sabato 15 dicembre 2012

Referendum pro Molise: toni accesi alla Fondazione Iacocca

I toni del dibattito sulla bocciatura del referendum pro Molise da parte del consiglio provinciale restano alti. Anche l’altra sera a San Marco dei Cavoti non sono mancate scintille tra i promotori del referendum e qualche consigliere, come Franco Cocca, si era espresso contro. Un incontro durissimo e dai toni accesi quello svoltosi nell’auditorium Iacocca.

Ad accogliere i partecipanti del convegno il sindaco Franco Cocca, che nel suo intervento ha tentato di spiegare i motivi che lo hanno indotto ha bocciare insieme al gruppo del Partito Democratico la richiesta di referendum avanzata dal comitato “Salviamo il Sannio” che aveva raccolto circa quattromila cinquecento firme. Principalmente due le motivazioni che hanno indotto Cocca avotare contro: la mancanza di una preventiva intesa con le istituzioni molisane ed i costi pari a circa quattrocentomila mila euro per poter svolgere i referendum.

In netto contrasto con la posizione del primo cittadino sammarchese è stato il referendario Luigi Bocchino, che ha evidenziato come la Provincia di Benevento “stia sempre più diventando la pattumiera di Napoli e Caserta, che utilizzano il nostro territorio per depositare i loro rifiuti mentre riservano ai cittadini sanniti le briciole in fatto di servizi e assistenza specialmente nel settore della sanità, scuola, trasporti e cultura”.

“Il Presidente Caldoro ha dimostrato nei fatti quanto a cuore gli siano le sorti del territorio sannita – ha rimarcato Bocchino – non partecipando alla seduta del Consiglio regionale di Benevento avendo immaginato di ridisegnare la regione Campania con una città metropolitana ed una macro provincia composta da Salerno, Caserta, Avellino e Benevento”.

Riguardo ai presunti costi di un atto democratico come il referendum, Bocchino ha ricordato come tra personale, assessori, portaborse, direttore generale e dirigenti la provincia sborsa ben 3 milioni di euro all’anno; e tra i tanti sperperi, “come il Gladiatore d’oro costato quest’anno oltre 100 mila euro, a chiesto per quale motivo sempre con i soldi dei cittadini, si stipendia da 5 mesi un assessore provinciale senza deleghe e funzioni?”.

Sulla stessa lunghezza d’onda di Luigi Bocchino il sindaco di Colle Sannita Giorgio Nista, l’ex sindaco di San Giorgio La Molara Luigi Vella e Vincenzo Lombardi, presidente regionale di Federturismo di Confindustria. Essi hanno espresso il netto dissenso dalla visione antistorica adottata dal Pd in consiglio provinciale, facendo fare un netto passo indietro alla democrazia ma anche alla credibilità delle istituzioni. In stridente evidenza, la circostanza che il Pd abbia chiamato i cittadini a scegliere il candidato Premier, così come a breve si appresterà a scegliere anche nel Sannio con le primarie, i candidati da proporre per una eventuale nomina al Parlamento.

“Il vero motivo politico per cui il referendum è stato bocciato – ha affermato il portavoce del comitato Antonio Verga – è stato quello di aver voluto impedire a tutti i costi che i cittadini potessero discutere liberamente nelle piazze per riappropriarsi delle radici e dell’identità popolare. Uno stratagemma messo in atto dai partiti politici nel tentativo di conservare anacronistiche rendite di posizioni. La risposta la avremo nella prossima tornata elettorale – ha concluso Verga – che determinerà una svolta epocale poiché i partiti politici, a detta dell’ultimo rapporto Censis, saranno spazzati via poiché non sono riusciti a cogliere i mutamenti della società, per cui si apriranno spazi smisurati per quei movimenti civici e territoriali in grado di rappresentare le esigenze concrete della gente”.

Luigi Ruscello ha definito surreale il Consiglio Provinciale del 12 novembre scorso, bollando la decisione di bocciatura “al di fuori di ogni logica, al pari di quanto sta avvenendo in questi giorni in Parlamento con la mancata conversione del decreto sul riordino che genererà un grave danno per i cittadini per la indeterminatezza di competenze e responsabilità tra la regione, le province e Ccomuni”. All’incontro sono intervenuti i consiglieri comunali di San Marco Domenico Costanzo, Valentino Castello e Remo Cavoto e Angelo Cocca, volontario della protezione civile.

Presente anche Raffaele Tornesello, Raffaele Fusco e Giuseppe Fusco, le professoresse Maria Assini e Rosalia Assini. A chiudere i lavori è stato il consigliere provinciale Spartico Capocefalo, molto critico sulle decisioni assunte dai consiglieri provinciali che hanno votato contro “dimostrando tutta la sua preoccupazione per lo sfilacciamento tra le istituzioni e cittadini che, giorno per giorno, si allontanano sempre più dalle istituzioni nutrendo profonda sfiducia sull’operato della politica ormai distante anni luce dai veri problemi quotidiani della gente”.

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giovedì 13 dicembre 2012

Riduzione rifiuti? Baselice partecipa alla campagna

Alla campagna di prevenzione e riduzione dei rifiuti, lanciata dalla Regione Campania con un finanziamento di oltre 400 mila euro accreditato alla provincia di Benevento, parteciperà, con un suo progetto, anche il Comune di Baselice.

Dal marzo 2010 - periodo in cui il Comune avviò e potenziò la raccolta differenziata dei rifiuti, con un sensibile e graduale incremento della percentuale delle diverse tipologie di rifiuto da portare a riciclo -l'amministrazione Canonico ha fatto passi da gigante, tanto che oggi la percentuale media si attesta intorno al 70%. Il bando a cui il comune prenderà parte, prevede interventi strategici sia materiali che immateriali, complementari alle attività di incentivazione della raccolta differenziata e coerenti con il piano di previsioni messo in campo in sede regionale.

A curare l'iniziativa sarà la società Publiteas, la quale senza costi aggiuntivi a carico, presenterà a nome dell'ente civico il relativo progetto che sarà confacente con le direttive proposte dall'assessorato comunale all'ambiente.

"Tra gli obiettivi strategici - ci comunica l'assessore al ramo Salvatore Brancaccio - perseguiremo senz'altro quello inerente la ulteriore riduzione del monte rifiuti, un dato che, pur non discostandosi dalle previsioni attese, bisogna sempre tenere sotto controllo. Infatti - ci dice sempre l'assessore – è stata messa in programma, per i prossimi giorni, anche una campagna di controllo ed accertamento sul conferimento del rifiuto indifferenziato sia da parte delle famiglie che da parte delle attività commerciali. In sinergia con il corpo della Polizia Locale e con la Sogesi si procederà a controlli selettivi, con ispezioni capillari, al fine di verificare chi ancora non si adegua al corretto conferimento del rifiuto e che nonostante i ripetuti avvisi continua a conferire rifiuti differenziabili con l'indifferenziato (cd. Sacco nero), e chi continua e persevera con l'abbandono dei rifiuti vicino alle campane del vetro od in altri luoghi del paese. Quello che voglio sottolineare - conclude Brancaccio - è che questa iniziativa rappresenta una operazione che non vuole essere assolutamente vessatoria, ma solamente un ulteriore deterrente ed un richiamo al rispetto delle regole che governano la raccolta differenziata dei rifiuti".

(Tratto da Ottopagine-Benevento)

Comuni Ricicloni: Nel Sannio la migliore è Circello, maglia nera a Casalduni. Sale Benevento - ilQuaderno.it


 In una graduatoria dominata dai comuni del salernitano, per scorgere la seconda sannita bisogna scendere al 52esimo posto dove troviamo Faicchio con il 69,91. Segue al 53esimo posto Paduli (69,86%), poi al 55esimo Cerreto Sannita (69,72%), Baselice è 57esima con il 69,46% mentre Foglianise è 58esima con il 69,40%. Al 70esimo posto, settima in provincia, c'è Pago Veiano con il 67,88%, poi S.Nazzaro è 78esima con il 67,26%, 85esima è S.Nicola Manfredi con il 66,4% e Colle Sannita si assesta all'89esimo posto con il 65,99%. (Clicca qui per continuare)

Comuni Ricicloni: Nel Sannio la migliore è Circello, maglia nera a Casalduni. Sale Benevento - ilQuaderno.it

mercoledì 12 dicembre 2012

Campania, parlamentari impresentabili di corsa sulla zattera di Silvio

L’annuncio è finalmente arrivato: Silvio Berlusconi per la sesta volta sarà candidato alla guida dell’Italia. Tirano un sospiro di sollievo i tanti deputati e senatori campani con gravi guai giudiziari e che nel corso dell’attuale legislatura, grazie al voto parlamentare, hanno scansato i ferri ai polsi (per continuare a leggere clicca qui sotto)
Campania, parlamentari impresentabili di corsa sulla zattera di Silvio

martedì 11 dicembre 2012

Neve nel Fortore. Qualche disagio per la circolazione e allerta dei Carabinieri - ilQuaderno.it

La notte scorsa la valle fortorina è stata imbiancata dalla neve. Pochi per fortuna i disagi alla circolazione stradale, con qualche caso isolato subito risolto, in quanto gli automobilisti erano in parte preparati alla nevicata. I carabinieri della Compagnia di San Bartolomeo in Galdo hanno allertato i mezzi speciali da neve a disposizione, due gatti delle nevi, dislocati presso la sede della Compagnia e presso la Stazione di Montefalcone di Valfortore e una motoslitta. Inoltre, le Stazioni di tutto il Fortore, munite di fuoristrada “quattro per quattro”, d’intesa con l’Aliquota radiomobile di San Bartolomeo in Galdo, hanno incrementato le pattuglie sul territorio, assicurando una concreta presenza in caso di necessità da parte dei cittadini.
Neve nel Fortore. Qualche disagio per la circolazione e allerta dei Carabinieri - ilQuaderno.it

lunedì 10 dicembre 2012

Abbonamenti Etac: protestano Tpl Fortore e sindacati | Fortore | news | NTR24 - l'informazione sul web

Torna a farsi sentire il Comitato Tpl Fortore. Nato sei mesi fa, quando l'Etac, la società di trasporto che gestisce i collegamenti nell'area sannita, aveva annunciato tagli e modifiche alle corse nei comuni fortorini, oggi i membri del comitato denunciano nuovi disagi per l'utenza. Il problema ora riguarda il rinnovo degli abbonamenti mensili. 
Abbonamenti Etac: protestano Tpl Fortore e sindacati | Fortore | news | NTR24 - l'informazione sul web

Prime nevicate nel Sannio. Comuni del Fortore preoccupati: Ancora non arrivano i fondi per l'emergenza neve - ilQuaderno.it

Temperature in calo e prime nevicate nel Sannio. I fiocchi di neve hanno fatto una brevissima comparsa anche a Benevento nelle primissime ore di questo pomeriggio ma, chiaramente, le zone maggiormente interessate restano quelle della provincia sannita, Fortore e Tammaro su tutti. La neve si è posata in molti comuni della Valfortore ma non ci sono, almeno fino al tardo pomeriggio di domenica 9 dicembre, criticità. Ma nel Fortore però c'è grande preoccupazione e rammarico perchè i fondi per l'emergenza neve dello scorso mese di febbraio ancora non sono arrivati. 
Prime nevicate nel Sannio. Comuni del Fortore preoccupati: Ancora non arrivano i fondi per l'emergenza neve - ilQuaderno.it

giovedì 6 dicembre 2012

Baselice e l’albo delle associazioni locali


Via libera all’assestamento del bilancio 2012. Lo ha deliberato il Consiglio comunale riunitosi venerdì sera in sessione ordinaria. L’assise è stata presieduta dal vicesindaco Giuseppe Ferro – il Primo cittadino Canonico ha dovuto dare forfait per motivi di salute – ed ha fatto registrare l’assenza dell’intero gruppo di minoranza, che ha deciso di disertare la seduta per cause che ufficialmente non si conoscono.

