martedì 23 aprile 2013

Differenziata, Il Fortore contro Aceto

di Leonardo Bianco

E’ decisamente scandaloso e senza alcun dubbio censurabile, sotto tutti i punti di vista, ciò che la Provincia di Benevento ha fatto sulla ripartizione dei fondi per il miglioramento della raccolta differenziata. L’amministrazione Cimitile e l’assessore Aceto non potevano optare per una scelta migliore per congedarsi dal Sannio e dai sanniti: di parte, incuranti del territorio e strafottenti, proprio come si sono comportati per cinque anni e non solo su tale tematica”.

Non va proprio giù la questione e non le manda certo a dire Salvatore Brancaccio, assessore all’ambiente di Baselice, che prende spunto dalla vicenda del riparto dei fondi regionali assegnati ai Comuni dalla Rocca dei Rettori, per lanciare il suo duro atto di accusa. Ad essere finanziati sono solo 28 comuni, su 78, più il capoluogo, e tra questi non c’è nessun comune dell’area fortorina, “una scelta che deve per forza di cose essere chiarita e spiegata”.

“Hanno tagliato fuori tutto il Fortore, il Miscano e parte del Tammaro; si sono ripartiti oltre 450mila euro a piacimento, magari con criteri legati alla simpatia ed alle coperture consiliari, ed hanno avuto pure l’ardire di annunciare che per i comuni esclusi è stato richiesto un incremento. Come a dire: per voi ci sarà il contentino!. Voglio ricordare ad Aceto – prosegue Brancaccio – che il Fortore non finisce a San Marco dei Cavoti… (e non ce l’ho assolutamente con gli amici dell’amministrazione Cocca), che per rilanciare un territorio bisogna non solo parlare ma fare, e che prima di criticare le scelte bisogna praticarle (mi riferisco alla direttiva sul computo di percentuale da applicare al multi materiale). Ma da un membro dell’esecutivo provinciale che più volte si è trovato isolato su scelte ambientali della Regione, che non conosce le realtà territoriali, le metodologie, i risultati qualitativi e le percentuali che alcuni comuni – come il mio – ottengono dalla raccolta dei rifiuti, e che non può vantare risultati di sorta dal commissariamento degli ex consorzi (con gli stipendi dei commissari – che potevano anche essere meno di tre – si potevano pagare svariate mensilità agli ex lavoratori…), non ho nulla da condividere, ne politicamente ne amministrativamente”.

E conclude: “la vicenda della non-riattivazione del sito di Molinara resta un passaggio emblematico per le scelte operate o meglio, non fatte e dimenticate, da Aceto e l’amministrazione provinciale: ci ha convocati due volte per parlare della questione e non conosceva che il sito era ancora sotto sequestro! In quella occasione proposi di utilizzare parte di questi fondi (oggi assegnati) e destinati ai comuni della nostra area proprio per Molinara. Alla luce di questi fatti capisco bene perché si è preferito scartare subito l’ipotesi”.

Sulla vicenda della ripartizione dei fondi regionale fatti dalla Provincia interviene anche Zaccaria Spina, sindaco di Ginestra e presidente della comunità montana del Fortore. “Non mi sembra corretto dover apprendere certe notizie dalla stampa”, afferma il presidente della comunità montana. “Sarebbe stato più giusto che la Provincia ci avesse informato con una nota sull’esito dell’istruttoria dei progetti. Premesso questo – continua Spina – evito di entrare nel merito della questione, visto che ancora non ho gli elementi per poter esprimere un giudizio, ma mi sembra alquanto strano che, tranne San Marco dei Cavoti, tutti i comuni del Fortore, del Miscano e del Tammaro siano rimasti fuori dalla ripartizione dei fondi. Eppure sono tutti enti che stanno operando bene, ottenendo ottimi risultati, bella raccolta differenziata”.

ECCO LA RISPOSTA DELLA PROVINCIA

Raffele Bianco, direttore generale della Provincia di Benevento, replica alle affermazioni di Salvatore Brancaccio, assessore al comune di Baselice, e a Zaccaria Spina presidente della comunità montana del Fortore e sindaco di Ginestra degli Schiavoni, in merito alla ripartizione dei fondi regionali sui progetti per il miglioramento della raccolta differenziata dei rifiuti.
“L’attribuzione ai comuni dei finanziamenti della Regione Campania – Assessorato all’ambiente al territorio sannita concessi nel suo complesso ammontavano a poco più di 413mila Euro. La commissione da me presieduta –afferma Raffele Bianco – ha lavorato obbedendo pedissequamente ai criteri oggettivi, peraltro stabiliti dalla Regione stessa, che aveva affidato alla Provincia la responsabilità della gestione della istruttoria, e che sono riportati nell’avviso pubblico del 13 novembre 2012 che è consultabile tuttora sul portale della Provincia. Sono stati 66 i Comuni sanniti che hanno risposto all’avviso pubblico, dopo che, peraltro, la Provincia stessa li aveva sollecitati a farlo in data 21 dicembre 2012, dopo la prima comunicazione formale. E’ evidente dunque, già da questo dato, che non c’era alcuna intenzione da parte di alcuno di escludere questo o quello”.

“Va aggiunto che la Commissione, al termine dell’istruttoria, non ha escluso alcun comune e che tutti gli incarti presentati sono stati ritenuti ammissibili al finanziamento, rispetto alle somme a disposizione. Credo sia infine importante sottolineare che, – conclude il direttore generale della Provincia – sentito telefonicamente nei giorni scorsi il Dirigente d’Area dott. Santacroce della Regione Campania, in considerazione del fatto che quasi l’80% del totale dei Comuni di questa provincia aveva risposto all’appello, la Regione stessa è intenzionata a finanziare tutti i progetti ritenuti ammissibili mettendo a disposizione altri 480mila Euro circa entro i prossimi mesi”.

NELLA POLEMICA INTERVIENE ANCHE IL SINDACO DI CASTELVETERE

Ma i chiarimenti da parte del dirigente della Rocca dei Rettori non soddisfa il sindaco di Castelvetere Luigi Iarossi.
“Le mi perplessità – dice il sindaco fortorino – sull’assegnazione dei fondi sono state confermate. Il mio comune è stato uno dei primi a presentare il progetto, forse uno dei pochi, tant’è che la Provincia fu costretta a riaprire il bando. La mia preoccupazione è stata confermata (Iarossi, su Ottopagine, a gennaio scorso aveva espresso la sua perplessità affermando che: non vorrei che da primi diventassimo ultimi. Riferendosi al progetto sui rifiuti)”. Iarossi si interroga sui criteri usati dalla Provincia per l’assegnazione dei fondi e si domanda come mai dalla Rocca dei rettori, in questi mesi, non siano arrivate note e richieste di chiarimento riguardo alla redazione dei progetti. “Ancora una volta – conclude Iarossi – devo constatare che il Fortore è stato escluso, forse a causa della mancanza di rappresentanza, visto l’elenco dei comuni ammesso ai finanziamenti”.

benevento.ottopagine.net

venerdì 19 aprile 2013

Petrolio, primo no alla moratoria

La Regione Campania, guidata dal berlusconiano Caldoro, resta sorda alle richieste che provengono dalle aree interne di stoppare i permessi per le trivellazioni nel Sannio e in Irpinia. Nei giorni scorsi è stato bocciato un emendamento alla legge di Bilancio, con cui si chiedeva una moratoria, una sospensione, in tal senso. E così, invece, di dare un segnale concreto alle preoccupazioni dei cittadini irpini e sanniti si preferisce ancora una volta assecondare gli interessi delle multinazionali dell'oro nero. Leggetevi, qui di seguito, l'articolo apparso sul quotidiano online Ottopagine.

Le fibrillazioni politiche che condizionano il governo regionale si riflettono anche sulla battaglia delle zone interne e costiere non metropolitane contro l’industria petrolifera. Le divisioni nella maggioranza di palazzo Santa Lucia complicano l’iter dell’emendamento presentato in commissione dai consiglieri regionali irpini, su iniziativa di Rosetta D’Amelio, dopo che un asse trasversale composto da deputati napoletani e casertani ha di fatto imposto il rinvio della questione al dibattito in aula. Suscita perplessità il mancato accoglimento di un emendamento alla legge di Bilancio che gli analisti giudicano nella sostanza una moratoria per i permessi rilasciati dal Ministero dello Sviluppo Economico dal 2008 in poi.

La decisione di non integrare nel testo la norma proposta appare incomprensibile per gli esponenti irpini, che nel contrastare i progetti di perforazione e trivellazione hanno semplicemente messo per iscritto quanto già sostenuto dall’assessore all’Ambiente della Regione, Giovanni Romano, nel corso di un’audizione: «Le ricerche di idrocarburi contrastano con le previsioni stabilite dal Ptr della Campania dal 2008 per l’Alta Irpinia, la Valle dell’Ufita e il Sannio», aveva sostenuto, individuando peraltro una presunta falla nell’iter autorizzatorio delle ricerche petrolifere nella zona di Nusco.

La conferenza dei servizi negli uffici romani dell’Unmig deliberò un permesso di ricerca petrolifera “rilasciabile con prescrizioni e limitazioni per la compatibilità ambientale” ad un mese dall’approvazione del Ptr, strumento che sanciva la vocazione naturalistica delle zone oggetto dell’interesse minerario. Secondo i consiglieri irpini la circostanza impone l’apertura di un confronto tra governo regionale e nazionale, riaprendo la partita sull’istanza mineraria a vantaggio delle province di Avellino, Benevento e Salerno.

avellino.ottopagine.net

martedì 16 aprile 2013

L'ultimo Consiglio Provinciale è contro le trivellazioni petrolifere


Approvata all'umanimità la delibera contro la ricerca di idrocarburi e le eventuali trivellazioni petrolifere nel Sannio, in consiglio provinciale a Benevento. La seduta, che si è conclusa da pochi minuti e potrebbe essere l'ultima della Giunta Cimitile, ha deliberato all'umanimità anche l'immediata esecutività del provvedimento. Nella delibera, letta a fine dei lavori dal presidente del consiglio provinciale, Giuseppe Maturo, si specifica che la contrarietà della Provincia di Benevento è su tutti e quattro i permessi di ricerca richiesti dalle società petrolifere in questione, inclusi quelli della Delta Energy Ltd, la società britannica interessata alla ricerca di idrocarburi nel Fortore e nel Tammaro con i progetti denominati "Case Capozzi" e "Pietra Spaccata". (per continuare a leggere clicca qui sotto)

L'ultimo Consiglio Provinciale è contro le trivellazioni petrolifere: Approvata delibera all'umanimità - ilQuaderno.it

lunedì 15 aprile 2013

15 APRILE 1967, MORIVA TOTÒ



Oggi è l’anniversario della morte di Totò. Di seguito un estratto del ricordo di Eduardo De Filippo sulle pagine di Paese Sera.

