giovedì 25 giugno 2009

L'allarme della Corte dei Conti: "Crisi e corruzione, mali del Paese"

ROMA – (…) la Corte lancia l'allarme corruzione nelle pubbliche amministrazioni nel suo giudizio sul Rendiconto generale dello Stato. Un fenomeno, quella della corruzione, "talmente rilevante da far più che ragionevolmente temere che il suo impatto sociale possa incidere sullo sviluppo economico del Paese.

Corruzione.
La cifra dice molto: 50/60 miliardi di euro all'anno. Una vera e propria "tassa immorale e occulta pagata con i soldi prelevati dalle tasche dei cittadini". Secondo la Corte, "altre e maggiori conseguenze vengono prodotte dalla corruzione serpeggiante nella Pubblica amministrazione. Un danno anche d'immagine che costituisce "un ulteriore costo non monetizzabile per la collettività, che rischia di ostacolare (soprattutto in Italia meridionale)gli investimenti esteri, di distruggere la fiducia nelle istituzioni e di togliere la speranza nel futuro alle generazioni di giovani, di cittadini e di imprese". Ma la repressione, da sola, non basta. Bisogna intervenire sul piano organizzativo "agendo sui comportamenti, sulle procedure, sulla trasparenza dell'attività amministrativa al fine di prevenire e/o limitare la probabilità che si realizzino gli eventi corruttivi descritti" (…).
Tratto da Repubblica.it

lunedì 22 giugno 2009

Referendum, i baselicesi disertano i seggi


Bassissima l’affluenza dei baselicesi al Referendum del 21 e 22 giugno. Per il quesito numero 1 e numero 2 hanno votato solamente 293 elettori (il 13,30 per cento dei votanti). Favorevoli ad abolire il collegamento di coalizione alla Camera sono stati 209 (l’81,64 %) contrari 47 (il 18,3 per cento). I sì per l’abolizione del collegamento alla coalizione al Senato sono stati 214 (l'82,3 per cento) i no 46 (il 17,6 per cento).
Mentre per il terzo quesito, quello che abroga la candidatura in tutte le circoscrizioni, hanno votato 298 elettori (il 13,53 per cento). 242 (l’88,3 per cento) sono stati i favorevoli e 32 (l'11,6 per cento) i contrari.

sabato 20 giugno 2009

CHI HA IN PUGNO LA ASL BN1?

Don Franco Iampietro*

Piove sul bagnato! Tradendo il senso della massima evangelica i “padroni del vapore” si impegnano perché “ a chi non ha, sia tolto anche quello che ha”.
Perché il Fortore deve perdere anche la sede del distretto sanitario? A questa domanda che la popolazione si pone, nessuno, ad oggi, ha dato una risposta motivata ed esauriente. Cosa non va nella collocazione attuale? Quali vantaggi verrebbero alla ASL e alle popolazioni dallo spostamento di sede da San Bartolomeo in Galdo a Morcone? Da quanto è dato sapere: nessuno; la popolazione di San Bartolomeo è più numerosa di quella di Morcone; la zona è più distante dal centro e quindi con meno servizi a disposizione; le strutture che ospitano gli uffici sono nuovi, comodi, funzionali e di proprietà della ASL; San Bartolomeo è sede della Comunità Montana e quindi risponde ai criteri regionali per la collocazione della sede del distretto (Morcone ha questo requisito?).

E’ lecito allora domandarsi: chi è che vuole questo spostamento? Non sembra che gli operatori della ASL siano entusiasti di questa eventualità. E allora: a chi giova? Chi la vuole e perché? Domande che ne suscitano una più inquietante: Chi ha “in pugno” la ASL Bn1? Chi comanda davvero? Dove e da chi sono prese le decisioni che riguardano la salute della gente? Se a decidere è la ASL in piena autonomia (per razionalizzare, per contenere i costi, per migliorare i servizi ecc.), anche se a malincuore, la decisione si accetta. Ma il timore fondato è che a decidere siano altri soggetti che hanno tutt’altre finalità ed interessi.

Si teme, a ragion veduta, che a volere questo cambio di sede siano i soliti politicanti che da trent’anni affliggono e distruggono queste nostre terre. Questo non è accettabile. Questi prepotenti, tanto arroganti quanto pavidi, non possono consentirsi di “usare” anche la salute della gente per perseguire i loro poco nobili scopi. Al Fortore negli anni è stato tolto tutto; promesso molto; dato niente.

Con che coraggio si continua a depredare quel poco che è rimasto? Le autorità preposte (Prefetto, Regione, Sindaco di Benevento, Sindaci del Fortore ecc.) intervengano a scongiurare questo ulteriore “schiaffo” alla dignità di popolazioni già tanto penalizzate. Questo popolo è dignitoso, rispettoso e pacifico; ma di fronte a questa ulteriore ingiusta umiliazione non resterebbe in silenzio: il tempo della sterile rassegnazione è finito! Il popolo del Fortore si farà sentire e in maniera rumorosa. In tante occasioni si sono garantite proteste civile e pacifiche. Ora questa garanzia non può darla nessuno; la corda troppo tesa si spezza, dice il vecchio saggio proverbio. Chi è chiamato a prendere le decisioni del caso se ne assumerà tutte le responsabilità e relative conseguenze.

*Parroco in San Bartolomeo in Galdo

venerdì 19 giugno 2009

Posti di lavoro, a farne le spese è sempre il Sud

Quadruplica il numero di lavoratori in cassa integrazione nel primo trimestre dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2008. A subire maggiormente la crisi i giovani fino a 34 anni, più gli uomini delle donne, come sempre nel Mezzogiorno. La crisi economica brucia altri 204 posti di lavoro nel primo trimestre del 2009. Secondo l’Istat il primo trimestre c’ è stata una diminuzione di 0,9 in percentuale rispetto allo stesso periodo del 2008. Il dato risente della diminuzione dei posti di lavoro degli italiani di 426 mila unità e del complessivo aumento dell’occupazione degli stranieri che raggiunge quota 222 mila. (…).

Dinamismo al Nord e al Centro, arretra il Mezzogiorno
L'indicatore si posiziona al 30,7 per cento nel Nord e al 33,1 per cento nel Centro, in entrambi i casi sostanzialmente stabile rispetto a un anno prima. Nel Mezzogiorno invece il tasso di inattività registra un significativo incremento (dal 47,9 per cento del primo trimestre 2008 al 48,8 per cento) al quale contribuiscono entrambe le componenti di genere. Il tasso di inattività femminile nelle regioni meridionali rimane pertanto particolarmente elevato e pari al 63,7 per cento.
(tratto da rainews24)

mercoledì 17 giugno 2009

L’associazione Afea augura buon lavoro al neosindaco Canonico

Pietro Di Lorenzo, presidente dell’associazione Afea (l'Associazione per lo sviluppo delle fonti di energia alternative), ha scritto una lettera aperta al neo sindaco di Baselice, Domenico Canonico, per formulargli gli auguri di buon lavoro all’atto dell’insediamento della nuova Amministrazione Comunale. “Afea – scrive Di Lorenzo -, che si occupa di divulgare e diffondere la conoscenza e l’uso delle energie alternative, resta a disposizione per eventuale consultazione che sarà fatta, se richiesta, sempre e soltanto gratuitamente”.
(fonte: il quaderno.it)

martedì 16 giugno 2009

4.178 volte L'Altro sud


*Antonio Gentile


Cari Amici, la buona prestazione elettorale del nostro Movimento alle elezioni provinciali di Napoli, ottenuta in soli venti giorni dalla decisione di partecipare a questa competizione, ci conferisce, oggi, nuove ed importanti responsabilità. L'impegno straordinario dei nostri dirigenti e dei tanti amici che ci hanno consigliato e sostenuto, hanno permesso alla nostra organizzazione di dare inizio concreto a quel processo di rinnovamento politico e civile auspicato da tutti.
Un grazie particolare va ai nostri Candidati, veri protagonisti di questa performance elettorale, che con il loro impegno hanno diffuso sul territorio i valori positivi di quel Sud altro, fatto di legalità, di dignità, di voglia di riscatto.

Grazie, dunque, ad Imma, Luca, Massimo, Ettore, Lello, Pietro, Andrea, Stefano, Noemi, Vincenzo, Emiddio, Rino, Bruno, Antonio, Stefania, Grazia, Ferdinando, Immacolata, Giuliana, Domenico, Alessandro, Maria Pia, Biagio, Mario, Luigi, Stanislao, Giovanni, Gaetano: non ci sarà un voto, non ci sarà un minuto del vostro lavoro che sarà stato sprecato, che sarà stato inutile.
L'Altro Sud, in questa esperienza elettorale, ha fatto conoscere a migliaia di persone, a gran parte dei media, il suo progetto politico, raccogliendo consensi insperati ed investendo questa sua notorietà nelle prossime e storiche iniziative.

Il Mezzogiorno d'Italia vive in questa fase della sua storia, una condizione di estrema emarginazione.Cancellata la Questione Meridionale, vengono sottratti e deviati altrove fondi e risorse destinate al Sud. Viene imposto, da forze politiche ostili alla nostra gente, con la complicità dei partiti nazionali, un Federalismo Fiscale costruito ad arte per distruggere ogni criterio di solidarietà nazionale.
Il dilagare inquietante di una forza xenofoba e discriminatrice come la Lega Nord anche nel Centro Italia, condiziona in modo assoluto il governo e lo ricatta nelle sue scelte, spingendo il Mezzogiorno verso un disastro epocale.

Cominciano, ormai, a mancare risorse fondamentali per la Sanità, per la Scuola, per i servizi sociali, per le infrastrutture. Si torna ad emigrare in massa, privando i nostri territori di classe dirigente. Crescono in modo allarmante il numero delle famiglie povere, dei disoccupati, delle realtà produttive che chiudono o che si avviano a farlo, come nel caso di Pomigliano d'Arco. Ed, interi territori, finiscono sotto il controllo della criminalità organizzata. Proprio in queste ore, la nuova parola d'ordine di questi degni rappresentanti dei poteri forti padani, è la vergognosa ed umiliante riproposizione delle "gabbie salariali", oggi diventate "salari differenziati".

E, in questo sfascio generale, si distingue il "silenzio assordante" della nostra classe politica meridionale, travolta da scandali, corruzione, connivenze, degrado morale, incapace di tutelare a livello centrale l'interesse dei circa venti milioni di cittadini meridionali.
Pertanto, il nostro Sud, onde evitare di precipitare in quella "discarica terzomondista" dove vorrebbe farci risiedere un "autorevole" rappresentante di questo governo, deve presto ritrovarsi come "comunità politica" in grado di difendersi e di autogestirsi.

