martedì 22 febbraio 2011

Il cinema e il Fortore


Si rimette in moto la macchina organizzativa del “CineFortFestival”, la kermesse di cortometraggi del Fortore a cura dell’associazione culturale CINEFORT di San Giorgio la Molara.

Per la seconda edizione dell’evento che si terrà, presumibilmente, dal 2 al 4 settembre 2011 presso l’ex Convento dei domenicani, in corso Umberto I, a San Giorgio la Molara, l’associazione CINEFORT ha promosso un bando per registi, videomakers e appassionati del genere, denominato “Piccolo è bello”, che dalla terza edizione in poi, sarà il leit-motiv del “CineFortFestival”.

“Il tema scelto per questa terza edizione di CineFortFestival: Piccolo è bello, vuol rappresentare simbolicamente il lavoro costante e, seppur complicato, originale e notevole dell’associazione CineFort nel corso di questi tre anni. La difficoltà maggiore, infatti, era ed è tutt’ora raffigurata da una dimensione spazio-temporale-concettuale del piccolo”.

Da questa premessa l’articolazione di tre grandi sezioni all’interno del Festival. Oltre a quella denominata “E-laborando a CineFort”, che racchiude i corti realizzati nel corso dei workshops organizzati durante l’anno, sono due le sezioni a concorso:

- Piccole illusioni: Senza illusioni, l’umanità morirebbe di disperazione o di noia (Anatole France).
Questa sezione vuol racchiudere cortometraggi che abbiano come tematica principale storie che raccontino di piccole illusioni in ogni campo dell’esistenza, intese anche come truffe, inganni, oltre che imprevisti, storie quotidiane, reali o di finzione (nella forma di fiction o documentario).

- Cortissimi: Cortometraggi della durata massima di tre minuti.
Il bando è consultabile e si può scaricare presso il sito ufficiale dell’associazione Cinefort all’indirizzo www.cinefort.it

La scadenza del bando è fissata al 20 luglio 2011.
Per info e contatti www.cinefort.it infocinefort@gmail.com

lunedì 21 febbraio 2011

Discarica Sant'Arcangelo, sversati 700mila tonnelate di rifiuti


Ecco i dati relativi ai conferimenti di rifiuti dal 2008 ad oggi presso la discarica di Nocecchie in Sant'Arcangelo Trimonte.

I conferimenti sono stati complessivamente pari a circa 730.470 tonnellate.
Disaggregando il dato per territorio emerge che poco più di 375mila provengono dal napoletano; 162mila dal salernitano; 13.400 dall'Irpinia; 3.100 da Terra di Lavoro, mentre quelli sanniti sono circa 177mila.

Disaggregando il dato per annualità, inoltre, si rileva che nel 2008 le tonnellate conferite sono state circa 244mila; nel 2009 circa 385mila; nel 2010 circa 87mila; e in questi due mesi del 2011 circa 16.200.

I dati sono stati forniti dall'assessore all'ambiente della Provincia di Benevento,

domenica 20 febbraio 2011

Centrale turbogas, la Provincia ricorre al Tar

La Provincia di Benevento ha depositato ricorso al Tar Lazio contro il ministero dello Sviluppo Economico avverso il provvedimento relativo alla realizzazione di una centrale a turbogas da parte della Società Luminosa nell’area industriale di Ponte Valentino di Benevento. Analogo ricorso sulla stessa vicenda era stato presentato dalla Provincia qualche giorno addietro nei confronti della Regione Campania presso il competente Tar.

venerdì 18 febbraio 2011

Comunità montana, i sindacati ricordano il rischio disoccupazione per i 17 dipendenti messi in mobilità


Si sono riuniti ieri mattina i Consigli generali delle Comunità Montana del Sannio, Fortore, Taburno e Titerno/Tammaro, in assemblea congiunta con la Provincia di Benevento, presso la Rocca dei Rettori. Si è discusso soprattutto del futuro degli 800 lavoratori forestali sanniti. Al Tavolo erano presenti i presidenti delle tre Comunità.
Meno male che i sindacati hanno ricordato, al presidente Zaccaria Spina, che il problema della disoccupazione non si prospetta solo per gli 800 operai forestali, ma anche per gli altri profili professionali, come ad esempio per i 17 dipendenti della Comunità montana del Fortore messi in mobilità.