L’assestamento al bilancio, con poche ma necessarie modifiche ad alcuni capitoli, sia in entrata sia in uscita (dove si è dovuto prendere atto dei tagli della cd. spending review) è stato votato all’unanimità dall’intero gruppo di maggioranza dell’Amministrazione Canonico, che ha deciso anche per la immediata esecutività della deliberazione. All’unanimità è stato poi votato anche il regolamento che disciplina la istituzione dell’Albo delle associazioni comunali, una iniziativa proposta dall’Amesci- C2.0- a cui il Comune ha deciso di aderire.

L’argomento e’ stato illustrato dall’assessore Brancaccio il quale nell’annunciare e spiegare ufficialmente l’iniziativa ha ricordato: “Speriamo di poter allargare a quanti piu’ sodalizi possibili l’iniziativa e la possibilità di partecipazione, che rappresenta una ulteriore opportunità per le associazioni che decidano di prenderne parte. Infatti, l’albo rappresenta innanzitutto una ulteriore opportunità di incontro, e poi perché deve consentire la gestione delle manifestazioni e delle attivitàche già svolgono e si propongono con più armonia e collaborazione. Insomma – conclude Brancaccio – la costituzione di questo albo deve essere visto come una opportunità di crescita e di maturazione e non soltanto come un canale per poter accedere a contributi o finanziamenti con adesione a progetti della comunità europea”.

Nei prossimi giorni l’iniziativa sarà ulteriormente e nuovamente pubblicizzata con un avviso pubblico, dove sarà ricordato che è possibile presentare domanda di iscrizione fino a fine anno.

In conclusione del consiglio il presidente Ferro ha dato anche comunicazione della recente nomina avvenuta nell’organo esecutivo comunale ed effettuata dal Sindaco, con il ritorno in giunta del consigliere Giancarlo Verdura al posto di Francesco Delli Veneri.

tratto da Ottopagine/Benenvento

lunedì 3 dicembre 2012

Dal comitato pro 118 raccolte duemila firme per il mantenimento dei Saut


(nella foto il verbale con cui i sette sindaci del Fortore si accordano con il commissario Di Salvo per mantenere i due Saut)

Nonostante l’assenza, giustificata da impegni istituzionali (in molti comuni si sono svolti i consigli comunali per l’adempimento dei riequilibri finanziari) della maggior parte dei sindaci invitati, l’incontro organizzato dal comitato “Autotuteliamoci – pro 118 di Ginestra e Foiano” di giovedì sera si è svolto ugualmente. I responsabili del movimento hanno comunque voluto aggiornare i presenti sul lavoro, finora svolto dal comitato e, soprattutto, hanno reso noto che fino a giovedì sera le firme raccolte a sostegno del mantenimento dei due Sauto, Foiano e Ginestra, sono circa duemila. Firme raccolte in tutti i comuni del comprensorio fortorino.

L’incontro, spiegano gli organizzatori, era stato organizzato per chiedere ai sindaci della Val Fortore di istituire un tavolo per affrontare nelle sedi istituzionali la questione del riassetto territoriale del soccorso sanitario. “Perché crediamo – hanno affermato i responsabili del comitato – che il problema vada affrontato insieme alle istituzioni. Noi vogliamo solo essere da supporto alle amministrazioni ma vogliamo che siano soprattutto i sindaci a farsi carico di una battaglia necessaria per il territorio”.

Gli unici sindaci presenti erano Domenico Canonico di Baselice e Michele Maffeo di Foiano che hanno rassicurato il comitato e i presenti che gli amministratori saranno in prima linea per difendere i diritti dei cittadini della Val Fortore. Domenico Canonico ha voluto sottolineare che i colleghi assenti avevano tutti impegni istituzionali e solo per questo motivo non erano presenti.

Canonico e Maffeo fanno presente che a seguito del decreto regionale n° 49 del settembre del 2010 ci fu un incontro con l’allora commissario ad acta dell’Asl di Benevento, nel quale fu sottoscritto un verbale ad unanimità nel quale si chiedeva di lasciare aperto i due Saut attualmente in funzione con l’apertura del Psaut di San Bartolomeo. A quell’incontro erano presenti i sindaci di Foiano, San Marco dei Cavoti, San Giorgio la Molara, Montefalcone, Ginestra, Baselice e San Bartolomeo in Galdo e il commissario ad acta Di Salvo.

Con quell’incontro sembrava superato il decreto commissariale 49/10, che prevedeva l’attivazione del Psaut di San Bartolemo in Galdo entro il 30 giugno 2011. Ma oggi pare che tutto questo non sia praticabile, anzi rispetto al decreto commissariale addirittura si fa un passo indietro, perché esso prevedeva l’utilizzo di diciotto unità mediche, oggi invece, a causa della spending rewiew i medici sarebbero solo dodici.

La questione del riassetto territoriale del soccorso sanitario resta ancora aperta. Il comitato, incoraggiato anche dai sindaci Canonico e Maffeo, si prepara ad organizzare un nuovo incontro nei prossimi giorni con la speranza di capire finalmente quali saranno le scelte dell’Azienda sanitaria rispetto all’ipotesi di apertura del Psaut con contestuale chiusura dei Saut di Foiano e Ginestra.


(tratto da Ottopagine/Benevento)

domenica 2 dicembre 2012

Il Fortore a rischio, si prospettano altre trivellazioni

Per l'Associazione "Generoso Simeone" c'è correlazione con gli eventi sismici

La terra trema e non risparmia neppure le zone considerate un tempo a bassissimo rischio terremoti, come l’Emilia Romagna.L’Italia si piega ai facili guadagni ottenuti sulla pelle del nostro amato e bel territorio e l’opinione pubblica rimane in silenzio e la politica tace e la stampa non riesce da sola a risvegliare le coscienze.Eppure non c’è da star tranquilli, perché il risultato di anni di politica affaristica cominciamo visibilmente a pagarlo e a pagarlo sulla nostra pelle. Ci stanno uccidendo, insieme a noi muoiono le nostre terre, la nostra storia. Ci stanno uccidendo per sbavare l’eccesso di brama di ricchezza sui soldi acquisiti dall’offesa al sottosuolo e l’Italia viene dilaniata nel ventre e insudiciata.

L’estate 2012 si è parlato tanto di trivellazioni e di ricerca dell’oro nero, perché l’ultima geniale idea del Ministro Passera è far calare il PIL aumentando i pozzi di Petrolio in Italia e facendo dell’Italia un corridoio del gas che corre verso l’Europa. Questo a discapito dell’altro settore, quello delle energie alternative che ora si vede ridimensionati gli incentivi.

Così dopo Nusco e Santa Croce è stata individuata un’altra zona da trivellare dal nome convenzionale di “Pietra Spaccata” che interesserà i comuni di: Baselice, Campolattaro, Casalduni, Castelpagano, Castelvetere in Val Fortore, Circello, Colle Sannita, Foiano di Val Fortore, Fragneto l’Abate, fragneto Monforte, Molinara, Morcone, Pago Veiano, Pesco Sannita, Pontelandolfo, Reino, San Giorgio la Molara, San Marco dei Cavoti.

Le società londinesi vengono con la solita spocchia ad investire su una terra che già anni fa, parliamo del 1861, hanno a lungo depredato e ci vengono, come allora, con il lasciapassare del governo italiano, ma spero non con la complicità ultima dei Comuni.

Le attività estrattive causano pericolose fratture nel sottosuolo, in seguito all’utilizzo di sostanze chimiche aggressive e violente, nocive per la terra e di conseguenza per la nostra salute. Eppure come dimostrano ricerche ultimamente pubblicate da Legambiente il Petrolio in Italia è poco ed estrarlo sperando di arricchirsi è una vittoria di Pirro.

Noi non abbiamo soldi, non abbiamo potere, abbiamo soltanto una coscienza ed in nome di quella continueremo a dare voce a chi competentemente, analizzando la situazione ambientale italiana, si impegnerà a denunciarla e continueremo a parlarne, a scriverne, ad urlare se necessario attraverso la organizzazione di banchetti informativi, seminari universitari video intervista e tanto altro.

Perché la verità è che ci stanno uccidendo tutti e che noi non possiamo rimanere ancora zitti, ma dobbiamo rispondere eloquentemente che la nostra terra non si tocca!

www.lunaset.it


mercoledì 28 novembre 2012

Psaut, il Comitato Pro 118 chiede incontro con i sindaci del Fortore

Il comitato Autotuteliamoci Pro 118 Fioiano – Ginestra ha inviato una lettera ai sindaci del Fortore per discutere il giorno 29 novembre alle 20, presso Sala Consiliare del Comune di Foiano di Val Fortore, in merito alla soppressione dei presidi PSAUT.

“Il Piano Regionale Sanitario della Regione Campania, approvato dal D.R. n. 49 del 27/09/2010 – si legge nella missiva ai primi cittadini sanniti - prevede, per la provincia di Benevento n. 2 Psaut e n. 10 postazioni Saut.

L’allineamento alla programmazione della rete dell’emergenza territoriale (PSAUT e SAUT) alle indicazione del Decreto Commissariale 49/10, prevedendo l’attivazione del Psaut di S. Bartolomeo in Galdo entro il 30/06/2011, per la Valfortore significa: apertura Psaut in S. Bartolomeo in Galdo e contestuale chiusura dei due presidi Saut di Ginestra degli Schiavoni e Foiano di Val Fortore, chiusura confermata anche da comunicazione Prefettizia del 31/10/2012.

L’apertura del Psaut così come concepita dai vertici Asl – aggiunge il comitato - è per la Valfortore una ulteriore beffa, per il territorio, che va da aggiungersi alla “Fortorina” ed allo stesso “Ospedale di S. Bartolomeo in Galdo” oramai leggendarie promesse elettorali.

Il comitato Autotuteliamoci Pro Ginestra Foiano intende manifestare il proprio disappunto a tale scelta e chiede a tutte le Amministrazioni, interessate a difendere il diritto alla salute dei propri amministrati, un incontro dove poter decidere concretamente il da farsi, anche con pubbliche manifestazioni di proteste.

Noi del Comitato insieme alla popolazione della Valfortore – conclude la lettera - siamo a vostra disposizione, ma senza il vostro, istituzionale, interessamento da soli possiamo fare ben poco”.

www.ntr24.tv

martedì 27 novembre 2012

I forestali si appellano a Fini

La disperazione degli operai idraulici forestali ormai è tanta. Mesi senza percepire lo stipendio rischiano di mettere in ginocchio un sistema sociale e familiare di un intero territorio. Una disperazione che porta a tentare tutte le strade possibili chiedendo aiuto anche alle cariche più alte dello Stato. E’ quanto ha fatto Filippo Goduti, operaio forestale della comunità montana, e alcuni suoi colleghi. Il 6 ottobre scorso, infatti Filippo ha spedito una mail alla segreteria del presidente della Camera Gianfranco Fini dove manifestava tutto il suo disappunto e tutta la sua indignazione per la situazione drammatica in cui versano oltre quattromila lavoratori campani.

