giovedì 3 settembre 2009
Rocky Marciano, un triplice gemellaggio tra Ripa Teatina, San Bartolomeo e Brockton
Unire in un patto di gemellaggio le tre cittadine che sono legate al nome di Rocky Marciano, Ripa Teatina, paese natale del padre, Querino Marchegiano, San Bartolomeo in Galdo (Bn), paese natale della madre, Pierina Picciuto, e Brockton (Massachussets), dove il campione nacque e visse: è questa la proposta, congiuntamente formulata dai sindaci Mauro Petrucci e Vincenzo Sangregorio, al termine della celebrazione per il quarantennale della morte del pugile italo-americano, svoltasi il 31 agosto scorso a Ripa Teatina.
«Rocky Marciano: un mito che va oltre il tempo-A quarant'anni dalla morte del “bombardiere di Brockton”», questo il titolo della manifestazione, tenutasi presso la sala polivalente del Comune, ha visto la partecipazione di numerosi appassionati del campionissimo, morto il 31 agosto 1969, alla vigilia del suo compleanno, a causa di un incidente aereo: la sua leggenda, alimentata dal fatto di essere l'unico campione del mondo dei pesi massimi a non avere mai perso un incontro, entrava definitivamente nel mito.
A celebrare Marciano, oltre ai sindaci di Ripa Teatina e San Bartolomeo in Galdo (Petrucci e Sangregorio), c'erano l'assessore provinciale allo Sport, Silvio Tavoletta, che ha ricordato l'esempio di sportivo pulito, senza uso di anabolizzanti e steroidi, che ha fornito Rocky alle giovani generazioni, e il prof Bartolo Iossa, appassionato di storia del pugilato, che ha commentato un video che raccoglieva gli incontri più significativi dei 49 sostenuti dal pugile, che non ha mai perso in carriera. Moderatore dell'incontro il giornalista Stanislao Liberatore, storico presentatore delle edizioni del “Premio Rocky Marciano”.
Presso la Sala Polivalente è stata riallestita parte della mostra “Da Rocco a Rocky”, che ha contato oltre 4000 visitatori nell'estate 2007, integrata con i pannelli realizzati da San Bartolomeo in Galdo, che è stato presente alla celebrazione con una delegazione di 15 tra amministratori, appassionati e cultori del mito di Marciano, tra cui lo scrittore Errico Pizzi che ha dedicato numerosi saggi alla figura del “Bombardiere di Brockton”, com'era soprannominato negli Stati Uniti.
Al termine della celebrazione, l'assessore allo Sport del Comune di Ripa Teatina, Gianluca Palladinetti, ha dato appuntamento per l'edizione numero sei, in programma l'estate prossima, del “Premio Rocky Marciano”, che ormai ha assunto una valenza internazionale.
mercoledì 2 settembre 2009
Archeologia nel Fortore alla luce dei nuovi studi
Archeologia nel Fortore alla luce dei nuovi studi.
Per un progetto di Carta del Patrimomio Culturale
Riccia, Piano della Corte, 5 settembre 2009, ore 17.00
L’Associazione Trediciarchi ha tra i suoi compiti statutari quelli di svolgere attività di studio, di ricerca, di informazione e di documentazione per favorire la conoscenza dell’area del Fortore molisano-pugliese-campano e contribuire sia al recupero del suo patrimonio storico, artistico, demoetnoantropologico, archeologico, naturalistico e ambientale, sia alla riscoperta di una comune identità che trova fondamento nelle affinità etniche, culturali ed economiche di una popolazione evolutasi in un territorio orograficamente omogeneo.
L’area del Fortore è stata frequentata fin dai tempi remoti da gruppi umani che hanno lasciato tracce più o meno consistenti del loro passaggio e della loro permanenza. La valle, il fiume ed i suoi affluenti maggiori sono stati utilizzati come vie di comunicazione privilegiate, nell’ambito di un territorio particolarmente impervio.
Oggetti più antichi, arnesi e armi di selce, si ritrovano cospicui in molte zone, ma è grazie alle migrazioni prima di popoli Umbro-Sabellici (Sanniti) e poi di quelli favoriti dai Romani (Liguri Bebiani e Liguri Corneliani) che nell’intero areale fortorino fioriranno piccoli e grandi insediamenti, le cui testimonianze si rinvengono negli agri di Riccia, Macchia Valfortore, Gambatesa, Tufara, Gildone, Jelsi, Colle Sannita, S. Bartolomeo in Galdo, Baselice, S. Croce del Sannio, S. Marco dei Cavoti, Circello, Carlantino, Celenza Valfortore, Pietramontecorvino.