Ora è il momento delle scelte storiche. È il momento che si sviluppi sempre più un grande movimento meridionalista, costituito da gente onesta, preparata e disposta a salvaguardare con tenacia l'interesse dei nostri cittadini.
Noi de L'Altro Sud abbiamo iniziato questa marcia di rinnovamento e di emancipazione delle nostre popolazioni. E, proprio da questo risultato elettorale partiremo alla conquista dei sancta sanctorum del potere politico nazionale.
Dateci ancora più forza e partecipate attivamente a questo grande progetto politico e, tutti insieme, cambieremo i nostri destini.
"Sarebbe bello essere liberi da ogni responsabilità. Eppure, se si hanno delle responsabilità, sarebbe da codardi non assumersene il peso"

*Presidente nazionale de L'Altro Sud-UDS

sabato 13 giugno 2009

Errata corrige, sabato 27 giugno l'insediamento del nuovo consiglio


Ci scusiamo con i lettori, l'insediamento del nuovo consiglio comunale di Baselice non è per domani venerdì 19 ma per sabato 27 giugno. In quell'occasione verrà composta la nuova giunta con le deleghe ai nuovi assessori. Dunque dalla fine del mese il neo sindaco entrerà nelle sue piene funzioni amministrative.

martedì 9 giugno 2009

Baselice, ecco la composizione del nuovo consiglio comunale

Ecco i nomi dei componenti del nuovo consiglio comunale. Per la maggioranza Domenico Canonico (sindaco), Giuseppe Ferro, Salvatore Brancaccio, Romano Zeolla, Giancarlo Verdura, Pasquale Stravato, Michele Bianco, Michele Del Vecchio, Isidoro Mascia. Per la minoranza: Antonio Del Vecchio, Annamaria Ricci, Massimo Maddalena e Lucio Pietrantuono.

A Baselice i votanti sono stati 2.064 (il 62,65%) su 3.294 elettori. Le schede bianche sono state 24, quelle nulle 11.

Elezioni a Baselice, ecco tutti i voti

LISTA LA NOSTRA TERRA
DOMENICO CANONICO 1024

Anzuino Giovanni 44
Bianco Michele 70
Brancaccio Salvatore 99
Del Vecchio Michele 58
Delli Veneri Francesco 48
Ferro Giuseppe 207
Mascia Isidoro 53
Mascia Paolo 35
Pastore Giuseppe 44
Stravato Pasquale 71
Verdura Giancarlo 73
Zeolla Romano 87

LISTA IL CAMPANILE
ANTONIO DEL VECCHIO 1005

Bianco Italo 57
Brunetti Leonardo 56
Cece Giovanni 39
Colasanto Massimo 41
Cormano G. Antonio 80
Maddalena Massimo 142
Maddalena Michele 69
Palmieri Antonio 33
Paolozza Antonio 54
Petruccelli Michele 44
Pietrantuono Lucio 87
Ricci Annamaria 155

lunedì 8 giugno 2009

Canonico: "Questa vittoria la dedico a tutto il popolo di Baselice"

Ecco il primo commento a caldo del neo sindaco Domenico Canonico: “Questa vittoria la dedico a tutto il popolo di Baselice, alla mia famiglia, a tutti gli emigranti. E soprattutto ai giovani, il loro contributo è stato fondamentale”.

SVOLTA STORICA A BASELICE, VINCE CANONICO

Domenico Canonico è il nuovo sindaco Baselice. Diventa così primo cittadino a capo della lista “La nostra terra” con 1.024 voti (50,46%) contro i 1.005 (49,53%) di Antonio Del Vecchio con la lista “Il Campanile”.

sabato 6 giugno 2009

Fortore, nasce l'associazione Trediciarchi


Si è costituita da poco l’Associazione Trediciarchi, un’associazione che ha per fondamento statutario la promozione e lo sviluppo culturale, sociale e turistico dell’area del Fortore. I suoi scopi principali sono infatti quelli di svolgere attività di studio, di ricerca, di informazione e di documentazione per favorire la conoscenza dell’area del Fortore e contribuire al recupero del suo patrimonio storico, artistico, demoetnoantropologico, archeologico, naturalistico e ambientale.

L’Associazione, pur avendo sede a Riccia, si rivolge comunque ad un territorio più ampio, il territorio attraversato dal fiume Fortore che interessa le province di Campobasso, Foggia e Benevento. Un’area omogenea per orografia ed affinità etniche e nella quale sono presenti numerose comunità...

Un’area nella quale l’isolamento e la strisciante marginalità subita nel corso degli anni hanno agito in profondità facendo smarrire o dimenticare al proprio interno quelle comuni origini delle quali si rinviene traccia, ancorché trasformate e indebolite, ad esempio nelle tradizioni popolari, nella parlata e nei termini dialettali, nelle preparazioni alimentari, nella presenza assai diffusa di famiglie che rivelano con il loro cognome luoghi di provenienza contigui e unioni nuziali esogamiche: testimonianza di una intensa mobilità, che trova riscontro nei numerosi, costanti e vicendevoli rapporti commerciali o in quelli di scambio legati alla transumanza.

Sono trentotto i paesi, con una popolazione di circa 72.000 residenti, che ricadono nelle tre Comunità montane – quella del Fortore molisano, quella del Fortore beneventano e quella del Sub Appennino dauno – esistenti nell’area. Paesi che conservano per lo più assetti ed architetture urbane originarie, che si caratterizzano per le atmosfere rarefatte dei centri storici, scrigni di tesori artistici dimenticati o scarsamente valorizzati.

A questi paesi, alle loro popolazioni e, soprattutto, alle associazioni culturali e ai comitati operanti al loro interno si rivolge l’Associazione Trediciarchi, per tentare di dare vita sia ad un’idea condivisa di riscoperta identitaria, sia ad una serie di concrete proposte per la valorizzazione delle produzioni tipiche, dell’artigianato, delle tradizioni religiose e popolari, delle bellezze artistiche, architettoniche e naturalistiche dell’intera area.

Per tali ragioni l’Associazione ha scelto come nome e come logo l’immagine stilizzata del ponte sul fiume Fortore; ponte che mette in comunicazione la provincia di Campobasso con quella di Foggia e con il territorio beneventano a ridosso di San Bartolomeo in Galdo. La struttura, già menzionata nella relazione di Capecelatro del 1652, prende infatti il nome dalle tredici arcate che ne formavano la nuova costruzione, terminata nel 1859. Danneggiato durante la Seconda guerra mondiale esso fu ripristinato in seguito e gli archi diminuiti a sette; oggi è stato sostituito da un moderno viadotto conservando, comunque, la vecchia denominazione. Un’opera che ben rappresenta gli sforzi fatti dagli abitanti delle zone fortorine per strappare dall’isolamento le proprie comunità e avvicinarle tra esse.

Tra i programmi imminenti vi è l’organizzazione di un convegno di archeologia, durante il quale sarà fatto il punto sullo stato delle campagne di scavo che da diversi anni interessano l’area. I lavori finora condotti hanno messo in luce l’esistenza di antichi insediamenti a testimonianza di una diffusa antropizzazione del territorio e di una rilevante importanza strategica e religiosa dello stesso. Seguiranno, inoltre, iniziative di carattere editoriale e promozionale. Per avere maggiori informazioni ed aderire al progetto si può mandare una email all’indirizzo associazionetrediciarchi@virgilio.it, oppure collegarsi su Facebook e cercare la pagina corrispondente all’Associazione.

Elezioni, urne aperte dalle 15


Da stamattina anche a Baselice si sono insediati i seggi per le elezioni comunali ed europee del 6 e 7 giugno. Si vota oggi dalle 15 alle 22 e domani dalle 7 alle 22. Lo spoglio per le elezioni europee avverrà domani sera subito dopo la chiusura dei seggi. Lunedì invece alle 15 ci saranno le amministrative.

venerdì 5 giugno 2009

I comizi di Nicolino del Vecchio e Domenico Canonico


«Ne avrei fatto a meno di fare questo comizio perché non sono candidato. Ma fatti e circostanze mi hanno costretto a fare una chiacchierata con voi. A Baselice c’è l’oppressione e quindi i nostri avversari si apprestano a conquistare la libertà».
Esordisce così il sindaco uscente Nicolino del Vecchio nel suo comizio di ieri. E subito ha difeso la scelta di cedere il testimone al proprio rampollo. «Penso che mio figlio – dice – abbia spiegato di essere un cittadino come gli altri. Non c’è nessun patto, non c’è nessuna dinastia. Nessuna successione. Si presenta per essere giudicato come chiunque si appresta a fare politica».

Ha anche difeso i lavori fatti a palazzo Lembo e palazzo De Bellis. «Se noi non aiutiamo le imprese locali, credo che il paese diventi sempre più povero. È compito di un amministratore creare lavoro per la comunità». Ammette tuttavia che ci sono opere incompiute. «Però chi fa politica sa che i fondi non vengono sempre elargiti in pieno, ma a lotti». E poi ha risposto sulle frane («E’ colpa della natura») e sul costone tufaceo: «Sono progetti preliminare, non esecutivi. I soldi spesi per il costone sono pochi».
Infine, ha sciorinato tutti i compensi professionali per i lavori attribuiti all’avversario Domenico Canonico nella sua qualità di tecnico.

Finito il comizio la folla che riempiva piazza Convento si è spostata in massa in piazza San Pietro per ascoltare quello della lista avversaria. E subito c’è stata la risposta di Domenico Canonico. «L’avevo già anticipato nelle altre sere. C’è qualcuno che vuole a fare il sindaco per interposta persona. Chiediamoci? Perché questa sera non si è presentato il figlio a fare il comizio. Allora ho ragione quando dico che c'è qualcuno che vuole continuare una dinastia politica. Non ha parlato il figlio. E poi ha detto che ha aiutato i disabili. Ma se ha fatto causa all’associazione nazionale degli invalidi civili». E sull’occupazione: «Nessuno vuole togliere lavoro a nessuno».

Mentre sulle opere incompiute ha replicato: «I progetti devono essere finalizzati. Finiti». Il candidato della lista “La nostra terra” ha rifiutato poi il confronto sui fatti privati. «Avete mai visto Domenico Canonico fare degli attacchi personali? Io in queste sere ho parlato di politica. Le cose private non devono entrare nella politica. Il sindaco uscente si è attribuito il merito dei finanziamenti arrivati a Baselice. Ma questi sono arrivati grazie al sottoscritto, grazie al mio mestiere». E aggiunge:«Questo dimostra che non hanno più nulla da dire e da dare a questo paese».

Stasera chiusura della campagna elettorale. Parleranno i due candidati a sindaco.

mercoledì 3 giugno 2009

Canonico: se sarò eletto rinuncerò allo stipendio

Nonostante la pioggia incessante, domenica scorsa, piazza Convento era gremita per il quarto comizio di Domenico Canonico. E il leader della lista “La nostra terra” non ha disatteso le aspettative. “In caso di vittoria elettorale io e la mia squadra rinunceremo a qualsiasi indennità di carica. Perché noi non vogliamo andare al Comune per i nostri interessi personali”, ha affermato il candidato sindaco.

