sabato 15 maggio 2010
La civiltà contadina e la premiazione
La quinta edizione del concorso La civiltà contadina è... ha avuto un notevole successo di partecipazione da ogni parte d’Italia. La commissione giudicatrice ha avuto difficoltà a selezionare lavori interessanti e curati anche nei minimi particolari. Le radici della nostra civiltà affondano nel millenario impegno per la coltivazione dei campi e nell’aggregazione sociale e culturale del mondo contadino.
Si svolgerà a Montelfacone di Val Fortore (BN) la manifestazione di premiazione prevista per il giorno 21 maggio 2010 alla presenza delle autorità locali ed esponenti del mondo della scuola coordinati dal dirigente dell’Istituto Comprensivo di Montefalcone Gaetana Ianzito e dal presidente OSA Nicola Cirocco.
Nei giorni 19 e 20 saranno allestiti laboratori ed iniziative in collaborazione con associazioni culturali e sportive locali e alla presenza di Roberto Alborghetti del periodico Okay.
venerdì 14 maggio 2010
Comunità montane, salvaguardare i livelli occupazionali
I lavoratori delle Comunità Montane del Fortore, Titerno e Alto Tammaro e del Taburno, riunitesi in assemblea, nei giorni scorsi, con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil Enti Locali oggi hanno inviato una comunicazione ai rappresentanti istituzionali del Sannio esprimendo “sconcerto per la situazione venutasi a determinare a seguito delle mancate rimesse dello Stato a partire dal 1 gennaio 2010 e per il vuoto Istituzionale in Regione Campania che ha impedito qualsiasi possibile intervento, nonché la definizione delle funzioni di competenza e del ruolo delle Comunità Montane”.
I dipendenti hanno espresso, quindi, preoccupazione per il proprio futuro lavorativo e la corresponsione mensile del salario, dichiarandosi, nel contempo solidali con i 17 lavoratori della Comunità Montana del Fortore “posti in disponiblità, unici in regione Campania”. Hanno chiesto, dunque, a tal proposito “il ritiro dei provvedimenti di disponibilità in attesa della risoluzione dell’intera vertenza, per non pregiudicare ai soli lavoratori del Fortore la possibilità di rientrare nel contesto generale della complicata questione che riguarda le Comunità Montane”.
“Facciamo voto – è scritto - alla delegazione sannita in Parlamento perché faccia propria la vertenza formulata congiuntamente da lavoratori, organizzazioni sindacali, Uncem e Regione, peraltro già recepita dall’apposita commissione lavoro, affinché il Governo ripristini il consolidato per le Comunità Montane, tenendo anche conto della difforme applicazione legislativa relativa alle ex leggi 730/86 e ex legge 285/77. Proponiamo al Coordinamento Regionale dei Lavoratori delle Comunità Montane, un’assemblea generale regionale e unità di proposte e d’azione e pretendiamo che gli amministratori locali si impegnino per salvaguardare i livelli occupazionali e le prerogative di un Ente, che se ben gestito, può e deve essere volano di sviluppo e di riscatto per il territorio montano della Campania.
Il problema delle Comunità Montane riguarda tutta la società sannita perché indebolisce e cancella anche le difficoltà degli stessi lavoratori forestali, la politica della montagna, vitale per tutta la Provincia, poiché interagisce disastrosamente sulle fonti idriche, sul dissesto territoriale, sulle attività agricole e pastorali. Tale situazione quindi mina l’insieme delle politiche occupazionali e di sviluppo di un intero territorio”.
(Fonte: il quaderno.it)
I dipendenti hanno espresso, quindi, preoccupazione per il proprio futuro lavorativo e la corresponsione mensile del salario, dichiarandosi, nel contempo solidali con i 17 lavoratori della Comunità Montana del Fortore “posti in disponiblità, unici in regione Campania”. Hanno chiesto, dunque, a tal proposito “il ritiro dei provvedimenti di disponibilità in attesa della risoluzione dell’intera vertenza, per non pregiudicare ai soli lavoratori del Fortore la possibilità di rientrare nel contesto generale della complicata questione che riguarda le Comunità Montane”.
