venerdì 29 giugno 2012

Scavi petroliferi, nessun sindaco del Fortore si è presentato in Provincia

Postiamo un interessante articolo apparso sul ilquaderno.it dal titolo "Scavi petroliferi nel Sannio, Aceto domani in Regione ma sono pochi i sindaci all'appello".

Circello, Pago Veiano, Pesco Sannita, Reino, Campolattaro. Solo cinque comuni sui diciannove (presenti solo due sindaci, Verzino per Reino e Petrella per Circello) invitati in Provincia dall'assessore Gianluca Aceto (senza dimenticare le due Comunità Montane interessate, quelle del Fortore e del Tammaro) si sono presentati alla "chiamata alle armi" per scongiurare le estrazioni petrolifere nella provincia sannita. Per il resto hanno aderito rappresentati del comune di Cerreto Sannita e le associazioni ambientaliste "No Luminosa" (che ha avuto il merito di aver sollevato il problema) ed il "Codisam" di S.Arcangelo Trimonte, oltre ai rappresentanti istituzionali della Rocca dei Rettori presenti al dibattito.

Assenze involontarie o meditate? "Credo nella buona fede degli assenti - ha commentato a "Il Quaderno.it" al termine dei lavori l'assessore Aceto - ma la discussione è stata comunque molto utile perchè i presenti hanno dato vita ad un dibattito proficuo che ci consente di redigere un documento e presentarci in Regione Campania con le idee chiare". Il documento verrà inviato non solo agli organismi di Giunta, ma anche a quelli consiliari ed ovviamente ai sindaci.

Una sorta di "seconda chiamata" per capire realmente se gli amministratori dei comuni sanniti "a rischio trivellazioni" sono disposti a fare quadrato e scongiurare l'ennesima azione d'impatto sul territorio: "Inoltrerò nelle prossime ore - ha sostenuto Aceto - un nuova richiesta di sospensione della procedura, stavolta più dettagliata, e chiederò ai sindaci sulla base degli elementi che loro potranno riscontrare in base agli elementi redatti nel documento, di assumere un indirizzo con delibera di consiglio comunale e di discutere dell'argomento sui loro territori". Come dire, non ci sono più scuse: se i sindaci vorranno, avranno tutto il tempo e tutte le carte in regola per supportare questa azione istituzionale. Uno stimolo ad interessarsi della questione rivolto anche ai parlamentari sanniti (fino ad ora il solo Mino Izzo ha avanzato un'interrogazione parlamentare, rivolta al Ministeo dello Sviluppo Economico, di autorizzazione alla ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi da effettuare nella Provincia di Benevento).

Durante il dibattito sono usciti fuori vari aspetti, tra questi, in maniera abbastanza sorprendente, l'inadeguatezza degli uffici tecnici dei vari comuni a non essere stati preparati a "leggere" la richiesta avanzata dalla compagnia petrolifera e non comunicarla immediatamente alla Provincia di Benevento.

Al di là di questa amara considerazione c'è un problema di fondo nel meccanismo di alcune amministazioni sannite: anche il Vallo di Diano (provincia di Salerno) è stato interessato da analoga vicenda ma lì nel giro di poche settimane i sindaci dei comuni interessati hanno fatto fronte comune e, sfruttando le interpellanze parlamentari dei rappresentanti territoriali a Roma, hanno di fatto "bloccato" la Regione Campania: "Mi riservo al riguardo di parlare con l'assessore regionale Romano nei prossimi giorni - ha proseguito Aceto - per conoscere in maniera chiara quali sono le reali differenze tra noi e la Valle di Diano".

Una cosa è certa: i sindaci non verranno riconvocati alla Rocca dei Rettori: "Non li riconvocherò - ha spiegato l'assessore provinciale che intende accelerare l'iter - manderò a tutti i 19 comuni sanniti coninvolti il documento che andremo a redigere a breve e chiederò loro di assumera un deliberato di consiglio, rendere la comunità a conoscenza dell'evento ed avere una posizione ufficiale. In questo modo vedremo chi ci sarà e chi preferirà bypassare il problema e tireremo le somme". Nessun nuovo vertice alla Rocca e nessuna presenza di Aceto alle eventuali assemblee con i cittadini "a meno che io non venga invitato".

TEMPI RISTRETTI, LA PROVINCIA PENSA ALLE VIE LEGALI
Bisogna darsi una mossa: dei tre progetti (S.Croce, Nusco e Pietra Spaccata) c'è già il via libera agli scavi per i primi due. Aceto avrà da subito il suo bel da farsi visto che domani è attesto a Napoli in assessorato per discutere di altre problematiche ambientali, ottimo momento per chiedere lumi sulle trivellazioni petrolifere nel Sannio. Niente è escluso e prende piede anche la possibilità di aderire per vie legali come è stato annunciato durante i lavori prima dal consigliere provinciale Giuseppe Lamparelli, poi dallo stesso Aceto: "La partita non deve essere soltanto politica - ha precisato nel suo intervento Lamparelli -senza poi tralasciare che a rischio c'è anche l'investimento di 600milioni di euro sulla diga di Campolattaro, uno dei comuni inseriti nella lista. L'ente provinciale si occupa della pianificazione del territorio, non possono scavalcare la nostra autorità".

DAI COMUNI PRESENTI L'APPOGGIO ALLA PROVINCIA
Gli assenti sono la maggioranza ma i presenti hanno accettato di siglare il documento congiunto e difendono i "colleghi" assenti: "Non è vero che chi tace oggi acconsente - ha affermato il sindaco di Reino, Antonio Verzino ad una nostra domanda - per quanto mi riguarda sono contrario agli scavi anche perchè sono un convinto fautore delle energie alternative. Le ricerche di idrocarburi provocano danni gravi come abbiamo potuto constatare in Val d'Agri, nel potentino. La stessa Regione Campania, all'interno del Psr 2007-2013 (misura 121), afferma chiaramente che presso i siti inquinati non è possibile coltivare nessun tipo di coltura nel raggio di 1 km". Anche Nicola Gagliarde e Rosario Fiorillo, assessori comunali di Pago Veiano la pensano allo stesso modo: "Non possiamo fare un processo alle intenzioni ai sindaci assenti, siamo sicuri che non si tratta di cattiva volontà o di superficialità verso l'argomento. Siamo contrari agli scavi". Infine il vicesindaco di Campolattaro, Dioniso Lombardi: "Ci opponiamo a qualunque tipo di intervento del genere sul nostro territorio. Si tratta di un intervento che non mira a nessun beneficio per il territorio e per i cittadini così com'è dimostrato nel resto dell'Italia dove si è operato in tal senso".

I comuni sanniti interessati dagli scavi petroliferi sono Baselice, Campolattaro, Casalduni, Castelpagano, Circello, Castelvetere di Valfortore, Colle Sannita, Foiano in Val Fortore, Fragneto l’Abate, Fragneto Monforte, Molinara, Morcone, Pago Veiano, Pesco Sannita, Pontelandolfo, Reino, San Giorgio la Molara, San Marco dei Cavoti.

www.ilquaderno.it

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