sabato 11 agosto 2012
mercoledì 8 agosto 2012
Napoli, l’Ingv trivella il supervulcano flegreo. I cittadini temono innesco eruzione – Il Fatto Quotidiano
Qualche giorno fa sono cominciate le perforazioni nel supervulcano dei Campi Flegrei (Napoli) nell’ambito del Deep Drilling Project, e sono già arrivate a 200 metri di profondità. Si tratta di un vulcano molto particolare che ha la forma di un’enorme caldera circolare che si estende da Posillipo a Nisida e che per metà è nascosta dai palazzi in cui vivono 500 mila napoletani e per l’altra metà dal mare della Baia di Napoli. Esistono solo una decina di vulcani come questi nel mondo: strutture capaci di eruzioni molto violente, anche se per fortuna molto rare, e che restano un vero e proprio mistero per la scienza. (continua a leggere qui)
Napoli, l’Ingv trivella il supervulcano flegreo. I cittadini temono innesco eruzione – Il Fatto Quotidiano
Napoli, l’Ingv trivella il supervulcano flegreo. I cittadini temono innesco eruzione – Il Fatto Quotidiano
lunedì 6 agosto 2012
venerdì 3 agosto 2012
Ricerche petrolifere, gli altri progetti. Due già autorizzati. Altrettanti in corso
Gli altri progetti Il «Santa Croce» promosso dalla ‘Sviluppo Risorse Naturali’ è solo uno dei progetti di ricerca di idrocarburi previsto in territorio provinciale. Sono in totale quattro le istanze, già autorizzate o in corso di autorizzazione, che riguardano comuni della provincia di Benevento.
Oltre al «Santa Croce», il cui perimetro investe cinque comuni sanniti nell’area intorno Santa Croce del Sannio, il Ministero dello Sviluppo economico ha già autorizzato anche il programma di intervento denominato «Nusco» che lambisce soltanto il Sannio riguardando in gran parte i comuni irpini dell’Ufita con l’eccezione di Apice.
Ma a preoccupare per certi versi di più sono i due progetti non ancora autorizzati che ricadono interamente o in buona parte in territorio beneventano. Si tratta del «Pietra Spaccata» e del «Case Capozzi», entrambi proposti dalla società ‘Delta Energy’.
Nel primo caso, i comuni interessati sono Baselice, Campolattaro, Casalduni, Castelpagano, Castelvetere in Val Fortore, Circello, Colle Sannita, Foiano di Val Fortore, Fragneto l'Abate, Fragneto Monforte, Molinara, Morcone, Pago Veiano, Pesco Sannita, Pontelandolfo, Reino, San Giorgio La Molara, San Marco dei Cavoti.
Per il «Case Capozzi» c’è anche una partecipazione di comuni irpini: Foiano in Val Fortore, Molinara, Montefalcone di Val Fortore, Castelfranco in Misciano, Ginestra degli Schiavoni, San Giorgio la Molara, Buonalbergo, Pago Veiano, Pesco Sannita, Fragneto l'Abate, Fragneto Monforte, Benevento, Pietrelcina, Paduli, Sant'Arcangelo Trimonte, Apice, San Nicola Manfredi, San Giorgio del Sannio. - (Avellino) Casalbore, Montecalvo Irpino, Ariano Irpino, Melito Irpino.
(Tratto da Ottopagine/Benevento del 1 agosto 2012)
giovedì 2 agosto 2012
Ricerche petrolifere. Lavori già in corso
E' il titolo di un interessante articolo apparso ieri sul quotidiano "Ottopagine-Benevento". Che ha come occhiello: "LA TESTIMONIANZA. Parla Pica, Direttore di Srn". E sottotitolo: "L’amministratore di Sviluppo Risorse Naturali: «Indagini geologiche terminate. Ora i rilievi sismici, poi il pozzo»"
Le trivelle non hanno ancora iniziato a perforare il suolo sannita ma non è detto che non potrebbero farlo di qui ai prossimi mesi. La problematica legata alla realizzazione di pozzi petroliferi nel Sannio ha riempito le cronache nelle scorse settimane.
A lanciare l’allarme, come si ricorderà, è stata l’associazione ‘No turbogas’ nata per contrastare la realizzazione della centrale termoelettrica Luminosa di Benevento. La battaglia contro il rischio trivelle è stata presto sposata dalla amministrazione provinciale e in particolare dall’assessore all’Ambiente, Gianluca Aceto, che si è fatto promotore di alcune iniziative pubbliche e di una richiesta di accesso agli atti inoltrata all’omologo regionale, Giovanni Romano.
«Le procedure in atto non sono mai state concordate con gli enti locali», avevano lamentato il responsabile Ambiente alla Rocca e alcuni sindaci sanniti. Tesi che però viene contraddetta, ed è la prima volta, da una delle società direttamente interessate, la ‘Sviluppo risorse naturali srl’ con sede a Roma.