“Chiediamo un intervento urgente al fine di trovare una soluzione alla grave vertenza che vede coinvolti oltre cinquemila lavoratori della forestazione, in forza alle comunità montane. Illustrissimo presidente Fini, portiamo a vostra conoscenza – si legge nella missiva - le oramai esasperate condizioni di lavoro degli operai forestali a tempo indeterminato della comunità montana del Fortore, nonché della Regione Campania: Noi operai non percepiamo più lo stipendio ormai da 12 mesi.

Nonostante gli innumerevoli incontri e manifestazioni non siamo mai giunti ad un accordo definitivo se non aleatorie promesse verbali”. Un accorato appello affinché la terza carica dello Stato si impegnasse ad intervenire per dare la giusta visibilità ad un problema ormai drammatico. Nella mail inviata al Gianfranco Fini, gli operai mettono in evidenza la disperazione e il disagio in cui sono finite le famiglie e la tensione sociale che da oltre un anno si vive.

Gli operai hanno sottolineato nella lettera l’assoluto abbandono che vivono da parte delle istituzioni, comprese le organizzazioni sindacali.
Appello accolto dal presidente Fini che ha fatto sapere di aver comunicato la vicenda alle commissioni parlamentari competenti e al prefetto di Benevento. Ma al momento, ci dice Filippo Goduti, dal prefetto non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione.

Tratto da Ottopagine/Benevento

domenica 25 novembre 2012

venerdì 23 novembre 2012

Forestali, comunità montana e sindacati sperano nella Nugnes

E’ sempre la vertenza degli operai idraulici forestali a dettare l’agenda politica e amministrativa della comunità montana del Fortore. E la vertenza dei forestali è stata al centro del vertice svoltosi ieri mattina presso la sede dell’ente fortorino.
Una situazione che ormai si trascina da quasi due anni e che al momento resta drammatica. All’incontro hanno preso parte i rappresentanti sindacali di Cgil e Cisl, il presidente della comunità montana Zaccaria Spina, gli assessori dell’ente Salvatore Brancaccio e Giuseppe Ruggiero, il consigliere Giovanni Ricciardi in qualità di presidente della commissione del settore forestazione e il responsabile tecnico Pietro Giallonardo.

Un vertice convocato per una verifica sulla situazione del settore forestale e soprattutto per un aggiornamento sul lavoro che si sta svolgendo rispetto ai piani del settore per il 2012 e 2013.

“Un incontro deciso da tempo con i sindacati per fare il punto della situazione, anche alla luce delle novità emerse dagli incontri avuti con la nuova delegata al settore agricolo e forestale della Regione Campania Daniela Nugnes”. Così Zaccaria Spina presidente dell’ente montano fortorino nel salutare e introdurre i lavori di ieri mattina.

“C’è aria nuova finalmente, dopo due anni di caos. Elementi di novità sono rappresentati dal fatto che – ha sottolineato Zaccaria Spina – abbiamo un interlocutore che ci ascolta. Non a caso in dieci giorni siamo stati convocati già due volte per confrontarci su programmi e progetti. C’è la consapevolezza di essere al capezzale di un moribondo (riferito al settore forestale), ma si sta lavorando a ritmi serrati per uscire dall’empasse in cui ci troviamo. La Nugnes ci ha chiesto di presentare i progetti, anche per il 2013, entro il 31 dicembre per cominciare a sbloccare gli ex Fondi Fas”. Aria nuova dunque, e fiducia nel nuovo delegato regionale da parte dei vertici della comunità montana. Fiducia necessaria per Giuseppe Ruggiero in un momento difficile come questo, dove “la coperta è troppo corta”. Per l’assessore, bisogna innanzitutto capire se e come si vuole puntare sul settore forestazione.

Fiducia e apprezzamento per il nuovo approccio al problema forestazione anche da parte dei rappresentati sindacali Carlo Ciccarelli (Cgil) e Alfonso Iannace (Cisl).
“Siamo più tranquilli – ha affermato il rappresentante della Cgil – visto gli impegni assunti dalla Nugnes, ma ora ci vogliono fatti concreti. Se ciò non avviene siamo pronti ad azioni forti per tutelare i lavoratori che da troppo tempo vivono una situazione drammatica”.

Fiducioso anche il rappresentante della Cisl che chiede responsabilità da parte di tutti e che non è il momento di fomentare polemiche sterili (parole riferite a chi crede di poter speculare sugli operai e fare campagna elettorale) “perché discutere di operai che da mesi non percepiscono lo stipendio è difficile e la demagogia è dannosa e non risolve il problema che resta drammatico”. Iannace ha chiesto ai vertici politici della comunità di farsi portavoce presso le istituzioni centrali di adottare politiche serie per la salvaguardia del territorio. Richiesta fatta anche da Carlo Ciccarelli.

Alla comunità montana le organizzazioni sindacali hanno chiesto un ulteriore sforzo per trovare i fondi per pagare almeno una mensilità agli operai in vista del Natale. Sforzo che sembra difficile fare da parte della comunità montana, visto le condizioni finanziarie in cui si trova l’ente.

Un incontro che è servito ai sindacati e all’ente per fare chiarezza su molti punti come i fondi Fcs (fondi di coesione sociale), anche se la situazione resta ancora drammatica. Gli operai per Natale dovranno accontentarsi dei soldi delle giornate della cassa integrazione per motivi atmosferici che a giorni l’Inps dovrebbe sbloccare. Ma gli operai restano insoddisfatti perché avrebbero voluto rassicurazioni e chiarimenti maggiori rispetto all’utilizzo dei fondi attribuiti alla comunità montana per il saldo del 2011. Saldo che ancora deve essere fatto, visto che, secondo i lavoratori mancano ancora alcune indennità maturate lo scorso anno. L’ente dal canto suo rassicura che i fondi sono stati utilizzati esclusivamente per retribuire le mensilità arretrate del 2011.

tratto da Ottopagine/Benevento

lunedì 19 novembre 2012

Petrolio, l'Eni annuncia aumento delle estrazioni. Sannio nel mirino, Regione in silenzio

di Gaetano Vessichelli

"La frontiera petrolifera è mobile, grazie alla tecnologia. Per questo, si pensa che la produzione possa passare dagli attuali 90 milioni di barili al giorno a 110 milioni di barili al giorno nel 2030, il piu' grande incremento in un decennio dagli anni Ottanta". Lo ha detto il presidente dell'Eni Giuseppe Recchi in una lezione, oggi, presso la Facolta' di Economia dell'Universita' di Torino, dal titolo "Il ruolo di Eni nell'attuale scenario economico nazionale ed internazionale".

La produzione di greggio sta aumentando grazie alla tecnologia, le riserve ammontano a 5.500 miliardi di barili, con un indice di vita della risorsa di oltre 170 anni. Affermazioni che suonano da spauracchio per le zone dell'entroterra campano, visto che Sannio ed Irpinia (e buona parte del Molise) sono tra i territori più appetibili per le nuove trivellazioni petrolifere, così come è già accaduto in Lucania negli anni Ottanta e Novanta. Un aumento auspicato da Recchi e dal colosso Eni, ma che dovrebbe far alzare ancora di più la guardia ad un territorio che mira a rialzarsi con la green economy, la politica ecosostenibile che punta molto sulla risorsa acqua della diga di Campolattaro, ed il rilancio dell'agricoltura richiesta dai sindaci dei comuni sanniti: "Non è poco - ha sostenuto Recchi nell'ateneo piemontese - ma la tecnologia è in costante miglioramento ed i sistemi di estrazioni sono sempre più complessi". Un auspicio ma anche un avvertimento.

ACETO: 'IL FRONTE DEL NO E' ATTIVO, MA ATTENDIAMO ANCORA LA DOCUMENTAZIONE'
La questione "petrolio" totalmente sconosciuta nella provincia beneventana, è stata sollevata per la prima volta dal comitato "No Luminosa" che venne a conoscenza di recenti concessioni di trivellazioni nel Sannio, regolarmente rilasciate dalla Regione Campania. La prima presa d'atto risale allo scorso giugno quando si riunì la Prima Commissione Consiliare su iniziativa del vicepresiente del Consiglio Provinciale, Giuseppe Lamparelli: alzata la guardia sono arrivate le prime mosse ufficiali con la richiesta, da parte dell'assessore provinciale Gianluca Aceto, di accedere agli atti sulle concessioni per le esplorazioni di idrocarburi nel Sannio. Successivamente furono informati anche tutti i sindaci dei comuni sanniti. Da giugno ad oggi qualcosa si è mosso, ma non a Napoli: "Ho ripetutamente sollecitato la Regione Campania al riguardo - ha sostenuto Aceto al nostro portale - ma per il momento non ci sono stati ancora inviati i documenti richiesti. Ancora più difficile è avere un colloquio su questo tema con l'assessore regionale al ramo, Sergio Vetrella". Diversa è la situazione nei comuni sanniti a rischio trivellazioni: "Va dato atto del grande impegno delle realtà locali - ha sostenuto l'assessore provinciale - molte amministrazioni si sono schierate contro presentando le delibere, stessa cosa vale per la Comunità Montana del Fortore. Il fronte del no è attivo e poco più di un mese fa ci siamo riuniti a San Marco dei Cavoti in un consiglio comunale aperto".

Sulle dichiarazioni rilasciate dal presidente Eni, Aceto non si è detto meravigliato: "Non sono le dichiarazioni di Recchi a suscitare stupore - ha ammesso - è un petroliere e prova a svolgere il suo compito. Quello che mi meraviglia è la posizione del Governo che apre a discorsi di questo tipo quando in Italia si dice di voler puntare alle energie alternative, al rispetto del protocollo di Kyoto e del Patto dei Sindaci. Sono due modi di pensare e di pianificare che vanno totalmente in conflitto".

PETROLIO E TRIVELLAZIONI: FORTORE NEL MIRINO
Tre le zone individuate nel Sannio per le ricerche petrolifere. Si tratta di "Nusco", "Valle Spaccata" e "Santa Croce": in pratica sono coinvolti 19 comuni della provincia di Benevento e per alcuni di loro le istanze formulate sarebbero addirittura due. Le istanze presentate presso il Ministero dello Sviluppo Economico , risulterebbero : 1) Istanza della Soc. Italmin exploration s.r.l. presentata il 18/07/2002 al Ministero Sviluppo Economico per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi denominato convenzionalmente “Nusco”; 2) Istanza della Soc. Sviluppo risorse naturali s.r.l. presentata il 16/11/2005 al Ministero Sviluppo Economico per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi denominato convenzionalmente “Santa Croce”; 3) Istanza della Delta Energy s.r.l. presentata il 28/02/2011 al Ministero Sviluppo Economico per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi denominato convenzionalmente “Pietra Spaccata ”. I comuni sanniti sono Baselice, Campolattaro, Casalduni, Castelpagano, Circello, Castelvetere di Valfortore, Colle Sannita, Foiano in Val Fortore, Fragneto l’Abate, Fragneto Monforte, Molinara, Morcone, Pago Veiano, Pesco Sannita, Pontelandolfo, Reino, San Giorgio la Molara, San Marco dei Cavoti.

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giovedì 15 novembre 2012

Il Psaut di San Bartolomeo e l'agghiacciante silenzio di De Girolamo e Colasanto

“Il Piano Regionale Sanitario della Regione Campania, approvato con Decreto Regionale n°49 del 27/09/2010, prevede per il Presidio Ospedaliero di San Bartolomeo in Galdo, zero posti letto attuali. Il bello di tale Decreto regionale è che i tre Presidi Ospedalieri in Provincia di Benevento con meno di 100 posti letto, cioè il Presidio Ospedaliero San Giovanni di Dio di Sant’Agata dei Goti, il Presidio Ospedaliero Santa Maria delle Grazie di Cerreto Sannita e quello di San Bartolomeo in Galdo, non risultano neanche nel piano di riconversione ospedaliera”.

