venerdì 6 febbraio 2009

La disinformazione

Repubblica del 5 febbraio riporta le dichiarazioni del Presidente Berlusconi sulle azioni del suo governo per arginare la crisi finanziaria.

"Un governo che si è mosso subito e per primo... Sono stato il primo il 10 ottobre ad annunciare agli italiani che non avrebbero dovuto avere timore per i depositi che avevano nelle banche e a mettere la garanzia dello Stato contro il loro fallimento: questa nostra iniziativa è stata poi esportata in Europa... Sono riuscito a convincere Bush e i suoi collaboratori, inerti di fronte al fallimento della Lehman Brothers, che lo Stato doveva intervenire. La prima idea, la prima iniziativa, il primo spunto abbiamo l'orgoglio di dire che è venuto da noi".

Giusto orgoglio, condividiamo. Ma quello che è incomprensibile è che di questa leadership mondiale non vi è traccia sulla stampa internazionale. Su Google è facile trovare link che parlano del piano Paulson (il Tarp, cioè l’acquisto degli asset "tossici"), del piano Brown (la ricapitalizzazione delle banche) o del piano Zingales (il debt-for-equity swap). Ma quando si parla di piano Berlusconi ci si riferisce al massimo al salvataggio di Alitalia. Peggio ancora, il 13 ottobre scorso, appena tre giorni dopo che Berlusconi aveva indicato al mondo la via di salvezza, i media britannici (anche quelli tradizionalmente legati ai conservatori) attribuivano il ruolo di leader e modello al loro premier, Gordon Brown.

E' chiaro che qua ci sono solo due possibili spiegazioni. La prima è l'eccessiva modestia del nostro primo ministro, il quale ha dato di nascosto le idee giuste ai leader mondiali che le hanno fatte proprie senza ringraziarlo e citarlo. La seconda è che siamo invece di fronte ad un caso clamoroso di disinformazione. Dei media internazionali, ovviamente. Fanno dunque bene i media italiani a dare ampio risalto al Silvio's plan.

Fausto Panunzi
(tratto dal sito www.lavoce.info)

giovedì 5 febbraio 2009

Mostra/denuncia de l’Altro sud: "Identità in frantumi"‏

Carissimi, scrivo per informarvi che, su proposta dell’amico Giuseppe De Martino, abbiamo deciso di dar vita ad un’iniziativa volta a valorizzare il patrimonio artistico meridionale e la nostra identità.

Daremo vita ad un’attività di raccolta di foto di monumenti ed opere d’arte malamente conservati, non curate e dimenticate dalle istituzioni preposte alla loro tutela per poi fare, con quelle più significative, una mostra/denuncia.
Abbiamo tutti sotto gli occhi il pessimo stato di conservazione, soprattutto al Sud, di opere che in altri paesi sarebbero un attrattore turistico di primaria importanza. Questo immenso patrimonio va valorizzato ed attraverso di esso va recuperato, da parte di noi meridionali, l’orgoglio di appartenere ad una comunità per secoli unita ed egemone in Europa.

Per dare all’iniziativa uno spirito propositivo, nella realizzazione della mostra fotografica indicheremo anche una possibilità di recupero dell’opera stimando le spese che sarebbero necessarie. Si occuperà di questo aspetto tecnico, Bruno Pappalardo, architetto e docente di storia dell’arte, direttore del nostro dipartimento storico-artistico.

Chi è interessato all’iniziativa ed è di Napoli, può mettersi in contatto con noi. Sarebbe preferibile che venisse a trovarci in sede il martedì dalle 17.30 alle 20.
Chi non è di Napoli o comunque ha difficoltà a raggiungere la sede può inviarci proposte, suggerimenti e foto all’indirizzo e mail: pibix52@libero.it.
Indicando l’autore delle foto, l’opera fotografata e l’ubicazione. Chi è interessato a scattare le foto in questione può naturalmente già cominciare anche se intendiamo partire formalmente in una data precisa (da stabilire) informandone anche la stampa. Nell’attesa dei vostri contributi e della vostra collaborazione, vi saluto tutti.
Gaetano Pietropaolo
(coordinatore nazionale)

www.laltrosud.it

mercoledì 4 febbraio 2009

Elezioni Baselice, Canonico sfida l'attuale maggioranza

Elezioni comunali 2009. È certo a sfidare la maggioranza uscente, al Comune di Baselice, sarà la compagine guidata da Domenico Canonico. In gioventù militante della sinistra storica baselicese. A un certo punto scompare dallo scenario politico locale per dedicarsi alla sua professione: l’agronomo. Voluto da un gruppo di giovani e professionisti, di diversa estrazione politica, gli tocca raccogliere l’eredità lasciatagli dall’ex capogruppo di minoranza Aldo Lepore (purtroppo scomparso prematuramente).

