sabato 13 settembre 2008
Sindaci, piccoli Comuni contro il terzo mandato
La politica leghista dal forte sapore pinocchiesco, dopo gli strafalcioni sul federalismo-centralismo, si arricchisce di una nuova puntata con l’ipotesi prospettata del terzo mandato ai Sindaci nei piccoli Comuni. “Il federalismo fiscale leghista scioglie nell’acido le piccole comunità locali – la denuncia del Portavoce di Piccoli Comuni, Virgilio Caivano - e questo nel silenzio ossequioso dei cosiddetti rappresentanti associati istituzionali dei Comuni. L’abolizione del vincolo del terzo mandato per i primi cittadini nei Comuni fino a cinquemila abitanti prospettato da Maroni è lo zuccherino adatto per far ingoiare il rospo amaro del falso federalismo fiscale. Una cattiveria politica che faremo spazzare via dai cittadini, come la proposta Calderoli dell’imposta sui carburanti per le Province, a partire dai piccoli Comuni del Nord, quando nel nostro tour spiegheremo come stanno veramente le cose e quanto costerà davvero alla famiglie che risiedono nei piccoli centri di tutta Italia. L’idea e la cattiva comunicazione di una battaglia politica contro Roma ladrona ed il Sud sprecone, utilizzata strumentalmente quando Borghezio e compagni erano fuori dalle stanze dei bottoni è finita e la Lega viene finalmente e fatalmente allo scoperto con il suo carico di egoismo ed approssimazione politica ed istituzionale. Il terzo mandato ai Sindaci è un vergognoso ritorno al passato, alle lobbyes, alle famiglie detentrici di un potere cristallizzato, altro che innovazione e rilancio dal basso delle istituzioni locali”.
Agricoltore colpito da malore a Sant’Arcangelo, preoccupata la Coldiretti
“Il caso del giovane agricoltore, colpito da malore probabilmente a causa delle esalazioni della vicina discarica alla contrada Nocecchie è per noi motivo di forte preoccupazione soprattutto per la sicurezza delle aree e delle attività agricole circostanti la discarica. Così come avevamo indicato a pochi giorni dall’entrata in funzione dell’area individuata per il versamento dei rifiuti nel comune di Sant’Arcangelo Trimonte cominciano a palesarsi i primi ed evidenti problemi per le aziende agricole circostanti il sito”.
E’ quanto afferma il direttore della Coldiretti Benevento Luigi Auriemma che coglie l’occasione per ribadire la posizione più volta espressa dalla Coldiretti circa la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte.
“Secondo noi è fondamentale il controllo dei territori e la successiva bonifica, ma anche prevedere il riconoscimento del danno arrecato alle imprese agricole. Insomma - precisa Auriemma - siamo favorevoli ad un sistema di azioni per la tutela economica delle imprese e la salvaguardia sanitaria degli operatori. La discarica non può essere un ulteriore danno economico per le imprese agricole circostanti. Se discarica deve essere - aggiunge il direttore Auriemma - allora devono essere attuate tutte le misure di sicurezza per garantire i territori posti nelle vicinanze della discarica”.
(…)In attesa di conoscere le cause del malore del giovane produttore ,conclude Auriemma, è comunque indispensabile un maggior controllo dei rifiuti in entrata per giungere a una reale provincializzazione della gestione dei rifiuti.
(tratto da www.82cento.it)
E’ quanto afferma il direttore della Coldiretti Benevento Luigi Auriemma che coglie l’occasione per ribadire la posizione più volta espressa dalla Coldiretti circa la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte.
“Secondo noi è fondamentale il controllo dei territori e la successiva bonifica, ma anche prevedere il riconoscimento del danno arrecato alle imprese agricole. Insomma - precisa Auriemma - siamo favorevoli ad un sistema di azioni per la tutela economica delle imprese e la salvaguardia sanitaria degli operatori. La discarica non può essere un ulteriore danno economico per le imprese agricole circostanti. Se discarica deve essere - aggiunge il direttore Auriemma - allora devono essere attuate tutte le misure di sicurezza per garantire i territori posti nelle vicinanze della discarica”.
(…)In attesa di conoscere le cause del malore del giovane produttore ,conclude Auriemma, è comunque indispensabile un maggior controllo dei rifiuti in entrata per giungere a una reale provincializzazione della gestione dei rifiuti.
(tratto da www.82cento.it)
venerdì 12 settembre 2008
Baselice, rinvenuti due ordigni bellici inesplosi
Nella giornata di ieri alla contrada Mangialatte alla periferia di Baselice, sono stati rinvenuti, da un agricoltore del posto, due ordigni bellici inesplosi risalenti alla seconda guerra mondiale. L’uomo ha immediatamente avvisato i carabinieri che si sono recati sul posto ed hanno transennato l’area interessata. Chiesto anche l’intervento degli artificieri che potrebbero provvedere già nella giornata di oggi alle operazioni di disinnesco dell’ordigno.
