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mercoledì 16 dicembre 2015

Stipendi, la protesta dei lavoratori forestali del Fortore

La protesta dei forestali del Fortore
“Siamo senza stipendi da 18 mesi”. Continua la via crucis dei lavoratori forestali della Comunità montana del Fortore, che per protesta hanno bloccato Ponte Setteluci (l'ex statale 369 tra Baselice e San Bartolomeo) per il mancato pagamento degli arretrati del 2014 e di tutti quelli del 2015. 

lunedì 6 luglio 2015

Vertenza forestali del Fortore: lavoratori da 18 mesi senza stipendio

Diciotto mesi senza stipendio e senza certezze lavorative. Prosegue la vertenza dei lavoratori forestali della Comunità montana del Fortore che questo pomeriggio si sono incontrati alla Cgil di Benevento per  fare il punto della situazione.

Vertenza forestali del Fortore: lavoratori da 18 mesi senza stipendio. La Cgil promette nuove battaglie legali | Sindacati | news | NTR24 - l'informazione sul web

lunedì 1 giugno 2015

Regionali, il Fortore protesta astenendosi in massa

C’era da aspettarselo. 

Dopo decenni di promesse elettorali non mantenute (vedi ad esempio l’agognata Fortorina) il Fortore ha dato un segnale politico forte: astensione di massa dal voto regionale. 

Per molti è un’eresia. Ma anche il non-voto è una scelta politica. Piaccia oppure no.

mercoledì 25 febbraio 2015

Forestazione, la lettera di un operaio della Comunità Montana del Fortore: 'Attendiamo risposte certe'

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un operaio della Comunità Montana del Fortore, Filippo Coduti, che ha voluto portare all'attezione per l’ennesima volta le ormai esasperate condizioni dei lavoratori forestali della Regione Campania.
"Ormai - scrive - ad ogni incontro ci sentiamo sempre dire le stesse cose, ma senza mai una risposta concreta. Voglio ancora credere nelle istituzioni e che vanno rispettate.

Non voglio cercare i colpevoli di questa drammatica situazione a tutti i costi, e questo invito lo faccio a tutti gli operai, troppi errori sono stati fatti… ma il nostro obbiettivo deve essere un altro.

Il nostro settore della forestazione - aggiunge nella missiva - non può restare indifferente alla Regione Campania, non è più tollerabile che questa giunta continua a promettere risorse a tutti, ma di fatto le promesse non sono mai mantenute, davanti alla serietà, alla professionalità e maturità, con i quali tutti gli operai stanno affrontando questa situazione e vertenza estremamente difficile.

Voglio invitare per l’ennesima volta tutti gli operai, sindacati CGIL-CISL-UIL, Presidenti di tutte le Comunità Montane a ricompattare e ricostruire un settore che ci appartiene.

Credo - prosegue - che tutti i Presidenti delle Comunità Montane, assessori, sindacati, debbano riunirsi alla svelta per valutare con responsabilità, serietà una soluzione definitiva per un settore che non deve assolutamente morire.

Ribadisco che siete stati eletti da noi cittadini è che avete l’obbligo di dare risposte concrete, risposte certe! Siamo tutti - conclude Coduti - lavoratori indignati, amareggiati, arrabbiati".

Forestazione, la lettera di un operaio della Comunità Montana del Fortore: 'Attendiamo risposte certe' | Fortore | news | NTR24 - l'informazione sul web

mercoledì 9 luglio 2014

Esplode la protesta dei lavoratori forestali: i sindacati occupano la sala consiliare della Regione

Termina la protesta dei lavoratori forestali alla Regione Campania. I segretari regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil dopo aver occupato l'aula consiliare hanno incontrato il presidente del consiglio di palazzo Santa Lucia, Pietro Foglia, che ha contattato l'assessore alle Finanze, Gaetano Giancane, quello all'Agricoltura, Daniela Nugnes.
Esplode la protesta dei lavoratori forestali: i sindacati occupano la sala consiliare della Regione Campania | Sindacati | news | NTR24 - l'informazione sul web

martedì 8 luglio 2014

Anche una delegazione sannita alla manifestazione a Napoli il 9 luglio per i forestali

