domenica 27 novembre 2011
giovedì 24 novembre 2011
Dc 1992/2012. L’Armata invincibile (scarica il pdf)
A partire da sabato scorso è possibile scaricare in versione pdf su www.epicentrobenevento.it l’eBook "1992/2012 Dc, l’Armata invincibile della Campania. 20 anni dopo".
L’eBook parte dallo strapotere della Dc campana nel 1992 (annus horribilis o mirabilis, a seconda dei punti di vista) per arrivare ai ruoli ricoperti attualmente, dopo la lunga traversata del deserto e la nascita di nuovi partiti e varie coalizioni, da tanti protagonisti della vita politico-elettorale della regione.
I testi sono integrati da foto di Cosimo Colavolpe e Giuseppe Chiusolo e Stefano Renna, autore, quest’ultimo dello scatto utilizzato per la copertina che vede un ispirato Ciriaco Mita ascoltato e compiaciuto da Pomicino, Scotti e Gava.
Due i capitoli della prima parte dell’eBook, dopo l’introduzione di Bruno Menna: Campania felix (che fotografa lo stato dell’arte del 1992 in Campania: parlamentari, ministri, consiglieri regionali e sindaci) e Too big to fail (Il crollo dei giganti, che è poi il titolo del film ispirato al crac di Lehman Brothers) che ripercorre le fasi dello smembramento del partito con le ricadute e i riposizionamenti in Campania. La seconda parte sarà pubblicata sabato prossimo.
* * *
«Venti anni fa la Democrazia Cristiana era il primo partito italiano, con nutrite schiere di ministri, parlamentari, presidenti e sindaci che incarnavano, con consumata esperienza, il ruolo che si era ritagliato il partito-Stato, quello che ti accompagnava dalla culla alla tomba. Ma soprattutto, quello che aveva portato l’Italia dalle macerie della guerra e dalle rovine del Dopoguerra ai fasti del G7, «azionando - come ha annotato De Mita - la leva della crescita e quella della redistribuzione, con un minimo di solidarietà».
Dominava da Nord a Sud e dominava, naturalmente, anche in Campania, una vasta prateria utile per far scorazzare cavalli di razza e bronzini, fini intellettuali e maldestri concionatori, abili sherpa e negoziatori improvvisati, civil servant e grand commis, furbi e creduloni, protagonisti e gregari, signori delle tessere e peones, appassionati e pragmatici».
martedì 22 novembre 2011
Fortore: I cittadini lamentano i tagli al trasporto locale
E’ giunta in redazione una email di alcuni cittadini del Fortore che lamentano la situazione in cui versa il trasporto pubblico locale che dalla zona del Fortore dovrebbe portare i cittadini almeno al capoluogo sannita. “Sono passati alcuni mesi, ma non sono arrivate risposte ad un nostra precedente petizione che chiedeva all’ETAC srl, alla Regione Campania, alla Provincia ed alla Prefettura di Benevento, interventi concreti a tutela delle esigenze dei pendolari del Fortore. Riteniamo tale silenzio inaccettabile, al di là degli obblighi che la legge impone alla Pubblica Amministrazione di rispondere entro 30 giorni.
I tagli di spesa pubblica che si sono abbattuti anche sulle linee a servizio dell’area di nord-est della Regione hanno creato – si legge nella nota - , in questa zona già difficilmente accessibile, soprattutto nel periodo invernale, condizioni di difficoltà e sperequazioni tra i cittadini. Infatti, coloro che già sono costretti a subire un livello della qualità della vita inferiore, vedonoulteriormente ridursi opportunità e servizi. Tra questi quello del trasporto pubblico locale è molto grave, perché incide sulla materiale possibilità di tante persone di recarsi ogni mattina al proprio luogo di lavoro o di studio. Stupisce che, di fronte ad una situazione del genere, non vi siano risposte. Comprendiamo il momento difficile di finanza pubblica: ma che cosa impedisce di riarticolare gli orari sulla tratta Benevento - San Marco dei Cavoti - San Bartolomeo in Galdo? Ad oggi, gli orari sono solo, per il mattino, quello delle 7, 7.30, e 12; mentre nel pomeriggio ci sono solo le corse delle 14, 16.10, 17 e 19.
