Eolico, stop moratoria |
Il 3 ottobre scorso, la presidente del consiglio regionale, Rosetta D’Amelio, insieme al vicepresidente Bonavitacola
e l’assessore alle Attività produttive
Lepore, ha convocato alla Regione
Campania, alcuni sindaci dell’avellinese
i cui territori sono stati interessati da installazioni sia di
eolico industriale sia da mini-eolico.
Da quanto si legge dall’incontro è emerso che la “moratoria” non sarà
prorogata, che si dovranno
verificare le “saturazioni” da eolico e individuare delle microzonizzazioni coincidenti precisamente
con i confini delle Comunità montane.
“La notizia che la moratoria – scrive in una nota Pinuccio Fappiano, portavoce del Fronte sannita di difesa della montagna – non sarà prorogata non ha prodotto alcun effetto di indignazione tra i sindaci Irpini. Il che ci preoccupa assai. Ma la cosa gravissima è che facendo coincidere i confini da tutelare con i confini delle Comunità montane si apriranno immense praterie per installare micro e mini-eolico (potenza sotto i 200 kw) nei territori con quota sotto i 600 metri sul livello del mare. Si rischierà di vedere selve di pale eoliche fino a 40 metri di altezza che dissemineranno le campagne. Installazioni autorizzate dai Comuni con una semplice Dia senza troppe formalità"
Il micro e mini-eolico, secondo le vigenti normative sugli
incentivi, sono gli investimenti più convenienti poiché per ogni megawatt
prodotto il Gse riconosce un incentivo forfettario di 300 euro a fronte dei
150/170 euro per l'eolico industriale (mega-impianti).
“Ora, però, da questo versante del Sannio Beneventano, non avendo rappresentanti politici ‘di spessore’ in Regione Campania, ci si ritrova emarginati poiché, alla riunione non sono stati chiamati i sindaci delle province di Benevento, Caserta e Salerno anch’esse interessate pesantemente dall’eolico”, chiosa Fappiano.
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