"Erano più colorate le strade di Napoli, più ricche di bancarelle improvvisate di chioschi di acquaioli, più affollate di gente aperta al sorriso allora, quando alle dieci di mattina le attraversavo a passo lesto avevo quattordici anni per trovarmi puntuale al teatro Orfeo, un piccolo, tetro, e lurido locale periferico, dove, in un bugigattolo di camerino dalle pareti gonfie di umidità, per fare quattro chiacchiere tra uno spettacolo e l’altro, mi aspettava un mio compagno sedicenne che lavorava là… Oggi è morto Totò. E io, quattordicenne di nuovo, a passo lento risalgo la via Chiaia, e giù per il Rettifilo, attraverso piazza Ferrovia. Entro per la porta del palcoscenico di quello sporco locale che a me pare bello e sontuoso, raggiungo il camerino, mi siedo e mentre aspetto ascolto a distanza la sua voce, le note della misera orchestrina che lo accompagna e l’uragano di applausi che parte da quella platea esigente e implacabile a ogni gesto, ogni salto, ogni contorsione, ogni ammiccamento del “guitto”. Do un’occhiata attorno; il fracchettino verde, striminzito, è lì appeso a un chiodo: accanto c’è quello nero. Quello rosso glielo vedrò indosso tra poco, quando avrà terminato il suo numero. I ridicoli cappellini… A bacchetta, a tondino… e nero, marrone, e grigio… sono tutti allineati sulla parete di fronte. ..Manca il tubino: lo vedrò tra poco. Il bastoncino di bambù non c’è: lo avrà portato in scena".

giovedì 11 aprile 2013

Trivelle nel Sannio, lo scienziato Zichichi: “Gli idrocarburi non bisognerebbe cercarli”


“Gli idrocarburi nel Sannio non bisognerebbe nemmeno cercarli”. E' questo il commento dello scienziato di fama mondiale Antonio Zichichi intervenuto per il ciclo di incontri “Testimoni della Fede” al Duomo di Benevento.
Il fisico siciliano ha risposto alla domanda di Ntr24 commentando in maniera negativa l'arrivo delle trivelle sul territorio sannita. Poi, l'ex assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia si è soffermato anche sui possibili sviluppi delle politiche di "green economy" e sulla loro corretta applicazione. (Per vedere il video del fisico clicca qui sotto)

mercoledì 10 aprile 2013

Petrolio nel Sannio, troppi sindaci assenti alla riunione. La Provincia: 'Torniamo uniti, avversari forti'


Pochi, davvero pochi. Nove amministratori su ventinove. Il nuovo invito della Provincia di Benevento a sindaci, assessori e consiglieri dei comuni sanniti interessati dalle ricerche di idrocarburi (sono quattro i progetti che potrebbero essere attivati nel Sannio, si tratta di Nusco, Pietra Spaccata, Santa Croce e Case Capozzi) è stato snobbato dalla maggioranza degli amministratori coinvolti che, evidentemente, hanno ritenuto superflua la riunione di oggi alla Rocca dei Rettori. Un errore, se si considera che il pericolo non è affatto scongiurato, anche se sono arrivati i primi segnali ufficiali di "collaborazione" dalla Regione Campania nelle scorse settimane. Insomma, un ruolo decisivo lo hanno proprio i sindaci, specialmente quelli dei comuni direttamente interessati, ma non solo. San Marco dei Cavoti, Ginestra degli Schiavoni, Pesco Sannita, Circello, Guardia Sanframondi, Morcone, Benevento, S. Agata dei Goti e S.Arcangelo Trimonte, più il presidente della Comunità Montana del Fortore.
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Petrolio nel Sannio, troppi sindaci assenti alla riunione. La Provincia: 'Torniamo uniti, avversari forti' - ilQuaderno.it

martedì 9 aprile 2013

Trivelle, si attendono le decisioni del Presidente della Repubblica

Il protocollo di intenti fra comuni e comunità montane interessati dalle indagini petrolifere, per il progetto promosso dalla Delta Energy denominato “Pietra spaccata”, ha concretizzato e ratificato la volontà di opporsi formalmente all’autorizzazione concessa dalla Commissione Regionale VIA (valutazione d’impatto ambientale).

Il 3 aprile è stato ritualmente notificato agli interessati il preannunciato ricorso al Capo dello Stato. Ora bisognerà attendere la decisione che il Presidente della Repubblica, assunto il parere vincolante del Consiglio di Stato, intenderà adottare sul ricorso presentato.

“Si porta all’attenzione di quegli addetti ai lavori che largamente si sono spesi sull’argomento, che il protocollo dei Sindaci, – scrive il coordinatore Domenico Costanzo – con la presentazione del citato gravame, ha surrogato le deficienze e le superficiali e grossolane mancanze degli enti preposti e che, in forza del principio dell’alternatività del processo amministrativo – codificato dall’art. 8, comma secondo, del DPR 1199/1971 – il ricorso straordinario al Capo dello Stato può essere proposto unicamente quando l’atto non sia stato già impugnato con ricorso giurisdizionale.

Sindaci, amministratori e cittadini firmatari del ricorso anzidetto (Pasquale Narciso, Nunziatina Palma, Raffaele Caputo, Antonio Michele, Antonio Verzino, Domenico Canonico, Pasqualino Cusano, Antonio Di Maria, Mauro De Ieso, Ester D’Afflitto, Innocenzo Pugliese, Cristoforo Tatavitto, Luigi Caretti, Domenico Costanzo, Valentino Castello e Liano Boffa) sono convinti e fiduciosi che il gravame interposto possa seriamente realizzare quelle prospettive di tutela e salvaguardia che diversi enti non hanno inteso considerare nei modi dovuti.

La giustizia dovrà ora fare il suo corso. Non è difficile comprendere ed accettare il rammarico che le popolazioni interessate dalla realizzazione del progetto impugnato, abbiano dovuto fare affidamento unicamente nel personale e compatto interessamento di un cospicuo numero di sindaci, avendo riscontrato nei fatti l’incerto – quando non ambiguo o del tutto assente – interessamento di tante autorità istituzionali comunali e sovracomunali preposte, alle quali si chiede ancora una volta la verifica dello stato dell’arte.

Il ricorso, redatto a titolo gratuito con il patrocinio dello Studio Legale Giordano da San Giorgio la Molara (Bn), da sempre sensibile alle problematiche relative alla tutela dell’ambiente, non ha gravato in alcun modo sui bilanci dei comuni interessati.
Il protocollo di intenti ha ora intenzione di attivarsi anche in via amministrativa, sempre con l’assistenza gratuita dello Studio Legale Giordano, al fine di proporre ricorso al Difensore civico – di fresca nomina – della Regione Campania, dott. Francesco Bianco, a cui tra l’altro vanno i migliori auguri di una serena e proficua attività di controllo”.

www.infosannionews.it

lunedì 8 aprile 2013

Benevento, tensione alla presentazione della nuova giunta. I "No Triv" espongono uno striscione in aula

Dopo che il primo cittadino aveva preso la parola, affiancato dal vice sindaco Raffaele Del Vecchio e l'assessore alle Risorse Umane, Pietro Iadanza, una delegazione del Comitato "No Triv Sannio" stava esponendo uno striscione con la scritta "No Triv"sulla balaustra dell'aula, quando sono stati bloccati dall'arrivo del Comandante della Polizia Municipale, Giuseppe Moschella. (clicca qui sotto per continurare a leggere l'articolo)
Momenti di tensione alla presentazione della nuova giunta. I "No Triv" espongono uno striscione in aula | Comune di Benevento | news | NTR24 - l'informazione sul web

giovedì 4 aprile 2013

Trivelle, ecco la lettera dei sindaci al Presidente della Repubblica

Firmato il ricorso al Capo dello Stato contro le indagini petrolifere della Delta Energy per il progetto “Pietra Spaccata”. L’atto è stato sottoscritto venerdì pomeriggio presso il Comune di Campolattaro. Chiesta la revoca della certificazione di compatibilità ambientale rilasciata con il decreto dirigenziale della Regione Campania n.601 del 14.12.2012.

L’istanza straordinaria al Presidente della Repubblica, ai sensi dell’art. 8 D.P.R. 1199/1971, curata a titolo gratuito dallo Studio legale Giordano da San Giorgio la Molara, porta le firme di: Pasquale Narciso, sindaco di Campolattaro; Nunziatina Palma, sindaco di Fragneto l’Abate; Raffaele Caputo, sindaco di Fragneto Monforte; Antonio Michele, sindaco di Pesco Sannita; Antonio Verzino, sindaco di Reino; Domenico Canonico, sindaco di Baselice; Pasqualino Cusano, sindaco di Sassinoro; Antonio Di Maria, sindaco di Santa Croce e presidente della Comunità Montana del Titerno-Alto Tammaro; Ester D’Afflitto, vice sindaco di Morcone; Innocenzo Pugliese, vice sindaco di Colle Sannita; Cristoforo Tatavitto, assessore di Circello; Luigi Caretti, consigliere delegato di San Giorgio la Molara; Liano Boffa, esponente della società civile di Pesco Sannita; chiudono l’elenco i promotori dell’iniziativa, Domenico Costanzo e Valentino Castello, consiglieri di minoranza di San Marco dei Cavoti.

Si fa rilevare che la procedura intrapresa, caratterizzata dal requisito della straordinarietà, non comporterà per i soggetti ricorrenti nessuna costo, eccezione fatta per quelli di giustizia.

Il ricorso evidenzia soprattutto che l’analisi della documentazione, estratta presso i competenti uffici regionali dal Gruppo di lavoro del Protocollo di Intenti dei Comuni interessati dalle opere di trivellazione, ha consentito l’individuazione di numerosi vizi di forma che potrebbero fortemente compromettere la efficacia del decreto impugnato; mancanze che, se confermate, metterebbero in seria difficoltà l’Ente e la stessa società proponente.

La ricostruzione dei fatti, sugli elementi documentali in possesso – così come indicato dai tecnici Angelo Giordano (Utc di Fragneto Monforte), Bruno Parlapiano (Utc di Morcone), Giuseppe Martuccio (Utc di Colle Sannita) e Antonio Golia (Utc di Circello) - ha focalizzato l’attenzione sulla violazione degli accordi internazionali di cui alla convenzione di Aarhus del 25.06.1998 ratificata dallo Stato italiano con la legge n. 108/2001, sulla partecipazione del pubblico al processo decisionale e sull’accesso alla giustizia in materia ambientale, nonché sul corretto iter endoprocedimentale previsto per le opere a farsi dal D.Lgs. 152/2006.

La realizzazione delle opere di screening ed esplorative previste dal progetto, sulla base di una istruttoria manchevole e del tutto inficiata, quale condizione prodromica e necessaria alla successiva fase operativa di perforazione, comporterebbe un danno grave ed irreparabile che si estenderebbe, come effetto consequenziale, all’habitat naturale nonché deleteriamente sulla già precaria, ma eccellente, economia zootecnica di razza protetta (bovini di razza marchigiana con marchio di qualità IGP) ed agro-pastorale con coltivazioni di carattere biologico. Con il ricorso è stata altresì richiesta la sospensione dell’efficacia esecutiva del decreto dirigenziale impugnato.

Colle Sannita, 23 marzo 2013
I coordinatori
Domenico Costanzo e Valentino Castello

mercoledì 3 aprile 2013

Mafia, Dia confisca un miliardo e 300 milioni al re dell’eolico

Un miliardo e trecento milioni di beni confiscati – e che quindi diventano proprietà dello Stato – all’imprenditore considerato il “re dell’eolico”. Vito Nicastri, 57 anni, di Alcamo (Trapani) sarebbe un uomo vicino alla primula rossa dei latitanti: Matteo Messina Denaro. E per questo che la Direzione investigativa antimafia sta mettendo i sigilli alle sue proprietà (per continuare a leggere clicca qui sotto)
Mafia, Dia confisca un miliardo e 300 milioni al re dell’eolico - Il Fatto Quotidiano

giovedì 28 marzo 2013

Fortorina, il sindaco Canonico scrive a Grillo

Il sindaco di Baselice, Domenico Canonico, richiama l’attenzione su un problema che angoscia ormai da anni, la realtà della Val Fortore, vale a dire, si pone oggi l’accento, ancora una volta, sulla strada denomina ‘Fortorina’, e lo fa scrivendo direttamente a Beppe Grillo, leader del M5S.

