Ci scusiamo con tutti, a causa di condizioni climatiche sfavorevoli,la manifestazione di questa sera è stata rinviata a data da destinarsi.
La proloco Baselice
lunedì 23 luglio 2012
venerdì 20 luglio 2012
Baselice: Il 23 luglio la 2° edizione della ‘Musica tra le porte’
La Pro-Loco di Baselice ed il Conservatorio statale “Nicola Sala” di Benevento il 23 luglio prossimo in Piazza Castello propongono la 2° edizione della “Musica tra le porte”. Si terrà, quindi il concerto musicale dell’Ensemble di chitarre degli studenti del Conservatorio “Sala” di Benevento diretti dal Maestro Lorenzo Marino. All’interno del concerto, all’alternanza dei brani, verranno proposte liriche di scrittori baselicesi e su Baselice accompagnati, alcuni, da quadri scenici animati. Tale manifestazione nasce dalla voglia di proporre in spazi nuovi una forma artistica “di nicchia”.
Far riscoprire il borgo antico di Baselice attraverso la musica e la poesia è l’idea portante della manifestazione. Saranno di particolare interesse i momenti proposti dal soprano Antonietta Terracciano e dal clarinettista Agostino Napolitano. A sottolineare l’importanza dell’evento, oltre che le autorità locali, saranno presenti i vertici del Conservatorio Statale “Nicola Sala” di Benevento e i vertici dell’UNPLI Provinciale Benevento a sottolineare la grande attenzione che questi due Enti pongono sulla crescita artistica di Baselice.
La serata sarà trasmessa in diretta streaming sul sito www.ustream.tv in modo tale da poter essere visualizzata anche da chi, non potendo essere presente fisicamente, voglia dare uno sguardo “da lontano”.
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martedì 17 luglio 2012
Baselice, l’incontro “La Rete wireless del Fortore”
E' in programma per mercoledì 18 luglio 2012 alle 18.30, presso la sala consiliare del Comune di Baselice, l’incontro “La Rete wireless del Fortore”.
Il convegno organizzato dalla Comunità Montana del Fortore in collaborazione con la Maxfon sarà diviso in 2 step: il primo introduttivo-politico in cui sono previsti i saluti del sindaco di Baselice Domenico Canonico, gli interventi degli assessori della Comunità Montana del Fortore Salvatore Brancaccio e Giuseppe Ruggiero nonché del presidente 1° Com. Comunità Montana del Fortore Giovanni Ricciardi e le conclusioni del presidente della Comunità Montana del Fortore Zaccaria Spina; il secondo tecnico descrittivo in cui è previsto l’intervento dell’Amministratore delegato Maxfon Campania Tommaso Aniello.
“Siamo molto soddisfatti - ha commentato il presidente Spina – per la tanto attesa realizzazione della rete wireless che servirà un territorio molto vasto, comprendente non solo i comuni della Comunità Montana del Fortore ma anche quelli che vi facevano parte prima della riforma, segnatamente Sant’Arcangelo, Paduli e Pesco Sannita. L’iniziativa – ha continuato Spina - ci ha impegnato molto sia nella parte politica che in quella tecnica in quanto ha richiesto competenze specifiche e particolari che non rientravano tra i compiti più consoni per un Ente quale è la Comunità Montana. Riteniamo – ha concluso Spina – di aver accolto le istanze provenienti dall’intera popolazione e ciò in un momento molto particolare caratterizzato, come è noto a tutti, da una grave criticità”.
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lunedì 16 luglio 2012
A Colle il referendum pro-Molise è ad un passo
“Una provincia con Avellino, Benevento e Caserta? Non mi pronuncio e non cambia la nostra posizione. A settembre riprenderemo il discorso riguardante l’annessione di Colle Sannita al Molise e credo che nel 2013 saremo pronti per il referendum”.
Questa la posizione di Giorgio Carlo Nista, primo cittadino di Colle Sannita, comune della Valle del Tammaro pronto da mesi a chiedere, per via referendaria, il passaggio alla Regione Molise: “Dico che non cambia nulla perchè la nostra è una questione prettamente culturale che non è collegata agli ultimi movimenti governativi che vedono in serio pericolo la sopravvivenza della Provincia di Benevento. Potevamo già presentare il referendum a luglio ma abbiamo preferito rinviarlo di qualche mese per questioni logistiche. Sull’argomento di una possibile provincia “a tre” dico solo che ora l’ente provinciale di Benevento dovrebbe, a maggior ragione, interrogarsi su quello che sta succedendo”.