Nel contesto di questo risvegliato interesse archeologico si inserisce l’organizzazione, da parte dell’Associazione Trediciarchi e del Comune di Riccia, di un Convegno, con il quale fare il punto sugli studi intrapresi e sui progressi delle campagne di scavo che da diversi anni interessano l’area.
Alla manifestazione – intitolata “Archeologia nel Fortore alla luce dei nuovi studi. Per un progetto di Carta del Patrimomio Culturale” e prevista per Sabato, 5 settembre 2009, alle ore 17, a Riccia, presso la Sala Convegni “Beato Stefano” situata nel centro storico del paese – hanno dato il loro sostegno le tre Comunità montane fortorine, numerose amministrazioni locali, accademici e studiosi di archeologia che da diverso tempo operano nei suddetti luoghi.
Il Convegno, coordinato dal presidente dell’Associazione Trediciarchi Antonio Santoriello, sarà introdotto dal sindaco di Riccia, Micaela Fanelli e, a seguire, porteranno i loro saluti i rappresentanti delle tre Comunità montane: Mario Giuseppe Martino (Comunità montana del Fortore molisano), Zaccaria Spina (Comunità montana del Fortore), Ernesto Cicchetti (Comunità montana dei Monti Dauni Settentrionali) e i sindaci dei comuni fortorini presenti. La relazione introduttiva, intitolata “Il Sannio e il progetto Valle Tappino – Media Valle del Fortore”, sarà tenuta dal noto studioso Gianfranco De Benedittis. Sarà affidato a quattro giovani ricercatori il compito di presentare i ritrovamenti archeologici di alcune principali località dell’area e le loro considerazioni in materia: Enzo Cocca, “Baselice dalla preistoria al Medioevo: aree a rischio archeologico”; Antonio Mandrone, “La zona archeologica di Castelmagno a San Bartolomeo in Galdo”; Antonella Frangiosa, “Carlantino tra storia degli studi e nuovi spunti di ricerca archeologica”; Andrea Capozzi, “Riccia: i siti di Campo San Pietro, Pesco del Tesoro, Cerignano”.
venerdì 28 agosto 2009
Una piccola proposta: Baselice il paese del moscato
“C'è un posto sulla spina dorsale della penisola italica che sembra essere il magazzino di Eolo. Qui i venti tengono nascosti i profumi che spandono in terre lontane. Da secoli, sapienti contadini hanno imparato a catturarne un afflato a cui danno sfogo nelle candide notti invernali: e rinasce la primavera, come nel dolce di mandorla che scaccia la paura del freddo, affianco al camino”. È la sapiente descrizione del Moscato di Baselice che si trova sul sito dell’assessorato all’agricoltura della Regione Campania.
E allora una proposta alla nuova amministrazione comunale vogliamo farla. Mettere all’ingresso del paese la frase di accoglienza: “Baselice il paese del moscato”.
Una piccola iniziativa che caratterizzerebbe il comune fortorino così come ha già fatto il limitrofo San Marco dei Cavoti (il paese del torrone). Tra l'altro già esiste qualche piccola azienda che produce il vino baselicese.
Chi scrive ritiene, infatti, che oggi nella globalizzazione dei mercati sia importante anche per una piccola realtà contraddistinguersi e valorizzare i prodotti della propria terra.
Baselice vanta una storia antica in fatto di Moscato e inoltre, l’iniziativa, potrebbe essere uno sprono per i giovani e i contadini locali a formare cooperative per la produzione dell’importante “nettare degli dei” in modo da puntare su uno sviluppo sostenibile del paese.
sabato 22 agosto 2009
Tra magia e realtà, la seconda personale di Vinciguerra e Agostinelli
Luci, ombre, colori, volti, sono alcuni dei protagonisti della seconda mostra fotografica dei coniugi Domenico Vinciguerra e Amalia Agostinelli.
In un’atmosfera magica appositamente costruita all’interno della sede del circolo culturale intitolato a Giovanni Virgineo, noto storico e letterato nato nel comune di San Bartolomeo in Galdo, saranno esposte, dal 23 al 26 agosto, al corso Roma in San Bartolomeo, oltre 60 foto, frutto della sensibilità e dell’esperienza dei due professionisti fortorini della macchina fotografica. Le foto, divise in quattro sezioni, sono di una bellezza e di un’intensità unica. Nella prima sezione Domenico e Amalia raccontano le varie sfaccettature della “Grande Mela”, la città di New York descritta e rappresentata nelle sue mille sfumature.