(da www.82cento.it)
giovedì 11 settembre 2008
Altro che Fortorina, dateci l'Adsl
Apprendiamo da ilquaderno.it che domani ”alle 11,30, Costantino Boffa, deputato del Partito democratico e componente della Commissione Trasporti della Camera, effettuerà un sopralluogo presso il cantiere del secondo lotto della statale 212 Fortorina per verificare l’avanzamento dei lavori e valutare le azioni da mettere in atto sin d’ora per il completamento dell’opera fino a San Bartolomeo in Galdo”.
Ritorna dunque in scena la annosa vicenda della Fortorina. In particolar modo di quel tratto che da San Marco dei Cavoti va a San Bartolomeo in Galdo. Ogni volta che si avvicina una consultazione elettorale (l’anno prossimo ci sono le europee) viene tirato in ballo il fantomatico collegamento viario. Ma se lo sanno tutti che da San Marco a San Bartolomeo non esiste nessun progetto reale dell’ormai arcinota strada. La Casta ogni tanto si sveglia e si ricorda del Fortore. E basta. Stiamo ancora aspettando l’Adsl. A proposito fateci almeno questa di strada... anche se digitale.
mercoledì 10 settembre 2008
Consulenti e collaboratori, basta un clic
Non è proprio semplicissimo ma digitando l’indirizzo del ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione (www.innovazionepa.it) è possibile conoscere i nomi e gli appannaggi di consulenti e collaboratori della pubblica amministrazione (Stato, Regioni, Province, Comuni, Camere di Commercio, Iacp e compagnia bella).
E’ un’operazione che ogni tanto bisogna fare, per rendersi conto di come i nostri amministratori utilizzano i soldi dei cittadini - contribuenti. Come si legge nella homepage del sito del ministro Brunetta, in un’apposita sezione, «è possibile consultare i dati che si riferiscono agli incarichi di consulenza e collaborazione esterna conferiti dalle amministrazioni pubbliche nell'anno 2007, comunicati all'Anagrafe delle prestazioni e presenti nella banca dati informatica alla data del 3 settembre 2008.
I dati del 2007 fanno quindi rilevare un incremento significativo (7,46%) delle amministrazioni che hanno comunicato gli incarichi rispetto all’anno 2006 e anche un incremento del numero degli incarichi conferiti, pari a 4.243 (circa il 2,6%) con un conseguente aumento della spesa per le consulenze pari a 66.614.561,96 euro (circa il 5%). Rimane un numero cospicuo di amministrazioni (poco più del 50%) che o non hanno conferito alcun incarico oppure non hanno trasmesso, nei tempi e con le modalità previste, i dati sulle consulenze».
(tratto da epicentrobenevento.it del 9 settembre)
E’ un’operazione che ogni tanto bisogna fare, per rendersi conto di come i nostri amministratori utilizzano i soldi dei cittadini - contribuenti. Come si legge nella homepage del sito del ministro Brunetta, in un’apposita sezione, «è possibile consultare i dati che si riferiscono agli incarichi di consulenza e collaborazione esterna conferiti dalle amministrazioni pubbliche nell'anno 2007, comunicati all'Anagrafe delle prestazioni e presenti nella banca dati informatica alla data del 3 settembre 2008.
I dati del 2007 fanno quindi rilevare un incremento significativo (7,46%) delle amministrazioni che hanno comunicato gli incarichi rispetto all’anno 2006 e anche un incremento del numero degli incarichi conferiti, pari a 4.243 (circa il 2,6%) con un conseguente aumento della spesa per le consulenze pari a 66.614.561,96 euro (circa il 5%). Rimane un numero cospicuo di amministrazioni (poco più del 50%) che o non hanno conferito alcun incarico oppure non hanno trasmesso, nei tempi e con le modalità previste, i dati sulle consulenze».
(tratto da epicentrobenevento.it del 9 settembre)
martedì 9 settembre 2008
Energia e acqua valore aggiunto dei piccoli Comuni
I piccoli Comuni della Valli Alpine e dell’Appennino detengono il 70% delle sorgenti d’acqua dell’intero territorio nazionale. Nei piccoli Comuni della Puglia, Calabria, Basilicata e Campania son concentrati i più grandi parchi eolici e solari dell’intero territorio nazionale.