I lavoratori sanniti, dipendenti delle Comunità Montana del Fortore, Alto-Tammaro-Titerno, Taburno, amministrazione Provinciale e STAPF, parteciperanno in massa. I lavoratori forestali del Sannio partiranno da Benevento con bus e pullman alla volta di Napoli con l’obiettivo di presidiare i lavori Consiliari presso la sede Regionale del Centro Direzionale.
Anche una delegazione sannita alla manifestazione a Napoli il 9 luglio per i forestali

venerdì 6 giugno 2014

Comunità Montana del Fortore: ai forestali erogata parte delle spettanze

Una boccata di ossigeno è in arrivo per gli operai forestali della Comunità Montana del Fortore. E’ stata infatti, erogata una trance dei fondi spettanti relativi all'anno 2013 in materia di forestazione.

La Regione Campania ha provveduto, proprio in questi giorni, ad accreditare presso la Comunità Montana del Fortore la somma di circa 800mila euro che serviranno per pagare una parte degli emolumenti spettanti agli addetti alla forestazione, oltre agli oneri previdenziali dovuti.

Comunità Montana del Fortore: ai forestali erogata parte delle spettanze del 2013 | sannio | news | NTR24 - linformazione sul web

giovedì 29 maggio 2014

FATTORIE E ORTI SOCIALI, APPROVATO IL REGOLAMENTO REGIONALE PER L’AGRICOLTURA “CHE INCLUDE”

Via libera definitivo al regolamento che renderà operativa la legge regionale del 2012 in materia di agricoltura sociale. Con l’approvazione della giunta regionale si fa chiarezza sull’applicazione di una norma che offre al primo settore un ruolo più ampio della sola produzione di cibo e tutela del territorio. Il lavoro agricolo e le aziende diventano così riferimento più ampio e si aprono a nuove opportunità.

Per agricoltura sociale s’intende l’attività agricola svolta per generare benefici inclusivi e promuovere l’inserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati e a rischio di emarginazione, nonché lo sviluppo e la coesione sociale delle comunità locali. L’attività può essere svolta anche in forma associata, purché sia integrata in modo sostanziale e continuativo nell’attività agricola l’offerta di servizi attinenti alle politiche sociali per le famiglie, le persone con disabilità fisica e mentale, le persone a rischio di esclusione sociale, concertati con le pubbliche amministrazioni.

La fattoria sociale deve essere un’impresa economicamente e finanziariamente sostenibile, la cui conduzione di una o più delle attività agricole, zootecniche, forestali, florovivaistiche, di apicoltura e di acquacoltura, è condotta con etica e responsabilità verso la comunità e l’ambiente e svolge l’attività produttiva in modo integrato con offerta di servizi culturali, educativi, assistenziali, formativi ed occupazionali a vantaggio dei soggetti deboli, in collaborazione con le istituzioni pubbliche e con il terzo settore per attivare relazioni e servizi atti ad offrire risposte ai bisogni locali unitamente ad una o più attività.

Queste possono essere: attuazione di politiche attive di inserimento socio-lavorativo di persone appartenenti alle fasce deboli; svolgimento di percorsi di inserimento socio-lavorativo di tipo formativo-sociale attraverso tirocini formativi, formazione professionale ed esperienze orientate all'occupazione di soggetti appartenenti alle fasce deboli e più basso potere contrattuale; servizi di accoglienza, rivolti ad un ampio spettro di persone appartenenti a fasce deboli, con finalità socio-ricreative; servizi alla vita quotidiana: agri-asili, servizi di accoglienza diurna per anziani; riorganizzazione di reti di prossimità per la cura ed il supporto alla vita di anziani.

