martedì 9 novembre 2010

L'università popolare e il Fortore

Giovedì prossimo alle ore 09.30 presso l’Istituto Vetrone di Benevento, il Polo Formativo Regionale “M. Vetrone” per l’agroalimentare avente come capofila l’Università popolare del Fortore presenterà i risultati dell’indagine sulle prospettive evolutive del settore agroalimentare campano e analisi dei fabbisogni di Innovazione e Formazione.

Il Polo è costituito da ben 41 partner (tra cui la facoltà di agraria di Portici; il Dipartimento di ingegneria dei materiali sempre dell’Università Federico II di Napoli; la facoltà di economia di Salerno; il ConSDABI presieduto dal prof Matassino; il Crmpa di Salerno; 6 aziende di notevole importanza come il Pastificio Rummo; La Eredi Macuso SpA per il settore delle conserve (Gruppo Saclà), La Guardiense per il settore enologico, la cooperativa S. Lucia, per il settore zootecnico, l’oleificio FAM e Vini Iovine; 5 Istituti d’istruzione superiore tra i più importanti della Regione, una serie di cosiddetti soggetti rilevanti tra cui spiccano: la Provincia di Benevento, gli ordini e i collegi professionali del settore: Agronomi, Agrotecnici e Periti Agrari; le organizzazioni del settore agricolo: Coldiretti e Confagricoltura; GIL, CISL e UIL Campania; Confindustria, etc…)

Aprirà i lavori il dirigente scolastico dell’istituto “Galilei Vetrone” Grazia Pedicini. Seguirà l’introduzione di Carmine Agostinelli, presidente dell’Università popolare del Fortore, quindi i saluti del sindaco di Benevento Fausto Pepe, del presidente della Provincia Aniello Cimitile, del direttore Vittorio Masone, dirigente Vicario dell’Usp, del dirigente del settore Politiche Giovanili della Regione Campania Gaspare Natale e di Gennaro Masiello, presidente della camera di commercio di Benevento.

Il programma dei lavori prevede poi una tavola rotonda dal titolo “Innovazione e multifunzionalità” moderata dal Presidente del CTS di rete dr. Vincenzo Cimmino. Parteciperanno alla tavola rotonda Luigi Auriemma, direttore della Coldiretti di Benevento, Roberto Costanzo, presidente della Fondazione “M. Vetrone”, Francesco Massaro, coordinatore dell’Agc 11 della Regione Campania, l’emerito prof Donato Matassino, presidente del CONSDABI,Giuseppe Murolo, Presidente di EUROPEA e già ispettore MIUR, Carmine Nardone, Presidente di Futuridea e la Prof Maria Proto ordinario presso la Facoltà di economia dell’università degli Studi di Salerno.

Concluderanno i lavori Vito Amendolara, assessore regionale all’Agricoltura e Severino Nappi, assessore regionale al Lavoro e Formazione Professionale.

Fonte: www.benevento.blogolandia.it

lunedì 8 novembre 2010

Market solidale

Scade alle ore 12.00 del prossimo 15 novembre 2010 il termine ultimo per la presentazione delle istanze per l'accesso al “Market solidale”, iniziativa di solidarietà sociale realizzata dalla Curia e dalla Caritas di Benevento con la Provincia e il Comune.

Si tratta di un aiuto concreto alle Famiglie meno abbienti con la concessione di una carta elettronica prepagata con 100 punti mensili, detti “solidal”, corrispondenti a 333,00 euro, con i quali poter procedere presso il “Market Solidale”, che è una struttura sita alla via Cassella di Benevento, al ritiro di generi alimentari, riservando 25 euro al reparto ortofrutta fresca.

L'operazione di solidarietà, co-finanziata da Provincia, Comune e Caritas di Benevento, che si realizza grazie anche a generose donazioni private e alla messa a disposizione di generi alimentari da parte del Banco Alimentare e di altri Soggetti, si basa sull'individuazione degli aventi diritto alla card prepagata: proprio per questo è necessario presentare una apposita istanza agli enti locali territoriali secondo le modalità che possono essere scaricate da Internet, e cioè dai portali: www.provincia.benevento.it e www.comune.benevento.it.

