La Regione Campania ha azzerato ogni risorsa finanziaria nella ripartizione alle Province campane per la delega in materia faunistico-venatoria. Lo denuncia l’assessore provinciale di Benevento, Gianluca Aceto, in una nota inviata al presidente ed all’assessore all’agricoltura della Regione nella quale definisce “insostenibile” la situazione venutasi a creare.
La cancellazione dei fondi, introdotta con le leggi regionali n. 1 e 2 del 2009, ha creato - afferma l’assessore - grave disagio sia all’Ente Provincia che a tutto il mondo venatorio: il blocco delle risorse, infatti, non si ripercuote soltanto nella reintroduzione sul territorio di fauna stanziale, ma anche sull’attuazione delle linee di programmazione concertate con il Piano Faunistico Venatorio Provinciale per gli anni 2007/2011. In sostanza, viene impedita la gestione delle Zone di Ripopolamento e cattura, il controllo conservativo di alcuni predatori, il monitoraggio sanitario di alcune specie selvatiche, i censimenti e la valutazione del prelievo dell’avifauna, il monitoraggio delle specie rare. In sostanza, sul territorio del Sannio ed in tutta la Campania è bloccato ogni tipo d’intervento di salvaguardia del patrimonio faunistico.
Ma c’è di più, avverte Aceto: la mancanza di fondi si ripercuote sull’attività delle Commissioni, istituite ai sensi della legge regionale n. 8 del 1996, e sul risarcimento dei danni alle produzioni agricole da fauna selvatica, e dall’attività venatoria, che negli ultimi anni ha avuto un notevole incremento sia nelle domande di risarcimento che degli importi liquidati. Come se non bastasse, oltre all’azzeramento per l’anno in corso, l’assessore Aceto evidenzia la seguente ciliegina sulla torta: il mancato accreditamento dei fondi già assegnati alla Provincia di Benevento per l’anno appena trascorso e per il quale erano ovviamente già state programmate e portate a termine le attività descritte. L’assessore Aceto, alla luce di tutto questo, ha dunque chiesto un urgente incontro alla Regione al fine di valutare la possibilità di rivedere con atti alternativi le disposizioni di cui alla legge finanziaria regionale.
(Fonte: 82cento.it)
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