Canonico, ha poi ribadito l’impegno a risolvere definitivamente il problema del traffico di via Santa Maria. Così come quello dell’ospizio di via Cardarella (“Che potrebbe portare all'occupazione di sei sette unità lavorative”, ha precisato). Creare poi un nucleo di Protezione civile e una cooperativa per la gestione e la manutenzione del centro urbano. Non solo. Fare anche un parco eolico comunale. “Come ha fatto il Comune di Stella in provincia di Genova che fornisce energia elettrica gratis per i propri cittadini”, ha sottolineato.

Canonico ha promesso anche di risolvere il problema dei bimbi che vivono in campagna i quali non possono frequentare gli asili di Baselice perché non c’è un bus attrezzato. Infine, ha attaccato la maggioranza uscente per la scelta di costruire un’isola ecologica vicino una casa privata. “Casa fatta con tanti sacrifici. Non c’erano altri posti. Perché proprio lì?”.

Stasera, intanto, ci sarà un nuovo comizio della lista “La nostra terra”. Mentre secondo alcune indiscrezioni nei prossimi giorni ci dovrebbe essere un comizio di risposta del sindaco uscente Nicolino del Vecchio.

(Nella foto il comizio di ieri sera)

lunedì 1 giugno 2009

Il teatro di Alfonso Mascia in "Fortore su il sipario!"


Postiamo una sintesi della relazione del prof Angelo Iampietro tenuta a Baselice il 23 maggio scorso in occasione della presentazione del nuovo lavoro del prof Alfonso Mascia "Fortore su il siparo!".

Pregevole è la veste editoriale che si presenta in tre volumi, suddivisi per temi, racchiusi in un elegante cofanetto-contenitore. Il titolo è quello della precedente edizione del 1989 “Fortore, su il sipario!”, ma l'edizione è riveduta con la cura esatta dell'ortografia e ampliata di cinque lavori. Contiene, inoltre, la traduzione interlineare dei lavori in un italiano colloquiale, che cerca di riprodurre l'efficacia, se non tutto il colore e tutto il sapore, del testo in vernacolo.

Alfonso Mascia nasce a Baselice ed ha svolto la sua opera di Professore di “Lingua e letteratura italiana e lingua e letteratura latina” nei Licei di Stato di San Bartolomeo in Galdo e di S. Marco dei Cavoti. Egli ha scritto tanto e non solo opere teatrali (drammi e commedie); di queste ultime, numerose per numero, ha voluto farci dono, attraverso il suo racconto scenico, di fatti, situazioni, eventi, memorie, ricorrenze, tradizioni, riti, comportamenti, dicerie, credenze perché la nostra memoria non dimenticasse ciò che è appartenuto al mondo valoriale di noi tutti.

Ma ciò che colgo di valore inestimabile e che, certamente sarebbe andato perduto, è l’analisi dei comportamenti del passato che il Mascia propone in vernacolo e lo fa con dovizia di particolari in un susseguirsi di situazioni sceniche, dove l’occhio dello spettatore, quasi d’incanto, segue, senza mai annoiarsi, ciò che viene rappresentato e dove questi, in tanti contesti, si riconosce.
Egli è un abile trasmettitore che non ha pari e che riesce a farlo in modo mirabile perché ne coglie tutte le sfumature; e lo fa, a volte, con un sorriso, che, in alcune vicende, diventa quasi ironia, ma mai e poi mai sarcasmo.

Egli vuol far conoscere, vuol far sapere, vuole che non si dimentichi e lo fa con lo scritto perché ognuno possa scoprire, anche a distanza di anni, come eravamo.
Egli, quindi, ci presenta il vissuto di un’intera popolazione in cui vengono evidenziate le dinamiche esistenziali, il più delle volte aspre, ma che hanno come base la semplicità e su cui si innestano anche il confronto e lo scontro.
Il Mascia scrive in vernacolo baselicese, un dialetto autentico parlato da pochi, ma il valore culturale per espressività e per i tanti temi che egli affronta, certamente, non resta ristretto al solo nostro territorio. Il vernacolo gli serve - come dice l'Autore nella prefazione - “per non tradire neppur minimamente l'anima fortorina o falsarne le sfumature”.

Sono parte integrante del suo teatro i “Canti corali”, per lo più mesti, solenni, elementi questi insostituibili e caratterizzanti: in essi l'Autore vuole che respiri l'anima della gente fortorina. Un’altra tematica che il Mascia tratta in alcuni drammi è quella storica. Lo fa – come il Mascia dice - ”per gli umori e i sapori della gente fortorina coinvolta in grandi contingenze storiche quali la dominazione spagnola e il brigantaggio post-unitario nel Fortore”. Si ricordano, a tal riguardo: “Lu briante Secule”, “Plebaglia” e “Lu 1656: ché anne chidd'anne!”.

In tutte e tre le opere i protagonisti popolani hanno piena consapevolezza dei loro limiti e si muovono nel loro agire con spirito di umanità, che resta immutato anche quando le circostanze li porterebbero ad agire diversamente.

“Lu briante Secule” è una vera lezione di storia nella quale troviamo tutti gli elementi e le problematiche dell’Italia unita; problematiche che prenderanno il nome di “Questione meridionale”, che tuttora risulta in parte irrisolta.

In “Plebaglia” l’autore delinea il mondo medioevale con le sue regole ed i suoi usi.
Il dramma vuole essere un flash sulla vita condotta dalla gente del Fortore in secoli bui e lontani: protagonista, più che il signorotto Ottavio Carafa, con la sua arroganza ed i suoi soprusi, è la gente con i suoi bisogni elementari, la gente, che, del signorotto, subisce soprusi ed arroganza. “Lu 1656: che anne chidd'anne” non sfugge all'analisi socio-storica dell'Autore, un'altra pagina dolorosa di storia fortorina: “l'anno 1656, l'anno del colera”, in cui nell'atmosfera di morte vive la storia d'amore di due giovani che trionfa sulla morte e sulla vessazione del signorotto locale.

Altro grande tema che l’autore tratta è l’emigrazione; lo fa, proprio perché Baselice, insieme a tutto il Fortore, al Sannio e all’intero Meridione non poteva sottrarsi alla portata di quest’ampio fenomeno sociale, iniziato alla fine dell’Ottocento, per le sue limitate risorse economiche.Un fenomeno di così vasta portata è presente nelle opere teatrali: “Li cane frustiate”, “Lu viaije vacante”, “Li figghie de la iaddina nere”, “Mannaggia a Sacripante”. Emigrazione vista sotto i vari aspetti: con l’emigrante che porta con sé nel Paese d’arrivo i suoi limiti comportamentali e culturali.

Il Mascia sintetizza e fa propri i motivi che hanno suscitato questo ampio fenomeno di massa. Partendo dal rifiuto del proprio vissuto nel nostro ambiente e soggetto ad un’autorità patriarcale, nel dramma: “Li cane frustiate”, Salvatore, giovane membro della famiglia Colajanni, decide di emigrare. E' questo un atto di ribellione allorquando dice: “I’ qua non ce voije sta cchiù”.

Contrapposte ad un gesto cosi deciso, in “Lu viaije nvacante” emergono la semplicità e la credulità della nostra gente dinanzi al miraggio di un’occupazione; ne approfitta il furbo mediatore per il proprio tornaconto. Lo sfruttamento è subito da Tommaso, allorquando, per una giornata di duro lavoro (quale lo spaccare legna), riceve come compensa un grazie e nulla più, accompagnata da: “tanti saluti a mammète, che brava femméne...”

Il disagio economico porta pure ad una limitazione di legami affettivi nei giovani senza futuro. E’ tutto questo racchiuso nella simpatica espressione di Giuseppina, una ragazza del paese in attesa di marito, rivolta a Tommaso, suo pretendente, anche lei senza alcuna prospettiva:“Tumà…a case vonne ca maggia marità, subbete. Come campame nuie duie? Cu l’occhie nire e li capidde ricce?”.

Altro motivo ricorrente è il migliorare il proprio tenore di vita in loco con l’acquisto di un “proprio” podere o di una “propria” casa. I sacrifici all’estero renderanno la vita più piacevole e potranno consentire maggiore dignità e prestigio sociale. Accanto ai fattori che hanno spinto la gente ad espatriare, il Mascia offre anche un’ampia panoramica sulle condizioni dell’emigrato.L’emigrato appare, per lo più, uno sprovveduto, un povero diavolo, un lavoratore instancabile che accetta qualsiasi lavoro, orgoglioso del proprio operato, un incerto, un sentimentale legato alle radici.L’autore fotografa anche una realtà che è parzialmente attuale: l’emigrazione vista come elemento di emarginazione.Il fenomeno migratorio del dopoguerra, su cui il Mascia pone l’accento con maggiore intensità, ha avuto conseguenze politiche e sociali di notevole interesse economico.

Mentre i giovani, pervasi dalla speranza di progredire e di un più facile guadagno, hanno cercato di inserirsi nel circuito evolutivo della regione industrializzata, superando remore, difficoltà ambientali e culturali, gli anziani si sono dovuti adattare per mere necessità economiche, nutrendo nell’animo sempre il sentimento delle famiglia, il legame con il propria terra d’origine, la nostalgia del proprio paese, delle proprie tradizioni, delle usanze, dei costumi. E' la decisione di Minguccio nei pressi della stazione di Torino quando dice: “Ma sa ché ce sta da nòve! Mò facce una penzàte: le manne a fa' 'ncule a Torìne e a tutte la migrazione e me ne torne a la propria terra...”.

Anche se c'è chi nei confronti della propria terra nutre rancore. E' il caso di Tommaso in “Lu viajje a nvacante” quando dice : “...I' nò. Pe Vaséuce cròcia nére! I' nò me ne venghe chhiù, maje cchiù. Lasse ca mòre!...”.

Il Mascia, con l’arte del drammaturgo, non solo rappresenta il dramma dell’emigrazione del Fortore e ,in particolare, di Baselice, ma ha esteso quel dramma all’intero Sannio che, poi, in realtà si fonde e si confonde con l’intero Sud.
Il problema dell’emigrante disadattato, si condensa e si sintetizza in
“Li figghie de la iaddina nere” nella figura di Minguccio, giovane emigrato in Germania e, poi, dopo il matrimonio, a Torino, che diventa, così, il protagonista della parte scenica di questo grande fenomeno.

