di Leonardo Bianco
L’emblema del dissesto idrogeologico del Fortore è la condizione in cui versa l’omonimo fiume. E’ praticamente un fiume in secca. Gli argini non esistono quasi più. Lungo il suo percorso si trovano insediamenti abitativi e industriali. Nel giro di un paio di chilometri, nel tratto di fiume che va da Foiano a San Bartolomeo in Galdo, passando per Baselice, ci sono tre impianti di estrazione di materiali inerti.
Oltre un anno fa la denuncia di Coldiretti che sottolineava l’incuria e lo stato di abbandono in cui versa il fiume. Le cause di tale condizioni sono sicuramente la mancata manutenzione del fiume Fortore che ha comportato in alcuni tratti la completa occlusione dell’alveo del fiume tanto che l’acqua, non potendo seguire il deflusso naturale, provoca continue esondazioni nei terreni causando ingenti danni alle imprese agricole, erodendo intere superfici agricole e mettendo anche a rischio le abitazioni che insistono lungo il fiume.
La situazione più grave si registra nel tratto che va da Ponte Tre Luci (Foiano), fino al Ponte di contrada Morrecine (Castelvetere in Val Fortore) dove il letto del fiume è completamente scomparso a causa del materiale che viene trasportato a valle dai torrenti Zugariello, Cervaro e Lame, rispettivamente in territorio di Foiano, Baselice e Castelvetere in V. Fortore. a confermare lo stato di abbandono anche il presidente di Legambiente Fortore. il geologo Michele Barbato, infatti, ha affermato che “vi è da tener presente che, la dinamica fluviale gioca un ruolo determinante sull’equilibrio geomorfologico dell’intera Valle.
Pertanto, la mancata manutenzione del corso fluviale del Fortore, giunto ormai in uno stato di completo disordine idrografico, rappresenta una importante concausa al generale dissesto idrogeologico in cui versa l’intero territorio. L’assenza di manutenzione, costituendo sempre un contributo negativo alla stabilità di un territorio, risulta tanto più grave in un contesto geomorfologico fortemente compromesso come quello della Val Fortore, il cui elevato rischio idrogeologico è attestato storicamente dal Regio decreto 445 del 1908 che prevedeva il consolidamento di tutti i comuni della Valfortore e di alcuni (tra questi Castelvetere in Valfortore) addirittura il trasferimento del centro abitato. Ed è proprio il sindaco di Castelvetere, Luigi Iarossi, ad essere tra gli amministratori più preoccupati. A non far dormire sonni tranquilli al primo cittadino è la frana apertasi proprio a ridosso del centro abitato, sulla strada provinciale che collega il centro fortorino con il Molise.
“Mancano le risorse per poter fare prevenzione” sottolinea Iarossi “e soprattutto ci troviamo a fare i conti con la burocrazia. Spesso, pur volendo, non possiamo intervenire a causa del sovrapporsi delle competenze. Le faccio un esempio: a causa delle violenti piogge, qualche mese una strada intercomunale che collega Castelvetere a Baselice è franata. A provocare lo smottamento è il torrente Cervaro che fa da confine tra i due paesi. Ebbene né io né il sindaco di Baselice siamo potuti intervenire perché la competenza era della Provincia. Naturalmente tutto questo ha provocato il prolungamento dei tempi”.
Per il primo cittadino di Castelvetere dunque tra le causa del dissesto è l’assoluta mancanza di risorse e l’enorme peso della burocrazia. Ma il primo cittadino fortorino denuncia che a contribuire al dissesto c’è la mancata cura della terra da parte dei contadini. “L’uso di mezzi pesanti e la scarsa manutenzione da parte dei coltivatori fanno il resto. Naturalmente c’è anche da dire che stiamo assistendo ad un cambiamento climatico che ci trova impreparati”.
Frane smottamenti interessano comunque gran parte dei comuni fortorini. A San Bartolomeo in Galdo lungo tutto il tratto della strada provinciale sono tanti i punti critici. Fango e acqua invadono la careggiata a causa della mancata manutenzione delle cunette e dei canali si scolo oltre all’incuria della terra da parte dei contadini. Stesso discorso anche per Baselice. Qui a preoccupare l’amministrazione e i cittadini è soprattutto il versante che si affaccia sul torrente Cervaro.
