venerdì 20 novembre 2015

“Lu viàje nvacante”, le riflessioni di un prof

Il prof Alfonso Mascia
 di Angelo Iampietro

Ho visionato il dvd dell’opera teatrale “Lu viajje a vacànte” del prof. Alfonso Mascia, presentata nelle festività natalizie del 2014 dall’Associazione culturale “Li janare” di Baselice.

E’ una fedele interpretazione dell’opera, proprio come l’autore avrebbe preferito che fosse, essendo Egli molto rigoroso nella cura di tutti quei particolari di cui l’interprete-attore deve tener conto, per far sì che lo spettatore venga immerso e trasportato con tutto se stesso in quel mondo, le cui vicende, misere e dolorose,  ci vengono riproposte quotidianamente dai mass-media.


La recitazione è fedele al testo con le giuste pause nei dialoghi, che, accompagnati dalla gestualità, riproducono lo stato di angoscia, di dolore e di speranza per un mondo che sembra lontano, ma che si ripresenta con morti e sofferenze inenarrabili per i tanti che approdano in Europa, mentre in maniera meno drammatica il fenomeno si ripresenta  per tanti nostri giovani costretti a  asciare la nostra terra, sempre in cerca di una vita migliore.

Efficace è la scenografia, anch’essa ideata e riproposta fedelmente alle indicazioni testuali, essendo stato scelto  come sfondo, in qualche scena, uno degli squarci che nessun baselicese  potrà mai dimenticare: “L’arche de la chiése”.


LA CREATIVITÀ 

Bravi!. Complimenti per averlo scelto; del resto non poteva che essere così per la collaborazione di figure professionali che hanno concretizzato la loro creatività.

E’ stata un’opera non facile da realizzare; ne comprendo le difficoltà, proprio per i  molti interpreti e le molte scene, avendola rappresentata a scuola nell’idioma calabrese nel 2001 con una classe di terza media.

Ma quando ci sono la volontà, l’intelligenza, la competenza, cui aggiungo qualche rinuncia da parte di tutti, danno sempre gli esiti lusinghieri, che, giustamente, la Compagnia teatrale  ha meritato, perché ha creduto in tutto ciò che desse un respiro culturale alla popolazione tutta. Riportare alla memoria dello spettatore situazioni e fatti veritieri rinforzano la nostra memoria che ci deve tenere legati al passato proprio come “Memoria storica”.

Nel Trentennio di fine secolo e nei primi anni del Duemila hanno dato respiro culturale a Baselice le tante iniziative culturali di cui si sono fatti carico i soci dell’AGB; ora ci siete Voi, insieme alle altre associazioni a dar lustro alla cultura baselicese, della quale  il prof. Mascia ed altre persone impegnate, hanno dato notorietà  al nostro paesello, con opere di indiscutibile valore artistico e letterario che vanno: dalla narrativa alla poetica, dal teatro  alla ricerca storica, dall’arte alla ricerca archeologica.


IL RISVEGLIO DELLE COSCIENZE

Il teatro è cultura, risveglio delle coscienze assopite o prese da interessi futili, che nulla danno al nostro non facile vivere. L’appagamento culturale riempie le coscienze di chi coltiva il sapere, arricchendole, poiché  riesce a dare il giusto valore ai beni materiali, senza farli diventare  prioritariamente  gli emblemi del nostro vivere.

Un plauso va a tutti gli interpreti, ma non posso sottacere la bravura dell’arch. Assunta Cormano sia nel ruolo di  presentatrice che  di  attrice; in quest’ultimo nel ruolo interpretativo di una madre, che, con “il suo cuore di mamma” e  con la sua semplicità,  connessa anche all’ignoranza, non vuole separarsi dalla sua creatura, per convincerla a non partire clandestinamente per la Francia perché non affronti un futuro ignoto lontano da tutti.

Un bravo va al regista-attore (figlio d’arte!): Domenico Petruccelli, che,  con tanto impegno,  ha reso possibile la rappresentazione. So bene quanto lavoro richiede la preparazione di una rappresentazione teatrale, ma in questo caso, essendo un’opera non semplice, ne ha richiesto ancora di più. Il vostro entusiasmo è tale che non vi fermerete davanti a niente.   

Buon lavoro per la prossima.

Tutti bravi tutti!. Ad maiora!           

  

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