martedì 8 marzo 2011

Materiale di risulta e rifiuti nei pressi di un parco eolico: sequestro e denuncia


I carabinieri della Stazione di Baselice, nel corso di un servizio di controllo del territorio, nell’ispezionare il parco eolico situato nel territorio di Foiano di Valfortore, in località Piano del Casino, hanno scoperto l’esistenza di una collinetta di materiale di risulta di scavi effettuati e di rifiuti vari.

L’ammasso, delle dimensione di circa quindici metri per quindici, con un’altezza che arrivava al punto massimo ad oltre tre metri e mezzo era composto da pietre, pietrisco, zolle di asfalto, tubi in plastica per cavi elettrici, pezzi di ferro di varia natura e forma, bobine in legno per cavi elettrici, residui di cavi ed anche alcuni pneumatici di grosse dimensioni, oltre ad altro materiale di vario genere, completamente abbandonato sul posto.

I militari operanti hanno dato inizio agli accertamenti del caso e anche in seguito ad alcune testimonianze raccolte, hanno appurato che tali materiali costituivano i resti degli scavi effettuati per il cavidotto di servizio per alcune delle nuove pale eoliche installate sul territorio.

E’ risultato, sostengono i militari, che la società proprietaria delle pale eoliche in questione aveva stipulato un contratto di subappalto con una ditta di costruzioni di Castellammare di Stabia, nel napoletano, proprio per i lavori di creazione del cavidotto, la quale aveva a sua volta subappaltato ad altra ditta, sempre di Castellammare di Stabia, i lavori per la materiale esecuzione dell’opera e che era stata proprio questa ditta a lasciare sul terreno i materiali di risulta degli scavi, senza smaltirli adeguatamente, nonostante la legge in materia.

In base alla stringente normativa sullo smaltimento dei rifiuti, con particolare riferimento alla Campania e ai rifiuti solidi speciali non pericolosi, come sono stati classificati quelli rinvenuti dai Carabinieri, il trattamento e lo smaltimento degli stessi doveva seguire un preciso iter che invece, aggiungono i carabinieri, è stato disatteso. Gli stessi militari dell’Arma hanno posto sotto sequestro il cumulo di rifiuti e hanno denunciato a piede libero il responsabile del cantiere, un 57enne residente a Benevento.

www.ilquaderno.it

lunedì 7 marzo 2011

PRIMA LE BAIONETTE: ADESSO IL FEDERALISMO

di Lino Patruno

Una mattina l’Italia si è svegliata e si è ritrovata federalista. E’ incredibile come si sia arrivati a stravolgere il Paese nel sonno generale. Come se la storia non avesse insegnato nulla, stiamo rivivendo ciò che avvenne 150 anni fa nello stesso modo casuale e rapinoso. Solo che allora, più male che bene, si fece l’Italia unita, ora si sta rifacendo l’Italia disunita, una svolta epocale nell’indifferenza pressoché generale. Soprattutto del Sud e di chi lo rappresenta, perché almeno allora si fecero sentire i briganti. I politici meridionali del Risorgimento, trattati più o meno da appestati nel Parlamento di Torino, si fecero complici delle leggi contro il Sud per difendere i loro privilegi semibaronali. Ora i politici meridionali, un po’ annoiati dai rarissimi grilli parlanti, rispondono rassicurando che il federalismo farà bene al Sud, anzi dividendo l’Italia la farà davvero unita.

Cosa li convinca, non si capisce. Come se risentissero ancora del complesso della vergogna, il Sud 150 anni fa sottomesso nel nuovo Stato fino al punto da sentirsi addirittura colpevole per il male che gli fecero.

Stupefacente è che si stia creando un’Italia in cui i ricchi saranno sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri perché così vuole un partito territoriale con l’8 per cento dei voti. E solo nordici. E con tutti gli altri che non reagiscono. O almeno ne discutano. E’ vero che l’Italia doveva nascere federale già nel 1861 e che allora si sbagliò col centralismo piemontese: lo ha detto anche il presidente Napolitano. Il centralismo che impose al Sud pure una tassa per pagare le spese della conquista militare subìta: vi abbiamo "liberato" e ci rimborsate. Il centralismo che mandò al Sud i dipendenti pubblici più inetti, patibolari e corrotti per spezzargli le gambe. Ma una cosa era nascere federale allora, un’altra diventarlo adesso.

