di Angelo Iampietro*
L’elezione del Presidente della Repubblica è così importante, necessaria, unica per un popolo democratico, che ha un qualcosa di sacralità, in quanto è da scegliere ed eleggere la persona, nel cui ruolo istituzionale, rappresenta la difesa massima del Nostro Ordinamento Costituzionale e la nostra massima rappresentanza individuale, collettiva, nazionale ed internazionale.
Gli ultimi giorni del corrente mese saranno ricordati negli Annali della Nostra Storia per aver dato inizio alle elezioni suddette, ma, mai come adesso, è da molto tempo che si parla di esse, oltre che sulla stampa, con dibattiti, innumerevoli incontri politici, trasmissioni radio-televisive con dibattiti ed analisi che non si erano mai visti prima.
Ciò, forse, è dovuto al fatto che nel 2013 i deputati, i senatori ed i grandi elettori, questi ultimi, rappresentanti delle Regioni, non riuscirono a trovare un accordo su un nome da eleggere all’alta carica; a seguito di ciò un Parlamento disorientato fu costretto a trovare una persona, che ci rappresentasse e la trovò, rieleggendo, il Presidente Napolitano. Questi, quando si insediò, fece capire molto bene ai Senatori e Deputati, che la Sua carica sarebbe stata a tempo; infatti, dopo meno di due anni di Presidenza, Egli si è dimesso, forse, perché troppo stanco e, quindi, bisognoso di riposo, considerata anche la Sua venerabile età.
Ora ci risiamo e si è pronti per l’ elezione del nuovo Presidente. Ci si chiede se sarà eletto subito o alla quarta elezione come il Presidente del Consiglio ritiene che sia. Certamente lui avrà una visione politica tale da fargli asserire, con una certa sicurezza, che l’avremo subito il Presidente. Me lo auguro, anche perché il mondo intero ci guarda, avendo d’occhio la figuraccia fatta nel 2013, quando, i tanti partiti non erano riusciti a far convergere i loro voti su un nominativo prestigioso per l’Altissima Carica. Ma ciò che mi chiedo è: perché se ne parla tanto e da tanto tempo?. Non era stato così nelle precedenti elezioni presidenziali, dove, se pur a seguito, in taluni casi, di più votazioni, una personalità prestigiosa era stata individuata e poi votata.
Attualmente vengono fatti più nomi, come del resto è prassi, ma ho la sensazione che ogni gruppo politico lo vorrebbe a sua immagine e somiglianza; che il futuro Presidente guardasse con occhio particolare il gruppo o il partito dal quale proviene. No!, non è questo il Presidente che vogliamo; lo vogliamo autonomo, rappresentativo, umano, con capacità eccelse ed una autorevolezza su cui non cada alcuna ombra. Agli Italiani non interessa il Presidente di parte, ma uno che sia effettivamente il Custode della Nostra Bella Costituzione e che eserciti fino in fondo quelle che sono le Sue prerogative.
Non ci interessano gli accordi sottobanco per eleggere una personalità che si faccia tirare per la giacca!.
Dato i tempi, ma dico sempre, interessa alla stragrande maggioranza dei cittadini italiani un Presidente che non firmi i tanti provvedimenti legislativi ottenuti, in modo sbrigativo, con voto di fiducia, tarpando le ali alla discussione e, quindi al miglioramento degli stessi.
D’altronde ci si augura che i legislatori legiferino su temi di cui il popolo, data la crisi, ha urgente bisogno; non li enuncio perché tutti ne parlano in ogni luogo e chi ci rappresenta certamente lo saprà come noi, ai quali, del resto, più di un sacro diritto di scelta ci è stato già sottratto.
Che la scelta sia illuminata dalla saggezza, nell’avere un Presidente, che sia un faro verso cui la nave Italia trovi sempre il suo porto che la ripari e la protegga da ogni tempesta. È questo l’augurio di tanti Italiani.
*docente in pensione
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