Il tema dell’emigrazione tocca un po’ tutte le famiglie di Baselice e dell'intero Fortore; ogni famiglia è partecipe dell’opera del Mascia perché ha vissuto ne vive il fenomeno migratorio. Ma il Mascia, nell’approfondimento del tema, non tralascia un altro motivo che è proprio dell’emigrazione: il fenomeno delle vedove bianche è presente nell'opera suindicata. Il far teatro del Mascia mostra anche questa sfaccettatura, ma vuole essere un invito a non rompere le tre dimensioni: paese, famiglia, emigrante.L'attenzione del Mascia si sofferma in “Quanne jè nire...jè nire”, anche sull'unico tentativo di riscossa della gente fortorina: la Marcia della fame del 14 aprile 1957: un fallimento, una disdetta per il Fortore!.

In quest'ampia raccolta di opere, suddivise per temi, non poteva mancare: la commedia.
Esse s'incentrano su candide figure di una civiltà che sta per scomparire definitivamente: “Marionette, forse, - dice l'Autore -, ma di carne, che si lasciano ben volere per le loro originalità”.Si ricordano: Mannàggia a Sacepànte!“, “A fa' li cunte sènze de lu tavernàre!” e “E brave Giambattiste! Brave!”. Infine in “Ajjére e vòjje”, si fa una carrellata di momenti storici e di aspetti culturali della gente del Fortore dalla caduta del Fascismo il 25 luglio 1943alla fine del secolo, un cinquantennio di storia, un collage di elementi, desunti, con lievi adattamenti, da varie opere teatrali, sintesi del suo teatro sociale.

Angelo Iampietro

giovedì 28 maggio 2009

Comunali, scontro Del Vecchio-Canonico


Piazza Convento è piena di gente. I due palchi sono uno di fronte all’altro. il duello politico è pronto. Alle ore 21 di sabato scorso inizia, dalla balaustra del Comune, il suo primo comizio il capolista Antonio del Vecchio. «Fare politica significa stare al servizio dei cittadini», esordisce il figlio del sindaco uscente. E dopo aver letto i nomi dei componenti della lista “Il campanile”, scocca la prima sferzata agli avversari politici. «Una lista condivisa da tutti sulla scelta del candidato sindaco e dei suoi componenti. Noi crediamo di essere persone normali. Noi non crediamo di essere “scienziati”. Noi siamo persone del popolo». E aggiunge: «Non siamo avidi di potere». Ecco poi come risponde alla critica di essere l’erede politico del padre. «Questo – rivolgendosi allo sfidante – non è un semplice attacco politico, ma è un attacco personale portato avanti nei confronti di mio padre: è un’offesa nei miei confronti. Io mi sono candidato perché c’è stata una spinta da parte di alcuni amici. Per fare qualcosa per il paese».

E sulla disputa tra Monarchia e Repubblica replica: «Avete parlato di eredità in modo distorto. Mio padre non ha stipulato nessun atto col notaio in cui abbia nominato un successore. È il popolo che decide». E poi attacca la lista avversaria nella quale non viene rappresentato nemmeno un contadino.

Tuttavia, anche se nuovo alla politica l’esperienza per amministrare – a suo dire – se l’è fatta tra conti e bilanci della banca dove lavora. Nel corso del comizio ha parlato anche di programma. Costruire un palazzetto dello sport. Un piano colore per rifare le facciate delle case. Istituire un contributo per i neonati. «Il Comune – sottolinea – potrebbe anche stipulare una convenzione con le banche per dare ai residenti poveri la possibilità di ricevere in prestito di 5mila euro da restituire senza interessi». Infine, rifare la toponomastica del paese utilizzando gli artigiani del posto.

Ore 10,30. Sul lato sinistro su un camion adibito a palco sale il leader della lista “La nostra terra”.
E la risposta di Domenico Canonico non si fa attendere. «Non ci sono coltivatori diretti nella nostra lista?. Ed io che sono? Forse vi dimenticate che prima di essere un professionista sono, e resto, un figlio di contadini. Sono le nostre radici ad essere contadine». E aggiunge: «Il mio avversario politico è un bravo ragazzo. Ma ripeto non è una questione personale: è una questione politica. Ma adesso c’è una legge che manda a casa chi ha fatto due mandati. La legge va sempre rispettata. Non la si aggira come ha fatto il sindaco uscente». Il riferimento è sempre alla consegna del testimone da padre in figlio.

Poi il leader dell’opposizione spiega come si è giunti alla sua candidatura a capolista: «E’ vero abbiamo fatto riunioni su riunioni. E sapete com’è stato scelto da noi il candidato sindaco? E’ stato scelto con una votazione democratica fatta da decine di persone che hanno detto: a noi ci può rappresentare Domenico Canonico. Volete che vi dica come è stato scelto il vostro capolista? Beh! È un po’ dura. Perché se avessero scelto le persone, ce n’erano di pretendenti capolista nella vostra compagine… e quanti ce n’erano. E qualcuno si era proposto addirittura con la nostra lista».

Risponde infine all’accusa di essere ambizioso: «Per essere avidi di potere bisogna essere stati nelle stanze del potere. Io sono stato sempre nelle stalle con i contadini a lavorare. Ne sono stato digiuno per tutta la vita. Avido di potere è colui che dopo trent’anni non se ne vuole andare e vuole continuare a comandare per interposta persona».

A pochi giorni dalla chiusura della campagna elettorale s’infiamma, dunque, il dibattito politico locale.

sabato 23 maggio 2009

Sannio in silenzio nel 17° anniversario dell’uccisione di Giovanni Falcone


(IL FRESCO PROFUMO DI LBERTA’) - Oggi ricorrono 17 anni dal giorno in cui avvenne la strage di Capaci, passata alla storia della nostra Repubblica e del nostro Paese come una delle pagine più nere che si potessero mai registrare. Un tratto di autostrada completamente sventrato, proprio in prossimità dello svincolo verso Capaci, in direzione di Palermo. 500 kg di tritolo che provocarono la morte di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo, anch’ella magistrato, e di tre dei sette agenti della scorta, Rocco Di Cillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro. Uno spartiacque insuperabile. Nessuna storiografia del nostro Paese potrà mai negare che esiste un prima e un dopo rispetto a questa strage e a quella del 19 luglio 1992 che uccise il giudice Paolo Borsellino. E’ la mafia che uccide attaccando lo Stato, dimostrando anzi qual è il vero Stato.

Oggi gli scenari sono molto cambiati ma la lotta alla mafia continua,soprattutto grazie a una grande fetta di società civile impegnata nella lotta per la legalità e per la libertà del nostro Paese. A Palermo e in tutta la Sicilia, ma anche in moltissime altre regioni d’Italia, oggi è il giorno delle commemorazioni, solenni e informali, collettive e intime. Perchè Giovanni Falcone non venga ucciso ancora dal silenzio e dall’apatia. Ma è proprio questo che si vive oggi, invece, nel Sannio. Per l’anniversario della strage di Capaci, non è prevista nessuna commemorazione, non c’è nessun evento, non vengono scritte parole su Giovanni Falcone.

Nel Sannio regnano il silenzio e l’apatia.E’ questa la realtà che respiriamo ogni giorno, questa l’attività e l’impegno di una comunità che non riesce e non vuole riscattarsi dalla propria stagnazione culturale. Il Sannio è da sempre terra di silenzi, di vita quotidiana senza troppe pretese, un ambiente piccolo-borghese che ha amato e ancora ama la propria nicchia. Neppure i nuovi eventi di oggi, l’escalation criminale registratasi in questo 2009, i fatti di camorra che adesso interessano anche noi, fanno sì che ci sia un risveglio verso nuovi orizzonti di legalità. La morte di un grandissimo giudice e di un uomo esemplare come Giovanni Falcone potrebbero fare anche solo da spunto, da indirizzo per un discorso più profondo e più ampio che tocchi anche una seria riflessione sul nostro presente e sul prossimo futuro di cittadini sanniti. Invece questo non si verifica. Regna il silenzio, e l’attivismo che c’è è tutto rivolto alla campagna elettorale in atto. Persino i giovani, tanto amati da Falcone e da lui scelti come attori fondamentali della riscossa dalla mafia, sono assorbiti dal silenzio o da un’attivismo che non darà frutti positivi per la nostra comunità. Perchè la campagna elettorale oggi non è politica, la politica è un’altra cosa.

Forse qualcosa in realtà si muove. Forse, nel silenzio assordante che fa da padrone, qualche associazione o gruppo del Sannio in queste ore sta ricordando un grande eroe del nostro Paese, ucciso da una mafia che oggi ha saputo cancellare i propri confini con ciò che è lecito e giusto. Forse ci sono anche nel Sannio cittadini impegnati e sensibili alle tematiche della legalità, che oggi non intendono lasciare che tutto scorra nel silenzio e nell’apatia, o che tutto rimanga schiacciato dal peso della campagna elettorale. Forse da qualche luogo un grido di riscossa vorrebbe già partire, ma il vincitore resta sempre il silenzio. La mafia ha ucciso ma ancora di più ha ucciso il silenzio, quello delle parole e quello della partecipazione.

Nel Sannio oggi Giovanni Falcone muore di nuovo, mentre la camorra avanza nel permanente disinteresse dei cittadini, checchè si sia detto nelle ultime settimane. Un grazie a tutti quelli che, in questa condizione generale, cercano di distinguersi alzando la testa, ma un grazie soprattutto a tutti i cittadini che, nella loro quotidianità, riescono ad imitare piccoli e grandi eroi del nostro Paese. E da questi cittadini e dai giovani più attenti che può partire il vero unanime grido di rinascita del Sannio, la nostra nave della legalità verso orizzonti nuovi, lontani dal temporale che probabilmente già ci attende.

Simone Aversano

http://simoneaversano.wordpress.com/

venerdì 22 maggio 2009

Mascia presenta il suo nuovo lavoro


Dopo la presentazione di ieri alla Biblioteca provinciale di Benevento del libro “Fortore, su il sipario!”, domani pomeriggio toccherà a Baselice accogliere il nuovo lavoro del prof Alfonso Mascia. L’opera è divisa in tre tomi ed è una raccolta (già pubblicata in passato, ma aggiornana con altro materiale) di drammi e commedie teatrali in dialetto locale.

“La Valfortore è una terra trascurata ed emarginata - ha detto Mascia a Ilquaderno.it -; mi è sembrato, dunque, giusto lasciare una traccia scritta della storia, della società, della vita di un territorio così negletto”.

mercoledì 20 maggio 2009

Elezioni, nuovo affondo di Canonico



Più si avvicina il voto e più cresce l’interesse della popolazione verso la campagna elettorale. Ieri sera piazza Convento era quasi piena. Un comizio innovativo quello della lista “La nostra terra”, prima ha parlato l’aspirante consigliere Salvatore Brancaccio. Quest'ultimo si è soffermato soprattutto sulla possibilità di costituire a Baselice un nucleo della Protezione civile (“Che non solo creerebbe posti di lavoro, ma potrebbe essere utilizzato, oltre che in caso di terremoto, in tutte le situazioni di calamità naturali”, afferma).