In tutto questo tempo l’Italia unita è stata disunita da un divario economico e sociale senza pari in nessuna grande democrazia occidentale. Frutto perlomeno di politiche nazionali sbagliate o disattente, perché nemmeno il Sud più cialtrone sarebbe stato capace di farsi tanti danni da solo (visto anche che le Regioni sono nate solo nel 1970). E invece di rimediare a quel divario che non c’era al momento dell’Unità, e che se c’era è stato sempre più allargato, si dice: blocchiamo la situazione al momento, e ciascuno per conto suo. Anzi ciascuno si tiene il suo. Comodissimo.

Se proprio, come dicono, il federalismo fiscale farà bene a tutta l’Italia (anzi soprattutto al Sud), non avrebbe dovuto nascere in un clima tanto ostile verso il Sud. Un clima più da resa dei conti (quali, poi?) che da concordia nazionale. Un clima in cui i napoletani "puzzano" , gli insegnanti meridionali se ne tornino a casa loro e Radio Padania nel Salento vomita veleno anti-terroni. Un clima, purtroppo, non diverso da quello, ancòra, di 150 anni fa, quando l’Italia unita si fece con le baionette e le fucilazioni. Si può compromettere il futuro della gente perché lo vuole l’8 per cento? Si può cambiare la storia col 51 per cento di maggioranza?

Dicono ancòra: amministrarsi da sé con maggiore responsabilità farà bene al Sud. Ma si sta procedendo verso l’Ineluttabile senza che ci sia un solo dato che smentisca la più ovvia previsione: aumenteranno le spese e di conseguenza le tasse. Soprattutto ai danni del Sud che ancòra peggio non vorrebbe stare. Perché così è avvenuto a ogni riforma, per quanto opportuna. E col rischio che anche questa degeneri in una nuova gigantesca burocrazia che fra Stato ed enti locali raddoppi il suo mostruoso apparato: come avvenuto appunto con le Regioni. E mentre ci spazza la crisi economica.

E poi, questi amministratori meridionali presunti incapaci e spendaccioni. Ce ne sono. Ma c’è anche che sindaci e presidenti affrontano al Sud problemi di sopravvivenza non di abbondanza. In un Paese indebitatissimo che non può fare la lezione a nessun amministratore visto che aumenta costantemente la sua spesa annua invece di ridurla. E che non ha mai cacciato nessun responsabile di quel debito. Ma è il Sud l’unico sporco, brutto e cattivo.

Il Sud subisce ancora una volta il suo destino. Federalismo, federalismo. Può essere anche ciò che serve e serviva, si veda con calma e senza carte false. Ma per piacere non lo si lasci decidere a Bossi e compagni. I quali fanno fin troppo bene il loro mestiere di pensare a chi li vota e alla loro buona vita. Ma il Sud, il federalismo egoista del "ciascuno si tiene i suoi soldi" se lo è trovato addosso, i suoi politici hanno rispettato più la disciplina di partito che l’interesse della loro terra, i suoi elettori non sono stati ancòra una volta capaci di difendere se stessi. Anzi si sono visti quasi intimare: non fate vostre Leghe, quasi fosse solo un diritto altrui. Come a dire, purtroppo e sempre, che non si è Sud a caso.

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno

venerdì 4 marzo 2011

Differenziata, campagna di sensibilizzazione


L'assessorato all'ambiente della Provincia di Benevento contribuisce alla promozione e sensibilizzazione del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani previsto nell’intesa tra l’associazione nazionale dei comuni e il consorzio nazionale degli imballaggi 2009/2013.

A tale scopo, l’assessore delegato Gianluca Aceto rivolge un appello ai sindaci del Sannio affinché partecipino al bando Anci-Conai, in scadenza 31 marzo 2011, finalizzato proprio a questa campagna di sensibilizzazione e di informazione dei cittadini alla raccolta differenziata e all'avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.conai.org.

Intanto è partito il concorso di Legambiente Comuni ricicloni 2011, che premia i migliori sistemi di gestione dei rifiuti comunali. Per bando di concorso,le modalità di partecipazione e la scheda per l'invio dei dati collegatevi alla pagina di Ecosportello: www.ecosportello.org.

mercoledì 2 marzo 2011

Comune di Baselice, in primavera arriva il wireless


Entro la primavera cominceranno i lavori per la realizzazione di una infrastruttura di rete wireless a banda larga nei territori a marcato ‘digital divide’ del Sannio.
Lo comunica il presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, che ha fortemente voluto questo programma, nell’ambito delle iniziative strategiche per lo sviluppo del territorio.

