giovedì 26 febbraio 2009

Per il clima contro il nucleare

Il governo Berlusconi ha deciso per un ritorno del nucleare nel nostro Paese, con un obiettivo dichiarato di produrre il 25% dell’energia elettrica dall’atomo. Per promuovere questa decisione ha inaugurato da qualche mese una campagna di disinformazione sulle presunte opportunità che questa scelta garantirebbe al nostro Paese. Col nucleare, secondo l’Esecutivo, l’Italia rispetterà l’accordo europeo 20-20-20 per la lotta ai cambiamenti climatici (secondo cui entro il 2020 tutti i Paesi membri devono ridurre del 20% le emissioni di CO2 del 1990, aumentare al 20% il contributo delle rinnovabili al fabbisogno energetico, ridurre del 20% i consumi energetici), ridurrà il costo dell’energia e le importazioni, grazie a delle non meglio identificate centrali di “nuova” generazione, descritte come sicure, pulite e tecnologicamente avanzate.

Se l’Italia decidesse di puntare sul nucleare, causa le ingentissime risorse necessarie per sostenere questa avventura, abbandonerebbe qualsiasi investimento per lo sviluppo delle rinnovabili e per il miglioramento dell’efficienza, che sono invece le soluzioni più immediate ed efficaci per recuperare i ritardi rispetto agli accordi internazionali sulla lotta ai cambiamenti climatici, e rinuncerebbe alla costruzione di quel sistema imprenditoriale innovativo e diffuso in grado di competere sul mercato globale, che ad esempio in Germania occupa ormai 250.000 lavoratori.
Legambiente lancia una grande mobilitazione nazionale, fatta di tante iniziative, da organizzare insieme ad una ampia alleanza di sigle associative, ambientaliste e non, con l’obiettivo di rispondere alle bugie del governo e dei nuclearisti, ristabilire la verità sulla dannosità del nucleare e la sua inutilità per il raggiungimento del 20-20-20, alimentare il dibattito a livello territoriale sui due scenari energetici alternativi futuri che devono comprendere (secondo il governo) o meno (secondo noi) la produzione di elettricità dall’atomo.

Con la nostra mobilitazione non ci limiteremo a spiegare i motivi della nostra opposizione all’atomo, ma rilanceremo la nostra idea di modello energetico, fondato su politiche di efficienza e sviluppo delle rinnovabili e sul gas come fonte fossile di transizione. Senza il quale l’Italia resterebbe fuori da quel percorso di modernizzazione già intrapreso con successo da altri Paesi, come la Germania e la Spagna, che grazie ad una strategia energetica innovativa usciranno nei prossimi anni dall’era nucleare. Perché solo con una seria politica nazionale e locale, che promuova l’innovazione e renda più efficiente e sostenibile il modo con cui produciamo l’elettricità e il calore, si muovono le persone e le merci, consumiamo energia negli edifici e produciamo beni, l’Italia riuscirà a dare il suo vero contributo alla lotta ai cambiamenti climatici, rispettando la scadenza del 2020 dell’accordo comunitario 20-20-20.
(www.legambiente.it)

mercoledì 25 febbraio 2009

L'Independent: "Nuove centrali più pericolose"

In caso di incidente, le centrali nucleari di nuova generazione sono più pericolose dei vecchi impianti che dovrebbero sostituire. A mettere in luce questo rischio è un'inchiesta del quotidiano britannico The Independent. Il giornale prende in esame i nuovi Epr (European pressurised reactors), i nuovi reattori che verranno costruiti in Gran Bretagna, ma anche in Italia, dopo l'accordo siglato (…) da Berlusconi e Sarkozy. Intanto, monta la protesta delle organizzazioni ambientaliste, da Greenpeace a Legambiente, contro il ritorno al nucleare. E le voci dissonanti si fanno sentire anche dall'opposizione, dal Pd a Prc, mentre i verdi si dicono "pronti a un referendum".

La denuncia dell'Independent.
Il quotidiano britannico cita alcuni documenti di natura industriale che provengono anche dalla azienda francese Edf, la stessa che ha appena sottoscritto un accordo con Enel. Studi che segnalano che il rischio di incidenti con queste nuove tecnologie è sì più basso, ma, nel caso avvenga una fuoriuscita di radiazioni, questa sarebbe più consistente e pericolosa che non in passato. Tra i documenti esaminati, "ce n'è uno secondo cui le perdite umane stimate potrebbero essere doppie".

"Finora questo tipo di centrali è stato generalmente considerato meno pericoloso di quelli attualmente in funzione perché dotato di maggiori misure di sicurezza e in grado di produrre meno scorie - argomenta il quotidiano - ma le informazioni contenute nei documenti da noi consultati dimostrano che in effetti producono una quantità di isotopi radiattivi di gran lunga maggiore tra quelli definiti tecnicamente 'frazioni di rilascio immediato', proprio perché fuoriescono facilmente dopo un incidente".
(Tratto da Repubblica.it)

martedì 24 febbraio 2009

Il Sud si organizza per difendere la propria dignità

La crisi economica, particolarmente dura per il settore dell'auto, ha di recente alimentato il rischio chiusura per lo storico stabilimento della Fiat di Pomigliano d'Arco, in provincia di Napoli. Si respira aria di smobilitazione in quella che, fin dalla sua nascita, è stata una delle più grandi fabbriche della Campania e di tutto il Mezzogiorno, con i suoi trentamila dipendenti tra lavoratori diretti e dell’indotto.

Inutile dire che tale evento, per il territorio Campano, e Napoletano in particolare, sarebbe l'ennesimo colpo inferto da un paese completamente sordo alle esigenze dei meridionali. Da anni sentiamo parlare della necessità di salvare l'aeroporto di Malpensa e i suoi lavoratori: ma chi difende i posti di lavoro del Sud? Mentre la Lega Nord e, più in generale, "il fronte padano", gode nel vedere smantellare pezzo dopo pezzo realtà produttive e la stessa dignità dei meridionali, tutti gli altri partiti, interessati paradossalmente alla "questione settentrionale" per convenienza ed opportunismo elettoralistico, restano in un COLPEVOLE SILENZIO!

Il Mezzogiorno ormai non interessa più a nessuno. Per questi motivi, il movimento politico-culturale "l'Altro Sud-UDS" giovedì prossimo, 26 febbraio, sarà a Pomigliano d’Arco (Na) in piazza Primavera, dalle ore 15.00 alle 19.00, per svolgere attività di volantinaggio al fine di sensibilizzare tutta la cittadinanza sui danni che ricadrebbero sull’economia di tutto il territorio nel caso si concretizzasse il rischio chiusura dello stabilimento FIAT “Gianbattista Vico”. Nell’occasione sarà installato un gazebo per la raccolta delle firme per una petizione da inviare al Presidente della Repubblica, l’unica tra le istituzioni nazionali che sembra avere ancora a cuore le sorti del Mezzogiorno.

www.laltrosud.it

lunedì 23 febbraio 2009

Idv, il baselicese Maddalena nell'esecutivo regionale

Importante nomina conferita al consigliere provinciale dell’Italia dei valori Michele Maddalena in occasione dell’ultima riunione tenutasi la scorsa settimana dall’esecutivo regionale del partito a Napoli, alla presenza di tutti i componenti dell’organismo stesso, tra cui il Commissario provinciale di Benevento Nunzio Pacifico.
L’esecutivo, su proposta del Segretario Regionale, Nello Formisano, responsabile nazionale degli Enti locali, ha inteso unanimemente cooptare in seno al direttivo in questione, Michele Maddalena, capogruppo del partito dipietrista in seno al Consiglio della Provincia di Benevento, per l’esclusivo impegno profuso a sostegno delle varie iniziative, sia di carattere nazionale che territoriale, intraprese dal partito, nonché per la rilevante esperienza politica ed amministrativa maturata nel corso degli anni (...).
(Fonte: 82cento.it)

sabato 21 febbraio 2009

Terzo mandato, nulla di fatto

La decisione del Senato di escludere per inammissibilità dalla materia alcuni emendamenti che avrebbero consentito il ripristino del terzo mandato ai Sindaci nei piccoli Comuni sotto i cinquemila abitanti trova il consenso ed il plauso del Coordinamento nazionale Piccoli Comuni Italiani.

“L’iniziativa dei vertici dell’associazione nazionale dei perpetui di sollecitare le massime cariche dello Stato è ridicola e per certi aspetti patetica ed antistorica – le dure dichiarazioni del Portavoce di Piccoli Comuni, Virgilio Caivano – La nostra azione chiaramente contro il terzo mandato ai Sindaci per evitare il perpetuo controllo delle istituzioni pubbliche sempre dalle stese persone, trova il consenso proprio di tantissimi Sindaci, altro che richiesta condivisa da tutti i Sindaci italiani. Il problema, definito come una necessità, di sapere cosa fare in merito alla formazione delle liste e delle candidature avanzato dai difensori degli interessi dei perpetui – attacca Caivano - non esiste, è un falso problema, perché tutti i Sindaci al secondo mandato sanno che devono andare a casa. Nessun medico ha certificato a queste persone una terapia chiamata terzo mandato. Le istituzioni italiane ed in particolare i Comuni - le conclusioni del leader di Piccoli Comuni -hanno estremo bisogno di cambiamento, di una ventata di novità e soprattutto di gioventù. Il terzo mandato è contro tutto questo ed uccide le speranze di cambiamento di cui i giovano sono naturali portatori”.

venerdì 20 febbraio 2009

Facebook e le menzogne sul Sud


L’Altro Sud ha deciso di utilizzare il suo gruppo ufficiale sul social network facebook, almeno per un po' di tempo, non più strumento di diffusione del suo progetto ma per un motivo altrettanto importante.
Lo scorso gennaio è stato pubblicato un libro scritto da un docente di Economia applicata dell’Università di Bari, noto editorialista anche de “lavoce.info”. Si tratta di Gianfranco Viesti ed il libro, edito da Laterza, ha un titolo emblematico: “Mezzogiorno a tradimento”.

Tutti abbiamo sotto gli occhi che nei confronti del Sud si sta consumando una macelleria mediatica senza precedenti. Per giustificare l'intenzione dell’asse del Nord di “staccarci dall’Italia e buttarci nella discarica terzomondista (Calderoli)", del Mezzogiorno si parla solo in termini negativi. L’immagine prevalente del Sud è ormai diventata quella della “monnezza” campana e di una classe politica corrotta ed inefficiente.

Ormai è opinione comune che il Mezzogiorno sia un luogo senza speranza buono solo ad assorbire infinite risorse pubbliche provenienti dal Centro-Nord. Queste tesi si sono rafforzate in virtù del fatto che un gruppo di economisti caratterizzati da un approccio liberista dogmatico abbia assunto un ruolo di primo piano tra gli editorialisti dei maggiori quotidiani. “Peccato che le loro opinioni siano espresse normalmente, senza portare alcuna prova […] a volerle leggere le cifre documentali dicono altro(G. Viesti)”.