Gli orti sociali, infine, sono appezzamenti di terreno di proprietà o di gestione pubblica affidati per la loro coltivazione e gestione a persone singole o associate, con finalità sociali, ludico-ricreative, educative e ambientali per ottenere prodotti agricoli a scopo benefico e di autoconsumo.

A tale scopo viene istituito il registro regionale delle fattorie sociali della Campania (REFAS), per favorire la conoscenza delle attività delle fattorie sociali e la promozione dei servizi e dei prodotti agricoli da esse offerti.

Allo stesso modo è istituito il registro regionale degli Orti Sociali della Campania (REOS), a cui possono essere iscritti esclusivamente gli Enti pubblici proprietari o gestori dei terreni destinati ad orti sociali.

Il regolamento prevede anche l’istituzione di un Osservatorio regionale sull’agricoltura sociale, composto dall’assessore delegato all’agricoltura o suo rappresentante, due dirigenti o funzionari appartenenti alla direzione generale per le politiche agricole, alimentari e forestali; due dirigenti o funzionari appartenenti alla direzione generale per le politiche sociali, le politiche culturali, le pari opportunità e il tempo libero; tre rappresentanti per le organizzazioni professionali agricole regionali; tre rappresentanti per gli organismi del terzo settore.

www.corrieresannita.it

martedì 20 maggio 2014

Gli operai forestali bloccano la provinciale per San Bartolomeo

di Leonardo Bianco

Gli operai idraulico-forestali della comunità montana del Fortore, come annunciato nei giorni scorsi, questa mattina sono scesi in strada per protestare contro i ritardi della Regione e sulle inadempienze, a loro dire, dell’ente montano sul mancato pagamento di circa 18 mensilità.

I lavoratori hanno bloccato la provinciale, all’altezza di ponte Setteluci, che collega San Bartolomeo in Galdo a Benevento. Reclamano le dimissioni della giunta guidata da Zaccaria Spina oltre a quello dell’intero consiglio generale. Chiedono trasparenza degli atti amministrativi dell’ente e un incontro urgente con il Prefetto e con i vertici della Regione.

Giovedì scorso gli operai avevano anche occupato simbolicamente la sala consiliare della comunità montana. Nel pomeriggio, sempre giovedì scorso, alla fine del consiglio generale, avevano consegnato al presidente Spina e al presidente dell’assise Massimo Terella, un documento nel quale veniva spiegata la drammaticità delle condizioni nelle quali si trovano molte famiglie, annunciando la manifestazione di oggi.

Sul luogo della protesta sono giunti i sindaci di Baselice e Montefalcone e il vice presidente dell’ente montano Salvatore Brancaccio. Tranne il disagio e il rallentamento della circolazione non si sono registrati episodi di tensione anche grazie al servizio d’ordine dei carabinieri della stazione di San Bartolomeo in Galdo.

benevento.ottopagine.net

Maxi-blocco a S.Bartolomeo in Galdo. Oltre 200 lavoratori forestali in presidio: Da 18 mesi senza stipendio, ridateci la dignità

Maxi-blocco a S.Bartolomeo in Galdo. Oltre 200 lavoratori forestali in presidio: Da 18 mesi senza stipendio, ridateci la dignità

venerdì 18 ottobre 2013

Forestali, i sindaci del Fortore incontrano il prefetto Blasco


Un importante incontro avente ad oggetto la situazione di drammaticità in cui versano gli operai forestali sì è svolto tra il Prefetto di Benevento ed una delegazione di Sindaci e delegati dei paesi della Comunità Montana del Fortore (per continuare a leggere clicca qui sotto)


Forestali, i sindaci del Fortore incontrano il prefetto Blasco | Fortore | news | NTR24 - l'informazione sul web

domenica 13 ottobre 2013

Fortore, stipendi arretrati e forestali

Il presidente della Comunità del Fortore, Zaccaria Spina, ha chiesto un incontro urgente con il prefetto Blasco e con le organizzazioni sindacali di categoria per individuare ogni possibile modalità di sensibilizzazione dei competenti organi della Regione Campania al fine di un accredito immediato dei fondi alla Comunità Montana utile al pagamento degli operai.

