giovedì 1 luglio 2010
Il sindaco di San Bartolomeo in Galdo, Sangregorio: stiamo prendendo nota per le prossime elezioni...
di Diego De Lucia
"Stiamo prendendo nota per le prossime elezioni". Parole forti e dure, che sanno di "minaccia", politica ovviamente, quelle del sindaco di San Bartolomeo in Galdo, Vincenzo Sangregorio che stamani presidiava la postazione di protesta dinnanzi all'Asl in via Oderisio per sollecitare l'apertura del presidio sanitario nel capoluogo fortorino.
Sangregorio racconta la sua amarezza per quello che sta succedendo: "E' una situazione che va avanti da anni, ma noi da martedì siamo qui in presidio per protesta contro i vertici dell'Asl, ma finora nessuno si è fatto sentire, né formalmente né fisicamente. I politici fanno altrettanto, solo Gennaro Santamaria, segretario provinciale dell'Udc è venuto a portare la solidarietà, ma gli altri dove sono?"
Sangregorio è amareggiato ed anzi furioso. L'Ospedale a San Bartolomeo in Galdo lo stanno costruendo da 50 anni o forse più. Nessuno ricorda di preciso da quanto va avanti questa situazione che resta sempre chiusa, mentre la gente non trova assistenza sanitaria, sebbene tutti i cittadini italiani siano ugualmente destinatari degli stessi servizi.
Ma evidentemente, dicono quelli di San Bartolomeo, essi sono "figli di un Dio minore". Sangregorio, al nostro taccuino così ha continuato: "Il neo presidente regionale, Stefano Caldoro, a San Bartolomeo ha preso ben il 71% ma per adesso non registriamo nessun novità concreta, nemmeno dal suo livello regionali. Qual è la sua politica in merito? Io non lo so. Vorrà dire che quando saranno messe in sicurezza delle strade che collegano il nostro paese con Campobasso e Foggia, faremo a meno di venire a Benevento. Attuerò un movimento popolare per far passare San Bartolomeo al Molise e lasciare la Campania, siamo stanchi di essere presi in giro".
Sangregorio indica le linee guide per uscire da questa situazione: "Noi vogliamo almeno che ci assicurino i servizi minimi che è indispensabile per una società civile. Servirebbe un tavolo istituzionale tra enti per risolvere la situazione, altrimenti sarebbe un paese destinato morire, in quanto i giovani preferiscono andare via".
Ultima stoccata del primo cittadino del capoluogo fortorino: "Non riesco a capire che pur essendoci i soldi che sono pubblici non si possono usufruire dei servizi. Il nosocomio possono benissimo non aprirlo, ma allora perché si spendono dei soldi? Hanno costruito un parcheggio per l'Ospedale, è pure completato ma non serve, a nulla in quanto l'edificio è chiuso. E' un'autentica assurdità".
www.gazzettabenevento.it
mercoledì 30 giugno 2010
Mancata apertura Psaut, l'appoggio del Comune di Baselice
Continua il presidio di protesta del Comune di San Bartolomeo davanti all’Asl di Benevento per la mancata apertura, per il primo luglio, del Pronto soccorso per le urgenze territoriali del capoluogo fortorino. All’iniziativa ha partecipato questa mattina, in rappresentanza dell’amministrazione di Baselice, anche il sindaco Domenico Canonico.
“Ho voluto – ha detto il primo cittadino – portare la nostra solidarietà al comunità di San Bartolomeo che da mesi aspetta l’apertura di questa struttura che però ogni volta viene promessa e poi rimandata. Le popolazioni del Fortore sono stanche di essere considerate le ultime del Sannio. Non è possibile nel 2010 morire perché ci è negato il diritto ad una sanità migliore”.
