venerdì 29 agosto 2014

Rimesse ed emigrazione, ciò che la politica fa finta di non vedere

Nel libro "Modernizzazione e arretratezza in una comunità del Sannio", scritto la bellezza di quasi vent'anni fa, alla fine del capitolo sull'emigrazione mi chiedevo che fine avrebbe fatto il nostro comune una volta che sarebbero terminate le rimesse degli emigranti.

Ascoltate cosa dice il presidente della Svimez Adriano Giannola nella sua relazione al convegno internazionale “La nuova emigrazione italiana” che si è svolto oggi all’Università Ca’ Foscari di Venezia.

“In base ai dati SVIMEZ, il 64% dei cittadini meridionali, oltre due su tre, che nel 2011 hanno lasciato il Mezzogiorno per una regione del Centro-Nord aveva un titolo di studio medio-alto, diploma o laurea. Il Sud continua quindi a sostenere i costi del suo capitale umano qualificato ma a impoverirsi esportandolo in senso univoco, cioè senza ritorno. E le rimesse di un tempo che i lavoratori meridionali al Nord mandavano a Sud oggi non ci sono più, anzi: pare che viaggino nella direzione opposta. Visto che la crescita prevista per il 2014 non presenta segnali incoraggianti, attendiamo dal nuovo Governo misure decisamente robuste per tamponare questa deriva”.

Non ho nessuna palla di vetro, la previsione era semplicemente frutto di un'analisi socioeconomica, che la politica fa finta di non vedere.

mercoledì 27 agosto 2014

Ricerche petrolifere, Abbate (PD) invita i sindaci sanniti ad unirsi all'azione dei colleghi irpini

Contro i permessi alle ricerche di idrocaburi, anticamera delle trivellazioni petrolifere, occorre un'azione sinergica di Sannio e Irpinia. In merito al progetto "Case Capozzi", la consigliera regionale Giulia Abbate (Pd) invita i sindaci sanniti a proseguire quanto già avviato dai colleghi irpini del Forum Pd "Ambiente & Comunità", inviando al Ministero dell'Ambiente una lettera dove si evidenziano i rischi che tale attività estrattiva comporterebbe per le aree interne della Campania. 

Per agevolare l'azione congiunta, la consigliera Abbate ha inviato il documento preimpostato e una nota ai sindaci di Foiano di Val Fortore, Molinara, Montefalcone di Val Fortore, Castelfranco in Misciano, Ginestra degli Schiavoni, San Giorgio la Molara, Buonalbergo, Pago Veiano, Pesco Sannita, Fragneto l'Abate, Fragneto Monforte, Benevento, Pietrelcina, Paduli, Sant'Arcangelo Trimonte, Apice, San Nicola Manfredi e San Giorgio del Sannio. Allo stesso tempo la presidente della Commissione Trasparenza ha inviato una lettera al ministro Galletti, a sostegno delle comunità locali.

"La costruzione di un'azione trasversale ed inclusiva - scrive Abbate ai primi cittadini - in grado di mettere insieme tutti i Sindaci coinvolti, sia sul versante sannita sia su quello irpino, risulta imprescindibile se si intende scongiurare il pericolo del progetto "case Capozzi", reso pesantemente concreto con il rilascio dell'autorizzazione della Regione Campania nell'ormai noto blitz di ferragosto.

A tal fine e con lo specifico intento di incoraggiare e favorire un'azione coordinata e condivisa, allego una bozza di lettera al Ministero dell'Ambiente che auspico Tu possa inoltrare, laddove ne condividessi obiettivi e contenuti, con ogni celerità. La medesima bozza è tra le mani dei Sindaci irpini, alcuni dei quali hanno già affrettato le procedure di spedizione.

La lettera reca una richiesta al Ministero affinché su "case Capozzi" e non solo si attivi, da parte di soggetti terzi rispetto a quelli regionali, una valutazione dei possibili danni ambientali. Tali possono essere l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)".

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lunedì 25 agosto 2014

Primo camping No Triv: incontro a fine mese

di Leonardo Bianco

Appuntamento a Morcone a fine mese per in No Triv sanniti. Il movimento contro i progetti di trivellazione si ritroverà nella cittadina dell’Alto Tammaro dal 26 al 31 agosto per discutere e confrontarsi sui temi dell’ambiente e la sua tutela messa a rischio dall’aggressione dei petrolieri ai danni dei territori delle aree interne come il Tammaro e il Fortore con la complicità di Stato e Regione.

“Sarà un camping – sottolinea uno dei promotori dell’iniziativa, il geologo Vincenzo Amato – per trovare un momento di sintesi tra tutte le associazioni ambientaliste che operano sul territorio sannita. Un evento già pensato e organizzato prima delle ultime decisioni della Regione Campania di autorizzare le indagini esplorative relative al progetto Case Capozzi, il quale interesse molti comuni dell’Alto Tammaro e del Fortore. Un confronto che alla luce degli ultimi sviluppi assunti dalla questione assume un valore ancora più importante”.

Un incontro con l’obiettivo di raccordare azione e promuovere proposte e iniziative comuni contro l’aggressione al patrimonio ambientale del Sannio. Al centro del dibattito dunque ci sarà la tutela dell’ambiente dalle trivellazioni. Ma si discuterà anche di bonifiche e soprattutto di lotta unitaria per la salvaguardia del territorio. Quattro giorni di discussioni, seminari e confronto dove il tema centrale però sarà il contrasto ai progetti di ricerca di idrocarburi.

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www.ottopagine.net

sabato 23 agosto 2014

Petrolio nel Sannio. Ekoclub Benevento contro le trivelle

"Sono rammaricato che ancora una volta il nostro territorio sannita venga deturpato per cause di interessi delle grandi società finanziarie e politiche". A sostenerlo Renzo Mazzeo nella veste di Vice Presidente Provinciale dell’ Ekoclub Benevento nonchè cittadino Padulese uno dei diversi comuni coinvolti dalle future trivellazioni petrolifere autorizzate dalla Regione Campania. 

"Il nostro comune come tanti altri limitrofi già ha pagato il conto alla Regione Campania, realizzando in un paesaggio agricolo una mega discarica regionale che ha creato solo difficoltà e aumento di malattie ai cittadini. Dopo la discarica siamo stati attraversati da un elettrodotto di 380 kV costruito dalla Terna S.p.a, adesso si ricomincia dopo circa 2 anni a riparlare di queste trivellazioni petrolifere. Ricordo in altre vesti nel 2012, di aver sollecitato il caso per mezzo stampa, al Presidente della Settima commissione ambiente, Energia e Protezione Civile della Regione Campania Luca Colasanto affinchè potesse intervenire per impedire un ulteriore scempio nei nostri paesi, sollecitando anche le amministrazioni locali e sopratutto quella del mio paese ad esprimere piena contrarietà a questi scempi, con grande amarezza che nessuno ha ostacolato questo percorso. 

Dopo diverse indagini sono riuscito a trovare una relazione pubblicata sulla stampa, della Dott.ssa Maria Rita d’Orsogna, docente di matematica presso l’università di Northridge in California dove illustra alcuni degli effetti devastanti di trivellazioni da petrolio. Queste trivellazioni provocano la fuoriuscita dal sottosuolo di idrogeno solforato o acido solfidrico che causa modificazioni di DNA, cancro e perdita istantanea di memoria oltre a danni permanenti ed immediati nel cervello, aveva anche parlato di un aspetto che tutti hanno posto in secondo piano: Il Terremoto. Infatti si nota che in giro per il mondo ci sono zone non-sismiche che lo sono diventate dopo le estrazioni petrolifere, dagli accertamenti risulta che in Russia e in Indonesia alcune scosse del grado 7.3 della scala Richter sono state direttamente attribuite alle trivellazioni.

Soffermandoci sui terremoti si sa che in alcune parti d’Italia sono in corso sciami sismici tra cui anche il nostro territorio, ricordiamo il terremoto che colpì l’ Irpinia nel 1980, la fascia Benevento - Buonalbergo la cui geografia non è ancora stata definita con certezza e che ha visto il susseguirsi di scosse telluriche di notevole intensità. Oggi anche in questa area vengono presentati progetti sperimentali per l’estrazione petrolifera. Unisco la mia ferma contrarietà ai vari comitati contro queste Trivellazioni creati nel Sannio e nell’Irpinia, unendo le nostre forze possiamo rafforzare la nostra voce, mi farò promotore partendo dal mio comune Paduli di unire tutte le associazioni Politiche, Ambientali, Faunistiche, Sociali, Sportive e Religiose, finchè riescano ad alzare la voce e difendere il nostro territorio dagli abusi della politica scellerata di persone incapaci, organizzando manifestazioni di vario genere per la tutela della nostra amata Terra".