Canonico descrive la zona in cui si trova il piccolo centro del Fortore, come si legge dalla lettera, “una zona da sempre martoriata e bistrattata dalla politica regionale e nazionale tanto che, la valle stessa –Val fortore – comprendente anche i comuni di San Bartolomeo in Galdo, Castelvetere, Foiano, Montefalcone, non ha ancora una strada di accesso a scorrimento veloce per il solo fatto che, a dire dell’Anas, la popolazione risiedente è di qualche decina di migliaia di persone, e dunque non ha peso elettorale tale da giustificare l’investimento”, un investimento questo di circa cinquantamila euro, che l’Anas non ha al momento, a disposizione. Già tante le polemiche sulla strada in questione, si ricorderà la passata protesta dei sindaci fortorini proprio su questo argomento. Così oggi, Canonico, ha deciso di rivolgersi proprio a Beppe Grillo in quanto, si legge ancora “ho appreso dagli organi di stampa la disponibilità da parte del suo Movimento di destinare il rimborso elettorale delle ultime elezioni politiche per scopi sociali, e dato che il suo movimento ha ottenuto molti voti, tanto da essere la lista più votata nel comune da me amministrato, le chiedo di finanziare tale disponibilità per la realizzazione di questa arteria stradale che farebbe uscire i nostri comuni dall’atavico isolamento, e permettere così un futuro sviluppo socio – economico delle nostre realtà marginali e periferiche”. Da sempre questi centri hanno problemi non di poco conto a causa delle strade.

Molti i giovani universitari che sono costretti a vivere a Benevento perché tutti i giorni diventa difficile viaggiare e al contempo studiare, date le condizioni attuali della strada, e i tempi di percorrenza – circa un’ora per raggiungere Benevento – e questo è un peso per le famiglie le quali, in un periodo tanto difficile quale quello attuale, si trovano a pagare un ulteriore affitto e le diverse spese dei figli studenti. Allo stesso modo anche chi lavora fuori ha difficoltà a raggiungere il posto di lavoro ogni giorno. Così Canonico conclude la lettera affermando “una tale e nobile dimostrazione di sensibilità verso la mia popolazione può finalmente contribuire a dare una speranza ai nostri giovani e permettere loro di rimanere nei luoghi di origine”. Si presenta così, con Beppe Grillo, una nuova occasione per i centri fortorini, i quali si sono sentiti lasciati soli e delusi da anni di attesa per la realizzazione di questa strada, alla quale il Fortore sembra aver dato solo il nome “la nostra speranza – dice Canonico – è che questa lettera venga presa in considerazione. La fiducia che il popolo di Baselice ha dimostrato nei confronti di Grillo nelle ultime elezioni, è evidente. Mi auguro davvero che questo appello non passi inosservato”.

beneveno.ottopagine.net

martedì 26 marzo 2013

Petrolio nel Sannio, ribadito il 'no'

Provincia di Benevento, esponenti regionali, universitari e comitato. Il fronte del "no" alle trivellazioni petrolifere ed alle relative ricerche di idrocarburi nel sottosuolo del Sannio, finalmente si compatta, senza se e senza ma. Il tutto è stato ribadito ieri al termine dell'incontro che si è tenuto presso la struttura del Centro Studi della Rocca, al Musa di contrada Piano Cappelle. Presenti, non solo il presidente provinciale Aniello Cimitile e gli assessori ad ambiente ed energia, Gianluca Aceto e Romeo Melillo, ma anche il presidente della Commissione Ambiente in Regione Campania, Luca Colasanto e, causa assenza dell'assessore regionale all'ambiente Giovanni Romano, impegnato altrove, era in sala il dirigente regionale Domenico Sportiello.

La politica sembra prendere posizione, in attesa di ulteriori chiarimenti da qualche amministratore locale che resta in posizione ambigua (una minoranza fortunatamente, visto che qualche giorno fa a Campolattaro i sindaci sanniti hanno firmato e presentato il loro ricorso contro i progetti della Delta Energy al Capo dello Stato) e di maggiore chiarezza da parte del Governatore Stefano Caldoro (la dichiarazione "no alle trivellazioni ma le ricerche geologiche sono un'altra cosa" pronunciata proprio a Benevento a pochi giorni dal voto delle Politiche, merita qualche approfondimento in più). A questo proposito non è passata di certo inosservata l'assenza di una larga fetta di amministratori, proprio quelli direttamente coinvolti dai progetti della Delta Energy. Va bene il fronte comune siglato a Campolattaro, ma forse la presenza al "Musa" era doverosa e necessaria.

Al "no" della politica si è aggiunto quello autorevole degli esperti di impatto ambientale, come, ad esempio, Angelo Valente dell'Unisannio che, nel suo intervento, non ha avuto troppi dubbi al riguardo. Troppo alto il pericolo di contaminare zone agricole attive, considerando inoltre che bucherellare il territorio significherebbe mettere a dura prova la stabilità di una vallata, specialmente quella del Fortore, ha già quotidianamente deve fare i conti con frane e smottamenti. A rinforzare la tesi di Valente c'ha pensato Domenico Cicchella dell'Unisannio, che da diverse settimane oramai ha sposato la causa del comitato "No Triv" e quella di Sabatino Ciarcia.

Promosso dalla Provincia, il Seminario sarà seguito da altre iniziative con le quali la Provincia intende rimarcare la propria opposizione ad un programma che Cimitile ha definito devastante sotto tutti i profili per il territorio e l'assessore all'ambiente Gianluca Aceto ha indicato come l'esatto contrario del modello di sviluppo che la Provincia intende perseguire. Alla riunione del Musa era presente anche il segretario provinciale della Cgil Antonio Aprea, contrario anch'egli al programma. Colasanto ha annunciato la presentazione di un emendamento alla legge di Bilancio regionale per la moratoria delle trivellazioni in Sannio ed in Irpinia. Al termine del dibattito che non è certo stato privo di accenti anche molto polemici, il presidente Cimitile ha annunciato la prossima convocazione di una Assemblea dei Sindaci oltre che una riunione monotematica del Consiglio provinciale.

www.ilquaderno.it

venerdì 22 marzo 2013

Psaut, no alla sospensiva

Il Tar di Napoli ha respinto la richiesta di sospensione della delibera dell’Asl di Benevento presentata dal comune di Foiano di Valfortore.

Il ricorso dell’amministrazione di Foiano presso il Tribunale amministrativo era contro la decisone del direttore generale Michele Rossi, che con una delibera del 6 febbraio scorso, aveva decretato l’apertura del Psaut di San Bartolomeo in Galdo, con il contestuale spostamento del Saut di Foiano di Valfortore presso il nuovo presidio e la trasformazione del 118 di Ginestra degli Schiavoni in una postazione Sti (Sistema trasporto infermi).

Per il Tar "non sussistono le ragioni considerato che il provvedimento impugnato appare consequenziale alle determinazioni adottate con il decreto commissariale n.40 del 2011 e rilevato che l'istituzione di un pronto soccorso fisso in prossimità del comune ricorrente comporta comunque dei vantaggi che bilanciano la soppressione di una mera posizione mobile".

Nel ricorso, il comune di Foiano, tramite il suo legale, l’avvocato Diego Perifano, sostiene che con la delibera il direttore generale dell’Asl, Michelle Rossi ha violato e ha fatto una falsa applicazione delle norme regionali, in particolare del decreto n. 49 del 2010 e del decreto 40 del 2011.

Il Tribunale amministravo della Campania, dunque, per ora non ritiene di dover dar seguito all’istanza del comune di Foiano e dà ragione all’Asl, difesa dagli avvocati Antonio Mennitto e Caterina Costantini, e al comune di San Bartolomeo in Galdo, difeso dall’avvocato Maria Bonavita.

Tratto da Ottopagine/Benevento

martedì 19 marzo 2013

Nuovo maxiparco eolico a Baselice


La commissione regionale campana ha dato parere favorevole ad un nuovo parco eolico nel Fortore Benevento. Si tratta di un impianto della potenza complessiva di 12 MW da realizzarsi alle località Toppo Impiso e Monte Vendemmia del comune di Baselice. Il progetto, proposto dalla multinazionale Edision, prevedeva inizialmente una potenza di 6,55 MW poi portata a 15 MW. Tale ultimo progetto era però stato bocciato dalla Commissione ambientale campana dato che:

- sussistevano parziali sovrapposizioni nei confronti di altra proposta presentata dalla E.ol S.r.l.
- sussistevano osservazioni sfavorevoli presentate dalla Società IVPC power3 S.p.a., che segnalava interferenze aerodinamiche generate da questa proposta nei confronti di un impianto esistente di sua proprietà.

- sussistevano osservazioni sfavorevoli del Sig. Antonio Lembo, residente a Baselice, “…permangono le preoccupazioni per l’impatto ambientale che questi impianti avrebbero lungo una dorsale ormai satura, strapiena, con una nuova centrale che andrebbe ad interferire negativamente con le bellezze paesaggistiche…”.

- inoltre l’intervento proposto risultava in prossimità del ricettore sensibile costituito dal nucleo rurale in località “Case Petruccelli” e dal nucleo rurale in località “Scuola”.

- ed ancora risultava aggravarsi l’impatto paesaggistico, già rilevante per la presenza di numerosi impianti esistenti, e si evidenziava, contestualmente, l’azione di espansione delle proposte eoliche nell’alto Fortore su territori sempre più prossimi ai nuclei rurali.

A questo punto la Edison ha provveduto a riformulare per l’ennesima volta il progetto portando la potenza complessiva dell’impianto a 12 MW ed ottenendo quindi un cambiamento di rotta della Commissione Via Campana che ha dato il parere positivo. Medesimo cambiamento di opinione che sotto la pressione delle industrie energetiche la Commissione Via aveva avuto per un recente progetto da realizzare a San Marco dei Cavoti dove, come nel caso di Baselice, prima aveva negato e poi concesso il parere favorevole ad un maxi parco eolico proposto dalla società Sorgenia.

Ancora una volta quindi nonostante le forti criticità esistenti si prosegue, nel silenzio assoluto della classe politica e della società civile, con il continuo inserimento di grandi impianti eolici in territori ormai prossimi alla saturazione della risorsa territoriale causata dalla fortissima concentrazione di impianti esistenti.

(Fonte: l'Informatore Sannita)

domenica 17 marzo 2013

I No triv a Morcone

No alle trivellazioni. Questo il grido del Comitato che lotta contro la ricerca di idrocarburi sul nostro territorio, il NoTriv, che il giorno 13 marzo, alle ore 17, presso l'auditorium di San Bernardino a Morcone, ha tenuto un'assemblea a cui tutta la cittadinanza è stata invitata a partecipare.

Ad illustrare il tema ai presenti i geologi Vincenzo Briuolo e Vincenzo Portoghese, anche attraverso l'ausilio di proiezioni digitali su parete. Il Comitato ha l'obiettivo di sensibilizzare i comuni interessati al problema e mantenere desta l'attenzione per opporsi all'inevitabile devastazione di un territorio pieno di ricchezze a cui si vuole dare un valore d'uso diverso da quello che ha.

Come scritto nel manifesto che il Comitato ha promulgato: "Dobbiamo reagire, unire le comunità in difesa del nostro patrimonio, del nostro diritto a vivere e non farci derubare e depredare. Se resteremo a guardare passivamente, delegando agli altri la soluzione ai nostri problemi, e non costruiamo una grande mobilitazione del nostro territorio, consentiremo, ancora una volta, alle istituzioni ai vari livelli di agire indisturbati e garantire gli interessi dei grandi capitali a discapito degli interessi della collettività".

I membri del NoTriv hanno invitato i presenti a formare un gruppo indipendente che porti avanti la lotta sul proprio territorio in modo da dar vita a più di un movimento che contrasti l'avanzata delle trivelle. Si è parlato a lungo degli scavi effettuati negli anni settanta-ottanta, illustrando i principali bacini petroliferi. I geologi hanno sottolineato che l'attività di ricerca di idrocarburi è altamente dannosa se rapportata alle nostre terre perchè il petrolio presente in queste zone è sporco e ricco di zolfo e necessita di raffinazione.

L'attività sfrutta questioni industriali costosissime (un pozzo richiede circa venticinque milioni di euro) e non crea, come si vuole far credere, grandi opportunità occupazionali in quanto la manodopera specializzata arriverà per lo più dal Nord Italia e, in minor parte, dall'estero.

La tecnologia, al nostro stato, permette di perforare fino a 4000-5000 metri di profondità ed i costi si elevano notevolmente. L'obiettivo fondamentale è quello di bloccare il tutto sul nascere: il passo dalle analisi di impatto ambientale alla perforazione vera e propria è breve ed occorre intervenire tempestivamente.