Canonico si pone in continuità con la vecchia minoranza ma con l’obiettivo di rinnovare gli uomini che faranno parte della lista che il sei e sette giugno competeranno per la poltrona da sindaco del piccolo comune fortorino.
D’altra parte il gruppo che lo sostiene ha rifiutato in un primo momento la proposta da capolista offerta da Doriano Bianco, marito dell’attuale vicesindaco. E proprio in questi giorni quella dell’attuale consigliere provinciale dell’Idv, Michele Maddalena, cognato dell’attuale consigliere di maggioranza nonché ex assessore alla comunità montana del Fortore, Emanuele del Grosso. Dunque nessun compromesso con l’altra parte. Gli elettori baselicesi apprezzeranno questa scelta? Staremo a vedere.

Sul versante opposto l’attuale sindaco Nicolino del Vecchio, dopo due legislature - e visto che ormai il terzo mandato è rimandato alle calende greche - dovrà scegliere il suo successore. Diversi i nomi fatti in questi mesi, ma non è escluso che potrebbe candidarsi nelle seconde file per poi assumere la carica di vicesindaco. Come non è escluso che possa restarsene a casa dando l’imprimatur a qualche uomo di sua fiducia, il quale possa garantire gli interessi del “blocco sociale” che lo sostiene da trent’anni a questa parte. Per il momento sono ipotesi. L’attuale primo cittadino nulla ha fatto trapelare sulle sue prossime mosse. Una cosa è certa il rivale Canonico è pronto a dare battaglia.

P.S. Il dottor Doriano Bianco ci ha contattati per smentire categorigamente quanto riportato nel passaggio che lo riguarda, affermando che non si è mai offerto come capolista del gruppo che sostiene la candidatura a sindaco di Domenico Canonico e di non aver mai partecipato a nessuna riunione politica.

martedì 3 febbraio 2009

Natura. Passione del Sannio. Ma non per il Fortore


Spesso ci viene il dubbio: ma il Fortore fa parte del Sannio? E più in generale: fa parte della Campania?

Per dissipare l’incertezza basta leggersi la nota della Provincia di Benevento denominata "Natura. Passione del Sannio". Ebbene se si va ad analizzare il programma dell’iniziativa si legge: “Il progetto - Comunicato stampa numero 482 del 02 febbraio - intende esaltare i paesaggi e la natura del Sannio e la sublimazione artistica di questi elementi in un pacchetto di iniziative culturale nelle quali intervengono diverse discipline e professionalità. Il progetto si suddivide in tre fasi: la prima da 4 al 14 aprile ha le proprie tappe a Cusano Mutri e Pannarano dal titolo "I viaggi nella Natura"; la seconda il 4 aprile in Pietrelcina con il titolo "Madre Natura, Madre Madonna"; la terza, dal 7 aprile al 30 settembre, è invece focalizzata presso il Museo d'arte contemporanea Arcos di Benevento con la Mostra "I paesaggi e la natura dell'arte". E continua: “Gli eventi legati a ‘I viaggi nella Natura’, ovviamente, hanno come obiettivo il turismo e la riscoperta di angoli nascosti del Sannio e consistono principalmente in escursioni di diverso grado di difficoltà in alcune delle perle territoriali locali: l'Oasi del Wwf di Pannarano, le Gole di Caccaviola, il Salto dell'Orso, I Sentieri del Monte Cigno e le Forre di Lavelle”.