Quanti versano in condizioni di bisogno e risiedono nel capoluogo del Sannio devono presentare l'istanza al Dirigente del IV Settore Socio Assistenziale e Istruzione del Comune, viale dell’Università 2/A, Benevento.

Quanti invece risiedono in uno degli altri 77 Comuni del Sannio devono presentare l'istanza al Dirigente Settore Sistemi Formativi Alta Formazione e Politiche Sociali della Provincia, ritirando la domanda presso la sede della Provincia, piazza Gramazio, Benevento.
Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi ai seguenti recapiti: Provincia di Benevento: tel.0824 774452/427; fax 0824 978900. Comune di Benevento: tel.0824/772688–fax 0824/326211.

sabato 6 novembre 2010

Formalizzata la proposta dei nuovi collegi elettorali

Conclusi gli adempimenti preliminari, il Prefetto di Benevento ha formalizzato la proposta di ridefinizione delle circoscrizioni dei collegi provinciali, depositandola al ministero dell’Interno per la successiva approvazione con decreto del Presidente della Repubblica che sarà emanato entro il 30 novembre prossimo per trovare applicazione già nella prima tornata elettorale utile per il rinnovo degli organi elettivi della Provincia di Benevento.

Ecco la proposta per il Fortore:

San Bartolomeo in Galdo
Capoluogo: San Bartolomeo in Galdo
Baselice, Castelfranco in Miscano, Castelvetere in Val Fortore, Foiano di Val Fortore, Ginestra degli Schiavoni, Montefalcone di Val Fortore e San Bartolomeo in Galdo

San Marco dei Cavoti
Capoluogo: San Marco dei Cavoti
Castelpagano, Circello, Colle Sannita, Molinara, Reino e San Marco dei Cavoti

venerdì 5 novembre 2010

Licenziamenti di Stato

Da oggi è iniziata la mia collaborazione con il sito www.laltrosud.it organo dell’omonimo movimento politico meridionalista, che tra l'altro voglio ringraziare pubblicamente per avermela offerta. Da questa rubrica dall’ironico titolo “La bustina suddista” è tratto il “pezzo” che segue.

Apriamo questa rubrica con il racconto del dramma del lavoro. Della tragica vicenda dei diciassette dipendenti messi in mobilità dalla Comunità montana del Fortore, con sede a San Bartolomeo in Galdo, provincia di Benevento. Caso unico in Campania. E di cui nessuno parla. Diciassette famiglie da mesi senza stipendio nella realtà più povera della regione.

Eppure, i vertici della Comunità non hanno perso tempo a far recapitare all’inizio dell’anno la lettera della cosiddetta messa in disponibilità. La scelta si giustifica – secondo l’ente – con i tagli voluti dal governo centrale. Senza soldi si riesce a malapena a coprire lo stipendio di soli 15 dipendenti su 32, per cui gli altri 17 si arrangino. L’elenco degli esuberi però è stato fatto in base ad una graduatoria che non tiene dell’età di queste persone, quasi tutti ancora giovani per la pensione ma vecchi per un nuovo lavoro. L’assurdo è che l’ente ora pensa a una «nuova dotazione organica del personale». Ma come, non mancavano i finanziamenti?
Da parte loro i sindacati confederali (per una volta uniti) nei mesi scorsi hanno iniziato una serie di mobilitazioni fino a giungere ad un tentativo di conciliazione presso l’Ufficio del lavoro del capoluogo sannita, al quale per ben due volte i vertici della Comunità non si sono presentati.

Dopo un lungo braccio di ferro si è arrivati a un accordo che prevede una sorta di “patto di solidarietà”: gli altri dipendenti rinunciano a una parte dello stipendio in favore dei colleghi messi in mobilità. Peccato che chi doveva solidarizzare non è stato mai interpellato, così ad oggi i diciassette impiegati sono ancora lì ad aspettare l’ottanta per cento della loro retribuzione, così come previsto dalla legge. Situazione, quest’ultima, criticata anche dalla Cisl provinciale: «L’unica cosa – scrive in una nota – che la Comunità montana è stata capace di produrre è stata la messa in disponibilità, e quindi il licenziamento, di diciassette lavoratori ai quali, da mesi, viene negato il salario».