Giuseppe Ferro, invece, ha posto l’accento sul potenziamento della guardia medica e dei servizi sanitari per la collettività e per gli anziani.

A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato però il capolista Domenico Canonico. Il leader dell’opposizione è tornato di nuovo all’attacco sulla consegna del testimone da parte del sindaco uscente Nicolino al proprio figlio Antonio del Vecchio. “Come le baronìe di una volta”, punzecchia. E aggiunge: “Come una volta i nostri padri si sono ribellati ai signorotti, così faranno i baselicesi anche questa volta nei confronti di questa nuova Monarchia”. Infine, ha assicurato le associazioni culturali (e ce ne sono parecchie) che avranno il pieno sostegno in caso di vittoria.

Sabato sera toccherà al capolista de “Il campanile” rispondere.

martedì 19 maggio 2009

La guerra dei manifesti


È guerra dei manifesti. Dopo l’affissione della propaganda elettorale da parte della lista “La nostra terra”, capeggiata da Domenico Canonico, ora è la volta della lista “Il campanile” di Antonio del Vecchio (vedi foto).
Intanto, la compagine di minoranza terrà stasera il suo secondo comizio elettorale, nulla si sa invece su quando ci sarà quello del figlio del sindaco uscente Nicolino del Vecchio.

giovedì 14 maggio 2009

"A Baselice c'è una dinastia politica"


“A Baselice si sta costruendo una dinastia politica, c'è un ritorno alla Monarchia”. Questo il passaggio più forte del primo comizio elettorale di Domenico Canonico. Il riferimento è alla consegna del testimone da parte del sindaco uscente Nicolino del Vecchio al primogenito Antonio.
“Perché non è una questione personale, ma è una questione politica”, ha detto più volte il leader dell’opposizione. Il quale ha poi ribadito il concetto: “A nulla è servito votare nel 1948 per la Repubblica se poi a Baselice si assiste ad un ritorno alla Monarchia”.

Poi ha ringraziato tutti i sindaci che si sono succeduti nel tempo: “Hanno fatto quel che potevano per il paese”. “Ma oggi si è - sempre secondo Canonico – ad una passaggio storico importante. C’è bisogno di mettere in campo le professionalità migliori per il bene del paese”. E aggiunge: “Noi ce le abbiamo”.

Tra le trecento e le quattrocento le persone affluite ad ascoltare il debutto politico della lista “La nostra terra”. In una serata estiva, quella di ieri, il candidato a sindaco li ha presentati uno per uno i componenti della nuova compagine politica(“La maggior parte figli di contadini che si è fatta con i propri sacrifici”). E gli aspiranti consiglieri erano sul palco lì intorno a lui: quasi a simboleggiare la forza del gruppo.
Un discorso tutto sommato moderato, equilibrato. Canonico ha messo più volte l’accento sui fondi all’agricoltura. E il suo impegno in passato è stato – anche in collaborazione con l’attuale maggioranza – proprio quello di far ottenere ai coltivatori i contributi regionali ed europei (“Sarò sempre al vostro fianco”, il messaggio indirizzato a loro).

In seguito il capolista ha parlato delle cose da fare in caso di vittoria. Con i proventi dell’eolico costituire una cooperativa di giovani che si occupano della pulizia e del decoro del paese (“In modo da dare un lavoro stabile alle nuove generazioni”).Occupare nel settore “i giovani meritevoli e bisognosi“. Risolvere per sempre il problema del traffico di via Santa Maria. Togliere l’Ici sulla prima casa agli emigranti (“Perché non è possibile che chi se l’è fatta con tanti sacrifici debba pagarci su anche le tasse”). Costruire nuovi depuratori dato che ad oggi solo il 10 per cento delle acque reflue è filtrato. Dotare il paese di una linea Internet veloce. Infine, far decollare una volta per sempre l’ospizio di via Cardarella.
La palla ora passa all’avversario.

mercoledì 13 maggio 2009

Baselice, entra nel vivo la campagna elettorale


È iniziata la battaglia politica. Questa mattina Baselice si è svegliata tappezzata da manifesti della lista “La nostra terra”. Intanto, questa sera ci sarà il primo comizio di presentazione da parte di Domenico Canonico. Nei prossimi giorni vedremo quale sarà la risposta e quale strategia metterà in campo la lista avversaria “Il campanile” capeggiata da Antonio del Vecchio.

sabato 9 maggio 2009

Elezioni a Baselice, ecco le liste

Entro le dodici di questa mattina sono state presentate le liste per il rinnovo del consiglio comunale di BASELICE del 6 e 7 giugno. Confermate le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi.

LISTA LA NOSTRA TERRA
Candidato alla carica
di sindaco DOMENICO CANONICO

Anzuino Giovanni
Bianco Michele
Brancaccio Salvatore
Del Vecchio Michele
Delli Veneri Francesco
Ferro Giuseppe
Mascia Isidoro
Mascia Paolo
Pastore Giuseppe
Stravato Pasquale
Verdura Giancarlo
Zeolla Romano


LISTA IL CAMPANILE

Candidato a sindaco
ANTONIO DEL VECCHIO

Bianco Italo
Brunetti Leonardo
Cece Giovanni
Colasanto Massimo
Cormano G. Antonio
Maddalena Massimo
Maddalena Michele
Palmieri Antonio
Paolozza Antonio
Petruccelli Michele
Pietrantuono Lucio
Ricci Annamaria

mercoledì 6 maggio 2009

Elezioni a Baselice, si va verso la chiusura delle liste


Elezioni comunali a Baselice. Ci siamo. Entro le 12 di sabato scade il termine per la presentazione delle liste. Dunque il dado è tratto. Confermata la candidatura di Domenico Canonico a capolista dell’opposizione, a sostituire il sindaco uscente Nicolino del Vecchio (al suo secondo mandato), sarà il primogenito Antonio.
A dire il vero la notizia circolava già da un po’ di tempo. Tuttavia restano ancora alcuni nodi da risolvere. Che farà Del Vecchio? Entrerà pure lui in lista? Oppure sarà chiamato – nell’ipotesi di una vittoria – a fare l’assessore esterno? O semplicemente se ne starà a casa a godersi la pensione? L’arcano sarà presto svelato.

Ma al di là dello scontro al vertice, interessanti sono i posizionamenti di alcuni politici locali. Infatti, sempre secondo le ultime indiscrezioni, il consigliere provinciale dell’Italia dei valori, Michele Maddalena, dovrebbe entrare nella lista capeggiata da Antonio del Vecchio (In sostituzione del cognato, nonché ex assessore alla Comunità montana, Emanuele del Grosso). Stesso discorso vale per Antonio Paolozza. Anche l’ex segretario dei Ds dovrebbe entrare nella lista guidata dal figlio del sindaco uscente.

Discorso opposto invece per Salvatore Brancaccio. Il presidente del Pdl locale ha deciso infatti di concorrere per la lista di Domenico Canonico. Inoltre, a scendere in campo al fianco del candidato dell’opposizione ci sarà anche l’esponente locale del Pd Giuseppe Ferro. Novità assoluta invece è l’entrata in campo di Francesco Delli Veneri (membro provinciale dell’Udc), il quale dovrebbe far parte anche lui della lista di opposizione.
A questo punto non ci resta che aspettare sabato per avere tutti i nominativi di quest'ennesima battaglia elettorale.

martedì 5 maggio 2009

Campania pattumiera d’Italia. Ora si punta sulle campagne del Beneventano

Negli ultimi tre anni si ipotizza che in Campania siano stati smaltiti illegalmente in tutta la regione circa 13 milioni di tonnellate di rifiuti di ogni specie. Lo sottolinea Legambiente nel rapporto Ecomafia 2009 presentato oggi a Roma. In particolare, riferisce il rapporto, tradotti in camion, questi 13 mln di tonnellate significano «520 mila tir che hanno attraversato mezza Italia per concludere i rispettivi tragitti nelle campagne napoletane, nell’entroterra salernitano, nelle discariche abusive del Casertano o ancora, più recentemente, nei terreni scavati nel Beneventano e nell’Avellinese». E citando i dati dell’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpa), Legambiente sottolinea che sono 2.551 i siti da bonificare tra discariche, zone di abbandono incontrollato di rifiuti o sversamenti di residui industriali.
(tratto da www.corrieremezzogiorno.it)

lunedì 4 maggio 2009

La politica e il Fortore

Postiamo a titolo puramente divulgativo alcuni stralci del resoconto dei lavori del consiglio provinciale di oggi che ha riguardato soprattutto il Fortore.

Decisione di profilo sociale e politico-programmatico quella assunta oggi dal consiglio provinciale, riunito sotto la presidenza di Giuseppe Maria Maturo, al termine di un dibattito intenso ed elevato. E' stata approvata a voti unanimi, infatti, la mozione presentata dalla consigliera Erminia Mazzoni finalizzata a dare priorità agli interventi della Provincia sulla viabilità nel comprensorio montano del Fortore. Il documento, illustrato in Aula dalla stessa Mazzoni, che trasformava una sua precedente interrogazione, ha preso spunto dai numerosi movimenti franosi che si sono innescati negli ultimi mesi nella zona di nord-est del sannio, al confine con Puglia e Molise e che hanno reso davvero precaria, se non addirittura compromessa, almeno in qualche caso, la rete stradale locale.
La consigliera ha reclamato il carattere di priorità agli interventi della Provincia nell'area in considerazione di: un finanziamento nazionale, stanziato con legge n. 376/2003, destinato agli interventi sulle strade statali n. 212 e n. 369 per 6,5 milioni di Euro attribuiti in tre diverse annualità; criticità complessiva delle arterie ricadenti nell'area; centralità dell'area fortorina, così come riconosciuta nel Piano territoriale di coordinamento della Provincia, tra il Tirreno e l'Adriatico.

Il consigliere Michele Maddalena, intervenendo nella discussione, si è associato alla denuncia dei malesseri che agitano la popolazione del Fortore a causa dei pessimi collegamenti viari, della carenza di infrastrutture immateriali e di servizi superiori ed ha annunciato il voto favorevole alla mozione. Spartico Capocefalo ha invocato una razionalizzazione delle risorse disponibili, nonché ad utilizzare al meglio i fondi stanziati per la realizzazione della strada "Fortorina", che, a suo giudizio, dovrebbe partire dalla costruzione di un tunnel al Casone Cocca, anziché replicare il tracciato della vecchia strada "Beneventana".