Petrolio nel Sannio. Ekoclub Benevento contro le trivelle

(Fonte ilquaderno.it)

venerdì 22 agosto 2014

Camorra Sound, il libro che racconta il silenzio della musica impegnata sui clan

O killer, Nu latitante, ‘O Capoclan. Sono alcuni dei titoli di canzoni dell’universo neo-melodico finiti al centro della cronaca perché in grado di creare ponti emotivi, attraverso il fascinoso mondo della musica, con la galassia camorristica. Suoni che a Napoli hanno spopolato superando il confine del trash ed entrando in registri comunicativi, oggetto di studio e approfondite analisi. Non sono mancate sferzanti polemiche contro testi che sono diventati manifesti di vite sbagliate, percorsi criminali, in grado di trasformare il boss in un predestinato, attore di un destino segnato. Il giudizio è stato quasi unanime, addirittura, negli anni scorsi, esponenti di governo si sono esposti condannando parole e musiche inneggianti ai “malacarne”. Eppure sul rapporto tra musica e potere criminale, manca ancora una domanda. Quella che si pone il cantante, frontman del gruppo ‘A67, Daniele Sanzone, nel libro Camorra sound, edito da Magenes. (per continuare a leggere clicca qui sotto)

Camorra Sound, il libro che racconta il silenzio della musica impegnata sui clan - Il Fatto Quotidiano

giovedì 21 agosto 2014

mercoledì 20 agosto 2014

"C'era una volta", il libro postumo di Mascia: ecco la relazione integrale del prof Iampietro

di Angelo Iampietro

Ho accettato con onore e con estremo piacere la proposta che mi hanno rivolto i figli del prof. Alfonso Mascia per questo incontro; li ringrazio, assieme alla loro mamma, per aver messo a disposizione della comunità baselicese, e non solo, uno scritto tanto prezioso per la cultura della nostra gente; è un bel libro che ha richiesto, per la sua pubblicazione, impegno di ogni genere. 

venerdì 15 agosto 2014

Ricerche petrolifere: l'indignazione del giorno dopo. Sul sito del Ministero c'è solo il parere sfavorevole della Provincia

Il giorno dopo è tutto uno stupirsi ed un indignarsi. Ma tanti sono anche i silenzi. Come sempre, verrebbe da dire. Il decreto della Regione, pubblicato sul Burc dell'11 agosto, che dà l'ok alle ricerche petrolifere, è apparso a molti come un fulmine a ciel sereno. Ma la tempesta era stata annunciata con certezza e molto tempo fa. Caldoro rispondendo ad una domanda di Ntr24, che a dir il vero valse anche qualche occhiataccia da parte del suo staff, e non solo, proprio sulla questione del VIA per il progetto “Case Capozzi” della Delta Energy, fece capire la sua intenzione a concedere l'autorizzazione. Certo non specificò se ciò sarebbe avvenuto a Ferragosto o in altra data. Ma la sua posizione era più che chiara. 

A quell'incontro, di natura elettorale, era la campagna delle politiche del 2013, a voler fare domande sulle ricerche petrolifere c'erano i rappresentanti del Coordinamento No Triv, zittiti subito da Nunzia De Girolamo, che da lì a poco sarebbe diventata Ministro all'Agricoltura, con una motivazione molto semplice: quella era una conferenza stampa e solo i giornalisti potevano fare domande.

Ma la domanda dei No Triv meritava una risposta, in pubblica assemblea, e così, in qualità di giornalisti, ancora una volta chiedemmo al Governatore quale fossero le sue posizioni sulla questione petrolio. Ancora una volta Caldoro ribadì il suo pensiero, così sintetizzabile: sì alle ricerche, no alle trivelle. Ed è qui che il Governatore peccò di ingenuità: perchè le ricerche sono il lascia passare per le trivellazioni. Ma nessun sindaco, istituzione o politico glielo fece notare all'ora.

Spulciando il sito del Ministero dello Sviluppo Economico, e analizzando l'iter amministrativo dell'istanza di permesso di ricerca “Case Capozzi”, che fu presentato dall'inglese Delta Energy nell'aprile 2012 e che tra Avellino e Benevento comprende un'area di indagine di 423,70 Kmq, emerge che gli unici pareri ricevuti dagli Enti locali sono quelli irpini di Casalbore e Montecalvo Irpino, che avevano espresso il no alla ricerca, e, per il Sannio, il solo parere sfavorevole espresso dalla Provincia di Benevento e pervenuto in data 9 aprile 2014. Una presenza solitaria, proprio come la riunione che nello stesso giorno si svolse alla Rocca dei Rettori: Cimitile chiamò a raccolta i sindaci per fare fronte contro le trivelle ma solo una decina di amministratori rispose. 

Intanto la società inglese, titolare anche del permesso di ricerca Pietra Spaccata, incassa un altro punto a favore. Mentre pochi sembrano capire che sull’oro nero si gioca una partita importante per il futuro del Sannio.

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mercoledì 13 agosto 2014

Petrolio, primo via libera della Regione per le ricerche nel Sannio. Politica ambigua, popolazione inascoltata

Con il Decreto Dirigenziale n.123 del 5 agosto 2014, pubblicato sul Burc della Regione Campania, torna lo spauracchio petrolio nel Sannio. Palazzo Santa Lucia, nel "caldo" mese di agosto riesce sempre a regalare delle perle di rara bellezza. In questo caso ha infatti dato il primo via libera per la ricerca di idrocarburi del progetto 'Case Capozzi', che vedrà coinvolti ben 18 comuni della provincia di Benevento (oltre alla città capoluogo) e quattro della provincia di Avellino: si tratta, nell'ordine, di Benevento, Castelfranco in Miscano, Buonalbergo, Fragneto Monforte, Ginestra degli Schiavoni, Pesco Sannita, Sant'Arcangelo Trimonte, Pago Veiano, San Nicola Manfredi, San Giorgio del Sannio, San Giorgio la Molara, Molinara, Montefalcone Valfortore, Foiano di Valfortore, Paduli, Pietrelcina, Apice, Casalbore, Montecalvo Irpino, Ariano Irpino e Melito Irpino per un’area totale pari a 261,85 Km2. (Per continuare a leggere clicca qui sotto)

Petrolio, primo via libera della Regione per le ricerche nel Sannio. Politica ambigua, popolazione inascoltata

lunedì 11 agosto 2014

Microcredito piccoli comuni campani, proroga bando

I comuni campani con meno di cinquemila abitanti hanno tempo fino al 29 agosto per fare domanda al 'Fondo Microcredito per il finanziamento di Progetti integrati per piccoli Comuni' (Pico), finanziato dal Fondo Sociale Europeo (FSE) all'interno del programma Campania Fse 2007-2013. Ad annunciare la proroga è Sviluppo Campania, soggetto gestore dell'intervento per conto della Regione Campania, sul suo portale www.sviluppocampania.it.

Microcredito piccoli comuni campani, proroga bando

(Fonte: ilquaderno.it)

lunedì 4 agosto 2014

"C'era una volta", il libro postumo di Alfonso Mascia

Centosettantadue pagine per raccontare frammenti, pezzi della nostra storia. “C’era una volta-Momenti di vita vissuta nella campagna fortorina”, è il primo libro postumo dato alle stampe (Tecnografica Sandrigo, Vicenza) del prof Alfonso Mascia.

L’opera verrà presentata ai cittadini sabato prossimo, 9 agosto, alle 18.30. La location la sala conferenza di palazzo Lembo (Meraviglia d’Italia). L'evento è stato organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Baselice, dalla Proloco e dall’associazione Li Janare.

A relazionare sarà il prof Angelo Iampietro. Questo blog è in grado di pubblicare in anteprima la copertina del libro.

domenica 3 agosto 2014

Mimmo Cavallo è tornato

Mimmo Cavallo è tornato, dopo qualche anno di silenzio, con l’album di inediti “Dalla parte delle bestie”. Il cantautore tarantino, una delle voci più interessanti del Sud, ha di recente collaborato con Zucchero firmando il brano “Vedo nero” e regalando successi a Mia Martini, Gianni Morandi, Fiorella Mannoia (“Caffè nero bollente”), Ornella Vanoni, Loredana Bertè, Syria, Albano.