Chiediamo, inoltre – conclude la nota - di sapere perché ETAC, non aderendo ad Unico Campania, applica tariffe di viaggio che non sono economicamente sostenibili per i pendolari. Infatti, il servizio che non aderisce ad Unico costa 4 volte di più che quello ordinario. Infine vogliamo sapere se la nostra dignità di cittadini italiani può ancora una volta essere calpestata”.
www.ilquaderno.it
I tagli di spesa pubblica che si sono abbattuti anche sulle linee a servizio dell’area di nord-est della Regione hanno creato – si legge nella nota - , in questa zona già difficilmente accessibile, soprattutto nel periodo invernale, condizioni di difficoltà e sperequazioni tra i cittadini. Infatti, coloro che già sono costretti a subire un livello della qualità della vita inferiore, vedonoulteriormente ridursi opportunità e servizi. Tra questi quello del trasporto pubblico locale è molto grave, perché incide sulla materiale possibilità di tante persone di recarsi ogni mattina al proprio luogo di lavoro o di studio. Stupisce che, di fronte ad una situazione del genere, non vi siano risposte. Comprendiamo il momento difficile di finanza pubblica: ma che cosa impedisce di riarticolare gli orari sulla tratta Benevento - San Marco dei Cavoti - San Bartolomeo in Galdo? Ad oggi, gli orari sono solo, per il mattino, quello delle 7, 7.30, e 12; mentre nel pomeriggio ci sono solo le corse delle 14, 16.10, 17 e 19.
Chiediamo, inoltre – conclude la nota - di sapere perché ETAC, non aderendo ad Unico Campania, applica tariffe di viaggio che non sono economicamente sostenibili per i pendolari. Infatti, il servizio che non aderisce ad Unico costa 4 volte di più che quello ordinario. Infine vogliamo sapere se la nostra dignità di cittadini italiani può ancora una volta essere calpestata”.
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lunedì 21 novembre 2011
Comunità montana e gli arretrati dei 17 in mobilità
"Tra qualche giorno saranno messe in pagamento tutte le mensilità arretrate (dal 1 marzo 2010 al 31 ottobre 2011) per i dipendenti in mobilità della Comunità Montana che avevano iniziato o non un contenzioso legale con l'ente comunitario del Fortore". Così il vicepresidente della comunità montana del Fortore, Salvatore Brancaccio, in relazione alla situazione di precarietà economica dei 17 lavoratori della Comunità Montana che da 48 mesi erano in mobilità.
“A deliberare gli indirizzi sono stati il presidente Spina ed il suo vice Brancaccio che nell'ultima riunione di giunta della Comunità montana del Fortore (alla presenza anche del consigliere Ricciardi), riunitasi giovedì scorso, ha dato mandato al segretario Marcasciano di provvedere in tal senso. Non appena la regione Campania ha provveduto ad accreditarci alcuni residui (non facenti parte della L. 11) risalenti all'anno 2009 e ritenuto che la somma fosse congrua in tal senso - ha dichiarato Brancaccio - abbiamo pensato di utilizzare la medesima per il pagamento di buona parte delle mensilità arretrate dei messi in mobilità. Con ciò abbiamo dimostrato di saper effettuare scelte dignitose ed a tutela dello stato di necessità di alcuni, da un canto, e dall'altro di porre fine ad un contenzioso legale divenuto abbastanza corposo per la comunità montana del Fortore. Il presidente Spina, invece, ha rimarcato tutto il suo impegno insieme con i sindaci del Fortore sulle soluzioni alternative da ricercare per i dipendenti in mobilità con più di un incontro a Napoli sia con l'assessore Sommese sia con i dirigenti di settore, vista anche l'approssimarsi della scadenza di marzo2012.