(ottopagine/benevento)
venerdì 28 febbraio 2014
domenica 23 febbraio 2014
Il paese dell'acqua
In un quadro economico, politico e sociale sempre più confuso e ristretto, festeggiare la Giornata mondiale dell’acqua attraverso un evento organizzato, nei giorni scorsi, una piccola comunità, in provincia di Benevento, che da 7 anni s’interroga e riflette su temi fondamentali per la sopravvivenza del pianeta e la vivibilità del (nostro) presente, è una bella testimonianza di apertura e un segnale di futuro.
Sassinoro è diventato “il paese dell’acqua”, non solo perché ha saputo valorizzare la risorsa acqua, ma per la propria capacità di trasformarsi in un palcoscenico qualificato di dibattito sul tema. Risalendo alla storia dell’iniziativa, degna di essere ricordata per il suo percorso fatto di azioni concrete, bisogna evidenziare la costruzione di una centrale idroelettrica, attiva quasi da un anno, per rispondere a un disegno di sostenibilità e di green economy che il Comune e la comunità locale stanno fortemente sostenendo. La nuova edizione di Sassinoro, paese dell’acqua, nasce da una visione condivisa per concretizzarsi in un’esperienza innovativa che vede protagonisti gli attori e le idee che possono innescare il cambiamento.
L’evento (Sassinoro, paese dell’acqua) che, tradizionalmente è promosso e animato da Marco Iamiceli (vice-sindaco di Sassinoro), coadiuvato dai giovani del forum e della pro-loco, quest’anno ha aperto alla collaborazione con Tabula Rasa per dare un segnale di apertura verso realtà giovani e attive nella valorizzazione del territorio.
Com’è avvenuto anche negli anni scorsi, le scuole (scuola primaria e secondaria di Sassinoro), gli enti, le associazioni (associazione musicale, pro-loco, forum), gli esperti e le aziende attiveranno laboratori di sensibilizzazione, di divulgazione e dibattiti sui temi della sostenibilità, dell’ecologia e della nuova agricoltura, mettendo a disposizione la propria esperienza a confronto e a disposizione del progetto. Gli ospiti in programma già confermati, oltre quelli a km zero (i Comuni dell’area, il Gal Alto Tammaro, la Comunità Montana) sono Ugo Mattei dell’ABC di Napoli, Roberto Casari di CPL Concordia, Davide Tabarelli di Nomisma Energia, il sociologo Bruno Turra, l’antropologo Maurizio Gnerre, Paolo Gurisatti e i rappresentanti delle associazioni: WWF, Il Palio del Grano, Il Genio delle due Sicilie, Green Communities.
L’invito ad aderire alla Giornata Mondiale dell’acqua 2014 è aperto a tutti e richiama la (nostra) coscienza non solo su un tema importante, ma anche il nostro impegno a stimolare un’ondata di cambiamento sul territorio. Sassinoro è “il paese dell’acqua” perché sa generare ancora nuove energie e ripartire dall’acqua e dalla terra per guardare al futuro.
Sassinoro è diventato “il paese dell’acqua”, non solo perché ha saputo valorizzare la risorsa acqua, ma per la propria capacità di trasformarsi in un palcoscenico qualificato di dibattito sul tema. Risalendo alla storia dell’iniziativa, degna di essere ricordata per il suo percorso fatto di azioni concrete, bisogna evidenziare la costruzione di una centrale idroelettrica, attiva quasi da un anno, per rispondere a un disegno di sostenibilità e di green economy che il Comune e la comunità locale stanno fortemente sostenendo. La nuova edizione di Sassinoro, paese dell’acqua, nasce da una visione condivisa per concretizzarsi in un’esperienza innovativa che vede protagonisti gli attori e le idee che possono innescare il cambiamento.
L’evento (Sassinoro, paese dell’acqua) che, tradizionalmente è promosso e animato da Marco Iamiceli (vice-sindaco di Sassinoro), coadiuvato dai giovani del forum e della pro-loco, quest’anno ha aperto alla collaborazione con Tabula Rasa per dare un segnale di apertura verso realtà giovani e attive nella valorizzazione del territorio.