“Un patrimonio immenso e strategico – attacca il Portavoce di Piccoli Comuni, Virgilio Caivano - messo a disposizione del Paese, impegnato nella difficile opera di necessaria autonomia energetica. Una risposta determinante per la crescita del Paese che i piccoli Comuni danno alla comunità nazionale ricevendone in cambio la chiusura delle scuole, la rarefazione dei servizi socio sanitari, le più grandi discariche di rifiuti d’Europa. Una contraddizione ed una condizione di disagio che ha raggiunto un livello inaccettabile. Le Amministrazioni locali – il richiamo del Portavoce di Piccoli Comuni - sul piatto del federalismo hanno il dovere di portare anche la voce delle piccole comunità locali non sempre adeguatamente rappresentate dai cosiddetti organismi associativi istituzionali, sempre di più interessati alla tutela della grandi realtà urbane e della Casta. Il Mezzogiorno d’Italia - ribadisce orgoglioso il leader di Piccoli Comuni - in materia di fonti rinnovabili e petrolio è ormai un vero polo energetico nazionale, eppure viene considerato un problema, una palla la piede per lo sviluppo del Paese. Un errore gravissimo dovuto soprattutto all’insipienza delle classi dirigenti meridionali, non rappresentative grazie ad una legge elettorale chiaramente incostituzionale ed al fallimento del partiti politici, mero strumento nelle mani delle lobbyes economiche. Le piccole comunità locali – rilancia Caivano - devono reagire e porre con forza le ragioni di dieci milioni di cittadini che vivono nei piccoli Comuni italiani e sostenere un doveroso riequilibrio socio economico anche in virtù del tributo energetico che paghiamo all’intero Paese. Non abbiamo molta fiducia nelle sigle canoniche di rappresentanza delle comunità che non hanno svolto un ruolo positivo come ampiamente dimostra lo stato di declino di migliaia di piccoli Comuni italiani, confidiamo molto nella fiducia dei cittadini per dare forza alle nostre iniziative che partono dal basso per un nuovo e più forte municipalismo”.
“Un patrimonio immenso e strategico – attacca il Portavoce di Piccoli Comuni, Virgilio Caivano - messo a disposizione del Paese, impegnato nella difficile opera di necessaria autonomia energetica. Una risposta determinante per la crescita del Paese che i piccoli Comuni danno alla comunità nazionale ricevendone in cambio la chiusura delle scuole, la rarefazione dei servizi socio sanitari, le più grandi discariche di rifiuti d’Europa. Una contraddizione ed una condizione di disagio che ha raggiunto un livello inaccettabile. Le Amministrazioni locali – il richiamo del Portavoce di Piccoli Comuni - sul piatto del federalismo hanno il dovere di portare anche la voce delle piccole comunità locali non sempre adeguatamente rappresentate dai cosiddetti organismi associativi istituzionali, sempre di più interessati alla tutela della grandi realtà urbane e della Casta. Il Mezzogiorno d’Italia - ribadisce orgoglioso il leader di Piccoli Comuni - in materia di fonti rinnovabili e petrolio è ormai un vero polo energetico nazionale, eppure viene considerato un problema, una palla la piede per lo sviluppo del Paese. Un errore gravissimo dovuto soprattutto all’insipienza delle classi dirigenti meridionali, non rappresentative grazie ad una legge elettorale chiaramente incostituzionale ed al fallimento del partiti politici, mero strumento nelle mani delle lobbyes economiche. Le piccole comunità locali – rilancia Caivano - devono reagire e porre con forza le ragioni di dieci milioni di cittadini che vivono nei piccoli Comuni italiani e sostenere un doveroso riequilibrio socio economico anche in virtù del tributo energetico che paghiamo all’intero Paese. Non abbiamo molta fiducia nelle sigle canoniche di rappresentanza delle comunità che non hanno svolto un ruolo positivo come ampiamente dimostra lo stato di declino di migliaia di piccoli Comuni italiani, confidiamo molto nella fiducia dei cittadini per dare forza alle nostre iniziative che partono dal basso per un nuovo e più forte municipalismo”.
sabato 6 settembre 2008
Un agricoltore amico del Fortore
Grazie a LifeFortore per aver messo a disposizione questa intervista apparsa sul proprio sito il 3 settembre scorso
Il signor Pasquale Luciano, titolare dell’omonima azienda agricola in agro di Baselice, alla confluenza tra il torrente Cervaro e il Fortore, ha aderito da subito al progetto Life mettendo a disposizione i suoi terreni per la realizzazione di un invaso per la tutela degli anfibi e di una struttura di alimentazione per rapaci (carnaio).
Sig. Luciano, come ha saputo del progetto Life?
Un giorno sono venuti presso la mia azienda agricola i icercatori del Centro Studi Naturalistici che mi hanno piegato le finalità del progetto e mi hanno proposto di collaborare. Ho subito accettato volentieri perché penso che per migliorare le cose qui da noi ognuno deve fare la sua parte.
Ci spiega cos’è un carnaio?