Una sorta di invito indiretto, quello di Nista, a valutare un passaggio dell’intera Provincia di Benevento nel Molise. Al di là di nuovi riassetti territoriali, in un momento di grande confusione, abbiamo chiesto al sindaco di Colle Sannita cosa ne pensa della possibilità, secondo quanto spiega il decreto, del passaggio dell’edilizia scolastica provinciale ai comuni dopo le dichiarazioni rilasciate al nostro portale dall’assessore alle politiche formative della Provincia, Annachiara Palmieri: “Devo ancora valutare bene tutti gli aspetti del decreto – ha affermato Nista – e quindi per ora prederisco non pronunciarmi. Posso soltanto affermare che le scuole superiori devono per forza di cose essere gestite su scala vasta e non è possibile trasferire le competenze ai singoli comuni a meno che queste non vengano supportate anche da fondi”.
Colle Sannita è uno dei comuni del Sannio che segue con interesse il possibile passaggio dell’edilizia scolastica dalla Provincia di Benevento ai comuni sanniti: “Nel nostro territorio abbiamo l’istituto alberghiero e lo scientifico – ha aggiunto il sindaco -senza poi considerare la sede del Giudice di Pace. Ripeto, attendiamo sviluppi al riguardo ma mi pare abbastanza ovvio che stiamo parlando di una scelta cervellotica da parte del Governo che non tiene conto delle esigenze dei singoli territori. Mi auguro solo che almeno in un secondo momento verranno istituiti tavoli di confronto tra le parti per studiare e garantire le esigenze dei territori senza penalizzare la cittadinanza. Questo decreto mi lascia piuttosto scettico, va bene il richiamo al sacrificio ma una revisione della spesa dei piccoli territori è fuori luogo. Se questi sono i professori…”.
www.ilquaderno.it
Questa la posizione di Giorgio Carlo Nista, primo cittadino di Colle Sannita, comune della Valle del Tammaro pronto da mesi a chiedere, per via referendaria, il passaggio alla Regione Molise: “Dico che non cambia nulla perchè la nostra è una questione prettamente culturale che non è collegata agli ultimi movimenti governativi che vedono in serio pericolo la sopravvivenza della Provincia di Benevento. Potevamo già presentare il referendum a luglio ma abbiamo preferito rinviarlo di qualche mese per questioni logistiche. Sull’argomento di una possibile provincia “a tre” dico solo che ora l’ente provinciale di Benevento dovrebbe, a maggior ragione, interrogarsi su quello che sta succedendo”.
Una sorta di invito indiretto, quello di Nista, a valutare un passaggio dell’intera Provincia di Benevento nel Molise. Al di là di nuovi riassetti territoriali, in un momento di grande confusione, abbiamo chiesto al sindaco di Colle Sannita cosa ne pensa della possibilità, secondo quanto spiega il decreto, del passaggio dell’edilizia scolastica provinciale ai comuni dopo le dichiarazioni rilasciate al nostro portale dall’assessore alle politiche formative della Provincia, Annachiara Palmieri: “Devo ancora valutare bene tutti gli aspetti del decreto – ha affermato Nista – e quindi per ora prederisco non pronunciarmi. Posso soltanto affermare che le scuole superiori devono per forza di cose essere gestite su scala vasta e non è possibile trasferire le competenze ai singoli comuni a meno che queste non vengano supportate anche da fondi”.
Colle Sannita è uno dei comuni del Sannio che segue con interesse il possibile passaggio dell’edilizia scolastica dalla Provincia di Benevento ai comuni sanniti: “Nel nostro territorio abbiamo l’istituto alberghiero e lo scientifico – ha aggiunto il sindaco -senza poi considerare la sede del Giudice di Pace. Ripeto, attendiamo sviluppi al riguardo ma mi pare abbastanza ovvio che stiamo parlando di una scelta cervellotica da parte del Governo che non tiene conto delle esigenze dei singoli territori. Mi auguro solo che almeno in un secondo momento verranno istituiti tavoli di confronto tra le parti per studiare e garantire le esigenze dei territori senza penalizzare la cittadinanza. Questo decreto mi lascia piuttosto scettico, va bene il richiamo al sacrificio ma una revisione della spesa dei piccoli territori è fuori luogo. Se questi sono i professori…”.
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venerdì 6 luglio 2012
Comuni ricicloni 2011, Baselice vince il premio Raee per la seconda volta
Circello, Faicchio, Castelpoto, San Nazzaro, Foglianise, Colle Sannita, S.Angelo a Cupolo, Buonalbergo, San Nicola Manfredi, Sassinoro e Molinara. Sono undici i comuni sanniti nella "top 50" della speciale graduatoria dei "Comuni Ricicloni 2011" di Legambiente.