“Facciamo voto – è scritto - alla delegazione sannita in Parlamento perché faccia propria la vertenza formulata congiuntamente da lavoratori, organizzazioni sindacali, Uncem e Regione, peraltro già recepita dall’apposita commissione lavoro, affinché il Governo ripristini il consolidato per le Comunità Montane, tenendo anche conto della difforme applicazione legislativa relativa alle ex leggi 730/86 e ex legge 285/77. Proponiamo al Coordinamento Regionale dei Lavoratori delle Comunità Montane, un’assemblea generale regionale e unità di proposte e d’azione e pretendiamo che gli amministratori locali si impegnino per salvaguardare i livelli occupazionali e le prerogative di un Ente, che se ben gestito, può e deve essere volano di sviluppo e di riscatto per il territorio montano della Campania.
Il problema delle Comunità Montane riguarda tutta la società sannita perché indebolisce e cancella anche le difficoltà degli stessi lavoratori forestali, la politica della montagna, vitale per tutta la Provincia, poiché interagisce disastrosamente sulle fonti idriche, sul dissesto territoriale, sulle attività agricole e pastorali. Tale situazione quindi mina l’insieme delle politiche occupazionali e di sviluppo di un intero territorio”.
(Fonte: il quaderno.it)
giovedì 13 maggio 2010
Storie di Scorie...
Venerdì 21 maggio 2010 alle ore 11.00, presso il Museo del Sannio di Benevento, sala “Gianni Vergineo”, l’Associazioni Culturale Radio Città Comunication in collaborazione con Ekoclub International e Accademia Kronos e con il patrocinio morale della Provincia e del Comune di Benevento, organizza un convegno dal titolo: “Storie di Scorie… tutto quello che non si sa sul nucleare”.
Interverranno:
Alfonso Navarra - Giornalista e Membro della Segreteria Nazionale della Lega per il Disarmo Unilaterale
Carmine Nardone - Presidente dell’Associazione Futuridea Innovazione Utile e Sostenibile
Enrico Castiello - Assessore all’Ambiente del Comune di Benevento
Gianluca Aceto - Assessore all’Ambiente della Provincia di Benevento
Fausto Pepe - Sindaco di Benevento
Aniello Cimitile - Presidente della Provincia di Benevento
Condurrà il Dibattito il Giornalista Luigi La Monaca Presidente provinciale Ekoclub International.
mercoledì 12 maggio 2010
Amborchia e dintorni
Postiamo la lettera aperta alle istituzioni del coordinamento Cittadinanzattiva del Fortore apparsa sul sito novantesimogrado.myblog.it.
Lavori d’adeguamento e di sistemazione della strada interregionale Amborchia che collega il comune fortorino di San Bartolomeo in Galdo ad altri comuni delle province di Foggia e Campobasso.
Si prega vivamente di accorciare il più possibile i tempi di realizzazione della messa in sicurezza dell'arteria stradale “Amborchia”, che è strategica per l'area montana del Fortore, poiché costituisce la via più breve d’accesso alla statale 17 e quindi a Foggia, da un lato, e Campobasso dall'altro.
L’Amborchia, non solo garantisce uno sbocco interregionale alle attività economiche della zona dell'Alto Sannio e del Fortore ma funziona anche da “salva vita” nelle azioni di Pronto Soccorso “Codice rosso” per tutte le popolazioni dell’alto Fortore che sono insediate sul crocevia delle tre regioni: Campania–Molise–Puglia, perché si accorciano notevolmente i tempi di percorrenza per raggiungere i centri di pronto Soccorso. Esempio: quello di Benevento, dista circa un’ora e mezza; Campobasso, quaranta minuti circa; Lucera, un quarto d’ora; Foggia, mezz’ora.