Un’altra sezione è dedicata, naturalmente, al proprio comune d’origine, San Bartolomeo in Galdo: borghi, supportici, vedute, fissati in immagini semplici e allo stesso tempo straordinarie. La terza sezione è una rappresentazione dello Still Life (natura morta), dove i colori quotidiani vengono esaltati dalla genialità di Amalia Agostinelli.
La quarta sezione è dedicata all’evento culturale “Il Magico”, che si svolge ogni anno a San Felice sul Panaro (Modena). In questa sezione volti, espressioni ed emozioni si intrecciano in un turbinio di sofferenza e gioia, di paura ed esaltzione, rapiti dalla professionalità di Domenico e Amalia. La realizzazione della mostra è stata possibile grazie alla disponibilità del circolo culturale Virginio e alla collaborazione di tutta la famiglia Vinciguerra, a partire dal papà di Domenico, Ettore Vinciguerra, che da oltre 50 anni esercita la professione di fotografo.
martedì 18 agosto 2009
Fortore, il libro di Pizzi
Riscoprire le origini del dialetto sanbartolomeano attraverso la codificazione grammaticale. E’ questo l’obiettivo della nuova opera di Michelangelo Pizzi “A grammateche del dialetto sanbartolomeano” edita da Leonardo Bianco e presentata ieri nella cornice della chiesa dell’Annunziata nel comune fortorino. Ha moderato il dibattito il giornalista Antonio Bianco. Sono intervenuti il consigliere provinciale Michele Maddalena e il parroco don Franco Iampietro.
“Iniziative come queste vanno sostenute – ha dichiarato Maddalena -. Ora però credo che debba varcare i confini di San Bartolomeo. Va fatta conoscere a settembre attraverso tavole rotonde da organizzare nei paesi del circondario. Pubblicazioni come questa non devono restare un caso isolato ma diventare pane quotidiano per la cultura della nostra terra”.
“Questo libro – ha aggiunto don Franco – nasce da un’iniziativa lodevole del professor Pizzi. Ogni volta che si produce un qualcosa si crea un arricchimento prezioso per la comunità. E San Bartolomeo in Galdo ha bisogno di fare passi avanti in tal senso. La cultura è e deve essere il motore della nostra comunità”. In conclusione l’autore ha proposto un breve excursus storico dei confronti tra l’italiano e il dialetto.
(fonte: ilquaderno.it)
“Iniziative come queste vanno sostenute – ha dichiarato Maddalena -. Ora però credo che debba varcare i confini di San Bartolomeo. Va fatta conoscere a settembre attraverso tavole rotonde da organizzare nei paesi del circondario. Pubblicazioni come questa non devono restare un caso isolato ma diventare pane quotidiano per la cultura della nostra terra”.
“Questo libro – ha aggiunto don Franco – nasce da un’iniziativa lodevole del professor Pizzi. Ogni volta che si produce un qualcosa si crea un arricchimento prezioso per la comunità. E San Bartolomeo in Galdo ha bisogno di fare passi avanti in tal senso. La cultura è e deve essere il motore della nostra comunità”. In conclusione l’autore ha proposto un breve excursus storico dei confronti tra l’italiano e il dialetto.
(fonte: ilquaderno.it)
giovedì 6 agosto 2009
"VOLEVAMO BRACCIA, SONO ARRIVATI UOMINI"
È il titolo della mostra museo-fotovideografica sull'emigrazione di Foiano e del Fortore che si terrà nell'ambito della 29esima edizione della tradizionale "Festa degli Emigranti". L’iniziativa vede il patrocinio del Comune di Foiano di Val Fortore e la collaborazione dell'Associazione ARCI FOIANO.Il convegno di apertura (inaugurazione) si terrà domenica 9 agosto ore 19 piazza Campanile.