Nella lettera Spina vuole portare a conoscenza del prefetto "la gravissima situazione che si è nuovamente generata sul territorio del comprensorio della Comunità Montana del Fortore, ove gli operai forestali non percepiscono le spettanze da oltre 16 mesi".

"Dopo l’ultima boccata di ossigeno che aveva permesso di pagare le spettanze del mese di giugno 2012, - scrive - nulla più. Questo Ente dopo infiniti incontri e corrispondenza varia con la Regione Campania, - continua il presidente - ha da tempo trasmesso la documentazione relativa alla rendicontazione del 2012, allo stato di avanzamento lavori ed alla richiesta di accredito delle somme spettanti".

"Ad oggi, nonostante le rassicurazioni di una veloce conclusione dell'iter procedurale per l'accredito materiale dei fondi, non si è ancora ricevuto il decreto di assegnazione degli stessi".

"Ancora più seria – conclude Spina - risulta la procedura per smobilizzare materialmente i fondi programmati dalla Regione Campania per l’anno 2013. Allo stato, si ha contezza che le famiglie degli operai forestali sono al collasso e si rischia l’esplosione di una vera e propria bomba sociale”.

www.ntr24.tv

giovedì 20 giugno 2013

Forestali, è botta e risposta

Postiamo un interessante articolo apparso su benevento/ottoagine.net dal titolo «Danneggiati dai ‘determinati’» e sottotitolo: "Gli operai a tempo indeterminato rispondono ai vertici dell’ente"

I forestali non ci stanno a passare per irresponsabili rispetto agli esposti che sono stai messi in atto per difendere i propri diritti. “E’ l’unico modo che ci rimane di per difendere i nostri diritti e tutelarci rispetto alla mancata retribuzione di una quindicina di mensilità che ci ha messo in ginocchio” afferma uno dei tanti operai forestali che da circa due anni vivono una situazione ormai diventata insostenibile. Il problema è sempre lo stesso, la disputa tra Oti (operai a tempo indeterminato) e Otd (operai a tempo determinato). Secondo i primi il problema il ritardo della retribuzione è dovuta all’assunzione, secondo loro “illegittima”, visto la carenza di fondi, dei lavoratori a tempo determinato.

Lavoratori, che più volte i vertici della comunità montana hanno chiarito, sono sati assunti dietro provvedimenti messi in campo dalla Regione nell’ambito del turn over. L’assunzione da parte dell’ente montano del Fortore degli operai a tempo determinato ha spinto, infatti, i forestali storici con regolare contratto a tempo indeterminato, di promuovere alcune azioni contro l’ente. L’ultimo in ordine cronologico è stata la lettera-l’esposto al Presidente della Repubblica, dove appunto si denuncia: “Ci viene detto che non ci sono i fondi per pagare gli stipendi. Ma se non ci sono i fondi, perché sono stati assunti altri operai forestali a tempo determinato? Con quali criteri selettivi sono stati assunti detti operai?”.

Interrogativi ai quali l’ente ha sempre risposto affermando che l’utilizzo degli Oti è autorizzato dalla Regione e che i fondi messi a disposizione dell’ente includono anche il lavoro degli operai a tempo indeterminato. Nell’ultima finanziaria la Regione ha precisato che i fondi per la forestazione vanno suddivisi dando priorità agli operai a tempo indeterminato. Anche in questo caso i vertici della comunità montana del Fortore hanno assicurato che il problema non è la quantità dei fondi, ma la tempistica degli accrediti. Per l’ente la progettazione messa in campo non mette a rischio il pagamento delle spettanze agli operai a tempo indeterminato.

lunedì 29 aprile 2013

Il ministro Nunzia de Girolamo e il conflitto di interessi

Un articolo di Vincenzo Iurillo sul Fatto Quotidiano mette in luce il conflitto di interessi che riguarda la neo ministra Nunzia De Girolamo. Dal ministero delle politiche agricole e forestali si occuperà anche degli affari del padre Nicola.