Bene, Gianfranco Viesti nel suo saggio smonta pezzo per pezzo queste tesi, dimostrando che nei confronti del Sud si sta consumando il più grande sacco della storia italiana.

L’Altro Sud ha deciso allora di diffondere il più possibile i contenuti del testo di questo economista. Lo faremo tramite il gruppo facebook "Un Altro Sud c'è!". Una volta a settimana invieremo una breve e mail agli iscritti del gruppo focalizzando l’attenzione su uno degli aspetti trattati. Una sorta di CONTROINFORMAZIONE in pillole insomma. In modo da consentire anche a chi non ha il tempo di leggere il libro di sapere alcune notizie che lo faranno sentire un po meno frustrato e forse un po più arrabbiato! sicuramente lo metteranno in condizioni di difendersi un po meglio.
per gli interessati il link al gruppo è:
http://www.facebook.com/home.php#/group.php?gid=46639533408

giovedì 19 febbraio 2009

Piccoli comuni: restituire ai cittadini la tariffa per la depurazione

Il coordinamento nazionale piccoli Comuni italiani dopo aver preso atto della sentenza della Corte costituzionale (n. 335/2008), pubblicata in Gazzetta ufficiale il 15/10/2008, in merito alle norme impugnate: art.14,c1, della legge 05.01.1994, n.36, sia nel testo originario che in quello modificato dall’art.28 delle legge 31.07. 2002,n.179, che recita: “La Corte Costituzionale: 1) dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 14, comma 1, legge 5 gennaio 1994, n.36 (Disposizioni in materia di risorse idriche), sia nel testo originario, sia nel testo modificato dall’art.28 della legge 31 luglio 2002,n.179 (Disposizioni in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti “anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi”;

2) dichiara, ai sensi dell’art.27 della legge 11 marzo 1953, n.87, l’illegittimità costituzionale dell’art. 155, comma 1, primo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152 (Norme in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota tariffaria riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti “anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi”.

“Una decisione chiara – il commento del portavoce di Piccoli Comuni, Virgilio Caivano - che vede coinvolti centinaia di piccoli Comuni, soprattutto meridionali, dove nonostante le risorse comunitarie i depuratori non sono stati costruiti o addirittura completati e non collaudati e presi in carico, del tutto abbandonati. Chiediamo risposte efficaci da parte dei gestori pubblici e privati, con la restituzione immediata in bolletta ai cittadini utenti delle somme versate come tariffa riferita dal servizio di depurazione dal 1 gennaio 1994 ad oggi. A tal proposito chiederemo ai petti ed ai presidenti delle Giunte Regionali delle aree interessate di agire per garantire ai cittadini utenti l’esercizio del diritto ad avere servizi reali e non effimeri e contro legge”.
Il Coordinamento Nazionale Piccoli Comuni si prepara a chiedere alla Corte di Giustizia Europea di avviare le procedura di verifica a tutela dei cittadini.

mercoledì 18 febbraio 2009

Scavi archeologici sulla Fortorina, c'è l'appalto

Da un articolo apparso su www.ecodicaserta.it apprendiamo che l’Anas appalta i lavori per gli scavi archeologici su un tratto della Fortorina. “Nella zona del beneventano – si legge nell’articolo – sono state ritrovate tombe e fondazioni di insediamenti risalenti ad epoca incerta, e sono in corso le indagini archeologiche. I lavori di scavo tra Pietrelcina e San Marco dei Cavoti permetteranno infatti di dare risposte più certe sull'area dei ritrovamenti e di proseguire la costruzione della variante”.

E aggiunge l’articolo: “L’importo complessivo a base d'asta, iva esclusa, è di euro 1.834.268,52, di cui euro 1.798.302,47 soggetti a ribasso e Euro 35.966,05 per oneri di sicurezza, non soggetti a ribasso. La categoria prevalente di cui si compone l'intervento è l’OS25 per euro 1.798.302,47”.

martedì 17 febbraio 2009

Un’alga rossastra nella diga di Occhito


E' li da un mese e mezzo fa. E da allora non si riesce ad eliminarla. Il Consorzio di bonifica, l'ente che gestisce e controlla l'invaso ha allertato l'assessorato regionale e provinciale all'Ambiente, la Prefettura, l'Arpa, l'Acquedotto pugliese e la protezione civile.

"E' la prima volta che vediamo comparire quella che ci è stato riferito essere il plancton rubescens - conferma il direttore del consorzio Michele D'Arcangelo - abbiamo quindi allertato gli organismi preposti al controllo della qualità delle acque. So che si stanno facendo numerose verifiche“.
“Le preoccupazioni per la presenza di quest'alga sono legate al fatto che l'acqua dell'invaso di Occhito viene erogata all'acquedotto pugliese che dopo i processi di depurazione e potabilizzazione la immette nelle condotte dell'acqua potabile. «Nel mese di dicembre sono state notate nell'acqua dell'invaso alcune chiazze rossastre. Si è poi visto che erano determinate dalla presenza di alghe. Chiazze ancor oggi presenti in diga e monitorate costantemente“, spiega D'Arcangelo.

Il 4 febbraio il consorzio ha informato tutti gli enti e sono scattati immediatamente i controlli, con l'invio di un campione delle alghe e dell'acqua anche l'Istituto superiore di sanità, come confermano dall'amministrazione provinciale. “Non c'è nessuna situazione preoccupante. Sono state effettuate tutte le analisi e non c'è alcun rischio una volta che l'acqua è stata depurata - assicura l'assessore provinciale all'Ambiente, Stefano Pecorella - abbiamo attivato sia l'Arpa regionale che l'Istituto superiore di sanità e i controlli comunque proseguono anche se le prime analisi ci hanno tranquillizzato”.

La diga dunque è sotto controllo visto che l'alga continua ad essere presente in più punti. «C'è stato nei giorni scorsi anche un incontro tra il presidente della Provincia e il presidente dell'Acquedotto pugliese - aggiunge Pecorella - nessun meccanismo alternativo a quello del monitoraggio costante dell'acqua è stato al momento predisposto. Quindi si può stare tranquilli ». Acquedotto, Arpa, consorzio e provincia da oltre una settimana stanno lavorando gomito a gomito per evitare qualsiasi riscchio per la popolazione, informando continuamente sia la protezione civile che la prefettura. Si sta anche cercando di capire cosa abbia potuto produrre all'improvviso la presenza di questa alga, che non si era mai vista ad Occhito, che sprigiona una tossina molto nociva se l'uomo dovesse venirne in contatto.

E' un alga, secondo uno studio dell'istituto di sanità, che si adatta facilmente ed è anche molto resistente. Per questa ragione nonostante le analisi abbiano fornito elementi rassicuranti non si abbassa la guardia e si prosegue con i controllo. Due le ipotesi che però al momento non trovano conferme ufficiali ma che si stanno verificando. L'alga rossa potrebbe essere comparsa a causa dell'aumento vertiginoso della quantità di acqua in diga. Da una condizione di emergenza idrica si è passati nel giro di un mese e mezzo con la pioggia continua agli oltre 180 mila metri cubi di questi giorni. 

L'altra ipotesi è legata all'allarme che era stato lanciato dal nucleo investigativo di polizia ambientale del corpo forestale di Stato sulle condizioni ambientali critiche della discarica di Serra Pastore a San Bartolomeo in Galdo dal quale fuoriusciva percolato.

“Il notevole flusso di liquidi di percolazione fuoriusciti dal corpo della discarica, stimato in una portata di 2 litri al secondo - aveva messo in evidenza il nucleo investigativo - confluisce nel vasto reticolo idrografico del fiume Fortore che alimenta la diga di Occhito, unica fonte di approvvigionamento d'acqua potabile della provincia di Foggia”. Successivamente a questo allarme, nei giorni in cui per altro pioveva molto, c'era stato un sopralluogo dei tecnici del consorzio di Bonifica.
Contemporaneamente a Benevento presso la discarica di Serre si effettuò un prelievo straordinario di percolato e si avviarono le misure di bonifica e messa in sicurezza della discarica e dell'intera area. Procedure avviate dopo il 4 febbraio. Il Consorzio di bonifica ha informato tutti gli enti Campioni di liquido inviati all'Istituto superiore di sanità D'Arcangelo: «Le prime macchie rosse le abbiamo notate a dicembre, e subito ci siamo allertati».

fonte: www.sanmarcoinlamis.eu

Antonella Caruso
da Corriere del Mezzogiorno

lunedì 16 febbraio 2009

I Piccoli Comuni e le risorse comunitarie

Piccoli Centri Europei lancia la campagna di verifica dell’utilizzo delle tasse comunitarie versate dai contribuenti. Lo sperpero di risorse, soprattutto nelle Regioni meridionali, non può trovare l’indifferenza dei cittadini contribuenti, molto spesso per mancata conoscenza dei meccanismi burocratici.

“Il cittadino contribuente europeo ha il diritto di conoscere l’esatto utilizzo delle risorse - ad affermarlo il Portavoce di Piccoli Comuni, Virgilio Caivano – L’Europa dei popoli passa anche per una corretta e doverosa partecipazione responsabile dei cittadini. In questi anni abbiamo assistito ad uno spreco ingiustificato di enormi risorse economiche che avrebbero dovuto favorire il riequilibrio ed il rilancio delle Regioni meridionali. Esempio eclatante di tanto disastro il programma Agenda 2000-2006, un fiume immenso di danaro pubblico da utilizzare in questi sei anni e che invece, vede in larga parte ancora fermi gli appalti dei lavori, nonostante siamo nel primo trimestre del 2009, tre anni dopo il limite fissato dal programma. Il tempo delle parole è scaduto, non possiamo più attendere e subire inermi, per questo chiediamo alle istituzioni europee come la Corte dei Conti Europea di fare le verifiche di competenza e nello stesso tempo informare nelle forme e nei modi dovuti i cittadini. Anche in questo – continua Caivano – registriamo una dolorosa assenza degli Europarlamentari, il vero collante con i cittadini elettori, rimasto solo sulla carta dei sogni e delle promesse elettorali”.

sabato 14 febbraio 2009

Concorso a Baselice, ecco la data

Crediamo dare un servizio alla collettività postare la comunicazione che è affissa (dal 12 al 26 febbraio 2009) all’albo pretorio del Comune di Baselice sulla data e le modalità dell’atteso concorso “per la copertura di numero 2 posti ausiliari part-time per vigilanza categoria B”.