Dopo i successi “Siamo Meridionali”, “Uh, mammà”, “Stancami stancami musica”, “Ma che storia è questa” scritta con Enzo Biagi, oggi rientra sulla scena musicale da protagonista con un interessante album ricco di ritmi etno-rock e suoni innovati che oscillando dai Sex Pistols a Paul Simon. Ricercati e pungenti sono come al solito i testi che lanciano uno sguardo intenso alla vita e alle emozioni del suo Sud. Un album ricco che offre un ascolto pieno e godibile dal quale esce l’urlo di un guerriero che si ribella tra rabbia e speranza contro “… i chierichetti del pensiero addomesticato – come afferma lo stesso cantautore – Qui non c’è musica fatta con il codice a barre, la mia musica non segue lo spartito del mercato”.

sabato 2 agosto 2014

Regione Lombardia, la compagna di Salvini assunta per chiamata diretta

Giulia Martinelli è entrata nello staff dell’assessore al welfare Maria Cristina Cantù per una cifra al momento di circa 70 mila euro l’anno, nell'ente guidato dal leghista Roberto Maroni. Ma non è l'unica: il figlio dell'assessore Aprea vola nella sede regionale a Bruxelles. Il segretario del Carroccio: "Che c'è di male?" (clicca qui sotto per leggere l'articolo )

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domenica 27 luglio 2014

CineFortFestival Lab 2014: registi, attori e troupe conquistano il Fortore

Il Fortore trasformato in un unico grande set cinematografico, grazie ai Laboratori del CineFort, associazione culturale di San Giorgio la Molara impegnata nella diffusione della cultura cinematografica e che si appresta a realizzare la sesta edizione del CineFortFestival, concorso internazionale di cortometraggi, con la direzione artistica di Lea Modola.

Anche quest’anno i CFF Lab sono accomunati dal numero quattro: dai comuni in cui si svolgono - Ginestra degli Schiavoni, Molinara, San Giorgio la Molara e San Marco dei Cavoti - ai registi impegnati, fino ai cortometraggi prodotti.

Gli attori del posto, le troupe, le amministrazioni comunali coinvolte, ma soprattutto tanta passione ed energia hanno travolto con allegria e leggerezza il quieto tran tran delle comunità locali, partecipi e incuriosite dai ciak.

Nei mesi scorsi i laboratori - sotto il coordinamento artistico di Umberto Rinaldi e produttivo di Alberto Scarino - hanno approntato le sceneggiature, gli storyboard e organizzato i gruppi di lavoro; a luglio poi sono state realizzate le riprese; ad agosto infine il montaggio, tutto in tempo per la proiezione durante il festival, che si svolgerà dal 20 al 24 agosto.

Non solo i CFF Lab hanno coinvolto diversi territori, ma il Festival stesso si svolgerà nella nuova modalità “itinerante”, già sperimentata nell’ultima edizione del 2013, prevedendo almeno una serata in ognuno dei quattro comuni fortorini.

Molinara presenterà il corto “Pietra su Pietra”, per la regia di Andrea Cocca, alla sua seconda esperienza con i CFF Lab, e il coordinamento di Mara Fragnito.

Federico di Cicilia è il regista del Lab di Ginestra degli Schiavoni, coadiuvato dai coordinatori Maria Moffa e Alessandro Mansueto, per il corto “Exodus”.

Il corto di San Marco dei Cavoti, dal titolo provvisorio “l’ultimo selfie” vede invece la regia di Fabio Massa e il coordinamento di Giovanni Ialeggio.

Michele Salvezza, anche lui alla seconda esperienza con i CFF Lab, è impegnato nelle riprese del corto di San Giorgio la Molara, con il coordinamento di Enzo Marchetti.
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lunedì 21 luglio 2014

Petrolio nel Sannio, i No Triv: 'C'è chi tratta con FederPetroli'. Replica a Renzi: 'Meno male che esitono i comitatini'

Postiamo un'interessante intervista rilasciata al quotidiano online "Ilquaderno.it" da parte del comitato No triv Sannio

La corsa all’oro nero nel Beneventano era già cominciata proprio con i progetti della Delta Energy ltd e la Italmin Exploration hanno presentato negli scorsi anni e vanno a ricollegarsi alle esplorazioni già effettuate negli anni 90. Dopo alcune preoccupanti dichiarazioni del Presidente del Consiglio Renzi sul caso, abbiamo contattato e posto delle domande al Comitato No Triv Sannio, che da tempo si batte per la tutela del territorio.

"È impossibile andare a parlare di energia e ambiente in Europa se nel frattempo non sfrutti l’energia e l’ambiente che hai in Sicilia e in Basilicata". È questo il passaggio incriminato che il premier Renzi fa durante l’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Cosa rischia il Sannio, se va in porto il progetto di rilancio della produzione petrolifera in Italia? I progetti denominati: Santa Croce, Case Capozzi e Pietra Spaccata, potrebbero essere resi esecutivi?

"Innanzitutto è bene precisare che i progetti presentati sono 4 ai tre menzionati va aggiunto quello denominato Nusco2 e che interessa in minima parte il territorio sannita. Questo progetto è in fase avanzata. In questi giorni alla Regione Campania si svolgerà la conferenza di servizi e successivamente la stessa Regione esprimerà il suo parere. In particolare dovrà dichiarare il proprio assenso o meno alla perforazione del pozzo esplorativo 'Gesualdo'. Il pozzo è a circa 300 metri dal centro dell’abito del Comune di Gesualdo. Rappresenta sicuramente un punto di svolta nel panorama delle trivellazioni in Campania, in quanto dalla fine degli ’90 circa nella nostra Regione non si estraggono idrocarburi dal sottosuolo. Tra gli anni 60 e 90 furono trivellati circa 13 pozzi, e prevalentemente ubicati tra le province di Benevento e Avellino. I risultati sono ben evidenti: occupazione praticamente nulla e conseguenze ambientali 'devastanti'.

Infatti la stessa Regione Campania nel 2005 ha incluso “tutte” le aree dove si sono praticate perforazioni petrolifere, nel Piano di bonifica dei siti inquinati. In più le ha “vincolate", vietando qualsiasi attività agricola a scopo umano, nel raggio di 1 km dall’intorno del pozzo. Il Sannio, ha ancora zone di pregio dal punto di vista naturalistico, paesaggistico e agricolo che andrebbero valorizzate, invece attività legate alle estrazioni petrolifere sicuramente ne dichiarerebbero la morte in tutti i sensi. La vicina regione Basilicata e la più distante Sicilia, dimostrano che gli impatti legati a queste attività sono elevatissimi e i “presunti“ vantaggi non si vedono (quelli infatti sono riservati solo ai petrolieri!!). Sono tra le regioni più povere d’Italia con tassi di disoccupazione elevati . In Basilicata, si è assistito nel corso di questi ultimi anni alla chiusura di molte aziende agricole. E’ questa la fine che vogliamo far fare al nostro territorio? Svenderlo per un piatto di lenticchie e rendendolo del tutto invivibile? A riprova di quanto detto, prima, basti pensare alle dichiarazioni del presidente Federpetroli Marsiglia: "(…), vogliamo portare a conoscenza che negli ultimi mesi, le Pubbliche Amministrazioni Locali di regioni come l'Abruzzo, il Molise, la Campania ed altri, con impegno e disponibilità, stanno contribuendo ad un dialogo interessante e costruttivo con FederPetroli Italia su cosa l'industria petrolifera vuole realizzare e, diversamente da come sono state ultimamente pubblicizzate alcune azioni politiche ostative alle attività petrolifere".

A seguito di queste affermazioni, bisogna domandare ai nostri Amministratori locali (Regione e Comuni) chi sta 'trattando' con FederPetroli a nostra insaputa. Le prospettive sono quelle di sfruttare un territorio, per pochi anni. Infatti i giacimenti potenziali individuati, garantirebbero estrazioni al massimo della loro potenzialità e sfruttamento per circa 5-7 anni. E dopo che si fa? Si dovrà risanare e bonificare un ambiente completamente degradato e stravolto, con costi economici – sociali e sanitari che graveranno, come al solito su tutti noi".

Sembra inoltre che il premier non abbia paura dei “tre o quattro comitatini” e delle loro reazioni...

"Se non ci fossero i comitati e comitatini, non ci sarebbe stata nemmeno l’informazione e l’interessamento al problema. E’ chiaro che ciò, ha dato e dà fastidio. Chi mai delle Istituzioni si è preoccupato di informare e coinvolgere i cittadini di quel che sta per accadere sul proprio territorio? Quali organismi, anche tecnici si sono studiati le carte di questi progetti? Si deve ricordare che i progetti presentati, devono per legge seguire un preciso iter, compreso la pubblicizzazione. Molti Comuni, interessati, li avevano 'dimenticati'” nei cassetti per evitare che si facessero osservazioni nei tempi stabiliti dalle normative. Per ben 3 progetti: Pietra Spaccata – Santa Croce e Nusco i termini per presentare osservazioni ai progetti “preliminari” da parte sia degli Enti pubblici che di soggetti portatori di interesse e quindi i cittadini, erano scaduti. Quei progetti risalgano ai primi anni del 2000. I comitati e i comitatini, hanno il vizio di studiare bene le carte e chiedere specifiche documentazioni, per poter poi presentare osservazioni e fare corretta informazione, smentendo con dati di fatto chi ci accusa di essere 'No a prescindere' e di essere affetti dalla sindrome NIMBY (non nel mio giardino). Questi compiti dovrebbero essere assolti dagli organismi tecnico-amministrativi istituzionali, che dovrebbero, tutelare i diritti e gli interessi delle comunità e non delle lobbies.