Le ricerche sono coperte da segreti industriali e, quindi, non subito a beneficio della collettività; non vengono rese pubbliche se non dopo un ventennio. Come più volte evidenziato dai geologi, la parte politica in Italia è totalmente schierata a favore delle trivelle e se noi semplici cittadini, supportati dai nostri amministratori locali, non ci opponiamo, gli sforzi del Comitato risulteranno vani.

Di grande importanza le conseguenze dell'idrogeno solforato che, emesso nell'aria tramite l'attività in questione, in quantità maggiori rispetto al limite consentito (pari a 0,005 ppm) è altamente nocivo. L'elemento in dosi massicce comporta odore offensivo, danni alla vista, paralisi olfattoria, edema polmonare, intossicazione acuta, danni al sistema nervoso, apnea, collasso, aborti spontanei, tumori al colon, morte immediata.

Rapportato alla nostra realtà raggiungerebbe una concentrazione pari a 30 ppm (parti per miliardo). Le stesse trivelle sono altamente dannose in quanto l'ADN, il dispositivo adibito, sfrutta l'americio-241 che è un elemento fortemente radioattivo combinato con berillio e litio, sostanze anch'esse tossiche e nocive. L'americio-241 emette raggi gamma ed alfa, proprio per questo non è tollerata la presenza di nessuno nel raggio di dieci chilometri.

In ultimo, i geologi hanno posto l'accento sul decreto n.152/2006 e in particolar modo sull'art.303 grazie al quale, la Delta Energy e le altre società sarebbero tutelate non potendo dimostrare il nesso tra danni ed attività; tutto ciò non può essere accettato. All'incontro, è giusto sottolinearlo, non erano presenti le istituzioni che dovrebbero difendere a spada tratta la salute dei propri cittadini e lottare assieme a loro.Una totale indifferenza da parte degli amministratori dinanzi a un problema di così grande gravità.

I rappresentanti del Comitato NoTriv, congedando coloro che sono accorsi all'assemblea, hanno invitato tutti ad unirsi a gran voce al motto "Il Sannio è verde , non è nero!".

tratto da Ottopagine/Benevento

giovedì 14 marzo 2013

Da Baselice il no alle trivellazioni


“Una prova di maturità, quella del consiglio comunale, nell’esprimere unanimemente un fermo no alle trivellazioni”. Così Michele Bianco e Michele Del Vecchio, consiglieri del comune di Baselice, all’indomani della decisone dell’assise di esprimere parere negativo ai progetti di ricerca di idrocarburi sul territorio comunale.

Bianco e Del Vecchio avevano chiesto al sindaco di convocare un consiglio per affrontare e approfondire l’argomento delle trivellazioni, perché preoccupati, anche alla luce delle richieste fatte ai comuni interessati dall’assessore provinciale Aceto di adottare delibere con parere sfavorevole a tali progetti, dei rischi delle ricerche di idrocarburi per l’ambiente.
I due consiglieri hanno presentato una dettagliata relazione sull’argomento, snocciolando dati ed esempi sui rischi e sui possibili danni, “senza una ricaduta economica per le popolazioni interessate, là dove tali progetti si sono realizzati”.
“Abbiamo molti esempi di territori devastati dalle trivellazioni, penso alla Basilicata, alla Calabria, alla Sicilia” afferma Michele Bianco.

“Quello che ci preoccupa sono i progetti che le aziende hanno presentato ai comuni. Sono progetti incompleti, privi di dati di obiettivi concreti. Come si può giudicare la validità e la correttezza di tali iniziative senza dati reali? Alcuni esperti nel campo delle ricerche dei idrocarburi, ci hanno detto che tra l’altro il nostro territorio è già stato scandagliato nel passato e i risultati dicono che non c’è niente di interessante nel nostro sottosuolo. Le nostre preoccupazioni condivise ad unanimità dal consiglio sono soprattutto per i rischi ambientali. Le trivellazioni potrebbero arrecare gravi danni alle nostre falde acquifere. Falde acquifere importanti, tant’è che il comune ha messo in cantiere progetti importanti per la captazione e la valorizzazione di tali risorse”.

Il no di Baselice arriva dopo i pareri negativi dei comuni del Tammaro e di alcuni comuni del Fortore interessati dai progetti di ricerca di idrocarburi.

“Ora, anche alla luce del fatto che anche altri consigli comunali hanno espresso parere negativo alle trivellazioni, , credo – conclude Bianco – che tutti insieme, con l’appoggio della Provincia, dobbiamo dar vita ad iniziative che ci mettano a riparo da tali pericoli, facendo sentire la nostra voce e il nostro dissenso alle istituzioni regionali e statali, visto che i progetti sono stati sottoposti alla valutazione dell’impatto ambientale della Regione Campania”.

benevento.ottopagine.net

Petrolio nel Sannio: La Regione Campania dice no. All'appello manca Caldoro e qualche esponente locale


Prima il Consiglio Regionale, poi la Giunta. La Campania prende posizione sulla ricerca di idrocarburi, dopo mesi e mesi di silenzio, mezze dichiarazioni e sortite personali. Pericolo scampato? Mica tanto. (Per continuare a leggere clicca qui sotto)

Petrolio nel Sannio: La Regione Campania dice no. All'appello manca Caldoro e qualche esponente locale - ilQuaderno.it

mercoledì 13 marzo 2013

"Bisogna serrare i ranghi"

di Leonardo Bianco

“Serrare i ranghi”. Questo l’appello lanciato da Foiano, lunedì sera, da Umberto Del Basso De Caro ai militanti, dirigenti e amministratori del Pd fortorino.

Il neo eletto parlamentare sannita è partito dall’analisi del voto, ammettendo la sconfitta del centrosinistra. Per Del Basso De Caro la mancata vittoria della coalizione è stata innanzitutto determinata “dall’aver raccontato la verità agli italiani, da parte di Bersani, contro le bugie e le promesse degli avversari politici”.

Per quanto riguarda il voto nel Sannio, il neo deputato si dice soddisfatto visto i risultati che il partito e la coalizione ha ottenuto a livello nazionale e regionale. “Rispetto al dato regionale – afferma Del Basso de Caro – abbiamo perso, intermini percentuali, la metà dei voti rispetto al dato della Campania”.

Sul futuro della XVII legislazione non è ottimista. Il deputato sannita è convinto che si presto alle urne. Poi l’attacco frontale a Caldoro e al Pdl sul governo della regione Campania.

Umberto Del Basso De Caro ha duramente criticato l’azione politica e amministrativa della giunta di centrodestra, mettendo in evidenza i ritardi e le disattenzioni su molte questioni. Sotto accusa la vertenza dei forestali, la mancata approvazione della legge sui rifiuti, il mancato utilizzo dei fondi Fas, le dimenticanze sulle politiche energetiche. Sulle trivellazioni, il parlamentare del Pd, non ha risparmiato critiche a qualche esponente sannita del Pdl.

Nonostante tutto questo – ha affermato Del Basso De Caro – il centrodestra ha vinto in Campania sia alla Camera che al Senato”.
Per questo il leader del centrosinistra sannita ha chiesto agli esponenti del Pd fortorino di serrare i ranghi. Di tornare alla militanza politica. Nel chiudere il suo intervento, Umberto Del Basso De Caro ha chiesto ai militanti, ai dirigenti e agli amministratori del centrosinistra del Fortore, di coordinarsi, di parlarsi e soprattutto di prepararsi al governo delle amministrazioni locali.

Ad aprire la serata era stato il vicesindaco di Foiano, Giuseppe Ruggiero, promotore dell’incontro.
L’amministratore fortorino partendo dall’analisi del voto del 24 e 25 febbraio scorso ha spiegato ai “compagni” presenti i motivi dell’incontro. “Una riunione per ritrovarsi e riflettere sul particolare momento che il panorama politico sta vivendo. Un incontro – ha detto Ruggiero – per definire i nuovi assetti organizzativi del partito”.

Per Giuseppe Ruggiero c’è l’esigenza di tornare tra la gente, parlare a quegli elettori che hanno delusi dalla politica hanno scelto il partito di Grillo. “Bisogna avere la capacità di aprirsi a quelle persone che chiedono il cambiamento”.
Per il vicesindaco di Foiano “c’è l’esigenza di tornare alla militanza politica, anche per questo ho deciso di dimettermi da assessore alla comunità montana”.

Un incontro a cui hanno partecipato molti esponenti del Pd e della sinistra fortorina. C’erano rappresentati di Ginestra degli Schiavoni, di Castelfranco in Miscano, di Montefalcone, di San Giorgio la Molara, di Baselice.

benevento/ottopagine.net

lunedì 11 marzo 2013

Petrolio nel Sannio: I sindaci presentano ricorso straordinario al Presidente della Repubblica

Continua l'attività del Gruppo di lavoro del "Protocollo d'intenti fra Comuni e Comunità montane interessati dalle indagini per la ricerca di idrocarburi". L'ultimo incontro si è tenuto mercoledì 6 marzo scorso, presso l'aula consiliare del Comune di Campolattaro.

Presente, insieme ad amministratori e tecnici di alcuni Comuni del Sannio e dell'Irpinia, anche l'avvocato Pierluigi Giordano, che ha portato i suoi contributi al tavolo di discussione. Come già ipotizzato dai promotori, va delineandosi in maniera più decisa la strategia di lotta a tutela del territorio avverso quelle attività ritenute altamente invasive, quali quelle che senz'altro dovranno seguire alla preannunciata fase di indagine. In questi due mesi, dall'otto gennaio di quest'anno, l'attività è stata finalizzata a raccogliere adesioni da parte del maggior numero di Enti, ed acquisire in modo ufficiale informazioni e documenti relativi ai due progetti di ricerca denominati "Pietra Spaccata" e "Case Capozzi": "E' singolare che nel Sannio -si legge nella nota a firma di Domenico Costanzo e Valentino Castello per il coordinamento del Protocollo d'Intenti - mentre si sta tuttora pagando lo scotto per le attività estrattive di un passato abbastanza recente (vediattività di bonifica in atto da circa quattro anni nel territorio di San Marco dei Cavoti, bonifica che continuerà per qualche anno ancora), si pensi di avviare ulteriori ricerche in ben 33 Comuni (compresa la città capoluogo di provincia, stranamente silente e assente nella vicenda) coinvolti nei due progetti presentati dalla società inglese Delta Energy ltd al Ministero per lo Sviluppo Economico e quindi alla Regione Campania".

In virtù di queste considerazioni, preoccupanti e condivise dai rappresentanti degli Enti aderenti, si è confermata la decisione di procedere con un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica e al Difensore Civico della Regione Campania.

"Contemporaneamente - conclude il comunicato - verrà avviata una campagna informativa, in aggiunta all'opera meritoria che è stata già intrapresa da associazioni e comitati, mirata a raggiungere e coinvolgere ogni singolo cittadino, poiché non tutti sono a conoscenza di quanto si sta preparando ad accadere sul proprio territorio, in modo invasivo e probabilmente irrimediabile, con gravi ripercussioni sulle vocazioni agroalimentari, sulle prospettive di sviluppo e di promozione turistica, legate alle caratteristiche ambientali e culturali delle nostre zone”.

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domenica 10 marzo 2013

Storia di ordinaria povertà. Sfrattati da casa, vivono in auto

di Leonardo Bianco

Anna e Ilario, compagni di vita, sono rimasti senza casa. Da qualche settimana la loro casa è un’automobile. A causa delle ristrettezze economiche, nella impossibilità di provvedere al pagamento dell’affitto, hanno subito lo sfratto e dal 18 febbraio scorso non hanno più una casa. L’alimentazione è ridotta al consumo di qualche panino e solo grazie all'ospitalità di una loro amica possono provvedere ai bisogni e alla cura dell’igiene personale.

