I Sassi di Baselice |
Liminaria è un progetto di studio e di ricerca sul campo
orientato alla creazione di reti sostenibili culturali, sociali ed economiche
proposto per la prima volta nel territorio del Fortore beneventano,
microregione rurale del meridione d’Italia.
Attraverso la co-progettazione e la realizzazione di azioni
culturali sul territorio con le comunità locali, Liminaria si propone di sperimentare
una serie di modelli di intervento che, ispirati ai concetti di
ri-territorializzazione, resilienza e self-reliance, riconfigurino lo spazio
rurale come luogo di attività in cui le reti e le relazioni tra attori
individuali e collettivi rappresentino un elemento centrale di
ri-valorizzazione della cultura.
Il progetto prevede, anzitutto, momenti di confronto e
d’interazione con le culture e le comunità rurali per l’elaborazione di azioni
attraverso le quali favorire la riscoperta e la valorizzazione del patrimonio
di tradizioni, attività lavorative e relazioni sociali che caratterizza un
territorio.
In questa ottica si inseriscono il progetto LiminariaEdu già
sperimentato con le scuole del Fortore e le forme di collaborazione attivate
con le organizzazioni e gli enti locali sensibili alla promozione culturale e
coesione sociale.
Fra le attività del progetto si iscrive anche l’esplorazione
e il racconto del patrimonio sonoro attraverso residenze artistiche, realizzate
con il supporto dei partner internazionali, nelle quali gli artisti studiano,
raccontano e rielaborano il paesaggio sonoro frutto dell’azione antropica sul
territorio rurale.
In questa prospettiva il suono, le tecnologie, i nuovi media
rappresentano degli strumenti preziosi per descrivere un territorio rurale:
l’universo digitalizzato nel quale viviamo può essere rappresentato come un
dominio di narrazioni complesse, in cui le tecniche di storytelling diventano
potenti mezzi per dare nuova luce agli elementi che caratterizzano la storia e
la cultura dei luoghi rurali: «l’identità, le tradizioni, il paesaggio».
Le azioni poste in essere dal progetto Liminaria investono
campi differenti: eventi culturali e performativi, percorsi di co-working con
le scuole, processi di ottimizzazione delle reti fino alla sperimentazione di
format ibridi legati alle nuove tecnologie, il cui linguaggio, assieme a quello
dell’arte, rappresenta un dispositivo attraverso cui narrare le storie e
“ridisegnare” il territorio rurale.
Nella contemporaneità interconessa i media digitali
diventano parte integrante di un processo in cui la collaborazione, la
partecipazione e l’interazione contribuiscono a ridefinire le pratiche creative
e la società stessa, i territori rurali acquistano nuova luce. Ci offrono la
possibiltà di creare un archivio digitale delle storie e dei saperi del
territorio utilizzando linguaggi e mezzi innovativi.
Guardare a questo processo
da un punto di vista dei territori e delle comunità rurali, marginali, offre
importanti chiavi di lettura per ripensare criticamente dinamiche e meccanismi
sociali, economici, culturali del digitale, per individuare nuove prospettive
di sostenibilità nell’epoca interattiva, collaborativa, ibrida dell’infosfera.
Il soggetto proponente
Nel perseguire tale obiettivo, ha organizzato a partire dal
2003 “Interferenze – New Arts Festival”, che ha agito in diversi territori del
meridione d’Italia (Barsento, Irpinia, Sannio) ed in Giappone (nel 2010, a
Tokyo) e che ben presto si è rivelato anche un valido strumento di promozione
territoriale.
Da questa scoperta è derivato un mutamento del focus, spostatosi
sullo studio e sulla narrazione dei territori rurali, sull’incontro tra nuove
tecnologie e tradizioni alle collaborazioni con altri soggetti pubblici e
privati (enti locali, GAL, etc.).
Nel corso degli anni, Interzona è stata
presente ad eventi internazionali in Europa, Asia ed America ed ha stretto
partnership con numerosissime istituzioni nazionali, università, enti locali,
ed internazionali – ambasciate, istituti di cultura, università, associazioni.
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