Il competente Settore della Provincia, infatti, ultimati gli adempimenti tecnici ed amministrativi, ha consegnato i lavori alla Società vincitrice della gara d’appalto, bandita dalla Provincia, per la rete informatica sul territorio provinciale, la Telecom, la quale ha trenta giorni di tempo per la consegna del progetto esecutivo: successivamente, dunque verosimilmente entro la ormai prossima primavera, partirà la fornitura e la messa in opera delle attrezzature necessarie per la realizzazione degli impianti.

La lotta della Provincia per il miglioramento della qualità della vita nei Comuni a più marcato ritardo di dotazione infrastrutturale di servizi, in particolare per il settore informatico, che causano il cosiddetto ‘digital divide’, si è concretizzata con la messa a disposizione delle locali Amministrazioni di importanti risorse finanziarie reperite nel proprio Bilancio. L’investimento è stato finalizzato alla realizzazione di una rete immateriale altrettanto importante rispetto a quella materiale perché consentirà di fornire in tempo reale servizi utili ai cittadini-utenti.

Sono stati, dunque, individuati 19 Comuni di un’area omogenea e comunque fisicamente vicini tra loro, che condividono le medesime problematiche amministrative e gestionali, ma che si trovano in difficoltà per dotarsi di reti di trasmissione dati informatiche veloci ed affidabili.

Le amministrazioni comunali interessate dal programma di dotazione della larga banda sono: Apollosa, Baselice, Castelpagano, Circello, Colle Sannita, Foglianise, Foiano Valfortore, Fragneto Monforte, Molinara, Pannarano, Pietraroja, Pontelandolfo, Reino, Sant’Angelo a Cupolo, San Bartolomeo in Galdo, San Giorgio la Molara, San Lorenzo Maggiore, San Lupo, San Nicola Manfredi.
Da notare infine che, considerate le risorse disponibili ed il ribasso d’asta, è possibile l’estensione della fornitura della rete ad altri 4 enti comunali: su tale ipotesi, tuttavia, si sta ancora lavorando e sono in corso verifiche ed accertamenti tecnici.

martedì 1 marzo 2011

COSTITUENTE PER IL PASSAGGIO AL MOLISE

“GRUPPO DI LAVORO DI CITTADINI ACCOMUNATI DAL PROGETTO RIGUARDANTE LA POSSIBILITA’ DI UN EVENTUALE PASSAGGIO DEL COMUNE DI SAN BARTOLOMEO IN GALDO ALLA REGIONE MOLISE”

INVITO A TUTTA LA CITTADINANZA

Venerdì 4 Marzo 2011 con inizio alle ore 18,00, presso la Sala Consiliare del Comune di San Bartolomeo in Galdo, si terrà un’assemblea di cittadini finalizzata a:
ADERIRE,
PROPORRE,
DISCUTERE: PRO e CONTRO, VANTAGGI E SVANTAGGI,
PROGRAMMARE.

Sono invitati tutti i cittadini dai 16 anni in su.
Partecipate numerosi a far parte di questo “NUOVO” gruppo e ad esprimere il vostro parere e le vostre eventuali proposte che verranno prese in considerazione
ed eventualmente inserite nel programma di attuazione.

I Promotori del Movimento

P.s. Noi crediamo che a passare con il Molise devono essere tutti i paesi del Fortore e non solo San Bartolomeo. L'unione fa la forza. E' l'unico modo per riuscirci. Invitiamo pertanto anche i rappresentanti degli altri paesi a partecipare per creare una costituente del Fortore per il Molise.

lunedì 28 febbraio 2011

In Valle Telesina saranno smaltite le ceneri del termovalorizzatore di Acerra?

I Comitati Civici di San Salvatore Telesino e Guardia Sanframondi, "Cittadini in Movimento", dopo aver efficacemente fronteggiato la realizzazione dell'impianto Vocem nel comune di San Salvatore Telesino, denunciano ora le presunte manovre politiche per portare a Puglianello le ceneri del termovalorizzatore di Acerra.