Com’è avvenuto anche negli anni scorsi, le scuole (scuola primaria e secondaria di Sassinoro), gli enti, le associazioni (associazione musicale, pro-loco, forum), gli esperti e le aziende attiveranno laboratori di sensibilizzazione, di divulgazione e dibattiti sui temi della sostenibilità, dell’ecologia e della nuova agricoltura, mettendo a disposizione la propria esperienza a confronto e a disposizione del progetto. Gli ospiti in programma già confermati, oltre quelli a km zero (i Comuni dell’area, il Gal Alto Tammaro, la Comunità Montana) sono Ugo Mattei dell’ABC di Napoli, Roberto Casari di CPL Concordia, Davide Tabarelli di Nomisma Energia, il sociologo Bruno Turra, l’antropologo Maurizio Gnerre, Paolo Gurisatti e i rappresentanti delle associazioni: WWF, Il Palio del Grano, Il Genio delle due Sicilie, Green Communities.
L’invito ad aderire alla Giornata Mondiale dell’acqua 2014 è aperto a tutti e richiama la (nostra) coscienza non solo su un tema importante, ma anche il nostro impegno a stimolare un’ondata di cambiamento sul territorio. Sassinoro è “il paese dell’acqua” perché sa generare ancora nuove energie e ripartire dall’acqua e dalla terra per guardare al futuro.
mercoledì 19 febbraio 2014
Anche San Bartolomeo aderisce al comitato "No Lombroso"
Anche il comune di San Bartolomeo in Galdo ha aderito al comitato tecnico scientifico "No-Lombroso". “Un comitato sorto nel maggio 2010, come reazione alla riapertura a Torino del museo intitolato a Cesare Lombroso, ha come fine quello di sottolineare il disvalore scientifico delle teorie criminologiche e di arbitraria devianza sociale, sostenute dallo studioso”, si legge nella delibera del consiglio comunale del 12 febbraio scorso. Il consiglio comunale del centro fortorino dunque ha aderito nell'intenzione di abbattere pregiudizi che non hanno nulla di scientifico, contrariamente a quanto sostenuto dallo studioso veronese.
Le convinzioni di Lombroso, come si ricorderà, si basavano sulla tesi "dell'uomo delinquente nato o atavico", individuo che recherebbe nella struttura fisica i caratteri degenerativi che lo differenziano dall'uomo normale e socialmente inserito. Alla ricerca della notorietà in favore delle sue tesi equivoche e antiscientifiche, Lombroso non esitò a scorticare cadaveri, sezionare teste, effettuare i più incredibili e crudeli interventi su uomini ritenuti criminali per le misure di parti del cranio e del corpo, imbastendo incredibili teorie sulle caratteristiche somatiche dei cosiddetti delinquenti per natura.
Tra gli obiettivi del comitato “No Lomboso” c’è, tra l’altro, la restituzione dei resti mortali di Giuseppe Villella, accusato di essere un brigante, al Comune di Motta Santa Lucia (Calabria).Un’adesione che lascia soddisfatto il referente fortorino del comitato. "Non è possibile che nel 2014 - sottolinea il giornalista baselicese Antonio Bianco, autore del libro Il brigante Secola - ci sia ancora un museo dedicato alle teorie razziste di Lombroso. Il popolo meridionale su questo punto si deve mobilitare e chiedere a gran voce la chiusura del museo di Torino, dove tra l'altro si trovano ancora crani di briganti sui quali si accaniva lo scienziato veronese pur di dimostrare le sue, ormai, infondate teorie". San Bartolomeo in Galdo, dopo Baselice, è il secondo comune del Fortore a aderire al comitato, il prossimo sarà Molinara. L’amministrazione Addabbo, infatti, pare stia avviando le procedure per diventare testimonial dell’associazione.