«Si rende noto – si legge nell’avviso a firma del presidente della commissione Antonia Baldino – che le prove scritte del concorso di cui in oggetto si terranno il 4 marzo 2009 alle ore 11.30 presso la palestra comunale adiacente al plesso scolastico in via Borgo oliveto. Così come previsto dall’articolo del bando di concorso le prove scritte consisteranno in una prima prova con domande a risposta chiusa ed in una seconda prova a carattere teorico-pratica consistente nella redazione di un atto o provvedimento amministrativo. Pena esclusione dal concorso, i candidati ammessi dovranno presentarsi nella sede, nel giorno e nell’ora sopra indicati muniti di un documento di riconoscimento valido. Accederanno alla fase successiva della procedura concorsuale i candidati che avranno conseguito ad entrambe le prove una votazione non inferiore a 21/30; a tal proposito la commissione si riserva di provvedere alla correzione della seconda prova scritta esclusivamente qualora il candidato abbia conseguito un risultato uguale o superiore a 21/30 alla prima prova».

giovedì 12 febbraio 2009

Stanchi di viaggiare su queste strade


Da tempo ormai i cittadini del Fortore protestano per le cattive condizioni delle Strade che collegano Montefalcone di Val Fortore con i paesi limitrofi, numerose le segnalazioni inviate ai mezzi d'Informazione, alla Provincia e a tutti gli Organi competenti ma nessuno sembra interessato a risolvere la situazione.
Tanto che è nato un gruppo su Facebook che denuncia la situazione di degrado in cui versano quotidianamente studenti, lavoratori e cittadini che per svariati motivi hanno necessità di raggiungere i centri vicini come San Bartolomeo in Galdo e Benevento. Di particolare rilievo è l'assurda condizione della strada provinciale sp37 che collega Montefalcone di Val Fortore alla strada statale ss369 resa praticamente impraticabile dopo le frane dei giorni scorsi.

Gli iscritti al gruppo manifestano il proprio dissenso e la propria rabbia verso gli organi competenti che non hanno mai fatto nulla per risolvere questo problema che si è aggravato recentemente a causa delle inverse condizioni atmosferiche ma che in realtà ha radici ben profonde. Infatti la denuncia va avanti da anni e puntualmente durante le campagne elettorali viene promesso dal politico di turno di risolvere il problema ma chissà perchè dopo le elezioni nessuno si fa più vivo, nè per risolvere la situazione nè per un minimo interessamento.

Da segnalare inoltre la totale assenza di segnaletica stradale che nei mesi invernali mette in serio pericolo l'incolumità degli automobilisti costretti a spostarsi e a viaggiare in precarie condizioni. Il Gruppo, creato da Sandro Ciarmoli che si è fatto promotore dell'iniziativa, è denominato "Stanchi di viaggiare su queste strade (Fortore: Non pagate il bollo auto)" ha riscosso numerosi iscritti e col crescere degli utenti aumentano anche le documentazioni, le segnalazioni e le proteste. Sul gruppo infatti troviamo una vasta galleria fotografica che dimostra la reale condizione delle strade, davvero qualcosa di impressionante. I cittadini inoltre minacciano di occupare le strade qualora non ci sia un riscontro positivo con le autorità locali di competenza per risolvere la situazione di assoluto abbandono in cui vivono da molti anni. Ora dicono basta a promesse e prese in giro, di chiacchiere non ne possono più, ora si chiedono fatti e interventi concreti per il risanamento di tutte le strade.
(Fonte: 82cento.it)

La foto è presa dal facebook dei ragazzi all'indirizzo
http://it-it.facebook.com/group.php?gid=48918707377&%20ref=ts

mercoledì 11 febbraio 2009

Internet veloce e le nuove promesse


Ci risiamo. Si torna a parlare di Internet veloce. Apprendiamo da “Il Mattino” di ieri, dal titolo “Borghi e natura, risorse del Fortore”, che addirittura La Comunità montana del Fortore tra i suoi cinque progetti per rilanciare l’area ha messo la “valorizzazione degli antichi borghi, del paesaggio e delle risorse naturali e culturali del Fortore attraverso nuove tecnologie e nuovi know-how”. Tra questi progetti poi ci sarebbe (il condizionale è d’obbligo quando si parla di Comunità) “il completamento del progetto ‘Valfortore network’ già attivato nei mesi scorsi sulla gestione in rete di una serie di servizi tra i Comuni e l'implementazione dell'iniziativa già in itinere della Comunità montana riguardante la messa in servizio di un'infrastruttura di comunicazione wireless nell'ambito del territorio della Comunità Montana del Fortore”.

Traducendo, significa che c’è una iniziativa in corso della stessa Comunità per dotare il Fortore di un servizio Internet senza fili. Una domanda sorge spontanea: è lo stesso progetto che doveva entrare in funzione entro l’anno scorso? Entro quale data questa infrastruttura sarà funzionante?

Speriamo che prima o poi qualche politico si degni di dare una risposta alle nostre domande.

martedì 10 febbraio 2009

Il Fortore e le strade dissestate


Non è una novità. Molte strade del Fortore sono sconquassate, dissestate. Prendiamo la provinciale Baselice-Ponte Carboniera. Una strada ormai impraticabile. Piena di buche, asfalto sfarinato e cunette piene di tutto e di più. E basta un inverno piovoso come questo a fare il resto.

sabato 7 febbraio 2009

Salvaguardia faunistica, mancano i fondi

La Regione Campania ha azzerato ogni risorsa finanziaria nella ripartizione alle Province campane per la delega in materia faunistico-venatoria. Lo denuncia l’assessore provinciale di Benevento, Gianluca Aceto, in una nota inviata al presidente ed all’assessore all’agricoltura della Regione nella quale definisce “insostenibile” la situazione venutasi a creare.

La cancellazione dei fondi, introdotta con le leggi regionali n. 1 e 2 del 2009, ha creato - afferma l’assessore - grave disagio sia all’Ente Provincia che a tutto il mondo venatorio: il blocco delle risorse, infatti, non si ripercuote soltanto nella reintroduzione sul territorio di fauna stanziale, ma anche sull’attuazione delle linee di programmazione concertate con il Piano Faunistico Venatorio Provinciale per gli anni 2007/2011. In sostanza, viene impedita la gestione delle Zone di Ripopolamento e cattura, il controllo conservativo di alcuni predatori, il monitoraggio sanitario di alcune specie selvatiche, i censimenti e la valutazione del prelievo dell’avifauna, il monitoraggio delle specie rare. In sostanza, sul territorio del Sannio ed in tutta la Campania è bloccato ogni tipo d’intervento di salvaguardia del patrimonio faunistico.

Ma c’è di più, avverte Aceto: la mancanza di fondi si ripercuote sull’attività delle Commissioni, istituite ai sensi della legge regionale n. 8 del 1996, e sul risarcimento dei danni alle produzioni agricole da fauna selvatica, e dall’attività venatoria, che negli ultimi anni ha avuto un notevole incremento sia nelle domande di risarcimento che degli importi liquidati. Come se non bastasse, oltre all’azzeramento per l’anno in corso, l’assessore Aceto evidenzia la seguente ciliegina sulla torta: il mancato accreditamento dei fondi già assegnati alla Provincia di Benevento per l’anno appena trascorso e per il quale erano ovviamente già state programmate e portate a termine le attività descritte. L’assessore Aceto, alla luce di tutto questo, ha dunque chiesto un urgente incontro alla Regione al fine di valutare la possibilità di rivedere con atti alternativi le disposizioni di cui alla legge finanziaria regionale.
(Fonte: 82cento.it)

venerdì 6 febbraio 2009

La disinformazione

Repubblica del 5 febbraio riporta le dichiarazioni del Presidente Berlusconi sulle azioni del suo governo per arginare la crisi finanziaria.

"Un governo che si è mosso subito e per primo... Sono stato il primo il 10 ottobre ad annunciare agli italiani che non avrebbero dovuto avere timore per i depositi che avevano nelle banche e a mettere la garanzia dello Stato contro il loro fallimento: questa nostra iniziativa è stata poi esportata in Europa... Sono riuscito a convincere Bush e i suoi collaboratori, inerti di fronte al fallimento della Lehman Brothers, che lo Stato doveva intervenire. La prima idea, la prima iniziativa, il primo spunto abbiamo l'orgoglio di dire che è venuto da noi".

Giusto orgoglio, condividiamo. Ma quello che è incomprensibile è che di questa leadership mondiale non vi è traccia sulla stampa internazionale. Su Google è facile trovare link che parlano del piano Paulson (il Tarp, cioè l’acquisto degli asset "tossici"), del piano Brown (la ricapitalizzazione delle banche) o del piano Zingales (il debt-for-equity swap). Ma quando si parla di piano Berlusconi ci si riferisce al massimo al salvataggio di Alitalia. Peggio ancora, il 13 ottobre scorso, appena tre giorni dopo che Berlusconi aveva indicato al mondo la via di salvezza, i media britannici (anche quelli tradizionalmente legati ai conservatori) attribuivano il ruolo di leader e modello al loro premier, Gordon Brown.

E' chiaro che qua ci sono solo due possibili spiegazioni. La prima è l'eccessiva modestia del nostro primo ministro, il quale ha dato di nascosto le idee giuste ai leader mondiali che le hanno fatte proprie senza ringraziarlo e citarlo. La seconda è che siamo invece di fronte ad un caso clamoroso di disinformazione. Dei media internazionali, ovviamente. Fanno dunque bene i media italiani a dare ampio risalto al Silvio's plan.

Fausto Panunzi
(tratto dal sito www.lavoce.info)

giovedì 5 febbraio 2009

Mostra/denuncia de l’Altro sud: "Identità in frantumi"‏

Carissimi, scrivo per informarvi che, su proposta dell’amico Giuseppe De Martino, abbiamo deciso di dar vita ad un’iniziativa volta a valorizzare il patrimonio artistico meridionale e la nostra identità.

Daremo vita ad un’attività di raccolta di foto di monumenti ed opere d’arte malamente conservati, non curate e dimenticate dalle istituzioni preposte alla loro tutela per poi fare, con quelle più significative, una mostra/denuncia.
Abbiamo tutti sotto gli occhi il pessimo stato di conservazione, soprattutto al Sud, di opere che in altri paesi sarebbero un attrattore turistico di primaria importanza. Questo immenso patrimonio va valorizzato ed attraverso di esso va recuperato, da parte di noi meridionali, l’orgoglio di appartenere ad una comunità per secoli unita ed egemone in Europa.

Per dare all’iniziativa uno spirito propositivo, nella realizzazione della mostra fotografica indicheremo anche una possibilità di recupero dell’opera stimando le spese che sarebbero necessarie. Si occuperà di questo aspetto tecnico, Bruno Pappalardo, architetto e docente di storia dell’arte, direttore del nostro dipartimento storico-artistico.