Ha chiuso la discussione il presidente della Provincia Aniello Cimitile. Egli ha definito le aree montane del Fortore e dell'Alto Tammaro come in forte ritardo di sviluppo: "il Fortore e l'Alto Tammaro - ha scandito Cimitile - sono le aree interne delle aree interne. Non si può risolvere il problema dello sviluppo del Sannio se non si affronta quello specifico del ritardo di quei comprensori". Cimitile ha denunciato che gravi sono i problemi in tema di attività produttive, infrastrutture materiali ed immateriali e servizi superiori, a partire da quelli scolastici, che si registrano nella zona. Occorre, dunque, secondo Cimitile un quadro strategico di ampio respiro e a lungo termine, cioè superiore anche alla scadenza di due o più consiliature, supportandolo con un progetto politicamente bipartizan: solo l'unità di intenti potrà garantire - ha spiegato Cimitile - un nuovo futuro al Fortore. Sul problema della strada "Fortorina", Cimitile ha evidenziato la difficoltà di attuazione sul piano economico e ambientale, ma ha anche comunicato la conclusione del lavoro tecnico svolto negli ultimi mesi, su sua iniziativa, con l'Anas e la Regione Campania. Tale lavoro, ha proseguito Cimitile, sarà portato a breve all'attenzione del dibattito politico per individuare le progettazione e le fattibilità. Stiamo lavorando, ha detto Cimitile, ad un grande asse di collegamento che da Napoli passi per il Fortore e quindi sbocchi nelle Regioni Puglia e Molise; ma, ha precisato il presidente, occorre intervenire anche per la banda larga, per le attività produttivi e per i settori formativi, ed anche per tutti questi a breve vi saranno delle novità. Il presidente Cimitile ha quindi ipotizzato un futuro per il Fortore nella produzione di energia da fonti alternative ed ecocompatibili con particolare riguardo a quelle alimentate dalle acque della diga di Campolattaro. Infine, Cimitile ha assicurato la massima attenzione per un progetto di rilancio turistico per i borghi dell'area Fortore.

www.provincia.benevento.it

giovedì 30 aprile 2009

Wadsl nel Fortore


A quanto sembra, l’area del Fortore è e resterà una delle poche aree non coperte dall’Adsl sul territorio regionale. Per ovviare a tale mancanza, continua l’ampliamento della copertura della rete Micso (...).

Infatti, nei prossimi giorni - grazie alla disponibilità e alla collaborazione dell'Amministrazione Comunale di Foiano Val Fortore - sarà attivato il nuovo Punto di Accesso situato su Monte Barbato (costone dietro Baselice dove sono installati i ripetitori Tv di Rai, Mediaset e altre emittenti locali) che permetterà di illuminare, oltre a Foiano Val Fortore e Roseto Valfortore, anche le poche aree del territorio di San Bartolomeo in Galdo e di Baselice ancora scoperte.

La copertura avverrà sempre in tecnologia 5,4GHz in modo da garantire una maggiore stabilità e una minore esposizione alle interferenze, in quanto - com'è ben noto - sulla più economica banda dei 2,4GHz sono presenti le connessioni più disparate e senza il minimo controllo (dagli access-point casalinghi alle telecamerine da bancarella). Contemporaneamente la Micso ha iniziato i lavori per il raddoppio della dorsale che fornisce connettività alla nostra area, lavori che si sono resi necessari con il crescere del numero degli utenti e dell'area servita.

www.sanbartolomeo.info

martedì 28 aprile 2009

Baselice, tra strade fantasma e cavi volanti

Luigi La Monaca*

Ekoclub si era riproposta di ritornare a Baselice per constatare la situazione del torrente Cervaro e lo sviluppo del problema “sfollati”. Come spesso accade in Italia, ma in particolar modo dalle nostre parti, la situazione è rimasta tale e quale a come si è presentata il 21 aprile u.s. L’unico ponte che collega 20 nuclei familiari a Baselice, e di conseguenza al resto del mondo, è palesemente pericolante. L’acqua del torrente, con la sua opera erosiva, sta minando sempre di più le basi di sostegno della struttura. Basi che non resisteranno ancora per molto.

 La strada che conduce all’abitazione della persona invalida, citata in un precedente comunicato di Ekoclub International, è una strada fantasma, per due motivi: il primo perché non può essere definita strada essendo poco più di una mulattiera, il secondo perché non è censita su nessuna cartografia del posto (non risulta sulla mappa catastale). Ci chiediamo quando è stata concessa la licenza edilizia per la costruzione dell’abitazione della persona disabile, nessuno ha pensato a come collegare la casa al resto del mondo?

La “strada” costeggia il torrente Cervaro che è completamente privo di argini e, addirittura, ad un lato del torrente sono stati allestiti degli spazi per “picnic”, sembra assurdo ma è proprio così! Sempre sulla riva del torrente c’era un maneggio che è andato completamente distrutto dalle esondazioni del Cervaro.

L’indice di degrado, della zona in oggetto, si evince anche dal collegamento telefonico, infatti, il cavo telefonico passa sulla strada, ma proprio sui ciottoli, cose da fare accapponare la pelle, soprattutto se si pensa che nell’abitazione isolata vive una persona con gravi disabilità, soggetta a cure specialistiche quotidiane. Un problema di spostamento e di comunicazioni, sia per il disabile sia per il personale paramedico, che deve prestare le cure al disabile. Già il 10 marzo del 2005 (quattro anni fa) ci fu un episodio analogo allo stesso luogo e, ventitré persone, abitanti del posto, inviarono una richiesta d’aiuto alla Regione Campania, Genio civile, Comune di Baselice, Comunità Montana del Fortore, Prefettura di Benevento e Soprintendenza Beni Culturali di Caserta, con la speranza di vedere risolto il problema. La risposta ricevuta (dalla Regione Campania) è a dir poco lacunosa ed evasiva.

Il problema c’è ancora ed è di una gravità unica se si pensa che a patire le conseguenze di questa incuria è una persona disabile. Addirittura le stesse famiglie a rischio avevano proposto la realizzazione, a loro spese, di un ponte alternativo e più funzionale. Anche questa possibilità è stata negata poiché la zona è a vincolo paesaggistico, e qualche ambientalista ottuso ci ha messo anche il suo zampino.

La considerazione che facciamo è la seguente: si preferisce avere un ponte brutto e pericolante e non realizzare una nuova struttura che rispetti l’ambiente e soprattutto l’impatto ambientale. Struttura che costerebbe pochi soldi e che darebbe dignità a cittadini di Baselice, ci riferiamo agli “isolati”, che hanno gli stessi diritti di tutti i cittadini italiani. Per il momento la priorità è della Contrada Costa, e ci auguriamo che chi di dovere prenda immediatamente provvedimenti, in un secondo momento Ekoclub International di Benevento si soffermerà sulla situazione viaria della SS212, una frana continua da Pietrelcina a Baselice. Ad oggi il disabile e la sua famiglia sono ancora ospitati in un agriturismo della zona ma le attrezzature e i mezzi per accudire come si conviene una persona invalida, nel pur accogliente agriturismo, non ci sono e da sei giorni il signore non può fare una doccia.

Presidente provinciali*
Ekoclub International


www.ilsannioquotidiano.it

lunedì 27 aprile 2009

Comune di Baselice, sottoscritta l’intesa per il contratto decentrato dei dipendenti

La segreteria provinciale della UIL Federazione Poteri Locali di Benevento comunica che presso il Comune di Baselice è stato approvato il contratto collettivo decentrato integrativo per i dipendenti a valere per l’anno 2009. Presenti per la parte pubblica il segretario comunale Antonia Baldino; per la parte sindacale Antonio Pagliuca e Luigi Brunetti per la UIL FPL e Antonio Barbato per la Rsu.

Il fondo per l’anno 2009, pari a 30.000 euro, è stato così ripartito: indennità per compiti di responsabilità 12.000 euro, indennità turnazione vigili urbani 5.200 euro, indennità di rischio 4.320 euro, progetti di lavoro 2.000 euro, lavoro straordinario 4.880 euro, indennità maneggio valori 600 euro, indennità disponibilità ufficio stato civile 1.000 euro. Per lo straordinario pregresso espletato dai lavoratori, inoltre, sono stati messi a disposizione altri 12.000 euro.
Il segretario responsabile della UIL FPL, Antonio Pagliuca, a margine della riunione, così ha commentato l’accordo: “Sicuramente l’intesa sottoscritta è la migliore possibile che si potesse fare. Sono contento per la disponibilità dell’amministrazione e credo che per il futuro dovremo cercare di valorizzare le professionalità interne all’Ente per un ancora più ottimale utilizzo delle risorse umane”.
www.ilquaderno.it

sabato 25 aprile 2009

Baselice, ecco lo stato delle nostre strade




Sopra, nelle foto, alcuni tratti della provinciale Baselice-Ponte Carboniera. Non vogliamo fare nessun commento, le immagini parlano da sole.

venerdì 24 aprile 2009

Danni maltempo, la Provincia si appella alla Regione

La Provincia di Benevento si mobilita dopo la grave situazione che si è venuta a creare nel Fortore con i violenti nubifragi delle ultime ore. Soprattutto nella zona dei comuni di Baselice e San Bartolomeo in Galdo si è acuito ulteriormente il dissesto idrogeologico con conseguenze pensanti anche sulla viabilità.
Perciò il presidente Aniello Cimitile, d’intesa con l’assessore Antonio Barbieri, ha chiesto un incontro con l’assessore regionale ai Lavori Pubblici Oberdan Florenza per individuare misure urgenti per far fronte ai disagi delle popolazioni.
(www.ilquaderno.it)

giovedì 23 aprile 2009

Cervaro, cronaca di un straripamento annunciato


di Luigi La Monaca*

Un forte nubifragio ha devastato la zona del Fortore. La località che ha pagato le maggiori conseguenze è a Baselice e precisamente la Contrada Costa. Il torrente Cervaro ha tracimato coprendo letteralmente l’unica strada di transito che collega alcune abitazioni al “resto del mondo”! Il sindaco di Baselice, Nicolino Del Vecchio, ha chiesto lo stato di calamità naturale. Si attende l’intervento delle autorità competenti. Tra gli sfollati di Baselice, figura anche un giovane che, per le conseguenze di un incidente stradale, è costretto su una sedia a rotelle. Per il momento i nuclei familiari sono ospitati in un agriturismo della zona ma, ovviamente, le condizioni di vita non sono delle migliori.

Ekoclub International, evidenzia come il “problema” era prevedibile e le soluzioni si potevano prendere prima e devono essere prese immediatamente. Un torrente senza argini e vicino ad una strada, prima o poi esonda e crea problemi! Realizzare gli argini a protezione della strada, non appare un’opera faraonica, è sufficiente un po’ di buona volontà e pochi spiccioli.

Nel Sannio numerose altre zone presentano gli stessi problemi, e gli amministratori, quelli che contano, pensano ai satelliti e alle feste nei borghi. L’Ente che dovrebbe mantenere la strada, evidentemente, non ha mai notato il problema che è evidenziato dalle due foto che correlano il comunicato. Naturalmente Ekoclub ritornerà sull’argomento nei prossimi giorni, sperando che tutto sarà risolto nel migliore dei modi.

