Il prof Alfonso Mascia |
L’inedito viene dato alle stampe grazie all'impegno ed alla sensibilità dei
suoi familiari.
Il prof Angelo Iampietro, amico fraterno dell’indimenticabile Mascia, autore questi di numerosi testi teatrali in
vernacolo baselicese, di un dizionario “Il dialetto baselicese” e di altri
scritti in lingua, così ce la presenta
“C’era una
volta”, è una pubblicazione interessante per i contenuti che propone, in quanto consente al lettore un tuffo nel passato, in
una società agricola semplice e generosa, dove il duro lavoro e i rapporti
umani costituivano entità valoriali e condivise.
Nella
prima parte l’autore ci propone uno spaccato sulla vita di una famiglia
contadina di Baselice, che vive la sua laboriosa esistenza tra gli anni
Quaranta e Cinquanta del secolo scorso.
Essa è la testimonianza di una esistenza dignitosa, vissuta all’insegna delle regole sociali accettate e consolidate: operosità, correttezza, buon nome e rispetto dei ruoli gerarchici allora vigenti in una famiglia patriarcale.
Essa è la testimonianza di una esistenza dignitosa, vissuta all’insegna delle regole sociali accettate e consolidate: operosità, correttezza, buon nome e rispetto dei ruoli gerarchici allora vigenti in una famiglia patriarcale.
L’autore
ce la presenta all’opera, in un arco di tempo ben definito, che racchiude
l’intero ciclo lavorativo annuale, intenta alle attività agricole quotidiane ed
ai rapporti di vita sociale, nel susseguirsi delle stagioni; opera effettuata con dedizione,
fiducia e fedeltà assoluta ai canoni ed
alle esperienze trasmesse dai loro antenati, sia nel fare quotidiano, sia nel
partecipare a quelle collettive legate alla tradizione.
L’analisi
che l’autore fa di quanto ci propone è:
puntuale, precisa, dettagliata, proprio perché egli non vuole che quelle conoscenze vengano
dimenticate dai più vecchi o sconosciute ai più giovani; e lo fa in modo
mirabile: con acutezza di analisi e, oltremodo, con chiarezza espressiva e
semplicità comunicativa di tutto rispetto.
La piacevole lettura offre al lettore la possibilità di identificare
un’epoca, dove la magia del racconto, interiorizzato, lo aiuta a comprendere anche il nostro vivere
quotidiano con tutte le problematiche che esso presenta.
Nella
seconda parte, invece, ci vengono presentati 20 racconti che trattano di
personaggi che, all’interno di una comunità, spiccano per caratteristiche
proprie.
Di essi, il Mascia, oltre ad illustrarci la loro personalità, con le specifiche peculiarità ed una propria identità, di ognuna, ne fa un quadro realistico, che, oltretutto, interagisce armoniosamente con la propria comunità.
Di essi, il Mascia, oltre ad illustrarci la loro personalità, con le specifiche peculiarità ed una propria identità, di ognuna, ne fa un quadro realistico, che, oltretutto, interagisce armoniosamente con la propria comunità.
Sono
personaggi con pregi e difetti, nei
quali, però, emerge tutta la loro umanità che li rende unici in un contesto
territoriale, dove emergono la lotta per la vita ed il radicamento dei valori
esistenziali, valori, questi, che i posteri dovranno conoscere e saper
custodire.
E’
questo il messaggio che, con la pubblicazione, il Mascia vuole ardentemente
trasmettere, proprio per non disperdere quel grande patrimonio di una comunità, i cui
valori di vita debbano essere connessi alla memoria storica delle sue radici,
da me definita: “Albero della memoria”.
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