Pertanto, per quanto sopra esposto, questo tratto di strada è, e resta di vitale importanza, perché l’altro tratto che sfocia sulla Fondovalle Campobasso-Foggia è diventata inservibile, perché da anni non è stata fatta nessun tipo di manutenzione.
Il tratto stradale “Amborchia” attualmente si presenta in precario stato di sicurezza per la circolazione essendo dissestata in numerosi punti. Negli anni scorsi la Giunta provinciale di Benevento, presieduta dall’on. Carmine Nardone, per proposta dell'assessore alle infrastrutture Pasquale Grimaldi, aveva approvato lo schema di convenzione per il completamento della strada intercomunale ed interregionale, ma a tutt’oggi una buona ristrutturazione non è stata ancora messa in opera.
A tal uopo, si fa riferimento che il Comune di Volturara Appula ha emanato un Avviso pubblico per affidamento incarico di progettazione d’importo presunto inferiore a 100.000 euro (articolo 91, comma 2, D.Lgs. 12/04/2006, n. 163 e s.m. -art. 12, comma 3, Legge Regionale 11 maggio 2001 n° 13-Prot. n. 3380 del 06/11/2009).
In ogni modo la scrivente Cittadinanzattiva fa notare che quantunque siano effettuati i lavori di ripristino, è importante far seguire una buona attività di sorveglianza, per far rispettare la segnaletica stradale, soprattutto da parte dei grossi mezzi (Bilichi e Tir anche con rimorchio) che trasportano tonnellate di laterizi per diverse volte il giorno compromettendo la stabilità di questo tratto di strada, che tra l’altro, la loro circolazione sulla medesima è vietata.
Bisognerebbe applicare grosse sanzioni: ai colpevoli del deturpamento e a coloro che non effettuano il servizio di sorveglianza in modo adeguato. Tutti i cittadini dei paesi fortorini, sono indignati e sfiduciati nei confronti delle istituzioni, che da anni non fanno sentire la loro presenza su questo territorio, e, a tal uopo si fa riferimento non solo alle strade che da decenni ormai sono rese inservibili, ma anche all’unico ospedale che potrebbe servire l’intero crocevia dei paesi limitrofi alle tre regioni sudette: l’ospedale di San Bartolomeo in Galdo. Ospedale della vergogna da cinquanta anni in costruzione, finito, e, mai aperto, le cui lodi e osanne da anni cantate su tutti i rotocalchi e mass media.
Inoltre si precisa che se non saranno presi rapidi provvedimenti, il Comune di San Bartolomeo rischia per l’ennesima volta di rimanere isolato e raggiungibile solo per via aerea, poiché pure la strada che porta al suo capoluogo di provincia è molto disastrato e da circa tre anni, per garantire un certo margine di sicurezza stradale, sul tratto interrotto, sono in funzione due semafori mobili, che costano parecchie migliaia d’euro l’anno.
Vogliamo sperare noi tutti che questa volta, qualcuno dia ascolto sul serio, alle lamentele di questa gente mai ascoltata, e finalmente si dia il via a quello che potrebbe significare una rinascita di questi paesi ormai in grave stato di desertificazione sociale.
Si ringrazia vivamente per l’attenzione prestata, fiduciosi nell’accoglimento di questa richiesta, si porgono distinti saluti nell’attesa di vostro riscontro.
IL COORDINAMENTO di Cittadinanzattiva Fortore
Lavori d’adeguamento e di sistemazione della strada interregionale Amborchia che collega il comune fortorino di San Bartolomeo in Galdo ad altri comuni delle province di Foggia e Campobasso.
Si prega vivamente di accorciare il più possibile i tempi di realizzazione della messa in sicurezza dell'arteria stradale “Amborchia”, che è strategica per l'area montana del Fortore, poiché costituisce la via più breve d’accesso alla statale 17 e quindi a Foggia, da un lato, e Campobasso dall'altro.