E bla bla bla. Ma in questo comunicato non c’è nulla che possa riguardare le bellezze naturalistiche e architettoniche, per non parlare dei musei, del Fortore. Un’amnesia? Una dimenticanza? Una gaffe? Oppure il Fortore è un angolo talmente nascosto di cui ci si ricorda solo in campagna elettorale?
Se si va a vedere poi il programma politico dei partiti alle scorse elezioni politiche. Tutti parlano di sviluppo del Fortore. Tutti hanno in debita considerazione (sempre in campagna elettorale) quest’area che è l’area più povera del Sannio. E questo è vero. Ma i fortorini di passioni e di legami alla propria “montagna” ne hanno talmente tanta che sanno che la loro terra – nonostante i saccheggi subiti – è tra le più ricche di cultura dell’intero Sannio. Ma evidentemente questo al Palazzo non interessa. E' arrivata forse l'ora di chiedere asilo politico al vicino Molise?

lunedì 2 febbraio 2009

Allarme usura



da EpicentroBenevento

“I dati sull’aumento dell’usura forniti dall’Eurispes sono seriamente preoccupanti e conseguenza diretta della crisi economica insieme alla contestuale stretta delle banche al sostegno al credito”. E’ quanto afferma il presidente della Cidec di Benevento, Milena Petrucciani, sui dati diffusi ieri dall’Eurispes.
Secondo l’Eurispes – sottolinea Petrucciani- l'usura e' un fenomeno sempre più diffuso in Italia ma che continua a rimanere sommerso.

Napoli (62) è tra le province italiane quella più interessata dal delitto di usura, seguita da Bari (18), Torino (17), Milano e Roma (15). Napoli (205) risulta capolista anche nella graduatoria che prende in esame gli anni tra il 2004 e il 2008, con uno scarto consistente su Roma (100), Torino (87), Milano (79) e Bari (72).

Le vittime maggiormente colpite dal fenomeno sono soprattutto (48%) piccole imprese operanti nel commercio, seguite da altre tipologie di imprese (25%), da artigiani (10%), liberi professionisti e lavoratori dipendenti (rispettivamente 7% e 8%) e da una bassa percentuale di disoccupati e pensionati (2%).
Il numero dei commercianti vittime di usura e' aumentato negli ultimi anni, provati da una crisi che ha fatto registrare fra l'altro la chiusura di 357.000 attività commerciali dal 2000 a oggi. Elevatissimi i tassi di interesse che oscillano fra il 120% e il 240% annui, con un 15% di casi che arriva fino al 500% annuo e un 10% che li supera.

“Quando un imprenditore non riesce a trovare risposta nelle banche ed ha difficoltà nell’accesso al credito, preso spesso dalla disperazione, si rivolge a ‘canali alternativi’ che offrono prestiti a tassi più elevati di quelli bancari, alimentando così il circolo pericoloso dell’usura. Ecco perché – afferma il presidente Petrucciani - la Cidec da tempo sollecita una maggiore sensibilizzazione del sistema bancario verso la piccola impresa attraverso un sostegno e una maggiore personalizzazione dei servizi di finanziamento. La nostra Confederazione, negli ultimi mesi ha messo in campo numerose iniziative che adesso proverà a rafforzare e replicare su tutti i territori. A Palermo è stato attivato lo sportello legalità, a Salerno abbiamo stretto un accordo con l’Arma dei carabinieri per monitorare il fenomeno ed a livello nazionale è nata da pochi mesi la Federazione antiusura per l’attivazione di un fondo che agevoli il credito a favore degli associati La nostra Federazione – continua Petrucciani – continuerà a lavorare in stretta collaborazione con le forze dell’ordine per assistere le imprese associate aiutando chiunque si trovi stretto nella morsa del racket, delle estorsioni e dell’usura”.

“Un sistema, quello di Cidec - conclude il presidente Milena Petrucciani - per serrare le file contro la criminalità organizzata e sostenere i commercianti e gli artigiani che hanno bisogno di non sentirsi soli”.

sabato 31 gennaio 2009

Serra Pastore e il blitz della politica

L’assessore all’ambiente della Provincia di Benevento, Gianluca Aceto, accompagnato dal consigliere provinciale Michele Maddalena, ha compiuto una visita nel Fortore, in particolare nel territorio di San Bartolomeo in Galdo per un contatto più diretto con la realtà locale.