E aggiunge: “Il Psaut sarebbe dovuto partire alla fine di marzo. Poi il 1° maggio. Alla fine il 1° luglio così come stabilito dai vertici dell’Asl nel corso di un incontro svoltosi in Prefettura il 21 giugno con i sindaci fortorini. Ora basta, non siamo figli di un Dio minore. Per quanto ci riguarda saremo al fianco dei colleghi di San Bartolomeo e invitiamo gli altri sindaci a fare lo stesso”.
martedì 29 giugno 2010
San Bartolomeo in Galdo, il Psaut non aprirà più il 1° luglio: il presidio di protesta degli amministratori
Annunciata appena pochi giorni fa e già sfumata la possibilità di aprire il 1° luglio il Psaut (Pronto soccorso per le urgenze territoriali) di San Bartolomeo in Galdo. Proprio per protestare contro quest’ulteriore rinvio da questa mattina alle 9 è stato istituito in Via Oderisio, davanti all’Asl Bn1, un presidio fisso che andrà avanti a oltranza, come azione di protesta degli Amministratori Comunali di San Bartolomeo. Ha spiegato le proprie motivazioni al Quaderno, il vicesindaco del Comune fortorino, Matteo Garofalo.
“Abbiamo deciso di istituire questo presidio permanente – ha affermato - in segno di protesta rispetto a questi continui rinvii sull’apertura del Psaut di San Barolomeo. C’è un decreto dell'ex governatore Antonio Bassolino in cui si autorizzava il commissario straordinario Asl Bn1 Massimo La Catena ad attivarsi per l’apertura del Psaut. E’ il n. 8 del il 9 marzo 2010. Il problema non nasce certamente oggi e ci sembra di star ripercorrendo la stessa strada dell’ospedale di San Bartolomeo in Galdo che dal 1958 non ha mai visto l’apertura”.
“Il 9 marzo – ha aggiunto il vicesindaco - c’è stato un incontro in Prefettura. Il Psaut sarebbe dovuto essere aperto dopo 15 giorni, ma così non è stato. C’è poi stata la data del 1° maggio, superata anch’essa per giungere, infine, al 1° luglio. Le motivazioni addotte in quest’ultimo caso sono riferibili all’organico e ci sono state comunicate venerdì in un incontro avuto proprio con La Catena. Noi siamo disponibili come amministrazione e ci facciamo portavoce dell’intera cittadinanza, a rinunciare a qualsiasi cosa, non vogliamo né il presidio Psaut, né altri servizi, ma non rinunceremo certo a chiedere l’accertamento di responsabilità se ce ne saranno e in questo ci spenderemo con tutte le nostre forze. Intanto stamattina non si è fatto vivo ancora nessuno”.
La data di apertura giovedì 1° luglio era stata fornita dai vertici dell’Asl e dal prefetto, Michele Mazza, ai sindaci fortorini nel corso di un incontro svoltosi a Palazzo del Governo il 21 giugno. Si era deciso di trasferire a San Bartolomeo il contingente di 6 medici in servizio al Sistema trasporto infermi (118) di Ginestra degli Schiavoni.
G.P.
www.ilquaderno.it
“Abbiamo deciso di istituire questo presidio permanente – ha affermato - in segno di protesta rispetto a questi continui rinvii sull’apertura del Psaut di San Barolomeo. C’è un decreto dell'ex governatore Antonio Bassolino in cui si autorizzava il commissario straordinario Asl Bn1 Massimo La Catena ad attivarsi per l’apertura del Psaut. E’ il n. 8 del il 9 marzo 2010. Il problema non nasce certamente oggi e ci sembra di star ripercorrendo la stessa strada dell’ospedale di San Bartolomeo in Galdo che dal 1958 non ha mai visto l’apertura”.
“Il 9 marzo – ha aggiunto il vicesindaco - c’è stato un incontro in Prefettura. Il Psaut sarebbe dovuto essere aperto dopo 15 giorni, ma così non è stato. C’è poi stata la data del 1° maggio, superata anch’essa per giungere, infine, al 1° luglio. Le motivazioni addotte in quest’ultimo caso sono riferibili all’organico e ci sono state comunicate venerdì in un incontro avuto proprio con La Catena. Noi siamo disponibili come amministrazione e ci facciamo portavoce dell’intera cittadinanza, a rinunciare a qualsiasi cosa, non vogliamo né il presidio Psaut, né altri servizi, ma non rinunceremo certo a chiedere l’accertamento di responsabilità se ce ne saranno e in questo ci spenderemo con tutte le nostre forze. Intanto stamattina non si è fatto vivo ancora nessuno”.