Mentre, nei giorni scorsi, il segretario della Cgil Funzione Pubblica di Benevento, Felice Zinno, aveva affermato in una nota di prendere atto "con rammarico che ancora una volta ci si è lasciati scappare un’occasione utile per discutere e cercare di risolvere le problematiche dei lavoratori dipendenti della Comunità Montana del Fortore, collocati in mobilità dalla dirigenza dell’Ente e, soprattutto, lasciati in balìa di se stessi, dal momento che in ben 8 mesi è stata corrisposta una sola mensilità".

mercoledì 16 febbraio 2011

Per i campani sempre più tasse


Il centrodestra ha trovato un modo semplice per risolvere i problemi in Campania. Aumentando le tasse. La giunta Caldoro non appena si è insediata ha pensato bene di mettere il ticket di due euro sulle ricette mediche, ha raddoppiato il costo per il codice bianco per chiunque si rechi al pronto soccorso e ha chiuso gli ospedali, tra cui quello di San Bartolomeo in galdo (tra l'altro non si capisce come si può chiudere un ospedale se non lo si è mai aperto).

E ora come se non bastasse, il governo Berlusconi, per fronteggiare l'emergenza rifiuti, ha stabilito nel decreto Milleproroghe che in Campania si potrà incrementare l'addizionale accise sull'energia elettrica. In poche parole aumenterà anche la corrente elettrica.

E' proprio il caso di dire dalla padella alla brace.

martedì 15 febbraio 2011

Comunità montana, il consiglio si dimentica di discutere dei 17 dipendenti messi in mobilità


Oggi si dovrebbe tenere il consiglio generale della Comunità Montana del Fortore. All'ordine del giorno ci sono due punti. Il primo riguarda l’approvazione dello schema di convenzione con la Regione il finanziamento del progetto e-goverment. Il secondo concerne il Piano stralcio di forestazione e bonifica montana anno 2011, anticipazione degli stipendi agli operai forestali per il mese di dicembre e tredicesima mensilità dell’anno 2010.

“E’ un Consiglio di grande rilevanza - ha affermato il presidente Zaccaria Spina - che affronterà ancora una volta la drammatica situazione in cui versa il settore della forestazione e cercherà di dare una risposta al grave disagio anche economico che sta colpendo i lavoratori e le loro famiglie”.

Il presidente fa bene occuparsi degli operai forestali, ma dimentica che ci sono 17 dipendenti, messi in mobilità dalla sua amministrazione, che rischiano il posto di lavoro e che ancora devono avere alcuni mesi arretrati.

Peccato, inoltre, che in questo consiglio manchi il terzo punto all'ordine del giorno. Ipoteticamente lo aggiungiamo noi: situazione dei 17 dipendenti messi in mobilità e la ricaduta sull'esistenza delle proprie famiglie. Aperto il dibattito.

lunedì 14 febbraio 2011

Cari sindaci (fortorini), Wired porta il wi-fi gratis in 150 piazze


Per aggiudicarsi una delle nostre reti, basta scriverci. L'obiettivo? Creare un wireless nazionale a cui chiunque possa "agganciarsi".