*Presidente Provinciale di Ekoclub International

(Le foto sono trattate da www.sanniotradizioni.it)

mercoledì 22 aprile 2009

Nubifragio nel Fortore, viabilità in tilt


L’ennesimo duro colpo alla già dissestata viabilità del Fortore è arrivato nella giornata di ieri quando un violento nubifragio si è abbattuto in quasi tutta la Valfortore. Baselice e San Bartolomeo in Galdo messi in ginocchio prima da giorni di precipitazioni deboli ma continue, poi. ieri pomeriggio. un acquazzone ha complicato di molto la situazione di strade, torrenti e scarpate già precarie a causa di un inverno troppo ‘bagnato’ e, forse anche di una troppo spesso scarsa manutenzione.
L’allarme, al centralino del 115, è scattato poco dopo le 13, quando decine sono state le chiamate ai pompieri per gli allagamenti che hanno interessato scantinati, abitazioni e garage a San Bartolomeo in Galdo. Tre le squadre dei vigili del fuoco, arrivate dal distaccamento di San Marco dei Cavoti e dal comando provinciale, che hanno dovuto fronteggiare una situazione resa ancora più difficile dai tanti smottamenti avvenuti sulle strade che collegano i due centri fortorini. Ed ancora, paura per gli automobilisti in transito nei pressi di un torrente straripato sempre in quella zona.

In serata, i pompieri, che hanno dovuto richiamare in servizio anche il personale a riposo, sono dovuti intervenire nell’area con dei mezzi meccanici per liberare la carreggiata dai detriti scesi dai costoni.

Momenti di apprensione a Baselice dove distanza di poco meno di un mese, torna la paura frana che ha nuovamente interessato il costone tufaceo sotto lo storico Palazzo Lembo. Ieri pomeriggio, infatti, ancora uno smottamento di fango si è riversato sulla carreggiata di via Valfortore, la stessa che la sera del 23 marzo era stata completamente travolta dai detriti di una grossa frana che aveva portato a valle decine di metri cubi di materiale e per questo interdetta al traffico. Allora, come ieri, fortunatamente, nessun automobilista o passante è stato coinvolto.
Da pochi giorni via Valfortore era stata ripulita e riaperta al transito, anche se evidentemente, quei guard rail, sorretti da esili paletti in ferro, e messi a mo di ‘muro di contenimento’ non si sono rilevati sufficienti a contenere neanche il fango sceso dalla scarpata, tanto che i sostegni si sono piegati sotto il peso dei detriti più spessi.

Quel che per adesso è invece certo è che i tanti baselicesi e non solo, sono costretti nuovamente a convivere con un problema esistente dal marzo del 2005 quando dal lato opposto, e sempre a ridosso di Palazzo Lembo, un’altra parte del costone tufaceo cadde lungo via Valfortore.
(www.ilsannioquotidiano.it)

Maltempo, a Baselice straripa il Cervaro


Un forte nubifragio ha colpito ieri pomeriggio la zona del Fortore. A Baselice, in Contrada Costa, le abbondanti piogge hanno causato lo straripamento del torrente Cervaro che ha cambiato corso invadendo la strada che collega alcune abitazioni, ora isolate. In una di queste case, c’è una famiglia di sei persone con due bambini e un giovane con seri problemi di handicap che ha bisogno di cure costanti e immediate.

Le ruspe dei Vigili del Fuoco sono al lavoro ma ci sono enormi difficoltà dettate dal fatto che il torrente la divorato la strada. Il sindaco di Baselice, Nicolino Del Vecchio, ha chiesto lo stato di calamità naturale. Si attende l’intervento delle autorità competenti.
(www.ilquaderno.it)

martedì 21 aprile 2009

Alga rossa, a presto gli sviluppi

La procura di Foggia dopo aver acquisito documenti e testimonianze relative alla situazione della diga di Occhito e in particolare alla presenza della cosiddetta "Alga Rossa" nell'invaso appulo molisano. In un'intervista rilasciata alla "Gazzetta di Capitanata" nei giorni scorsi, il Procuratore Vincenzo Russo non si sbilancia, ma comunque fa nascere più di qualche preoccupazione nei lettori: "Abbiamo vincoli di riservatezza stretti, ma continuiamo a tenere alta l'attenzione. Stiamo facendo degli accertamenti". "Potrebbero esserci sviluppi - continua Russo - nelle prossime settimane".

(tratto da www.zeroventiquattro.it)

San Marco dei Cavoti, innovazione e tecnologia per il distretto tessile

Inaugurato il Centro Servizi del distretto tessile di San Marco dei Cavoti, che fornirà supporto alle aziende per la diffusione di servizi innovativi e per il superamento del divario tecnologico. L'obiettivo è di favorire il processo di sviluppo dell'innovazione all'interno dei sistemi produttivi locali e facilitare l'accesso delle imprese del settore tessile-abbigliamento ai sistemi di integrazione digitale. San Marco dei Cavoti affiancherà gli altri Centri collocati a Caserta, Ottaviano, Calitri e Succivo.
Il progetto rientra nell'Accordo di programma quadro in materia di e-government e Società dell'informazione siglato dalla Regione Campania nel 2004 con il ministero dell'Economia e delle Finanze, la presidenza del Consiglio dei ministri, il dipartimento per l'innovazione e le tecnologie e il Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione per favorire la digitalizzazione dei distretti dell'industria del tessile-abbigliamento.
(Tratto da epicentrobenevento.it)

lunedì 20 aprile 2009

Fonti rinnovabili, i protocolli d'intesa

Mercoledì prossimo presso la sede alla Rocca dei Rettori, verranno sottoscritti i protocolli d'intesa con i Comuni per avviare una nuova stagione di politiche energetiche da fonti rinnovabili.

I protocollo consentiranno di attivare sul territorio sannita norme per la produzione di energia da fonti rinnovabili, per la sensibilizzazione, l'informazione e la formazione sui temi delle fonti energetiche alternative al petrolio, per il risparmio energetico degli edifici e per l'implementazione delle reti.

sabato 18 aprile 2009

Cantone all'università del Sannio

Torna Raffaele Cantone all’università del Sannio. Dopo essere stato recentemente ospite della facoltà Sea nell’ambito del master in Gestione e valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, il giudice ex pm del processo Spartacus e autore del libro “Solo per giustizia” sarà presente ad un incontro dal titolo “Dal processo accusatorio al processo di parti”, organizzato dalla Scuola di Dottorato Internazionale in “Persona, Mercato e Istituzioni” della facoltà di Economia dell’Università del Sannio. L’incontro si terrà martedì 21 aprile 2009 alle ore 16 presso il Dipartimento Pe.Me.Is., sala lettura della Biblioteca dipartimentale in piazza Arechi II.

All’evento interverranno anche gli altri due magistrati Giuseppe Maddalena e Raffaello Magi. Saranno inoltre presenti ad animare l’incontro due autorevoli esponenti della dottrina penalistica, i Professori ordinari di Procedura Penale Giuseppe Riccio e Giorgio Spangher. Nell’occasione sarà presentato il volume di Mario Griffo, Professore di Procedura Penale presso la facoltà di Economia dell’Università del Sannio, dal titolo “Volontà delle parti e processo penale”.

(tratto da www.sanniopress.it)

venerdì 17 aprile 2009

Fotovoltaico a costo zero

La giunta della Provincia di Benevento ha approvato un provvedimento per dotare il territorio di 1.000 tetti fotovoltaici capaci di produrre da 3 kwp a 6 kwp di energia elettrica.

Si tratta di una misura, a costo zero, in grado di soddisfare le esigenze dei soggetti privati, persone fisiche (famiglie-tipo di 4-5 unità), persone giuridiche (ditte e società). Nei prossimi giorni un apposito bando pubblico a cura della Provincia consentirà la partecipazione al programma da parte degli interessati. I "tetti" fotovoltaici energia saranno collegati alla rete del distributore locale di energia sfruttando le opportunità offerte dall'attuale normativa di settore che consente di usufruire di incentivi per la produzione di energia elettrica "in conto energia".

Gli impianti dei 1.000 tetti fotovoltaici non comportano alcun esborso finanziario né da parte degli utenti beneficiari né della stessa Provincia di Benevento: gli stessi infatti vengono pagati con gli incentivi definiti in misura dell'energia prodotta.

giovedì 16 aprile 2009

Alga rossa, il caldo la uccide

Postiamo alcuni stralci di un articolo apparso su "La gazzettadelmezzogiorno"
sul fenomeno dell'alga rossa nella diga di Occhito.


A diciotto gradi l’alga rossa potrebbe esalare l’ultimo respiro. Forse siamo vicini. Nella diga di Occhito la temperatura già da qualche settimana risulta aumentata in media di 4-5 gradi rispetto alle rilevazioni dell’ultimo gelido inverno. Non siamo ancora sui livelli ottimali indicati da alcuni studi condotti sull’alga rossa in altre regioni italiane (i laghi laziali di Albano e Nemi, così come quasi tutti i laghi siciliani). Ma con l’approssimarsi della stagione estiva si va inesorabilmente in questa direzione: il caldo è forse l’antidoto più efficace per neutralizzare la temibile microcistina.

Bisognerà in ogni caso attendere un altro mese prima di valutare se le tracce di Planktothrix rubescens nel lago che disseta i foggiani sono ancora mobili e perfettamente in salute. Il responsabile dell’Arpa regionale, Giorgio Assennato, mostra un cauto ottimismo: «Stiamo uscendo dal periodo acuto - spiega - attraversiamo forse l’ultima fase a rischio, dopo di chè il caldo dovrebbe annientare la presenza dell’alga nell’invaso. In ogni caso,
voglio ribadirlo, i continui monitoraggi sulla qualità dell’ac - qua ci dicono che non c’è alcun pericolo per l’alimentazione umana».

(...)La Gazzetta (del Mezzogiorno, nda)l’allarme depuratori lo ha denunciato oltre un mese fa, ma si attende ancora la convocazione del tavolo tecnico in sede di Arpa regionale al quale partecipino i rappresentanti di Molise e Campania. Proprio il depuratore della città di Campobasso - come denunciato dal Consorzio - sarebbe il maggior indiziato. La Procura foggiana, qualche settimana fa, si è attivata per venire a capo del problema. Un magistrato ha effettuato una ricognizione su Occhito a bordo di un elicottero forse per individuare gli scarichi illegali, o presunti tali. Non è dato sapere se sia stata aperta un’inchiesta, ma forse a questo punto solo l’intervento della magistratura potrebbe sbloccare lo stallo.

www.lagazzettadelmezzogiorno.it

Concerto per l'Abruzzo

Il 30 aprile prossimo, a partire dal pomeriggio, presso piazza Roma a Benevento, è in programma un appuntamento musicale pensato per promuovere una raccolta fondi mirata per il terremoto in Abruzzo, che saranno destinati ad una iniziativa di beneficenza. L’evento promosso dal Comune di Benevento, sarà organizzato grazie al contributo volontario e gratuito di associazioni, gruppi, imprenditori e artisti che si esibiranno sul palco per testimoniare la solidarietà del Sannio alle popolazioni colpite dal sisma.