"Ora non resta che aspettare - ha concluso il vice presidente - l'accredito del decreto finanziatoci lo scorso 4 novembre per dare anche al settore della forestazione almeno la copertura di buona parte del piano 2011, in attesa degli sviluppi futuri".
www.ilquaderno.it
“A deliberare gli indirizzi sono stati il presidente Spina ed il suo vice Brancaccio che nell'ultima riunione di giunta della Comunità montana del Fortore (alla presenza anche del consigliere Ricciardi), riunitasi giovedì scorso, ha dato mandato al segretario Marcasciano di provvedere in tal senso. Non appena la regione Campania ha provveduto ad accreditarci alcuni residui (non facenti parte della L. 11) risalenti all'anno 2009 e ritenuto che la somma fosse congrua in tal senso - ha dichiarato Brancaccio - abbiamo pensato di utilizzare la medesima per il pagamento di buona parte delle mensilità arretrate dei messi in mobilità. Con ciò abbiamo dimostrato di saper effettuare scelte dignitose ed a tutela dello stato di necessità di alcuni, da un canto, e dall'altro di porre fine ad un contenzioso legale divenuto abbastanza corposo per la comunità montana del Fortore. Il presidente Spina, invece, ha rimarcato tutto il suo impegno insieme con i sindaci del Fortore sulle soluzioni alternative da ricercare per i dipendenti in mobilità con più di un incontro a Napoli sia con l'assessore Sommese sia con i dirigenti di settore, vista anche l'approssimarsi della scadenza di marzo2012.
"Ora non resta che aspettare - ha concluso il vice presidente - l'accredito del decreto finanziatoci lo scorso 4 novembre per dare anche al settore della forestazione almeno la copertura di buona parte del piano 2011, in attesa degli sviluppi futuri".
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venerdì 18 novembre 2011
Baselice, Il Palazzo Lembo è una meraviglia italiana
Il Palazzo Lembo di Baselice, da ieri, rientra tra le 13 meraviglie italiane della Regione Campania. A ritirare il premio nella conferenza stampa tenutasi a Benevento nel Palazzo Paolo V, sono stati il sindaco di Baselice, Domenico Canonico, e l’assessore, Salvatore Brancaccio (nella foto). Il progetto meraviglia italiana, realizzato dal Forum Nazionale dei Giovani in occasione del 150° anniversario dell’unità d’Italia, assegna il bollino di Meraviglia Italiana ai siti paesaggistici, beni culturali e manifestazioni di tradizioni popolari tra le varie candidature pervenute.
"È un vanto per Baselice e per tutti i cittadini avere tale riconoscimento. Mi auguro – dice Andrea Cormano, il responsabile della candidatura del palazzo al progetto meraviglia italiana - che con questa iniziativa sia dato valore a un bene culturale che solo in questi ultimi due anni, grazie all’attenzione continua dell’attuale amministrazione, è stato consentito in parte l’accesso al pubblico ed è stato valorizzato con manifestazioni culturali e artistiche come la presentazione di alcuni libri, la biennale di pittura, la passione e il presepe vivente. Una parte del Palazzo Lembo, sicuramente quella più artistica perché ha 4 sale affrescate del ‘700, resta ancora non accessibile al pubblico, perché ancora da ristrutturare. Spero che con questo riconoscimento a tale struttura, il progetto avallato dalla Comunità Montana del Fortore, di cui si è fatto interprete l’assessore Brancaccio, possa ottenere i finanziamenti per completare l’opera.
Invito quindi i cittadini di Baselice ad andare sul sito meravigliaitaliana.it per vedere le altre candidature e votare il Palazzo Lembo, che presenta come didascalia la descrizione di Baselice del nostro amato Prof. Fiorangelo Morrone. Si ringrazia infine l’architetta Assunta Cormano per la gentile concessione delle fotografie per la candidatura".
giovedì 17 novembre 2011
La Curia lo sfratta e il Chiostro chiude
di Giancristiano Desiderio
(Sanniopress) – Il Chiostro di Luigi Romano chiude dopo trent’anni di attività. Trent’anni di onorata carriera tipografica dal piombo al computer. Luigi Romano ha lavorato nell’antica tipografia De Martini, ha collaborato con Gennaro Ricolo, ha pubblicato delle buone cose di Michele Ruggiano su Leopardi, di Corrado Ramaglia su Napoli ai tempi di Carlo di Borbone, di Antonio Gisondi sulle Terre dei Gambacorta, di Antonio Bianco sul brigante Secola, mentre un libro-inchiesta sul “Regno del Molise” è diventato in poco tempo un piccolo ma significativo caso editoriale.
