mercoledì 28 agosto 2019

Vazapp, il primo hub rurale in Capitanata


Vazapp, l'hub della Capitanata
di Antonio Bianco*

Vazapp. In dialetto foggiano è una locuzione dispregiativa rivolta a chi non può fare altro nella vita che andare a zappare la terra. Come se sporcarsi le mani nelle campagne fosse qualcosa da cui fuggire e l’utensile zappa qualcosa di cui vergognarsi. Ma oggi c’è chi ribalta questi concetti per dare la giusta dignità a chi decide di restare o tornare a lavorare nei campi. Lui si chiama Giuseppe Favino, nato a San Giovanni Rotondo, il quale a un certo punto del suo percorso professionale decide di lasciare il posto fisso e fonda il primo hub rurale in Capitanata: Vazapp, appunto. Una comunità fatta di giovani contadini, professionisti e non solo, che ha l’ambizione di rilanciare il primo settore dell’economia, quello agricolo. Come? Tramite un percorso innovativo di promozione del territorio attraverso le persone e le loro storie.  

«Il nostro obiettivo – dice Favino – è far uscire dalla solitudine in cui vivono i nostri agricoltori, i quali quasi sempre non comunicano tra loro. Ognuno chiuso nel proprio orticello, senza capire che, oggi, nella competizione globale bisogna dialogare, far fronte tutt’insieme alle continue sfide che ci vengono proposte. Il nostro è un lavoro duro, che lascia poco tempo, ma in questo tempo libero organizziamo cene sociali, in cui ci si confronta e ci si scambiano idee e proposte».

Vazapp è una novità assoluta nel panorama italiano, grazie ai modelli messi in campo di social-innovation, tra cui «contadinner» e «filiera colta» (marchi registrati), che poi altro non sono che cene itineranti di ascolto e attività culturali nei poderi, nelle aziende rurali. L’ultima contadinner – prima di andare in stampa – si è tenuta in terra di Bari, nella masseria “Parco donna Antonietta Localzo” di Rutigliano dove sono stati chiamati a raccolta 20 imprenditori agricoli e iniziare così un nuovo percorso di cooperazione. 

«Da agricoltori chiamati a raccolta ad agricoltori invitati ad accogliere», è lo slogan preferito da questa comunità, che cresce giorno dopo giorno. Con le contadinner tematiche, sostenute dalla Regione Puglia (sottomisura 1.2 del Psr 2014-2020), si vuole dare un senso nuovo al concetto di formazione: fuori dalle aule accademiche, direttamente nelle masserie dei contadini. Lo scopo è superare quella forma di solitudine, appunto, tipica del lavoro dei campi e creare  occasioni di confronto e di apprendimento. Perché allora il cibo? «Il nutrimento racconta un territorio e le sue tradizioni. Rappresenta  il più naturale attivatore di relazioni. Perché nelle nostre cene, le persone si sentono a proprio agio e in questo modo si riesce ad abbattere ogni forma di diffidenza», sottolinea Savino.

Dunque, facilitare  la creazione di fiducia tra i partecipanti con un approccio di tipo orizzontale (bottom-up), stimolare la cooperazione e la creazione di flussi di conoscenza positivi. Non solo. «La mappatura – si legge sulla pagina Facebook della comunità – dei soggetti consentono a Vazapp di essere un soggetto rilevante, portatore di interesse delle comunità che ascolta, e detentore di informazioni aggiornate e organizzate per lo sviluppo di iniziative di policy e imprenditoriali». Ed è proprio grazie a questi modelli e format, che «Vazapp si configura come unico soggetto capace di operare e ottenere i risultati in questo senso, con grandi possibilità di applicazione nei diversi settori produttivi».

*pubblicato sul numero di agosto della Nuova ecologia



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