Nel corso dell’incontro con i cittadini e alcuni Circoli di cacciatori e pescatori locali sono state esaminate le principali problematiche ambientali ed altresì raccolte le osservazioni e le proposte per valorizzare quell’area paesaggistica.
L’assessore ed il consigliere hanno quindi visitato la discarica di Serra Pastore nel territorio di San Bartolomeo in Galdo al fine di accertare lo stato dell’arte per la messa in sicurezza dell’impianto. Infatti, come si ricorderà, nelle scorse settimane a seguito di indagini compiute dall’ARPAC e dal Corpo Forestale dello Stato e su segnalazione dello stesso Consorzio di Bacino, si è preso atto dell’urgenza di intervenire per arrestare l’esondazione incontrollata del percolato dall’area di discarica nel terreno circostante. Tale fuoriuscita è tanto più grave se si considera la vicinanza alla discarica della diga di Occhito, l’acqua raccolta dal cui bacino viene normalmente utilizzata per scopi civili nelle Regioni Puglia e Molise. Nei giorni scorsi si era tenuto anche in Napoli una Conferenza di servizio sull’argomento presso il Commissariato di governo per l’emergenza rifiuti con la decisione di procedere d’urgenza a raccogliere il percolato.

L’assessore ed il consigliere hanno verificato che le Autorità preposte sono al lavoro per riportare in condizioni di sicurezza l’impianto ed hanno auspicato che gli interventi possano essere conclusi rapidamente e positivamente.
Al termine dell’incontro si è appreso che l’assessore all’ambiente della Provincia continuerà nelle sue visite sul territorio al fine di acquisire una conoscenza diretta delle problematiche connesse alla sua delega specifica.
Il prossimo incontro programmato sarà quello con le istituzioni, le associazioni e i cittadini di Sassinoro.

(fonte: 82cento.it)

venerdì 30 gennaio 2009

I costi delle Province

Una istituzione da 14 miliardi di euro di spesa ogni anno. La spesa complessiva sostenuta dalle Province italiane nel corso del 2007, escluse le Province Autonome di Trento e Bolzano, è stata di 14,5 miliardi di euro, pari al 6,2% della spesa sostenuta, nello stesso anno, dalle Regioni (233,4 miliardi di euro). Lo riferisce il Rapporto Eurispes.

Le quattro province ai vertici della classifica (Milano, Roma, Napoli, Torino), cumulativamente, hanno sostenuto spese per 2,7 miliardi di euro (rispettivamente 890, 720, 560 e 530 milioni di euro circa), pari a quasi un quinto (18,7%) della spesa di tutte Province.

Registrano una spesa complessiva superiore alla media nazionale (139,8 milioni di euro), altre 32 amministrazioni provinciali, delle quali: 11 del Nord-Est (con valori compresi tra 220 milioni di euro della Provincia di Bologna e 146 milioni di euro di quella di Forli'-Cesena); 7 del Nord-Ovest (con valori compresi tra 317 milioni di euro della Provincia di Brescia e 144 milioni di euro di quella di Alessandria); 4 del Centro (con valori compresi tra 273 milioni di euro della Provincia di Firenze e 141 milioni di euro di quella di Pesaro-Urbino); 10 del Sud e Isole (con valori compresi tra 331 milioni di euro della Provincia di Salerno e 150 milioni di euro di quella di Benevento).Le altre 68 Province (65,4% del totale) hanno sostenuto, nel corso dello stesso anno, spese complessive per importo inferiore a 139,8 milioni di euro, con una spesa media di oltre 96 milioni di euro nelle Province del Centro (16 amministrazioni), contro una media di 85 milioni di euro nelle Province del Nord-Est e Nord-Ovest (rispettivamente 9 e 14 amministrazioni), 83 milioni di euro nel Sud (14 amministrazioni) e 57 milioni di euro delle Isole (9 amministrazioni).

(Fonte. Asca)

I comuni colpiti dalle calamità

PROVINCIA DI BENEVENTO
Ceppaloni, Pannarano, Paolisi, San Lorenzo Maggiore, Pontelandolfo, Reino, Torrecuso, Benevento, Foglianise, San Lorenzello, Foiano di Val Fortore, Castelfranco in Miscano, Tocco Caudio, Castelvetere in Val Fortore.
(fonte: corrieremezzogiorno.it)

giovedì 29 gennaio 2009

La rete dica No al terzo mandato per i sindaci

Il ministro dell'Interno Roberto Maroni conferma di essere favorevole a togliere il limite di due mandati per i sindaci dei Comuni con meno di 5 mila abitanti. "Volevo inserire questa norma nel decreto legge sull'election day ma non tutte le forze politiche erano favorevoli e quindi non potevo cambiare una legge così per decreto senza il consenso di tutti. Nulla vieta però - ha spiegato Maroni - che il Parlamento possa fare un cambiamento della legge in sede di conversione del decreto".