Ora, però, le pubblicazioni del Chiostro di viale dei Rettori si interrompono. Fine. Perché? Voi non ci crederete, ma è così: la curia arcivescovile di Benevento, guidata da monsignor Andrea Mugione, lo ha sfrattato. Così, a neanche un mese dalla chiusura della libreria Fiorentino, ecco che Benevento perde un altro presidio di libri, lettura e stampa.
Conosco Luigi Romano da molto tempo e ne apprezzo la squisita cortesia e la passione che mette nel suo lavoro di “buon artigiano”. Artigiano, certo. Perché anche se le “arti tipografiche” si sono di molto sviluppate, fino al punto da rendere superflua la classica figura del tipografo, l’inventore delle edizioni Il Chiostro ha sempre conservato con gelosia “il mestiere”, quasi per una sorta di piacere nel vivere tra carte e stampe, fogli e copertine e frontespizi, colori e caratteri. Fare l’editore a Benevento è cosa più unica che rara, si rasenta la follia ma Luigi Romano non si è mai dato arie da editore e ci ha sempre tenuto ad essere un “buon tipografo”.
Infatti, è stato sempre in grado di stampare tutto: dal biglietto da visita al catalogo d’arte, dal giornalino scolastico alla tesi di laurea, dal libretto di aforismi a tiratura numerata al libro di storia locale. Nel laboratorio di viale dei Rettori, che negli anni Luigi Romano ha curato sempre a sue spese, ho incontrato giornalisti, artisti, appassionati di storia patria e tipografi mancati, quale in fin dei conti sono io stesso. Proprio dal “signor Luigi” ho conosciuto il fotografo Guido Giannini che oltre a lavorare per giornali come L’Unità, il Manifesto e la Repubblica, mosse i primi passi grazie a un “mostro sacro” come Mario Pannunzio: “La mia prima foto fu pubblicata su Documento Sud – mi ha detto l’ultima volta che ci siamo visti proprio al Chiostro per la pubblicazione del suo libro “Fotoreporter per vocazione” -. Poi passai a una Rolleiflex 2.8, con quella scattai le foto che piacquero a Mario Pannunzio che le pubblicò sul Mondo”.
Chissà se alla curia prima di decidere di mettere Luigi Romano sul viale dei Rettori con tutte le macchine e le librerie del suo laboratorio si sono informati sul suo lavoro. Chissà se monsignor Mugione conosce tutta questa storia: mi auguro di no. Con la chiusura de Il Chiostro non sarà più al suo posto di lavoro la gentile Carolina. Forse, cercherà di ereditare il laboratorio di Luigi Romano, proverà a mettersi in proprio ma senz’altro non sarà più la segretaria-operaia del Chiostro. Una stagione si è conclusa anche per lei che quando iniziò a lavorare alle macchine tipografiche era una ragazzina e ora è mamma. Dispiace che in questa storia sia proprio la curia arcivescovile a fare la parte cattiva: credo che con un po’ di accortezza e disponibilità si sarebbe potuto trovare un accordo e non costringere uno dei più esperti laboratori tipografici ed editoriali beneventani a chiudere bottega dopo decenni di lavoro e migliaia di fogli a stampa.
lunedì 14 novembre 2011
Eolico, commissione Via: sì all’impianto di Baselice
Ancora un repentino cambio di opinione della Commissione VIA della regione Campania. Dopo quanto avvenuto per il progetto eolico da realizzarsi a Santa Croce del Sannio (BN) in piena area Sic per il quale prima si negava e poi si concedeva parere VIA positivo all’impianto, stesso atteggiamento si è prodotto per un nuovo progetto eolico da realizzarsi questa volta a Baselice (BN). Nell’ultimo bollettino della regione Campania viene infatti pubblicato il Decreto Dirigenziale n. 696 del 02/11/2011 con il quale viene concesso parere favorevole di compatibilità ambientale in merito al progetto “impianto eolico della potenza di 6 MW” da realizzarsi in loc. Mollicci Superiori e Palatelle nel Comune di Baselice (BN), proposto dalla Soc. E.Ol. s.r.l.
