mercoledì 8 giugno 2016

Fortore, il voto tra disaffezione e spopolamento

di Leonardo Bianco

Un dato balza subito agli occhi guardando i numeri del voto amministrativo nel Sannio: la bassa affluenza alle urne nei cinque comuni fortorini (Castelvetere, Foiano, Ginestra degli Schiavoni, San Giorgio la Molara e Buonalbergo) chiamati al voto amministrativo.


Una percentuale molto al di sotto di quella provinciale (oltre 73%). A Castelvetere di Valfortore si è registrato il dato più basso: 34,31%. A Ginestra  si è recato a votare il 41,56% degli aventi diritto. E’ andata un po’ meglio a Buonalbergo dove ha votato il 52,77%. San Giorgio la Molara, in questa speciale classifica del voto fortorino, si piazza al secondo posto con il 58,89%.

Bene invece a Foiano. Qui la percentuale degli elettori che hanno deciso di recarsi al seggio è stata del 64,48. Poco al di sopra della media nazionale, molto al di sotto di quella provinciale. Nei cinque comuni del Fortore interessati dal voto amministrativo nel complesso si è recato alle urne poco più del 50% degli aventi diritto. 

Un dato sul quale riflettere visto che si tratta delle elezioni del sindaco e dei consiglieri comunali. I motivi dell’astensione principalmente due.

Il primo sicuramente la disaffezione alla politica. Il Fortore da sempre è l’area più depressa della provincia di Benevento. Mancano strade. Trasporto pubblico in dismissione ormai da alcuni anni. Per non parlare del servizio sanitario carente se non del tutto assente. Tutti motivi più che validi per tenere lontano i cittadini dalle urne. 

A questi motivi si aggiunge il mancato sviluppo economico e quindi la mancanza di lavoro.

Da qui nasce il secondo motivo della scarsa affluenza alle urne. L’assenza di sviluppo economico e le condizioni sociali sempre più disagiate spingono ancora oggi i giovani, e non solo, a lasciare il proprio territorio. Uno spopolamento costante e inarrestabile. 

Le liste elettorali e i residenti sulla carta non corrispondono ormai da tempo alla realtà. Molti di loro ormai vivono altrove. L’unico legame con la propria terra è quella residenza. Una residenza però che non gli permette più di esercitare il diritto di cittadino così come previsto dalla Costituzione italiana.

Saranno sempre meno coloro che si recheranno alle urne nel Fortore e spesso non per scelta. Un dato questo che dovrebbe far riflettere i nuovi e vecchi amministratori. Soprattutto quelli che domenica hanno ricevuto dagli elettori il mandato di governare il territorio.

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