La decisione dell’Asl non piace ai sindaci
Da ieri mattina la notizia è ufficiale: a partire dal 13 febbraio prossimo sarà aperto il Psaut di San Bartolomeo in Galdo. Ieri il direttore generale dell’Azienda sanitaria di Benevento, Michele Rossi, ha firmato la delibera con la quale si dà il via libera al presidio nel centro fortorino. L’apertura del Psaut prevede lo spostamento totale del Saut di FoianoValfortore e dei medici del 118 di Ginestra degli Schiavoni, trasformando così la struttura di ginestra in uno Sti (Sistema di trasporto infermi). In sostanza nel centro del Miscano sarà presente solo un ambulanza con autisti soccorritori e infermieri senza la presenza dei medici.
Il presidio di pronto soccorso per le piccole emergenze territoriali, che sarà allocato nei locali dell’ospedale di San Bartolomeo in Galdo, prevede dunque un’unità mobile che svolgerà il servizio di 118 e una postazione fissa per un totale di 12 medici più infermieri e autisti socco ristori.
La delibera di ieri, dunque, conferma ciò che Ottopagine da mesi va affermando: l’apertura del Psaut a fronte dello spostamento del 118 di Foiano a San Bartolomeo e la soppressione del Saut di Ginestra. Se a San Bartolomeo c’è soddisfazione per la decisione dell’Asl, nel resto del territorio fortorino la notizia ha lasciato perplessi e scontenti molti amministratori.
Il sindaco di San Marco dei Cavoti ha preferito non commentare la notizia, anche perché, a suo dire, “la notizia si commenta da sola”. Il primo cittadino si chiede però “chi e con quale criterio si è fatta questa scelta”. Zaccaria Spina, sindaco di Ginestra esprime rammarico e dispiacere. “Si è presa una decisione importante, visto l’argomento, senza coinvolgere e concertare con gli enti locali. Addirittura non c’è stata nemmeno un’informazione preventiva. La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno”.
“Una decisione – sottolinea Spina - che provoca una rivoluzione del sistema sanitario del territorio. Una delibera che stravolge il verbale condiviso da molti sindaci nell’ottobre del 2010, nel quale si affermava che l’apertura del Psaut non doveva comportare la chiusura dei due Saut presenti nell’area del Fortore”.
“Naturalmente salutiamo con soddisfazione l’apertura del presidio a San Bartolomeo, - afferma il sindaco di Ginestra e presidente della comunità montana – ma così come è stato deciso dall’Asl quello che doveva essere un arricchimento dell’assistenza sanitaria per il territorio, rischia di trasformarsi in un impoverimento del sistema”.
“Il rischio è l’abbandono di quei comuni che erano serviti dal 118 di Ginestra. I tempi percorrenza si allungano e le possibilità di interventi tempestivi diminuiscono. Ormai per questo comuni resta solo il presidio STI di Ginestra che interviene solo in caso di soccorso di base di emergenza, cioè casi di basso codice di gravità”.
Preoccupato dalla scelta dell’azienda sanitaria anche Luigi Paragone, sindaco di San Giorgio la Molara, che pur esprimendo soddisfazione per la decisione di aprire lo Psaut di San Bartolomeo afferma che “la delibera pregiudica l’assistenza e l’emergenza del soccorso sanitario sul tutto il resto del territorio fortorino”. “Si rischia di scatenare una guerra tra poveri – sottolinea Paragone – che non fa bene a nessuno. Togliere ad un povero per dare ad un altro povero non risolve il problema. Restano poveri entrambi”.
Chi è sorpreso dalla notizia è il sindaco di Buonalbergo, Igino Miele. “Questa decisione del’Asl crea un danno notevole al nostro comune. Chi ha assunto tale decisione, evidentemente, non conosce i tempi di percorrenza che ci sono tra San Bartolomeo e Buonalbergo. In questo modo si mette a repentaglio la sicurezza e la vita della gente”. Miele ci ricorda che proprio per migliorare il servizio dei soccorsi di emergenza qualche mese fa la sua amministrazione aveva deliberato per chiedere un servizio di 118 a Buonalbergo per ovviare alla distanza che intercorre tra il suo comune e il capoluogo.
Giuseppe Addabbo, sindaco di Molinara ribadisce ancora una volta che si decide senza conoscere e senza coinvolgere il territorio. “Una scelta che penalizza molti comuni come Molinara, San Marco dei Cavoti, San Giorgio la Molara, Ginestra, Buonalbergo “, dice Addabbo.
“Credo che si poteva tranquillamente aprire lo Psaut di San Bartolomeo in Galdo senza chiudere i 118 di Foiano e Ginestra. Bastava utilizzare, attraverso un accordo con i sindacati. il personale in esubero a Benevento”. La decisione dell’Asl ha scatenato il malcontento anche degli amministratori di Foiano. Il sindaco Michele Maffeo è sconcertato dalla notizia e afferma che è stato un errore. “Si apre un presidio per le piccole emergenze, mentre l’azienda sanitaria, chiude i servizi per le prestazioni specialistiche. C’è un gabinetto di radiologia che funziona a singhiozzo, - afferma Maffeo – mentre per un esame ecografico bisogna aspettare mesi. Questa decisione è un ulteriore segnale di impoverimento del servizio sul territorio”.
Ancora più dure le parole dell’assessore alla comunità montana Giuseppe Ruggiero. “Una decisione che rende peggiore il servizio”. Così Ruggiero esordisce nel commentare la notizia. “Il vasto territorio del Val Fortore sarà servita da una sola ambulanza per quanto riguarda le emergenze gravi. Lo Psaut, così come concepito rischia di essere un servizio inutile”.
“Questo tipo di riorganizzazione e razionalizzazione fatta dall’Asl non credo che faccia risparmiare soldi alla collettività”.
L’assessore alla comunità montana va oltre le questioni politiche e amministrative. Ruggiero si chiede se la struttura dove sarà ubicato il presidio è agibile a tale scopo. “Nella delibera – afferma Giuseppe Ruggiero - si parla di "Certificato di agibilità parziale del 28 agosto 2012 relativo al piano seminterrato da adibire a Psaut, nella sede dell'istituto Sps di Via Costa in San Bartolomeo in Galdo, individuato in catasto al Fg. 90 p.lla 1084, allibrato a pr. ASL bn al n. 113217 del 29 agosto 2012" e continua...."il Decreto Sindacale di autorizzazione sanitaria, rilasciato in data 15 gennaio 2013 con atto prot. N. 416 dal sindaco di Comune di San Bartolomeo in Galdo". Che significa? Che il fabbricato, nella sua complessità, non ha nemmeno la totale agibilità...ma solo nel seminterrato dove verrà ubicato il Psaut, ed inoltre perché una autorizzazione sanitaria la concede con decreto il sindaco e non la stessa Asl? Si intravedono – conclude Ruggiero - sempre di più gli estremi di una decisione politica di fretta e furia prima delle elezioni”.
Preoccupato anche l’ex sindaco di Ginestra degli Schiavoni, Pietro Giallonardo, che ci ha raggiunto telefonicamente per esprime la preoccupazione sul futuro di un territorio che rischia di rimanere isolato e sul fatto che vista la distanza e visto la informazione del territorio mette seriamente a rischio la vita dei cittadini del Miscano.
Reazioni negative, dunque, rispetto alla decisione dell’Asl da parte di quasi tutti gli amministratori che questa sera si incontreranno a San marco dei Cavoti per mettere in campo un’azione comune contro la delibera del direttore generale dell’Asl.
(benevento.ottopagine.net)