L’Amborchia, non solo garantisce uno sbocco interregionale alle attività economiche della zona dell'Alto Sannio e del Fortore ma funziona anche da “salva vita” nelle azioni di Pronto Soccorso “Codice rosso” per tutte le popolazioni dell’alto Fortore che sono insediate sul crocevia delle tre regioni: Campania–Molise–Puglia, perché si accorciano notevolmente i tempi di percorrenza per raggiungere i centri di pronto Soccorso. Esempio: quello di Benevento, dista circa un’ora e mezza; Campobasso, quaranta minuti circa; Lucera, un quarto d’ora; Foggia, mezz’ora.
Pertanto, per quanto sopra esposto, questo tratto di strada è, e resta di vitale importanza, perché l’altro tratto che sfocia sulla Fondovalle Campobasso-Foggia è diventata inservibile, perché da anni non è stata fatta nessun tipo di manutenzione.
Il tratto stradale “Amborchia” attualmente si presenta in precario stato di sicurezza per la circolazione essendo dissestata in numerosi punti. Negli anni scorsi la Giunta provinciale di Benevento, presieduta dall’on. Carmine Nardone, per proposta dell'assessore alle infrastrutture Pasquale Grimaldi, aveva approvato lo schema di convenzione per il completamento della strada intercomunale ed interregionale, ma a tutt’oggi una buona ristrutturazione non è stata ancora messa in opera.
A tal uopo, si fa riferimento che il Comune di Volturara Appula ha emanato un Avviso pubblico per affidamento incarico di progettazione d’importo presunto inferiore a 100.000 euro (articolo 91, comma 2, D.Lgs. 12/04/2006, n. 163 e s.m. -art. 12, comma 3, Legge Regionale 11 maggio 2001 n° 13-Prot. n. 3380 del 06/11/2009).
In ogni modo la scrivente Cittadinanzattiva fa notare che quantunque siano effettuati i lavori di ripristino, è importante far seguire una buona attività di sorveglianza, per far rispettare la segnaletica stradale, soprattutto da parte dei grossi mezzi (Bilichi e Tir anche con rimorchio) che trasportano tonnellate di laterizi per diverse volte il giorno compromettendo la stabilità di questo tratto di strada, che tra l’altro, la loro circolazione sulla medesima è vietata.
Bisognerebbe applicare grosse sanzioni: ai colpevoli del deturpamento e a coloro che non effettuano il servizio di sorveglianza in modo adeguato. Tutti i cittadini dei paesi fortorini, sono indignati e sfiduciati nei confronti delle istituzioni, che da anni non fanno sentire la loro presenza su questo territorio, e, a tal uopo si fa riferimento non solo alle strade che da decenni ormai sono rese inservibili, ma anche all’unico ospedale che potrebbe servire l’intero crocevia dei paesi limitrofi alle tre regioni sudette: l’ospedale di San Bartolomeo in Galdo. Ospedale della vergogna da cinquanta anni in costruzione, finito, e, mai aperto, le cui lodi e osanne da anni cantate su tutti i rotocalchi e mass media.
Inoltre si precisa che se non saranno presi rapidi provvedimenti, il Comune di San Bartolomeo rischia per l’ennesima volta di rimanere isolato e raggiungibile solo per via aerea, poiché pure la strada che porta al suo capoluogo di provincia è molto disastrato e da circa tre anni, per garantire un certo margine di sicurezza stradale, sul tratto interrotto, sono in funzione due semafori mobili, che costano parecchie migliaia d’euro l’anno.
Vogliamo sperare noi tutti che questa volta, qualcuno dia ascolto sul serio, alle lamentele di questa gente mai ascoltata, e finalmente si dia il via a quello che potrebbe significare una rinascita di questi paesi ormai in grave stato di desertificazione sociale.
Si ringrazia vivamente per l’attenzione prestata, fiduciosi nell’accoglimento di questa richiesta, si porgono distinti saluti nell’attesa di vostro riscontro.