Per ogni informazione e per fornire il proprio contributo è a disposizione il numero di telefono 348/9840652, contattabile sempre dalle ore 9 alle ore 22.
Comunicazioni possono essere anche inoltrate via posta elettronica all’indirizzo beneventoabruzzo@libero.it
In un successivo appuntamento con gli organi di informazione saranno illustrati tutti i dettagli dell’iniziativa di beneficenza.

mercoledì 15 aprile 2009

Turbogas, il no della Provincia

Unità d’intenti tra Provincia e Comune di Benevento sull’insediamento di una centrale a turbogas da circa 400 megawatt da parte dell’Azienda Luminosa alle porte della città nell’area di Ponte Valentino. L’intervento è stato oggetto di una riunione a cui hanno partecipato gli assessori all’Ambiente Gianluca Aceto della Rocca dei Rettori ed Enrico Castiello di Palazzo Mosti, affiancati dagli staff tecnici dei due Enti. (...)
“Nel Sannio – si legge in una nota -, con la programmata produzione da fotovoltaico e con quella dalla centrale idroelettrica di Campolattaro, verrebbe superata abbondantemente la quota di fabbisogno locale e pertanto non sarebbe necessaria un ulteriore surplus di 400 megawatt”. (...)

(Tratto da ilquaderno.it)

martedì 14 aprile 2009

I precari e la scuola

I precari della scuola continuano la protesta contro il decreto cosiddetto “taglia-cattedre”. Questa mattina i docenti hanno manifestato davanti alla Prefettura di Benevento per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sullo stato in cui verserà la scuola sannita coi relativi lavoratori a tempo determinato dopo l'applicazione del decreto legge 133.

Simbolicamente alcuni professori si sono legati le mani per sottolineare il fatto che lo Stato ha negato loro un futuro lavorativo. Il viceprefetto ha ricevuto una delegazione dei precari e assicurato di trasmettere le richieste avanzate al Governo e agli organi competenti.

“Presto i precari – si legge in una nota - attiveranno una cassa solidale i cui fondi raccolti saranno utilizzati per sostenere in minima parte i colleghi che a settembre rimarranno senza lavoro. A breve, inoltre, è prevista una manifestazione nazionale a Roma”.
(Fonte: il quaderno.it)

lunedì 13 aprile 2009

Difendiamo la lingua napoletana

La Lingua Napoletana, una straordinaria risorsa da difendere. Partono le iniziative politiche e culturali a favore di un suo riconoscimento ufficiale e di una sua tutela.

Martedì 21 Aprile, presso la sede dell'Istituto Italiano di Cultura di Napoli, sita in via Bernardo Cavallino 89, alle ore 18.00, il Movimento L'Altro Sud-UDS, nell'ambito delle sue attività in favore del Mezzogiorno presenta la sua iniziativa a difesa della Lingua Napoletana.
Questo prezioso elemento di cultura e d'identità, che ha fatto conoscere nei secoli Napoli e il Sud Italia in tutto il mondo, oggi viene trascurato e ridotto spesso a fattore folcloristico.

Eppure, la Lingua Napoletana, ha espresso una sua grammatica, una sua letteratura, testi teatrali, canzoni e persino atti di governo.
Oggi, questo patrimonio d'identità, può e deve ritornare ad essere un grande fattore d'identificazione territoriale e un importante risorsa culturale ed economico-turistica.

Per discutere delle iniziative concrete da realizzare in tempi rapidi saranno presenti: Colomba Rosaria Andolfi: autrice del volume "Facile, Facile"- impariamo la lingua napoletana. (Ediz. Kaírós Napoli). Ernesto Paolozzi: Docente di Storia della Filosofia Contemporanea presso l'Università Suor Orsola Benincasa; Presidente della Commissione per la Toponomastica del Comune di Napoli. Maria Peruzzini: Coordinatrice dell'Istituto Italiano di Cultura di Napoli. Modera l'incontro Antonio Gentile Presidente nazionale de L'Altro Sud-UDS.

giovedì 9 aprile 2009

Ai comuni sanniti richiesta di medicinali dalle zone terremotate

L’ingegnere Gennaro Fusco della Provincia di Benevento, che coordina il centro di raccolta pro-Abruzzo istituito da Provincia e Comune al Musa di Piano Cappelle, comunica di aver ricevuto una richiesta urgentissima di prodotti medicinali e di disinfettanti per le popolazioni terremotate e sfollate avanzata dalla “Confraternita Nazionale delle Misericordie d’Italia”.

I prodotti richiesti sono Zinixsin, Normix, Polase, Enterogermina, Plasil compresse, Oky, Malox sciroppo, Nimesulide (Aulin), Moment, Brufen, sapone disinfettante, schiuma a secco disinfettante. Chiunque avesse a disposizione questi prodotti, può conferirli al centro raccolta del Musa che provvederà a consegnarli alle zone colpite dal sisma. La richiesta di Fusco è già stata comunicata ai Comuni del Sannio.
(Fonte: ilquaderno.it)

mercoledì 8 aprile 2009

Terremoto, un centro raccolta anche nel Sannio


Un centro di raccolta per lo stoccaggio di materiali e viveri da inviare alle popolazioni dell'Abruzzo è stato allestito presso il Musa (Museo della tecnica e dell'agricoltura) in contrada Piano Cappelle di Benevento. Il Centro che, si trova in prossimità dell'Istituto Agrario "Mario Vetrone", sulla statale da Benevento a San Giorgio del Sannio, è aperto, di mattina, dalle 9.00 alle 13.00 e, di pomeriggio, dalle 16.00 alle 19.30.

Le operazioni sono coordinate dall'ing. Gennaro Fusco, responsabile del servizio del Protezione civile della Provincia, che risponde ai numeri ai numeri telefonici 0824774223, 3204368596, 3333332460, e dal dott. Massimo Romito, funzionario del Settore Protezione Civile del Comune di Benevento, che risponde al tel. 3357580869. Collabora all'operazione il dott. Mario De Tommasi, responsabile del MUSA, ai tel. 0824333165 - 3286568253.
Volontari della Protezione Civile di Benevento provvederanno a convogliare gli alimenti nelle zone colpite dal sisma dopo aver ottenuto le necessarie indicazioni dalla Protezione civile della Regione.

lunedì 6 aprile 2009

Terremoto, allertati gli ospedali sanniti

Gli ospedali di Benevento e Avellino hanno liberato posti letto per accogliere feriti provenienti dalle zone dell’Abruzzo gravemente colpite dal terremoto di questa notte. Ad annunciarlo stamane è stato il presidente della Giunta Regionale della Campania, Antonio Bassolino, in una dichiarazione rilasciata alla stampa.
(fonte:il quaderno.it)

sabato 4 aprile 2009

Cos'è la rabbia

"La calma è la virtù dei forti"
Shakespeare

di Giovanni Anzuino*

Questo periodo storico, caratterizzato da una forte crisi economica, preoccupazioni esistenziali, sovraffollamento ambientale, ritmi incalzanti, inquinamento climatico ed acustico, mette a dura prova la capacità di resistenza dell’individuo. Tutto questo genera nell’individuo frustrazione e insoddisfazione che potrebbero sfociare in comportamenti disfunzionali, come l’aggressività e la violenza. L’anello di congiunzione tra la frustrazione e tali comportamenti è la rabbia.

Che cos’è la rabbia? La rabbia, come la gioia e il dolore, è un’emozione innata e primitiva, tanto che può essere osservata sia nei bambini molto piccoli che negli animali. È caratterizzata da una tendenza all’azione: quando siamo arrabbiati, viviamo una tensione che il corpo sente di dover scaricare al più presto per ritrovare uno stato di equilibrio e di benessere.
La tendenza all’azione associata alla rabbia comprende modificazioni fisiologiche: circolatorie, vocali, muscolari e della mimica facciale che, quindi, preparano l’individuo ad agire, o meglio, ad aggredire.

Nel cervello le parole e le immagini subiscono un processo di interpretazione, attivando così il sistema fisiologico; il sistema nervoso simpatico invia i messaggi, mettendo in allarme tutto il corpo: i surreni producono adrenalina e noradrenalina, i peli si drizzano, i muscoli sono pronti ad agire, la pressione arteriosa sale, il battito cardiaco aumenta, le pupille si dilatano.

La rabbia, dunque, viene considerata una reazione biologica protettiva rispetto ad un attacco reale, ma può diventare disfunzionale nel momento in cui tale risposta è associata ad uno stato di frustrazione sia fisica che psichica. Ci si arrabbia, quindi, per proteggersi da un danno o da un’intrusione, perché non ci si sente apprezzati, perché si è feriti e non si vuole apparire vulnerabili o perché qualcuno viola i nostri diritti. Se la rabbia non viene gestita nel momento in cui emerge, potrebbe provocare conseguenze dannose per sé o per gli altri.

Quando la mente non riesce più a gestire i conflitti ne soffre anche il corpo, infatti numerose affezioni psicosomatiche come mal di schiena, ulcere, emicranie, ipertensione possono essere legate ad una mancata canalizzazione della rabbia.
Ecco che di fronte alla rabbia diventa importante individuare i reali motivi che la fanno esplodere e cercare le soluzioni efficaci per adattarsi alla situazione, evitando che gli eventi negativi ci “distruggano”. Una rabbia gestita aiuta sia a sviluppare maggiore fiducia in noi stessi che ad impedire che si manifesti in comportamenti esplosivi. È importante, quindi, riconoscerla per quello che è: un meccanismo che ci segnala che qualcosa non va, una reazione di insoddisfazione intensa, suscitata da una frustrazione che ci riguarda e che giudichiamo inaccettabile.

Ogni reazione rabbiosa cela una sofferenza o una difficoltà a gestire delle situazioni della propria vita. È utile riconoscere la propria rabbia, ascoltarla, cercando di capire cosa ci sta comunicando, dove siamo stati feriti, cosa desideriamo e perché, e canalizzarla costruttivamente, raggiungendo i nostri obiettivi. La rabbia come tutte le emozioni non è né giusta né sbagliata, c’è, bisogna prenderne atto, comprenderla e gestirla al meglio.
*(psicologo e psicoterapeuta)

in collaborazione
con Fabiana Caroli
(psicologa e psicoterapeuta)
e Giuliana Taddei
(psicologa)