Benevento, Foiano di Val Fortore, Molinara, Montefalcone di Val Fortore, Castelfranco in Miscano, Ginestra degli Schiavoni, San Giorgio la Molara, Buonalbergo, Pago Veiano, Pesco Sannita, Fragneto l'Abate, Fragneto Monforte, Pietrelcina, Paduli, Sant'Arcangelo Trimonte, Apice, San Nicola Manfredi, San Giorgio del Sannio, Baselice, Campolattaro, Casalduni, Castelpagano, Circello, Castelvetere di Valfortore, Colle Sannita, Morcone, Pontelandolfo, Reino, San Giorgio la Molara e San Marco dei Cavoti. La lista dei comuni già messi in lista per essere sventrati dalle trivelle è lunga come si può vedere, a loro potrebbero aggiungersene altri nella zona Telesina e Matesina?

Al momento non si hanno notizie di progetti, interessanti queste aree. Ma è chiaro dobbiamo stare sempre molto attenti.

Il Fatto Quotidiano non meno di un anno fa scrisse che Edwin Cartlidge giornalista di Science (rivista scientifica americana), nel suo articolo “Human Activity May Have Triggered Fatal Italian Earthquakes“: nel quale analizzava il rapporto redatto dalla commissione internazionale Ichese, abbia rilevato un possibile nesso tra trivellazioni e fenomeni sismici, in particolare quello avvenuto nel 2012 in Emilia. Il Sannio è una zona ad alta sismicità: potrebbero compromettere il già precario equilibrio?

Riteniamo, come comitato, che sia doveroso fare una corretta informazione. La questione legata a possibili inneschi di terremoti derivanti da attività estrattive non è ad oggi ancora data per certa e il mondo scientifico ancora è diviso su questi punti. Le attività petrolifere sicuramente inducono effetti di microsismicità , il dire poi che possono scatenare terremoti catastrofici è molto azzardato. La nostra Regione è di per sé caratterizzata da eventi sismici particolarmente intensi , ma questo dipende , principalmente ,dalla storia geologica del nostro territorio. Certo, però, per un principio di precauzionalità ( contemplato nelle nostre normative ) , sarebbe opportuno avere prima dati sufficienti, per escludere e dare certezza a tutti noi che determinate attività non comportino disastri

Zone quelle sannite, già interessate dai fenomeni di trivellazioni esplorative negli anni 80/90 seguite dal presunto (non provato) sversamento di materiale e liquidi inquinanti “mineralizzati” per la chiusura degli stessi. Qual è la verità?

"La verità è che come detto prima, la regione Campania ha ritenuto questi siti contaminati! Cosa sia successo, dopo la chiusura dei pozzi, purtroppo, non abbiamo elementi di valutazione. Sarebbe doveroso e auspicabile che le Istituzioni sia pur in “colpevole“ ritardo appurino compiutamente la questione. Dobbiamo ricordare che la Provincia di Benevento il Pres. A. Cimitile, circa due anni fa, promise 'una borsa di studio' all’Università di Benevento per studiare gli impatti derivanti da attività petrolifere. E’ rimasta al momento lettera morta".

Sappiamo bene, che le trivellazioni vengono effettuate con delle sostanze nocive. Sappiamo bene, che tali sostanze potrebbero pericolosamente inquinare le falde acquifere, e questo è già sufficientemente adatto per distruggere ecosistema economia e salute. Quello che ci preme però ancora più fortemente è sapere dove questi fanghi pericolosi, regione la Campania priva di discariche per rifiuti speciali di questo genere, verranno smaltiti.

"L’attenzione riteniamo sia da legare agli impatti ambientali che le attività petrolifere generano e che possiamo dire sono tra i più forti e che sono documentati. La casistica mondiale è enorme. Abbiamo impatti sulle matrici aria – acqua suolo, sia durante le fasi di perforazione che durante tutto il ciclo produttivo. Le attività legate all’estrazione di idrocarburi e più in generale di tutta l’industria petrolifera, sono caratterizzate proprio dalll’altissima probabilità di contaminazione. Vi sono pubblicazioni scientifiche e rapporti ufficiali che documentano come in tutto il mondo vi siano inquinamenti derivanti da queste attività. Noi abbiamo normative poco attente e per nulla rispondenti alla vera tutela dell’ambiente e della salute umana. In Campania, poi viviamo di paradossi specie per il settore rifiuti. E’ di qualche giorno fa tra l’altro la dichiarazione del Sen. Petrocelli a valle dell’incontro che la Commissione Industria del Senato ha avuto in Basilicata coi dirigenti Eni. Ha detto che i reflui provenienti dalle estrazioni petrolifere vengono stoccati nei seguenti siti: Tecnoparco, in Valbasento Lamezia Terme (Cz), un sito in Campania e un sito in Abruzzo. Nulla di più è dato sapere".

(Il quaderno.it)

Petrolio nel Sannio, i No Triv: 'C'è chi tratta con FederPetroli'. Replica a Renzi: 'Meno male che esitono i comitatini' 

Arturo Giovannitti, poeta molisano che ipnotizzò gli Usa come Sacco e Vanzetti

Prima di Sacco e Vanzetti ci fu Arturo Giovannitti. Molisano nato nel 1884, studiò alla Columbia University, lavorò nelle miniere di carbone della Pennsylvania e fu grande attivista e oratore nelle lotte operaie d’oltreoceano.
Per lui il destino fu più clemente, rispetto a Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti: durante il grande sciopero di Lawrence nel Massachusetts del 1912 fu accusato e incarcerato – insieme a Giuseppe Ettor e all’operaio Joseph Caruso – per l’assassinio della sedicenne Anna LoPizzo, operaia tessile, morta, in realtà, per gli scontri con le forze dell’ordine. 
Il caso suscitò grande clamore nell’opinione pubblica statunitense; gli Stati Uniti d’America parlavano di Arturo Giovannitti, l’italiano, l’oratore; era colpevole? Era innocente.
Giovannitti finì in carcere per qualche mese, poi fu scagionato.
Il periodo dietro le sbarre, per Arturo, – sguardo profondo, naso triste da italiano allegro – fu artisticamente proficuo. Nacque il poema “The Walker”, il camminatore: vi echeggiavano i passi ipnotici, fantasmatici, dell’uomo al piano di sopra. Camminava, camminava, e nella piccola cella i passi erano un incubo e un sogno al tempo stesso.
Tanto altro scrisse Giovannitti e la sua opera poetica incontrò grande fortuna: alcuni critici lo paragonarono a Shakespeare.
Oggi in Italia è possibile leggere la sua opera nel volume Parole e sangue (a cura di Martino Marazzi, Cosmo Iannone Editore 2005):
Al di sopra del mio capo, odo il rumore dei passi, tutta la notte.
Avanti e indietro; vanno e vengono…
Ancora… ancora… ancora… ancora…
Tutta la notte; tutte le notti…
Un’eternità nei quattro passi che vanno; un’eternità nei quattro passi che tornano; e nei brevi, sempre uguali intervalli pesa il Silenzio, la Notte, l’Infinito.
Ché infiniti sono i nove piedi di una cella di prigione, e senza fine è la marrcia di colui che cammina, tra il muro di mattoni gialli ed il roso cancello di ferro, ingenerando pensieri che non si possono ammanettare; che non si possono segregare, perché errano lontano, nella luce solare del mondo, ed ognuno di essi va peregrino verso la meta del suo destino.
Morirà povero, nella sua casa del Bronx, a New York, il 31 dicembre 1959. Due giorni dopo, in Italia, morirà Fausto Coppi a Tortona, dopo un’infezione di malaria non diagnosticata.
Si aprivano così, senza un poeta, senza un campione, gli anni Sessanta.
Arturo Giovannitti, poeta molisano che ipnotizzò gli Usa come Sacco e Vanzetti - Il Fatto Quotidiano

venerdì 18 luglio 2014

Baselice: Palazzo Lembo tra le 13 meraviglie della Campania

Il Palazzo Lembo di Baselice entra oggi a far parte delle 13 meraviglie italiane della Regione Campania. A ritirare il premio a Benevento sono stati il sindaco di Baselice, Domenico Canonico, e l’assessore Salvatore Brancaccio.

Baselice: Palazzo Lembo tra le 13 meraviglie della Campania

martedì 15 luglio 2014

Legambiente premia il Sannio: ventuno comuni ricicloni

Percentuali di raccolta differenziata decisamente superiori alla media regionale, meridionale e nazionale, con buone pratiche degne del mitico Nord Est. E’ ancora una volta una ottima pagella quella assegnata da Legambiente alle amministrazioni sannite nell’ambito della annuale rassegna sui «Comuni ricicloni». Sono ben 21 (su 78) i centri del Beneventano che valicano la soglia del 65 per cento meritando così la prestigiosa onorificenza per la quale sindaci e amministratori si sobbarcano volentieri la trasferta romana. I comuni premiati.