"Sì, perché la neo ministra pidiellina delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo è la figlia di Nicola De Girolamo, 62 anni, direttore del Consorzio Agrario di Benevento, cooperativa con 112 anni di storia alle spalle, celebre per la produzione dei rinomatissimi vini "Cantina del Taburno", una collezione di premi lunga un chilometro (l'ultima coccarda risale al 2010, per i "Vini Buoni d'Italia", con il massimo riconoscimento per la Corona Falanghina Doc 2009).

Il Consorzio Agrario beneventano è infatti in liquidazione coatta amministrativa dal 1964 e di conseguenza è sotto la sorveglianza dei ministeri dello Sviluppo e delle Politiche Agricole. Doveva essere liquidato entro il 2007, ma una proposta di concordato preventivo ne ha prolungato la procedura, come espressamente previsto dalla legge. Dunque, il ministro De Girolamo vigilerà sulla liquidazione di un Consorzio diretto dal padre".

tratto da www.cadoinpiedi.it

mercoledì 13 marzo 2013

"Bisogna serrare i ranghi"

di Leonardo Bianco

“Serrare i ranghi”. Questo l’appello lanciato da Foiano, lunedì sera, da Umberto Del Basso De Caro ai militanti, dirigenti e amministratori del Pd fortorino.

Il neo eletto parlamentare sannita è partito dall’analisi del voto, ammettendo la sconfitta del centrosinistra. Per Del Basso De Caro la mancata vittoria della coalizione è stata innanzitutto determinata “dall’aver raccontato la verità agli italiani, da parte di Bersani, contro le bugie e le promesse degli avversari politici”.

Per quanto riguarda il voto nel Sannio, il neo deputato si dice soddisfatto visto i risultati che il partito e la coalizione ha ottenuto a livello nazionale e regionale. “Rispetto al dato regionale – afferma Del Basso de Caro – abbiamo perso, intermini percentuali, la metà dei voti rispetto al dato della Campania”.

Sul futuro della XVII legislazione non è ottimista. Il deputato sannita è convinto che si presto alle urne. Poi l’attacco frontale a Caldoro e al Pdl sul governo della regione Campania.

Umberto Del Basso De Caro ha duramente criticato l’azione politica e amministrativa della giunta di centrodestra, mettendo in evidenza i ritardi e le disattenzioni su molte questioni. Sotto accusa la vertenza dei forestali, la mancata approvazione della legge sui rifiuti, il mancato utilizzo dei fondi Fas, le dimenticanze sulle politiche energetiche. Sulle trivellazioni, il parlamentare del Pd, non ha risparmiato critiche a qualche esponente sannita del Pdl.

Nonostante tutto questo – ha affermato Del Basso De Caro – il centrodestra ha vinto in Campania sia alla Camera che al Senato”.
Per questo il leader del centrosinistra sannita ha chiesto agli esponenti del Pd fortorino di serrare i ranghi. Di tornare alla militanza politica. Nel chiudere il suo intervento, Umberto Del Basso De Caro ha chiesto ai militanti, ai dirigenti e agli amministratori del centrosinistra del Fortore, di coordinarsi, di parlarsi e soprattutto di prepararsi al governo delle amministrazioni locali.

Ad aprire la serata era stato il vicesindaco di Foiano, Giuseppe Ruggiero, promotore dell’incontro.
L’amministratore fortorino partendo dall’analisi del voto del 24 e 25 febbraio scorso ha spiegato ai “compagni” presenti i motivi dell’incontro. “Una riunione per ritrovarsi e riflettere sul particolare momento che il panorama politico sta vivendo. Un incontro – ha detto Ruggiero – per definire i nuovi assetti organizzativi del partito”.

