Questa settimana Castelvenere (noto per essere il comune più vitato d’Italia) si è trasformato in residenza d’artista, ospitando tra le strade del suo centro storico, le cantine tufacee e i suoi vigneti, due coppie di artisti: il duo italiano BIANCO-VALENTE e gli svedesi KULTIVATOR . Non sembra essere un caso perché da qualche mese, nel comune sannita il progetto di ricreazione del paesaggio rurale: Strade di Vini, ha messo in opera un workshop coinvolgendo con esperti e innovatori che stanno dialogando con gli studenti sanniti e con la comunità locale.
A restituirci un’interessante lettura del paesaggio nell’accezione di biosfera e infosfera è Alex Giordano, docente dello IULM e fondatore di Rural Hub, che durante il talk (del 14 febbraio) ha proposto una riflessione sulla necessità di un’ecologia della comunicazione necessaria per una vivibilità dell’infosfera, ma anche della biosfera. Un punto centrale che ha ispirato l’intero progetto e il lavoro di Giovanna e Pino e degli svedesi Malin e Mathieu immersi totalmente nella narrazione di una terra, densa di non solo di vigne, ma anche di storie e di racconti: un habitat vivo dove gli artisti stanno creando un discorso con la gente e i luoghi ancora pieni di magia. Cosa racconteranno gli artisti di Castelvenere che ancora non conosciamo?
Stiamo seguendo il loro viaggio e come partecipanti curiosi e, consapevoli che queste esperienze non possono ripetersi, attendiamo emozionati l’esito di questa residenza che il “nostro” bravo curatore Leandro Pisano (direttore di Interferenze) ha saputo rendere un’esperienza significativa e appassionante. Nell’attesa, tutti hanno delle opinioni: i ragazzi si fermano a chiedere che succederà sabato sera, alcuni ormai fanno parte della crew e lavorano attivamente nelle cantine insieme agli artisti. Per salutarli, nella speranza di rivederli presto, sabato pomeriggio alle 18 tutti (artisti e non) presenteremo i lavori e con una piccola festa nelle cantine tufacee ospiteremo il sound artist Raffaele Mariconte con i suoi suoni del vino, A Year in the Vineyard e il Dj set di Gamino (deep elettronic dub session) from Jambassa , un viaggio attraverso la musica elettronica dal sapore dub e techno, con incursioni nei territori più vari dell’EDM.
www.stradedivini.it
Kultivator Fondato nel 2005 dagli artisti Mathieu Vrijman, Malin Lindmark Vrijman e Marlene Lindmark e dagli agricoltori Henric Stigeborn e Maria Lindmark, oggi è un progetto open di collaborazione sperimentale tra l’agricoltura biologica e l’arte visiva, situato nel villaggio rurale di Dyestad, sull'isola Öland sulla costa sud della Svezia.
Con l'installazione di alcune attrezzature in una fattoria abbandonata, vicino alla popolazione agricola attiva,
Kultivator offre uno spazio per la sperimentazione e la contaminazione tra arte e produzione agricola. Kultivator organizza progetti, mostre e laboratori che esplorano possibili narrazioni alternative all'interno delle pratiche artistiche e dell'agricoltura, con i membri del progetto e/o gli ospiti della fattoria. Sull’isola Kultivator ha una residenza, uno spazio espositivo e un caseificio con 30 mucche, polli, anatre, pecore e cavalli. Dall'inizio del 2005, circa 80 artisti, ricercatori e agricoltori ha visitato e ha lavorato sul posto.
Bianco-Valente Coppia nella vita e nell’arte Giovanna Bianco e Pino Valente hanno scelto il video e la sua installazione nell’ambiente come forma privilegiata di un racconto per immagini e suoni in cui si intrecciano la memoria, la percezione, il tempo e la visione. Conosciuti ormai nel panorama internazionale dell’arte contemporanea, hanno partecipato a numerose mostre collettive in Italia e all’estero, tra le quali Paris Photo nel 2007,
Vesuvius curata da Gigiotto Del Vecchio a Pechino nel 2006, il progetto Artesto-Nokia Connect to Art presso la Triennale di Milano nel 2006, la Biennale di Venezia nel 2004, Cine y Casi Cine curata da Berta Sichel a Madrid nel 2004, Reisefreiheit curata da Kersting nel 2003 ad Amburgo e De gustibus curata da Achille Bonito Oliva presso il Palazzo delle Papesse di Siena nel 2002. Alcune delle opere sono entrate a far parte di prestigiose collezioni museali.