IL COORDINAMENTO di Cittadinanzattiva Fortore
martedì 11 maggio 2010
Fortore, la Comunità montana cerca 80 operai
La Comunità Montana del Fortore, con sede in San Bartolomeo in Galdo, ha inoltrato il 3 maggio al Centro per l'Impiego della Provincia di Benevento, la richiesta numerica di 80 operai comuni con mansioni di operatori per la realizzazione di opere a salvaguardia del territorio dai dissesti idrogeologici.
Per gli operai è prevista la specifica formazione in "lavori di contenimento e sistemazione dei suoli erosi, drenaggio di zone franose, rivestimenti di pendici, gabbioni, coperture vegetali ed effetto bosco, graticciate e viminate secche e vive, verde pubblico, realizzazione di staccionate, cunette, colate di frane, ecc".
La Comunità Montana del Fortore ha inoltre richiesto che, in sede di selezione, gli operai debbano aver espletato un corso di formazione superiore alle 100 (cento) ore e stage tecnico-pratico presso i cantieri del settore all'interno dei paesi appartenenti all'Ente.
www.provincia.benevento.it
Per gli operai è prevista la specifica formazione in "lavori di contenimento e sistemazione dei suoli erosi, drenaggio di zone franose, rivestimenti di pendici, gabbioni, coperture vegetali ed effetto bosco, graticciate e viminate secche e vive, verde pubblico, realizzazione di staccionate, cunette, colate di frane, ecc".
La Comunità Montana del Fortore ha inoltre richiesto che, in sede di selezione, gli operai debbano aver espletato un corso di formazione superiore alle 100 (cento) ore e stage tecnico-pratico presso i cantieri del settore all'interno dei paesi appartenenti all'Ente.
www.provincia.benevento.it
lunedì 10 maggio 2010
Baselice, il Comune apre le porte ai diversamente abili
«Baselice da oggi diventa un paese civile». A dirlo il sindaco Domenico Canonico nell’inaugurare, nel tardi pomeriggio di sabato scorso, la rampa che permetterà ai diversamente abili di accedere al Comune e all’adiacente chiesa della Madonna delle grazie. Posti sinora inaccessibili per queste persone. «L’abbattimento delle barriere architettoniche – continua il primo cittadino – è stata una battaglia portata avanti dal compianto professore Aldo Lepore ed è a lui che dedichiamo questa importante iniziativa». In effetti, la rampa è stata oggetto di un contenzioso legale con la vecchia amministrazione. Ma non è tempo di polemiche. La gente presente si commuove vedere i diversamente abili entrare nel Comune e visitare la stanza del sindaco e gli uffici amministrativi. È la prima volta nella loro vita. «Che ci voleva a fare una rampa», commenta qualche cittadino. «Bastava poco», risponde qualcun altro.
Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del presidente provinciale dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili, Mariano de Luca (per l’occasione accompagnata dalla consorte), del parroco don Michele Benizio (il quale ha benedetto l’opera) e l’arma dei carabinieri. Molte le persone che hanno partecipato all’evento.
«Il superamento di queste difficoltà – ha commentato il presidente dell’Anmic – è dimostrazione di civiltà. Quando il professore Lepore e l’avvocato Brancaccio mi contattarono per questa vicenda non mi tirai indietro. Oggi possiamo parlare anche a Baselice di inclusione. Le istituzioni locali hanno dato un grande segnale di civiltà».
sabato 8 maggio 2010
Sanniti svizzeri, Canonico incontra il console
Non solo celebrazione ma anche confronto sulle problematiche che riguardano i nostri emigranti. È questo il bilancio della Festa di primavera sannita, organizzata dall’associazione Sanniti svizzeri, che si è tenuta nei giorni scorsi vicino Zurigo, e alla quale ha partecipato anche una delegazione di amministratori beneventani.
Intanto, nella mattinata del 1 maggio il sindaco di Baselice, Domenico Canonico, è stato ricevuto dal Console generale d’Italia, Mario Fridegotto (a destra nella foto con la propria consorte), con il quale sono stati affrontati alcuni temi importanti. Come quelli che riguardano le vicende degli emigranti di cosiddetta seconda generazione (i figli di emigrati) rispetto ai legami della loro terra di origine. Nonché la promozione e valorizzazione dei prodotti agro-alimentari sanniti in Svizzera e le eventuali iniziative da mettere in campo. Fino alle questioni che riguardano l’associazionismo culturale in terra elvetica.