Una tradizione rinnovatasi ieri con la consegna degli attestati di merito che suggellano l’attuazione di buone pratiche nell’anno preceden­te, nella fattispecie il 2013. Riconoscimento che è andato come detto a 21 centri della provincia: Baselice, Apollo­sa, Moiano, Morcone, Pannarano, Castelvetere Valfortore, San Lorenzo Maggiore, Montesarchio, Dugenta, Ginestra degli Schiavoni, Bonea, Montefalcone Valfortore, Pago Veiano, Durazzano, Paolisi, Arpaia, Airola, Solopaca, Sant’Angelo a Cupolo, Paduli, Frasso Telesino. Conferme, new entry e bocciature. Sale così il numero dei comuni virtuosi del Sannio: nel 2013 erano stati 17. Per alcuni (Baselice, Moiano, Ginestra, Paolisi, Durazzano, Paduli, Montefalcone, Pago Veiano, Montesarchio, Bonea, Castelvetere) si tratta di una conferma mentre le new entry portano i nomi di Apollosa, Morcone, Pannarano, San Lorenzo Maggiore, Dugenta, Arpaia, Airola, Solopaca, Sant’Angelo a Cupolo, Frasso Telesino. Escono invece dal club dei «migliori» Circello, Sant’Arcangelo Trimonte, San Nicola Manfredi, Cerreto Sannita, Colle Sannita, Forchia. Sannio provincia del Nord Est.

Grazie alle conferme e ai nuovi innesti la quota di Comuni «ricicloni» del Sannio sale al 27 per cento, vale a dire ben oltre l’indice regionale campano (11,1%) e nazionale (16,4%), e non lontano da una realtà storicamente considerata all’avanguardia come il Trentino Alto Adige (29,2%). Quantità e qualità. Due le tipologie di valutazione effettuate da Legambiente. La prima, classica, riguarda la percentuale di raccolta differenziata che fissa al 65% la soglia minima per poter accedere alla lusinghiera denominazione di «riciclone». Ma poi il dossier del sodalizio ecologista va a scandagliare anche la qualità del servizio grazie a un «Indice di buona gestione dei rifiuti urbani» che tiene conto di ben 23 parametri (schema in basso a destra) per addivenire a una classifica «pesata» che non sia esclusivamente quantitativa. La percentuale di raccolta differenziata incide «solo» per il 25,5% nella speciale valutazione. Altrettanta importanza viene assegnata alla produzione pro-capite di rifiuti urbani mentre la restante metà della torta è suddivisa per quote che arrivano al massimo al 5% (produzione rifiuti pericolosi).

E’ così dunque che Baselice e Apollosa possono scavalcare comuni come Moiano, Dugenta o Ginestra degli Schiavoni che li sopravanzano invece nella graduatoria quantitativa (classifiche complete negli schemi in pagina). Ottima performance in Campania. I comuni sanniti riescono a figurare ottimamente in ambito regionale dove piazzano molti centri ai primissimi posti. Montesarchio è secondo nella sezione dedicata ai comuni «grandi» (popolazione superiore ai 10.000 abitanti), sopravanzata soltanto dalla napoletana Monte di Procida. Nella classifica dei «piccoli comuni» (meno di 10.000 abitanti) che vede primeggiare le salernitane Tortorella, Roccadaspide, Pertosa, Giffoni Sei Casali e l’irpina Marzano di Nola, la provincia di Benevento è settima con Apollosa, ottava con Moiano e proietta tra le prime quindici anche Morcone (12°), Pannarano (13°) e Castelvetere in Valfortore (14°). E non manca un importante riconoscimento per il capoluogo. Benevento è stata indicata dal Consorzio di recupero per la carta e il cartone (Comieco) tra i comuni più virtuosi, unica città capoluogo d’Italia.

http://benevento.ottopagine.net

domenica 13 luglio 2014

Baselice, parte da Facebook la campagna in difesa del costone Pescannozzo


Postiamo l'appello apparso su Facebook in difesa del costone tufaceo di via Pescannozzo. Questo blog condivide pienamente quanto riportato di seguito e dice stop alla trasformazione del tessuto urbano e naturalistico del paese, ora è tempo di riparare agli scempi compiuti in passato e non commettere gli stessi errori

C'e un progetto di consolidamento del costone di arenaria in via Pescannozzo, con rete metallica e cemento. Ci dicono che il colore verrebbe uguale, così ci dicevano pure per il costone di palazzo Lembo, ma la differenza è notevole. Il cemento è cemento l'arenaria è arenaria. Il costone di via Pescannozzo sta lì da milioni di anni e non è crollato, e tuttora è abbastanza solido.

Si dovrebbe intervenire sopra il costone, dove ci stanno case e strada per isolarla da infiltrazioni d'acqua, e si dovrebbe consolidare all'interno del costone dove c'è stato qualche crollo nelle grotte. Un appello a tutti voi di Facebook di mobilitarci su questa cosa, mandate foto e esprimete le vostre opinioni. Se si realizza questo progetto, si colpirà il cuore di Baselice.

Il paese è nostro e dobbiamo salvaguardarlo, segnaliamo gli sconci del passato e del presente come ho fatto io oggi, anche se mi sono limitato solo a quelli dei nostri amministratori, ma ci sarebbero decine e decine di casi di sconci fatti dai privati nel centro storico, ma ho molto rispetto di loro, anche perché ritengo che la colpa non sia loro. Molti di loro hanno fatto dei lavori alle loro case credendo di fare una cosa buona.
Destiamoci,sensibilizziamo la gente e soprattutto gli amministratori.
Baselice è nostra. Proteggiamola.

https://www.facebook.com/antonio.virgilio.9484

mercoledì 9 luglio 2014

Esplode la protesta dei lavoratori forestali: i sindacati occupano la sala consiliare della Regione

Termina la protesta dei lavoratori forestali alla Regione Campania. I segretari regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil dopo aver occupato l'aula consiliare hanno incontrato il presidente del consiglio di palazzo Santa Lucia, Pietro Foglia, che ha contattato l'assessore alle Finanze, Gaetano Giancane, quello all'Agricoltura, Daniela Nugnes.
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martedì 8 luglio 2014

Anche una delegazione sannita alla manifestazione a Napoli il 9 luglio per i forestali

I lavoratori sanniti, dipendenti delle Comunità Montana del Fortore, Alto-Tammaro-Titerno, Taburno, amministrazione Provinciale e STAPF, parteciperanno in massa. I lavoratori forestali del Sannio partiranno da Benevento con bus e pullman alla volta di Napoli con l’obiettivo di presidiare i lavori Consiliari presso la sede Regionale del Centro Direzionale.
Anche una delegazione sannita alla manifestazione a Napoli il 9 luglio per i forestali

sabato 5 luglio 2014

Eni indagata per corruzione internazionale. Inchiesta sul grande giacimento in Nigeria

Il gruppo petrolifero pubblico accusato per la concessione del più grande deposito petrolifero del paese africano, un affare da un miliardo di euro. Indagato Scaroni, nelle carte il nome del faccendiere Bisignani. Il pm milanese De Pasquale chiama in causa l’uomo d’affari Di Nardo che avrebbe agito da intermediario

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sabato 21 giugno 2014

Ritorna il lavoro di ricerca sulla ruralità: il Fortore alla ribalta internazionale nei 4 giorni di 'Liminaria'

Dal 25 al 28 giugno con Liminaria il Fortore si affaccia alla ribalta internazionale. Quattro giorni di full immersion nei suoni, nei colori, nei sapori dell’entroterra campano attraverso workshop e attività ispirati alle potenzialità delle comunità rurali, che si svolgeranno a San Marco dei Cavoti e Molinara. Un progetto, quello di ‘Liminaria’, che si propone di raccontare il territorio del Fortore beneventano, attraverso il punto di vista privilegiato offerto dal suono, in una esplorazione del paesaggio sonoro fortorino realizzato da due artiste invitate a prendere parte all’evento: Tessa Elieff (Australia), sound artist ed artista visiva, e France Jobin (Canada), sound artist e curatrice.

Le due, insieme alla scrittrice Isabella Pedicini, trascorreranno quattro giorni nel Fortore, focalizzando la propria attenzione su una serie di elementi culturali, sociali, architettonici, naturalistici e del paesaggio, attraverso l’esperienza diretta dei luoghi e l’incontro con le comunità locali, per riconoscere e raccontare l’identità del territorio sul quale lavoreranno. L’idea è quella che, dall’incontro fra gli ospiti della residenza artistica e gli abitanti del centro fortorino, nascano una serie di piccoli eventi ed happening che trasformino il territorio rurale in un medium sul quale sia possibile sperimentare nuove e inedite modalità di fruizione del territorio stesso.