Questo è il titolo dell'interessante articolo che da alcuni giorni campeggia sulla home page del sito wired.it.
La campagna di diffusione del wi-fi gratis è ancora attiva anche se le adesioni sono già numerose, purtroppo al momento non si registrano adesioni da parte di nessun comune della Valfortore. Riportiamo l'articolo originale nel tentativo di fornire un input a sindaci ed assessori che potrebbero attivarsi per l'adesione:

"Ci abbiamo preso gusto. Dopo aver visto il successo delle tre antenne montate a piazzale Cadorna, a Milano, accanto ai nostri uffici, ci siamo detti: perché fermarsi qui? E quindi con i nostri compagni di avventura, il wireless service provider Unidata e i Green Geek (i ragazzi milanesi che si battono per la diffusione del wi-fi gratuito, protagonisti dello scorso numero di Wired), abbiamo pensato di rilanciare.
Porteremo il wi-fi gratuito per tutto il 2011 in 150 piazze italiane, 150 come gli anni dell’Italia unita che festeggeremo il 17 marzo. In quali piazze lo deciderete voi: tocca ai sindaci mandarci la richiesta scrivendoci a info@wired.it, indirizzo al quale scrivere anche per chiedere maggiori delucidazioni.
Il tutto sarà fatto secondo gli standard del kit open source creato dal Consorzio delle università romane (il Caspur) per la Provincia di Roma: obiettivo, la creazione di una “ rete di reti” dove con un unico account e un’unica password tutti possano navigare gratis in tutta Italia. Siete pronti ad accendere il wi-fi libero in 150 Comuni?"

www.valfortore.it

venerdì 11 febbraio 2011

FEDERALISMO: OVVERO SECESSIONE

di Luigi de Magistris*

Federalismo, ovvero secessione. Al di là delle favole che la Lega continua a raccontare da anni e che questo Governo infingardo cerca di rendere credibili, la Lega vuole, ed ha sempre voluto, una cosa sola: dividere il Paese. Il federalismo, per il quale i leghisti duri e puri hanno venduto l'anima al “diavolo”, altro non è che il passo più importante verso quella secessione in nome della quale è nato il partito stesso della Lega Nord.

Niente è cambiato dai primi discorsi degli anni 90 dei pionieri del partito, I Borghezio, Speroni e Bossi vari, intrisi di razzismo e odio verso “Roma ladrona”, al machiavellico calcolo politico degli ultimi anni: alleanza con Berlusconi in cambio del federalismo. Una riforma sbandierata dai gaglioffi padani come indispensabile per salvare il Nord operoso dal mal sistema del Sud mafioso e sprecone, un provvedimento che avrebbe finito per giovare, nella loro ottica, all'intero Paese. Ma dell'amore verso il Paese se ne ha un esempio tutte le volte che Bossi alza il dito medio in faccia all'unità d'Italia, oppure quando qualche suo delfino esprime l'irrefrenabile desiderio di “pulirsi con il tricolore”. Purtroppo il federalismo, così come voluto dalla Lega, sta per diventare realtà, accettato passivamente dal Pdl come condicio sine qua non per rimanere su una poltrona ormai traballante. Se non fosse per il fedele Umberto, infatti, il Governo Berlusconi sarebbe già caduto nel fango del suo fallimento, dopo anni in cui gli interesse dell'Uno hanno schiacciato quelli dei Molti. Un federalismo che si sta palesando in una provincia del Nord così com'è in realtà, ovvero secessione.

La provincia di Belluno, infatti, sembra aver espresso il desiderio di formare una nuova Regione Dolomiti formata da Treno, Bolzano e, appunto, la ribelle cittadina veneta, insoddisfatta della gestione regionale del suo stesso partito, la Lega. Proprio la Lega di Luca Zaia, il governatore che ha sputato sopra il ministero delle Politiche agricole fino a poco tempo fa occupato subito dopo essere stato eletto in Veneto. Adesso una delle provincie più leghiste della “tana del lupo” si rivolge contro il “lupo” stesso, chiedendo attraverso un referendum di abbandonare la barca prima che affondi. La barca in questione sarebbe proprio il Veneto, fiore all'occhiello della piccola e media impresa e che in solo 50 anni si è trasformato in una delle realtà più produttive del Paese.