Il 17 gennaio si sono rivolti al comune di Pontelandolfo per una sistemazione momentanea in attesa di un lavoro. Ma il comune ha provveduto solo a dare loro la possibilità di sistemare i pochi mobili e qualche effetto personale in un locale di proprietà dell’ente. L’ente ha comunicato alla coppia che “in merito alla possibilità di assegnazione momentanea di un alloggio ad uso abitazione, questo comune non ha allo stato la possibilità di reperire immobili di proprietà comunale idonei allo scopo”.

Anna e Ilario si sono appellati anche al prefetto di Benevento. La lettera, nella quale si evidenzia tutta la disperazione della coppia è stata indirizzata anche ai servizi sociali del comune di Pontelandolfo e alla Procura della Repubblica di Benevento. Nella missiva Anna e Ilario hanno fatto rilevare che accanto al locale dove hanno depositato le loro cose, esiste un monolocale libero, tra l’altro aperto all’utilizzo abusivo di chiunque, chiedendone la possibilità di abitarlo. Ma le istanze che purtroppo non sono state accolte in quanto il locale, tra l’altro privo degli allacci ai servizi pubblici essenziali (corrente elettrica, acqua potabile, rete gas e rete fognaria), risulta inserito nel complesso da destinare a casa albergo anziani. L’immobile è stato infatti realizzato mediante l’utilizzo di fondi regionali.

La condizione di Anna e Ilario è a dir poco disastrosa, disumana. In questo momento non si vede nessuno spiraglio di luce per un ritorno alla normalità di una vita che li ha messi con le spalle al muro.

Anna non chiede la luna, come dice, ma “solo un lavoro, un piccolo lavoro, perché tutti hanno il diritto di vivere. Tutti hanno il diritto di avere un lavoro. La nostra Costituzione recita: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.” Certo è che il futuro di Anna e Ilario è avvolto nel buio. Ilario ce l’ha un lavoro, ma il suo stipendio è appena sufficiente per passare gli alimenti alla ex moglie. E allora che fare. Nulla, purtroppo, Anna e Ilario continueranno ad andare a dormire nell’auto.

tratto da benevento.ottopagine.net

venerdì 8 marzo 2013

«Sul Psaut un eccesso di potere»


Sarà depositato questa mattina (ieri per chi legge, ndb) presso il Tar di Napoli il ricorso contro la delibera numero 13 del 6 febbraio 2013 dell’Asl da parte del comune di Foiano di Val Fortore. L’atto è già stato notificato la settimana scorsa all’Asl di Benevento, al comune di San Bartolomeo in Galdo e alla Regione Campania. Nel ricorso, redatto dall’avvocato Diego Perifano, nominato legale rappresentante dal comune fortorino, si chiede al Tribunale amministrativo di annullare l’atto del direttore generale dell’Asl di Benevento poiché esso contrasta con le direttive regionali in materia di organizzazione dell’emergenza sanitaria territoriale. Per l’amministrazione di Foiano, le scelte fatte con la delibera del 6 febbraio scorso vanno contro i decreti 49/2010 e 40/2011 del commissario ad Acta.

Secondo il ricorso presentato dall’amministrazione di Foiano, l’apertura del Psaut con lo spostamento delle unità mediche e infermieristiche dei 118 di Foiano e Ginestra presso il presidio di San Bartolomeo e la contestuale soppressione dei due Saut ha impoverito, contrariamente a quanto previsto dai due decreti del commissario ad Acta, il servizio dell’emergenza sul territorio.
Per il legale la delibera del 6 febbraio 2013, che decretava l’apertura del Psaut di San Bartolomeo, è una violazione e una falsa applicazione del Piano previsto dal decreto del 27 settembre 2010. “L’Azienda saniataria locale Bn1 con la delibera del direttore generale del 6 febbraio 2013 ha inteso proseguire l’obiettivo di attivazione del presidio Psaut di San Bartolomeo in Galdo – si legge nel ricorso al Tar – attraverso l’illegittima soppressione della postazione Saut esistente a nel comune di Foiano di Val Fortore, e posta a servizio della locale popolazione, nonché di quella residente nei paesi limitrofi, ovvero Baselice, San Marco dei Cavoti, Molinara, Montefalcone, Castelvetere. Identica soluzione di liquidazione dell’esistente presidio emergenziale è stata adottata anche per il Saut di Ginestra degli Schiavoni, la cui competenza si estende anche in favore delle popolazioni dei comuni di Castelfranco, Buonalbergo e San Giuorgio la Molara”.

Da quanto si evince del ricorso del comune di Foiano l’apertura del Psaut è avvenuta nonostante la carenza di personale, sacrificando l’efficienza della rete emergenziale nel territorio fortorino.
Un eccesso di potere, secondo il legale dell’amministrazione foianese, dunque, che viola le disposizione regionali previste dai decreti 49/2010 e 40/2011. I decreti del commissario ad Acta prevedevano il pitebnziamento del servizio emergenziale sul territorio fortorino con l’attivazione del Psaut e il mantenimento dei Saut di Ginestra e Foiano.

Il comune di Foiano, inoltre imputa all’Asl di Benevento la mancanza di istruttoria e l’erroneità nei presupposti che hanno portato alla riorganizzazione del servizio di emergenza territoriale nel Fortore. Nel ricorso si mette in evidenza come l’azienda sanitaria nella delibera numero 13 del 6 febbraio scorso non abbia tenuto conto dell’esigenza di potenziare e non impoverire l’offerta sanitaria, delle distanze dei comuni interessati dal capoluogo sannita, del disagio dei collegamenti stradali, del carattere prettamente rurale della comunità fortorina, dell’isolamento dovuto alla conformazione orografica del territorio. Il nuovo assetto emergenziale, dunque secondo l’amministrazione di Foiano, mette a dura prova il servizio allungando di molto i tempi di percorribilità.

Tratto da benevento.ottopagine.net

martedì 5 marzo 2013

Comunità montana, Ruggiero si dimette

Di Leonardo Bianco


Il terremoto provocato dalle elezioni del 24 e 25 febbraio scorso comincia a produrre i suoi effetti anche nelle amministrazioni degli enti locali. E’ il caso della comunità montana del Fortore. Giuseppe Ruggiero lo aveva annunciato su Ottopagine che c’era bisogno di una verifica politica nell’ente montano e dopo solo due giorni ha presentato le sue dimissioni da assessore della giunta della comunità montana guidata da Zaccaria Spina.

A provocare le dimissioni di Giuseppe Ruggiero sono state le affermazioni del vicepresidente della comunità montana, Salvatore Brancaccio, che, ieri su Ottopagine, aveva sostenuto che “non c’era nessuna necessità di una verifica politica e che le posizioni di Ruggiero erano dettate dallo stress pre e post elettorale”.

“Le affermazioni di Brancaccio - sottolinea Ruggiero – dimostrano che non si vuole fare chiarezza politica. Evidentemente c’è qualcuno che ha difficoltà a spiegare da che parte sta, anche alla luce delle dichiarazioni dell’onorevole De Girolamo, che sostiene che lo stesso Brancaccio ormai sia fuori dal Popolo delle Libertà. Fra una stress pre e post elettorale ed una vera e propria amnesia di appartenenza, scelgo senza dubbio la prima, anche perchè in un contesto politico come quello attuale non si ci può permettere di occupare cariche senza sapere chi o cosa si sostenga elettoralmente, abbandonandosi a continui esibizionismi giornalistici. La mia decisione, irrevocabile, deriva dalla consapevolezza che non si può stare con un piede in due scarpe. Se qualcuno vuole continuare a difendere l’operato del governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, che è ormai latitante su molte questioni, a partire dalla vicenda dei forestali (il presidente non conosce nemmeno il numero dei forestali e non sa che i lavoratori non sono dipendenti delle comunità montane ma bensì della Regione), non trova certamente il mio consenso”.

“I danni di questo governo ormai sono sotto gli occhi di tutti. I comuni non possono fare fronte alle ordinarie attività in quanto da tre anni non ricevono i rimborsi sulle rate dei mutui contratti per le opere pubbliche. I fondi per il sociale e la sanità sono stati drasticamente ridotti, gli aiuti comunitari, unica vera risorsa della Regione, sono stati spesi in minima parte. La confusione sul piano energetico regionale – continua il vicesindaco di Foiano - ha fermato investimenti vitali per il nostro territorio. Attendiamo da oltre un anno la legge sulla gestione dei rifiuti, con le tariffe che stanno schizzando alle stelle per la mancanza di una seria programmazione sull'impiantistica deputata allo smaltimento. Ancora attendiamo i fondi per l'emergenza neve ormai promessi da oltre un anno. Credo che l'amico Brancaccio si renda conto di tutto questo, o almeno spero. E' assurdo che persone non ricevano da 14 mesi uno stipendio, con la Regione Campania a sventolare i soliti 60 milioni di euro che non si capisce bene quale annualità dovrebbero coprire. Sono due anni che fotocopiamo gli stessi progetti e li chiamiamo in modo diverso, piano forestale o grande progetto della forestazione, la sostanza comunque non cambia. Non comprendo come si potesse illudere oltre 4000 persone del fatto che i fondi europei potessero essere usati per la forestazione. Non credo che la stabilizzazione sia stata un problema anche alla luce del fatto che la Regione Campania ha visto ridurre drasticamente in questi anni il numero dei lavoratori forestali e soprattutto dal fatto che sulla spesa ordinaria l'Ente non reperisca, da circa tre anni, nemmeno i fondi che garantirebbero un rapporto di lavoro simile a quello a tempo determinato assicurato negli ultimi trent'anni. E’ paradossale che di tutto ciò si continui a darne responsabilità alla precedente amministrazione di centrosinistra, come è solito fare delle amministrazioni locali che dimostrano la propria incapacità”.

“Infine, se un’istituzione come la comunità montana non è capace di difendere il territorio, anche su questioni che non sono di competenza dell’ente stesso, come l'organizzazione dell'emergenza territoriale, credo che non ci siano più i presupposti per dialogare. Mi auguro – conclude Giuseppe Ruggiero - che questa mia decisione possa essere di stimolo ad un serio confronto fra tutte le amministrazioni e che si possa riavviare con decisione una nuova fase che veda protagonisti gli uomini e le donne del partito democratico”.

Tratto da Ottopagine/Benevento

domenica 3 marzo 2013

Petrolio nel Sannio, la Puglia 'avverte' Caldoro: 'Danno a falde acquifere e agricoltura'

La questione relativa alla ricerca di idrocarburi nel Sannio ed in Irpinia supera i confini territoriali e arriva all'attenzione della vicina Puglia, preoccupata, molto preoccupata del tipo di politica ambientale che balena in testa ai vertici della Regione Campania. Una posizione ambigua, quella di Palazzo S.Lucia con il consiglio regionale che ha votato all'umanimità contro qualsiasi tipo di ricerca del petrolio sul territorio campano ma con il Governatore regionale Stefano Caldoro che, proprio in occasione di un comizio elettorale a Benevento, aveva aperto alla ricerca di idrocarburi nell'entroterra campano definendole "ricerche geologiche".

Mancanza di chiarezza dunque, e preoccupazione dei "vicini" pugliesi che hanno convocato un incontro a Bari con sindaci ed amministratori dei comuni campani interessati dai progetti della Delta Energy ltd, la società che intende dare il via alla ricerca di idrocarburi nelle province di Avellino e Benevento.

L'interesse della Regione Puglia va specialmente alle possibili trivellazioni nel territorio irpino, per una questione di vicinato: così l'assessore Opere pubbliche e Protezione civile della Regione Puglia, Fabiano Amati si è detto preoccupato dei rischi di inquinamento delle falde acquifere.

Contrarietà netta dunque da parte della Puglia con la possibilità di estendere la protesta anche in Basilicata. Sull'argomento delle trivellazioni, durante la campagna elettorale, intervenne proprio il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, con un secco "no" ai progetti di ricerca ed alle trivellazioni in Campania. Una sorta di avvertimento al collega Caldoro: "Siamo da sempre contrari a questo tipo di intervento perchè danneggia l'ambiente con inquinamento delle falde acquifere e effetti disastrosi sull'agricoltura senza nessun beneficio per la popolazione locale. La partita è tutta da giocare insomma, con l'aggiunta di nuovi protagonisti.