Inoltre, la sera stessa il primo cittadino, gli assessori Romano Zeolla, Salvatore Brancaccio, Isidoro Mascia e Pastore Giuseppe, e i sindaci di San Giorgio del Sannio, Giorgio Nardone, e di San Giorgio la Molara, Luigi Vella, hanno partecipato al dibattito dal tema “Gli amministratori locali come fanno fronte all’incombente crisi economica-occupazionale”. Più di trecento persone hanno seguito la discussione sui problemi legati al mondo dell’emigrazione nella confederazione elvetica.
E’ seguita una cena conviviale a base di prodotti tipici sanniti con scambi di doni tra le amministrazioni comunali partecipanti ed i membri stessi dell’associazione.
Infine, il 2 maggio la delegazione baselicese si è trasferita a Ginevra per incontrare una folta rappresentativa degli emigranti locali.
“Con questa esperienza – ha detto il sindaco Canonico – abbiamo voluto rinnovare la vicinanza nonché la gratitudine che la comunità di Baselice ha nei loro confronti per l’aiuto fornito negli ultimi decenni allo sviluppo economico e sociale del loro paese d’origine”.
venerdì 7 maggio 2010
Ospedali fantasma, nel beneventano c’è il telefono e il nome ma non la struttura
Abbiamo scovato nel mare magnum della rete questo articolo sull'ospedale di San Bartolomeo pubblicato dal giornale online milanse Blitzquotidiano.it.
A San Bartolomeo in Galdo, in provincia di Benevento, i cittadini aspettano l’ospedale ormai da 54 anni, da quel lontanissimo 1956 in cui venne presentato il primo progetto di costruzione della struttura. Nel sito del Comune figurano il numero di telefono dell’ospedale (che ha anche un nome, San Pio), della Asl Bn1 e del Servizio Ambulanze. Al numero dell’ospedale risponde un fax, a quello della Asl rispondono che il numero è inesistente, mentre al servizio di ambulanze delle “Misericordie” assicurano che l’ospedale non ha ancora aperto i battenti.
continua...
giovedì 6 maggio 2010
Tutti pazzi pr il teatro
Dal 3 al 16 giugno si svolgerà la prima edizione della rassegna teatrale: Tutti pazzi per il teatro, un percorso artistico che coniuga il disturbo mentale con il teatro esplorando nuove forme di comunicazione, e allo stesso tempo, di esperienza terapeutica. Chi è diverso, il folle, può offrire la propria dimensione altra che si traduce in una creatività ricca di sfumature e di colori straordinari. Tutti pazzi x il teatro, organizzata dal Centro di Salute Mentale di Puglianello, metterà in scena anche il lavoro laboratoriale dei pazienti e gli operatori del dipartimento che hanno rielaborato la commedia di Edoardo Scarpetta “Il medico dei pazzi”, con la regia di Antonello Santagata. Il cartellone della rassegna, che inizierà il 3 giugno al Teatro Comunale di Benevento, sarà presentato nel corso di una conferenza stampa in programma per fine maggio. Scegliere la diversità, sostiene Maurizio Volpe, direttore dell’UOCSM di Puglianello, rappresenta un modo importante per contribuire alla difesa della vita e della salute, che è la missione delle organizzazioni preposte e delle istituzioni che supportano e patrocinano l’evento: l’assessorato alla cultura della Provincia di Benevento, il Comune di Puglianello, il Comune di Benevento con l’assessorato alla cultura, la Proloco di San Salvatore, la Solot e tutte le altre associazioni che partecipano attivamente al progetto. Un significativo contributo è stato dato anche dal mondo del volontariato e, in particolare, dalla presidente della Rete Sociale Serena Romano.
Iscriviti a:
Post (Atom)