
“A Baselice si sta costruendo una dinastia politica, c'è un ritorno alla Monarchia”. Questo il passaggio più forte del primo comizio elettorale di Domenico Canonico. Il riferimento è alla consegna del testimone da parte del sindaco uscente Nicolino del Vecchio al primogenito Antonio.
“Perché non è una questione personale, ma è una questione politica”, ha detto più volte il leader dell’opposizione. Il quale ha poi ribadito il concetto: “A nulla è servito votare nel 1948 per la Repubblica se poi a Baselice si assiste ad un ritorno alla Monarchia”.
Poi ha ringraziato tutti i sindaci che si sono succeduti nel tempo: “Hanno fatto quel che potevano per il paese”. “Ma oggi si è - sempre secondo Canonico – ad una passaggio storico importante. C’è bisogno di mettere in campo le professionalità migliori per il bene del paese”. E aggiunge: “Noi ce le abbiamo”.
Tra le trecento e le quattrocento le persone affluite ad ascoltare il debutto politico della lista “La nostra terra”. In una serata estiva, quella di ieri, il candidato a sindaco li ha presentati uno per uno i componenti della nuova compagine politica(“La maggior parte figli di contadini che si è fatta con i propri sacrifici”). E gli aspiranti consiglieri erano sul palco lì intorno a lui: quasi a simboleggiare la forza del gruppo.
Un discorso tutto sommato moderato, equilibrato. Canonico ha messo più volte l’accento sui fondi all’agricoltura. E il suo impegno in passato è stato – anche in collaborazione con l’attuale maggioranza – proprio quello di far ottenere ai coltivatori i contributi regionali ed europei (“Sarò sempre al vostro fianco”, il messaggio indirizzato a loro).
In seguito il capolista ha parlato delle cose da fare in caso di vittoria. Con i proventi dell’eolico costituire una cooperativa di giovani che si occupano della pulizia e del decoro del paese (“In modo da dare un lavoro stabile alle nuove generazioni”).Occupare nel settore “i giovani meritevoli e bisognosi“. Risolvere per sempre il problema del traffico di via Santa Maria. Togliere l’Ici sulla prima casa agli emigranti (“Perché non è possibile che chi se l’è fatta con tanti sacrifici debba pagarci su anche le tasse”). Costruire nuovi depuratori dato che ad oggi solo il 10 per cento delle acque reflue è filtrato. Dotare il paese di una linea Internet veloce. Infine, far decollare una volta per sempre l’ospizio di via Cardarella.
La palla ora passa all’avversario.
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