La data di apertura giovedì 1° luglio era stata fornita dai vertici dell’Asl e dal prefetto, Michele Mazza, ai sindaci fortorini nel corso di un incontro svoltosi a Palazzo del Governo il 21 giugno. Si era deciso di trasferire a San Bartolomeo il contingente di 6 medici in servizio al Sistema trasporto infermi (118) di Ginestra degli Schiavoni.
G.P.
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lunedì 28 giugno 2010
Luciana e il San Carlo di Napoli
Postiamo un articolo apparso sul giornale online "www.lunaset.it" dal titolo "La baby pianista non vedente debutta al San Carlo" che segna un momento importante per la comunità di Baselice.
“La leggenda del pianista sull’oceano”, “Nuovo Cinema Paradiso”, “Gli intoccabili” e numerose altre colonne sonore scritte per il cinema dal maestro Ennio Morricone. Questi alcuni dei brani con i quali Luciana Canonico ha debuttato al San Carlo di Napoli ieri sera (venerdì scorso, per chi legge).
Accompagnata dall’orchestra di Fiati della Polizia di Stato, diretta dal maestro Maurizio Billi, ha ottenuto numerosi applausi per la sua performance. La dodicenne non vedente di Baselice, allieva del Conservatorio di Musica “Nicola Sala” di Benevento, ha emozionato non solo i suoi familiari, presenti al fianco del suo maestro di pianforte, Tina Babuscio, del presidente Achille Mottola, e del docente Mauro Castaldo, ma anche il suo ormai “amico” Antonio Manganelli, capo della Polizia di Stato.
Il prefetto si è infatti già recato a Benevento circa un mese fa, quando Luciana si è esibita per lui presso la Biblioteca del Conservatorio per ringraziarlo del pianoforte ricevuto in dono dal corpo di Stato per consentirle di studiare musica anche a casa.
Il programma del concerto è stato, tra l’altro, un omaggio al teatro San Carlo, di cui sono state riproposte attraverso la musica le vicende storiche, e alla città di Napoli, attraverso la riproposizione di alcune canzoni napoletane classiche. Allo spettacolo ha assistito inoltre il ministro degli Interni, Roberto Maroni. Di certo il momento più forte della serata è stata l’esibizione della piccola pianista che dall’esecuzione di brani da ''Celebrating Morricone'', ha regalato poi, come bis, un preludio di Chopin.
venerdì 25 giugno 2010
La calunnia e gli infami
La calunnia si distrugge da sola, diceva Falcone. Si dissolve pian piano. Un po’ alla volta. Tuttavia, nel momento in cui essa viene lanciata sortisce i suoi effetti. E costringe a chi la subisce a fugare ogni dubbio. Con l’infamia si cerca di distruggere il decoro di chi fa il proprio lavoro con onestà intellettuale. È successo in passato al giudice Falcone, oggi allo scrittore Saviano.
Le mafie hanno sempre utilizzato questi metodi per infangare l'immagine di chi le combatteva e per isolarli dalla società civile.
Metodi importati anche a Baselice. Lettere e volantini anonimi, qualche volta firmati da sedicenti gruppi giovani, ogni tanto si affacciano nell’apparente calma paesana.
L’obiettivo è gettar discredito su chi, come il sottoscritto, ha sostenuto politicamente l’attuale amministrazione. Ma questo non è un mistero. Che io sia stato sempre contro ad un certo modo d’intendere la politica, lo dimostra la mia candidatura all’elezioni comunali del 1999. Quella che per altri è “faziosità” per me, invece, resta solamente coerenza (e di questi tempi di voltagabbana ce ne sono a quintali).
