Il sindaco Addabbo |
Il sindaco di Molinara, Giuseppe Addabbo,
tira un sospiro di sollievo quando a telefono gli chiediamo di fare il punto
sull’emergenza Covid 19 nel suo comune. “Il lockdown ha funzionato” esordisce
il primo cittadino “non c’è stato nessun caso di contagio, tranne qualche
eccezione, in tutta l’area fortorina”.
“Le restrizioni non sono però l’unico
motivo per il quale ci siamo salvati, per ora, dal virus. Il distanziamento
sociale nelle nostre comunità è qualcosa che già viviamo da un po’ a causa
della desertificazione demografica che le aree interne stanno pagando”.
Tornando al lockdown, Addabbo afferma che “le restrizioni decretate dal Governo
e della Regione hanno ottenuto una risposta positiva e responsabile da parte
dei cittadini”.
Ma il sindaco ammette di non aver usato il pugno di ferro nella
gestione dell’emergenza e nel controllo del territorio. “Il 9 marzo quando si è
insediato il Coc (Centro operativo comunale) ho chiesto alle forze dell’ordine
di non essere fiscali e che alla base delle decisioni ci fosse il buon senso”.
Addabbo elogia anche il lavoro dei medici di Base, Gianni Cirocco e Gianni Rossi, “con i quali –sostiene – abbiamo avuto un colloquio costante.
Hanno lavorato 24 ore su 24 per garantire assistenza ai cittadini. Abbiamo
monitorato costantemente tutti coloro che sono arrivati da altri comuni e
regioni”.
Sulla gestione delle strutture per anziani
presenti sul territorio comunale (Rsa e casa di riposo) il primo cittadino
sottolinea: “Abbiamo immediatamente emanato un’ordinanza nella quale si vietava
l’ingresso nelle strutture ai parenti e ai non addetti. Abbiamo provveduto,
anche grazie al contributo di molte aziende, all’acquisto dei dispostivi di
protezione per il personale, per i medici e gli infermieri. Abbiamo dotato le
strutture anche di termo scanner e bombole di ossigeno”.
“Da questa settimana inoltre, sempre
nell’ottica di un monitoraggio costante del territorio, abbiamo avviato, grazie all'acquisto di circa 250 kit, una serie di test rapidi, non obbligatori, ma
consigliabili ai commercianti e a tutti coloro che hanno attività aperte e
tutti coloro che hanno un contatto con il pubblico”. I test vengono effettuati in collaborazione
con i medici di base e il costo del test è di 15 euro.
Naturalmente si guarda anche avanti. Il
sindaco non nasconde le sue preoccupazioni in attesa che il Governo e la
Regione emanino i loro decreti per avviare la cosiddetta “Fase 2”. “La seconda fase ci permetterà di avviare
la ripresa di alcune attività, ma non nascondo una certa perplessità rispetto a
questo. Penso a quelle piccole attività come bar e ristoranti che alla luce
delle restrizioni che ci saranno e le misure di sicurezze che dovranno
adottare, avranno serie difficoltà ad aprire i loro esercizi. Stiamo parlando
di attività che stanno pagando a caro prezzo questa emergenza”.
E sulle
aperture di bar e ristoranti il sindaco afferma che avrebbe preferito maggiore
discrezionalità da parte dei sindaci “perché un conto sono i locali di un
piccolo centro come Molinara altro conto i bar delle grandi città”. ma al di là
dei dubbi sulla “Fase 2”, Addabbo invita comunque tutti a non abbassare la
guardia e di continuare sulla strada del distanziamento sociale.
Il sindaco di Molinara si sofferma anche su
alcune riflessioni sul dopo Covid 19. “Questa emergenza – dice – ha messo in
luce molte falle nel sistema Paese, a partire da quelle sanitarie. Il virus ha evidenziato
problemi e difficoltà anche in quelle aree dove ci sono eccellenze. Questo
evento tragico ha messo a nudo un sistema sanitario nazionale indebolito in
questi anni da politiche dissennate e logiche di profitto. Va innanzitutto
ricostruito un sistema sanitario territoriale, rafforzando quella che è la rete
della medicina di base. C’è bisogno di medici. Ce ne sono pochi. Inoltre
bisogna dare loro gli strumenti (sia legislativi che materiali) per poter
operare al meglio sul territorio. Bisogna creare una rete di ospedali di
comunità che facciano da filtro verso le strutture ospedaliere. Abbiamo visto
come in questa emergenza il lavoro del medico di base è fondamentale. Purtroppo
abbiamo assistito alla dipartita di molto di loro perché sono stati in trincea
senza armi”.
La fascia tricolore ricorda anche che “prima dell’emergenza,
insieme ad altri colleghi, proprio nell’ottica di una riorganizzazione
territoriale della sanità, abbiamo chiesto al direttore del distretto San
Bartolomeo-Morcone, Ventucci, il quale è sempre attento e disponibile alle
nostre istanze, di farsi portavoce presso l’azienda sanitaria di Benevento e
quindi alla Regione di istituire degli Ambiti all’interno del distretto. Pare
che la proposta, grazie all’interessamento del direttore generale dell’Asl,
Gennaro Volpe, sia già stata accolta della Regione.
Per il primo cittadino di Molinara questa
emergenza deve servire per ripensare le scelte politiche degli ultimi 20 anni.
“Scelte legislative che oltre a smantellare il sistema sanitario nazionale e
regionale, hanno anche messo in ginocchio le aree interne. Dovremmo cominciare
– sottolinea – a ragionare invece su come dare all’aree interne, ricche di storia,
di cultura e di passione, uno sviluppo sostenibile in termini economici e
ambientali, partendo da una legislazione fiscale a misura di territorio, e
perché no, anche pensando a delle aree franche”.
Per Addabbo dopo l’emergenza, la politica
deve tornare ad occuparsi della gente, delle sue esigenze e non nasconde la sua
preoccupazione per quello che sarà il dopo Covid. “Questa crisi sanitaria si è
trasformata nella crisi economica più dura del dopo guerra e nei nostri
territori sarà ancora più difficile ripartire se non si faranno scelte
coraggiose a livello centrale e regionale. Scelte non per assistere le aree
interne, ma per un riequilibrio economico e sociale”. Il sindaco, riferendosi
alla condizione socio economica dovuta al virus, chiude con una battuta: “noi ci siamo fatti
meno male. Siamo caduti da un’altezza molto bassa”.
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