giovedì 1 dicembre 2016

Riforma costituzionale, la studentessa 'Ecco le ragioni del mio No'

di Beatrice Barbato

Non si può votare Sì per dare continuità a un governo, o No per mandarlo a casa. Qui non si parla di essere pro o contro Renzi, si parla dell’Italia. La riforma costituzionale dovrebbe andare ben al di là dello schieramento politico che lo propone, dovrebbe essere un lavoro gestito in maniera unitaria e che unisce perché al di sopra delle questioni di partito, ma questo, presuppone una coscienza politica diffusa che intorno a me purtroppo non vedo, né a partire dall’alto, né dal basso, e questo dovrebbe far riflettere.


Ci vuole coraggio per cambiare, ma ci vuole coraggio anche a dire No per non accontentarsi. Come studentessa e come giovane cittadina, penso che con la costituzione del 1948 ci sia stata lasciata sia una bella eredità. 

Non tanto nelle strutture istituzionali che si possono cambiare se obsolete, ma per il messaggio di fondo e il metodo. Valori da cui non dovremmo prescindere.

La nostra Costituzione celebra l’unità, la rinascita, il compromesso nobile. Quello che vedo oggi è opportunismo e scarsa competenza.

È meglio un sistema vecchio e solido piuttosto che un sistema confuso e che ispira ben poca fiducia solo per lanciare un messaggio.

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