I progressi in materia di raccolta differenziata nel Sannio continuano ad esserci tanto da avere un numero di comuni in crescita tra le prime posizioni. Addirittura nella top ten risulta esserci Circello (ottavo posto in classifica regionale e miglior performance provinciale per il comune della Valle del Tammaro). Subito fuori c'è Faicchio (11esima), poi tutte le altre.
Per Circello la percentuale di raccolta differenziata è del 77, 68%, mentre per Faicchio siamo sul 74,78%. Il podio è tutto salernitano con Giffoni Casali, Atena Lucana e Roccagloriosa ex equo con il 90% della raccolta differenziata.
Tra gli altri comuni sanniti c'è Montefalcone Valfortore (52esima) che con Campolattaro, San Lorenzello, Durazzano, Cerreto Sannita, Castelpagano, Apollosa, Vitulano, Montesarchio, San Bartolomeo in Galdo e San Giorgio La Molara rientra nei primi cento posti. La città di Benevento è 237esima, seconda tra i capoluoghi ricicloni della Campania (Salerno vanta il 23esimo posto, Napoli il 291esimo mentre Avellino e Caserta non hanno attività di riciclo).
Da segnalare inoltre che Baselice ha ricevuto il premio Raee Legambiente per il secondo anno consecutivo. Il 10 luglio alla premiazione prevista a Roma ci saranno Baselice e Circello per il Sannio.
www.ilquaderno.it
I progressi in materia di raccolta differenziata nel Sannio continuano ad esserci tanto da avere un numero di comuni in crescita tra le prime posizioni. Addirittura nella top ten risulta esserci Circello (ottavo posto in classifica regionale e miglior performance provinciale per il comune della Valle del Tammaro). Subito fuori c'è Faicchio (11esima), poi tutte le altre.
Per Circello la percentuale di raccolta differenziata è del 77, 68%, mentre per Faicchio siamo sul 74,78%. Il podio è tutto salernitano con Giffoni Casali, Atena Lucana e Roccagloriosa ex equo con il 90% della raccolta differenziata.
Tra gli altri comuni sanniti c'è Montefalcone Valfortore (52esima) che con Campolattaro, San Lorenzello, Durazzano, Cerreto Sannita, Castelpagano, Apollosa, Vitulano, Montesarchio, San Bartolomeo in Galdo e San Giorgio La Molara rientra nei primi cento posti. La città di Benevento è 237esima, seconda tra i capoluoghi ricicloni della Campania (Salerno vanta il 23esimo posto, Napoli il 291esimo mentre Avellino e Caserta non hanno attività di riciclo).
Da segnalare inoltre che Baselice ha ricevuto il premio Raee Legambiente per il secondo anno consecutivo. Il 10 luglio alla premiazione prevista a Roma ci saranno Baselice e Circello per il Sannio.
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giovedì 5 luglio 2012
Regione: non passa la legge sull’eolico
Non è passata neanche ieri alla Regione la norma che pone alcuni paletti e nuove regole in materia di energia eolica. E’ accaduto, infatti, che l’assessore regionale alle Attività Produttive, Sergio Vetrella, ha portato in aula un documento dell’avvocato Ferrara, consigliere giuridico della Giunta, secondo cui il provvedimento è in contrasto con norme costituzionali, con leggi nazionali ed europee.
Di conseguenza, la maggioranza di centrodestra ha rinviato l’esame, non senza spaccature e polemiche al suo interno. Luca Colasanto, ad esempio, ha dichiarato al Corriere del Mezzogiorno: “Vetrella dimentica che già due o tre mesi fa il dottor Ferrara aveva inviato alcune osservazioni in commissione e che erano state recepite. Non basta: come ho ricordato a tutti, nessuno può impedire al consiglio di legiferare”.
Il piano energetico a questo punto tornerà in aula lunedì prossimo quanto il testo elaborato dalla commissione Ambiente dopo due anni di approfondimenti verrà integrato con altri emendamenti.
www.sanniopress.it
mercoledì 4 luglio 2012
Ricerca petrolio nel Sannio: A rischio trivellazioni 28 comuni, c'è anche Benevento
Benevento, Foiano di Val Fortore, Molinara, Montefalcone di Val Fortore, Castelfranco in Miscano, Ginestra degli Schiavoni, San Giorgio la Molara, Buonalbergo, Pago Veiano, Pesco Sannita, Fragneto l'Abate, Fragneto Monforte, Pietrelcina, Paduli, Sant'Arcangelo Trimonte, Apice, San Nicola Manfredi, San Giorgio del Sannio. Altri 18 comuni, con in bella mostra anche quello capoluogo, formano la quarta richiesta di autorizzazione per cercare petrolio nel Sannio sotto il nome di "Case Capozzi".