In realtà questo progetto istruito dal Tavolo Tecnico III e sottoposto all’esame della Commissione V.I.A. nella seduta del 11.05.2011, aveva ottenuto parere negativo di compatibilità ambientale fondamentalmente perché:
- l’intervento proposto distava circa 700 m dal ricettore sensibile costituito dal nucleo rurale in località “Case Petruccelli” e 400 m dal nucleo rurale in località “Scuola”. Dalle simulazioni fotografiche allegate al SIA risultava aggravarsi l’impatto paesaggistico, già rilevante per la presenza di numerosi impianti esistenti, e si evidenziava, contestualmente, l’azione di espansione delle proposte eoliche nell’alto Fortore su territori sempre più prossimi ai nuclei rurali.
- risultava un impatto non trascurabile, in fase di cantiere, dovuto alla realizzazione del cavidotto (seppure realizzato interamente su viabilità esistente) considerato che questo si sviluppa per 15 km quasi interamente nel Comune di Foiano di Val Fortore, già ampiamente gravato da simili infrastrutture.
A seguito però di varie deduzioni presentate dalla società interessata, la commissione mutava opinione e nonostante rimanessero le criticità evidenziate si esprimeva parere favorevole di compatibilità ambientale.
Sembra ormai destinata a concretizzarsi questa nuova realizzazione eolica nella Valle del Fortore essendo il parere VIA l’elemento principale nella decisione defintiva che sarà adottata come prescrive la legge in sede di Conferenza dei Servizi ad opera della Regione Campania e continua inesorabile la colonizzazione del territorio sannita senza che nessuno riporti l’attenzione sui gravi problemi che l’assenza di una pianificazione territoriale ha portato al territorio in termini di impatto paesaggistico, tutela dell’avifauna, desertificazione sociale.
www.viadalvento.org
mercoledì 9 novembre 2011
Unisannio: al via oggi la formazione degli esperti post-sisma col progetto DRHOUSE
Prenderà il via domani, 9 novembre (oggi per chi legge, ndb), a Benevento l’ultimo dei quattro corsi previsti dal progetto europeo DRHOUSE (Development of Rapid Highly-specialized Operative Units for Structural Evaluation) per formare tecnici per la valutazione di danno e agibilità post-terremoto di edifici danneggiati, da impiegare all’estero come team di Protezione Civile Europea. Il corso, organizzato dal Dipartimento di Protezione Civile nazionale, in collaborazione con la Regione Campania, il Comune di Baselice e l’Università del Sannio, è finanziato dall’Unione Europea. Questo percorso formativo rientra tra le iniziative realizzate dal Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile dell’Ateneo sannita.
Domani (oggi, ndb)l’inizio del corso sarà ufficializzato alle 9.30, presso il Complesso San Vittorino, alla presenza del rettore dell’Università del Sannio, Filippo Bencardino; dell’assessore regionale alla Protezione civile, Edoardo Cosenza; del presidente della VII Commissione Ambiente, Energia e Protezione Civile della Regione Campania, Luca Colasanto; del preside della Facoltà di Ingegneria, Filippo de Rossi; del presidente di ReLuis (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica), Gaetano Manfredi. Prima dell’avvio delle lezioni, il progetto DRHOUSE sarà presentato dal direttore dell’Ufficio Sismico e Vulcanico del Dipartimento della Protezione Civile, Mauro Dolce.
La seconda giornata, il 10 novembre, si svolgerà sempre a Benevento. Il prossimo 11 novembre, invece, le esercitazioni sul campo si terranno nel comune di Baselice.