Il sindacato ha anche inviato un esposto al ministro Brunetta e alla Corte dei conti. Arriveranno gli ispettori ad effettuare le verifiche contabili? Vedremo. Intanto la casta ha altro a cui pensare, nemmeno quando a licenziare è lo Stato.

www.laltrosud.it

giovedì 4 novembre 2010

Eolico, nuovi impianti nel Fortore


Nuovi impianti eolici nel Fortore. Dopo i recenti progetti presentati a Foiano Valfortore (ad opera della Econergia srl di Cervinara e della Sanmarco Power srl di Napoli), Buonalbergo (Parco eolico Buonalbergo srl di Roma), Benevento (Voltwind srl), San Marco dei Cavoti (Ecoenergia srl) ed in attesa dell’inizio dei lavori di tre nuove centrali eoliche di cui 2 già autorizzate dalla Regione ad opera della Edison (a Foiano Valfortore e San Giorgio La Molara) ed una che ha già ottenuto il VIA (Compagnia Generale degli Investimenti srl a Circello), tocca ora alla Sorgenia Spa di Milano, che comunica di aver dato avviso di avvio di procedimento per la costruzione ed esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica nei Comuni di Castelvetere in Valfortore e Colle Sannita.

Fonte: www.viadalvento.org

mercoledì 3 novembre 2010

Campo sportivo, la replica di Canonico


«La bussola che seguiamo nel nostro operare è sempre e solo la legalità. Dal rispetto delle leggi e dal mantenere i conti in ordine non si può prescindere». È la risposta che il sindaco di Baselice, Domenico Canonico, dà alle accuse, fatta nei giorni scorsi, dalla minoranza consiliare di concedere i lavori di ristrutturazione del campo sportivo comunale a ditte esterne e non locali.

«D’altra parte – continua il primo cittadino – mi sembra che in questo primo anno e mezzo di amministrazione stiano lavorando tutte le ditte locali. Non capisco, dunque, questo voler strumentalizzare a tutti i costi un atto che è stato fatto alla luce del sole e, ripeto, dando a tutte le ditte la pari opportunità così com’è prescritto dalla legge».

E conclude: «Non voglio polemizzare, ma chiedo alla minoranza: com’è che negli anni scorsi non vi siete mai interessati a quante e quali ditte lavoravano a Baselice? È possibile che solo ora vi appassionate a questa tematica? Evidentemente all’epoca, quand’eravate maggioranza, eravate un po’ distratti».

martedì 2 novembre 2010

Baselice, spostata la guardia medica


La guardia medica di Baselice è stata spostata nei giorni scorsi da via Tintiera nei locali pubblici del secondo edificio della scuola elementare.
I cittadini che hanno bisogno del servizio sanitario possono recarsi in via Luigi Capuano.

sabato 30 ottobre 2010

“Chi ha libri, ha labbra”


Nel trigesimo della morte del prof Alfonso Mascia

Caro prof,
te ne sei andato così all’improvviso che ancora non riusciamo a capacitarci.
La tua morte è stata così repentina da prenderci tutti di soprassalto.
La notizia della tua scomparsa, avvenuta in una fresca sera di settembre, appena si è diffusa in paese ha raggelato l’intera comunità. Ci ha presi tutti di sgomento, non foss’altro per la tragica fatalità con cui si è verificata. “Come ‘na fronna giallanute inte lu mese de nuvembre…s’è stuccat lu pedecine, e…”
È vero: la morte ama il silenzio. Essa rappresenta proprio la fase del passaggio: dalla parola al silenzio.
Ogni parola detta in più o in meno rischia solo di offendere la memoria… ma per prima il dovere e poi il ricordo mi hanno spinto a scrivere ed a lasciare questo pensiero per Te.

Tu, caro prof, sei stato il mio docente di italiano, per tre anni, al liceo classico. Con te ho viaggiato per circa 800 giorni, quotidianamente, salvo i periodi delle festività e quello delle vacanze. Non riuscirò mai a dimenticare questo periodo, come parimenti non riuscirò a scordare i tuoi “insegnamenti”, le tue battute, le tue perle di saggezza e di esperienza di vita vissuta che infondevi sia in classe, sia lungo il tragitto scolastico di andata e ritorno, sia negli altri momenti della vita.