Chi è interessato all’iniziativa ed è di Napoli, può mettersi in contatto con noi. Sarebbe preferibile che venisse a trovarci in sede il martedì dalle 17.30 alle 20.
Chi non è di Napoli o comunque ha difficoltà a raggiungere la sede può inviarci proposte, suggerimenti e foto all’indirizzo e mail: pibix52@libero.it.
Indicando l’autore delle foto, l’opera fotografata e l’ubicazione. Chi è interessato a scattare le foto in questione può naturalmente già cominciare anche se intendiamo partire formalmente in una data precisa (da stabilire) informandone anche la stampa. Nell’attesa dei vostri contributi e della vostra collaborazione, vi saluto tutti.
Gaetano Pietropaolo
(coordinatore nazionale)

www.laltrosud.it

mercoledì 4 febbraio 2009

Elezioni Baselice, Canonico sfida l'attuale maggioranza

Elezioni comunali 2009. È certo a sfidare la maggioranza uscente, al Comune di Baselice, sarà la compagine guidata da Domenico Canonico. In gioventù militante della sinistra storica baselicese. A un certo punto scompare dallo scenario politico locale per dedicarsi alla sua professione: l’agronomo. Voluto da un gruppo di giovani e professionisti, di diversa estrazione politica, gli tocca raccogliere l’eredità lasciatagli dall’ex capogruppo di minoranza Aldo Lepore (purtroppo scomparso prematuramente).

Canonico si pone in continuità con la vecchia minoranza ma con l’obiettivo di rinnovare gli uomini che faranno parte della lista che il sei e sette giugno competeranno per la poltrona da sindaco del piccolo comune fortorino.
D’altra parte il gruppo che lo sostiene ha rifiutato in un primo momento la proposta da capolista offerta da Doriano Bianco, marito dell’attuale vicesindaco. E proprio in questi giorni quella dell’attuale consigliere provinciale dell’Idv, Michele Maddalena, cognato dell’attuale consigliere di maggioranza nonché ex assessore alla comunità montana del Fortore, Emanuele del Grosso. Dunque nessun compromesso con l’altra parte. Gli elettori baselicesi apprezzeranno questa scelta? Staremo a vedere.

Sul versante opposto l’attuale sindaco Nicolino del Vecchio, dopo due legislature - e visto che ormai il terzo mandato è rimandato alle calende greche - dovrà scegliere il suo successore. Diversi i nomi fatti in questi mesi, ma non è escluso che potrebbe candidarsi nelle seconde file per poi assumere la carica di vicesindaco. Come non è escluso che possa restarsene a casa dando l’imprimatur a qualche uomo di sua fiducia, il quale possa garantire gli interessi del “blocco sociale” che lo sostiene da trent’anni a questa parte. Per il momento sono ipotesi. L’attuale primo cittadino nulla ha fatto trapelare sulle sue prossime mosse. Una cosa è certa il rivale Canonico è pronto a dare battaglia.

P.S. Il dottor Doriano Bianco ci ha contattati per smentire categorigamente quanto riportato nel passaggio che lo riguarda, affermando che non si è mai offerto come capolista del gruppo che sostiene la candidatura a sindaco di Domenico Canonico e di non aver mai partecipato a nessuna riunione politica.

martedì 3 febbraio 2009

Natura. Passione del Sannio. Ma non per il Fortore


Spesso ci viene il dubbio: ma il Fortore fa parte del Sannio? E più in generale: fa parte della Campania?

Per dissipare l’incertezza basta leggersi la nota della Provincia di Benevento denominata "Natura. Passione del Sannio". Ebbene se si va ad analizzare il programma dell’iniziativa si legge: “Il progetto - Comunicato stampa numero 482 del 02 febbraio - intende esaltare i paesaggi e la natura del Sannio e la sublimazione artistica di questi elementi in un pacchetto di iniziative culturale nelle quali intervengono diverse discipline e professionalità. Il progetto si suddivide in tre fasi: la prima da 4 al 14 aprile ha le proprie tappe a Cusano Mutri e Pannarano dal titolo "I viaggi nella Natura"; la seconda il 4 aprile in Pietrelcina con il titolo "Madre Natura, Madre Madonna"; la terza, dal 7 aprile al 30 settembre, è invece focalizzata presso il Museo d'arte contemporanea Arcos di Benevento con la Mostra "I paesaggi e la natura dell'arte". E continua: “Gli eventi legati a ‘I viaggi nella Natura’, ovviamente, hanno come obiettivo il turismo e la riscoperta di angoli nascosti del Sannio e consistono principalmente in escursioni di diverso grado di difficoltà in alcune delle perle territoriali locali: l'Oasi del Wwf di Pannarano, le Gole di Caccaviola, il Salto dell'Orso, I Sentieri del Monte Cigno e le Forre di Lavelle”.

E bla bla bla. Ma in questo comunicato non c’è nulla che possa riguardare le bellezze naturalistiche e architettoniche, per non parlare dei musei, del Fortore. Un’amnesia? Una dimenticanza? Una gaffe? Oppure il Fortore è un angolo talmente nascosto di cui ci si ricorda solo in campagna elettorale?
Se si va a vedere poi il programma politico dei partiti alle scorse elezioni politiche. Tutti parlano di sviluppo del Fortore. Tutti hanno in debita considerazione (sempre in campagna elettorale) quest’area che è l’area più povera del Sannio. E questo è vero. Ma i fortorini di passioni e di legami alla propria “montagna” ne hanno talmente tanta che sanno che la loro terra – nonostante i saccheggi subiti – è tra le più ricche di cultura dell’intero Sannio. Ma evidentemente questo al Palazzo non interessa. E' arrivata forse l'ora di chiedere asilo politico al vicino Molise?

lunedì 2 febbraio 2009

Allarme usura



da EpicentroBenevento

“I dati sull’aumento dell’usura forniti dall’Eurispes sono seriamente preoccupanti e conseguenza diretta della crisi economica insieme alla contestuale stretta delle banche al sostegno al credito”. E’ quanto afferma il presidente della Cidec di Benevento, Milena Petrucciani, sui dati diffusi ieri dall’Eurispes.
Secondo l’Eurispes – sottolinea Petrucciani- l'usura e' un fenomeno sempre più diffuso in Italia ma che continua a rimanere sommerso.

Napoli (62) è tra le province italiane quella più interessata dal delitto di usura, seguita da Bari (18), Torino (17), Milano e Roma (15). Napoli (205) risulta capolista anche nella graduatoria che prende in esame gli anni tra il 2004 e il 2008, con uno scarto consistente su Roma (100), Torino (87), Milano (79) e Bari (72).

Le vittime maggiormente colpite dal fenomeno sono soprattutto (48%) piccole imprese operanti nel commercio, seguite da altre tipologie di imprese (25%), da artigiani (10%), liberi professionisti e lavoratori dipendenti (rispettivamente 7% e 8%) e da una bassa percentuale di disoccupati e pensionati (2%).
Il numero dei commercianti vittime di usura e' aumentato negli ultimi anni, provati da una crisi che ha fatto registrare fra l'altro la chiusura di 357.000 attività commerciali dal 2000 a oggi. Elevatissimi i tassi di interesse che oscillano fra il 120% e il 240% annui, con un 15% di casi che arriva fino al 500% annuo e un 10% che li supera.

“Quando un imprenditore non riesce a trovare risposta nelle banche ed ha difficoltà nell’accesso al credito, preso spesso dalla disperazione, si rivolge a ‘canali alternativi’ che offrono prestiti a tassi più elevati di quelli bancari, alimentando così il circolo pericoloso dell’usura. Ecco perché – afferma il presidente Petrucciani - la Cidec da tempo sollecita una maggiore sensibilizzazione del sistema bancario verso la piccola impresa attraverso un sostegno e una maggiore personalizzazione dei servizi di finanziamento. La nostra Confederazione, negli ultimi mesi ha messo in campo numerose iniziative che adesso proverà a rafforzare e replicare su tutti i territori. A Palermo è stato attivato lo sportello legalità, a Salerno abbiamo stretto un accordo con l’Arma dei carabinieri per monitorare il fenomeno ed a livello nazionale è nata da pochi mesi la Federazione antiusura per l’attivazione di un fondo che agevoli il credito a favore degli associati La nostra Federazione – continua Petrucciani – continuerà a lavorare in stretta collaborazione con le forze dell’ordine per assistere le imprese associate aiutando chiunque si trovi stretto nella morsa del racket, delle estorsioni e dell’usura”.

“Un sistema, quello di Cidec - conclude il presidente Milena Petrucciani - per serrare le file contro la criminalità organizzata e sostenere i commercianti e gli artigiani che hanno bisogno di non sentirsi soli”.

sabato 31 gennaio 2009

Serra Pastore e il blitz della politica

L’assessore all’ambiente della Provincia di Benevento, Gianluca Aceto, accompagnato dal consigliere provinciale Michele Maddalena, ha compiuto una visita nel Fortore, in particolare nel territorio di San Bartolomeo in Galdo per un contatto più diretto con la realtà locale.

Nel corso dell’incontro con i cittadini e alcuni Circoli di cacciatori e pescatori locali sono state esaminate le principali problematiche ambientali ed altresì raccolte le osservazioni e le proposte per valorizzare quell’area paesaggistica.
L’assessore ed il consigliere hanno quindi visitato la discarica di Serra Pastore nel territorio di San Bartolomeo in Galdo al fine di accertare lo stato dell’arte per la messa in sicurezza dell’impianto. Infatti, come si ricorderà, nelle scorse settimane a seguito di indagini compiute dall’ARPAC e dal Corpo Forestale dello Stato e su segnalazione dello stesso Consorzio di Bacino, si è preso atto dell’urgenza di intervenire per arrestare l’esondazione incontrollata del percolato dall’area di discarica nel terreno circostante. Tale fuoriuscita è tanto più grave se si considera la vicinanza alla discarica della diga di Occhito, l’acqua raccolta dal cui bacino viene normalmente utilizzata per scopi civili nelle Regioni Puglia e Molise. Nei giorni scorsi si era tenuto anche in Napoli una Conferenza di servizio sull’argomento presso il Commissariato di governo per l’emergenza rifiuti con la decisione di procedere d’urgenza a raccogliere il percolato.

L’assessore ed il consigliere hanno verificato che le Autorità preposte sono al lavoro per riportare in condizioni di sicurezza l’impianto ed hanno auspicato che gli interventi possano essere conclusi rapidamente e positivamente.
Al termine dell’incontro si è appreso che l’assessore all’ambiente della Provincia continuerà nelle sue visite sul territorio al fine di acquisire una conoscenza diretta delle problematiche connesse alla sua delega specifica.
Il prossimo incontro programmato sarà quello con le istituzioni, le associazioni e i cittadini di Sassinoro.