"Non abbiamo fatto in tempo ad archiviare la vicenda VOCEM - scrivono in una nota - che già dobbiamo iniziare ad occuparci di altri grandi impianti di trattamento di rifiuti e produzione di energia che si vorrebbero costruire sul nostro territorio senza alcuna informazione preventiva ai cittadini che li dovrebbero subire. In particolare si parla con insistenza di un impianto di smaltimento di rifiuti speciali a Puglianello. Il sindaco Bartone sta cercando di far firmare ai colleghi amministratori del Comune di Puglianello 'un documento d’intesa' per un 'insediamento per il recupero e valorizzazione di rifiuti speciali'".

segue su www.bcrmagazine.it

venerdì 25 febbraio 2011

Rifiuti, la Provincia critica il Piano regionale

La proposta di Piano regionale rifiuti elaborata dall’assessore regionale all’ambiente, Giovanni Romano, non trova d’accordo la Provincia di Benevento.

In una nota inviata all’esponente della Giunta Caldoro, l’assessore provinciale all’ambiente, Gianluca Aceto, ha affermato che “la proposta di Piano Regionale rifiuti, recentemente presentata alla Commissione Europea, mi pare non tenga in nessun conto gli indirizzi della Provincia di Benevento”: ciò posto, la stessa non può essere condivisa in quanto “nessuno degli scenari prospettati dalla Provincia di Benevento trovi menzione” nel Piano Regionale rifiuti.

L’assessore della Provincia di Benevento, che ha reso nota ufficialmente la netta presa di posizione su questo argomento anche al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta, al Ministero dell’Ambiente, on. Stefania Prestigiacomo, al Direttore del Dipartimento di Protezione Civile Ufficio Previsione, valutazione, prevenzione e mitigazione dei rischi antropici, Nicola Dell’Acqua, e al Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, ha chiesto all’assessore Romano di “convocare nel più breve tempo possibile un tavolo tecnico ed istituzionale al fine di procedere ad una nuova proposta di Piano Regionale, almeno in relazione alle previsioni della Provincia di Benevento”.

Nel rimarcare sotto il profilo della impostazione di base come il Piano regionale dei rifiuti sia fondato su dati della produzione e trattamento dei rifiuti nel Sannio risalenti al 2009 e non al 2010, l’assessore Aceto ha sottolineato che gli indirizzi della Provincia di Benevento in materia di trattamento del ciclo dei rifiuti “sono ormai già in fase di attuazione”; che gli stessi non solo “sono stati tempestivamente e ripetutamente comunicati” agli Uffici regionali; ma “sono stati illustrati in innumerevoli riunioni istituzionali e tavoli tecnici”.

Aceto ha voluto inoltre ribadire all’assessore regionale Romano che “il Sannio si orienta verso un graduale ma deciso abbandono dell'incenerimento in luogo di trattamenti 'a freddo', come ad esempio il TMM”.

Inoltre, ha ricordato Aceto, la Provincia di Benevento “intende rendere sufficiente alle nostre esigenze la discarica di Sant'Arcangelo Trimonte, senza individuare nuovi siti”.

In conclusione, sulla scorta di tali argomentazioni, l’assessore Aceto ha chiesto alla Regione Campania una immediata verifica congiunta rispetto alle strategie complessive per la gestione corretta del ciclo rifiuti nel Sannio.

L’assessore Aceto infine ha informato la Deputazione parlamentare e quella regionale del Sannio, nonché i Presidenti delle altre quattro Province della Campania di questa presa di posizione rispetto ad un problema di tale straordinaria valenza.

In una dichiarazione diffusa alla stampa , l’assessore ha auspicato che la classe dirigente del Sannio, in tutte le sedi istituzionali e a tutti i livelli di responsabilità, voglia mostrare su questa vicenda la necessaria compattezza ed unitarietà di intenti.

giovedì 24 febbraio 2011

Scuola, la Gelmini vieta le supplenze per i precari da una provincia all’altra

Il dispositivo sta scritto nel decreto milleproroghe, già definito incostituzionale dal Colle. Ed è stato voluto a tutti i costi dalla Lega che una volta di più detta la linea al governo Berlusconi

Vietato accedere a una supplenza nella scuola dal Sud al Nord. Così vorrebbe un codicillo del cosiddetto milleproroghe varato per ovviare alla sentenza della consulta sulle disposizioni in materia di reclutamento dei supplenti volute dal ministro Mariastella Gelmini. E guarda caso si tratta di un emendamento proposto dal senatore Pittoni, un leghista doc, lo stesso che è già stato autore di una proposta di legge che prevede l’assunzione dei docenti su base esclusivamente regionale. La lega, insomma, sta dettando legge anche in materia scolastica, e la Gelmini, più o meno consenziente, deve subire.