Adesso la situazione è così preoccupante che una sua provincia capoluogo, Belluno, si ribella spinta da 18mila cittadini. Oltre a manifestare palesemente l'inefficienza della gestione leghista, brava a fare l'opposizione ma evidentemente non altrettanto a governare, questo fatto evidenzia una tendenza propria del partito Lega: dividere per sopravvivere, amputare la parte “malata” per tirare avanti.

I leghisti locali continuano a ripetere come dei dischi rotti che il referendum invocato non serve in quanto a breve arriverà il federalismo tanto auspicato, quindi, tradotto, ad andarsene sarà l'intera Padania. Ma questo non basta ai dissidenti bellunesi che hanno perfettamente capito come il federalismo così come disegnato da Calderoli (lo stesso del Porcellum) e compagni cura l'interesse solo delle grandi città del Nord, tralasciano quelli di una piccola comunità montana come quella bellunese. Chissà allora come se la passerebbero le altre realtà del Centro e Sud Italia. La verità è che alla Lega non importa nulla, l'importante per loro è andarsene. Un esempio, da eurodeputato, lo sto vedendo in prima persona a Bruxelles, capitale d'Europa ma anche del Belgio, un paese da 6 mesi senza governo a causa del disaccordo tra i pariti di maggioranza. Tra essi la N-VA, partito secessionista fiammingo che ha nel suo programma elettorale la divisione reale del Paese tra Fiandre (Nord ricco) e Vallonia (Sud più povero).

Qualcuno sospetta che i leader di questo partito secessionista stiano cercando di proposito di non raggiungere un accordo con la controparte socialista per spingere il Paese verso la divisione definitiva, visto che in Belgio il federalismo esiste già dagli anni Novanta. A quanti in Italia parlano quindi di federalismo, Nord e Sud e riforme costituzionali, potrebbero fischiare le orecchie.

*L'analisi politica dell'aspirante sindaco di Napoli sostenuto da L'Altro Sud.

giovedì 10 febbraio 2011

UN FEDERALISMO DEL BUNGA

L'ALLARME Uno studio sul federalismo fiscale dimostra senza ombra di dubbio che, qualora dovesse essere approvato, ci sarà un altissimo rischio bancarotta per i comuni sanniti. Molti dei quali già hanno le proprie casse comunali martoriate per allegre gestioni del passato. Secondo questi dati, in Campania, la provincia che sarà più colpita sarà proprio quella di Benevento con un -59,30% di entrate.

Uno studio sul federalismo fiscale compiuto dal deputato del Pd Stefano Graziano dimostra che, qualora il decreto legislativo sul federalismo municipale venisse approvato, ci sarebbe un altissimo e concreto rischio bancarotta per i comuni sanniti, alcuni dei quali già in situazioni critiche con casse comunali letteralmente martoriate da allegre gestioni contabili del passato tra sprechi e spese inutili. E' in questa situazione ben poco piacevole, dunque, che va inquadrata un'altra tegola che si abbatterebbe soprattutto per i comuni del sud, e tra questi ci sono anche i nostri del Sannio.

Tale studio sul federalismo municipale confronta i dati delle nuove entrate devolute ai Comuni, come previsto dal decreto, con quelli dei trasferimenti 2010 ottenuti dai Comuni e ora da sopprimere. Se gli obiettivi del governo erano quelli di creare maggiore autonomia impositiva comunale e ridurre i trasferimenti, questi non solo non verrebbero assolutamente raggiunti, ma gli squilibri ancora più accentuati richiederebbero forti interventi di riequilibrio. La differenza percentuale tra quanto i comuni avrebbero a seguito del federalismo fiscale e quanto hanno avuto in
passato dai trasferimenti è totalmente negativo. Stando ai numeri e ai contenuti del decreto sul federalismo municipale, il federalismo fiscale rischierebbe di trasformarsi nel peggiore degli incubi, con una netta riduzione delle risorse per i comuni. In sostanza il meccanismo architettato dalla riforma non ha nulla a che vedere con un vero federalismo fiscale, dove il cittadino vede e paga per i servizi che riceve.