Tratto da Ottopagine/Benevento
Le convinzioni di Lombroso, come si ricorderà, si basavano sulla tesi "dell'uomo delinquente nato o atavico", individuo che recherebbe nella struttura fisica i caratteri degenerativi che lo differenziano dall'uomo normale e socialmente inserito. Alla ricerca della notorietà in favore delle sue tesi equivoche e antiscientifiche, Lombroso non esitò a scorticare cadaveri, sezionare teste, effettuare i più incredibili e crudeli interventi su uomini ritenuti criminali per le misure di parti del cranio e del corpo, imbastendo incredibili teorie sulle caratteristiche somatiche dei cosiddetti delinquenti per natura.
Tra gli obiettivi del comitato “No Lomboso” c’è, tra l’altro, la restituzione dei resti mortali di Giuseppe Villella, accusato di essere un brigante, al Comune di Motta Santa Lucia (Calabria).Un’adesione che lascia soddisfatto il referente fortorino del comitato. "Non è possibile che nel 2014 - sottolinea il giornalista baselicese Antonio Bianco, autore del libro Il brigante Secola - ci sia ancora un museo dedicato alle teorie razziste di Lombroso. Il popolo meridionale su questo punto si deve mobilitare e chiedere a gran voce la chiusura del museo di Torino, dove tra l'altro si trovano ancora crani di briganti sui quali si accaniva lo scienziato veronese pur di dimostrare le sue, ormai, infondate teorie". San Bartolomeo in Galdo, dopo Baselice, è il secondo comune del Fortore a aderire al comitato, il prossimo sarà Molinara. L’amministrazione Addabbo, infatti, pare stia avviando le procedure per diventare testimonial dell’associazione.
Tratto da Ottopagine/Benevento
martedì 18 febbraio 2014
Libri, esce la ristampa di Rosselli su Mazzini e Bakunin
Oggi esce un nuovo libro
Collana del libro/series: ITALIAN. Brossura, B/N, in 8°, pp. 274, euro 13,50. Contatti/contacts: publishing@westindian.it - 0039 3454765997 (dopo le 15:00/from 3:00 p.m.)
West INDIAN - COUNTRY&URBAN SOUNDS edizioni
«NOI PUBBLICHIAMO LIBRI, NON PUBBLICHIAMO FILE»
lunedì 17 febbraio 2014
Emergenza sanitaria nel Tammaro e Fortore
La Cisl IrpiniaSannio insieme a FNP Cisl Fp Cisl e Cisl Medici esprimono preoccupazione per la situazione di stallo determinatasi nell’ambito B5 con comune capofila Morcone che interessa i territori disagiati del Tammaro e del Fortore (Per continuare a leggere clicca qui sotto)
La Cisl sull’emergenza sanitaria nel Tammaro e Fortore
La Cisl sull’emergenza sanitaria nel Tammaro e Fortore
giovedì 6 febbraio 2014
Baselice: elezioni comunali, si scaldano i muscoli
Mancano ancora poco più di tre mesi alle amministrative e già trapelano le prime indiscrezioni sui possibili gruppi che si presenteranno al giudizio degli elettori. Da qualche settimana infatti da Baselice, comune che a primavera rinnoverà il consiglio comunale, arrivano notizie rispetto ad una corsa a tre per la poltrona di sindaco. Se gli attuali amministratori non si sbottano e tanto meno l’opposizione, sembra che un gruppo di giovani (nuovi alla politica) insieme ad un gruppo della vecchia amministrazione Paolozza, che ha guidato il comune dal 1995 al 1999, è pronto a scendere in campo in contrapposizione all’attuale maggioranza e all’opposizione.
“Una terza lista – dice uno dei protagonisti dell’iniziativa – con l’intento di riportare un clima sereno nella nostra comunità che negli ultimi anni ha vissuto una situazione di scontro che certamente non fa bene a nessuno. Lo scopo è quello di creare un’alternativa. Dare la possibilità a chi non si riconosce negli attuali schieramenti la possibilità di scegliere un gruppo di giovani con la voglia di fare e di mettersi in gioco per il bene della collettività”.
E’ iniziata dunque la corsa alla costruzione delle liste per correre alla prossime amministrative. Naturalmente manca ancora molto per parlare di composizione delle liste e di candidati sindaci, ma la voglia di mettersi in gioco c’è. Intanto si comincia a riscaldare i muscoli, in attesa di poter scendere in campo e chissà giocarsi la partita. Una sfida che potrebbe vedere tre contendenti correre per la conquista del municipio.