«Quando ho appreso delle proteste in atto nella vostra provincia - dichiara Antonio Pica, Direttore generale della ‘Srn’ - sono rimasto a dir poco sorpreso. Non riuscivo infatti a comprendere come si possa affermare che l’iter procedurale, peraltro lungo e articolato, sia stato condotto senza alcun coinvolgimento degli enti locali. Conservo tutti gli avvisi di avvenuta ricezione dei plichi progettuali pervenuti dai vari comuni interessati. Anche la Provincia, chiaramente, era perfettamente a conoscenza della procedura in corso. La Conferenza dei servizi conclusiva si svolse il 21 luglio 2010 e il Ministero ci autorizzò alla ricerca di idrocarburi nel novembre dello stesso anno. Per questo, quando sono venuto a conoscenza delle proteste popolari ho telefonato all’assessore Aceto invitandolo a verificare la presenza agli atti della Provincia del relativo carteggio, del quale ad ogni buon conto ho provveduto a inviargli copia».
Nessuna briga carbonara, dunque, ma un regolare iter burocratico completatosi fin dal 2010. Tanto che l’azienda ha già eseguito alcuni passaggi preliminari all’avvio delle perforazioni: «Abbiamo ormai terminato la fase delle indagini geologiche nell’area interessata dall’intervento, al confine tra Molise e Campania nei territori provinciali di Campobasso e Benevento. A breve partiranno i rilievi sismici che ci forniranno ulteriori elementi di conoscenza del sottosuolo da indagare. Quindi, se i risultati saranno incoraggianti, partiremo con la perforazione che avverrà in un solo punto e non, come erroneamente si crede, in tutti i comuni citati nel decreto di autorizzazione. Peraltro, prima di avviare lo scavo richiederemo una valutazione di impatto ambientale specifica per il punto prescelto. Come si vede, non è affatto semplice realizzare attività come questa».
Scavo che comunque, molto probabilmente, ci sarà perché le rocce ‘molisannite’ hanno fornito già in passato sentori di sfruttabilità: «Dieci anni fa, quando lavoravo per un’altra azienda - rivela Pica – indagammo un’area al confine con l’Alto Sannio beneventano. Allora non se ne fece nulla ma mi è rimasto il sospetto che in quella zona possa nascondersi quella che in gergo chiamiamo «trappola», vale a dire una sacca che ha imprigionato petrolio o gas in quantità tali da giustificare una campagna estrattiva. Noi chiaramente ce lo auguriamo - conclude l’amministratore di Sviluppo Risorse Naturali - Ma soprattutto speriamo che la popolazione beneventana comprenda che da parte nostra non c’è alcuna volontà di penalizzare il territorio sannita né quello molisano, ma solo l’esercizio di una attività regolarmente autorizzata e conosciuta da tutti gli enti locali interessati. Siamo pronti anche a confrontarci pubblicamente, se lo si vorrà».
(Tratto da "Ottopagine-Benevento" del 1 agosto 2012)
mercoledì 1 agosto 2012
Val d’Enza, perforazioni a pochi chilometri dal sisma. I comitati: “Abbiamo paura” – Il Fatto Quotidiano
Val d’Enza, perforazioni a pochi chilometri dal sisma. I comitati: “Abbiamo paura” – Il Fatto Quotidiano
Anche se Edison s.p.a. rassicura che non si tratta di fracking, i nuovi tentativi di estrazione di gas e petrolio destano preoccupazione. Il comune di Traversetolo: "Non possiamo opporci, sono autorizzati, ma monitoriamo. Però i privati possono dire no alle trivellazioni sul loro terreno"
Per continuare a leggere clicca qui Perforazioni in Val d'Enza
martedì 31 luglio 2012
Baselice, al via la nuova edizione di 'Palcoscenici naturali'
Nella prima settimana di agosto la Pro Loco di Baselice ha organizzato una serie di concerti. ‘Palcoscenici Naturali’ è la giusta sintesi del significato della manifestazione: lo scopo è far scoprire a baselicesi e forestieri luoghi caratteristici del territorio attraverso la musica, diversa ogni sera.
Gli artisti non avranno né palchi né pedane per l’esibizione, ma saranno lo strumento della rivalutazione dei luoghi. La manifestazione, che comincerà alle 21, prevede per martedì 31 luglio in via Luigi Capuano il Pianobar; giovedì 2 agosto in via Valfortore il Liscio; sabato 4 agosto in largo San Pietro (Villa Comunale) il Rock; infine lunedì 6 agosto in via Borgo (Pozzillo) la musica Latino-Americana.
www.ilquaderno.it
lunedì 30 luglio 2012
mercoledì 25 luglio 2012
Baselice, il Comune ha un nuovo sito web
Ed ecco quanto si legge sull'home page del nuovo sito
Carissimi lettori, questo è il nuovo sito del Comune di Baselice, realizzato per offrire ai cittadini uno strumento di informazione, di dialogo e di partecipazione attiva con il loro Comune, ma anche per promuovere il nostro territorio e le sue risorse.