Per Giuseppe Ruggiero c’è l’esigenza di tornare tra la gente, parlare a quegli elettori che hanno delusi dalla politica hanno scelto il partito di Grillo. “Bisogna avere la capacità di aprirsi a quelle persone che chiedono il cambiamento”.
Per il vicesindaco di Foiano “c’è l’esigenza di tornare alla militanza politica, anche per questo ho deciso di dimettermi da assessore alla comunità montana”.

Un incontro a cui hanno partecipato molti esponenti del Pd e della sinistra fortorina. C’erano rappresentati di Ginestra degli Schiavoni, di Castelfranco in Miscano, di Montefalcone, di San Giorgio la Molara, di Baselice.

benevento/ottopagine.net

martedì 5 marzo 2013

Comunità montana, Ruggiero si dimette

Di Leonardo Bianco


Il terremoto provocato dalle elezioni del 24 e 25 febbraio scorso comincia a produrre i suoi effetti anche nelle amministrazioni degli enti locali. E’ il caso della comunità montana del Fortore. Giuseppe Ruggiero lo aveva annunciato su Ottopagine che c’era bisogno di una verifica politica nell’ente montano e dopo solo due giorni ha presentato le sue dimissioni da assessore della giunta della comunità montana guidata da Zaccaria Spina.

A provocare le dimissioni di Giuseppe Ruggiero sono state le affermazioni del vicepresidente della comunità montana, Salvatore Brancaccio, che, ieri su Ottopagine, aveva sostenuto che “non c’era nessuna necessità di una verifica politica e che le posizioni di Ruggiero erano dettate dallo stress pre e post elettorale”.

“Le affermazioni di Brancaccio - sottolinea Ruggiero – dimostrano che non si vuole fare chiarezza politica. Evidentemente c’è qualcuno che ha difficoltà a spiegare da che parte sta, anche alla luce delle dichiarazioni dell’onorevole De Girolamo, che sostiene che lo stesso Brancaccio ormai sia fuori dal Popolo delle Libertà. Fra una stress pre e post elettorale ed una vera e propria amnesia di appartenenza, scelgo senza dubbio la prima, anche perchè in un contesto politico come quello attuale non si ci può permettere di occupare cariche senza sapere chi o cosa si sostenga elettoralmente, abbandonandosi a continui esibizionismi giornalistici. La mia decisione, irrevocabile, deriva dalla consapevolezza che non si può stare con un piede in due scarpe. Se qualcuno vuole continuare a difendere l’operato del governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, che è ormai latitante su molte questioni, a partire dalla vicenda dei forestali (il presidente non conosce nemmeno il numero dei forestali e non sa che i lavoratori non sono dipendenti delle comunità montane ma bensì della Regione), non trova certamente il mio consenso”.

“I danni di questo governo ormai sono sotto gli occhi di tutti. I comuni non possono fare fronte alle ordinarie attività in quanto da tre anni non ricevono i rimborsi sulle rate dei mutui contratti per le opere pubbliche. I fondi per il sociale e la sanità sono stati drasticamente ridotti, gli aiuti comunitari, unica vera risorsa della Regione, sono stati spesi in minima parte. La confusione sul piano energetico regionale – continua il vicesindaco di Foiano - ha fermato investimenti vitali per il nostro territorio. Attendiamo da oltre un anno la legge sulla gestione dei rifiuti, con le tariffe che stanno schizzando alle stelle per la mancanza di una seria programmazione sull'impiantistica deputata allo smaltimento. Ancora attendiamo i fondi per l'emergenza neve ormai promessi da oltre un anno. Credo che l'amico Brancaccio si renda conto di tutto questo, o almeno spero. E' assurdo che persone non ricevano da 14 mesi uno stipendio, con la Regione Campania a sventolare i soliti 60 milioni di euro che non si capisce bene quale annualità dovrebbero coprire. Sono due anni che fotocopiamo gli stessi progetti e li chiamiamo in modo diverso, piano forestale o grande progetto della forestazione, la sostanza comunque non cambia. Non comprendo come si potesse illudere oltre 4000 persone del fatto che i fondi europei potessero essere usati per la forestazione. Non credo che la stabilizzazione sia stata un problema anche alla luce del fatto che la Regione Campania ha visto ridurre drasticamente in questi anni il numero dei lavoratori forestali e soprattutto dal fatto che sulla spesa ordinaria l'Ente non reperisca, da circa tre anni, nemmeno i fondi che garantirebbero un rapporto di lavoro simile a quello a tempo determinato assicurato negli ultimi trent'anni. E’ paradossale che di tutto ciò si continui a darne responsabilità alla precedente amministrazione di centrosinistra, come è solito fare delle amministrazioni locali che dimostrano la propria incapacità”.