(tratto da Ottopagine/Benevento)
“Una terza lista – dice uno dei protagonisti dell’iniziativa – con l’intento di riportare un clima sereno nella nostra comunità che negli ultimi anni ha vissuto una situazione di scontro che certamente non fa bene a nessuno. Lo scopo è quello di creare un’alternativa. Dare la possibilità a chi non si riconosce negli attuali schieramenti la possibilità di scegliere un gruppo di giovani con la voglia di fare e di mettersi in gioco per il bene della collettività”.
E’ iniziata dunque la corsa alla costruzione delle liste per correre alla prossime amministrative. Naturalmente manca ancora molto per parlare di composizione delle liste e di candidati sindaci, ma la voglia di mettersi in gioco c’è. Intanto si comincia a riscaldare i muscoli, in attesa di poter scendere in campo e chissà giocarsi la partita. Una sfida che potrebbe vedere tre contendenti correre per la conquista del municipio.
(tratto da Ottopagine/Benevento)
venerdì 31 gennaio 2014
Fortore, ancora pale eoliche
E’ stato pubblicato sul bollettino ufficiale della regione Campania del 27 gennaio, il decreto dirigenziale numero 292 con cui si autorizza la società Sorgenia Green srl di Milano alla realizzazione di un nuovo parco eolico nel Sannio. L’impianto costituito da sei aerogeneratori, di potenza nominale unitaria di 2 MW (massima fino a 2,3 MW) sorgerà in località Piana delle Logge e Acquafredda del comune di San Marco dei Cavoti ed avrà una una potenza complessiva nominale di 12 MW (massima consentita fino a 14 MW).
Il comune fortorino dunque, è pronto ad ospitare nuovi impianti eolici dopo le wind farm della Ivpc srl, della Ivpc Power 8 spa, mentre risulta essere stato autorizzato nel 2011 un altro parco eolico a favore della società Econergia srl (27 mw). Sempre nel Burc odierno, la Regione Campania comunica di aver avviato inoltre il procedimento per l'approvazione, mediante convocazione di apposita Conferenza di Servizi, del progetto di un altro parco eolico proposto questa volta dalla società C&C Castelvetere Srl con sede legale in Albanella (Salerno).
L’impianto dovrà sorgere nel comune di Castelvetere e prevede opere accessorie da realizzarsi nei comuni di Baselice, Molinara e Foiano di Valfortore. La regione comunica inoltre che l’avviso pubblicato costituisce comunicazione di avvio del procedimento che porterà all’attivazione della procedura di espropriazione o d’asservimento per i terreni necessari alla realizzazione dell’opera. Copia del progetto è depositata per pubblica consultazione oltre che negli uffici regionali anche presso i Comuni di Castelvetere in Val Fortore, Baselice, Molinara e Foiano di Valfortore.
(Fonte: il quaderno)
Il comune fortorino dunque, è pronto ad ospitare nuovi impianti eolici dopo le wind farm della Ivpc srl, della Ivpc Power 8 spa, mentre risulta essere stato autorizzato nel 2011 un altro parco eolico a favore della società Econergia srl (27 mw). Sempre nel Burc odierno, la Regione Campania comunica di aver avviato inoltre il procedimento per l'approvazione, mediante convocazione di apposita Conferenza di Servizi, del progetto di un altro parco eolico proposto questa volta dalla società C&C Castelvetere Srl con sede legale in Albanella (Salerno).
L’impianto dovrà sorgere nel comune di Castelvetere e prevede opere accessorie da realizzarsi nei comuni di Baselice, Molinara e Foiano di Valfortore. La regione comunica inoltre che l’avviso pubblicato costituisce comunicazione di avvio del procedimento che porterà all’attivazione della procedura di espropriazione o d’asservimento per i terreni necessari alla realizzazione dell’opera. Copia del progetto è depositata per pubblica consultazione oltre che negli uffici regionali anche presso i Comuni di Castelvetere in Val Fortore, Baselice, Molinara e Foiano di Valfortore.
