La Regione
Campania ha confermato oggi il nuovo piano di gestione dei rifiuti. Al posto dei termovalorizzatori
sono previsti 24 impianti di compostaggio (non erano 25?), alcuni nuovi altri dalla riconversione degli Stir (Stabilimenti di tritovagliatura). Il provvedimento è stato illustrato questa mattina dal governatore
De Luca alle Province e ai Comuni che hanno progetti già in fase avanzata o che
prevedono l'adeguamento degli stessi Stir, come quello di Casalduni in provincia
di Benevento. Che verrà ammodernato e sarà in grado di trattare una pari
quantità di rifiuto indifferenziato e di rifiuto umido pari a 30mila tonnellate/annui.
Ne dà
notizia il consigliere provinciale, Giuseppe Ruggiero, che ha partecipato all'incontro di oggi. “In questo modo - scrive sulla propria pagina Facebook - oltre ad
avere un sito in provincia di Benevento in cui trattare la frazione umida del
rifiuto, fino ad oggi siamo stati tutti costretti a andare fuori provincia,
verranno salvaguardate anche le fasce occupazionali, considerato che l'aumento
della raccolta differenziata in provincia di Benevento aveva costretto alla
riduzione degli orari di lavoro. La Provincia di Benevento a breve firmerà
l'atto di convenzione e di delega all'ammodernamento degli impianti”.
L'importo previsto
è di 11.500.000 euro.
Dunque, si partirà subito con 13 impianti di compostaggio. Mentre, per quanto riguarda i nuovi impianti, soprattutto per quelli i cui Comuni hanno dato la disponibilità, si verificherà se i Comuni stessi vorranno continuare a aderire all'iniziativa e soprattutto se hanno una struttura tecnica capace di progettare e successivamente appaltare in tempi brevi l'impianto.
Dunque, si partirà subito con 13 impianti di compostaggio. Mentre, per quanto riguarda i nuovi impianti, soprattutto per quelli i cui Comuni hanno dato la disponibilità, si verificherà se i Comuni stessi vorranno continuare a aderire all'iniziativa e soprattutto se hanno una struttura tecnica capace di progettare e successivamente appaltare in tempi brevi l'impianto.
Nel Sannio
le maggiori polemiche però riguardano l'impianto previsto, in una seconda fase, per il Comune di
Baselice.
“Considerato
– scrive Ruggiero – che tutti i comuni confinanti verranno chiamati ad
esprimere il proprio parere, credo che
la verifica di incidenza verterà esclusivamente sull'impatto che si avrà per un
transito di veicoli, oggettivamente più sostenuto di quello attuale, specie se
dovesse attraversare il centro urbano di alcuni Comuni”.
Al Comune
ospitante è garantita per legge una royalty di 3,5 euro a tonnellata, mentre la
legge regionale assegna ai nuovi Ato la definizione di ulteriori agevolazioni
per i comuni che ospitano gli impianti, come ad esempio lo sversamento
gratuito.
“Un impianto
in Val Fortore – continua – rappresenterebbe per i nostri Comuni un risparmio
sulle spese di trasporto, considerato che il nostro umido viene trasferito
nell'avellinese o a Lucera. Ho invece dubbi sull'entità di una tariffa per lo
sversamento più sostenibile di quella attuale (mediamente paghiamo 140
euro/tonnellata) considerato che gli impianti dovrebbero essere successivamente
gestiti dai nuovi Ato e quindi con la tariffa stessa che inevitabilmente
risentirebbe dei costi di gestione dell'intero ambito il quale erediterà non
solo la raccolta dei rifiuti ma anche la gestione delle discariche”.
“Oggettivamente
credo che un impianto di circa 10.000 tonnellate/annui che possa far fronte
alle necessità del Miscano, del Fortore e di parte del Tammaro possa essere più
che sufficiente per la nostra area. In
questo modo avremmo un impianto in periferia, distante dal centro dei Comuni e
capace, insieme a quello di Casalduni di far fronte a tutta la quantità di
umido prodotta dalla Provincia di Benevento che per l'anno 2015 è stata pari a
31.000 tonnellate”.
(Ultima modifica 11.30 del 27 gennaio)
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