(tratto da redattore sociale.it)

lunedì 14 luglio 2008

Sant'Arcangelo Trimonte, bloccati altri due camion con materiale radioattivo

Altri due camion contenenti materiale radioattivo con materiale radioattivo al di sopra della soglia tollerabile, sono stati bloccati ieri sera mentre si dirigevano a sversare rifiuti nella discarica di Sant'Arcangelo Trimonte. Il Comitato civico costituitosi proprio in occasione dell’apertura della discarica avrebbe chiesto di intensificare i controlli in materia. Già nelle scorse settimane erano stati bloccati 4 camion che trasportavano sostanze radioattive.
(fonte: ilquaderno.it)

venerdì 11 luglio 2008

Francia, perdita di acqua con uranio sospesa attività in centrale nucleare


Dedichiamo questa notizia ai nuclearisti della ultima ora. A quelli che fanno finta di non capire che oggi esistono altre fonti di energia meno inquinanti e più sicure per la salute umana.

Verrà sospesa l'attività in una parte del sito nucleare francese di Tricastin (Vaucluse) dopo il riversamento accidentale di acque contenenti uranio nei fiumi circostanti avvenuto nei giorni scorsi.
E' stata l'Autorità per la sicurezza nucleare francese a chiedere in mattinata a Socatri, società satellite del colosso energetico Areva, di sospendere l'attività del suo sito di trattamento nella centrale nucleare di Tricastin, nel sud della Francia, e di prendere "misure immediate di messa in sicurezza", dopo la perdita di acqua contenente uranio.
(Fonte: www.repubblica.it)

giovedì 10 luglio 2008

Raccolta differenziata, nessun paese del Fortore tra i comuni ricicloni

Legambiente ha stilato la classifica dei comuni italiani campioni nella raccolta differenziata, i piccoli centri superano le grandi città e il Nord va meglio del Sud.
I parametri stabiliti dalla giuria hanno consentito a ben 1081 comuni di entrare nella classifica. Tra questi 968 si trovano al Nord, 42 al centro e 71 al Sud, di cui 39 solo in Campania.

Per quanto riguarda il Fortore però nessun paese del comprensorio si è classificato nello studio realizzato dall’associazione ambientalista. Il primo paese – al di sotto dei 10mila abitanti – in provincia di Benevento a classificarsi è San Lupo al 25esimo posto (con il 65 per cento di raccolta differenziata), seguono Guardia Sanframondi al 53esimo posto (con il 47,59 per cento) e al 54esimo San Giorgio del Sannio (con il 47,50 per cento).

mercoledì 9 luglio 2008

Un museo dell’energia rinnovabile a Ginestra degli Schiavoni


Un “museo dell’energia rinnovabile” a Ginestra degli Schiavoni. E’ quanto emerge da uno studio condotto dall’Agenzia Sannita per l’energia e l’ambiente, società partecipata dalla Provincia di Benevento. Lo spazio museale a fini didattici dedicato all’energia rinnovabile, già individuato, d’intesa con l’Amministrazione comunale di Ginestra in via Porta Nuova di Ginestra, svolgerà funzioni di “introduzione teorica e descrittiva” delle fonti energetiche rinnovabili presenti sul territorio. Lo comunica il presidente dell’ASEA Antonio Calzone, che ha precisato che l’iniziativa rientra nel quadro delle attività per lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile.

Lo studio, con il titolo di: “Monitoraggio e Studi di fattibilità su Stato di fatto - Prospettive di sviluppo - Integrazione Socio-Ambientale delle fonti di energia alternativa e valorizzazione Socio-Ambientale del territorio di Ginestra degli Schiavoni”, redatto per conto dell’Agenzia ASEA dall’architetto Antonietta Finella con la partecipazione della struttura tecnica del comune di Ginestra, propone una lettura nuova delle infrastrutture energetiche presenti sul territorio ginestrese.