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giovedì 28 febbraio 2013

LO TSUNAMI 5STELLE TRAVOLGE IL FORTORE

Il terremoto politico che ha stravolto l’Italia non ha risparmiato neanche il Fortore e il Tammaro, anzi in alcuni gli effetti sono stati anche più clamorosi. Baselice e San Marco sono l’emblema di questo tsunami chiamato Grillo. Nel primo comune il Movimento 5 Stelle, dopo anni di assoluto dominio del centrosinistra, non solo è riuscito a diventare il primo partito ma con i voti ottenuti ha superato anche le due coalizioni principali. Con 513 voti alla Camera e 438 al Senato ha stravolto lo scenario politico. Altro dato significativo per quanto riguarda il voto baselicese è il tracollo del centrodestra e del suo principale partito. Per i berlusconiani solo il 17,62 al Senato e 15,99 alla Camera. Nel 2008 i voti per Silvio Berlusconi erano stati 532 pari al 31,7% alla Camera.

Anche nel secondo comune il risultato dei grillini è, sorprendentemente, esaltante. Anche qui il Movimento 5 Stelle non solo è il primo partito ma prende più voti delle coalizioni di centrodestra e centrosinistra. Il dato delle politiche sammarchese è controtendenza rispetto al voto sannita e campano, proprio come quello di Baselice. Vince Grillo, secondo arriva la coalizione di centrosinistra, mentre i berlusconiani si piazzano al terzo posto perdendo oltre il 60% dei voti conquistati nel 2008, dove arrivarono primi.

Successi di Grillo anche nel Tammaro. Il Movimento 5 Stelle conquista il primato a Circello, sia al Senato che alla Camera, battendo la coalizione berlusconiana che nel 2008 aveva ottenuto il 50% dei voti. Anche a Colle Sannita vince il partito dell’antipolitica, nonostante il sindaco fosse candidato nella lista “Monti”. Lista monti che comunque nel comune di Giorgio Nista ottiene il miglior risultato della provincia sannita. Il M5SS che diventano il primo partito di riferimento a Colle Sannita, al Senato arrivano secondi, dietro l’alleanza che appoggiava Berlusconi, per soli 9 voti, mentre alla Camera si piazzano al primo posto.

Risultato a due facce per Morcone. Al Senato vince il centrodestra, mentre alla Camera si afferma il centro sinistra. In entrambi i casi il partito di Grillo arriva al terzo posto ma con una manciata di voti di scarto dalle due coalizioni principali. Il Movimento 5 Stelle al Senato è il secondo partito, mentre alla Camera è il primo alle spalle del Pdl, mentre alla Camera il primo.

San Bartolomeo in Galdo si conferma una roccaforte del centrodestra. L’alleanza berlusconiana ottiene la vittoria sia al Senato che alla Camera con il doppio dei voti sul Movimento 5 Stelle che diventa il secondo partito del principale centro fortorino. Il Pdl & Company ottengono poco più di 1100 voti mostrando un calo importante rispetto al 2008 quando alla Camera conquistò oltre 1800 voti. Ancora una volta il centro sinistra sanbartolomeano è costretto a registrare una sconfitta.

Buon risultato del Pdl e della coalizione di centrodestra anche Catselfranco in Miscano che vedeva in corsa anche il suo sindaco, Pio Antonio Morcone, candidato nelle liste del Popolo delle Libertà. Il centrodestra ottiene il 52,7% dei voti, il 6% comunque in meno rispetto al 2008. Nel comune di Pio Antonio Morcone i grillini ottengono un risultato negativo, rispetto al resto del territorio. Il M5SS si piazza addirittura al quarto posto, alle spalle del centrosinistra e della coalizione montiana. Stesso risultato, per il partito di Grillo, ottenuto a Ginestra. Nel comune guidato da Zaccaria Spina vince il centrosinistra, davanti a Berlusconi e alla lista “Monti”. Resistono le roccaforti del Pd di Molinara e Montefalcone. Nel primo il centrosinistra conquista il primato davanti al Movimento 5 Stelle, perdendo però il 6% dei voti rispetto al 2008, terzo il centrodestra. A Montefalcone vince il centrosinistra davanti alla coalizione di Monti. Solo terzo il centrodestra, mentre il partito di Grillo si deve accontentare della quarta posizione.

A Foiano si è ripetuto lo scontro elettorale delle amministrative. Il centro sinistra, rappresentato dall’amministrazione, vince davanti alla coalizione che sosteneva Mario Monti, rappresentata dal candidato dell’Udc Bruno Casamassa. La piazza d’onore la conquista il centrodestra, mentre per il M5SS solo il quarto posto.

A Reino vince il centrosinistra davanti alle liste berlusconiane e al movimento dei grillini. Il dato più sorprendente è quello ottenuto dalla lista Fratelli d’Italia che si affermano come primo partito all’interno della coalizione di centrodestra.

Nell’Alto Sannio il centrodestra vince anche a San Giorgio la Molara e Castelvetere di Val Fortore, Castelpagano e Santa Croce del Sannio, mentre il centrosinistra vince a Pontelandolfo, Buonalbergo e Sassinoro.

(tratto da Ottopagine/Benevento)

martedì 26 febbraio 2013

Grillo primo a Baselice

Senato (Definitivo – Ufficiale. Fonte Ministero interno): Centrodestra 218 voti (17,62%); Centrosinistra 404 voti (32,65%); M5S 438 voti (35,40%); Monti 96 voti (7,76%) - Elettori: 1.927 - Votanti: 1.333 69,17 %.

Camera
MOVIMENTO 5 STELLE BEPPEGRILLO 513 36,95

PIER LUIGI BERSANI
PARTITO DEMOCRATICO 377 27,16
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 31 2,23
CENTRO DEMOCRATICO 11 0,79
Totale Coalizione 419 30,18

SILVIO BERLUSCONI
IL POPOLO DELLA LIBERTA' 161 11,59
FRATELLI D'ITALIA 18 1,29
MIR - MODERATI IN RIVOLUZIONE 16 1,15
GRANDE SUD - MPA 9 0,64
INTESA POPOLARE 7 0,50
LA DESTRA 6 0,43
PARTITO PENSIONATI 5 0,36
LEGA NORD - -
Totale Coalizione 222 15,99

MARIO MONTI

SCELTA CIVICA CON MONTI PER L'ITALIA 81 5,83
UNIONE DI CENTRO 61 4,39
FUTURO E LIBERTA' 10 0,72
Totale Coalizione 152 10,95

ANTONIO INGROIA

RIVOLUZIONE CIVILE 21 1,51

GIACINTO MARCO PANNELLA

LISTA AMNISTIA GIUSTIZIA LIBERTA' 12 0,86

GIUSEPPE CIRILLO

VOTO DI PROTESTA 10 0,72

MAGDI CRISTIANO ALLAM

IO AMO L'ITALIA 9 0,64

SIMONE DI STEFANO

CASAPOUND ITALIA 9 0,64

OSCAR FULVIO GIANNINO
FARE PER FERMARE IL DECLINO 7 0,50

RENATA JANNUZZI

LIBERALI PER L'ITALIA - PLI 6 0,43

ROBERTO FIORE

FORZA NUOVA 5 0,36

RAFFAELE BRUNO

RIFONDAZIONE MISSINA ITALIANA 3 0,21

TOTALE 1.388

venerdì 22 febbraio 2013

No triv Sannio: Basta inquinamento! No al petrolio!

Decenni di devastazione ambientale, speculazione “emergenziale”, ecoballe, ecomostri e inceneritori non sono bastati. L'ennesimo disastro incombe sul nostro territorio: i progetti petroliferi di Delta Energy, che coinvolgono molti comuni del Sannio.

Oggi, curiosamente in chiusura di campagna elettorale, il Consiglio Regionale della Campania delibera all'unanimità una prima opposizione ai progetti petroliferi. Intanto dopo aver taciuto, all'unanimità, rilasciano i primi Via. Il Pdl locale, invece, sta ancora cercando di capire se questi progetti “servono”.

Il punto non è 'se' servono, ma 'a chi' servono. Non servono a chi il territorio lo abita, ma a imprese multinazionali, abituate a saccheggiare, inquinare e devastare i territori ancora relativamente incontaminati dei tanti sud del mondo, dove il petrolio finanzia e alimenta le guerre.

La popolazione deve sapere che l'impatto sull'ambiente, sulla salute e sull'economia, delle tre fasi di esplorazione, estrazione e raffinazione, significa aumento della franosità del territorio, probabile incremento del rischio sismico, inquinamento acustico e luminoso, tumori (l'esperienza della Basilicata ce lo insegna), deforestazione, altissimo consumo di acqua, deviazione e inquinamento delle falde acquifere.

Altri sono i bisogni, altre le esigenze reali del territorio, a partire dai trasporti locali che da tempo subiscono pesanti tagli: ne fanno le spese pendolari, studenti e lavoratori, anche quelli dello stesso settore che continuano con gravi disagi ad assicurare il servizio. Intanto vengono finanziate grandi opere inutili come il progetto di Alta Capacità Napoli-Bari. Il miliardo e mezzo stanziato in questi giorni per una piccolissima tratta basterebbe per sistemare i collegamenti interprovinciali e regionali.

Noi ci opponiamo a qualsiasi forma di esplorazione preliminare che rappresenterebbe solo la prima fase di un'occupazione de facto del territorio, in nome di interessi economici speculativi, perché rifiutiamo la cultura del petrolio e ne riconosciamo il fallimento e le devastazioni. Altre sono le ricchezze della terra, e su queste dobbiamo puntare per un modello economico a misura di donna: turismo, agrozootecnìa d'eccellenza, patrimonio storico e culturale.

No Triv Sannio

mercoledì 20 febbraio 2013

Il Fortore dice “no” alle perforazioni petrolifere

di Angelo Iampietro

Verso il nostro territorio ci sono state noncuranza e dimenticanza volute da parte di coloro che avrebbero dovuto impegnarsi perché non fosse, più di tanto, isolato geograficamente ed economicamente; al contrario quando c’era da prendere voti in occasione delle votazioni, quasi per miracolo, molti si materializzavano e, con un benevolo sorriso verso i capi delle sezioni politiche, facevano il pieno di consensi; del resto, gli abitanti della Valfortore sono stati sempre generosi ed ospitali oltre misura; è questa una caratteristica che ci ha sempre contraddistinto. Sta di fatto che questa nostra generosità, in “Alto Loco” l’hanno recepita oltremisura, tanto che è in essere l’autorizzazione per la trivellazione delle viscere della nostra terra con un interesse mozzafiato: cercare il petrolio!.

Sì, si vuol trivellare il nostro territorio per ricerca petrolifera!.
“Cui prodest?”, ( a chi giova?).

Certamente non gioverà agli abitanti della nostra trascurata e abbandonata Valfortore da tempo immemorabile per le ben note ragioni che non sto qui ad elencare, perché le conoscono anche le pietre dei nostri tratturi, ai quali, in più tratti, somigliano le nostre strade di comunicazione con poca manutenzione, tante buche, avvallamenti e lavori di rattoppatura, che sono diventati ormai segni indelebili che non ci tengono lontano dal lontano passato; ma quando c’è da predare ciò che ci appartiene e a cui teniamo moltissimo, ecco che, all’insaputa di gran parte degli abitanti (non so se le autorità locali ne fossero a conoscenza ed hanno fatto di tutto per opporsi, al primo sentore, a queste scelte molto discutibili per la compromissione ambientale del nostro territorio!), arrivano le decisioni prese dall’alto, che consentirebbero alle grosse trivellatrici di perforare gli strati del nostro sottosuolo. Ci toglierebbero, in aggiunta a ciò che in parte c’è stato già tolto, tutto ciò che è stato ed è tuttora l’emblema del nostra vivere: rispetto e cura dell’aria e della terra. A Baselice - un tempo si diceva – l’aria, l’acqua, “lu pàne, lu vìne e l’óglie”, e tutti gli altri prodotti derivanti dalla coltivazione della terra, erano giudicati ottimi per qualità. Adesso lo sono ancora, ma in futuro?, Chissà!