Ai tanti concittadini che risiedono all'estero rivolgiamo un abbraccio affettuoso e l'auspicio che questo strumento possa contribuire ad abbattere le distanze.
A tutti rivolgiamo l'invito ad utilizzare al meglio questo strumento per comunicare con il Comune, ottenere servizi rapidi, informazioni utili, conoscere i principali atti amministrativi, partecipare a sondaggi sui temi di interesse generale.
Buon viaggio!
Per visitare il sito clicca qui www.comune.baselice.bn.it
martedì 24 luglio 2012
Turismo in Campania: aree interne inesistenti
Il turismo nelle zone interne della Campania risente ancora di alcuni problemi legati alle sue caratteristiche strutturali: è un turismo giovane, caratterizzato dalla presenza di risorse minori e basato su iniziative imprenditoriali di ridotte dimensioni.
I dati Istat del 2011, riferiti all’anno 2009, confermano la difficoltà per le aree interne che riescono ad attrarre numeri poco significativi: circa il 5 per cento degli arrivi regionali (pari a 4,5 milioni) e poco più del 3,5 per cento delle presenze (pari a 18 milioni fra italiani e stranieri).
L’esiguità dei dati richiede una seria riflessione per queste aree: è necessario, infatti, che non si proceda a sviluppi turistici estemporanei, legati molto spesso alla presenza di fondi regionali o europei, ma all’individuazione della vocazione turistica di queste zone. Il turismo delle aree interne deve essere pensato all’interno dell’intera industria turistica regionale.
Tale processo si presenta come lungo e laborioso poiché vede coinvolti una pluralità di attori che perseguono, per loro natura, finalità differenti, a volte contrastanti. L’individuazione della peculiare vocazione turistica dei territori interne regionali, richiede necessariamente l’individuazione delle aree di intervento per la realizzazione di uno sviluppo turistico di tipo sostenibile.
In particolare questi territori richiedono azioni volte ad: incrementare la cooperazione fra i differenti attori della filiera turistica, accrescere la formazione turistica, individuare un adeguato modello di governance e a sviluppare attività di fund raising.
In primo luogo è necessario realizzare un salto culturale delle imprese turistiche. L’assenza di una “cultura dell’accoglienza”, di competenze manageriali e di una conoscenza approfondita delle caratteristiche del territorio, rappresentano ancora oggi un vincolo alla crescita dei flussi turistici. Interventi in queste aree risultano fondamentali poiché nessun investimento –materiale o immateriale – potrà essere valorizzato se gli operatori turistici non sono preparati al meglio all’utilizzo delle risorse.
Altro passaggio fondamentale è l’uscita dall’isolamento che caratterizza troppo spesso la gestione operativa degli operatori turistici di queste zone. Nessuna impresa, infatti, può pensare di predisporre un’offerta turistica senza una cooperazione con gli altri attori territoriali, pubblici e privati. Molto spesso si perde di vista quella che è la caratteristica principale del turismo ovvero che è un prodotto complesso che richiede meno individualismi, meno gelosie e una maggiore condivisione di informazioni, risorse, competenze e conoscenze.
Un terzo passo necessario è l’individuazione di un modello di governo che sia condiviso fra tutti gli attori turistici. Modelli di tipo top-down, come molto spesso è avvenuto in passato, sono destinati a fallire. I modelli calati dall’alto e imposti agli operatori turistici, sono destinati a non avere successo perché frutto di una logica di subalternità di alcuni operatori rispetto ad altri. Lo sviluppo del turismo nelle zone interne della Campania, deve tener conto degli errori delle pregresse esperienze e deve considerare la necessità di coinvolgere tutti gli attori che devono sentirsi parte integrate del sistema di offerta.
In ultima battuta è fondamentale mutare la logica di sviluppo del turismo anche da un punto di vista finanziario, ovvero è necessario passare da una logica di tipo push (ovvero di spinta dei finanziamenti verso le imprese turistiche) a una di tipo pull (ovvero di attrazione dei capitali da parte delle imprese turistiche).
Troppo spesso in passato sono stati i finanziamenti messi a disposizione delle imprese a condizionare le traiettorie di sviluppo e a guidare i processi di creazione di imprese turistiche.
Uno sviluppo sostenibile del turismo, invece, si basa sulla logica opposta: è necessario individuare la propria vocazione, sistematizzarla e comunicarla affinché il sistema di offerta turistico delle aree interne sia in grado di attrarre capitali. Se questo non dovesse avvenire ci troveremmo nei prossimi anni a parlare ancora di turismo condizionato dalla presenza di capitali “a buon mercato” che se mal gestiti – come spesso avvenuto in passato – non rappresentano una opportunità, ma una minaccia per uno sviluppo duraturo e sostenibile delle nostre aree interne.
www.denaro.it
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