(fonte: 82cento.it)

venerdì 30 gennaio 2009

I costi delle Province

Una istituzione da 14 miliardi di euro di spesa ogni anno. La spesa complessiva sostenuta dalle Province italiane nel corso del 2007, escluse le Province Autonome di Trento e Bolzano, è stata di 14,5 miliardi di euro, pari al 6,2% della spesa sostenuta, nello stesso anno, dalle Regioni (233,4 miliardi di euro). Lo riferisce il Rapporto Eurispes.

Le quattro province ai vertici della classifica (Milano, Roma, Napoli, Torino), cumulativamente, hanno sostenuto spese per 2,7 miliardi di euro (rispettivamente 890, 720, 560 e 530 milioni di euro circa), pari a quasi un quinto (18,7%) della spesa di tutte Province.

Registrano una spesa complessiva superiore alla media nazionale (139,8 milioni di euro), altre 32 amministrazioni provinciali, delle quali: 11 del Nord-Est (con valori compresi tra 220 milioni di euro della Provincia di Bologna e 146 milioni di euro di quella di Forli'-Cesena); 7 del Nord-Ovest (con valori compresi tra 317 milioni di euro della Provincia di Brescia e 144 milioni di euro di quella di Alessandria); 4 del Centro (con valori compresi tra 273 milioni di euro della Provincia di Firenze e 141 milioni di euro di quella di Pesaro-Urbino); 10 del Sud e Isole (con valori compresi tra 331 milioni di euro della Provincia di Salerno e 150 milioni di euro di quella di Benevento).Le altre 68 Province (65,4% del totale) hanno sostenuto, nel corso dello stesso anno, spese complessive per importo inferiore a 139,8 milioni di euro, con una spesa media di oltre 96 milioni di euro nelle Province del Centro (16 amministrazioni), contro una media di 85 milioni di euro nelle Province del Nord-Est e Nord-Ovest (rispettivamente 9 e 14 amministrazioni), 83 milioni di euro nel Sud (14 amministrazioni) e 57 milioni di euro delle Isole (9 amministrazioni).

(Fonte. Asca)

I comuni colpiti dalle calamità

PROVINCIA DI BENEVENTO
Ceppaloni, Pannarano, Paolisi, San Lorenzo Maggiore, Pontelandolfo, Reino, Torrecuso, Benevento, Foglianise, San Lorenzello, Foiano di Val Fortore, Castelfranco in Miscano, Tocco Caudio, Castelvetere in Val Fortore.
(fonte: corrieremezzogiorno.it)

giovedì 29 gennaio 2009

La rete dica No al terzo mandato per i sindaci

Il ministro dell'Interno Roberto Maroni conferma di essere favorevole a togliere il limite di due mandati per i sindaci dei Comuni con meno di 5 mila abitanti. "Volevo inserire questa norma nel decreto legge sull'election day ma non tutte le forze politiche erano favorevoli e quindi non potevo cambiare una legge così per decreto senza il consenso di tutti. Nulla vieta però - ha spiegato Maroni - che il Parlamento possa fare un cambiamento della legge in sede di conversione del decreto".

“Il popolo della rete - l’appello del Portavoce di Piccoli Comuni, Virgilio Caivano - deve mobilitarsi per dire no con forza al terzo mandato ai Sindaci nei piccoli Comuni italiani. Se vogliamo il cambiamento, una nuova classe politica e soprattutto un Paese che guarda ai giovani come risorsa autentica, dobbiamo impedire che il Parlamento approvi questa autentica iattura per la democrazia italiana – il richiamo di Caivano alla rete -. Soprattutto nei piccoli Comuni del Sud ci troviamo di fronte a situazioni di potere cristallizzato, incapace di guardare in avanti. Il disastro del nostro Mezzogiorno d’Italia è legato anche alla cattiva amministrazione dei nostri piccoli Comuni, ai clan del cemento ed alle lobbies dei tecnici. Un nuovo Mezzogiorno d’Italia è possibile a condizione che cambi il modo di gestire le Istituzioni e di fare politica. Il terzo mandato ai sindaci rappresenta la pietra tombale di ogni speranza di futuro per i nostri giovani”.

mercoledì 28 gennaio 2009

Internet e Adsl, opportunità di sviluppo


Postiamo alcuni stralci di un interessante articolo pubblicato ieri su “ilsannioquotidiano.it” relativo al problema del digital divide che colpisce i piccoli comuni. Da tempo da questo blog stiamo portando avanti una battaglia che dia alle genti del Fortore la possibilità di far parte di quel processo socioculturale chiamato “democrazia digitale”. Ancora rimbombano nelle nostre orecchie le solenne promesse fatte nella campagna elettorale dell’anno scorso. Per non parlare di un fantomatico progetto wifi della Comunità montana del Fortore.
Internet e Adsl, opportunità di sviluppo”, titola il quotidiano sannita. Ma per chi? Non certo per una classe politica locale obsoleta che non è stata mai capace di cogliere quelle poche occasioni di sviluppo che la storia ci ha offerto e che ancora – come nel caso di Internet – non riesce a cogliere.


Oggi diventa sempre più imprescindibile tenere alta l’attenzione su quelle che sono le piccole realtà locali, che rappresentano il 70% del territorio del Paese. Piccoli Comuni che vivono un inarrestabile processo di invecchiamento della popolazione e di calo demografico, con conseguente impoverimento del tessuto produttivo.
(…)Ci troviamo, ormai, in una situazione in cui il problema dei piccoli comuni non è quello di divenire “attivi realizzatori e promotori della Società dell’Informazione”, ma quello di non scomparire. Forse, sono pochi a ritenere che valga la pena di investire su di essi. Eppure a volte basterebbe poco, se il sindaco, di un piccolo comune, almeno fosse consapevole della necessità di colmare il ritardo nei confronti della Società dell’Informazione, se non la metà, sicuramente gran parte dei problemi di quel piccolo comune sarebbero già risolti. Sono le differenti tradizioni politiche-amministrative a determinare le “diversità”, “difformità” dei piccoli centri nelle varie regioni d’Italia, la diversa sensibilità media degli amministratori. Servono forti rappresentanze, che siano in grado di interloquire con i governi regionali, che siano in grado di andare oltre le parole, che prendano a cuore il futuro del comune che amministrano.
(…) Un aspetto, ad esempio, discriminante che subiscono questi territori è il “digital divide”. Internet e Adsl veloce sono servizi di primaria importanza, influenzano, in modo determinante, tutte le attività umane, dalle iniziative economiche alle professioni… Gli abitanti dei piccoli centri chiedono futuro, più cura per i loro comuni, vogliono puntare sui giovani, avvertendo contemporaneamente il bisogno di tutelare gli anziani.
I piccoli centri attendono nuove politiche di sviluppo centrate sul locale, in grado di dare nuove prospettive e frontiere. I cittadini hanno fiducia nel sindaco, è su di lui che puntano, su colui che dovrebbe attivarsi per migliorare, nel vero senso della parola, il proprio paese. Bisogna sottolineare che la comunità che si incammina non è più quella chiusa, rivolta al tradizionalismo, al passato, alla difesa delle tradizioni.
Questi fattori, sicuramente permangono perché sono parte dell’identità, ma contemporaneamente si affaccia la voglia di aprirsi, di accogliere altro.
(Il sannioquotidiano.it)

martedì 27 gennaio 2009

Sindaci, sfuma il terzo mandato

Nel decreto legge sul voto amministrativo, che anticipa al sabato pomeriggio le operazioni di voto, emanato dal Consiglio dei Ministri, non c’e’ la norma sul terzo mandato, per divergenze in seno alla maggioranza di governo.
Il ministro Maroni ha confermato la volontà di inserirlo nel ddl sulla Carta delle autonomie ma con tempi non più certi di approvazione prima del voto amministrativo.
Sfumano così le attese di molti sindaci pronti alla ricandidatura e di qualche presidente di Provincia accomunato dallo stesso destino.

La crisi che c'è

I sintomi della crisi economica mondiale si avvertono anche nel Sannio. Nel corso del 2008, infatti, sono triplicati i fallimenti che hanno coinvolto le imprese. Le aziende che hanno chiuso i battenti con la dichiarazione di fallimento sono state 43 nell’anno appena trascorso rispetto alle 15 del 2007. Il dato allarmante emerge dall’inchiesta del quotidiano economico “Il Sole 24 Ore”.

Eppure in Campania la provincia sannita è, in termini assoluti, quella con il minor numero di fallimenti: 43 nel 2008 contro i 184 di Avellino, i 214 di Salerno, i 248 di Caserta e i 1.128 di Napoli. In termini di incremento percentuale rispetto al 2007, tuttavia, a Salerno e ad Avellino è andata meglio che a Benevento: nel primo caso l’impennata è stata del 114 per cento, nel secondo del 183,1 per cento e a Benevento del 186,7 per cento. Viceversa a Caserta l’aumento è stato del 222,1 per cento e a Napoli del 563,5 per cento.

(il quaderno.it)

lunedì 26 gennaio 2009

Il federalismo fiscale e l'Altrosud

Postiamo alcuni stralci dell’ultimo intervento politico di Antonio Gentile Presidente nazionale del'Altro Sud-UDS dal titolo: Ormai è seccessione.


Chiamatela come volete la Secessione: leggera, dolce, palese. Di fatto, l'Italia unita e solidale non esiste più. Tutti sono uniti contro il Sud. (…) Passa, dunque, al Senato il cosiddetto "federalismo fiscale", vero e proprio "manifesto leghista" con il sostegno di tutte le formazioni politiche, salvo la strumentale eccezione di Casini. E, il Senatur ringrazia: "Senza la Sinistra non si faceva niente, con il federalismo eravamo ancora in Commissione…".
Un Veltroni compiaciuto per aver "represso" l'opposizione interna, apre un confronto con la Lega e "Si mette in sintonia con il Nord dove il tema del federalismo fiscale è fortemente sentito dagli elettori".

(…) Poco interessa che del federalismo fiscale leghista non si conoscano i costi – che si prospettano giganteschi – e che non ci siano le coperture e le risorse necessarie. Poco interessa che il moltiplicarsi dei centri di spesa determinerà inevitabilmente un aumento consistente della pressione fiscale locale e generale. Poco interessa che il Mezzogiorno, più arretrato, sarà privato di risorse determinanti per lo sviluppo delle sue infrastrutture e per i suoi servizi essenziali, mentre le decisioni fondamentali saranno prese da ministri quasi tutti del Nord.
Ciò che conta è soddisfare gli strateghi della divisione, della discriminazione e dell'egoismo sociale.Decine di milioni di cittadini meridionali, oggi, sono abbandonati a se stessi e spinti sempre più – come vorrebbero quelli di lassù – verso la "discarica terzomondista".