A giudizio dell’ASEA i parchi eolici ed il parco fotovoltaico possono costituire strumenti per nuove ricadute economiche sull’economia locale. Infatti, lo studio propone itinerari urbani ed extra-urbani di fruizione di tipo tecnologico -ambientale (dunque indirizzata sia ad un tipo di turismo ambientale / storico / rurale che tecnologico / didattico). In particolare l’ “Idea-Progetto” punta sulla proposta locale di eco-turismo: capacità di muovere turisti attratti da un’offerta indirizzata al turismo di qualità a costi contenuti sulle scelte locali di una specifica e coerente politica ambientale.

Il Predente Calzone, nel rimarcare l’importanza dello studio e delle analisi prodotte, ritiene necessario continuare in detta direzione soprattutto in un territorio economicamente marginale come quello del Fortore. Si può puntare, ha aggiunto il presidente, ad un processo di sviluppo in controtendenza con quanto registrato fino ad oggi in tale area. Rispetto ai grandi problemi che affliggono le aree interne appenniniche, tra cui, sicuramente, il più catastrofico è quello della desertificazione sociale, l’opzione delle fonti di energia rinnovabili (il sole, il vento, le biomasse) rappresenta, ha concluso Calzone, la risorsa per iniziare quella crescita economica e sociale attesa da anni dalle popolazioni fortorine.
(82cento.it)

martedì 8 luglio 2008

Benevento, ‘L’esperienza della cooperativa Placido Rizzotto”: il resoconto del convegno

La direttrice, Valentina Fiore: ‘L’assegnazione dei beni confiscati può portare vantaggi concreti ai territori e ai produttori vicini”.

Nell’ambito delle attività del master universitario di I livello in “Valorizzazione e gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata” si è svolto presso la Facoltà di Scienze economiche e aziendali dell’Università degli Studi del Sannio, il seminario su “L’uso sociale dei beni confiscati: l’esperienza della cooperativa Placido Rizzotto”. Valentina Fiore, direttrice della cooperativa sociale “Placido Rizzotto”, ha testimoniato l’esperienza coraggiosa di un’ iniziativa, nata nel 2001, grazie al progetto “LiberaTerra” promosso dall'Associazione Libera e dalla Prefettura di Palermo. Il racconto di Valentina Fiore si è soffermato anche sulle difficoltà, di carattere gestionale, nell’amministrazione di 155 ettari di terreno in Sicilia, confiscati a boss del calibro di Brusca e Riina, e sin a quel momento lasciati in totale stato di abbandono.

La Cooperativa opera sulle terre del Consorzio di Comuni “Sviluppo e Legalità” ove effettua l'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, creando opportunità occupazionali ispirandosi ai principi della solidarietà e della legalità. L’incessante impegno dei soci nella coltivazione delle terre confiscate, l’ininterrotta concezione di nuove idee e una bella dose di buona volontà, hanno consentito ai soci della Cooperativa, che continuano a credere ed impegnarsi nel Progetto “Libera Terra”, di raggiungere un importante risultato. Oggi, infatti, “Libera Terra” è divenuto un progetto pilota a livello europeo.
“Si tratta d’ imprese sociali – ha dichiarato Fiore -, che favoriscono l’inserimento di soggetti svantaggiati, lavorando necessariamente in modo organizzato e con un occhio attento al mercato”. Per questa ragione è nata l’Agenzia di Cooperazione Libera Terra che tutela gli aspetti organizzativi, collaborando con Slow Food, Coop, Alce Nero & Mielizia, Banca Etica.

“Prossimo obiettivo – ha spiegato la direttrice di ‘Placido Rizzotto’ – è il turismo responsabile. Pensiamo alla nascita di una cooperativa di giovani che offra servizi correlati ai beni confiscati, come visite e soggiorni nei nostri agriturismi o in quelle aziende che aderiscono a valori di legalità e giustizia sociale. L’ambizione – ha concluso – è quella di voler dimostrare che l’assegnazione dei beni confiscati in un territorio può portare vantaggi concreti non solo a chi gestisce direttamente i beni ma in generale anche ai territori e ai produttori vicini”.
(www.82cento.it)