Com’è coerenza aver accettato di curare "l’attività informativa" (non Ufficio stampa, come malignamente qualcuno cerca di far passare) del Comune di Baselice per 2.500 euro lordi per un anno ed in via sperimentale. Secondo questi vigliacchi, 6,94 euro al giorno (poco più di un pacchetto di sigarette), sarebbero uno spreco di denaro pubblico. Questi “avanzi di segreteria” (le parole sono di Francesco de Gregori), oggi, si preoccupano di poco più di sei euro al giorno, e mai una parola sui chissà-quanti-milioni di euro buttati nelle varie cattedrali del deserto delle opere pubbliche baselicesi.
Vergogna infami!
Le mafie hanno sempre utilizzato questi metodi per infangare l'immagine di chi le combatteva e per isolarli dalla società civile.
Metodi importati anche a Baselice. Lettere e volantini anonimi, qualche volta firmati da sedicenti gruppi giovani, ogni tanto si affacciano nell’apparente calma paesana.
L’obiettivo è gettar discredito su chi, come il sottoscritto, ha sostenuto politicamente l’attuale amministrazione. Ma questo non è un mistero. Che io sia stato sempre contro ad un certo modo d’intendere la politica, lo dimostra la mia candidatura all’elezioni comunali del 1999. Quella che per altri è “faziosità” per me, invece, resta solamente coerenza (e di questi tempi di voltagabbana ce ne sono a quintali).
Com’è coerenza aver accettato di curare "l’attività informativa" (non Ufficio stampa, come malignamente qualcuno cerca di far passare) del Comune di Baselice per 2.500 euro lordi per un anno ed in via sperimentale. Secondo questi vigliacchi, 6,94 euro al giorno (poco più di un pacchetto di sigarette), sarebbero uno spreco di denaro pubblico. Questi “avanzi di segreteria” (le parole sono di Francesco de Gregori), oggi, si preoccupano di poco più di sei euro al giorno, e mai una parola sui chissà-quanti-milioni di euro buttati nelle varie cattedrali del deserto delle opere pubbliche baselicesi.
Vergogna infami!
giovedì 24 giugno 2010
Workshop teatrale/amoTe
Nel Cortile di Palazzo Maturi ad Amorosi dal 1 all’8 luglio una nuova esperienza artistica animerà il centro cittadino per suscitare attenzione e interesse verso il teatro, inteso come luogo fisico e spirituale dove incontrarsi e relazionarsi con l’altro, attraverso processi narrativi che possano favorire la crescita emotiva e civile.
Il cartellone del festival porterà in scena Io & le donne di e con Rosaria De Cicco, Da domani mi alzo tardi: il diario di vita di Anna Pavignano e Massimo Troisi e lo psicodramma Xanax del teatro Claet che il 3 luglio proporrà una lezione di teatro aperta a tutti: un workshop condotto dagli attori stessi e dal regista di Xanax che insieme sveleranno i meccanismi che determinano le scelte di regia e le modalità di costruzione di uno spettacolo teatrale. Gli attori lavoreranno a contatto diretto con il pubblico per sollecitare la conoscenza e l’esperienza del laboratorio e quindi della performance: una preziosa occasione d’incontro per accorciare la distanza tra noi e il teatro!
Il teatro come esperienza formativa e culturale è la proposta di amoTe/Amorosi Teatro Festival che fa entrare il teatro in un cortile con tre spettacoli che raccontano con leggerezza e intensità la ricerca della propria identità attraverso le disillusioni, i sogni e le incoerenze dell’animo umano.
mercoledì 23 giugno 2010
Riproponiamo: Baselice il paese del moscato
“C'è un posto sulla spina dorsale della penisola italica che sembra essere il magazzino di Eolo. Qui i venti tengono nascosti i profumi che spandono in terre lontane. Da secoli, sapienti contadini hanno imparato a catturarne un afflato a cui danno sfogo nelle candide notti invernali: e rinasce la primavera, come nel dolce di mandorla che scaccia la paura del freddo, affianco al camino”. È la sapiente descrizione del Moscato di Baselice che si trova sul sito dell’assessorato all’agricoltura della Regione Campania.