PIAGA D'EGITTO

Secondo questi dati, in Campania, la provincia che sarà più colpita sarà proprio quella di Benevento con un -59,30% di entrate. Una piaga d'Egitto. E senza né Mubarak, né nipoti per giunta. Il comune sannita più malmenato, in tutto questo, sarà Sant'Arcangelo Trimonte con il 91,19% di entrate in meno. Già calpestato ed inquinato per tutte le vicende contorte relative alle discariche, verrebbe anche tartassato, pagando il prezzo più alto in termini di lacrime e sangue. L'intera provincia piange, ma tra i comuni sanniti più martirizzati non c'è Benevento. Per la precisione Benevento ed Airola sono i centri che subiranno meno botte in testa rispetto agli altri paesi.

Tutto il Fortore e parte della Valle Telesina sprofonderebbero ancora di più nel crack. E molti di questi comuni, come detto, già navigano in situazioni economiche burrascose per via di cattive gestioni del passato che hanno indebitato le casse comunali. Si cammina un po' come quel famoso elefante sopra un filo di ragnatela. Con in più pure una spada di Damocle sopra la testa. Non è la migliore immagine che vorremmo per un futuro già tinteggiato da forti tonalità di grigio scuro. Più che l'alba che rinasce, si ripiomberebbe in un nero tramonto senza fine. Con il baratro a pochi metri. E' un rischio assolutamente da evitare.

In tutto questo di rivoluzione federale non se ne vede neanche l'ombra. Sarà la solita Italia che cammina a due velocità: il nord con un paio di marce in più e il sud con qualche retromarcia aggiunta per l'occasione. Mancano, inoltre, totalmente misure cuscinetto che sopperiscano alla diversa distribuzione delle imposte tra i diversi comuni, in modo da garantire ai comuni di finanziare almeno i servizi fondamentali come gli asili nido, i trasporti pubblici locali, l’assistenza agli anziani, eccetera. Ma forse è proprio quello l'obiettivo della Lega: allargare ancora di più la forbice, le distanze.

Oltre ad abortire questo spauracchio discriminatorio, già che si trova, tra una telefonata in Questura ed un bunga bunga, si faccia anche processare. Prima che non gli venga in mente di farsi una capatina ad Antigua vita natural durante. Ecco, trovato: potrebbe proporlo là un mostro federalista del genere. Difficile però che il Regno Unito (che governa quell'isola) possa dare il proprio beneplacito. Se persino il nostro capo dello Stato s'è finalmente svegliato, dichiarandolo “irricevibile”, qualcosa dovrebbe farci intuire che l'unica definizione possibile è quella che diede Fantozzi sulla corazzata Potemkin: “una cagata pazzesca!”.

www.sannioweek.it

lunedì 7 febbraio 2011

La politica e il futuro dei forestali


Per la grave situazione del settore della forestazione nel Sannio e per sollecitare la Regione Campania a rifinanziare il “Piano forestazione 2011”, oggi si è riunito il tavolo di crisi al quale il presidente della Provincia Cimitile ha invitato i sindacati di categoria, i presidenti delle Comunità montane del Fortore, Titerno, Alto Tammaro e Taburno, la deputazione Sannita e il Prefetto del capoluogo di provincia.

“Si è deciso di inviare – informa la nota della Fai Cisl - un documento condiviso al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, e ai consiglieri regionali sanniti per sollecitarli a definire al più presto la vicenda dei lavoratori forestali, apportando in bilancio le dovute somme necessarie. Le federazioni regionali sono state convocate per domani alle 20 in Regione per esaminare l’intera questione. La Cisl sannita e i lavoratori restano ancora fiduciosi nelle istituzioni, e dalle risultanze sugli sviluppi delle varie iniziative messe in campo ai vari livelli e sono sempre convinti che il territorio non possa essere solo un mero calcolo matematico/finanziario. In attesa di risultati rimangono aperte tutte le iniziative sindacali a sostegno della vertenza forestali”.