Ad affermarlo è Andrea Cormano, vice coordinatore del Pdl di Baselice, che interviene sulla questione sanitaria nel Fortore.

“Sempre secondo tale decreto a pagina 29, per la Provincia di Benevento, si prevedono 2 psaut e 10 Saut. Perché allora per aprire il Psaut di San Bartolomeo, - si chiede Cormano - il prefetto ha chiesto la chiusura delle due postazioni Saut, se nel decreto regionale si stabilisce che il Psaut deve essere formato da 6 medici di presidio e da 6 medici su mezzi di soccorso del personale Saut?”.

“Perché allora per apertura del Psaut di San Bartolomeo, invece di spostare 6 medici di presidio da un altro territorio, si decide di chiudere entrambi i Saut territoriali? In quale struttura Ospedaliera della Provincia di Benevento sono stati dirottati i 6 medici di presidio previsti per Pasut di San Bartolomeo?.

Dal Coordinatore Provinciale del PdL di Benevento, On. Nunzia De Girolamo e dal Consigliere Regionale Luca Colasanto, nonché Presidente della Commissione Ambiente, Energia e Protezione Civile, - prosegue l'esponente fortorino - ci aspettiamo chiarimenti e delucidazioni in merito a tale situazione, ma il loro silenzio in queste settimane è agghiacciante”.

Se queste sono le condizioni - continua il dirigente locale - siamo contro questa falsa apertura del Psaut di San Bartolomeo, sia perché metterà in serie difficoltà l’assistenza e l’emergenza sanitaria in un territorio gia martoriato dal punto di vista sanitario per assenze di strutture in grado di stabilizzare pazienti con infarto, ictus e qualsiasi altro patologia o trauma che richiede un trasferimento istantaneo in un pronto soccorso e sia perché si allungheranno i tempi di tecnici di emergenza per trasferire un paziente nel primo ospedale disponibile.

Infatti voglio ricordare ai nostri concittadini, che in tale struttura non ci sarà nessun posto letto e non è prevista nessuna unità operativa di emergenza come il centro HUB o centro Spoke e nessuna unita di emergenza Stroke per il trattamento dell’ictus. Infine secondo quando citato nel BURC n° 30 del 10 maggio 2012, il PSAUT di San Bartolomeo è gia attivo. Allora mi chiedo: quanti fondi sono stati stanziati dal 2010 dalla Regione Campania e dove sono finiti? Quali sono i laboratori di analisi e ambulatori specialistici previsti?”

“Il Psaut di San Bartolomeo – conclude Cormano - non sarà una bandierina elettorale in vista delle Politiche del 2013, per portare alla ribalta personaggi e soggetti politici che nulla hanno fatto per il nostro territorio, anzi stanno solo peggiorando la situazione con un isolamento prima sanitario e poi infrastrutturale”.

tratto da www.ntr24.tv

venerdì 9 novembre 2012

Il Comune di Baselice per la prima volta a Ecomondo

Ecomondo è la fiera internazionale della "green economy", ovvero la kermesse in materia di rifiuti e del loro recupero, dell'energia, dello sviluppo sostenibile e dell'impresa verde che si tiene a Rimini fiera la prima settimana di novembre. Alla 16esima edizione, che è stata inaugurata mercoledì 7 novembre, alla presenza del ministro dell'ambiente Corrado Clini, e che proseguirà fino a domani, sabato 10 novembre, ha partecipato, per la prima volta da quando si celebra il simposio, anche un comune della Valfortore. Si tratta del Comune di Baselice che, da due anni a questa parte ha fatto passi da gigante in materia di raccolta e riciclo dei rifiuti, ricevendo il premio di comune Rciclone per la migliore raccolta qualitativa, ed il premio Raee per le quantità prodotte per abitante, nel campo del recupero delle apparecchiature elettriche ed elettroniche.

All'evento della quattro giorni riminese, il comune fortorino, amministrato da Domenico Canonico, ha partecipato con il suo assessore all'ambiente Salvatore Brancaccio, che è stato l'artefice dell'avvio della raccolta differenziata dei rifiuti nel proprio comune e che oggi - a soli due anni e mezzo dalla partenza (1 marzo 2010, ndr) può vantare il raggiungimento di risultati più che soddisfacenti ed una percentuale che va ben oltre i parametri minimi di legge.

"E' una grande soddisfazione, oltre che un onore - riferisce telefonicamente Brancaccio da Rimini - essere presente qui, ad un evento internazionale, a rappresentare il mio comune; è grazie ai miei concittadini ed alla loro fattiva e concreta collaborazione nella raccolta differenziata dei rifiuti che oggi possiamo vantare questi risultati e gli obiettivi, prefissati dalle normative, che abbiamo raggiunto ed egregiamente superato. Le buone pratiche, messe in campo dalla nostra Amministrazione, nel campo del riciclo, del percorso e del monitoraggio di tutto ciò che è "scartato" nella nostra vita quotidiana si stanno distinguendo fortemente anche nel sud e soprattutto in alcune zone della Campania, come il Sannio ed il Fortore.
Baselice, in tal senso, rappresenta un vero e proprio vanto e tra qualche anno - se si continua di questo passo - potrà sicuramente ambire a candidarsi come comune che fa impresa verde, assicurando servizi e premialità a fronte di una tassa tra le più economiche della Campania".

L'assessore che nella giornata di ieri ha preso parte a due convegni tematici dove, nel primo, ha potuto mettere in risalto l'importanza della raccolta monomateriale del rifiuto nelle sue molteplici frazioni da portare a riciclo, ed in un altro dove si è parlato dei costi della gestione dei rifiuti nei suoi aspetti tecnici. Nella giornata di oggi, invece, la presenza del Comune di Baselice ci sarà nel Forum sui Raee, dove si illustrerà la nuova direttiva europea, e nel convegno su l'implementazione della frazione organica del rifiuto come risorsa per una comunità. Nel corso della manifestazione il Comune provvederà anche a visitare i numerosi stand espositivi, dove si farà accreditare in eventuali promozioni a cui aderire, nonché negli acquisti da fare nell'ottica del miglioramento dei servizi.

"Tutte le idee, gli spunti di riflessione, gli accorgimenti ed i suggerimenti - conclude Brancaccio - di questa esperienza riminese saranno da me raccolti e trasferiti, per quanto sarà possibile, sia nel prossimo bando provinciale, al fine di ottenere qualche necessaria risorsa da investire nel campo, sia nel miglioramento, nonché nella estensione del sistema della raccolta dei rifiuti comunale. In tempi di cosiddetta spendig review bisogna ottimizzare la efficacia della raccolta tenendo conto della efficienza energetica e della razionalizzazione dei trasporti. Per questo chiederò ai miei concittadini ancora uno sforzo affinché si impegnino seriamente ed ancora di più a differenziare i rifiuti senza furbate di sorta nei conferimenti. Purtroppo a Baselice vi sono ancora famiglie che, pensando di essere più brave di altre, conferiscono (o abbandonano vicino a qualche campana del vetro, od in altri posti) i loro rifiuti senza rispettare le regole: così facendo creano un danno verso tutta la collettività. La catena dei costi a fronte delle esigenze che occorrono per la gestione dei servizi deve trasmettere nella cittadinanza una certa cultura del risparmio che ci deve consentire di parametrare le tariffe in linea con gli stili di vita".

mercoledì 7 novembre 2012

L'associazione Simeone contro le trivellazioni

Protesta viene dall’associazione culturale "Generoso Simeone" di Benevento in relazione alle recenti ricerche messe in atto nel territorio sannita alla volta del petrolio. “Dagli anni 80 ad oggi, i tumori in Italia sono aumentati del 20% per linfomi e leucemie, del 27% per il seno, del 10% per il cervello e del 15% circa per il fegato. La terra trema, l’Italia si piega ai facili guadagni, l’opinione pubblica rimane in silenzio e la politica tace. Nell’estate 2012 si è parlato di trivellazioni e di ricerca dell’oro nero, perché l’ultima idea del Ministro Passera è far calare il PIL aumentando i pozzi di petrolio e facendo dell’Italia un corridoio del gas che corre verso l’Europa. Questo a discapito delle energie alternative che ora si vede ridimensionati gli incentivi.

Così dopo Nusco e Santa Croce – si legge nella nota dell’associazione - è stata individuata un’altra zona da trivellare dal nome convenzionale di “Pietra Spaccata” che interesserà i comuni di Baselice, Campolattaro, Casalduni, Castelpagano, Castelvetere in Val Fortore, Circello, Colle Sannita, Foiano di Val Fortore, Fragneto l’Abate, fragneto Monforte, Molinara, Morcone, Pago Veiano, Pesco Sannita, Pontelandolfo, Reino, San Giorgio la Molara, San Marco dei Cavoti. Le attività estrattive causano pericolose fratture nel sottosuolo, in seguito all’utilizzo di sostanze chimiche aggressive e violente, nocive per la terra e di conseguenza per la nostra salute. Eppure come dimostrano ricerche ultimamente pubblicate da Legambiente il petrolio in Italia è poco ed estrarlo sperando di arricchirsi è una vittoria di Pirro. La nostra posizione è ben chiara – ha concluso la nota – ma non ce ne staremo con le mani in mani, ma cercheremo con banchetti informativi, seminari universitari, video, interviste di far sentire la nostra voce ed il nostro no alle trivellazioni”.

www.ilquaderno.it

domenica 4 novembre 2012

I forestali e Ballarò

Un centinaio di operai forestali si sono dati appuntamento a Montefalcone di Val Fortore per manifestare tutto il loro disagio che stanno vivendo a causa della crisi del settore forestazione in cui versa la Regione Campania davanti alle telecamere di «Ballarò». I lavoratori davanti alle telecamere hanno manifestato tutta la loro indignazione e rabbia per una vicenda ormai
drammatica che si trascina da oltre un anno.

Al sit-in organizzato a Montefalcone erano presenti, oltre agli operai della comunità montana del Fortore, anche alcuni provenienti dal Tammaro e dal Titerno, da Salerno e da Avellino. Tra questi c’erano anche quelli che la settimana scorsa avevano minacciato di lanciarsi da un ponte sull’autostrada A/30.

Una protesta civile per chiedere alla Regione Campania e al presidente Caldoro di risolvere al più presto, non solo la questione degli stipendi arretrati, ma di fare chiarezza sul futuro del settore forestazione in Campania.

“Ci sentiamo dei lavoratori in nero – hanno detto gli operai davanti alle telecamere – qualcuno ci spieghi se siamo ancora dei dipendenti della Regione oppure siamo dei disoccupati. Non è possibile vivere senza stipendio per diciassette mesi. Ci presentiamo ogni mattina sul cantiere per fare il nostro lavoro, nonostante le difficoltà e i disagi che abbiamo”.