Ma che dice questo emendamento? Lo spiega Pippo Frisone, uno dei maggiori esperti della Cgil scuola: “Fino al biennio 2009/11 i docenti precari son stati liberi di spostarsi nelle graduatorie d’istituto di prima fascia di una sola provincia, diversa da quella provinciale ad esaurimento. Adesso il divieto di cambiare provincia sarà totale, in attesa che siano varate le norme correlate alla nuova disciplina sul reclutamento, pubblicata proprio in questi giorni sulla Gazzetta Ufficiale. E’ un duro colpo all’attuale sistema nazionale di reclutamento ma soprattutto alla liberalizzazione delle graduatorie ad esaurimento volute dalla Consulta”. Un atto, insomma, destinato a bloccare la possibilità di avere un posto di lavoro sia pur precario per migliaia e migliaia di docenti che hanno titolo per insegnare, ma che hanno il solo torto di risiedere in una provincia diversa da quella dove c’è una cattedra vuota da coprire. “Ma il divieto di spostamento – continua a contestare Frisone – era già stato oggetto di censura perché in contrasto con l’art.51 della Costituzione e la normativa europea.

Tutti i cittadini possono accedere ai pubblici uffici in condizioni di uguaglianza, senza alcuna discriminazione territoriale. Ma ancora una volta è la Lega a dettare l’agenda di governo e la maggioranza è costretta ad adeguarsi. Si preferisce ancora una volta mandare segnali di propaganda al proprio elettorato che risolvere i problemi veri del precariato. Si profila così all’orizzonte un nuovo gigantesco contenzioso. Una ragione in più per riflettere e ritirare quell’ emendamento che oltre ad aggirare la sentenza della Corte, vanifica le attese di migliaia di precari”. Il decreto in questione come è noto è stato bloccato da Giorgio Napolitano. Dovrà essere riproposto e corretto. Ma anche nell’interesse dei precari?

www.ilfattoquotidiano.it

martedì 22 febbraio 2011

Il cinema e il Fortore


Si rimette in moto la macchina organizzativa del “CineFortFestival”, la kermesse di cortometraggi del Fortore a cura dell’associazione culturale CINEFORT di San Giorgio la Molara.

Per la seconda edizione dell’evento che si terrà, presumibilmente, dal 2 al 4 settembre 2011 presso l’ex Convento dei domenicani, in corso Umberto I, a San Giorgio la Molara, l’associazione CINEFORT ha promosso un bando per registi, videomakers e appassionati del genere, denominato “Piccolo è bello”, che dalla terza edizione in poi, sarà il leit-motiv del “CineFortFestival”.

“Il tema scelto per questa terza edizione di CineFortFestival: Piccolo è bello, vuol rappresentare simbolicamente il lavoro costante e, seppur complicato, originale e notevole dell’associazione CineFort nel corso di questi tre anni. La difficoltà maggiore, infatti, era ed è tutt’ora raffigurata da una dimensione spazio-temporale-concettuale del piccolo”.

Da questa premessa l’articolazione di tre grandi sezioni all’interno del Festival. Oltre a quella denominata “E-laborando a CineFort”, che racchiude i corti realizzati nel corso dei workshops organizzati durante l’anno, sono due le sezioni a concorso:

- Piccole illusioni: Senza illusioni, l’umanità morirebbe di disperazione o di noia (Anatole France).
Questa sezione vuol racchiudere cortometraggi che abbiano come tematica principale storie che raccontino di piccole illusioni in ogni campo dell’esistenza, intese anche come truffe, inganni, oltre che imprevisti, storie quotidiane, reali o di finzione (nella forma di fiction o documentario).

- Cortissimi: Cortometraggi della durata massima di tre minuti.
Il bando è consultabile e si può scaricare presso il sito ufficiale dell’associazione Cinefort all’indirizzo www.cinefort.it

La scadenza del bando è fissata al 20 luglio 2011.
Per info e contatti www.cinefort.it infocinefort@gmail.com