(…) Bisognerà presto ritornare ad essere una comunità unita e, attraverso l'azione di un grande movimento politico meridionale, costituito da gente onesta e preparata, entrare nelle istituzioni nazionali ed europee, e battersi per gli interessi esclusivi delle nostre popolazioni. Ora non è più il momento della riflessione e delle chiacchiere. È tempo d'agire. Bisognerà riprenderci la gestione dei nostri destini, creando una nuova classe dirigente in grado di tutelarci e di progettare concretamente il nostro futuro (…).

sabato 24 gennaio 2009

Il percolato di Serra Pastore

Sarà effettuato un prelievo straordinario di percolato dalla discarica di Serra Pastore in San Bartolomeo in Galdo (Bn), mentre il 4 febbraio prossimo si concluderà la Conferenza di servizio per approvare le misure di bonifica e messa in sicurezza dell'area.

Sono questi i risultati principali raggiunti nel corso della riunione dedicata proprio alla discarica di Serre Pastore presso il Commissariato di governo per l'emergenza rifiuti, sotto la presidenza del Capo Missione Mario Acocella, e a cui hanno preso parte dirigenti e tecnici della Regione, del Commissariato per la bonifica delle acque, dell'Arpac, il presidente Franco Cocca del Consorzio di bacino per la raccolta rifiuti Bn 3, del Comune di San Bartolomeo in Galdo, nonché l'assessore provinciale all'ambiente della Provincia di Benevento Gianluca Aceto.
Hanno trovato dunque positivo riscontro le preoccupazioni e le segnalazioni svolte dapprima dal presidente del Consorzio BN 3, Franco Cocca, e quindi dal Corpo Forestale dello Stato di Benevento circa i pericoli per la salute pubblica derivanti dal mancato argine al percolato che fuoriesce dalla discarica di Serra Pastore e minaccia seriamente di disperdersi nella vicina diga di Occhito che fornisce d'acqua sia la Puglia che il Molise.

(Fonte: provincia.benevento.it)

venerdì 23 gennaio 2009

Il Discorso di Obama: uno schiaffo alla politica italiana

Il discorso di insediamento di Barack Obama, semplice e nello stesso tempo di grande intensità è stato un autentico schiaffo per la politica italiana, parolaia ed inconcludente. Obama ha parlato di responsabilità, talento, merito, energie rinnovabili, ideali, partecipazione, trasparenza, bene comune.

“Elementi ormai estranei alla politica italiana – il commento del Portavoce di Piccoli Comuni, Virgilio Caivano –. Ridicola ed imbarazzante la politica di casa nostra impegnata a magnificare il ragionamento del Presidente degli Stati Uniti, incapace di fare autocritica per le proprie enormi responsabilità sul fallimento complessivo e sulla condizione di totale disastro in cui versa il nostro Paese. Obama ha detto: “Costruiremo strade, ponti, rete elettriche, linee digitali che alimentano il nostro commercio e che ci uniscono. Faremo in modo che la scienza ritrovi il suo posto. Sfrutteremo il sole, i venti, il terreno, per alimentare le nostre macchine e far andare le nostre aziende. Trasformeremo le nostre scuole, i college, le università, per soddisfare la domanda di una nova era”.

"E la politica italiana - attacca il leader di Piccoli Comuni - applaude gioiosa e dimentica che tutto questo nel nostro Paese è all’anno zero. Siamo gli ultimi in Europa per quanto riguarda la rete internet, gli ultimi nel campo della ricerca e dell’innovazione; gli ultimi nel sistema della formazione, delle reti della comunicazione; gli ultimi nello sviluppo delle rinnovabili. E la politica italiana, va, va, dove non si sa. Insieme ad Obama chiediamo agli italiani ed agli Europei una nuova stagione di responsabilità, il riconoscimento da parte di ognuno che abbiamo dei doveri verso noi stessi, la nazione, il mondo”.

giovedì 22 gennaio 2009

La Casta e la questione morale

Si torna a parlare di etica in politica. E così anche la Casta s’interroga sul proprio futuro. E sul rapporto tra governanti e governati. Dopo aver creato un distacco enorme col proprio elettorato di riferimento a qualcuno viene in mente di aprire un dibattito su un tema altisonante e impegnativo come la questione morale.
Come si diceva una volta però teoria e prassi devono andare di pari passo. La questione morale non può essere solo un principio retorico del quale discutere, ma a nostro avviso deve guidare soprattutto l’azione politica di chi la pratica. Ci si appella così alla degenerazione della politica, per giustificare il proprio fallimento politico. Ma ci si dimentica che i partiti sono fatti di uomini, e quindi se vengono delegittimati i partiti sono principalmente delegittimati anche i loro vertici, i quali evidentemente ancora non hanno ben capito che aria tira.

mercoledì 21 gennaio 2009

Gli auguri di Piccoli Comuni a Barack Obama

Il coordinamento nazionale Piccoli Comuni, il primo movimento italiano a credere nella proposta politica di Obama, quando tutti i leader politici italiani indicavano nella Clinton o in Mc Kenzie i possibili vincitori delle primarie prima e delle elezioni presidenziali dopo, formula i più sinceri auguri di buon lavoro al nuovo Presidente degli Stati Unti.

Intanto cresce in Italia il numero dei Circoli “Obama” che fanno riferimento al Portavoce di Piccoli Comuni. Sono 36, da Milano a Palermo e rappresentano il segnale di una concreta voglia di partecipazione e impegno sociale e politico. Una delegazione di Piccoli Comuni è presente al giuramento del 44° Presidente degli Stati Unti, ospiti delle associazioni italoamericane.

martedì 20 gennaio 2009

WiFi, c'è un comune italiano completamente coperto


Per le grandi città forse non c'è speranza, per molti altri centri la via è ancora lunga e, più in generale, per il wireless italiano la strada sembra tutta in salita. Non però a Soveria Mannelli, dove si può andare in Comune a prendersi un account WiFi gratuito da utilizzare in qualsiasi momento in tutto il territorio comunale per accedere ad Internet.

Ieri, alla Sala della Libertà del palazzo comunale di questo piccolo centro non lontano da Catanzaro, gli amministratori locali hanno sottolineato che il proprio Municipio è "la prima la prima amministrazione comunale a realizzare una rete wireless a totale copertura del territorio cittadino e completamente gratuita".
L'occasione per offrire ai cittadini la rete wireless gratuita è l'anniversario della fondazione del Comune stesso. "Una rete come quella realizzata a Soveria - è stato detto - garantisce piena democratizzazione del mezzo internet, permettendo la connessione gratuita da ogni angolo del territorio comunale". Secondo Davide Rocca, assessore all'Innovazione, "a Soveria abbiamo superato la logica dell'hot spot: la rete wireless è disponibile per la totalità della popolazione in ogni angolo del territorio comunale, e in ogni situazione d'uso. PC fisso, portatile, palmari, nella propria abitazione, o durante una scampagnata, nel corso di una degenza ospedaliera o di una villeggiatura estiva".

Per quella porzione di cittadini che si muove meno abilmente con le nuove tecnologie è stato allestito un sito dedicato dove vengono illustrati nel dettaglio i sistemi utilizzati e le procedure, invero piuttosto semplici, per ottenere l'accesso (...).
(da punto-informatico.it)

Ambulanza del Fortore, aggiudicata la gara

Ci è voluto quasi un anno. Ma forse siamo alla svolta. La Provincia di Benevento, infatti, in una nota fa sapere che «la gara per l’acquisto di una ambulanza da destinare alla comunità di San Bartolomeo in Galdo è stata aggiudicata, secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, alla ditta Bollanti s.r.l. che ha conseguito punti 93,18».

A comunicarlo è il responsabile del competente servizio dell’Asl Benevento 1. A quanto si è appreso gli importi delle offerte economiche dell'aggiudicatario sono i seguenti: prezzo dell’ambulanza € 72.688, oltre Iva; prezzo della manutenzione triennale € 9.920, oltre Iva. La consegna dovrebbe avvenire entro 30 giorni dall’ordinativo.

L’acquisto dell’ambulanza per il Fortore fu deciso dalla giunta provinciale presieduta da Carmine Nardone con delibera 128 del 27 febbraio 2008 e impegno di spesa di 100mila euro. Cioè quasi un anno fa. Ci sono voluti dodici mesi per dare attuazione a una decisione politica. Troppi.
(epicentrobenevento.it)

lunedì 19 gennaio 2009

La Fortorina e la variante

Fortorina, lavori sospesi a causa di frane e ritrovamento di reperti archeologici nella zona di Monteleone di Pesco Sannita. Il consigliere provinciale Spartico Capocefalo ha scritto al presidente Cimitile proponendo una variante migliorativa ed economica al progetto.

«Le frane in prossimità delle gallerie - afferma Capocefalo - mi spingono a prospettare la seguente ipotesi di variante: collegare la SS 87 alla stazione ferroviaria di Pesco Sannita (progetto già approvato dall'Anas e cofinanziato dalla Provincia), ammodernare poi la strada provinciale che dalla stazione si innesta sulla SS 212 fino all'abitato di Pesco al ponte San Nicola per immettersi poi sul ponte sul fiume Tammaro la cui strada di collegamento è stata già appaltata e proseguire di conseguenza sulla Vetecai Beneventana fino a raggiungere San Marco dei Cavoti. Vi sarebbe una riduzione del percorso di circa 5 kilometri e un risparmio economico di oltre 100 milioni di euro che potrebbero essere utilizzati per la costruzione di un tunnel a Casone Cocca per proseguire per il Fortore.

(il mattino.it)

sabato 17 gennaio 2009

Cassintegrazione e disoccupazione

Nella classifica delle 103 province italiane, Benevento è al nono posto con 24 ore medie annue di cassa integrazione per lavoratore dipendente e un tasso di disoccupazione al 9,6%. E’ quanto emerge dallo studio sulla crisi economica realizzato dal Dipartimento Politiche Territoriali e del Lavoro della Uil.

Nel 2008 il numero di ore di cassa integrazione complessiva (ordinaria e straordinaria), ammonta ad oltre 223 milioni con un aumento del 24,6% rispetto all’anno precedente. In particolare per quanto riguarda la cassa integrazione ordinaria sono state autorizzate oltre 113 milioni di ore con un incremento del 60,4% rispetto al 2007, mentre per la cassa integrazione straordinaria le ore autorizzate ammontano a 110 milioni, con un aumento dell’1,24% rispetto all’anno precedente.
(fonte: ilquaderno,it)

venerdì 16 gennaio 2009

Perdono il pelo ma non il vizio

Perdono il pelo ma non il vizio. Ai postfascisti non piace che qualcuno faccia vedere l’orrore della guerra. Mal sopportano che qualche giornalista fa il proprio dovere mostrando quel che avviene nella Striscia di Gaza: una strage di donne e bambini.
Tutto ciò non si può raccontare nella televisione pagata dai contribuenti. Perché se no si urta la sensibilità del presidente della Camera Fini, il quale dimenticando che l’articolo 21 della Costituzione stabilisce la libertà di espressione e che la legge sulla professione giornalistica a sua volta fissa che “è insopprimibile la libertà d’informazione e di critica”, chiama a telefono il presidente Rai Petruccioli per dirgli che ad Annozero ”è stato superato il livello di decenza”.
La risposta di Santoro non si è fatta attendere: “In un paese normale - si legge sul sito della trasmissione - il livello della decenza lo supera un Presidente della Camera che, travalicando i suoi compiti istituzionali, interviene per richiedere una censura nei confronti di un giornalista che sta compiendo il suo dovere di informare l’opinione pubblica”.

giovedì 15 gennaio 2009

Fortorina, sospesi i lavori per lo scavo archeologico

L'Anas pubblicherà domani sulla Gazzetta Ufficiale il bando di gara per i lavori di scavo archeologico in corrispondenza delle aree di cantiere dove sono in corso i lavori di costruzione della variante alla SS. 212 tra il bivio di Pietrelcina, al km 5,600, e lo svincolo per San Marco dei Cavoti, al km 46,900 della ex strada statale 369 nel Sannio.