Si allarga dunque la caccia all'oro nero nel Sannio dopo le tre autorizzazioni svelate dal comitato "No Luminosa" e riprese dalla Provincia di Benevento che sta organizzando una mobilitazione per scongiurare l'uso delle trivelle nel territorio sannita. L'istanza di permesso di ricerca in terraferma consultabile sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico-Dipartimento per l'Energia è datata 2 aprile 2012, mentre il 31 maggio è stata pubblicata sul BUIG (Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse).
Il richiedente è la società “Delta Energy” che aveva già presentato richiesta per “Pietra Spaccata”, altro intervento che coinvolge diciotto comuni nella zona tra il Tammaro ed il Fortore, attualmente in corso di valutazione alla Regione Campania (mentre i permessi per i progetti "Nusco" e "S.Croce" sono già passati). Si allarga così a 28 il numero dei comuni sanniti interessati da possibili trivellazioni: alla lista vanno aggiunti i comuni di Baselice, Campolattaro, Casalduni, Castelpagano, Circello, Castelvetere di Valfortore, Colle Sannita, Morcone, Pontelandolfo, Reino, San Giorgio la Molara e San Marco dei Cavoti. Proprio in questi giorni l'assessore provinciale Aceto si è recato a Napoli per discutere del problema con l'assessore regionale Romano.
Ora che il cerchio si è allargato vedremo come si comporteranno i sindaci dei comuni interessati dalla vicenda risultati essere poco interessati ad un'azione di mobilitazione la scorsa settimana, disertando in larga parte il tavolo di riunione convocato dalla Provincia di Benevento.
www.ilquaderno.it
Si allarga dunque la caccia all'oro nero nel Sannio dopo le tre autorizzazioni svelate dal comitato "No Luminosa" e riprese dalla Provincia di Benevento che sta organizzando una mobilitazione per scongiurare l'uso delle trivelle nel territorio sannita. L'istanza di permesso di ricerca in terraferma consultabile sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico-Dipartimento per l'Energia è datata 2 aprile 2012, mentre il 31 maggio è stata pubblicata sul BUIG (Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse).
Il richiedente è la società “Delta Energy” che aveva già presentato richiesta per “Pietra Spaccata”, altro intervento che coinvolge diciotto comuni nella zona tra il Tammaro ed il Fortore, attualmente in corso di valutazione alla Regione Campania (mentre i permessi per i progetti "Nusco" e "S.Croce" sono già passati). Si allarga così a 28 il numero dei comuni sanniti interessati da possibili trivellazioni: alla lista vanno aggiunti i comuni di Baselice, Campolattaro, Casalduni, Castelpagano, Circello, Castelvetere di Valfortore, Colle Sannita, Morcone, Pontelandolfo, Reino, San Giorgio la Molara e San Marco dei Cavoti. Proprio in questi giorni l'assessore provinciale Aceto si è recato a Napoli per discutere del problema con l'assessore regionale Romano.
Ora che il cerchio si è allargato vedremo come si comporteranno i sindaci dei comuni interessati dalla vicenda risultati essere poco interessati ad un'azione di mobilitazione la scorsa settimana, disertando in larga parte il tavolo di riunione convocato dalla Provincia di Benevento.
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martedì 3 luglio 2012
Il metano sotto il lago di Bomba
Il lago di Bomba, in provincia di Chieti, è nuovamente minacciato dalle compagnie petrolifere. Martedì 3 luglio il Comitato per le Valutazioni d'impatto ambientale (Via) della Regione Abruzzo valuterà -per la seconda volta- il progetto di estrazione e raffinazione di gas naturale presentato da Forest CMI spa, già bocciato -dallo stesso organismo- lo scorso mese di aprile.
È una vicenda che va avanti da 8 anni, animata da ricorsi al Tribunale amministrativo regionale e dall'opposizione di comitati e cittadini.
Il progetto, da svilupparsi in una ventina di anni, prevede l’estrazione di 650mila metri cubi di gas al giorno -“tirati” da 5 pozzi (2 già esistenti e 3 da perforare)-, la realizzazione di un gasdotto da 7,5 chilometri nei Comuni di Roccascalegna e Torricella Peligna e un impianto di raffinazione del gas naturale sul Monte Pallano, con un'estensione di 20mila metri quadrati. Questo è possibile leggerlo sul sito del Comitato “Gestione partecipata del territorio”, nato nel 2010 proprio per “valutare e verificare l’impatto” territoriale di quella che le associazioni ambientaliste considerano una raffineria a tutti gli effetti.
