lunedì 27 marzo 2023

Spopolamento, nella Valfortore resiste soprattutto Foiano

di Ariadeno

Ci siamo. L’Istat rende noti i dati del 2022 e la musica non cambia, a leggerli è un bagno di sangue. Negli ultimi due anni il covid aveva congelato gli spostamenti, il ritorno alla “normalità” rende manifesti gli atavici problemi che attanagliano le terre dell’osso.

Al netto di alcuni sindaci che provano seriamente a fermare lo spopolamento, o almeno a rallentarlo come Mignogna (Bicccari) e Ruggiero (Foiano) la lettura dei dati 2022 è impietosa come sempre. San Bartolomeo perde ben 55 abitanti, sono troppi sia in valore assoluto, che in percentuale, perdiamo in un anno l’1,26% della popolazione, il che vuol dire che continuando così ci restano 79 anni di vita. Foiano Valfortore regge meglio di San Bartolomeo, seppur di poco, perde 16 abitanti che equivalgono all’1,19% della popolazione. Non c’è da ballare, ma per un paese di 1300 abitanti la resistenza c’è e si vede.

Il 2022 è un anno orribile anche dal punto di vista della natalità, il secondo peggiore di sempre con solo 19 nascite. Solo il 2020 portò meno cicogne a San Bartolomeo: 17. Il +6 del 2022 è davvero poca cosa se guardiamo al dato di Biccari +27 o al +17 di Roseto Valfortore, quasi il quintuplo del nostro +6 il primo, il triplo il secondo, fatti registrare da un paese che ha la metà dei nostri abitanti e da uno che ha meno di ¼ della nostra popolazione. A Biccari da anni è partito un serio ragionare su cosa fare per frenare lo spopolamento, attrarre persone e aziende, aiutare chi resta.

Bisognerebbe provare ad invertire la rotta, offrire più servizi, sanità, infrastrutture, magari anche le panchine in piazza, meno eolico, ma leggevamo sempre sul Mattino che rumors vogliono addirittura un depotenziamento del PSAUT, speriamo siano solo voci infondate.

Se San Bartolomeo piange, Baselice non ride. I nostri vicini perdono 27 abitanti, l’1,27% della popolazione. Vi sono state 11 nascite e ciò è un dato positivo, poco, ma ci si aggrappa a tutto, quando non si ha niente.

Castelvetere in Valfortore è di gran lunga il paese con i dati peggiori. Perde 41 abitanti, scendendo sotto i 1000 e attestandosi a 986, facendo registrare solo 2 nascite. Ha perso il 3,99% della popolazione. La demografia è bella perché non rispetta mai le previsioni, qualche anno fa erano apocalittiche sul sovrappopolamento del pianeta, tanto che la Cina, impose la politica del figlio unico, all’ultimo Congresso del PC cinese si sono invogliate le donne ad avere almeno 3 figli, visto il calo demografico della superpotenza asiatica.

Con i dati di oggi, Castelvetere ha soli 25 anni di vita, ma chissà, qualcosa potrebbe cambiare. Foiano regge meglio, non molto, la pandemia ha colpito duro anche i foianesi, ma comunque fa registrare 7 nascite e non sono poche per un paese che conta 1320 abitanti, 16 in meno dello scorso anno, equivalente all’1,19%.

Molinara perde 18 abitanti, fermando la discesa a 1453 abitanti, fa registrare 6 nascite. Montefalcone (nella foto) è stato il primo paese della Valfortore ad accogliere l’eolico, ha una potenza installata di decine e decine di megawatt, eppure perde ben 37 abitanti equivalente ad un -2,77%, scendendo a 1298 e facendo registrare solo 4 nascite. Non ci sembra che l’eolico abbia cambiato le sorti del paese, anzi… Non leghiamo il lavoro offerto dall’eolico ad un aumento demografico.

Il dato di San Marco dei Cavoti è ondivago, fa registrare un clamoroso 20 nascite, ma nello stesso momento perde 32 abitanti scendendo sotto i 3000, 2982. Eppure San Marco è collegata a Benevento in pochi minuti, ed è stato uno dei primi paesi a dare il benvenuto all’eolico.

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