lunedì 16 giugno 2025

Quando l’arciprete Iarossi fu accusato di simpatizzare coi comunisti. Note dagli archivi dell’ex Sant’Uffizio

di Leonardo Lepore 

Don Carmine Iarossi fu parroco di Baselice dal 1934 al 1958. Ebbi la fortuna, da vice-parroco di san Bartolomeo in Galdo, di sfogliare, per la gentilezza di una sua parente, l’album di fotografie dell’arciprete. Ricordo distintamente quegli scatti, rigorosamente in bianco e nero e di piccolo formato, che ritraevano il sacerdote sempre in abito talare, volto sorridente e bonario. Mi rimase impressa la foto con una volontaria della Caritas Svizzera, dinanzi ad una casetta povera di campagna. Evidentemente, fu tirata lì a testimonianza di un aiuto e del soccorso offerto ai bisognosi durante gli anni difficili del dopo-guerra, quando la fame mordeva e vivere significava spesse volte sopravvivere.

 

L’arciprete arrivò a Baselice che già il clima non era sereno: immensa povertà e liti a non finire. L’allora vescovo, cardinale Adeodato Piazza, che aveva scelto il giovane don Carmine per la chiesa di S. Leonardo, aveva sofferto molto per i conflitti paesani e non aveva risparmiato diffide di punizioni esemplari. Minacciava addirittura di voler chiudere la chiesa se i litigi non fossero cessati!

Il palazzo dell’ex Sant’Uffizio si trova sulla sinistra osservando la Basilica vaticana. Una volta attraversato il grande cancello di ferro, dove le guardie svizzere tengono presidio nelle caratteristiche uniformi, appare una costruzione superba che signoreggia su largo Paolo VI: è il famoso palazzo dove la fede per secoli è stata oggetto di studio, di difesa e di promozione. La sede si sviluppa su sei livelli, che non appaiono dall’esterno. Si scende anche di un piano sotterra. 

Qui vi è l’archivio del Dicastero, che una volta prendeva nome di Suprema Congregazione del Sant’Uffizio. Solo a vederlo, il Tabularium, ovvero l’insieme delle sale dove si conservano i documenti del passato, si ricava una sensazione intrigante, stimolati come si è a voler mettere le mani su carte tenute riservate e custodite nel silenzio e nella polvere. 

I faldoni son tutti posti in ordine seguendo un’apposita e rigorosa catalogazione, la temperatura è controllata per scongiurare i danni dell’umidità, e molto simile a quella del giorno è l’illuminazione, quasi naturale. Laggiù il tempo scorre ma non ne hai contezza. 

Proprio in quelle stanze sotterranee, tra i faldoni, ho trovato del materiale riguardante l’arciprete Iarossi su di una vicenda di cui mi piace riferire in queste pagine. Mai, mai a pensare che il parroco di Baselice fosse stato oggetto di indagine da parte del Vaticano. Ma di cosa si trattò?

(Segue-il resto dell'articolo verrà pubblicato a breve)

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