E allora dopo un anno rifacciamo la proposta alla nuova amministrazione comunale. Mettere all’ingresso del paese la frase di accoglienza: “Baselice il paese del moscato”.
Una piccola iniziativa che caratterizzerebbe il comune fortorino così come ha già fatto il limitrofo San Marco dei Cavoti (il paese del torrone). Tra l'altro già esiste qualche piccola azienda che produce il vino baselicese.
Chi scrive ritiene, infatti, che oggi nella globalizzazione dei mercati sia importante anche per una piccola realtà contraddistinguersi e valorizzare i prodotti della propria terra.
Baselice vanta una storia antica in fatto di Moscato e inoltre, l’iniziativa, potrebbe essere uno sprono per i giovani e i contadini locali a formare cooperative per la produzione dell’importante “nettare degli dei” in modo da puntare su uno sviluppo sostenibile del paese.
E allora dopo un anno rifacciamo la proposta alla nuova amministrazione comunale. Mettere all’ingresso del paese la frase di accoglienza: “Baselice il paese del moscato”.
Una piccola iniziativa che caratterizzerebbe il comune fortorino così come ha già fatto il limitrofo San Marco dei Cavoti (il paese del torrone). Tra l'altro già esiste qualche piccola azienda che produce il vino baselicese.
Chi scrive ritiene, infatti, che oggi nella globalizzazione dei mercati sia importante anche per una piccola realtà contraddistinguersi e valorizzare i prodotti della propria terra.
Baselice vanta una storia antica in fatto di Moscato e inoltre, l’iniziativa, potrebbe essere uno sprono per i giovani e i contadini locali a formare cooperative per la produzione dell’importante “nettare degli dei” in modo da puntare su uno sviluppo sostenibile del paese.
martedì 22 giugno 2010
Psaut, ora dovrebbe aprire il primo luglio
Data l'importanza che diamo all'evento, postiamo un articolo apparso oggi sul "quaderno.it" dal titolo "Pronto soccorso urgenze territoriali a San Bartolomeo in Galdo: inaugurazione il 1° luglio".
Il Pronto soccorso per le urgenze territoriali (Psaut) di San Bartolomeo in Galdo dovrebbe essere inaugurato giovedì 1 luglio. La data è stata fornita ieri dai vertici dell’Asl e dal prefetto, Michele Mazza, ai sindaci fortorini nel corso di un incontro svoltosi a Palazzo del Governo. Al Psaut sarà trasferito il contingente di 6 medici attualmente in servizio al Sistema trasporto infermi (118) di Ginestra degli Schiavoni.
Quest’ultimo rimarrà attivo è avrà competenza territoriale sui comuni di Buonalbergo, Castelfranco in Miscano, San Giorgio la Molara e Ginestra con la possibilità di ampliare il raggio d’azione in caso di necessità. A Ginestra degli Schiavoni sarà, inoltre, trasferito il presidio di continuità assistenziale (ex guardia medica) attualmente operante a San Bartolomeo in Galdo.
Confermato il servizio per le urgenze territoriali di Foiano Valfortore che avrà competenza sui comuni di Molinara, Baselice, San Bartolomeo in Galdo, San Marco dei Cavoti, Montefalcone Valfortore e Castelvetere Valfortore. Il Saut di Foiano è stato, inoltre, identificato come punto di trasporto avanzato in caso di trasferimento protetto dei pazienti dal Psaut di San Bartolomeo in Galdo a strutture di ricovero specializzate.
La prima pietra per la realizzazione dell’ospedale di San Bartolomeo in Galdo è stata posta nel 1950. Dopo 60 anni la struttura ancora non è stata aperta e ora si è deciso di trasformarla in pronto soccorso per le urgenze territoriali.
