Un Fortore da scoprire |
Lentamente il Fortore.
Lentamente siamo ritornati.
Ognuno percorrendo la propria strada. Ognuno arricchito da un bagaglio di esperienze fatte altrove. Dopo anni passati lontano abbiamo guardato la nostra terra con occhi nuovi.
Non era più la terra vuota che ci ha spinto ad andare lontano per cercare quello
che qui mancava.
La terra che un tempo vedevo isolata oggi è una terra
incontaminata, dove un tempo vedevo arretratezza oggi vedo antichi saperi da
preservare.
Nella ricerca di posti che sembravano offrire maggiori
possibilità di formazione e occupazionali abbiamo avuto anche la possibilità di
vedere più da vicino le contraddizioni di questa società e dei nostri stili di
vita.
Troppo spesso il fattore economico è considerato l’aspetto più importante
al punto da rendere accettabile scelte e abitudini che vanno a discapito
dell’ambiente e della nostra salute sia fisica che psicosociale.
La motivazione
che ci ha spinti a tornare è quella di cercare nel nostro piccolo
un’alternativa, un cambiamento di rotta, nuove soluzioni che abbiano un’ombra
lunga sul futuro, che possano un giorno diventare buone pratiche diffuse.
Adesso questo posto ci suggerisce un futuro costruito con le
nostre mani.
Un futuro fatto di sperimentazione di nuove pratiche
agricole e di recupero di vecchie pratiche rispettose dell’ambiente, della
persona, della società.
Questo posto è il terreno fertile da cui nasce l’idea di
mettersi insieme per provare, lentamente, a trovare una strada che porti in un
posto migliore, il Fortore di domani.
Nasce così la Società Cooperativa Agricola Lentamente.
Il nostro motto è composto da una singola parola: “sostenibilità”.
Sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Per sostenibilità ambientale intendiamo la ricerca sul campo
di pratiche agricole alternative a quelle diffuse oggi che hanno un notevole
impatto sulla natura per l’uso di composti chimici (fertilizzanti, pesticidi,
diserbanti, eccetera) che, anche se permettono raccolti quantitativamente
maggiori, questo risultato va a discapito dell’ambiente, della qualità dei
prodotti ed ha importanti ripercussioni anche da un punto di vista economico
dato che rende dipendenti gli agricoltori dall’acquisto di tali prodotti
chimici.
L’immagine di una foto di mio padre che nuotava sotto la cascata ripa
di San Marco dei Cavoti testimonia quanto il progresso, come è stato inteso da
allora ad oggi, abbia avuto delle ripercussioni sull’ambiente. A vederli adesso
quei posti non ispirano certo una nuotata.
Per sostenibilità economica intendiamo la ricerca di
pratiche agricole che oltre a rispettare l’ambiente e la genuinità dei prodotti
siano anche remunerative abbastanza da poter fare a meno delle sovvenzioni e
dei finanziamenti che oggi sono necessari per far sopravvivere le piccole
aziende agricole ma che gravano sui conti dello stato e quindi della società
intera.
Infine, per sostenibilità sociale intendiamo che la terra
non solo ha le potenzialità di offrire nuova occupazione, ipotesi confermata
dai dati sull’occupazione degli ultimi anni, ma anche che sia adatta a nutrire
il tessuto sociale a livello delle relazioni tra le persone.
Il lavoro nei campi di un tempo rendeva necessario un rapporto di collaborazione tra più persone anche se oggi quasi tutti i lavori sono meccanizzati e l’aspetto aggregativo va scemando. Inoltre il contatto con la terra rimanda ad un contatto con noi stessi, un contatto profondo, portatore di equilibrio e benessere.
Il lavoro nei campi di un tempo rendeva necessario un rapporto di collaborazione tra più persone anche se oggi quasi tutti i lavori sono meccanizzati e l’aspetto aggregativo va scemando. Inoltre il contatto con la terra rimanda ad un contatto con noi stessi, un contatto profondo, portatore di equilibrio e benessere.
Iniziamo ad approfondire le nostre conoscenze sulla
biodinamica, sulla permacultura, sugli orti sinergici, sul riconoscimento delle
piante spontanee, abbiamo iniziato a coltivare grano antico, orzo distico e
canapa.
Tutte queste attività ci hanno permesso di entrare in
contatto con una grande quantità di persone, associazioni, enti che sono in
sintonia con i nostri intenti. Con sorpresa abbiamo scoperto che nel territorio
già prima di noi molte altre persone si sono interessate a questi temi. Credo
che un processo di trasformazione sociale sia già in atto anche se può essere
non facilmente visibile ad occhi distratti.
La collaborazione con più realtà possibili ci ha arricchito
profondamente e dopo un anno forse non abbiamo ancora apportato un reale
contributo al cambiamento di questo territorio, ma una cosa è cambiata di
certo: il modo in cui oggi vedo il Fortore.
Lentamente ho scoperto che il Fortore ha ricchezze nascoste
che aspettano di essere svelate.
Lentamente il Fortore.
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