‘Liminaria’ prosegue così il lavoro di ricerca sulla ruralità cominciato nel 2003 dal festival di new arts ‘Interferenze’, attraverso una serie di format che ibridano i linguaggi delle nuove tecnologie con gli elementi culturali specifici dei territori. L’intero progetto, costruito su un approccio partecipativo di tipo bottom-up, verrà realizzato da una rete di soggetti con ampia esperienza nell’ideazione e nell’organizzazione di eventi e progetti di comunicazione innovativa per i territori rurali. Questa rete, che ha come capofila Ufficio Bifolco, agenzia promotrice del festival di arti e nuove tecnologie Interferenze, annovera realtà sia a livello locale, come il gruppo di Scafando che cura il portale di promozione turistica sammarchese, che su scala nazionale ed internazionale, come Tabula Rasa Eventi, Rural Hub, e Roll Multimedia Studio ed esperti di social innovation come Alex Giordano, fondatore di NinjaMarketing, blog osservatorio sul marketing non convenzionale.

Collaboreranno a Liminaria i comuni di San Marco dei Cavoti e di Molinara che ospiteranno le due artiste straniere e tutto il gruppo di lavoro impegnato nella quattro giorni, coinvolta anche la struttura organizzativa del CineFortFestival di San Giorgio la Molara.“Dopo le esperienze di ricerca sul territorio rurale – ha raccontato Leandro Pisano curatore del progetto – cominciate con il nostro festival Interferenze e attraverso esperienze internazionali come quella del Giappone nel 2010, abbiamo deciso di approdare nel Fortore, forse l’area rurale più “marginale” all’interno della nostra regione, ma al contempo un luogo straordinario che può diventare un laboratorio culturale dove praticare un’economia politica diversa. Da questo punto di vista, Liminaria costituisce una sperimentazione per avviare un processo in cui, attraverso l’interazione con le comunità locali, i territori rurali come quello del Fortore possano acquisire nuova luce”.

venerdì 20 giugno 2014

Oltre 200mila commercianti e artigiani vittime del racket

Sono oltre duecentomila i negozianti e gli artigiani colpiti dal racket, che pagano il 65 per cento del “pizzo” italiano, pari a 6,5 miliardi di euro. Complessivamente, gli imprenditori vittime di un qualche reato - truffe, furti, rapine, contraffazioni, abusivismo, appalti, scommesse, pirateria - supera un milione di unità, un quinto degli attivi, e fa muovere un fatturato che si aggira intorno ai 170-180 miliardi di euro, con un utile che supera i 100 miliardi al netto degli investimenti e degli accantonamenti.
Sono alcuni dei dati contenuti nella seconda edizione del libro dal titolo “I costi dell’illegalità e la lotta alla criminalità organizzata”, edito da Unimpresa, che saranno resi noti lunedì 23 giugno, alle ore 11, presso la sala del consiglio della Camera di Commercio di Napoli, nell’ambito della presentazione del volume.

lunedì 16 giugno 2014

Petrolio, il Ministro Guidi spinge, ma in Italia la produzione è ferma

“Non capisco perché dovremmo precluderci la possibilità di utilizzare” petrolio e gas nazionali. E poi: “Riprendere le esplorazioni di idrocarburi è un passaggio a cui non possiamo rinunciare per arrivare a una bolletta energetica più leggera e sostenibile”. E ancora: “L’Italia ha straordinarie risorse. Credo che non sia male pensare a un miglioramento e potenziamento dello sfruttamento. Non abdico all’idea che non si possa trovare un giusto contemperamento tra le necessità di sfruttamento di risorse che abbiamo” e il bisogno di “tenere in massima considerazione l’impatto ambientale, le giuste esigenze dei cittadini e l’utilizzo del massimo delle tecnologie che salvaguardino l’ambiente”. Parole e intenti di Federica Guidi, ministro dello Sviluppo economico, espresse in diverse occasioni (per continuare a leggere clicca qui sotto)

Petrolio, il Ministro Guidi spinge, ma in Italia la produzione è ferma

Ci risiamo il ministro dello sviluppo economico invece di puntare sulle energie pulite, ancora una volta rilascia dichiarazioni che i popoli interessati dalle trivellazioni non vogliono sentire nemmeno lontanamente. 

venerdì 6 giugno 2014

Comunità Montana del Fortore: ai forestali erogata parte delle spettanze

Una boccata di ossigeno è in arrivo per gli operai forestali della Comunità Montana del Fortore. E’ stata infatti, erogata una trance dei fondi spettanti relativi all'anno 2013 in materia di forestazione.

La Regione Campania ha provveduto, proprio in questi giorni, ad accreditare presso la Comunità Montana del Fortore la somma di circa 800mila euro che serviranno per pagare una parte degli emolumenti spettanti agli addetti alla forestazione, oltre agli oneri previdenziali dovuti.

Comunità Montana del Fortore: ai forestali erogata parte delle spettanze del 2013 | sannio | news | NTR24 - linformazione sul web

sabato 31 maggio 2014

Sindaci nuovi, paesi vecchi. Così scompare il Sannio

Non è un tema come gli altri ma il tema. La desertificazione demografica continua a mordere il Sannio consumandolo anno dopo anno. Nell’edizione di ieri (l'altro ieri per chi legge, ndb) Ottopagine ha pubblicato l’allarme di Federico D’Agostino, docente dell’Università Roma Tre, autore di una significativa ricerca sociologica sui paesi della provincia beneventana.

«Se non si invertirà rapidamente la rotta – denuncia il docente – entro cinquant’anni il Sannio sarà un deserto». Parole che suonano apocalittiche, finanche forzate. Ma se si analizzano i numeri si scopre che la cassandra non è lontana dalla realtà. Negli ultimi cinque anni la provincia di Benevento ha perso seimila abitanti pari al 2 per cento della propria popolazione. Effetto della crisi globale, certo, ma frutto anche di limiti endogeni che frenano lo sviluppo territoriale.

«Nei paesi che abbiamo studiato – citiamo ancora le parole del professor D’Agostino – ci sono pochissime attività produttive. Si sopravvive grazie al welfare e a piccole attività di trasformazione. Occorre individuare al più presto un nuovo modello di sviluppo che garantisca a queste comunità l’autosufficienza economica». E’ dunque tempo di rimboccarsi le maniche, a partire dai 28 nuovi sindaci (e i rispettivi Consigli comunali) eletti nella tornata elettorale di domenica.

A loro consegniamo i numeri del declino demografico che colpisce quasi indistintamente i municipi sanniti. La tabella che pubblichiamo evidenzia come 24 comuni su 28 hanno visto contrarsi la propria popolazione tra le ultime due consultazioni elettorali, con un sal­do negativo complessivo di duemila unità. Le situazioni più gravi si riscontrano nei comprensori più interni, Fortore in primis. San Bartolomeo in Galdo è ormai sceso stabilmente sotto quota 5.000 abitanti (4.947 all’ultima rilevazione Istat), mentre soltanto cinque anni fa poteva contare su 5.236 residenti.

Identico dire per Baselice che ha dovuto salutare 152 cittadini in un quinquennio e Montefalcone Valfortore (-97). Non fa eccezione San Marco dei Cavoti che pur considerata la più vitale tra le comunità fortorine ha comunque lasciato per strada 162 residenti. Stesso discorso nel Tammaro, nell’Alto Sannio, nel Titerno. Esempi vengono da Colle Sannita che si è privata suo malgrado di 274 abitanti, Circello (-80), Cusano Mutri (-54). Peso specifico particolarmente rilevante per le 48 unità che hanno abbandonato Pietraroja nell’ultimo lustro, pari al 8 per cento della popolazione. Ma il saldo è negativo anche in realtà meno decentrate della provincia. E’ il caso di centri prossimi al capoluogo come San Martino Sannita, Torrecuso, Casalduni, Cautano, Ponte, Fragneto Monforte, Apice, Sant’Arcangelo Trimonte, tutti in rosso nell’ultimo quinquennio.

E il segno meno precede anche il bilancio di Amorosi, Durazzano, Faicchio, Melizzano, Moiano, San Lorenzello, Tocco Caudio. Uniche eccezioni Pannarano, Paupisi, Paolisi e Forchia che dal 2009 hanno guadagnato rispettivamente 57, 52, 43 e 11 abitanti. Una emorragia demografica che nasce evidentemente dall’abbandono dei comuni sanniti da parte delle giovani leve, ormai costrette a cercarsi altrove un’ipotesi di futuro. Il tessuto sociale della provincia invecchia conseguentemente, innestando una spirale negativa che va al più presto spezzata. Come? Lo chiederemo da domani ai sindaci neoeletti dai quali deve partire la prima azione di rilancio. Se non si vuole che il Sannio diventi un deserto in capo a 50 anni.

benevento.ottopagine.net

giovedì 29 maggio 2014

FATTORIE E ORTI SOCIALI, APPROVATO IL REGOLAMENTO REGIONALE PER L’AGRICOLTURA “CHE INCLUDE”

Via libera definitivo al regolamento che renderà operativa la legge regionale del 2012 in materia di agricoltura sociale. Con l’approvazione della giunta regionale si fa chiarezza sull’applicazione di una norma che offre al primo settore un ruolo più ampio della sola produzione di cibo e tutela del territorio. Il lavoro agricolo e le aziende diventano così riferimento più ampio e si aprono a nuove opportunità.