“Infine, se un’istituzione come la comunità montana non è capace di difendere il territorio, anche su questioni che non sono di competenza dell’ente stesso, come l'organizzazione dell'emergenza territoriale, credo che non ci siano più i presupposti per dialogare. Mi auguro – conclude Giuseppe Ruggiero - che questa mia decisione possa essere di stimolo ad un serio confronto fra tutte le amministrazioni e che si possa riavviare con decisione una nuova fase che veda protagonisti gli uomini e le donne del partito democratico”.

Tratto da Ottopagine/Benevento

lunedì 4 febbraio 2013

Gli operai forestali vogliono risposte: «Basta con le parole, servono i fatti»

di Biagina Cece

Solo apparente la calma tra i forestali di Baselice. Dopo le tante battaglie e proteste che gli operai hanno portato in campo non molti mesi fa, oggi si fa il bilancio della situazione. Nell’ultimo Consiglio della Comunità Montana del Fortore si era attestata quella che era la conformità dei progetti del 2012 e quelli futuri. La Regione nell’occasione, come è stato poi ribadito anche nell’incontro con l’Uncem (ottopagine, 02/02/2013), ha stanziato una cifra di poco più di tre milioni di euro per il 2012 e un’altra dello stesso importo per il 2013. Soldi che, affermano gli operai della forestale “non sono affatto sufficienti per pagare tutti gli operai. Purtroppo si continua a ribadire il concetto che non ci sono fondi, ma noi abbiamo delle famiglie da mantenere e ormai è più di un anno che non abbiamo stipendio”.

Si è in attesa dei suddetti finanziamenti della Regione, per ora assicurati in maniera formale, ma nulla di scritto “è stato preso un impegno nulla di più – continuano gli operai – la Regione Campania in passato ha preso tanti impegni che poi non ha realmente concretizzato. Sinceramente noi non crediamo più a quello che ci dice, vogliamo i fatti”. Al momento gli operai della forestale di Baselice sono in cassa integrazione. Quello che si vuole è solo trovare una soluzione ad un problema sempre più grande. Varie le proposte fatte dagli operai “viviamo in un mondo che si professa solidale solo a parole – afferma qualcuno – una proposta sarebbe quella di aiutarci economicamente, perché al momento non abbiamo più soldi. Non vorremmo mai arrivare a gesti estremi; tante sono le associazioni, le istituzioni, anche le banche, perché non fanno un prestito a noi operai che comunque restituiremmo appena questa situazione si sbloccherà? Un prestito magari che non avesse degli interessi troppo alti, perché sarebbe un costo troppo elevato da sostenere per noi. Ci ritroviamo ad avere difficoltà anche a pagare le bollette”.

E qualcuno, dato il periodo in cui ci troviamo, ha affermato “un’idea sarebbe quella di consegnare le tessere elettorali, è il periodo migliore date le imminenti elezioni. Sarebbe un segno di protesta civile, naturalmente non solo Baselice dovrebbe compiere tale protesta, ma anche i forestali degli altri paesi”.