“Il popolo della rete - l’appello del Portavoce di Piccoli Comuni, Virgilio Caivano - deve mobilitarsi per dire no con forza al terzo mandato ai Sindaci nei piccoli Comuni italiani. Se vogliamo il cambiamento, una nuova classe politica e soprattutto un Paese che guarda ai giovani come risorsa autentica, dobbiamo impedire che il Parlamento approvi questa autentica iattura per la democrazia italiana – il richiamo di Caivano alla rete -. Soprattutto nei piccoli Comuni del Sud ci troviamo di fronte a situazioni di potere cristallizzato, incapace di guardare in avanti. Il disastro del nostro Mezzogiorno d’Italia è legato anche alla cattiva amministrazione dei nostri piccoli Comuni, ai clan del cemento ed alle lobbies dei tecnici. Un nuovo Mezzogiorno d’Italia è possibile a condizione che cambi il modo di gestire le Istituzioni e di fare politica. Il terzo mandato ai sindaci rappresenta la pietra tombale di ogni speranza di futuro per i nostri giovani”.

mercoledì 28 gennaio 2009

Internet e Adsl, opportunità di sviluppo


Postiamo alcuni stralci di un interessante articolo pubblicato ieri su “ilsannioquotidiano.it” relativo al problema del digital divide che colpisce i piccoli comuni. Da tempo da questo blog stiamo portando avanti una battaglia che dia alle genti del Fortore la possibilità di far parte di quel processo socioculturale chiamato “democrazia digitale”. Ancora rimbombano nelle nostre orecchie le solenne promesse fatte nella campagna elettorale dell’anno scorso. Per non parlare di un fantomatico progetto wifi della Comunità montana del Fortore.
Internet e Adsl, opportunità di sviluppo”, titola il quotidiano sannita. Ma per chi? Non certo per una classe politica locale obsoleta che non è stata mai capace di cogliere quelle poche occasioni di sviluppo che la storia ci ha offerto e che ancora – come nel caso di Internet – non riesce a cogliere.


Oggi diventa sempre più imprescindibile tenere alta l’attenzione su quelle che sono le piccole realtà locali, che rappresentano il 70% del territorio del Paese. Piccoli Comuni che vivono un inarrestabile processo di invecchiamento della popolazione e di calo demografico, con conseguente impoverimento del tessuto produttivo.
(…)Ci troviamo, ormai, in una situazione in cui il problema dei piccoli comuni non è quello di divenire “attivi realizzatori e promotori della Società dell’Informazione”, ma quello di non scomparire. Forse, sono pochi a ritenere che valga la pena di investire su di essi. Eppure a volte basterebbe poco, se il sindaco, di un piccolo comune, almeno fosse consapevole della necessità di colmare il ritardo nei confronti della Società dell’Informazione, se non la metà, sicuramente gran parte dei problemi di quel piccolo comune sarebbero già risolti. Sono le differenti tradizioni politiche-amministrative a determinare le “diversità”, “difformità” dei piccoli centri nelle varie regioni d’Italia, la diversa sensibilità media degli amministratori. Servono forti rappresentanze, che siano in grado di interloquire con i governi regionali, che siano in grado di andare oltre le parole, che prendano a cuore il futuro del comune che amministrano.
(…) Un aspetto, ad esempio, discriminante che subiscono questi territori è il “digital divide”. Internet e Adsl veloce sono servizi di primaria importanza, influenzano, in modo determinante, tutte le attività umane, dalle iniziative economiche alle professioni… Gli abitanti dei piccoli centri chiedono futuro, più cura per i loro comuni, vogliono puntare sui giovani, avvertendo contemporaneamente il bisogno di tutelare gli anziani.
I piccoli centri attendono nuove politiche di sviluppo centrate sul locale, in grado di dare nuove prospettive e frontiere. I cittadini hanno fiducia nel sindaco, è su di lui che puntano, su colui che dovrebbe attivarsi per migliorare, nel vero senso della parola, il proprio paese. Bisogna sottolineare che la comunità che si incammina non è più quella chiusa, rivolta al tradizionalismo, al passato, alla difesa delle tradizioni.
Questi fattori, sicuramente permangono perché sono parte dell’identità, ma contemporaneamente si affaccia la voglia di aprirsi, di accogliere altro.
(Il sannioquotidiano.it)