(Fonte: il quaderno)
martedì 28 gennaio 2014
Mostra bibliografica, “I dialetti sanniti”
di Angelo Iampietro
Sono venuto a conoscenza che presso la biblioteca provinciale di Benevento “A. Mellusi”, palazzo Terragnoli, è stata allestita la Mostra bibliografica “I dialetti sanniti”. Detta mostra resterà aperta fino al 7 Febbraio e raccoglie opere letterarie, ma non solo, di autori della terra del Sannio.
Tra le numerose opere esposte sono presenti anche quelle dei nostri letterati baselicesi: dott. Nicola de Lellis, Don Vittorio Moscato, prof. Fiorangelo Morrone, prof. Alfonso Mascia, prof. Aldo Lepore.
La stessa Mostra, già allestita in precedenza con notevole successo, è stata riproposta su richiesta di numerosi cittadini, che, allora, non avevano potuto visitarla. Fuor di dubbio è il suo contributo culturale, che offre ai visitatori un’occasione per visionare testi attinenti la nostra cultura comunicativa in vernacolo.
Si nota, tra le tante pubblicazioni, la presenza dei testi dei Letterati baselicesi che, da studiosi certosini, per l’originalità delle opere, hanno portato il vernacolo oltre i nostri confini territoriali; si va, infatti, dalla poesia (testi del dott. Nicola De Lellis e Don Vittorio Moscato), alla narrativa (prof. Aldo Lepore), dalla storia (prof. Fiorangelo Morrone) al teatro ed infine alla linguistica con il “Dizionario del dialetto baselicese” (prof. Alfonso Mascia); quest’ultimo unico nel suo genere; è un’opera completa perché riporta correttamente l’esatta traduzione in lingua italiana del corrispondente vocabolo in vernacolo, la sua grammatica, le varie forme linguistiche, le espressioni tipiche, l’etimologia.
Se si fa un confronto per numero di abitanti della nostra comunità con le altre realtà ben più numerose, i Letterati baselicesi hanno offerto un contributo culturale di tutto rispetto per lo studio, la conoscenza e la trasmissione del nostro dialetto e, direi che siamo, senz’altro, al primo posto per numero di pubblicazioni.
Voglio augurarmi che la Mostra venga visitata da tutte quelle persone che vogliono tener vivo il legame con il nostro passato, elemento culturale fondamentale per ravvivare anche il nostro presente, frutto di continuità pur nella modernità, convivendo con i nuovi linguaggi e le nuove forme di comunicazione.
Certamente, a questo invito, non si sottrarranno le istituzioni scolastiche del territorio, che sapranno fare buon uso di questa opportunità culturale per i loro allievi.
Sono venuto a conoscenza che presso la biblioteca provinciale di Benevento “A. Mellusi”, palazzo Terragnoli, è stata allestita la Mostra bibliografica “I dialetti sanniti”. Detta mostra resterà aperta fino al 7 Febbraio e raccoglie opere letterarie, ma non solo, di autori della terra del Sannio.
Tra le numerose opere esposte sono presenti anche quelle dei nostri letterati baselicesi: dott. Nicola de Lellis, Don Vittorio Moscato, prof. Fiorangelo Morrone, prof. Alfonso Mascia, prof. Aldo Lepore.
La stessa Mostra, già allestita in precedenza con notevole successo, è stata riproposta su richiesta di numerosi cittadini, che, allora, non avevano potuto visitarla. Fuor di dubbio è il suo contributo culturale, che offre ai visitatori un’occasione per visionare testi attinenti la nostra cultura comunicativa in vernacolo.
Si nota, tra le tante pubblicazioni, la presenza dei testi dei Letterati baselicesi che, da studiosi certosini, per l’originalità delle opere, hanno portato il vernacolo oltre i nostri confini territoriali; si va, infatti, dalla poesia (testi del dott. Nicola De Lellis e Don Vittorio Moscato), alla narrativa (prof. Aldo Lepore), dalla storia (prof. Fiorangelo Morrone) al teatro ed infine alla linguistica con il “Dizionario del dialetto baselicese” (prof. Alfonso Mascia); quest’ultimo unico nel suo genere; è un’opera completa perché riporta correttamente l’esatta traduzione in lingua italiana del corrispondente vocabolo in vernacolo, la sua grammatica, le varie forme linguistiche, le espressioni tipiche, l’etimologia.
