"L’inclusione ci permetterà di superare – spiega il presidente Zaccaria Spina – quella che consideravamo una stortura legislativa, che alcuni anni fa portò alla loro estromissione per ragioni legate ad alcuni parametri senza considerare ad esempio numerose altre prerogative. In collaborazione con il presidente Sommese siamo adesso pronti ad attivarci per favorire un riequilibrio generale dei territori montani della Campania, dopo che sono mutate le esigenze rispetto alla legge del 2008, per contemperare una fisiologica e non più procrastinabile riperimetrazione di tutte le Comunità montane della Campania e rivedere allo stesso tempo le funzioni e l’organizzazione delle stesse”.
Con l’ingresso di Paduli e Sant’Arcangelo – in realtà si
tratta di un ritorno visto che in passato già avevano fatto parte dell’ambito
territoriale di competenza dell’ente montano – i paesi della Comunità montana
del Fortore passano da 12 a 14 e vanno ad aggiungersi ad Apice, Baselice,
Buonalbergo, Castelfranco in Miscano, Castelvetere in Val Fortore, Foiano di
Val Fortore, Ginestra degli Schiavoni, Molinara, Montefalcone di Val Fortore,
San Bartolomeo in Galdo, San Giorgio la Molara e San Marco dei Cavoti.
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