Previsti gli interventi di:
Umberto Zappile (moderatore - consigliere comunale)
Giuliano Casamassa (vicesindaco)
Michelantonio Maffeo (sindaco)
Donato Masella (presidente associazione ARCIFOIANO)
Antonio Bianco (giornalista, scrittore)
Il convegno sarà seguito dalla presentazione di due videodocumentari (fra cui quello realizzato dall'ArciFoiano che fa parte del più ampio progetto di realizzazione del primo "videoarchivio autobiografico del Fortore") e dall'inaugurazione della mostra fotografica alle 21 presso l'edificio della scuola elementare in via Nazionale. La mostra resterà aperta fino al 16 agosto.
mercoledì 5 agosto 2009
Fortore: una tre giorni in compagnia del Festival delle Province
Il Festival delle Province viene promosso dalla “Rete Italiana di Cultura Popolare” per conto del Comitato Festival delle Province. Obiettivo della manifestazione è la custodia e la salvaguardia di riti, tradizioni e saperi locali. Il Festival è itinerante e fa tappa per la prima volta nel Sannio.
La prima tappa è in programma a Baselice dove venerdì 7 agosto in Piazzetta Sant’Antonio: a partire dalle ore 21,00 ci sarà un incontro con Roberto Licci dei Ghetonia: “un modello di trasmissione dei saperi”; seguirà alle ore 21.40 il concerto di Roberto Licci, Emanuele Licci, Salvatore Cotardo dei Ghetonìa.
Si prosegue sabato 8 agosto a Benevento dove, presso Mulino Pacifico - Via Appio Claudio, alle ore 16.30 si terrà il Raduno dei Volontari della Rete Italiana di Cultura Popolare.
In serata, il Festival delle Province si sposterà a San Giorgio la Molara, in Piazza Costa, dove alle 21.00 si terrà l’incontro con Lele Chiodi dei Viulan “raccogliere l’oralità”, e alle 21.40 i Viulan in Concerto. L’evento, promosso dalla “Rete Italiana di Cultura Popolare” per conto del Comitato Festival delle Province, chiuderà la tre giorni sannita nella serata di domenica 9 agosto, nella cittadina di San Bartolomeo in Galdo: qui a partire dalle ore 21.40, in Piazza Garibaldi, Alla Bua in concerto .
(Il Sannio quotidiano.it)
La prima tappa è in programma a Baselice dove venerdì 7 agosto in Piazzetta Sant’Antonio: a partire dalle ore 21,00 ci sarà un incontro con Roberto Licci dei Ghetonia: “un modello di trasmissione dei saperi”; seguirà alle ore 21.40 il concerto di Roberto Licci, Emanuele Licci, Salvatore Cotardo dei Ghetonìa.
Si prosegue sabato 8 agosto a Benevento dove, presso Mulino Pacifico - Via Appio Claudio, alle ore 16.30 si terrà il Raduno dei Volontari della Rete Italiana di Cultura Popolare.
In serata, il Festival delle Province si sposterà a San Giorgio la Molara, in Piazza Costa, dove alle 21.00 si terrà l’incontro con Lele Chiodi dei Viulan “raccogliere l’oralità”, e alle 21.40 i Viulan in Concerto. L’evento, promosso dalla “Rete Italiana di Cultura Popolare” per conto del Comitato Festival delle Province, chiuderà la tre giorni sannita nella serata di domenica 9 agosto, nella cittadina di San Bartolomeo in Galdo: qui a partire dalle ore 21.40, in Piazza Garibaldi, Alla Bua in concerto .
(Il Sannio quotidiano.it)
martedì 4 agosto 2009
Internet, mai usato da metà degli italiani
Gli italiani non usano internet: secondo i dati diffusi oggi dalla Commissione Ue, l'Italia è l'ultimo Paese della Ue quanto a download di film e musica o visione di video on line, e tra gli ultimi (23/mo) ad usare il web "regolarmente". Come dimostra anche il numero di case connesse alla banda larga, di gran lunga sotto la media Ue.
"Solo una minoranza di italiani utilizzano internet con regolarità e metà della popolazione circa non ha mai aperto una pagina web", si legge nel rapporto pubblicato oggi da Bruxelles. Sebbene la diffusione della banda larga sia aumentata negli ultimi anni, arrivando a coprire il 31% delle abitazioni ovvero una casa su tre, per la Commissione resta di 4 punti più bassa della media Ue. Solo per un aspetto delle telecomunicazioni l'Italia resta prima in Europa e nel mondo: l'utilizzo di cellulari, che hanno una percentuale di diffusione pari al 152,2%.