Continua su ALTRAECONOMIA
Il progetto, da svilupparsi in una ventina di anni, prevede l’estrazione di 650mila metri cubi di gas al giorno -“tirati” da 5 pozzi (2 già esistenti e 3 da perforare)-, la realizzazione di un gasdotto da 7,5 chilometri nei Comuni di Roccascalegna e Torricella Peligna e un impianto di raffinazione del gas naturale sul Monte Pallano, con un'estensione di 20mila metri quadrati. Questo è possibile leggerlo sul sito del Comitato “Gestione partecipata del territorio”, nato nel 2010 proprio per “valutare e verificare l’impatto” territoriale di quella che le associazioni ambientaliste considerano una raffineria a tutti gli effetti.
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lunedì 2 luglio 2012
Presentato il saggio su «Storia del Brigantaggio dopo l’Unità»
E’ stata presentata a Molinara la prima iniziativa editoriale della West Indian: “Storia del Brigantaggio dopo l’Unità” di Franco Molfese. L’iniziativa è di Antonello Belmonte, giovane editore musicale, produttore discografico e dall’anno scorso editore di libri, il quale ha voluto, nel suo paese e con la collaborazione dell’Associazione Culturale Crossroad, inaugurare questo primo lavoro editoriale.
“Storia del Brigantaggio dopo l’Unità”, è l’inizio di tutti gli studi e i classici sul fenomeno del Brigantaggio – ha spiegato – in un periodo non facile come quello attuale, ho voluto trovarmi una sistemazione lavorativa investendo in questo capolavoro, che ha una grande valenza culturale, soprattutto per il sud Italia, in cui il fenomeno del Brigantaggio è stato in passato molto sentito. Il prof. Molfese, autore del libro, era il vice direttore della Biblioteca della Camera dei Deputati.
È in questo luogo che trovò la relazione, letteralmente ‘stracciata’, che realizzò la Commissione di Inchiesta sul fenomeno del Brigantaggio. Da questa, si appassionò a tale fenomeno e compose quest’opera che venne pubblicata nel 1964. Per quanto mi riguarda posso dire che ad oggi non ho fatto una ristampa, ma è tecnicamente una nuova edizione. Ho cercato di riportare fedelmente l’opera, con un piccolo restyling in copertina. Sono davvero emozionato e orgoglioso di sapere che quest’opera di grande valenza culturale e storica, a oggi mi appartiene”.
E orgoglioso è anche il sindaco di Molinara Giuseppe Addabbo, che così si è espresso in merito “faccio i miei complimenti ad Antonello, il quale ha fatto una scelta coraggiosa, visti i tempi attuali, ma questo è il giusto atteggiamento. Gli auguro di continuare in questa direzione, sia per i libri che per la musica. Per quanto riguarda il testo, è davvero una grande opera, tutti si sono ispirati ad essa per raccontare il fenomeno del Brigantaggio” il sindaco Addabbo ha fatto una panoramica su tale fenomeno e sui problemi che lo hanno causato, volendo però fare una precisazione “la mia raccomandazione è quella di non mischiare il periodo storico del Brigantaggio, il quale fa parte di un’altra epoca, a quello che è il periodo attuale per quanto riguarda la condizione meridionale.Ad oggi ci troviamo ad affrontare problemi differenti e viviamo una situazione più complessa rispetto ad allora. Sicuramente oggi la popolazione è stanca, soprattutto la popolazione delle terre di mezzo, delle nostre zone. Si è stanchi perché la Campania si basa essenzialmente sulla Napoli centralità, sui grandi centri. Ciò accade anche tra le zone del Beneventano e le zone del Fortore. La soluzione è quella di riequilibrare i rapporti tra i territori, e dare il giusto valore ai piccoli centri, solo così la situazione attuale potrà migliorare”.
Relatore dell’evento anche Antonio Bianco, il quale ha parlato del libro in questione e ha raccontato il Brigantaggio nel sud Italia, come è nato, come si è sviluppato fino all’avvento dell’emigrazione alla fine dell’800 “con questi classici, si vede realmente come si sono svolti i fatti: i meridionali sono stati costretti ad andarsene e il sud Italia è stato letteralmente impoverito all’epoca dal Piemonte, il quale ha portato tutte le ricchezze del sud al nord. Oggi i meridionali si appropriano della loro storia”.
A fine serata l’editore Belmonte, ha regalato una copia del testo alla biblioteca comunale di Molinara “il sindaco Addabbo nella sua campagna elettorale, ha messo in evidenza quanto importante fosse la cultura: questo è il mio contributo in tal senso”.
tratto dal quotidiano Ottopagine-Benevento
venerdì 29 giugno 2012
Scavi petroliferi, nessun sindaco del Fortore si è presentato in Provincia
Postiamo un interessante articolo apparso sul ilquaderno.it dal titolo "Scavi petroliferi nel Sannio, Aceto domani in Regione ma sono pochi i sindaci all'appello".