Parlano di una situazione difficile nelle famiglie, un disagio sociale che rischia di scoppiare. Spiegano le difficoltà di mandare avanti la famiglia. qualcuno da mesi non vive più a casa, ma si è dovuto trasferire con tutta la famiglia a casa dei genitori, perché non riesce nemmeno fare la spesa. C’è chi non riesce più guardare negli occhi figli. Gli operai hanno rivendicato un ruolo di primaria importanza per i territori montani. “Grazie al nostro lavoro questi territori possono continuare a vivere. Senza la nostra opera di manutenzione e prevenzione le zone montane rischiano di diventare deserte. Nelle emergenze, come alluvioni, smottamenti e incendi,
siamo i primi ad intervenire. Abbiamo il diritto di sapere quale sarà il nostro
futuro e il futuro delle nostre zone montane”.

Gli operai, dunque, chiedono certezze sui fondi destinati alla forestazione chiedono, in questo momento, che vengano loro pagati gli arretrati. Arretrati, che per quanto riguarda il 2011, sembrano ormai risolti. Pare che ieri pomeriggio, per quanto riguarda gli operai forestali della comunità montana del Fortore, i mandati di pagamento siano stati consegnati in banca. Quindi, se i tempi saranno rispettati, lunedì i lavoratori dovrebbero riscuotere le mensilità arretrate del 2011 (novembre, dicembre e la tredicesima). Restano però ancora tanti dubbi sul 2012. Infatti, la Regione ancora non si esprime sui piani forestali presentati dalle comunità montana, inoltre, c’è, a detta dei vertici delle montano fortorino, ancora tanta confusione sull’utilizzo dei fondi Fas.

Un po’ di chiarezza, si augurano enti e sindacati, venga degli incontri della prossima settimana con il consigliere per il settore agrivolo e forestale di Caldoro. Mercoledì, infatti, Daniela Nugnes, da poco insediatasi, incontrerà i presidenti delle comunità montane e giovedì le organizzazioni sindacali.

tratto da Ottopagine/Benevento

giovedì 1 novembre 2012

Province di Avellino e Benevento accorpate. Ma al Sannio va il capoluogo

Il Consiglio dei Ministri ha deciso: 34 province italiane cessano di esistere e tra queste c’è, come previsto, quella di Benevento che dopo oltre 150 anni perderà l’autonomia e sarà accorpata (ora è ufficiale) con quella di Avellino. Il capoluogo sarà, comunque, Benevento perchè più popolosa della città irpina.

Un’ipotesi, quest’ultima, che in Irpinia si spera venga scongiurata perchè – secondo loro - è la provincia di Benevento ad essere stata accorpata ad Avellino che, rispettando i criteri stabiliti dal Governo, mantiene intatte le sue prerogative (compresa quella del capoluogo).

Fonte: www.sanniopress.it

martedì 30 ottobre 2012

Trivellazioni, ecco l'intervento di Bianco e Del Vecchio in consiglio comunale

Postiamo un interessante articolo apparso oggi sul quotidiano "Ottopagine-Benevento", dal titolo «Ora bisogna agire uniti insieme agli altri comuni e alla Provincia».

“Una prova di maturità, quella del consiglio comunale, nell’esprimere unanimemente un fermo no alle trivellazioni”. Così Michele Bianco e Michele Del Vecchio, consiglieri del comune di Baselice, all'indomani della decisione dell’assise di esprimere parere negativo ai progetti di ricerca di idrocarburi sul territorio comunale. Bianco e Del Vecchio avevano chiesto al sindaco di convocare un consiglio per affrontare e approfondire l’argomento delle trivellazioni, perché preoccupati, anche alla luce delle richieste fatte ai comuni interessati dall’assessore provinciale Aceto di adottare delibere con parere sfavorevole a tali progetti, dei rischi delle ricerche di idrocarburi per l’ambiente.

I due consiglieri hanno presentato una dettagliata relazione sull'argomento, snocciolando dati ed esempi sui rischi e sui possibili danni, “senza una ricaduta economica per le popolazioni interessate, là dove tali progetti si sono realizzati”.
“Abbiamo molti esempi di territori devastati dalle trivellazioni, penso alla Basilicata, alla Calabria, alla Sicilia” afferma Michele Bianco.

“Quello che ci preoccupa sono i progetti che le aziende hanno presentato ai comuni. Sono progetti incompleti, privi di dati di obiettivi concreti. Come si può giudicare la validità e la correttezza di tali iniziative senza dati reali? Alcuni esperti nel campo delle ricerche dei idrocarburi, ci hanno detto che tra l’altro il nostro territorio è già stato scandagliato nel passato e i risultati dicono che non c’è niente di interessante nel nostro sottosuolo. Le nostre preoccupazioni condivise ad unanimità dal consiglio sono soprattutto per i rischi ambientali. Le trivellazioni potrebbero arrecare gravi danni alle nostre falde acquifere. Falde acquifere importanti, tant’è che il comune ha messo in cantiere progetti importanti per la captazione e la valorizzazione di tali risorse”.

Il no di Baselice arriva dopo i pareri negativi dei comuni del Tammaro e di alcuni comuni del Fortore interessati dai progetti di ricerca di idrocarburi. “Ora, anche alla luce del fatto che anche altri consigli comunali hanno espresso parere negativo alle trivellazioni, credo – conclude Bianco – che tutti insieme, con l’appoggio della Provincia, dobbiamo dar vita ad iniziative che ci mettano a riparo da tali pericoli, facendo sentire la nostra voce e il nostro dissenso alle istituzioni regionali e statali, visto che i progetti sono stati sottoposti alla valutazione dell’impatto ambientale della Regione Campania”.

lunedì 29 ottobre 2012

Baselice, il consiglio comunale: no alle trivellazioni pretrolifere


Un secco e fermo no alle perforazioni petrolifere; un’adesione convinta verso il referendum per il Molisannio, con la costituzione della commissione consiliare (ne faranno parte i consiglieri Bianco, Del Vecchio Michele e Maddalena, oltre al sindaco); Il voto a sostegno della candidatura per l'Ufficio di Giudice di Pace a San Bartolomeo; l'adesione al progetto della bandiera arancione (proposto dalla minoranza, ndr); il costituendo comitato dei sindaci per la Fortorina, e lo scioglimento della convenzione per il Consorzio Sannio.it. Sono stati questi sei argomenti, sui dodici posti all'ordine del giorno, sui quali il consesso civico ha espresso voto unanime.

Nella riunione del Consiglio comunale di venerdì sera, convocata in sessione ordinaria, principalmente per licenziare il riequilibrio di bilancio, (un adempimento obbligatorio, anche se quest'anno il termine ultimo è slittato al 30 novembre, ndr) sono stati licenziati anche alcuni regolamenti comunali: quello sull'Imu, quello per l'affidamento di servizi, lavori e forniture in economia, quello sulla monetizzazione delle aree per l'urbanizzazione primaria e secondaria ed infine quello sulla gestione degli impianti sportivi e le strutture comunali.

Assenti alla seduta due consiglieri del gruppo di minoranza (Ricci e Pietrantuono) mentre, per la maggioranza di Canonico, erano tutti presenti, compreso l'assessore esterno Delli Veneri.

Per quanto riguarda il riequilibrio di bilancio approvato con sette voti a favore e l'astensione di Bianco e Michele Del Vecchio), il regolamento Imu e l'applicazione delle aliquote (qui l'unica variazione ha riguardato l'aumento al 10,6 per mille degli opifici industriali) si è registrato il voto contrario del gruppo di minoranza, rappresentato per la circostanza da Del Vecchio Antonio e Maddalena.

Sul riequilibrio la minoranza ha fatto verbalizzare una dichiarazione sulla presenza - a loro dire - di alcuni debiti fuori bilancio che non potrebbero consentire tale adempimento; mentre sul regolamento Imu ha chiesto ed ottenuto più di una spiegazione (da parte dell'assessore Zeolla) sul fatto che l'accorgimento di equiparare il tributo come prima casa per gli emigranti avesse decorrenza solo dal 2013.

Un ruolo molto agevole ed assai strumentale, sul tema delle imposte, quello svolto dalle opposizioni in generale, che - assai di frequente – propongono soltanto emendamenti al risparmio senza badare alla cd. quadratura di bilancio, ed ai continui tagli che gli enti locali subiscono.

Sugli altri tre regolamenti comunali, invece, tutti approvati unanimemente dalla maggioranza e dal consigliere indipendente Del Vecchio, mentre i rappresentati dell'opposizione si sono astenuti. Tra i tre regolamenti, due riguardavano, rispettivamente, l'aggiornamento ai nuovi parametri del codice dei contratti pubblici, e l'attenzione economica riservata (da parte dell’amministrazione, ndr) ai titolari di proprietà nella zona C del Piano regolatore, intenzionati a costruire; mentre il terzo disciplinava gli impianti e le strutture sportive. Un regolamento, quest'ultimo, proposto dal consigliere delegato allo sport Giancarlo Verdura, e sul quale egli ha lavorato alacremente in sinergia con le associazioni sportive del territorio.

Su tutti gli argomenti c'è stata la relazione illustrativa da parte del Sindaco Canonico, eccetto gli argomenti relativi al Giudice di Pace (dove ha relazionato l'assessore Brancaccio), le perforazioni petrolifere, meglio conosciute come trivellazioni in materia di idrocarburi, e che sono all'ordine del giorno da un po' di mesi nel nostro comprensorio, (con una attenta, esauriente e minuziosa illustrazione da parte dei consiglieri Michele Bianco e Michele Del Vecchio), e sulla cosiddetta Bandiera Arancione - un riconoscimento simile alla Bandiera Azzurra per le zone costiere - ( dove c'è stata la illustrazione del consigliere Maddalena).

Su tutti gli argomenti si è svolto un ampio ed esauriente dibattito, con il primo cittadino a spiegare e fornire dettagli in particolar modo sulle scelte, alcune obbligate, in tema e economico, che la sua Amministrazione sta facendo e che sono tutte in linea sia col programma di mandato - tra cui le ulteriori iniziative nel campo della cultura (Gioielli e Borghi d'Italia) e per il marchio denominazione controllata (il cosiddetto a.de.co. per il moscato) sia per salvaguardare, per quanto più possibile, le esigenze di vita dei cittadini.

(Tratto da Ottopagine/Benevento)

mercoledì 24 ottobre 2012

Trivelle e referendum

Venerdì prossimo, 26 ottobre, in consiglio comunale si discuterà anche di trivellazioni petrolifere a Baselice e nel Fortore. Il punto all’ordine del giorno è stato voluto dai due consiglieri di maggioranza, Michele del Vecchio e Michele Bianco, che a nostro avviso hanno fatto bene a portare il problema in aula. Poiché una vicenda di interesse collettivo, come questa, non può essere calata dall'alto, così com'è successo in passato con l’eolico.

La discussione è il sale della democrazia. Devono essere i governati a scegliere sulla propria pelle. Per questo speriamo che per quanto riguarda il consiglio di venerdì ci sia anche una buona partecipazione di cittadini.

Un altro segnale di buon senso potrebbe arrivare dal fatto che, per una volta, maggioranza e opposizione mettano da parte i propri interessi politici per votare, all'unanimità, una mozione contro le trivellazioni, le quali come ormai è risaputo non portano nessun vantaggio per le popolazioni locali.

E allora da questo blog lanciamo una proposta al sindaco e all’intero consiglio: a decidere sulle trivellazioni petrolifere siano i cittadini. Come? Attraverso lo strumento di partecipazione democratica, voluto proprio da quest’amministrazione, del referendum consultivo, così come previsto dall’articolo 3 dello statuto comunale, che recita: “Un numero di iscritti alle liste elettorali non inferiore al 20 per cento della richiesta, o il consiglio comunale a maggioranza di almeno 2/3 dei componenti, può richiedere che vengano indetti referendum in tutte le materie di competenza comunale”. Per una volta, dunque, siano i baselicesi a scegliere il proprio futuro.

lunedì 22 ottobre 2012

Trivellazioni e salute

Postiamo un interessante articolo, dal titolo "Basilicata ammalata di petrolio, l’acqua è a rischio", pubblicato da www.dirittodicritica.com sugli effetti delle trivellazioni sulla salute umana.