Le lezioni di vita… quando nel dimostrare alla mia classe che non ero un “privilegiato” mi interrogasti per tre giorni di seguito e … le lezioni di studio… inteso quale unico ed imprescindibile veicolo per giungere alla cultura ed al sapere.
Non potrò mai accantonare il ricordo delle Tue “spiegazioni” della letteratura italiana, ed in particolare quelle riguardanti la “Commedia” di Dante, il Foscolo, il Manzoni, il Leopardi. Da profondo conoscitore ed acuto osservatore della realtà ti calavi nei panni di quei personaggi e ti immedesimavi nella lettura di quelle opere che – da docente – recitavi (mi facevi recitare!) e spiegavi, con spirito critico e con grande acume, ai tuoi alunni.
Oggi di tutto ciò non resta e non può che restare il ricordo. Ed a tal proposito rinvengo un passo da “I Sepolcri” del Foscolo: “…sol chi non lascia eredità d’affetti poca gioia ha dell’urna…”.
E di eredità, in tutti i sensi, caro prof., a me ed a tanti di noi Tu ne hai lasciata eccome!

Ma i miei ricordi si estendono anche ed in particolare alla Tua attività teatrale – che hai fatto amare ai più – e di cui io, molto modestamente, ho vestito i panni di attore, di interprete e di spettatore delle varie opere andate in scena e raccolte nel volume “Fortore su il sipario!”: commedie e drammi con al centro la Valfortore, una terra trascurata ed emarginata, di cui “ti è sembrato giusto lasciare traccia della storia, della società e della vita di un territorio così negletto”.
E poi, in ultimo ma non da ultimo, il vocabolario!
“Il dialetto baselicese” la lingua scritta e parlata della tua gente, la gente del tuo paese che potrà avere testimonianza del suo vernacolo proprio grazie a Te, al tuo lungo e certosino lavoro di filologo.

Anche qui non potrò mai dimenticare quel trascorrere di lunghi e piacevoli momenti passati a “divagare” ed a ricercare il significato/i delle singole parole, del lemma, del verbo…
Il dialetto, il vernacolo baselicese, che – nel suo piccolo - possiede il fascino della musica … perché è capace di travalicare il mondo dei significati per fare spazio a quello dell’emozione.

“Chi ha libri… ha labbra”. Non so dire, in questo momento, di chi era questa citazione, ma ricordo che tu, mio amato prof, me lo hai ribadito spesso.

Salvatore Brancaccio

venerdì 29 ottobre 2010

Psaut, ora apre il primo dicembre


Postiamo un articolo apparso oggi su il quaderno.it dal titolo "Sanità, il Psaut a San Bartolomeo aprirà il 1° dicembre. 118 a Foiano e Ginestra".

Vertice ieri mattina per la sanità nel Fortore con il commissario dell'Asl, Enrico Di Salvo. Si è stabilito che il Psaut di San Bartolomeo in Galdo aprirà il 1° dicembre, mentre il 118 resterà a Foiano e Ginestra degli Schiavoni. Il 5 novembre si tornerà, invece, a discutere delle sorti dell'ospedale di San Bartolomeo che potrebbe essere trasformato in una Struttura polifunzionale per la salute (Sps), equiparata agli ospedali territoriali di base.
Fonte: Il Mattino

giovedì 28 ottobre 2010

MONNEZZA, MONNEZZA!

di Pino Aprile

Dove finisce la monnezza sottratta alla vista e alle telecamere? (Tanto, l’importante è che non si veda). Per Terroni, mi capita di andare ovunque, in paesi in cui non ero mai stato (e sì che ho girato); dove credo si vada giusto se sai che esiste e hai qualcuno incontrare: insomma, o sei il fornitore di merendine o hai parenti lì, sennò… È quello che pensai quando arrivai a San Bartolomeo in Galdo, dove ebbi la felice sopresa (per fortuna, non rara) di incontrare un gruppo di ragazzi svegli, simpatici, impegnati nella ricerca dei modi e dei progetti per rivitalizzare un paese, il proprio, che l’emigrazione ha dimezzato. Sono laureati, pieni di idee e volontà. E vogliono farcela. Ce la faranno. Puntano anche sul turismo, ma… E indicai il posto. Monnezza, appena sotto il paese. Una discarica. Cominciai a fare domande, vennero fuori le solite porcherie (beh, è monnezza, no?) esiliate lontano dalla curiosità. Come dire: problema risolto, perché non lo si vede più. Così, chiesi a Sergio Truglio, che a San Bartolomeo mi aveva invitato, a nome dell’associazione Steven B. Biko, di saperne di più. Ecco, qui sotto, cosa mi ha inviato. Mentre l’Italia assiste al massacro di Terzigno a colpi di monnezza e manganello, tante altre Terzigno avvelenano terra e acqua e popolo, nel silenzio di una finta soluzione.