Circello, Pago Veiano, Pesco Sannita, Reino, Campolattaro. Solo cinque comuni sui diciannove (presenti solo due sindaci, Verzino per Reino e Petrella per Circello) invitati in Provincia dall'assessore Gianluca Aceto (senza dimenticare le due Comunità Montane interessate, quelle del Fortore e del Tammaro) si sono presentati alla "chiamata alle armi" per scongiurare le estrazioni petrolifere nella provincia sannita. Per il resto hanno aderito rappresentati del comune di Cerreto Sannita e le associazioni ambientaliste "No Luminosa" (che ha avuto il merito di aver sollevato il problema) ed il "Codisam" di S.Arcangelo Trimonte, oltre ai rappresentanti istituzionali della Rocca dei Rettori presenti al dibattito.
Assenze involontarie o meditate? "Credo nella buona fede degli assenti - ha commentato a "Il Quaderno.it" al termine dei lavori l'assessore Aceto - ma la discussione è stata comunque molto utile perchè i presenti hanno dato vita ad un dibattito proficuo che ci consente di redigere un documento e presentarci in Regione Campania con le idee chiare". Il documento verrà inviato non solo agli organismi di Giunta, ma anche a quelli consiliari ed ovviamente ai sindaci.
Una sorta di "seconda chiamata" per capire realmente se gli amministratori dei comuni sanniti "a rischio trivellazioni" sono disposti a fare quadrato e scongiurare l'ennesima azione d'impatto sul territorio: "Inoltrerò nelle prossime ore - ha sostenuto Aceto - un nuova richiesta di sospensione della procedura, stavolta più dettagliata, e chiederò ai sindaci sulla base degli elementi che loro potranno riscontrare in base agli elementi redatti nel documento, di assumere un indirizzo con delibera di consiglio comunale e di discutere dell'argomento sui loro territori". Come dire, non ci sono più scuse: se i sindaci vorranno, avranno tutto il tempo e tutte le carte in regola per supportare questa azione istituzionale. Uno stimolo ad interessarsi della questione rivolto anche ai parlamentari sanniti (fino ad ora il solo Mino Izzo ha avanzato un'interrogazione parlamentare, rivolta al Ministeo dello Sviluppo Economico, di autorizzazione alla ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi da effettuare nella Provincia di Benevento).
Durante il dibattito sono usciti fuori vari aspetti, tra questi, in maniera abbastanza sorprendente, l'inadeguatezza degli uffici tecnici dei vari comuni a non essere stati preparati a "leggere" la richiesta avanzata dalla compagnia petrolifera e non comunicarla immediatamente alla Provincia di Benevento.
Al di là di questa amara considerazione c'è un problema di fondo nel meccanismo di alcune amministazioni sannite: anche il Vallo di Diano (provincia di Salerno) è stato interessato da analoga vicenda ma lì nel giro di poche settimane i sindaci dei comuni interessati hanno fatto fronte comune e, sfruttando le interpellanze parlamentari dei rappresentanti territoriali a Roma, hanno di fatto "bloccato" la Regione Campania: "Mi riservo al riguardo di parlare con l'assessore regionale Romano nei prossimi giorni - ha proseguito Aceto - per conoscere in maniera chiara quali sono le reali differenze tra noi e la Valle di Diano".
Una cosa è certa: i sindaci non verranno riconvocati alla Rocca dei Rettori: "Non li riconvocherò - ha spiegato l'assessore provinciale che intende accelerare l'iter - manderò a tutti i 19 comuni sanniti coninvolti il documento che andremo a redigere a breve e chiederò loro di assumera un deliberato di consiglio, rendere la comunità a conoscenza dell'evento ed avere una posizione ufficiale. In questo modo vedremo chi ci sarà e chi preferirà bypassare il problema e tireremo le somme". Nessun nuovo vertice alla Rocca e nessuna presenza di Aceto alle eventuali assemblee con i cittadini "a meno che io non venga invitato".