Per agricoltura sociale s’intende l’attività agricola svolta per generare benefici inclusivi e promuovere l’inserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati e a rischio di emarginazione, nonché lo sviluppo e la coesione sociale delle comunità locali. L’attività può essere svolta anche in forma associata, purché sia integrata in modo sostanziale e continuativo nell’attività agricola l’offerta di servizi attinenti alle politiche sociali per le famiglie, le persone con disabilità fisica e mentale, le persone a rischio di esclusione sociale, concertati con le pubbliche amministrazioni.

La fattoria sociale deve essere un’impresa economicamente e finanziariamente sostenibile, la cui conduzione di una o più delle attività agricole, zootecniche, forestali, florovivaistiche, di apicoltura e di acquacoltura, è condotta con etica e responsabilità verso la comunità e l’ambiente e svolge l’attività produttiva in modo integrato con offerta di servizi culturali, educativi, assistenziali, formativi ed occupazionali a vantaggio dei soggetti deboli, in collaborazione con le istituzioni pubbliche e con il terzo settore per attivare relazioni e servizi atti ad offrire risposte ai bisogni locali unitamente ad una o più attività.

Queste possono essere: attuazione di politiche attive di inserimento socio-lavorativo di persone appartenenti alle fasce deboli; svolgimento di percorsi di inserimento socio-lavorativo di tipo formativo-sociale attraverso tirocini formativi, formazione professionale ed esperienze orientate all'occupazione di soggetti appartenenti alle fasce deboli e più basso potere contrattuale; servizi di accoglienza, rivolti ad un ampio spettro di persone appartenenti a fasce deboli, con finalità socio-ricreative; servizi alla vita quotidiana: agri-asili, servizi di accoglienza diurna per anziani; riorganizzazione di reti di prossimità per la cura ed il supporto alla vita di anziani.

Gli orti sociali, infine, sono appezzamenti di terreno di proprietà o di gestione pubblica affidati per la loro coltivazione e gestione a persone singole o associate, con finalità sociali, ludico-ricreative, educative e ambientali per ottenere prodotti agricoli a scopo benefico e di autoconsumo.

A tale scopo viene istituito il registro regionale delle fattorie sociali della Campania (REFAS), per favorire la conoscenza delle attività delle fattorie sociali e la promozione dei servizi e dei prodotti agricoli da esse offerti.

Allo stesso modo è istituito il registro regionale degli Orti Sociali della Campania (REOS), a cui possono essere iscritti esclusivamente gli Enti pubblici proprietari o gestori dei terreni destinati ad orti sociali.

Il regolamento prevede anche l’istituzione di un Osservatorio regionale sull’agricoltura sociale, composto dall’assessore delegato all’agricoltura o suo rappresentante, due dirigenti o funzionari appartenenti alla direzione generale per le politiche agricole, alimentari e forestali; due dirigenti o funzionari appartenenti alla direzione generale per le politiche sociali, le politiche culturali, le pari opportunità e il tempo libero; tre rappresentanti per le organizzazioni professionali agricole regionali; tre rappresentanti per gli organismi del terzo settore.

www.corrieresannita.it

mercoledì 28 maggio 2014

Baselice, l'amministrazione uscente promossa con il 53% dei consensi

di Biagina Cece

Baselice riconferma Domenico Canonico a primo cittadino. La lista ‘La nostra terra’ fa il bis e stavolta sono 121 i voti di scarto rispetto ai 19 di cinque anni fa: “Vedersi riconfermato dopo cinque anni di duro lavoro è davvero una gran bella soddisfazione. Ci saremo ancora per cinque anni”, queste le prime parole di Canonico che ha abbracciato e salutato tutti i presenti e non sono mancate lacrime di commozione con l’amico di sempre Giuseppe Ferro.

Una parte dei componenti della lista avversaria ‘Per Baselice’ si è fermata e ha stretto la mano a Canonico e augurato a tutta la squadra buon lavoro. Una promozione quindi per la lista ‘La nostra terra’, i baselicesi hanno ridato la loro fiducia a Domenico Canonico. A recarsi alle urne sono stati 1904 baselicesi, circa 150 in meno delle comunali precedenti.

Non ce l’ha fatta dunque il diretto avversario Massimo Maddalena, già all’opposizione nei cinque anni passati. La lista vincente già dalla prima mezz’ora aveva un certo vantaggio sulla lista ‘Per Baselice’, vantaggio che è andato crescendo con il passare dei minuti, l’ultima mezzora ha così visto la vittoria di Canonico. Ritorna a sedere nella casa comunale quindi la squadra ‘La nostra terra’, già pronti per portare avanti il lavoro che si era cominciato.

(ottopagine/benevento)

lunedì 26 maggio 2014

COMUNALI, BASELICE RICONFERMA SINDACO DOMENICO CANONICO

Domenico Canonico è per la seconda volta sindaco di Baselice. Il primo cittadino è stato riconfermato alla guida del comune fortorino con 121 voti di scarto rispetto al suo sfidante Massimo Maddalena.

La lista "La nostra terra" ha preso, infatti, 997 voti (53,23%), mentre quella "Per Baselice" si è attestata a 876 (46,76%). Il più votato nello schieramento vincente risulta essere Giuseppe Ferro con 182 voti. Seguito da Salvatore Brancaccio con 126. Appena dopo Rocco Paolozza con 106. Poi Isidoro Mascia 80 voti, Romano Zeolla 77, Adelina Paolozza 66, Raffaella Colucci 64, Pasquale Stravato 56, Giancarlo Verdura 43 e Modesto Silvestri 41.

Nello schieramento perdente eclatante è stato il risultato di Antonio del Vecchio (già candidato a sindaco 5 anni fa e figlio dell'ex primo cittadino Nicolino) con 333 preferenze. A seguire Leonardo Brunetti con 77 voti. Emanuele del Grosso 70, Michele Ferro 63, Daniela Maddalena 50, Leonardo Bianco 49, Gianni Silvestri 38, Lea Marucci 35, Graziano Chiusolo 31 e Pasquale Zaccarino 10 voti.

"Ancora una volta il popolo di Baselice ha voluto premiare il cambiamento. Un grazie di cuore a tutti i miei sostenitori e a tutti quelli che mi hanno votato", il primo commento a caldo di Canonico.

Europee, a Baselice il Movimento 5Stelle primo partito

M5S
MoVimento 5 Stelle 555 (34,9 per cento)

PD
Partito Democratico 547 (34,4)

FORZA ITALIA 179 (11,2)

FRATELLI D'ITALIA
Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale 100 (6,3)

NCD-UDC
Nuovo Centro Destra - Unione di Cent 74 (4,7)

IDV 56 (3,15)

LISTA TSIPRAS 48 (3.0)

martedì 20 maggio 2014

Gli operai forestali bloccano la provinciale per San Bartolomeo

di Leonardo Bianco

Gli operai idraulico-forestali della comunità montana del Fortore, come annunciato nei giorni scorsi, questa mattina sono scesi in strada per protestare contro i ritardi della Regione e sulle inadempienze, a loro dire, dell’ente montano sul mancato pagamento di circa 18 mensilità.

I lavoratori hanno bloccato la provinciale, all’altezza di ponte Setteluci, che collega San Bartolomeo in Galdo a Benevento. Reclamano le dimissioni della giunta guidata da Zaccaria Spina oltre a quello dell’intero consiglio generale. Chiedono trasparenza degli atti amministrativi dell’ente e un incontro urgente con il Prefetto e con i vertici della Regione.

Giovedì scorso gli operai avevano anche occupato simbolicamente la sala consiliare della comunità montana. Nel pomeriggio, sempre giovedì scorso, alla fine del consiglio generale, avevano consegnato al presidente Spina e al presidente dell’assise Massimo Terella, un documento nel quale veniva spiegata la drammaticità delle condizioni nelle quali si trovano molte famiglie, annunciando la manifestazione di oggi.