Petrolio e tumori in Basilicata. La Val d’Agri paga con la salute dei suoi cittadini l’estrazione di 70mila barili di greggio al giorno; i casi di malattie respiratorie e infettive sono più del doppio della media nazionale. In cambio, la Regione incassa il 7% dei profitti che Shell e Eni accumulano: è la più bassa royalty d’Europa, meno dei diritti pretesi da Russia, Angola e Messico per le trivellazioni. Che in Lucania “bucano” il Parco Naturale.

Acqua e petrolio si mischiano nei ruscelli della Val d’Agri. Tra Monte Enoc e il paese di Tramutola, scorre un torrente giallastro con le rive nere e unte, attraversato dai tubi metallici dell’oleodotto. Portano il greggio alla raffineria di Viggiano, dove la torcia del metano brucia giorno e notte i fumi di scarico dell’impianto. Qui si estrae petrolio pari al 6% del fabbisogno italiano di carburante: gli esperti dell’Eni dicono di poter arrivare al 10%, circa 100mila barili al giorno, se gli si lascia mano libera su tecnologie e permessi.

Permessi che già ora abbondano. Il 70% della Regione Basilicata è “affittata” ai petrolieri, che vi lasciano appena il 7% dei loro guadagni: una briciola, rispetto al miliardo e 560 milioni di euro guadagnati, in media, da Eni e Shell in un anno di attività . La maggior parte delle trivellazioni si concentra in un fazzoletto di terra di pochi chilometri quadrati, nella Val d’Agri: è Parco Nazionale dal 2007, ma gli interessi dei petrolieri hanno vinto su tutto e i pozzi aumentano. Due mesi fa ne è stato fermato uno che sarebbe dovuto sorgere a 1.400 metri di altitudine, in pieno Parco: la Regione sta contrattandone i diritti con l’Eni.

Intanto i lucani si ammalano. Respirano un’aria densa di zolfo, anidride carbonica e metalli pesanti. Il numero dei casi di malattie infettive e respiratorie cresce costantemente, e già oggi supera del doppio la media nazionale. Scoperta antica: già nel 1996 i medici segnalarono l’incremento di decessi e casi di tumore ai polmoni nella zona, legati anche agli incidenti legati alle attività estrattive (su molti dei quali nessuno ha mai svolto un’indagine). Il rischio di contaminazione delle falde acquifere è elevatissimo, data la vicinanza tra i pozzi e i corsi d’acqua: e nessun sistema di monitoraggio è attivo nella zona.

Tutto questo si svolge in silenzio in fondo allo Stivale. Fa comodo a tutti, perchè a pagare sono due paesini che insieme non contano più di 3000 abitanti. Ma non tutto è silenzio. Oggi (l'articolo è del 2011, ndb), davanti al Ministero della Salute a Roma, i radicali hanno organizzato un sit in di protesta contro il “lassez faire” di Governo e Regione: porteranno al ministro Fazio il video-denuncia “La Valle dell’Agip”, realizzato dal segretario Radicali lucani Maurizio Bolognetti, che documenta gli effetti ambientali e sulla salute dei cittadini delle estrazioni petrolifere nella Val d’Agri. La richiesta è semplice: vigilate. Istituite una commissione di monitoraggio e vegliate sulla Basilicata. Non lasciatela affogare nel petrolio.

www.dirittodicritica.com

giovedì 18 ottobre 2012

Oltre sei aziende biologiche su 10 risiedono al Sud

Questo è il primo di una serie di focus incentrati su argomenti di particolare interesse per l’agricoltura italiana; il 6° Censimento generale dell’agricoltura dell'ISTAT ha infatti permesso di raccogliere informazioni sulla struttura delle aziende biologiche e di quelle con produzioni certificate DOP (Denominazione di Origine Protetta) e/o IGP (Indicazione Geografica Protetta).

Tali aziende sono di particolare importanza sia perché contribuiscono alla diffusione di forme di conduzione di terreni e di allevamenti compatibili con la tutela dell’ambiente, del suolo e della diversità genetica, sia perché consentono di promuovere la migliore qualità dei prodotti.

Sono 45.167 le aziende che al 24 ottobre 2010 risultano adottare metodi di produzione biologica per coltivazioni o allevamenti. Esse rappresentano il 2,8% delle aziende agricole totali.

Di queste, 43.367 aziende applicano il metodo di produzione biologico sulle coltivazioni (2,7% delle aziende in complesso con SAU) mentre 8.416 lo adottano per l’allevamento del bestiame (3,9% delle aziende in complesso con allevamenti). Sono invece 6.616 aziende quelle che utilizzano metodi di produzione biologica sia per le coltivazioni sia per gli allevamenti.

Il 62,5% delle aziende biologiche è attivo nel Sud e nelle Isole. Qui si concentra anche il 70,9% della superficie biologica complessiva. In particolare, la Sicilia è la regione dove si conta il maggior numero di aziende biologiche (7.873 unità); seguono la Calabria con 6.769 aziende e la Puglia, con 5.295.

La dimensione media della superficie biologica delle aziende interessate è di 18 ettari, notevolmente superiore a quella delle aziende in complesso (convenzionali e biologiche), per le quali il valore medio è pari a 7,9 ettari di SAU. In Sardegna, con una media di 43,8 ettari di superficie biologica ad azienda, si registrano le dimensioni unitarie più elevate; seguono Basilicata (23,7 ettari) e Puglia (22,8 ettari).

Le maggiori superfici biologiche investite riguardano i cereali da granella (oltre 223 mila ettari), seguiti dai prati permanenti e pascoli, esclusi i pascoli magri (oltre 172 mila ettari). Per questi due gruppi di colture le maggiori superfici biologiche sono localizzate rispettivamente in Basilicata (44.277 ettari, pari al 19,8% della superficie biologica complessiva nazionale investita a cereali da granella) e in Sicilia (43.725 ettari, ovvero il 25,3% della superficie biologica complessiva nazionale occupata da prati permanenti e pascoli).

In Calabria si registra la maggiore percentuale di superficie coltivata con metodo biologico rispetto alla SAU complessiva (17,7%).

mercoledì 17 ottobre 2012

Cantieri di Legalità, venerdì la presentazione del libro su Siani

Venerdì 19 ottobre alle ore 18, presso la Biblioteca Provinciale di Benevento, si terrà la presentazione del libro “Giancarlo Siani, passione e morte di un giornalista scomodo” di Bruno De Stefano.

Perché un libro su Giancarlo Siani a quasi trent’anni dal suo assassinio? La risposta è semplice: perché di questo giovane cronista ammazzato il 23 settembre del 1985, un lunedì, si parla tanto ma si sa ancora pochissimo, e talvolta quel che si sa non corrisponde totalmente alla realtà. Leggendo gli atti delle inchieste emerge, infatti, una storia assai più complicata nella quale si mescolano incomprensibili silenzi, palesi omissioni, tentativi di depistaggio, vuoti di memoria inspiegabili, goffe e ridicole contraddizioni.

Una ragnatela di inganni all’interno della quale Bruno De Stefano si muove con passione e coraggio. Nel nome di Giancarlo Siani e, finalmente, della verità.

www.cantieridilegalita.it

martedì 16 ottobre 2012

Regione Campania, finanza al gruppo consiliare Pdl

Nuova visita della Guardia di finanza in Consiglio Regionale della Campania. Le Fiamme Gialle stanno procedendo ad acquisire documenti, su delega della Procura di Napoli, nella sede del gruppo Pdl nell'isola F13 del Centro direzionale. Si continua a indagare quindi relativamente ai fondi destinati ai gruppi negli anni scorsi, ma la Guardia di Finanza ha dovuto acquisire anche documenti attinenti ad altri settori. (ilVelino/AGV)

lunedì 15 ottobre 2012

Trivellazioni, incontro con Maria Rita d'Orsogna a Foggia

Continua l'opera di sensibilizzazione e informazione da parte del movimento NO TRIV.
Venerdì 19 ottobre, ore 17.30, presso il Teatro del Fuoco a Foggia, nell'ambito del convegno: "Salute e sviluppo del territorio", la prof.ssa Maria Rita D'Orsogna incontrerà le associazioni e i cittadini per spiegare, con una relazione tecnico-scientifica, i rischi per l'ambiente e il territorio delle attività di prospezione e trivellazioni.

Maria Rita d'Orsogna, laureata in fisica, è professore associato presso il dipartimento di matematica della California State University at Northridge, a Los Angeles. Molto attiva dal 2007, si è distinta nella critica al fracking in Italia, e nel rilevare le connessioni tra trivellazioni e interessi delle lobby petrolifere.

Attraverso il suo blog "No all'Italia petrolizzata", svolge un'intensa attività d'informazione a supporto dei comitati cittadini contro le attività petrolifere nel territorio abruzzese e non solo.

Maria Rita torna periodicamente sul territorio, tiene conferenze, convegni e tenta democraticamente di avere un confronto con i politici locali e nazionali. Recentemente ha scritto una lettera aperta al ministro Passera e al ministro Clini, criticando senza mezzi termini i "deliranti" progetti di “petrolizzazione” dello Stivale.

Attualmente è in Italia per un ciclo di conferenze sul tema del fracking, dello shale gas e dei problemi connessi. Conferenze che la porteranno a toccare otto tappe cui si aggiungerà la conclusione negli USA, a New York, presso il Westchester Italian Cultural Center.

Un documentario del 2009 (Spero di conoscerLa presto, scritto e prodotto da Manichino d'Ottone), che racconta come è iniziato il movimento no triv abruzzese, presenta la D'Orsogna come la Erin Brockovich italiana.

Tratto da www.abitarearoma.net

domenica 14 ottobre 2012

Trivellazioni, Bianco e del Vecchio chiedono la convocazione di un consiglio

I consiglieri di maggioranza di Baselice Michele Bianco e Michele Del Vecchio hanno chiesto con una lettera la convocazione urgente di un consiglio comunale per affrontare la questione dei progetti presentati riguardanti la ricerca di idrocarburi sul territorio di Baselice. Dopo che nell’ultimo consiglio, la questione delle trivellazioni era stata “liquidata”, secondo i due consiglieri di maggioranza, in maniera ambigua, si chiede di affrontare nuovamente il problema in consiglio. Michele Bianco si dice preoccupato per eventuali trivellazioni sul territorio fortorino.

“Dopo l’ultimo consiglio, dove abbiamo affrontato in maniera superficiale la questione, mi sono preoccupato di approfondire la questione, - afferma il consigliere comunale – e siamo giunti alla conclusione, insieme al collega Michele Del Vecchio, che la questione va affrontata nuovamente e in maniera più dettagliata e con il coinvolgimento della cittadinanza, adottando una delibera secondo le linee guide immaginate dell’assessore provinciale all’Ambiente, Gianluca Aceto”.
Nel consiglio comunale del 17 settembre scorso, il sindaco nel trattare la questione, aveva affermato che il comune avrebbe valutato di volta in volta i progetti che sarebbero stati presentati, senza un no preventivo.