(Fonte: Ansa)
"Solo una minoranza di italiani utilizzano internet con regolarità e metà della popolazione circa non ha mai aperto una pagina web", si legge nel rapporto pubblicato oggi da Bruxelles. Sebbene la diffusione della banda larga sia aumentata negli ultimi anni, arrivando a coprire il 31% delle abitazioni ovvero una casa su tre, per la Commissione resta di 4 punti più bassa della media Ue. Solo per un aspetto delle telecomunicazioni l'Italia resta prima in Europa e nel mondo: l'utilizzo di cellulari, che hanno una percentuale di diffusione pari al 152,2%.
(Fonte: Ansa)
venerdì 31 luglio 2009
Campania, povertà per il 25% delle famiglie
Siamo più poveri. Ora c´è il timbro ufficiale dell´Istat su una verità che le famiglie campane avevano già percepito sulla propria pelle. Solo Sicilia e Basilicata hanno cifre peggiori, con un´incidenza di povertà che riguarda il 28.8 per cento delle famiglie; subito dopo viene la Campania con il 25.3 per cento, 4 punti in più rispetto a 12 mesi prima.
Lo studio riguarda quella che l´Istat chiama "povertà relativa", e viene calcolata sulla base dei valori di spesa. I dati campani sono leggermente peggiori rispetto alla media del Sud; e lo sono più del doppio rispetto a quelli della media nazionale. Non andava così male dal 2005. Quali sono le famiglie più colpite? Quelle composte da coppie con tre o più figli, e la situazione è più grave se i figli hanno meno di 18 anni.
È povero un sessantacinquenne su quattro, ma non va molto meglio per chi ha meno di 34 anni: i poveri in quella fascia d´età sono il 22.8 per cento. Sono soltanto due le posizioni lavorative che hanno migliorato i loro dati nel giro di un anno (lo studio si basa su statistiche raccolte nel 2008): i dirigenti e gli imprenditori. In pochi possono sentirsi al riparo dalla crisi. Nel Sud il 6 per cento delle famiglie "non povere" rischia di fare un passo indietro. L´8 per cento invece è già nella categoria della povertà assoluta, calcolata sulla spese mensile minima per l´acquisto di un paniere di beni e servizi essenziali. Solo qualche giorno fa, lo Svimez aveva registrato per la Campania il Pil pro-capite più basso d´Italia nel 2008: 16.746 euro, 9.500 in meno rispetto alla media nazionale (...).
(Tratto da Repubblica.it)
Lo studio riguarda quella che l´Istat chiama "povertà relativa", e viene calcolata sulla base dei valori di spesa. I dati campani sono leggermente peggiori rispetto alla media del Sud; e lo sono più del doppio rispetto a quelli della media nazionale. Non andava così male dal 2005. Quali sono le famiglie più colpite? Quelle composte da coppie con tre o più figli, e la situazione è più grave se i figli hanno meno di 18 anni.
È povero un sessantacinquenne su quattro, ma non va molto meglio per chi ha meno di 34 anni: i poveri in quella fascia d´età sono il 22.8 per cento. Sono soltanto due le posizioni lavorative che hanno migliorato i loro dati nel giro di un anno (lo studio si basa su statistiche raccolte nel 2008): i dirigenti e gli imprenditori. In pochi possono sentirsi al riparo dalla crisi. Nel Sud il 6 per cento delle famiglie "non povere" rischia di fare un passo indietro. L´8 per cento invece è già nella categoria della povertà assoluta, calcolata sulla spese mensile minima per l´acquisto di un paniere di beni e servizi essenziali. Solo qualche giorno fa, lo Svimez aveva registrato per la Campania il Pil pro-capite più basso d´Italia nel 2008: 16.746 euro, 9.500 in meno rispetto alla media nazionale (...).
(Tratto da Repubblica.it)
mercoledì 29 luglio 2009
Baselice, al via la rassegna musicale "Palcoscenici naturali"
Oggi parliamo di un tema diciamo... più "leggero". Parte, infatti, stasera la rassegna musicale "Palcoscenici naturali". A dare il via alla manifestazione, organizzata dalla proloco con il patrocinio del Comune, il duo jazz della vocalist Maria Pia Bianco e del pianista Aldo Pareo. I due presenteranno un repertorio di standard jazz. Domani sera in via Luigi Capuano toccherà al pianista-tastierista Sandro Paolozza. Infine, il 31 luglio nella nuova piazzetta dell'ex commerciale si esibirà un gruppo rock.
Iscriviti a:
Post (Atom)