TEMPI RISTRETTI, LA PROVINCIA PENSA ALLE VIE LEGALI
Bisogna darsi una mossa: dei tre progetti (S.Croce, Nusco e Pietra Spaccata) c'è già il via libera agli scavi per i primi due. Aceto avrà da subito il suo bel da farsi visto che domani è attesto a Napoli in assessorato per discutere di altre problematiche ambientali, ottimo momento per chiedere lumi sulle trivellazioni petrolifere nel Sannio. Niente è escluso e prende piede anche la possibilità di aderire per vie legali come è stato annunciato durante i lavori prima dal consigliere provinciale Giuseppe Lamparelli, poi dallo stesso Aceto: "La partita non deve essere soltanto politica - ha precisato nel suo intervento Lamparelli -senza poi tralasciare che a rischio c'è anche l'investimento di 600milioni di euro sulla diga di Campolattaro, uno dei comuni inseriti nella lista. L'ente provinciale si occupa della pianificazione del territorio, non possono scavalcare la nostra autorità".
DAI COMUNI PRESENTI L'APPOGGIO ALLA PROVINCIA
Gli assenti sono la maggioranza ma i presenti hanno accettato di siglare il documento congiunto e difendono i "colleghi" assenti: "Non è vero che chi tace oggi acconsente - ha affermato il sindaco di Reino, Antonio Verzino ad una nostra domanda - per quanto mi riguarda sono contrario agli scavi anche perchè sono un convinto fautore delle energie alternative. Le ricerche di idrocarburi provocano danni gravi come abbiamo potuto constatare in Val d'Agri, nel potentino. La stessa Regione Campania, all'interno del Psr 2007-2013 (misura 121), afferma chiaramente che presso i siti inquinati non è possibile coltivare nessun tipo di coltura nel raggio di 1 km". Anche Nicola Gagliarde e Rosario Fiorillo, assessori comunali di Pago Veiano la pensano allo stesso modo: "Non possiamo fare un processo alle intenzioni ai sindaci assenti, siamo sicuri che non si tratta di cattiva volontà o di superficialità verso l'argomento. Siamo contrari agli scavi". Infine il vicesindaco di Campolattaro, Dioniso Lombardi: "Ci opponiamo a qualunque tipo di intervento del genere sul nostro territorio. Si tratta di un intervento che non mira a nessun beneficio per il territorio e per i cittadini così com'è dimostrato nel resto dell'Italia dove si è operato in tal senso".
I comuni sanniti interessati dagli scavi petroliferi sono Baselice, Campolattaro, Casalduni, Castelpagano, Circello, Castelvetere di Valfortore, Colle Sannita, Foiano in Val Fortore, Fragneto l’Abate, Fragneto Monforte, Molinara, Morcone, Pago Veiano, Pesco Sannita, Pontelandolfo, Reino, San Giorgio la Molara, San Marco dei Cavoti.
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Circello, Pago Veiano, Pesco Sannita, Reino, Campolattaro. Solo cinque comuni sui diciannove (presenti solo due sindaci, Verzino per Reino e Petrella per Circello) invitati in Provincia dall'assessore Gianluca Aceto (senza dimenticare le due Comunità Montane interessate, quelle del Fortore e del Tammaro) si sono presentati alla "chiamata alle armi" per scongiurare le estrazioni petrolifere nella provincia sannita. Per il resto hanno aderito rappresentati del comune di Cerreto Sannita e le associazioni ambientaliste "No Luminosa" (che ha avuto il merito di aver sollevato il problema) ed il "Codisam" di S.Arcangelo Trimonte, oltre ai rappresentanti istituzionali della Rocca dei Rettori presenti al dibattito.
Assenze involontarie o meditate? "Credo nella buona fede degli assenti - ha commentato a "Il Quaderno.it" al termine dei lavori l'assessore Aceto - ma la discussione è stata comunque molto utile perchè i presenti hanno dato vita ad un dibattito proficuo che ci consente di redigere un documento e presentarci in Regione Campania con le idee chiare". Il documento verrà inviato non solo agli organismi di Giunta, ma anche a quelli consiliari ed ovviamente ai sindaci.
Una sorta di "seconda chiamata" per capire realmente se gli amministratori dei comuni sanniti "a rischio trivellazioni" sono disposti a fare quadrato e scongiurare l'ennesima azione d'impatto sul territorio: "Inoltrerò nelle prossime ore - ha sostenuto Aceto - un nuova richiesta di sospensione della procedura, stavolta più dettagliata, e chiederò ai sindaci sulla base degli elementi che loro potranno riscontrare in base agli elementi redatti nel documento, di assumere un indirizzo con delibera di consiglio comunale e di discutere dell'argomento sui loro territori". Come dire, non ci sono più scuse: se i sindaci vorranno, avranno tutto il tempo e tutte le carte in regola per supportare questa azione istituzionale. Uno stimolo ad interessarsi della questione rivolto anche ai parlamentari sanniti (fino ad ora il solo Mino Izzo ha avanzato un'interrogazione parlamentare, rivolta al Ministeo dello Sviluppo Economico, di autorizzazione alla ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi da effettuare nella Provincia di Benevento).