Nella zona del beneventano sono state ritrovate tombe e fondazioni di insediamenti risalenti ad epoca incerta, e sono in corso le indagini archeologiche L'importo complessivo della prestazione è pari a 1,8 milioni di euro, di cui circa 1,7 milioni di euro per lavori da eseguire soggetti a ribasso ed oltre 35.000 euro per oneri relativi alla sicurezza (…).
(Tratto da epicentrobenevento.it)

mercoledì 14 gennaio 2009

Scuola, i precari su facebook.com

Il comitato precari scuola di Benevento sbarca su facebook.com. Dal link è possibile scaricare il materiale informativo, commentare e proporre eventuali iniziative. “Lo scopo di questa iniziativa è quello di creare un canale che permetta di aggiornare tutti gli iscritti riguardo le ultime iniziative intraprese e da attuare dal comitato stesso, di divulgare le ultime novità riguardanti la nuova riforma Gelmini e il decreto legge presentato al Senato dalla Lega, concernenti la creazione di Albi Regionali per i precari e soprattutto di creare un gruppo coeso che voglia cambiare la situazione di fatto del precario della scuola e di far si attraverso azioni congiunte con gli altri comitati precari di altre regioni d'Italia, sempre presenti sulla rete ,di ottenere dei riconoscimenti”.

(fonte: ilquaderno.it)

martedì 13 gennaio 2009

Sindaci, si va verso il terzo mandato

Potrà ricandidarsi chi governa da dieci anni consecutivi. Il sottosegretario Davico rassicura l’Anci. In giugno nei piccoli comuni si andrà al voto “con il terzo mandato”, la possibilità, cioè, per un sindaco di essere eletto consecutivamente tre volte e non solo due come adesso.

Lo afferma il sottosegretario all’Interno con delega agli Enti locali, Michelino Davico, commentando la presa di posizione dell’Anci, che in una lettera al ministro Maroni ha chiesto che governo e parlamento accelerino l’iter del disegno di legge sui piccoli comuni che tra l’altro prevede il superamento del secondo mandato per i comuni al di sotto dei 5 mila abitanti.

“Non c’e’ alcuno stallo - ha detto il sottosegretario Davico all’Ansa - il pacchetto enti locali sta seguendo il normale iter. C’e’ stata solo un’interruzione dovuta alle festività natalizie. Tutti e quattro i testi sono pronti e nei prossimi giorni - ha aggiunto - avremo l’ultimo confronto con le regioni e gli enti locali, dopo di che il pacchetto sarà presentato in consiglio dei ministri entro la metà di gennaio, al più tardi entro il 20 del mese. Questa é l’intenzione del ministro. Posso perciò prevedere sin da ora che per le elezioni di giugno si potrà’ andare con la nuova legge e quindi con il terzo mandato, non si tratta di una delega, ma di un disegno di legge e quindi prevediamo che possa diventare legge in marzo in tempo utile per la scadenza elettorale. La proposta del governo è che la nuova norma riguardi i piccoli comuni, cioè quelli al di sotto dei 5 mila abitanti, ma - ha detto Davico - spetterà alle aule e al dibattito politico decidere. Questa - ha concluso - è la proposta del governo”. Gli altri provvedimenti del pacchetto, sottoforma di leggi delega, riguardano la riforma del testo unico degli enti locali, le funzioni fondamentali e le città e le aree metropolitane.
(Fonte: ANSA)

Ambulanza del Fortore, ancora nulla di fatto


(epicentrobenevento.it) La buona volontà c’è. I risultati, però, ancora non si vedono. L’ambulanza per il Fortore, il cui acquisto fu deciso dalla giunta provinciale presieduta da Carmine Nardone con delibera 128 del 27 febbraio 2008 e impegno di spesa di 100mila euro, resta ancora un’utopia. La burocrazia è lenta e, troppo spesso, non tiene conto delle esigenze della gente. La gara per l’aggiudicazione è ancora in corso presso l’Asl Benevento 1, a cui la Provincia di Benevento ha delegato la procedura. Il 16 dicembre scadevano i termini per la presentazione dell’offerta; il successivo 19 era fissata la prima seduta pubblica per l’aggiudicazione. A tutt’oggi, tuttavia, per l’asserita necessità di richiedere integrazione di documenti e chiarimenti, l’acquisto non è stato perfezionato. Sono passati 11 mesi dalla decisione “politica” e qualche altro ne passerà per formalizzare l’iter.

Noi restiamo dell’idea, come scrivemmo il 12 dicembre, che l’acquisto di un’ambulanza per la martoriata terra del Fortore avrebbe avuto bisogno di una corsia preferenziale, pur in presenza di inevitabili lungaggini burocratiche attinenti al trasferimento di fondi tra due enti. Un anno è troppo, decisamente troppo, qualunque possano essere le giustificazioni. E se non ci fossero state le pubbliche lamentele del parroco, quanto tempo ancora sarebbe passato? E che quelle lamentele fossero fondate è dimostrato dal fatto che il presidente Cimitile ritenne, il 2 ottobre, di dovergli rispondere altrettanto pubblicamente specificando che “la Provincia ha puntualmente provveduto a dare esecuzione al proprio deliberato ed anche a sollecitare, nei giorni scorsi, la stessa Asl a predisporre la gara d’appalto per l’acquisto dell’ambulanza; dal canto suo, l’Asl ci ha testè comunicato che sono state superate alcune difficoltà di ordine meramente tecnico-procedurale al fine di giungere alla donazione che, sotto la responsabilità della stessa Asl, sarà finalmente quanto prima messa a disposizione della comunità di San Bartolomeo in Galdo”.

Oggi, 13 gennaio 2009, non resta che aspettare e sperare che tutto vada rapidamente in porto.

lunedì 12 gennaio 2009

Consensi stabili per Cimitile

Diminuisce la fiducia dei cittadini nel sindaco di Benevento, Fausto Pepe. Lo certifica l’annuale classifica del quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” oggi in edicola. Nella graduatoria generale, il primo cittadino è solo all’87° posto su 105. Il gradimento è pari al 50% con 2 punti in meno rispetto allo scorso anno e quasi 5 sul 2006.

Ancora più marcata la differenza con il giorno dell’elezione quando Pepe venne suffragato dal 56,1% dei consensi. Il sindaco Udeur, però, può consolarsi perché tra i sindaci campani lo seguono quello di Caserta Nicodemo Petteruti (104°) e di Napoli Rosa Russo Iervolino (105°).

Risultato lusinghiero, invece, per Vicenzo De Luca di Salerno che guadagna la quarta posizione e per Giuseppe Galasso di Avellino classificatosi 42esimo. Nella classifica dei presidenti di Provincia, Aniello Cimitile mantiene il risultato conseguito alle elezioni (55%) e si posiziona 44esimo.
(ilquaderno.it)

sabato 10 gennaio 2009

Un lavoratore su due è senza ammortizzatore

Assieme ai precari sono i lavoratori più a rischio. Stiamo parlando degli oltre 7 milioni di dipendenti del settore privato (precisamente 7.141.300 pari al 50,9% del totale dei dipendenti italiani escluso il pubblico impiego) che nel caso l’azienda li espella non hanno nessuna misura di sostegno al reddito (come ad esempio la cassa integrazione ordinaria o straordinaria). A stimare il numero di questo esercito di impiegati, operai, magazzinieri, autisti, camerieri, commessi, etc., senza sicurezze è la CGIA di Mestre che ne ha elencato anche i settori di appartenenza.

A guidare il gruppo per numerosità è il settore dei servizi. In questo comparto ci sono 2.336.400 lavoratori dipendenti. Seguono gli occupati del commercio alle dipendenze di aziende con meno di 200 dipendenti che sono 1.968.000, quelli dell’artigianato (con l’esclusione dei lavoratori edili che usufruiscono della Cigo) pari a 889.500, gli addetti alle dipendenze di alberghi e ristoranti pari a 870.000, i lavoratori del credito/assicurazione pari a 544.400 unità e quelli delle comunicazioni (338.100 dipendenti). Chiudono la classifica i trasporti con 194.800 dipendenti.

venerdì 9 gennaio 2009

QUELLO CHE NON HO/10 ANNI SENZA FABER


Passioni d'autore presenta l'ultima serata: Quello che non ho, un evento per ricordare un artista indimenticabile, Fabrizio De André, scomparso l'11 gennaio del 1999.

10 anni di assenza-presenza perché Fabrizio De André non si è mai staccato dal nostro tempo e ha lasciato tracce profonde nella storia della musica italiana raccontando, attraverso la canzone, l'alternativa culturale che ci ha resi più liberi e più indignati, più sognatori e più realisti cambiando la nostra prospettiva nei confronti del mondo. Continuiamo a pensare che la sua voce e la sua poesia ci mancano, vogliamo condividerne il ricordo vivo e presente senza celebrazioni inutili, senza saccheggiarne la memoria, ma semplicemente ascoltando la sua musica e le sue parole.

Programma ore 19.30 Conversando Su Faber/interventi di Pierfranco Bruni, Armin Viglione, Tonino Conte Ore 20.30 10 anni senza Faber/concerto di Melisma, Polifonica Alphonsiana, Carmine Migliore & Niussò, Discede comunicazione, tabula rasa eventi www.tabularasaeventi.net .

giovedì 8 gennaio 2009

Lodo Alfano, un milione di firme

Presentate le firme referendarie contro il lodo Alfano da parte del partito dell’Italia dei Valori, si passa alla classica analisi del risultato conseguito, senza dubbio alcuno, da considerarsi un enorme successo.