Se si fa un confronto per numero di abitanti della nostra comunità con le altre realtà ben più numerose, i Letterati baselicesi hanno offerto un contributo culturale di tutto rispetto per lo studio, la conoscenza e la trasmissione del nostro dialetto e, direi che siamo, senz’altro, al primo posto per numero di pubblicazioni.
Voglio augurarmi che la Mostra venga visitata da tutte quelle persone che vogliono tener vivo il legame con il nostro passato, elemento culturale fondamentale per ravvivare anche il nostro presente, frutto di continuità pur nella modernità, convivendo con i nuovi linguaggi e le nuove forme di comunicazione.
Certamente, a questo invito, non si sottrarranno le istituzioni scolastiche del territorio, che sapranno fare buon uso di questa opportunità culturale per i loro allievi.
lunedì 27 gennaio 2014
De Girolamo si dimette
"Mi dimetto da Ministro. L'ho deciso per la mia
dignità: è la cosa più importante che ho e la voglio salvaguardare a qualunque
costo. Ho deciso di lasciare un ministero e di lasciare un governo perché la
mia dignità vale più di tutto questo ed è stata offesa da chi sa che non ho
fatto nulla e avrebbe dovuto spiegare perché era suo dovere prima morale e poi
politico. Non posso restare in un governo che non ha difeso la mia
onorabilità". Con un tweet, poco prima delle 21 di questa sera (ieri per chi legge), Nunzia De
Girolamo ha annunciato le sue dimissioni da ministro.
Alla base della decisione, la solitudine nella quale si
sarebbe ritrovata, a suo dire, dopo i fatti relativi alla Asl di Benevento, per
i quali non è indagata ma che l'hanno portata a riferire alla Camera poco più
di una settimana fa.
Forse, questo è solo un alibi, De Girolamo, infatti, ha
probabilmente giocato d'anticipo, se si considerano come attendibili le voci
circa un suo imminente ritorno sotto l'ala protettrice di Silvio Berlusconi.
Il rientro in Forza Italia sarebbe incompatibile con la
permanenza nel Governo Letta Alfano e, dunque, l'ormai ex regina delle larghe
intese avrebbe preferito andarsene, piuttosto che essere cacciata
dall'Esecutivo.
Nei giorni scorsi, l'ormai ex ministro avrebbe avuto una
serie d'incontri con Ie deputate di Forza Italia Gabriella Giammanco e
Annagrazia Calabria, oltre che con Denis Verdini, Rocco Palese e Vito Crimi.
Favorevole al ritorno lo stesso Berlusconi.
(Ilquaderno.it)
De Girolamo si dimette: 'Il Governo non mi ha difeso'
martedì 21 gennaio 2014
Giochi da ragazzi, Baselice citato dal Fatto Quotidiano
Lo cunto de li cunti e altri giochi da peccerille
Il Basile, insieme ad Anca Nicola, menziona in una nota pagina della sua opera molti altri giochi da bambini: la mosca cieca (gatta cecata) e la seggiolina, o sedia del papa (mammara e nocella); lo scaricabarile (scarreca varrile), in alcune città e regioni sinonimo di cavallina, in altre di un gioco a squadre molto simile che a Roma è tre tre giù giù, e altrove quatt’e quatta otto (Baselice, BN) oscaricabotto ’scaricabotte’ (Cannara, PG) salta la mula (Pistoia) o mammaredda ’piccola mamma’ (Brindisi), in altre ancora, come nella capitale, di quel gioco che a Napoli è piuttosto vacanta varile‘svuota barile’ e si fa in due (ci si mette schiena a schiena e, a turno, uno solleva e l’altro si fa sollevare); lo “scarica la botte”(scarreca la votta), in cui a essere scaricato era il bambino tenuto sulle ginocchia, come recita una celebre filastrocca: «Trotta trotta cavallino / per la strada del mulino; il mulino non c’è più: / trotta trotta cadi giù» (Per leggere tutto l'articolo clicca qui sotto)
Giochi da ragazzi - Passatempi infantili in vernacolo - Il Fatto Quotidiano
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