Certamente. E’ una porzione di terreno di circa un quarto di ettaro che è stata delimitata da una recinzione in rete metallica per impedire l’accesso da parte di altri animali come volpi, faine, cani randagi, ecc. Questa porzione di terreno viene utilizzata per alimentare gli uccelli rapaci in pericolo come il Nibbio Reale e il Nibbio Bruno che si nutrono di carcasse di animali morti. Il recinto serve a delimitare l’area in modo da non arrecare disturbo ai rapaci e da favorire il loro avvicinamento alla fonte di cibo.
Come funziona un carnaio?
Periodicamente, una o due volte alla settimana, metto al centro dell’area recintata alcuni chili di carne ovina o bovina, regolarmente macellata. Subito dopo, già nella stessa giornata, vedo che i primi uccelli ad avvicinarsi sono le cornacchie che evidentemente sono meno timorose. Successivamente iniziano ad arrivare i rapaci che, dopo aver controllato dall’alto e dalle cime degli alberi che non ci sono pericoli nei dintorni, scendono a terra per nutrirsi con la
carne che avevo lasciato.
E’ soddisfatto del suo contributo al progetto?
Si, anche perché ho visto che da quando ho realizzato queste strutture la mia azienda è più ricca di animali selvatici che con la loro presenza rendono più piacevole abitare in campagna. Credo che se anche gli altri agricoltori realizzassero queste strutture il nostro Fortore sarebbe certamente più bello. Siete tutti invitati a visitare la mia azienda.
(www.lifefortore.ue)
Favorevoli al voto amministrativo agli immigrati
A panificare sono due ragazzi rumeni, a svolgere i lavori di falegnameria due ragazzi albanesi, ad accompagnare le persone nel loro ultimo viaggio terreno un bravo albanese, a svolgere lavori di manovalanza edile ragazzi ucraini e sloveni. La cura delle persone anziane è totalmente affidata a badanti di tutte le razze con grande sollievo per le famiglie che vivono al nord per lavoro. Tutto questo accade a Rocchetta Sant’Antonio (Fg) piccolo Comune emblema della battaglia nazionale a favore delle piccole comunità locali e nella stragrande maggioranza dei piccoli Comuni italiani. “Gli immigrati – avverte il Portavoce di Piccoli Comuni - sono ormai parte integrante della vita quotidiana delle nostre piccole comunità. I ragazzi frequentano le nostro scuole, anzi è grazie a loro se ancora non vengono chiuse tutte. Le squadre di calcio raggiungono il numero giusto grazie a loro e se i nostri anziani sono assistiti giorno e notte lo dobbiamo solamente alle badanti che hanno sostituito di fatto la totale assenza delle istituzioni preposte al sociale. Il vero welfare locale sono loro. Siamo ormai una realtà mondializzata, pur nel rigoroso rispetto della nostra identità, pensare quindi di aprire a queste persone la possibilità di partecipare alle scelte locali con il voto amministrativo appare quanto mai ovvio e normale. In molti piccoli centri – ricorda Caivano - diventa difficile addirittura fare le liste elettorali per mancanza di persone e pensare alle possibilità di formare Consigli Comunali anche con cittadini emigranti non è sicuramente fuori dal mondo. La politica italiana è come sempre in ritardo sui cambiamenti sociali e si avvita in inutili e preconcette discussioni".
giovedì 4 settembre 2008
Economia, i settori in difficoltà nel Sannio
La ripresa autunnale è caratterizzata in Campania da situazioni di crisi che investono vari settori e, in maniera omogenea, le cinque province della regione.
Le conseguenze del calo dei consumi si avvertono in particolare nel comparto alimentare ed in quello della grande distribuzione, mentre i provvedimenti contenuti nella Finanziaria si fanno sentire soprattutto nel settore pubblico e nella scuola.
(...) A Benevento sono quasi 1500 i posti di lavoro a rischio. Trecento alla Fil di Sant'Agata dei Goti, azienda di lavorazione del tonno, 150 nell'area di cablaggio di Limatola, 450 al polo tessile di Airola ed alcune centinaia nel settore della grande distribuzione commerciale e nel distretto industriale di San Marco dei Cavoti.
(Tratto da www.tvsette.net del 4 settembre).
Le conseguenze del calo dei consumi si avvertono in particolare nel comparto alimentare ed in quello della grande distribuzione, mentre i provvedimenti contenuti nella Finanziaria si fanno sentire soprattutto nel settore pubblico e nella scuola.
(...) A Benevento sono quasi 1500 i posti di lavoro a rischio. Trecento alla Fil di Sant'Agata dei Goti, azienda di lavorazione del tonno, 150 nell'area di cablaggio di Limatola, 450 al polo tessile di Airola ed alcune centinaia nel settore della grande distribuzione commerciale e nel distretto industriale di San Marco dei Cavoti.
(Tratto da www.tvsette.net del 4 settembre).
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