Fonte: Il Sannio Quotidiano
domenica 20 giugno 2010
Ancora e solo rifiuti
di Nicola Perrini
Ancora una volta, la città e la regione danno una pessima immagine di sé che, immancabilmente, fa il giro del mondo. Ciò assesta un colpo mortale alle prospettive del territorio e dell’industria turistica che in esso a stento sopravvive. Eppure i luoghi, per la loro ricchezza e bellezza, meriterebbero ben altre attenzioni, facendosi volano per lo sviluppo di una regione che vanta il primato della disoccupazione giovanile.
Le responsabilità della classe politica, tesa solo al mantenimento del potere e per questo dedita al clientelismo più esasperato, sono schiaccianti. Così come appare evidente l’inadeguatezza di una classe dirigente impreparata e distratta, prodotta dalla lottizzazione, che gestisce in maniera del tutto insoddisfacente la cosa pubblica. Gli operatori economici ed i cittadini appaiono divisi e demoralizzati, non riuscendo a far sentire in maniera efficace e convinta il proprio sdegno, pur sopitamente presente in ciascuno di essi. Così non si va da nessuna parte; è necessario uno scatto di orgoglio ed una sana dose di rabbia.
Gli amministratori devono essere chiamati a rispondere in prima persona del proprio operato e, se non ritenuti idonei, immediatamente cacciati. Ma per attuare questo proposito, tanto semplice da apparire persino banale, è necessario mettere da parte un’abitudine tanto usuale, quanto apparentemente innocua e persino giustificabile: la raccomandazione. Sì, questa apparentemente innocente richiesta di aiuto, così giustificabile visto lo stato di necessità in cui versa molta parte della popolazione, è in realtà forse la causa principale di tutti i mali. E’ da lì infatti che nasce la tolleranza verso i politici che non fanno il loro dovere e rubano dalla cassa pubblica. Infatti se abbiamo chiesto un favore e se abbiamo ricevuto una promessa (sì, solo quella nella maggior parte dei casi), siamo disposti a chiudere un occhio: in fondo si tratta di persone che ci conoscono e che ci hanno assicurato un interessamento e poi, sembrano anche bravi.
E da lì discende tutto il resto. Se avessimo il coraggio e la dignità di chiedere solo i nostri diritti, quelli riconosciuti dalla Costituzione e dalle leggi, il problema sarebbe superato: avremmo solo politici che hanno dimostrato valore, altrimenti a casa!
Potremmo chiedere infine alle istituzioni di spendere in Campania quanto si spende nelle regioni del Nord, perché il problema è anche questo; senza soldi non si cantano messe ed un efficace sistema di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti ha dei costi notevoli. Pochi soldi e spesi male. Questo è il problema. Vogliamo continuare così, oppure da domani cominciamo, tutti uniti come una comunità consapevole di se, a pretendere i nostri diritti?
www.laltrosud.it
Ancora una volta, la città e la regione danno una pessima immagine di sé che, immancabilmente, fa il giro del mondo. Ciò assesta un colpo mortale alle prospettive del territorio e dell’industria turistica che in esso a stento sopravvive. Eppure i luoghi, per la loro ricchezza e bellezza, meriterebbero ben altre attenzioni, facendosi volano per lo sviluppo di una regione che vanta il primato della disoccupazione giovanile.
Le responsabilità della classe politica, tesa solo al mantenimento del potere e per questo dedita al clientelismo più esasperato, sono schiaccianti. Così come appare evidente l’inadeguatezza di una classe dirigente impreparata e distratta, prodotta dalla lottizzazione, che gestisce in maniera del tutto insoddisfacente la cosa pubblica. Gli operatori economici ed i cittadini appaiono divisi e demoralizzati, non riuscendo a far sentire in maniera efficace e convinta il proprio sdegno, pur sopitamente presente in ciascuno di essi. Così non si va da nessuna parte; è necessario uno scatto di orgoglio ed una sana dose di rabbia.
