di Michela Bilotta*
La situazione attuale ha reso ancora più evidente la fragilità degli
equilibri ambientali del pianeta e la necessità di preservarli. La crescente
devastazione dei territori e della biodiversità è un fenomeno di cui si parla
molto, ma contro cui si agisce poco.
Ecco perché il momento è più che mai opportuno per ripensare ai nostri stili di vita come occasione per avvicinarci alla
natura con rispetto e per rilanciare la nostra economia in un’ottica di
sostenibilità.
Perché non farlo anche per le nostre modalità di
viaggio?
E’ questa la proposta delle Città Libere dai
Pesticidi, rete europea ideata da PAN Europe, che riunisce
comuni piccoli e grandi che hanno vietato l’uso dei pesticidi nelle loro aree
verdi, per tutelare la salute dei cittadini e proteggere l’ambiente.
Fare una scelta ecologica è possibile, anche nelle
nostre opzioni di viaggio. Preferire luoghi che uniscono bellezza e benessere, in
cui le aree verdi non vengono trattate con pesticidi chimici, ma con
alternative sostenibili, significa vivere l’aspetto più autentico della
dimensione di scoperta propria del viaggiare.
Molte destinazioni del turismo slow si configurano
come luoghi alternativi ai classici circuiti del turismo di massa, luoghi
autentici dove oltre alle bellezze artistiche e paesaggistiche gli ospiti possono
godere del benessere dato dal rispetto per l’ambiente.
Non solo. Spesso si crede erroneamente che turismo
lento significhi immobilismo. Niente di più lontano dal vero. I comuni che
hanno abbracciato l’idea di un turismo
senza pesticidi sono impegnati in prima linea in progetti di green economy,
a supporto di un’economia circolare che ha nel riuso e nel riciclo i suoi punti
di forza. Il futuro dell’economia è verde, come si evince dalle iniziative in
corso e in programma nell’agenda europea.
Lo ha ben capito l’Associazione Borghi Autentici
d’Italia che è entrata a far parte del circuito delle Città Libere dai Pesticidi
e i cui borghi propongono un’esperienza completa ai propri ospiti, percorsi
pedonali e ciclabili, arte, cultura, accoglienza e, in molti casi, iniziative
legate a prodotti biologici a chilometro
zero, perché le persone acquistino consapevolezza del potere sociale,
economico e culturale dei prodotti locali.
Tante e varie le proposte. Qualche esempio?
A Sorradile, in Sardegna (OR), è possibile visitare un meraviglioso
giardino fenologico, che si estende su una superficie di 500 mq e presenta una grande
varietà di piante autoctone.
Roseto Capo Spulico, in provincia di Cosenza, Bandiera Blu e Bandiera Verde per l’agricoltura, propone deliziosi prodotti biologici, dalla famosa ciliegia locale all’olio d’oliva e ai piselli. Se andate, invece, a visitare la suggestiva Melpignano, in provincia di Lecce, non meravigliatevi di trovare un pacifico asinello che bruca l’erba in totale libertà: si tratta di Geo, “l’asino-tosaerba” per le aiuole e gli spazi pubblici del Comune.
Infine a Fallo (CH), dove hanno escluso da anni l’utilizzo
dei pesticidi, è in fase di realizzazione una riserva naturale dedicata alla
lontra. “Aderire al
network delle Città Libere dai Pesticidi è stata una scelta in linea con la
centralità che nei borghi autentici assumono le pratiche di sostenibilità
ambientale, l’attenzione alla qualità della vita delle persone che li abitano e
una convinta strategia per il contrasto al cambiamento climatico - afferma
Rosanna Mazzia, Presidente dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia.
Poniamoci in una dimensione di ascolto, lasciamo che
questi luoghi ci insegnino qualcosa, ma soprattutto rendiamoci protagonisti di
un cambiamento concreto attraverso scelte attive e comportamenti critici che
pongano l’ambiente al centro del nostro futuro.
*Pan Europe
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