Fonte: www.ilquaderno.it
Domani (oggi, ndb)l’inizio del corso sarà ufficializzato alle 9.30, presso il Complesso San Vittorino, alla presenza del rettore dell’Università del Sannio, Filippo Bencardino; dell’assessore regionale alla Protezione civile, Edoardo Cosenza; del presidente della VII Commissione Ambiente, Energia e Protezione Civile della Regione Campania, Luca Colasanto; del preside della Facoltà di Ingegneria, Filippo de Rossi; del presidente di ReLuis (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica), Gaetano Manfredi. Prima dell’avvio delle lezioni, il progetto DRHOUSE sarà presentato dal direttore dell’Ufficio Sismico e Vulcanico del Dipartimento della Protezione Civile, Mauro Dolce.
La seconda giornata, il 10 novembre, si svolgerà sempre a Benevento. Il prossimo 11 novembre, invece, le esercitazioni sul campo si terranno nel comune di Baselice.
Fonte: www.ilquaderno.it
domenica 6 novembre 2011
Baselice e il corso di protezione civile europea
Anche a Baselice, oltre che a Benevento, si terrà il corso di formazione, facente parte del progetto DrHouse, 'Modulo di Protezione Civile Europea per il rilievo del danno di agibilità postsisma in paesi esteri'.
Il corso si terrà il 9, 10 e 11 novembre e porterà nel Sannio alcuni esponenti della Protezione civile che terranno una lezione in aula a Benevento e poi un'esercitazione sul campo nel borgo medievale fortorino.
Il corso si terrà il 9, 10 e 11 novembre e porterà nel Sannio alcuni esponenti della Protezione civile che terranno una lezione in aula a Benevento e poi un'esercitazione sul campo nel borgo medievale fortorino.
martedì 1 novembre 2011
'Controvento', il nuovo libro di Antonello Caporale sulla questione eolica
Il giornalista di Repubblica Antonello Caporale ha pubblicato nei giorni scorsi un libro sull’eolico dal titolo “Controvento: il tesoro che il Sud non sa di avere”. Ecco un estratto apparso sul sito del cronista:
Opposti.Come il bianco e il nero. O il giorno e la notte. Antonio Colucci ha sempre amato la zappa. Anche le mucche. E il trattore. E la mietitrebbia. E non sapeva dire cosa fosse una pala eolica prima di averla vista sovrastare la sua casa.
Dopo ha capito cos’è.
Ha capito innanzitutto che la pala produce energia elettrica. Più gira e più produce. E se produce energia, produce anche soldi. E i soldi li trattiene la società proprietaria della pala, che sfrutta il vento del suo paese. il vento soffia su Ripabottoni, ma si infila in altre tasche. Antonio ha saputo anche che la pala produce soldi pure se non gira. Non ha capito bene perché, ma la legge stabilisce così e lui non è andato oltre.
Tutti gli hanno detto che la pala non fa rumore, perché non c’è benzina nel suo motore. Anzi, il motore non c’è proprio. È un artiglio di acciaio, una colonna di ferro esile che guarda il cielo e poi si dipana come un fiore, con le eliche che la fanno sembrare una margherita.
Però lui sa che la pala fa rumore anche se è silenziosa. È difficile da spiegare, ma se andate a casa di Antonio capirete, perché lui vi dirà quello che già sappiamo: per prima cosa che sono scappati tutti i topi, per colpa del rumore. Poi vi dirà che non è riuscito a prendere più sonno e gli sono venute le allucinazioni. E il medico ha confermato che non sta bene a causa di quel rumore che non si sente, ma che il fisico avverte. Sono onde. Sono andati anche a misurare il rumore e lo hanno trovato più del doppio di quello accettabile.
Un rumore quieto. Ma che Antonio riconosce distintamente. infatti ha fatto causa alla ditta proprietaria e il giudice ha ordinato di fermare per qualche tempo le pale. Almeno le sette che gli stanno proprio intorno. L’unica cosa che Antonio non sa è invece cosa sia il paesaggio. Se è bene o male mettere le pale. Se le pale sulla montagna cambiano l’aspetto della montagna.
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