Ma, a quanto pare qualcuno in maggioranza non la pensa proprio così. Bianco e Del Vecchio sembrano, dopo un approfondimento, allarmati sulle conseguenze che potrebbero arrecare all’equilibrio ambientale di Baselice. “Oltretutto continua – Bianco – il nostro è un territorio a grande rischio sismico, e questo è già un valido motivo per dire no alle trivellazioni. Viviamo già in un territorio dove il dissesto idrogeologico è diffuso, non possiamo permettere che la situazione venga aggravata maggiormente da progetti di ricerca di idrocarburi, che danneggerebbero - conclude Bianco - l’equilibrio ambientale. E visto che la ricaduta economica per le comunità in cui le trivellazioni avvengono è scarsa è preferibile opporsi a tali progetti”.
Le trivellazioni tengono banco. Le preoccupazioni di amministratori e cittadini sono concentrate soprattutto sull’impatto ambientale che esse possono avere sul territorio. Il sindaco di Baselice, conferma la linea possibilista, a patto che le aziende a cui sarà permesso la ricerca di idrocarburi sul territorio rispetterà i vincoli ambientali e se, naturalmente, saranno beneficiati dal punto di vista economico le comunità oggetto delle trivellazioni.

In questi ultime settimane, intanto, molti comuni dell’area del Fortore e del Tammaro hanno adottato delibere nelle quali si esprimeva parere negativo ai progetti di ricerca di idrocarburi presentati da alcune aziende, nel rispetto delle richieste fatte dall’assessore provinciale Gianluca Aceto.

(Tratto da Ottopagine/Benevento)

giovedì 11 ottobre 2012

Baselice, trivellazioni petrolifere. Ecco l'interrogazione dei consiglieri Bianco e Del Vecchio

Postiamo integralmente l'interrogazione consiliare dei consiglieri comunali Michele Bianco e Michele del Vecchio

Al Sig. Sindaco
Comune di Baselice
Al Segretario Comunale
Dott.sa Frascino


Oggetto: Interrogazione Consiliare.


I sottoscritti Bianco Michele e Del Vecchio Michele in qualità di consiglieri comunali del Comune di Baselice,

• Visto il fax inviato all'Ente in data 12/07/2012 dalla Provincia di Benevento nel quale si evidenza che l'assessore all'ambiente ha convocato 19 sindaci, tra i quali il sindaco di Baselice, e presidenti Comunità Montane del Fortore, Titerno e Alto Tammaro, avente come oggetto la richiesta di autorizzazione avanzata da tre società di ricerca idrocarburi liquidi e gassosi;

• Considerato appunto che tali trivellazioni interesserebbero anche il nostro comune, oltre che l'intera area del Fortore, e che di tale iniziativa vada documentata l'amministrazione e informata l'intera cittadinanza;

• Ritenendo che le suddette ricerche possono arrecare un grave danno all'ambiente e al territorio comunale;

chiediamo che venga discusso e messa ai voti la bozza di delibera di Consiglio così come suggerita dall'Assessore all'Ambiente della Provincia di Benevento, Dott: Aceto.

Si allega copia del fax con le relative proposte.

I Consiglieri
(segue firma)

ARTICOLI PUBBLICATI IN QUESTO BLOG
Il Quaderno.it - A rischio acqua e sorgenti del Fortore

mercoledì 10 ottobre 2012

STOP TRIVELLE NEL FORTORE


L'ENNESIMO SACCO DEL FORTORE SI STA CONSUMANDO NELL'INDIFFERENZA GENERALE, DELLE ISTITUZIONI E DELLA CLASSE POLITICA LOCALE.

martedì 9 ottobre 2012

Psaut, Il comitato pro 118 contro la chiusura del servizio a Fioiano e Ginestra

Un secco “no” alla chiusura del servizio di 118 nei comuni di Foiano di Val Fortore e Ginestra degli Schiavoni. E' quanto è stato ribadito alla cittadinanza fortorina dal comitato pro 118 Foiano-Ginestra, rappresentato da Donato Iampietro e Lucio Iuliano, in merito alla decisione da parte dell'Asl sannita di aprire il PSAUT (Postazioni fisse di primo soccorso territoriale) a San Bartolomeo in Galdo e togliere il servizio di assistenza sanitaria ai due comuni fortorini.

Nella denuncia del Comitato si parla anche del trasferimento dei 12 medici, che dovrebbero passare dai presidi 118 di Ginestra degli Schiavoni e Foiano di Val Fortore alla struttura di San Bartolomeo.

“Il Direttore Generale dell’ASL Michele Rossi – si chiedono Iampietro e Iuliano sul trasferimento dei sanitari - ha tenuto conto di quanto prevedono le “Nuove linee guida per la organizzazione dei presidi di assistenza urgenza territoriale” cioè che la eventuale ridefinizione delle sedi PSAUT e delle ubicazioni dei mezzi di soccorso, coordinati dalla Centrale Operativa territorialmente competente, deve tener conto delle caratteristiche geomorfologiche del territorio e della rete ospedaliera della emergenza sanitaria (DEA), nonché del rispetto dei tempi di percorrenza previsti dalla normativa nazionale?”.

E ancora a proposito delle emergenze atmosferiche nel periodo invernale: “I dirigenti Asl sono a conoscenza di cosa rappresenta il valico Casone Cocca per noi fortorini, soprattutto nel periodo invernale ed in situazioni di emergenza?”.
“Lo PSAUT – aggiungono nel comunicato - è una struttura sanitaria, che secondo noi, comporta dei rischi, sia per gli operatori che per i pazienti. E’ impensabile che ci sia una esatta scelta da parte del cittadino che sta male, il quale istintivamente si reca nella struttura sanitaria più vicina, senza sapere che lo PSAUT non è un Pronto Soccorso e che quindi non ci sono un cardiologo, un rianimatore, un radiologo e una sala operatoria. Per cui, rischia di incorrere in inutili peripezie prima di giungere nella struttura sanitaria appropriata. Ci si chiede – continuano - perché può essere aperto un presidio PSAUT in deroga alle attuali misure restrittive regionali e non si possono “reclutare” 12 medici a Benevento, senza stravolgere un servizio che funziona perfettamente”.

“Il costituendo Comitato pro 118 Foiano-Ginestra, insieme a tutta la popolazione della Val Fortore – conclude la nota - ritiene che lo PSAUT a San Bartolomeo in Galdo insieme ai due presidi SAUT esistenti rappresenterebbe, per i cittadini della Val Fortore, una ottimale organzzazione dell’emergenza territoriale 118”.



(fonte: da "NTR24")

domenica 7 ottobre 2012

La fine della Provincia e la 'balcanizzazione' del Sannio

di Billy Nuzzolillo

(Sanniopress) – Alla fine la montagna partorì il topolino. Dopo lo stucchevole consiglio regionale celebratosi a Villa dei Papi e l’illusione che eventuali trasmigrazioni territoriali potessero garantire i requisiti minimi di sopravvivenza, la conferenza permanente della Regione Campania con le altre Autonomie locali (cioè, Province, Comuni e Comunità Montane) ha sostanzialmente posto fine alla lenta agonia della Provincia di Benevento.

Le residue speranza di salvare il Sannio sono, infatti, affidate alla Corte Costituzionale e ad un eventuale e clamoroso dietrofront del Governo Monti, dettato dalle possibili ripercussioni del taglio delle Province sul voto politico in programma in primavera. Ovvero, le speranze sono ridotte al lumicino.

Nel frattempo, in questi giorni, si discuterà su dove ubicare il capoluogo della nuova provincia irpino-sannita e, conoscendo il diverso livello qualitativo delle due classi politiche, non è difficile prevedere che Avellino alla fine eviterà lo smacco di perdere il primato amministrativo, così come in passato riuscì a deviare il percorso dell’autostrada.

Un aspetto che, invece, viene in queste ore sistematicamente ignorato da politici e commentatori è il rischio di “balcanzizzazione” dell’ex provincia di Benevento.

A Colle Sannita hanno già avviato le procedure per passare al Molise. A Baselice stanno studiando l’iter per indire un analogo referendum. Essendo Avellino ancora più distante di Benevento, è facile prevedere che se il capoluogo della nuova provincia non dovesse essere Benevento a San Bartolomeo in Galdo, e nel Fortore più in generale, divamperà presto la fiamma secessionista.

Lo stesso, poi, potrebbe succedere nella valle del Titerno (Pietraroja, Cusano e Cerreto), nell’alto Tammaro (Morocne, Pontelandolfo, S. Croce del Sannio,) e sul versante casertano. A Limatola già ne parla da settimane e altrettanto potrebbe accadere a S. Agata dei Goti e in valle Telesina, dove la Fondo Valle Isclero consente di raggiungere il capoluogo di Terra di Lavoro in pochissimo tempo.

Insomma, il rischio è concreto e farebbero bene a preoccuparsi anche i politici irpini, che in queste settimane hanno già dimostrato di non essere all’altezza dei propri predecessori.

venerdì 5 ottobre 2012

TRIVELLE D'ITALIA

Sabato 6 ottobre alle ore 18, presso la Biblioteca Provinciale di Benevento, si terrà la presentazione del libro “Trivelle d’Italia” di Pietro Dommarco, giornalista di Altreconomia specializzato in tematiche ambientali.

Il Bel Paese è oggi un gruviera crivellato da 1000 e più buchi, alla ricerca di greggio e gas. In Italia le compagnie pagano royalties basse. “Trivelle d’Italia” racconta questo “buco” nel cuore, che ha portato pochi vantaggi ai territori, poca occupazione e infiniti lutti, per i lavoratori e per l’ambiente.

Un’analisi che scende in profondità e percorre numeri e storie dei piccoli Texas italiani, dalla Basilicata alla Pianura padana, dal mare della Sicilia a Porto Marghera, tra amministrazioni compiacenti e rifiuti tossici.

www.cantieridilegalita.it

giovedì 4 ottobre 2012

Spina ai forestali: "I soldi saranno usati per pagare gli arretrati 2011"


Volevano essere rassicurati sulla ripartizione dei fondi (950mila euro) destinati dalla Regione alla comunità montana del Fortore gli operai, circa una sessantina, che ieri mattina hanno incontrato i vertici dell’ente. Rassicurazioni che sono puntualmente arrivate da parte del presidente dell’ente Zaccaria Spina e il suo vice Salvatore Brancaccio. “I soldi che sono stati assegnati alla comunità montana – ha detto il presidente – saranno destinati al pagamento degli arretrati del 2011 agli operai forestali”. La cifra che gli operai devono riscuotere per gli arretrati del 2011 (novembre, dicembre e tredicesima) ammonta a circa 880mila euro, secondo i calcoli effettuati dagli uffici tecnici dell’ente.

L’incontro, che martedì pomeriggio si era provato a spostare a giovedì (domani, ndr), si è tenuto ieri mattina presso la sala consiliare della comunità montana. I forestali avevano chiesto l’incontro per ottenere chiarimenti in merito alla distribuzione dei fondi che la Regione Campania ha assegnato all’ente, a causa delle voci che circolavano riguardo alla destinazione delle somme ad altre questioni aperte dell’ente. Nella sala si respirava il clima di rabbia e di disperazione degli operai che ancora una volta hanno sottolineato la drammaticità della loro condizione. “Bollette che non riusciamo più a pagare, non riusciamo a mandare i nostri figli a scuola, e a stento riusciamo a fare la spesa”. Hanno spiegato gli operai. Una vicenda che pare cominciare a dare qualche segno di speranza, anche se sono ancora molte le cose da risolvere. Se per il 2011, la vertenza dei forestali sta per giungere al capolinea, resta ancora il problema del 2012. Le certezze a quanto pare sono poche. Una è quella che il procedimento intrapreso con l’Inps, pare vada in porto.