C’è da dire, però, che il rispetto dell’ambiente non sempre è avvenuto in alcuni ambiti: come la conservazione e la tutela di qualche corso d’acqua, gli opportuni interventi su terreni franosi e l’accettazione dei pali eolici, che lentamente, nel giro di qualche lustro, ha trasformato il volto delle nostre colline, credo, uniche per gli orizzonti riposanti nel susseguo delle vallate, dove le immagini del paesaggio si perdono a vista d’occhio, perché non vi sono ostacoli che si frappongono ad essa.
La trivellazione del suolo potrebbe compromettere anche la nostra salute, che verrebbe messa gravemente in pericolo, poiché le falde acquifere, che alimentano le sorgenti da cui si preleva l’acqua per i nostri bisogni quotidiani, certamente sarebbero inquinate e, di conseguenza, danneggerebbero gravemente ed in modo irreparabile, tutto il mondo vivente per la rottura dell’intero ecosistema.

Ricordo ai lettori che, già negli anni ’60, vi furono delle ricognizioni da parte di una società petrolifera, di cui non ricordo il nome, per conoscere a quali profondità ed in che misura vi fosse petrolio. Il territorio di Baselice, dopo qualche mese, non fu più al centro dell’interesse petrolifero e venne abbandonato; l’attenzione, nel contempo, si spinse, e durò parecchio, verso i territori di S. Marco dei Cavoti e dei paesi limitrofi. Si trivellò il terreno in più località, ma di quanto venisse fatto la popolazione non fu mai informata e, se ricordo bene, non ci fu una vera e propria presa di posizione o di coinvolgimento delle popolazioni per qualcosa che avrebbe trasformato l’utilizzo del territorio.

Da circa un anno la questione attinente la ricerca petrolifera si è riproposta e si ritorna all’attacco, ma, per quanto abbia potuto conoscere dalla stampa locale, essa è sorretta fortemente dalle decisioni delle competenze regionali, tanto è vero che sembra siano in atto le autorizzazioni per procedere alla trivellazione dei territori di più comuni della provincia di Benevento, e, tra questi, anche la nostra dimenticata Valfortore, di cui ci si ricorda solo quando c’è da portare via qualcosa; del resto, dicevo che siamo ospitali per formazione ed educazione atavica, ma in questo contesto non possiamo esserlo. Ricordo che Baselice, nel Sannio, è stato uno dei pochi ad esprimere nel “Referendum Istituzionale del 2 Giugno 1946”, il proprio consenso alla Repubblica. Non è poco!.

Abbiamo già tanto dato a tutta la comunità nazionale con l’emigrazione di necessità che definisco “forzosa”, iniziata alla fine dell’Ottocento verso le Americhe; è continuata, poi, nel dopoguerra verso i Paesi europei e, quasi contemporaneamente, verso il Nord, verso cui, ancora adesso, sono costretti a spostarsi, in cerca di fortuna, molti giovani. Non c’è stata famiglia che non abbia avuto emigranti!. L’abbandono, per necessità, della propria terra fa sì che questa diventi ancora più povera; è necessario porre rimedio, se non si vuole un ulteriore calo demografico!.( Cfr. i dati del Censimento del 2011: tutta la Valfortore ha perso un numero considerevole di residenti).

Mi permetto di ricordare che le case in Valfortore sono state ristrutturale o costruite in gran parte con le rimesse degli emigrati; loro hanno contribuito all’economia locale, dando lavoro a molte attività artigianali e alla manovalanza generica con le loro rimesse, in più hanno rimpinguato anche la Cassa Depositi e Presiti con i loro risparmi depositati presso le Poste, risparmi utilizzati dalle Amministrazioni Comunali che ad essa chiedevano prestiti, che hanno consentito la realizzazione di opere infrastrutturali di primaria necessità per quelle comunità.

Nel nostro piccolo abbiamo dato tanto, ma adesso non vogliamo che ci venga rovinato il bene più prezioso che è la nostra terra. Per difenderla dobbiamo essere vigili e dobbiamo farci sentire, (siamo stati silenziosi per molti decenni!) perché essa non venga compromessa per scelte vantaggiose solo ed esclusivamente a pochi altri, ma non alla nostra comunità.

L’acqua minerale, se vi saranno le trivellazioni, dovremo comprarla per necessità; sarebbe sufficiente questa riflessione per far sì che ciascuno si impegni perché ciò non accada. L’inquinamento da petrolio riguarderà prima l’acqua, poi la terra ed infine l’aria; sono questi tre elementi che, una volta contaminati, non consentiranno al regno vegetale ed animale di continuare il proprio ciclo naturale: la vita.

La vera ricchezza di una comunità è che ciascuno si senta cittadino attivo del luogo su cui vive, luogo che difenderà nel bene comune, affermando, in tal modo, la sua dignità ed i diritti inalienabili a lui spettanti, perché qualcuno, estraneo ai valori della vita per meri interessi materiali, non rovini l’habitat (ambientale, culturale, sociale, civile) e la sua salute.
La difesa di questi valori rappresenta il contributo più nobile che ciascun uomo dovrà dare, se vorrà continuare a respirare quell’aria , che ci ha consentito di crescere forti nel fisico e maturi nella mente.

lunedì 18 febbraio 2013

Don Michele: “Uniti contro le trivellazioni”

di Biagina Cece

Tempi che cambiano, valori diversi, o meglio, crisi di valori e non solo, tutto ciò colpisce grandi e piccoli centri e chi meglio di un sacerdote, che da anni è alla guida di una comunità, può meglio notare tali cambiamenti? Abbiamo incontrato nella Chiesa San Leonardo Abate di Baselice, don Michele Benizio, parroco da tanto tempo del paese, per capire il perché dei vari cambiamenti non sempre positivi.

Don Michele, ormai lei conosce bene la realtà di Baselice, riscontra dei cambiamenti nella gente e nei giovani rispetto al passato?
In generale posso affermare che i baselicesi seguono molto le funzioni religiose e i vari momenti di aggregazione che riguardano la parrocchia, si pensi al grande Presepe Vivente; il successo ottenuto, non indifferente, è dovuto proprio alla buona volontà della gente che tanto si è spesa per la riuscita dell’evento. Sono del parere che l’unione fa la forza e questo lo dimostra. Il problema è che oggi c’è una grande crisi spirituale, non si ha più fiducia né in Dio , né nelle istituzioni, manca la speranza e questo grande malcontento, porta inevitabilmente anche a quella che è la crisi economica che ci affligge. Per quanto riguarda i più giovani, la differenza sta forse nel fatto che vivono spesso nella realtà virtuale dei social network, che non sono sempre negativi; io stesso sono iscritto come Oasi San Leonardo Abate sia a Facebook che a Twitter e ho rinnovato il sito , proprio per stare vicino ai giovani, perché io credo tanto in loro e sono sempre qui se hanno bisogno. Molte volte però si rischia di mettere un muro tra la realtà e il virtuale e così si dimenticano i rapporti veri, il contatto visivo. Ci si perde in amicizie virtuali che, mi chiedo, quanto possano essere vere. Anche a loro manca la fiducia negli altri, anche loro soffrono di questa crisi spirituale. Ripeto, io sono sempre qui anche per organizzare insieme qualcosa di bello, si pensi ai due musical che in passato con loro abbiamo portato in scena e che tanto sono piaciuti.

Come lei ha affermato, crisi spirituale che sfocia in crisi materiale…
Si, e che si sente maggiormente negli ultimi mesi. Manca il lavoro principalmente, molti sono venuti a chiedere un aiuto economico. Molti vivono con le pensioni dei genitori, è davvero un momento difficile. Credo che la soluzione sia puntare su ciò che si ha; la nostra è un’economia agricola, fatta di mestieri antichi, allora perché non rivalutare l’amore per la terra? Perché non rivalutare i mestieri artigianali? Magari non faranno vivere nel lusso, ma faranno vivere. Il lusso è un’utopia, almeno al momento bisogna pensare a vivere. Basta telefonini all’avanguardia, basta vestiti firmati. Si può vivere in maniera modesta ma dignitosa. Naturalmente lo Stato dovrebbe incentivare chi vuole provare a rivalutare l’artigianato, non tassare come invece continua a fare. In questo modo si apprezzerebbe quello che è il nostro territorio, i prodotti della terra, i nostri prodotti tipici; le nostre zone hanno davvero tanto da offrire. A livello ambientale, ad esempio, si potrebbe puntare sul turismo; magari c’è chi vorrebbe rilassarsi in un posto semplice, naturale e con prodotti propri genuini.

Un territorio questo che invece sembra essere nel mirino delle trivellazioni.
Sono assolutamente contrario! Abbiamo già tanti problemi con le falde acquifere, ci sono dei terreni dissestati, ma nemmeno voglio immaginare i danni ambientali che queste trivellazioni causerebbero. Noi lo dobbiamo tutelare il territorio, non lo dobbiamo distruggere! È importante che ci uniamo per evitare un tale disastro. E dobbiamo difendere ciò che abbiamo; si pensi al Psaut, ottimo sicuramente, ma perché eliminare i Saut? Non siamo sicuri, il territorio non è più coperto, forse non abbiamo difeso abbastanza il servizio che i Saut offrivano. Quindi uniamoci e cerchiamo di evitare almeno che ci siano queste trivellazioni, insieme possiamo farcela.

Don Michele, mentre parliamo con lei, qui in Chiesa i volontari della Misericordia di Baselice, stanno dando una mano nei piccoli lavori di manutenzione; questo sta a dimostrare che la solidarietà ancora esiste in questo paese?
Questo dimostra che qui ancora ci sono valori di amore, buona volontà, voglia di aiutare senza ricevere nulla in cambio. È davvero bellissimo e ciò mi rende felice e mi convince sempre di più che insieme davvero si può raggiungere qualsiasi risultato.

Lei ha parlato di sfiducia nelle istituzioni, nella politica, nella Chiesa; cosa si sente di dire per incoraggiare ad avere fiducia in un momento che vede anche il ritirarsi del Papa?
La scelta del Papa è giusta e merita grande rispetto. Bisogna avere coraggio per ammettere che è difficile sostenere un momento instabile come quello che stiamo attraversando; ha capito che la Chiesa ha bisogno di qualcuno più forte, Lui pregherà per la Chiesa e per noi tutti, darà in questo modo il Suo contributo. È solo da ammirare tale scelta. Anzi deve servirci da insegnamento, bisogna capire i propri limiti e affidarsi, quindi fidarsi, di chi può tenderci una mano, chiedere aiuto in un momento difficile e mai scoraggiarsi. La Fede, la grande fiducia in Dio e nelle Istituzioni, può salvarci ancora una volta, basta crederci e restare uniti.

http://benevento.ottopagine.net/

sabato 16 febbraio 2013

Fiori per colmare la distanza tra terra e cielo

di Maurizio Cuzzupè

L'altro giorno, alle 8.00, poco prima di entrare a scuola, sento la triste notizia dell'atleta Oscar Pistorius che uccide la sua fidanzata. Mi ha colpito questa storia. Una bellissima modella, molto impegnata nella lotta contro gli stupri in Sud Af rica, che solo quattro giorni prima di essere uccisa scriveva su Facebook: "Stamattina mi sono svegliata in una casa sicura e felice. Non a tutti capita. Solleva la tua voce contro gli stupri in Sudafrica". Quella voce è stata brutalmente strozzata. In un primo momento si è detto questo: lei per fare una sorpresa al fidanzato rientra a casa alle 4 di notte, lui scambiandola per un malvivente gli spara quattro colpi uccidendola. Pare, inoltre, che lei abbia lanciato su twitter un messaggio dove chiedeva ai suoi followers: "Cosa fareste per il vostro amore?". E qui traspare la volontà di sorprendere il proprio fidanzato giusto per poter magari festeggiare insieme il giorno di S. Valentino. Devastante.

