sabato 25 aprile 2020

Addabbo cauto sulla fase 2: dopo l’emergenza legislazione aree interne va rivista

Il sindaco Addabbo
di Leonardo Bianco

Il sindaco di Molinara, Giuseppe Addabbo, tira un sospiro di sollievo quando a telefono gli chiediamo di fare il punto sull’emergenza Covid 19 nel suo comune. “Il lockdown ha funzionato” esordisce il primo cittadino “non c’è stato nessun caso di contagio, tranne qualche eccezione, in tutta l’area fortorina”.


“Le restrizioni non sono però l’unico motivo per il quale ci siamo salvati, per ora, dal virus. Il distanziamento sociale nelle nostre comunità è qualcosa che già viviamo da un po’ a causa della desertificazione demografica che le aree interne stanno pagando”. Tornando al lockdown, Addabbo afferma che “le restrizioni decretate dal Governo e della Regione hanno ottenuto una risposta positiva e responsabile da parte dei cittadini”.

Ma il sindaco ammette di non aver usato il pugno di ferro nella gestione dell’emergenza e nel controllo del territorio. “Il 9 marzo quando si è insediato il Coc (Centro operativo comunale) ho chiesto alle forze dell’ordine di non essere fiscali e che alla base delle decisioni ci fosse il buon senso”.

Addabbo elogia anche  il lavoro dei medici di Base, Gianni Cirocco e Gianni Rossi, “con i quali –sostiene – abbiamo avuto un colloquio costante. Hanno lavorato 24 ore su 24 per garantire assistenza ai cittadini. Abbiamo monitorato costantemente tutti coloro che sono arrivati da altri comuni e regioni”.

Sulla gestione delle strutture per anziani presenti sul territorio comunale (Rsa e casa di riposo) il primo cittadino sottolinea: “Abbiamo immediatamente emanato un’ordinanza nella quale si vietava l’ingresso nelle strutture ai parenti e ai non addetti. Abbiamo provveduto, anche grazie al contributo di molte aziende, all’acquisto dei dispostivi di protezione per il personale, per i medici e gli infermieri. Abbiamo dotato le strutture anche di termo scanner e bombole di ossigeno”.

“Da questa settimana inoltre, sempre nell’ottica di un monitoraggio costante del territorio, abbiamo avviato, grazie all'acquisto di circa 250 kit, una serie di test rapidi, non obbligatori, ma consigliabili ai commercianti e a tutti coloro che hanno attività aperte e tutti coloro che hanno un contatto con il pubblico”.  I test vengono effettuati in collaborazione con i medici di base e il costo del test è di 15 euro.

Naturalmente si guarda anche avanti. Il sindaco non nasconde le sue preoccupazioni in attesa che il Governo e la Regione emanino i loro decreti per avviare la cosiddetta “Fase 2”“La seconda fase ci permetterà di avviare la ripresa di alcune attività, ma non nascondo una certa perplessità rispetto a questo. Penso a quelle piccole attività come bar e ristoranti che alla luce delle restrizioni che ci saranno e le misure di sicurezze che dovranno adottare, avranno serie difficoltà ad aprire i loro esercizi. Stiamo parlando di attività che stanno pagando a caro prezzo questa emergenza”. 

E sulle aperture di bar e ristoranti il sindaco afferma che avrebbe preferito maggiore discrezionalità da parte dei sindaci “perché un conto sono i locali di un piccolo centro come Molinara altro conto i bar delle grandi città”. ma al di là dei dubbi sulla “Fase 2”, Addabbo invita comunque tutti a non abbassare la guardia e di continuare sulla strada del distanziamento sociale.

Il sindaco di Molinara si sofferma anche su alcune riflessioni sul dopo Covid 19. “Questa emergenza – dice – ha messo in luce molte falle nel sistema Paese, a partire da quelle sanitarie. Il virus ha evidenziato problemi e difficoltà anche in quelle aree dove ci sono eccellenze. Questo evento tragico ha messo a nudo un sistema sanitario nazionale indebolito in questi anni da politiche dissennate e logiche di profitto. Va innanzitutto ricostruito un sistema sanitario territoriale, rafforzando quella che è la rete della medicina di base. C’è bisogno di medici. Ce ne sono pochi. Inoltre bisogna dare loro gli strumenti (sia legislativi che materiali) per poter operare al meglio sul territorio. Bisogna creare una rete di ospedali di comunità che facciano da filtro verso le strutture ospedaliere. Abbiamo visto come in questa emergenza il lavoro del medico di base è fondamentale. Purtroppo abbiamo assistito alla dipartita di molto di loro perché sono stati in trincea senza armi”. 

La fascia tricolore ricorda anche che “prima dell’emergenza, insieme ad altri colleghi, proprio nell’ottica di una riorganizzazione territoriale della sanità, abbiamo chiesto al direttore del distretto San Bartolomeo-Morcone, Ventucci, il quale è sempre attento e disponibile alle nostre istanze, di farsi portavoce presso l’azienda sanitaria di Benevento e quindi alla Regione di istituire degli Ambiti all’interno del distretto. Pare che la proposta, grazie all’interessamento del direttore generale dell’Asl, Gennaro Volpe, sia già stata accolta della Regione.

Per il primo cittadino di Molinara questa emergenza deve servire per ripensare le scelte politiche degli ultimi 20 anni. “Scelte legislative che oltre a smantellare il sistema sanitario nazionale e regionale, hanno anche messo in ginocchio le aree interne. Dovremmo cominciare – sottolinea – a ragionare invece su come dare all’aree interne, ricche di storia, di cultura e di passione, uno sviluppo sostenibile in termini economici e ambientali, partendo da una legislazione fiscale a misura di territorio, e perché no, anche pensando a delle aree franche”.

Per Addabbo dopo l’emergenza, la politica deve tornare ad occuparsi della gente, delle sue esigenze e non nasconde la sua preoccupazione per quello che sarà il dopo Covid. “Questa crisi sanitaria si è trasformata nella crisi economica più dura del dopo guerra e nei nostri territori sarà ancora più difficile ripartire se non si faranno scelte coraggiose a livello centrale e regionale. Scelte non per assistere le aree interne, ma per un riequilibrio economico e sociale”. Il sindaco, riferendosi alla condizione socio economica dovuta al virus,  chiude con una battuta: “noi ci siamo fatti meno male. Siamo caduti da un’altezza molto bassa”.

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