Sull’argomento interviene il Commissario Politico Provinciale dell’Italia dei Valori, Nunzio Pacifico: ”Il milione di firme presentate, mentre da un lato evidenzia l’interesse dei cittadini italiani ad esprimersi di “proprio pugno” anche su questioni di carattere più spiccatamente generale, dall’altro esprime la voglia di ribellione nei confronti di decisioni che, calate dall’alto, minano proprio quei principi alla base del vivere civile, come la giustizia, la legalità, la democrazia.
I cittadini del Sannio hanno contribuito con migliaia e migliaia di firme al risultato complessivo raggiunto, dimostrando ancora una volta di credere fermamente nell’operato politico del partito che ho l’onore di presiedere in provincia di Benevento. Un sincero ringraziamento va a tutti coloro i quali che, recatisi presso i banchetti dislocati su tutto il territorio provinciale, hanno voluto sostenere la nostra battaglia di legalità apponendo la propria firma, a tutti i dirigenti dell’Italia dei Valori per l’encomiabile impegno profuso, al responsabile referendario, Giorgio Carlo Nista, per il sostegno quotidiano concesso ed ai partiti che hanno sostenuto con forza in questa avventura politica l’Italia dei Valori, quali Rifondazione Comunista, Sinistra Democratica, Comunisti Italiani e Partito Socialista Europeo”.

(fonte: 82cento.it)

Precari? Soprattutto al Sud

Alla fine del mese di settembre hanno raggiunto quota 2.812.700. Sono il 12% del totale degli occupati in Italia. Dal 2004 al settembre scorso sono aumentati del 16,9%. Ben 5 volte di più dell’incremento registrato dai lavoratori dipendenti a tempo indeterminato che sono cresciuti, nello stesso periodo, del 3,1%. Il Mezzogiorno è la macro area dove sono più numerosi: ben 940.400 pari al 33,4% del totale nazionale. Stiamo parlando dei lavoratori atipici più comunemente chiamati “precari”.

A dimensionare il mondo dei lavoratori flessibili presenti in Italia è la CGIA di Mestre che ha analizzato il mercato del lavoro nazionale concentrando però l’attenzione sul mondo dei cosiddetti flessibili costituito da dipendenti a tempo determinato (che include anche gli ex lavoratori interinali), da lavoratori assunti con collaborazioni coordinate e continuative a progetto e da prestatori d’opera occasionali. A sorpresa, come dicevamo, è il Sud la ripartizione geografica che ne conta di più.

Se, come dicevamo, i 940.400 precari occupati nel Sud costituiscono il 33,4% del totale nazionale, a Nordovest sono 692.600 (pari al 24,6% del totale), nel Centro 606.000 (21,5%) e nel Nordest (ultimo della graduatoria) “solo” 573.700 (20,4%). Ma l’analisi della CGIA di Mestre si è soffermata anche sull’orario medio settimanale di alcune di queste figure. Se un co.co.pro. mediamente ogni settimana lavora 31 ore, un prestatore d’opera occasionale è occupato per 23, contro una media settimanale di un operaio assunto a tempo indeterminato pari a 37 e di un impiegato sempre con il posto fisso pari a 35.

mercoledì 7 gennaio 2009

Rilanciare il progetto “Policoro” per i giovani del Sud

Una situazione di grave disagio sociale come quella attuale necessità di interventi straordinari e di grande coraggio, il ragionamento messo in campo dal Portavoce di Piccoli Comuni, Virgilio Caivano, nel presentare su Facebook la lettera aperta inviata al Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Angelo Bagnasco.

“Eminenza, in questo momento storico di grave difficoltà e nello stesso tempo di grandi speranza – apre la missiva di Caivano e Bagnasco - è necessario che la Chiesa italiana dia un segno concreto di attenzione ai giovani e l’occasione viene offerta dai risultati importanti conseguiti dal Progetto “Policoro”, il più grande investimento che la Chiesa ha fatto in questi anni a favore dei giovani meridionali.

Sono centinaia le piccole e medie imprese nate grazie all’azione delle Diocesi e delle Parrocchie del circuito “Policoro” che, nonostante le difficoltà, hanno trovato spazio sul mercato e creato centinaia di posti di lavoro. Un patrimonio immenso che merita attenzione e adeguato sostegno. Rilanciare il microcredito – la sfida del Portavoce di Piccoli Comuni - è un passaggio indispensabile per favorire nuove attività economiche in grado di rispondere adeguatamente e soprattutto rapidamente alle legittime attese di migliaia di giovani che vogliono investire nel proprio futuro nei piccoli Comuni di residenza.

La Chiesa italiana – rilancia Caivano – guardi alle fonti energetiche rinnovabili come una straordinaria occasione per creare lavoro e sviluppo e valorizzare il talento di tanti giovani laureati, altrimenti condannati all’emigrazione. La formidabile azione di promozione e sensibilizzazione a favore di una nuova imprenditorialità giovanile ha dato in questi anni risultati importanti anche dal punto di vista della salvezza di antichi mestieri,altrimenti destinati all’oblio. Il Governo e le Regioni italiane mettano in campo misure utili al microcredito – la sollecitazione del leader di Piccoli Comuni – in grado di rispondere in maniera efficace ed efficiente alle ragioni dei giovani e dei tanti talenti e sterilizzino la cattiva politica e la cattiva burocrazia. Meno poltrone e più servizi lo slogan vincente per un Mezzogiorno migliore in un Paese migliore”.

lunedì 5 gennaio 2009

Ci scrive l'Altrosud

Caro Antonio, ho visitato il Suo blog e la conosco tramite il prof Pasanisi ed Antonio Gentile della Scuola di Politica Giudo Dorso.
Scrivo per proporLe di considerare la possibilità di intraprendere un cammino comune. Le scrivo a nome de "l'Altro Sud-Unione democratica del Sud" che, come saprà, è un'associazione politico-culturale che ha come obiettivo quello di dar vita ad un movimento politico-culturale che sia espressione della parte sana della società civile meridionale ed in generale di quello che noi amiamo chiamare Sud positivo fatto di cultura, bellezze paesaggistiche e monumentali, arte, imprenditorialità sana e propositiva, tecnologie d'avanguardia, fiducia nel futuro, senso civico e sociale.

Nel manifesto mettiamo in evidenza che, nell'opinione comune, di Sud, ne esiste uno solo. Fatto sostanzialmente di sottosviluppo, di criminalità organizzata, di degrado socio-ambientale e di atteggiamenti incivili. Ma ciò che non compare mai, se non marginalmente, nei media, nei tanti ed interminabili dibattiti politici sulla questione meridionale e, soprattutto, nella considerazione dei cittadini italiani, è l'altro Sud. Già, perché esiste un altro Sud che è maggioranza, fatto di gente onesta, operosa, che storicamente ha contribuito a costruire la prosperità del nostro Paese, ma anche di altre e lontane terre. C'è un Sud della cultura, della sana ed efficiente imprenditorialità, della ricerca avanzata, delle professioni e del grande ed eccezionale patrimonio artistico. Esiste una comunità meridionale, spesso silenziosa, che non si è mai lasciata attrarre dalle lusinghe dell'illegalità ma, al contrario, ha cotrastato con forza e, talvolta, con il sacrificio umano, il potere dell'Antistato.

Una moltitudine straordinaria di donne, uomini e giovani che per circa otto secoli è stata nazione con un comune destino politico ed unità territoriale. Un'identità forte, quella meridionale, espressione di una civiltà mediterranea che sintetizza la molteplicità della Polis, la libertà del mare e la cittadinanza universale di Roma, che non si può ridurre, come qualcuno vorrebbe, ad esclusiva uniformità delle sofferenze, ma deve invece proporsi come voglia di autolegittimazione e di autopromozione. Per dare, dunque, voce e protagonismo a quest'altro Sud è necessario che esso diventi soggetto politico perché, forse, per la prima volta nella storia recente, abbia la possibilità di rappresentarsi unitariamente e direttamente nelle istituzioni locali, nazionali ed europee. Con questo fine nasce l' Altro Sud - Unione democratica del Sud. Sulla scia della migliore tradizione meridionalista ma, con una connotazione prevalentemente propositiva e costruttiva, l'Altro Sud-UDS mira a realizzare il rinnovamento morale, economico e sociale del Mezzogiorno d'Italia in una logica decisamente innovativa.

Il nostro progetto (che spero possa diventare anche il Suo) è nato lo scorso 13 giugno. Si tratta di un movimento nascente quindi che va strutturandosi che, speriamo possa diventare presto riferimento per le moltitudini di meridionali onesti, oggi senza voce.

Cordialità,
Gaetano Pietropaolo
www.laltrosud.it

sabato 3 gennaio 2009

Comunità Montane del Fortore, confermato Spina

Due uomini dei Popolari Udeur si aggiudicano le presidenze di altrettante Comunità Montane nel Sannio. Parte così oggi anche a Benevento il nuovo corso degli enti dopo la riforma varata dal Consiglio Regionale della Campania. Al Taburno si è avuto il ritorno al vertice di Michelino Giordano di Forchia, delegato della figlia sindaco.
(…) Alla Comunità Montana del Fortore, è stato confermato Zaccaria Spina, sindaco di Ginestra degli Schiavoni. Nulla di fatto, invece, alla Titerno–Tammaro dove l’elezione del presidente è stata rimandata. Al momento il numero uno del Titerno è Nino Lombardi, altro rappresentante del Campanile, stesso partito del collega Antonio Di Maria al Tammaro.

Nel Sannio, ricordiamo, le Comunità Montane sono state ridotte da 4 a 3: resta il Taburno con 12 Comuni, altrettanti quelli del Fortore, mentre Titerno e Alto Tammaro si fonderanno per il numero di 17 Comuni. Solo quest’ultimo ente potrà eleggere 4 assessori oltre al presidente, mentre gli altri dovranno accontentarsi di soli due assessori dopo la massiccia scrematura imposta dalla legge (…).

(tratto da il quaderno.it)

venerdì 2 gennaio 2009

Internet veloce nel Fortore, ci appelliamo a Cimitile

“Ma c'è anche la carenza della larga banda nel Fortore e nell'Alto Tammaro da affrontare”. È uno dei passaggi del discorso di fine anno del presidente della Provincia di Benevento Aniello Cimitile. Abbiamo estrapolato questa dichiarazione perché chi segue questo blog conosce bene la battaglia che stiamo portando avanti per dotare alcuni comuni del Fortore di una rete Internet veloce.
Purtroppo dobbiamo constatare come sia un presunto progetto wireless della Comunità montana del Fortore e sia le promesse fatte in campagna elettorale dell’anno scorso da parte dell’attuale deputazione sannita - di impegnarsi in tal senso - siano rimaste ad oggi lettera morta. Eppure una linea veloce sarebbe un passo avanti nel fare uscire il Fortore (almeno virtualmente) dal suo atavico isolamento. A questo punto prendiamo sul serio le parole del presidente Cimitile e ci appelliamo a lui affinché si attivi concretamente per eliminare questo gap democratico (il digital divide) di cui soffrono alcuni cittadini della nostra civilissima Italia.