Gli amministratori devono essere chiamati a rispondere in prima persona del proprio operato e, se non ritenuti idonei, immediatamente cacciati. Ma per attuare questo proposito, tanto semplice da apparire persino banale, è necessario mettere da parte un’abitudine tanto usuale, quanto apparentemente innocua e persino giustificabile: la raccomandazione. Sì, questa apparentemente innocente richiesta di aiuto, così giustificabile visto lo stato di necessità in cui versa molta parte della popolazione, è in realtà forse la causa principale di tutti i mali. E’ da lì infatti che nasce la tolleranza verso i politici che non fanno il loro dovere e rubano dalla cassa pubblica. Infatti se abbiamo chiesto un favore e se abbiamo ricevuto una promessa (sì, solo quella nella maggior parte dei casi), siamo disposti a chiudere un occhio: in fondo si tratta di persone che ci conoscono e che ci hanno assicurato un interessamento e poi, sembrano anche bravi.
E da lì discende tutto il resto. Se avessimo il coraggio e la dignità di chiedere solo i nostri diritti, quelli riconosciuti dalla Costituzione e dalle leggi, il problema sarebbe superato: avremmo solo politici che hanno dimostrato valore, altrimenti a casa!
Potremmo chiedere infine alle istituzioni di spendere in Campania quanto si spende nelle regioni del Nord, perché il problema è anche questo; senza soldi non si cantano messe ed un efficace sistema di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti ha dei costi notevoli. Pochi soldi e spesi male. Questo è il problema. Vogliamo continuare così, oppure da domani cominciamo, tutti uniti come una comunità consapevole di se, a pretendere i nostri diritti?
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giovedì 17 giugno 2010
Il primo luglio giornata contro la legge-bavaglio
“Una grande mobilitazione contro il disegno di legge Alfano per la giornata del primo
luglio a Roma, a piazza Navona, e in altre località d’Italia: un’iniziativa nel segno
della Costituzione, per dar voce ai soggetti e ai temi che verrebbero oscurati se
passasse un provvedimento che colpisce al tempo stesso il lavoro dei giornalisti e il
diritto dei cittadini di conoscere le vicende del Paese. E’ una delle decisioni prese
dalla Fnsi e dal cartello di associazioni che si è riunito nella sede del sindacato dei giornalisti: molte già attive nell’organizzare l’appuntamento del 3 ottobre scorso,insieme ad altre che in questi mesi hanno promosso nuove mobilitazioni contro la logica della censura.
Le manifestazioni del primo luglio avranno come filo conduttore la denuncia di ‘tagli
e bavagli’: gli interventi del governo per censurare il diritto di cronaca col ddl
intercettazioni e per punire la cultura italiana con la restrizione dei fondi per musica, cinema, teatro, danza; il rischio di sparizione di giornali ed emittenti colpiti dalla drastica e indiscriminata riduzione del finanziamento pubblico; il concreto pericolo che drammatiche vicende come quelle di Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi possano in futuro rimanere a lungo ignote all’opinione pubblica; la perdurante difficoltà del mondo del lavoro ad ottenere l’attenzione dei media e a veder rappresentati gli effetti della crisi.
Nel calendario discusso da Fnsi e associazioni molto rilievo ha avuto anche
l’iniziativa a livello europeo. E’ stata confermata la decisione di presentare, qualora il ddl Alfano fosse approvato, un esposto alla Corte per i diritti umani di Strasburgo,con la firma delle diverse organizzazioni e con il sostegno dei cittadini che vorranno sottoscriverlo sui siti delle varie associazioni. A questo atto potrebbe far seguito l’avvio di una campagna europea per una legge di iniziativa popolare – secondo la procedura prevista dal Trattato di Lisbona – a difesa dell’autonomia dell’informazione.
Le associazioni torneranno a riunirsi nei prossimi giorni, per definire
l’organizzazione della manifestazione romana. Già è prevista intanto, per la stessa
data del primo luglio, una ‘notte bianca’ della Fnsi, dell’Associazione di Stampa
dell’Emilia-Romagna, dell’Anpi e dell’amministrazione cittadina a Conselice, il
comune del Ravennate dove c’è l’unico monumento italiano alla libertà di stampa”.
Federazione nazionale stampa italiana
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