La costruzione della discarica iniziò nel 1996, doveva essere usata inizialmente solo come discarica consortile (Consorzio BN3) (i paesi a nord est di Benevento). La capienza totale era di 60000 t. Nel 1999 venne aperta e furono sversati 33000 t di rifiuti “tal quali”, ma già nel 2000 a seguito di un’impennata dell’emergenza rifiuti a Napoli e Provincia, fu usata per sversare i rifiuti del napoletano. Nel 2004 tra FOS (frazione organica stabilizzata, stabilizzata solo sulla carta, a giudicare dal nauseabondo odore che aleggiò per mesi a SBiG) e rifiuti “tal quali”, si arrivò a 70000 t. di immondizia, + 10000 t. sulla capienza iniziale. Le comiche iniziano nel 2006, in seguito ad un nuovo picco dell’emergenza rifiuti, l’ordinanza commissariale regionale 437 recita: “utilizzando e ampliando le volumetrie residue, vi è la possibilità di ulteriori abbancamenti di rifiuti, valutati in almeno 10500 t.”. Al 1 febbraio 2007 quell’”almeno 10500 t” si era già trasformato in oltre 30000 t. Insomma una discarica con capienza 60000 t, si è ritrovata a contenerne oltre 100000 t. con un plus di 40000 t. Ovviamente il percolato è tracimato, a questo punto, vi sono state nuovamente delle iniziative di Legambiente della Valfortore e del Comitato per la difesa del territorio, i quali hanno filmato e inviato a vari enti (Corpo Forestale dello Stato, Carabinieri, Arpa –Campania, Puglia e Molise-, Acquedotto Pugliese) dei filmati sulla tracimazione del percolato (i filmati sono in mio possesso). Il percolato, attraverso una sequenza di valloni (dei Preti, Capuano, Cupo) ha raggiunto il fiume Fortore, che riempie l’invaso di Occhito, il quale dà da bere a quasi tutta la Capitanata, su segnalazione del Corpo Forestale di SBiG, è intervenuto il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del Coordinamento di Benevento del Corpo Forestale dello Stato che ha provveduto al sequestro della discarica (l’ordine è prot. Con n. 1284 del 13/02/2007). Nel 2010 dopo ben tre anni, frattanto il percolato veniva drenato settimanalmente con autobotti, per evitare che tracimasse (due, tre autobotti settimanali hanno un costo), il Prefetto ha stanziato i fondi per la bonifica. A tutt’oggi l’unica cosa che è stata fatta è la copertura della discarica con un telo, sperando che sia sufficiente ad evitare in inverno nuove tracimazioni del percolato.

Per quanto riguarda l’alga rossa nell’invaso di Occhito, ho letto le spiegazioni più disparate di vari “esperti”, c’è quello che afferma che in un invaso artificiale, la formazione dell’alga è fisiologica, a quell’altro che dà la colpa ai fertilizzanti azotati, ad un altro che afferma che la presenza dell’alga è dovuta a scarichi civili non controllati. Si parla del depuratore di Campobasso come maggiore indiziato, la discarica di SBiG non è citata in nessun articolo di giornale, sta di fatto che è stata posta sotto sequestro a seguito delle segnalazioni di Legambiente della Valfortore e del Comitato di Tutela del Cittadino, ai vari enti (Acquedotto Pugliese, Corpo Forestale dello Stato, Arpa etc etc) e delle pressioni di questi enti alla Polizia Ambientale sui pericoli di inquinamento delle falde acquifere.

Mi diceva un membro del Comitato, che questo inverno, un PM di Foggia e dei tecnici dell’Acquedotto Pugliese hanno fatto dei rilevamenti in elicottero, per verificare la connessione tra discarica di SBiG e invaso di Occhito. Però non ho trovato conferma di un’eventuale inchiesta della Procura di Foggia. Solo un’indiscrezione giornalistica non confermata in questo anno.

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