Ad esprimersi anche il sindaco di Baselice, Domenico Canonico “siamo vicini agli operai forestali, che tanto danno con il loro contributo, è un lavoro importante da non sottovalutare il loro. La Comunità Montana del Fortore si è attivata per aiutarli e anche noi come Amministrazione proveremo ad aiutarli in questo momento difficile”. Un momento che dura da troppo “siamo stanchi anche di protestare, molte persone non hanno una buona opinione di noi. Parecchia gente pensa che non dovremmo nemmeno protestare perché non ci riconosce nella nostra professione. Invece noi sappiamo di lavorare anche tanto”.

“La Comunità Montana del Fortore non può permettersi di agire da sola; – ha affermato Salvatore Brancaccio, Vice Presidente della Comunità Montana del Fortore – il ‘vulnus’ del problema è strettamente legato allo spirito che le nuove Disposizioni regionali in materia hanno disposto. Infatti queste ultime incidono gravemente e fortemente con lo status del rapporto lavorativo di tutte le unità in carico al settore forestazione. Se non ci sarà qualcuno disposto ad accollarsi le responsabilità, frutto di scelte scellerate del passato, credo che difficilmente si potrà venire a capo della risoluzione definitiva del problema. L’invito accorato che rivolgo ai forestali fortorini, è quello di coalizzarsi tutti per un unico fine, cercare di organizzare fattive forme di protesta, oltre a rappresentare il loro dramma sociale alle Istituzione di ogni ordine e grado”.

Dagli ultimi incontri sembra esserci ancora un barlume di speranza, ma la paura che anche stavolta siano solo parole, è purtroppo protagonista tra gli operai della forestale fortorina. Solo apparente la calma tra i forestali di Baselice. Dopo le tante battaglie e proteste che gli operai hanno portato in campo non molti mesi fa, oggi si fa il bilancio della situazione.



www.benevento.ottopagine.net

martedì 27 novembre 2012

I forestali si appellano a Fini

La disperazione degli operai idraulici forestali ormai è tanta. Mesi senza percepire lo stipendio rischiano di mettere in ginocchio un sistema sociale e familiare di un intero territorio. Una disperazione che porta a tentare tutte le strade possibili chiedendo aiuto anche alle cariche più alte dello Stato. E’ quanto ha fatto Filippo Goduti, operaio forestale della comunità montana, e alcuni suoi colleghi. Il 6 ottobre scorso, infatti Filippo ha spedito una mail alla segreteria del presidente della Camera Gianfranco Fini dove manifestava tutto il suo disappunto e tutta la sua indignazione per la situazione drammatica in cui versano oltre quattromila lavoratori campani.

“Chiediamo un intervento urgente al fine di trovare una soluzione alla grave vertenza che vede coinvolti oltre cinquemila lavoratori della forestazione, in forza alle comunità montane. Illustrissimo presidente Fini, portiamo a vostra conoscenza – si legge nella missiva - le oramai esasperate condizioni di lavoro degli operai forestali a tempo indeterminato della comunità montana del Fortore, nonché della Regione Campania: Noi operai non percepiamo più lo stipendio ormai da 12 mesi.

Nonostante gli innumerevoli incontri e manifestazioni non siamo mai giunti ad un accordo definitivo se non aleatorie promesse verbali”. Un accorato appello affinché la terza carica dello Stato si impegnasse ad intervenire per dare la giusta visibilità ad un problema ormai drammatico. Nella mail inviata al Gianfranco Fini, gli operai mettono in evidenza la disperazione e il disagio in cui sono finite le famiglie e la tensione sociale che da oltre un anno si vive.

Gli operai hanno sottolineato nella lettera l’assoluto abbandono che vivono da parte delle istituzioni, comprese le organizzazioni sindacali.
Appello accolto dal presidente Fini che ha fatto sapere di aver comunicato la vicenda alle commissioni parlamentari competenti e al prefetto di Benevento. Ma al momento, ci dice Filippo Goduti, dal prefetto non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione.

Tratto da Ottopagine/Benevento