Ma che storia è questa mi chiedo? Dovremmo conoscere il limite, dovremmo imparare a "circoscriverci" magari includendo le persone che amiamo se proprio non riusciamo ad amare tutti. E invece c'inganniamo. Anche un bambino prova amore, odio, piacere e dolore ma se queste emozioni, per loro natura irrazionali, non si adeguano al senno, per sua natura razionale, allora la virtù si corrompe nel suo contrario divenendo disumana e perversa. Se non hai le gambe puoi usare le protesi per correre ma nell'amore per un cuore spezzato non c'è protesi che tenga. Giorni come questo non credo servano ai cioccolatini ma ad una devota "circoscrizione", con potenza con forza, ma quella positiva intendo. Forse i fiori? Beh, si questi non mancheranno a segnare la distanza tra la terra e il cielo. Perciò, che esali il profumo di fiori per tutti gli innamorati, per tutte le donne ovvero per tutto ciò che amiamo "circoscrivere" con devota protezione.

venerdì 15 febbraio 2013

Psaut S.Bartolomeo, debutto flop: Soccorsi lumaca e infermiera ricoverata al 'Rummo'

Non si può certo dire che il Psaut di S.Bartolomeo in Galdo sia partito con il piede giusto. A poche ore dall'inauguazione ci sono già i primi casi di disagio per gli utenti e difficoltà per il personale. A farne le spese, addirittura, un'infermiera della struttura di via Costa che, nel tardo pomeriggio di oggi, è stata ricoverata all'ospedale "Rummo" di Benevento. Motivo? Probabilmente eccessivo stress o organizzazione della struttura insufficiente (una sola ambulanza che deve garantire assistenza ad un territorio molto vasto e dalla viabilità precaria).

A questo bisogna aggiungere che i locali di via Costa sembrerebbero una sorta di "work in progress" (freddo, umidità e qualche tubo dell'acqua rotto che ha già provocato qualche piccolo allagamento delle stanze). Il ricovero dell'infermiera a Benevento ha, di fatto, tenuto il Psaut "scoperto" per oltre un'ora, con il medico in presidio senza assistenza. In poche parole, servizio sospeso fino a quando c'è stato l'arrivo di un altro infermiere. E meno male che in quel frangente non ci sono state chiamate. Non è andata meglio per i due interventi che si sono avuti nelle ore precedenti, uno a Buonalbergo, l'altro a S.Marco dei Cavoti. Nel primo caso, una donna (codice giallo) ha chiesto di essere visitata: come primo soccorso è arrivata l'ambulanza demecalizzata da Ginestra degli Schiavoni (sembrerebbe infatti che la centrale operativa abbia "inteso" codice verde l'intervento di Buonalbergo) che, a sua volta, vista l'impossibilità di operare, ha chiesto l'intervento del medico del Psaut, arrivato soltanto dopo un'ora con l'unica ambulanza della struttura. Analogo episodio a San Marco dei Cavoti, stavolta per i soccorsi si è dovuto attendere ben oltre la mezzora.

Pochi mezzi, personale costretto a fare salti mortali, territorio troppo vasto da coprire: "Una scelta affrettata - ha commentato senza mezzi termini il sindaco di Foiano Valfortore, Michelantonio Maffeo, contattato dal nostro portale - quando lunedì scorso, assieme ad altri sindaci, ci siamo recati al Palazzo del Governo a Benevento, lo abbiamo fatto proprio per questo motivo. Ben venga il Psaut, ma il servizio sanitario deve essere capillare, ben organizzato e non improvvisato. Occorre urgentemente completare l'assistenza sul territorio fortorino e, dunque, non c'era bisogno di affrettare l'inaugurazione del Psaut, era molto meglio tenere in vita il vecchio sistema con il Saut in attesa di garantire un servizio completo per l'utenza. Invece si è preferito affrettare tutto, solo per propaganda elettorale, lasciando allo sbaraglio personale e cittadini. Nelle prossime ore solleciteremo il Prefetto di Benevento per un suo immediato interessamento alla questione che, così com'è, è un vero e proprio rischio".

www.ilquaderno.it

giovedì 14 febbraio 2013

La protesta dei fortorini: 'Psaut trappola. S.Bartolomeo ha bisogno di un ospedale non di spot elettorali'


"Siamo delusi? Secondo lei? Solo un grande spot elettorale, un'apertura ad orologeria e non si sono neppure resi conto che, così facendo, hanno peggiorato la situazione". Ieri l'inaugurazione in pompa magna del Psaut di San Bartolomeo in Galdo, tra sorrisi e un leit motiv: "Dopo 50 anni abbiamo ridato dignità alla comunità fortorina". Basta spostarsi di soli quattro chilometri e constatare, come spesso accade, che a riflettori spenti la realtà è un'altra. Foiano Valfortore, poco più di un migliaio di abitanti, comune sannita collocato nel bel mezzo della vallata: "Proprio per questo motivo dovremmo essere un punto di snodo del Fortore - ci fa notare un anziano del posto - siamo in posizione baricentrica anche se è vero che siamo penalizzati dalle strade e dai collegamenti". Se a San Bartolomeo in Galdo si festeggia l'apertura del Psaut, a Foiano si decreta la chiusura del Saut: "Stamattina hanno messo i sigilli, il personale è stato spostato a San Bartolomeo. Non abbiamo più nulla". Non si parla d'altro nei bar o in piazza S.Giovanni dove fanno capannello un nutrito numero di pensionati. La verità è che l'apertura del Psaut non è andata giù a nessuno, ma i foianesi non vogliono certo puntare il dito contro gli abitanti di San Bartolomeo in Galdo: "Ci mancherebbe! - esclama un 50enne del luogo - i nostri vicini meritano ben altro però. Il Psaut è una farsa bella e buona, hanno combinato un papocchio, si sono fatti l'autogol".
(Per continuare  leggere clicca qui sotto)

La protesta dei fortorini: 'Psaut trappola. S.Bartolomeo ha bisogno di un ospedale non di spot elettorali' - Ilquaderno.it 

Il Psaut e i lavoratori del 118 da mesi senza stipendio

Postiamo la nota di Cgil e Uil in merito alla vertenza dei dipendenti del 118.

“Stamattina (ieri per chi legge, ndb) alla presenza delle Autorità politiche, è stato inaugurato in pompa magna, il Psaut di San Bartolomeo in Galdo, questa sera, come ciliegina sulla torta i lavoratori del 118 Sanit e Modisan, già in enorme difficoltà economiche per non aver ricevuto gli stipendi da oltre 4 mesi, sono stati informati che una parte di loro, a turnazione sono obbligati a coprire il turno di 24 ore presso il Psaut di San Bartolomeo in Galdo. A seguito di questa drammatica vicenda, il responsabile addetto alla turnazione, ha deciso spontaneamente di lasciare l’incarico a lui affidato da molti anni, in segno di protesta, secondo la versione di alcuni lavoratori che ci hanno comunicato l’accaduto.
E’ il caso di ricordare che questi lavoratori, oramai versano in condizioni drammatiche e non sono in grado, per le evidenti difficoltà economiche a recarsi in quelle zone, in quanto non hanno la possibilità di fare benzina nella propria autovettura.
Per queste motivazioni in quanto oltre al danno la beffa si diffida la Sanit di non avviare nessuna iniziativa che possa incidere sulla sopravvivenza dei lavoratori stessi”.

Fonte: www.ntr24.tv

mercoledì 13 febbraio 2013

Petrolio, firma l'appello dei No triv Sannio

Noi cittadini, amministratori, membri di associazioni e di organizzazioni professionali della Provincia di Benevento, coscienti delle minacce che gravano sull’ecosistema locale e sulle economie che da esso dipendono, firmiamo questo appello a testimonianza del Nostro impegno contro le indagini petrolifere e per chiedere al ministro dell’Ambiente di proteggere in modo efficace il nostro territorio.

Considerato

che il territorio sannita presenta, come testimoniato da diversi studi scientifici, aree ancora incontaminate, rispetto al resto del nostro Paese l’assenza di misure efficaci che permettano di proteggere dalla contaminazione aria, suoli, acque superficiali e sotterranee e di tutelare quindi dalle minacce delle perforazioni risorse che sono strategiche per le comunità locali;

che le comunità locali hanno necessità di un modello economico ecosostenibile e che i settori sui quali si vuole puntare sono: agricoltura di qualità, zootecnia, turismo, energia rinnovabile;

che la ricerca e lo sfruttamento di idrocarburi rappresenta un grave rischio per l’ecosistema e per le economie che da esso dipendono, come ampiamente dimostrato in diversi studi scientifici in varie parti del Mondo dove estrazione, utilizzo e trasporto di petrolio hanno gravemente compromesso attività agricole, turismo, biodiversità e non ultimo la salute della popolazione residente;

il rapporto costi/benefici che fa pendere la bilancia solo ed esclusivamente dalla parte dei costi per le comunità locali e che gli unici benefici sono solo di natura economica e ad esclusivo vantaggio delle compagnie petrolifere (la stessa Regione Campania non incasserà nulla come già accaduto e ancora accade in altre Regioni italiane).

Chiediamo
che il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio si impegni ad agire in maniera rapida, coraggiosa, intelligente ed incisiva per il blocco immediato di ogni processo di autorizzazione per progetti di ricerca e perforazione.

Vogliamo,
nei nostri territori, che le attività economiche debbano servire l’interesse generale, il bene comune o bene pubblico come è normale che sia in un Paese moderno e democratico e che non si sostenga un modello economico obsoleto e retrogrado.

PER FIRMARE CLICCA QUI

Trivellazioni petrolifere, De Girolamo (Pdl): "Sono favorevole solo a quello che serve" (IL VIDEO)

Il Sannio si prepara ad affrontare la complessa questione delle trivellazioni petrolifere. Cittadini e associazioni, riuniti nel coordinamento No Triv stanno portando avanti una battaglia contro i progetti di ricerca di idrocarburi con iniziative mirate ad informare la popolazione sui rischi per l'ambiente e il territorio. 

Come annunciato qualche giorno fa dal presidente Cimitile, anche la Provincia di sta attivando per fermare le trivelle: approvata ieri una delibera con cui ci si oppone ai progetti di ricerca dell'inglese Delta Energy. Prossimi passi saranno la convocazione di un'Assemblea dei Sindaci per una mobilitazione istituzionale e la convocazione anche di un consiglio provinciale ad hoc. (Per vedere il video clicca qui sotto)
Trivellazioni petrolifere nel Sannio, Nunzia De Girolamo (Pdl): "Sono favorevole solo a quello che serve" | ambiente | news | NTR24 - l'informazione sul web

martedì 12 febbraio 2013

La Delta Energy arriva nel Sannio: "Siamo fiduciosi di trovare il petrolio" (IL VIDEO)

La Delta Energy arriva nel Sannio. La società inglese, costituita da manager che hanno lavorato nelle multinazionali petrolifere, ha presentato i progetti di ricerca petrolifera, che coinvolgono molti comuni sanniti, incontrando alcuni sindaci e amministratori del Fortore, i cittadini e il comitato No Triv Sannio nella sala consiliare del paese di Ginestra degli Schiavoni. Un incontro annunciato negli scorsi giorni dal sindaco Zaccaria Spina. Accanto a lui gli amministratori di Foiano di Valfortore, Molinara, Montefalcone di Valfortore, San Giorgio La Molara e San Marco dei Cavoti. 
(Clicca qui sotto per vedere il video)
La Delta Energy arriva nel Sannio: "Siamo fiduciosi di trovare il petrolio" | ambiente | news | NTR24 - l'informazione sul web