Sul luogo della protesta sono giunti i sindaci di Baselice e Montefalcone e il vice presidente dell’ente montano Salvatore Brancaccio. Tranne il disagio e il rallentamento della circolazione non si sono registrati episodi di tensione anche grazie al servizio d’ordine dei carabinieri della stazione di San Bartolomeo in Galdo.

benevento.ottopagine.net

Maxi-blocco a S.Bartolomeo in Galdo. Oltre 200 lavoratori forestali in presidio: Da 18 mesi senza stipendio, ridateci la dignità

Maxi-blocco a S.Bartolomeo in Galdo. Oltre 200 lavoratori forestali in presidio: Da 18 mesi senza stipendio, ridateci la dignità

lunedì 19 maggio 2014

Il Fortore dice no alle trivellazioni

di Biagina Cece

Al grido di ‘No Triv!’ sono arrivati a Baselice domenica mattina, alle 11 circa, i componenti del Comitato No Triv Fortore-Tammaro, per dare vita alla passeggiata da Baselice fino a San Bartolomeo in Galdo, contro quelle che sono le trivellazioni petrolifere.

Un numeroso gruppo di giovani e meno giovani sono arrivati da Benevento e dai paesi limitrofi in Piazza Sant’Antonio e qui hanno trovato ad accoglierli i membri dell’Associazione Pro Loco di Baselice, gli organizzatori della giornata, insieme ai componenti di tutte le associazioni baselicesi, tutti schierati contro le trivellazioni. Un progetto che fa discutere da tempo quello denominato ‘Pietra Spaccata’ e che al momento è solo sospeso, un progetto che prevede le trivellazioni nella zona e a questo proprio non ci stanno i cittadini. Dopo l’accoglienza nella piazzetta di Sant’Antonio, tutto il corteo si è mosso lungo il centro storico di Baselice, fino a giungere in piazza Umberto I.

In molti hanno atteso questo arrivo; uno striscione con scritto ‘No Petrolio’ è stato mostrato al pubblico oltre ad un altro già esposto in precedenza che recitava ‘La Pro Loco dice ‘no’ alle trivellazioni’: “Vogliamo ringraziare per questa giornata – hanno detto i soci della Pro Loco – tutte le associazioni di Baselice, il parroco don Michele Benizio, l’amministrazione comunale e il gruppo di opposizione perché se oggi siamo qui a dire no alle trivellazioni, è grazie alla collaborazione di tutti. Siamo indignati, il nostro petrolio sono i prodotti di qualità, le nostre eccellenze, il turismo e non vogliamo altro e con questa passeggiata vogliamo dare il nostro contributo per fermare in maniera definitiva questa corsa al petrolio, basta, urliamo basta, diamoci una mano e non permettiamo che deturpino il nostro territorio”. I componenti del Comitato ‘No Triv’ hanno poi aggiunto: “Questa è la seconda iniziativa contro il petrolio per noi, c’è un’aggressione nei confronti dei nostri territori, minacciano la nostra vita, il nostro benessere, noi siamo qui in difesa del territorio e di coloro che lo abitano. Ci auguriamo che ogni territorio formi un comitato per fare un passo avanti in questa vera battaglia che stiamo conducendo contro coloro che vogliono derubarci del nostro benessere”.

Nelle scorse settimane vi è stata una buona mobilitazione a Baselice; tutte le associazioni si sono impegnate nel distribuire volantini e nello spronare i cittadini a partecipare alla passeggiata. Una protesta tutta popolare, che parte dal basso per arrivare in alto. Ci si è incamminati così verso San Bartolomeo in Galdo domenica mattina, passando attraverso la natura baselicese per potersi scambiare opinioni e per ammirare allo stesso tempo, le bellezze paesaggistiche che offre il Fortore e per un giorno, nonostante il periodo, si sono messi da parte anche i colori politici; domenica si è lottato pacificamente tutti insieme per un obiettivo comune, la tutela del territorio.

ottopaginebenevento

Domenica "No Triv" a Baselice

di Claudia Casamassa
Domenica "No Triv" a Baselice. La Pro loco di Baselice, con il presidente Renato Ferro e tutti i suoi membri, è scesa in campo questa mattina (ieri per chi legge, ndb) e si è attivata nel sociale per la questione delle trivellazioni petrolifere nel Fortore.

Noi di "Gazzetta" avevamo già parlato di questo importante evento, ma oggi è stata l'occasione ufficiale per vedere i frutti concreti di un'ottima e reale organizzazione della "Passeggiata no Triv", promossa e portata avanti dalla Pro loco. L'evento coinvolge direttamente tutti i cittadini del territorio fortorino perché è, senza dubbio, una tematica ed un fatto realmente importante per le zone di riferimento.

La Pro loco ha a cuore l'ambiente in cui i cittadini vivono, crescono e creano la loro esistenza e quella delle nuove e future generazioni.
La Pro loco di Baselice e le associazioni coinvolte con questa manifestazione odierna hanno voluto gridare la loro opposizione alle trivellazioni petrolifere nel Fortore, ai rischi per la salute, all'inquinamento totale, alla distruzione dell'ambiente e del territorio.

La salvaguardia del bene pubblico, comune e territoriale interessa a tutti e la Pro loco del paese fortorino è stata sincera portatrice di un concetto sociale alquanto importante e di un concreto evento che ha manifestato il pensiero comune del Fortore.

www.gazzettabenevento.it

sabato 10 maggio 2014

Fortore. Passeggiata ecologica contro le trivellazioni

di Biagina Cece

Il grido contro le trivellazioni tornerà a farsi sentire più forte che mai domenica 18 maggio. Il Coordinamento No Triv darà vita alla ‘Camminata No Triv nel Fortore’ partendo da Baselice. Dalle 9.30 fino alle 19 circa, questa la durata della passeggiata che chiama a partecipare tutti i cittadini del Sannio affinché si possa fermare quella che il coordinamento chiama “banda”, armata di trivelle, che si accinge a ricercare il petrolio anche nel Sannio e soprattutto tra il Fortore e l’Alto Tammaro’. Sembra che gli amministratori locali e regionali avallino sempre di più e in silenzio le trivellazioni e così si è deciso di avviare azioni dal basso per portare avanti una battaglia. E questa battaglia è stata intrapresa dal coordinamento da più di un anno ormai e difatti questa è la seconda camminata nel territorio del Fortore beneventano.

Iniziativa importante questa che se da un lato informa criticamente la popolazione che vive nel territorio interessato, dall’altra fa riscoprire le bellezze paesaggistiche del posto, bellezze da tutelare a tutti i costi. In più, ove le trivelle dovessero realmente arrivare, è questo un modo per conoscere a fondo ‘la conformazione del territorio’, e agire poi di conseguenza all’arrivo della ‘banda armata’; potrebbe essere nel caso, l’unico modo per difendersi. Intanto l’invito è stato accolto anche su un famoso social network e molte sono già le adesioni; in molti si stanno preparando con abbigliamento adatto e scarpe comode e si sta pubblicizzando la giornata di modo che in molti possano parteciparvi, perché se si è in tanti, il grido arriva più in alto. ”Non tutto è perduto! Si può ancora fare qualcosa! – questo l’urlo del coordinamento - Insieme possiamo fermare le aggressioni nei confronti della terra! Insieme possiamo cancellare i progetti di speculazione economica che altri hanno disegnato per il nostro territorio”.

(Ottopagine)

lunedì 28 aprile 2014

Elezioni comunali, ecco le liste di Baselice

Lista "La nostra terra"
Candidato Sindaco Domenico Canonico
Candidati alla carica di consigliere comunale: Salvatore Brancaccio, Raffaella Colucci, Giuseppe Ferro, Isidoro Mascia, Adelina Paolozza, Rocco Paolozza, Modesto Silvestri, Pasquale Stravato, Giancarlo Verdura, Romano Zeolla


Lista "Per Baselice"
Candidato Sindaco: Massimo Maddalena
Candidati alla carica di consigliere comunale Leonardo Bianco, Leonardo Brunetti, Graziano Chiusolo, Emanuele Del Grosso, Antonio Del Vecchio, Michele Ferro, Daniela Maddalena, Maria Leonarda Marucci (detta Lea), Gianni Silvestri, Pasquale Zaccarino

mercoledì 23 aprile 2014

Baselice, costituito il meetup Fortore 5 stelle (M5S)

Lunedì 7 aprile 2014 a Baselice si è costituito il "meetup Fortore 5 stelle M5S". Alla riunione erano presenti varie delegazioni dei paesi del Fortore che hanno sottoscritto l’intesa di convergere in un unico meetup per condividere, discutere, e proporre idee finalizzate non solo alla salvaguardia del proprio territorio, ma anche per migliorarne la qualità della vita.

Il gruppo appena costituito punta a diventare il meetup di riferimento dei sostenitori del M5S nel Fortore. La nascita del meetup fortore ha l'obiettivo di creare sinergie mirate alle relazioni comuni nell’affrontare le numerose problematiche che caratterizzano l’esteso territorio fortorino nel rispetto di 5 punti salienti che hanno generato la nascita del movimento 5 stelle: ambiente, acqua, sviluppo, connettività e trasporti (per continuare a leggere clicca qui sotto)

Baselice, costituito il meetup Fortore 5 stelle M5S. Il primo portavoce trimestrale sarà Donato Iampietro | | news | NTR24 - l'informazione sul web