Durante il dibattito sono usciti fuori vari aspetti, tra questi, in maniera abbastanza sorprendente, l'inadeguatezza degli uffici tecnici dei vari comuni a non essere stati preparati a "leggere" la richiesta avanzata dalla compagnia petrolifera e non comunicarla immediatamente alla Provincia di Benevento.
Al di là di questa amara considerazione c'è un problema di fondo nel meccanismo di alcune amministazioni sannite: anche il Vallo di Diano (provincia di Salerno) è stato interessato da analoga vicenda ma lì nel giro di poche settimane i sindaci dei comuni interessati hanno fatto fronte comune e, sfruttando le interpellanze parlamentari dei rappresentanti territoriali a Roma, hanno di fatto "bloccato" la Regione Campania: "Mi riservo al riguardo di parlare con l'assessore regionale Romano nei prossimi giorni - ha proseguito Aceto - per conoscere in maniera chiara quali sono le reali differenze tra noi e la Valle di Diano".
Una cosa è certa: i sindaci non verranno riconvocati alla Rocca dei Rettori: "Non li riconvocherò - ha spiegato l'assessore provinciale che intende accelerare l'iter - manderò a tutti i 19 comuni sanniti coninvolti il documento che andremo a redigere a breve e chiederò loro di assumera un deliberato di consiglio, rendere la comunità a conoscenza dell'evento ed avere una posizione ufficiale. In questo modo vedremo chi ci sarà e chi preferirà bypassare il problema e tireremo le somme". Nessun nuovo vertice alla Rocca e nessuna presenza di Aceto alle eventuali assemblee con i cittadini "a meno che io non venga invitato".
TEMPI RISTRETTI, LA PROVINCIA PENSA ALLE VIE LEGALI
Bisogna darsi una mossa: dei tre progetti (S.Croce, Nusco e Pietra Spaccata) c'è già il via libera agli scavi per i primi due. Aceto avrà da subito il suo bel da farsi visto che domani è attesto a Napoli in assessorato per discutere di altre problematiche ambientali, ottimo momento per chiedere lumi sulle trivellazioni petrolifere nel Sannio. Niente è escluso e prende piede anche la possibilità di aderire per vie legali come è stato annunciato durante i lavori prima dal consigliere provinciale Giuseppe Lamparelli, poi dallo stesso Aceto: "La partita non deve essere soltanto politica - ha precisato nel suo intervento Lamparelli -senza poi tralasciare che a rischio c'è anche l'investimento di 600milioni di euro sulla diga di Campolattaro, uno dei comuni inseriti nella lista. L'ente provinciale si occupa della pianificazione del territorio, non possono scavalcare la nostra autorità".
DAI COMUNI PRESENTI L'APPOGGIO ALLA PROVINCIA
Gli assenti sono la maggioranza ma i presenti hanno accettato di siglare il documento congiunto e difendono i "colleghi" assenti: "Non è vero che chi tace oggi acconsente - ha affermato il sindaco di Reino, Antonio Verzino ad una nostra domanda - per quanto mi riguarda sono contrario agli scavi anche perchè sono un convinto fautore delle energie alternative. Le ricerche di idrocarburi provocano danni gravi come abbiamo potuto constatare in Val d'Agri, nel potentino. La stessa Regione Campania, all'interno del Psr 2007-2013 (misura 121), afferma chiaramente che presso i siti inquinati non è possibile coltivare nessun tipo di coltura nel raggio di 1 km". Anche Nicola Gagliarde e Rosario Fiorillo, assessori comunali di Pago Veiano la pensano allo stesso modo: "Non possiamo fare un processo alle intenzioni ai sindaci assenti, siamo sicuri che non si tratta di cattiva volontà o di superficialità verso l'argomento. Siamo contrari agli scavi". Infine il vicesindaco di Campolattaro, Dioniso Lombardi: "Ci opponiamo a qualunque tipo di intervento del genere sul nostro territorio. Si tratta di un intervento che non mira a nessun beneficio per il territorio e per i cittadini così com'è dimostrato nel resto dell'Italia dove si è operato in tal senso".
I comuni sanniti interessati dagli scavi petroliferi sono Baselice, Campolattaro, Casalduni, Castelpagano, Circello, Castelvetere di Valfortore, Colle Sannita, Foiano in Val Fortore, Fragneto l’Abate, Fragneto Monforte, Molinara, Morcone, Pago Veiano, Pesco Sannita, Pontelandolfo, Reino, San Giorgio la Molara, San Marco dei Cavoti.
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