Ieri mattina il segretario generale della comunità montana aveva consegnato tutta la documentazione all’istituto previdenziale. Ora si tratta solo di integrare alcuni documenti. L’altra è quella dei fondi Fas. Al momento non ci sono certezze sull’utilizzo dei Fondi delle Aree Sottoutilizzate. C’è chi dice che saranno disponibili solo dal momento della loro approvazione, quindi dal mese di agosto 2012, c’è chi spera invece possano essere retroattivi. Ma dalla Regione, per ora, nessun chiarimento in merito.

Come sempre in questi casi c’è chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi mezzo vuoto. Anche se soddisfatti delle rassicurazioni fatte dal presidente, gli operai restano scettici sui tempi. Volevano certezze in merito ai pagamenti alle date, certezze che però il presidente non si è sentito di dare. “Se la macchina burocratica non si inceppa – ha dichiarato Spina – entro la fine di ottobre potrebbero arrivare sia i soldi del 2011 e sia i soldi relativi alla cassa integrazione per motivi atmosferici delle giornate di inizio 2012”. Dunque si resta in attesa di notizie più esatte rispetto ai tempi di pagamento.

(Tratto da Ottopagine/Benevento)

mercoledì 3 ottobre 2012

Fortorina, ecco la proposta di Ziccardi

Qualche settima fa sette sindaci fortorini si sono incontrati a Molinara per discutere e promuovere un progetto del tratto di strada che dovrebbe collegare San marco dei Cavoti con San Bartolomeo in Galdo.

In quell’occasione si è pensato di istituire un tavolo istituzionale coordinato dal sindaco di Molinara Giuseppe Addabbo, per spingere le istituzioni nazionale e regionali a finanziare un progetto allo studi del ministero delle finanze realizzato dal geologo Eliseo Ziccardi. L’attuazione di tale progetto, dire del geologo, risolverebbe il 60% dei problemi che attualmente affliggono il Fortore. Lo studio di fattibilità, anche attraverso uno studio geologico, della strada di completamento della strada fortorina, che attualmente da Contrada Mosti (Benevento) arriva a San Marco dei Cavoti, condotto da Eliseo Ziccardi, sarebbe un tratto alternativo a quello esistente, e accorcerebbe le distanze di oltre 10 chilometri tra San Marco e San Bartolomeo.

Il progetto del tratto di valico alternativo all’esistente che prevede la realizzazione di un tunnel di circa 1800 metri più un viadotto di circa quattro chilometri più i tre svincoli previsti e tutti i lavori di adeguamento, secondo il calcolo del dottor Ziccardi si aggirerebbe intorno ai 140 milioni di euro. L’opera potrebbe essere finanziata, sempre secondo lo studio effettuato dal geologo Ziccardi attraverso i 30 milioni di euro del protocollo di intesa tra Regione Campania, Anas e Provincia di Benevento più i foni Fas.

La fortorina servirebbe, compreso il tratto che si sta realizzando da Contrada Mosi a San Marco dei cavoti, ben 12 comuni: Baselice, Castelvetere, Foinao di Valfortore, Fragneto l’Abate, Ginestra degli Schiavoni, Molinara, Montefalcone, Pesco Sannita, Pietrelcina, San Bartolomeo in Galdo, San Giorgio la Molara e San Marco dei Cavoti, per un bacino di circa 27mila abitanti.

Il passante di Valico immaginato dal geologo Eliseo Ziccardi, oltre ad accorciare le distanze del Fortore con il capoluogo, risolverebbe anche l’annoso problema delle nevicate invernali che spesso isolano il territorio fortorino grazie al tunnel previsto dal progetto. Il nuovo tratto di strada abbatterebbe problemi quali l’isolamento economico e sociale. Ridurrebbe la disoccupazione, lo spopolamento e l’emigrazione giovanile. Migliorerebbe i collegamenti per quanto riguarda le scuole e l’università senza contare che si accorgerebbe di molto il soccorso e l’emergenza sanitaria rispetto ai presidi ospedalieri del capoluogo. La variante di valico dare un ulteriore impulso al turismo dando nuova linfa alle strutture agrituristiche e alberghiere del territorio.

L’attuale percorso, è disagevole e si snoda attraverso tornanti di montagna spesso dissestati a causa delle condizioni idrogeologiche disastrose del territorio, e rendono i collegamenti con il capoluogo interminabili e faticosi. Con la Variante di Valico del Casone Cocca si ridurrebbero le distanze e si migliorerebbe di molto i collegamenti e anche la qualità della vita degli abitanti del Fortore.

(tratto da Ottopagine/Benevento)

Baselice, il Pd e il Fortore


lunedì 1 ottobre 2012

Psaut, le reazioni dei sindaci del Fortore


Postiamo un altro articolo apparso sul quotidiano "Ottopagine/Benevento" dal titolo: "I sindaci: «Nessuna decisione senza averci consultato». Canonico, Addabbo, Cocca e Paragone contro la notizia della chiusura dei Saut di Foiano di Valfortore e Ginestra"

Tutti d’accordo sull’apertura del Psuat, a patto che non ci sia un impoverimento del servizio d’emergenza sul territorio fortorino. La notizia che circola ormai da giorni sull’apertura del presidio di San Bartolomeo in Galdo, con la chiusura dei Saut di Foiano di Valfortore e di Ginestra degli Schiavoni, non piace ai sindaci di Baselice, Molinara, San Giorgio la Molara e San Marco dei Cavoti.

“Se questa notizia è vera, ancora una volta le scelte si fanno senza consultare gli enti territoriali. E’ una scelta – afferma il primo cittadino di Baselice Canonico –che penalizzerà ancora una volta le popolazioni del Fortore”. Ancora più duro Luigi Paragone, che si dice pronto a dare battaglia in caso il piano deciso dai vertici dell’Asl è quello che circola in questi giorni. “Scenderò in campo contro tutto e tutti se è necessario per difendere i cittadini da me rappresentati. E’ un piano senza logica”.

Dura anche la reazione di Franco Cocca sindaco di San marco dei Cavoti. “Se queste sono le intenzioni dei vertici dell’Asl – dichiara il primo cittadini di San Marco – mi devo spiegare qual è il criterio di scelta. Aprire il Psaut a San Bartolomeo va bene, ma ci spiegassero come vogliono riorganizzare il servizio di emergenza sul resto del territorio, perché così non si fa altro che peggiorare una situazione già difficile. Comunque al di là delle voci che circolano, sono fiducioso nell’operato dell’Asl. Anche perché sono dei professionisti e conoscono bene il territorio. Se stanno preparando un piano per la riorganizzazione dell’emergenza sul territorio, lo faranno in modo da non penalizzare le comunità fortorine, ma opereranno solamente per migliorare l’ offerta sul territorio”.

Giuseppe Addabbo, sindaco di Molinara spera che prima di qualsiasi decisione saranno consultati gli enti territoriali, altrimenti “sarà l’ennesima beffa per il Fortore”. Chi ha piena fiducia nei vertici dell’Asl è il sindaco di Castelfranco in Miscano Pio Antonio Morcone. “Credo che qualsiasi scelta faccia il direttore generale, sia una scelta ponderata e fatta con criterio”. Chi invece non commenta la notizia dell’apertura del Psaut sono i sindaci di Ginestra, Zaccaria Spina e quello di San Bartolomeo in Galdo Vincenzo Sangregorio. Dall’Asl dicono che al momento non c’è nessun atto, e nessuna decisione rispetto all’apertura del presidio di San Bartolomeo. Stiamo lavorando e ragionando sui modi e sui tempi di apertura del Psaut”. Afferma il dottor Ventucci, direttore saniratio dell’Asl BN1.

Dunque il Psaut di San Bartolomeo in Galdo continua a far discutere. Con una delibera n° 103 dell’8 ottobre 2010 il commissario Ad Acta autorizzava l’apertura del Psaut, trasferendo gli operatori del 118 di Foiano Valfortore nella struttura di san Bartolomeo in Galdo. Questo atto provocò la reazione dei sindaci che chiesero all’allora commissario Ad Acta Di Salvo un incontro, incontro che si tenne il 27 ottobre del 2010 e nel quale si trovò un accordo che prevedeva l’apertura del presidio di San Bartolomeo mantenendo i Saut di Ginestra e Foiano.

A quell’incontro oltre al commissario Ad Acta, c’erano i sindaci di Montefalcone, San Bartolomeo in Galdo, Foiano di valfortore, Molinara, Baselice, Ginestra degli Schiavoni e San Marco dei Cavoti. La storia ci dice che dopo due anni il presidio di San Bartolomeo è ancora chiuso. Pare che la causa della mancata apertura fosse la non agibilità dei locali che dovevano ospitare il Psaut. Agibilità che in questi giorni pare sia arrivata.

(tratto da Ottopagine/Benevento)

venerdì 28 settembre 2012

Psaut sì... Psaut no...

Postiamo un interessante articolo pubblicato ieri sul quotidiano "Ottopagine" edizione Benevento

La notizia dell’apertura del Psaut ha creato scompiglio nella comunità fortorina. C’è chi esulta, c’è chi attende notizie ufficiali e c’è chi protesta. Secondo indiscrezioni pare che sia prossima l’apertura del presidio di primo intervento, attiva 24 ore su 24 di San Bartolomeo in Galdo. Ma ciò comporterebbe il ridimensionamento del Saut di Ginestra degli Schiavoni.

Qui, infatti, resterebbe solo un ambulanza non medicalizzata, mentre sarebbe soppresso il 118 di Foiano Valfortore. I dodici medici che operano attualmente nei due Saut saranno trasferiti nel presidio sanitario di San Bartolomeo in Galdo. Questo ha provocato la reazione di cittadini e amministratori. Un “no comment” secco quello di Zaccaria Spina. “Aspetto che questa notizia sia ufficializzata dall’ Asl”, queste le uniche parole del primi cittadino di Ginestra degli Schiavoni. Un “no comment” anche da parte di Vincenzo Sangregorio, sindaco di San Bartolomeo in Galdo. “Non ho ricevuto nessuna comunicazione. Aspetto che qualcuno mi chiami prima di fare delle dichiarazioni. Troppe volte nel passato ci sono state notizie di prossime aperture, poi puntualmente smentite dai fatti. Ho piena fiducia nei vertici dell’Asl e soprattutto nel direttore generale Michele Rossi”.

Chi invece commenta la notizia è Michele Maffeo, sindaco di Foiano di Valfortore. “Ben venga l’apertura del Psaut di San Bartolomeo, a patto che questa non penalizzi il territorio. Spero che le notizie che giungono dalla stampa non sia vere. Se, invece, tali notizie saranno confermate – afferma Maffeo – sarebbe una sconfitta per il territorio fortorino. Resto in attesa di comunicazioni ufficiali, confidando nella professionalità e competenza dei vertici dell’Asl. Ricordo - conclude il primo cittadino di Foiano - che il piano redatto nel 2010 prevedeva un’implementazione del servizio e non un ridimensionamento”.

Infatti, dal piano redatto nel 2010, risulta che sarebbe stato potenziato l’assistenza emergenziale sul territorio. Il presidio di San Bartolomeo/Foiano prevedeva l’impiego di 11 medici lasciando invariato il Saut di Ginestra con 6 medici (Tab. III, pagina 22 del decreto del commissario Ad Acta n° 49 del 27 settembre 2010). (Tratto da Ottopagine-Benevento)