La vincitrice del Grosso |
Grande successo (questa mattina, ndb) per AgriCampus, l’evento legato
all’undicesimo premio Oscar Green per giovani imprenditori agricoli, voluto
dalla Coldiretti Campania nel parco del Matese presso l’azienda agricola
multifunzionale La Falode.
Sei le storie di innovazione premiate nella finale regionale
nelle corrispondenti categorie in concorso. Per la categoria “Agri You” vince
l’azienda agricola di Maria Concetta Del Grosso di Baselice, Benevento.
Premiato il progetto “Napazzia”, che nasce con l’obiettivo di offrire al
consumatore farine senza glutine, proteiche, funzionali a basso contenuto
glicemico made in italy.
Attraverso la ricerca continua di cereali, Napazzia
punta su alcuni come mais rosso, grano saraceno, quinoa, chia, amaranto e altri
come il teff con i quali si ottengono farine integrali senza glutine
rispondendo alle esigenze di chi soffre di allergie e intolleranze.
(Fonte: ntr24.info)
LA SCHEDA
Napazzia nasce a Baselice con
l’intento di offrire ai clienti farine senza glutine, proteiche
e funzionali a basso indice glicemico, “made in Italy” di alta
qualità. La nuova frontiera di questi particolari alimenti è quella di
coniugare l’assenza di glutine, con le caratteristiche salutistiche per una
corretta alimentazione. Questa sinergia è possibile attraverso la ricerca
continua di cereali e pseudo cereali senza glutine ad alto valore nutrizionale.
Puntiamo su alcuni pseudo-cereali come il Mais Rosso, Grano
Saraceno, Quinoa, Chia e Amaranto e alcuni cereali come
il teff.
Attraverso processi di produzione dedicati
e sviluppati con lo scopo di mantenere inalterate le proprietà del seme, da cui
si possono ottenere farine integrali, senza glutine a basso indice glicemico.
Semilavorati funzionali ricchi di fibre (solubili e insolubili) ad
alto contenuto di proteine vegetali e ricchi di sostanze nutrienti come
vitamine, minerali, omega3 e omega6.
Indicate a persone con particolari
esigenze di salute e nutrizionali come le persone che soffrono di intolleranze,
allergie alimentari, celiachia e regimi alimentari, che
oggi sono costretti a comprare i prodotti in farmacia con costi elevati, oppure
nelle catene della grande distribuzione dove arrivano prodotti di lavorazione
industriale con materie prime di importazione.
Nonostante l’evoluzione del
mercato che offre sempre più prodotti adatti a questo tipo di
disfunzioni alimentari, inCampania e in Italia c’è
ancora molto da fare per adeguarsi a questo trend in continua espansione.
Purtroppo, per il momento, questi pseudo cereali sono ancora prodotti di
nicchia, conosciuti e consumati soprattutto dai vegetariani,
dai vegani,dai celiaci ed in generale da chi
è più attento ad un’alimentazione sana; ciò è dovuto in
parte al loro prezzo più elevato rispetto ai cereali convenzionali e alla
loro scarsa distribuzione, limitata ai negozi equo solidali o di alimentazione
biologica.
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