venerdì 3 agosto 2012

Ricerche petrolifere, gli altri progetti. Due già autorizzati. Altrettanti in corso


Gli altri progetti Il «Santa Croce» promosso dalla ‘Sviluppo Risorse Naturali’ è solo uno dei progetti di ricerca di idrocarburi previsto in territorio provinciale. Sono in totale quattro le istanze, già autorizzate o in corso di autorizzazione, che riguardano comuni della provincia di Benevento.

Oltre al «Santa Croce», il cui perimetro investe cinque comuni sanniti nell’area intorno Santa Croce del Sannio, il Ministero dello Sviluppo economico ha già autorizzato anche il programma di intervento denominato «Nusco» che lambisce soltanto il Sannio riguardando in gran parte i comuni irpini dell’Ufita con l’eccezione di Apice.

Ma a preoccupare per certi versi di più sono i due progetti non ancora autorizzati che ricadono interamente o in buona parte in territorio beneventano. Si tratta del «Pietra Spaccata» e del «Case Capozzi», entrambi proposti dalla società ‘Delta Energy’.

Nel primo caso, i comuni interessati sono Baselice, Campolattaro, Casalduni, Castelpagano, Castelvetere in Val Fortore, Circello, Colle Sannita, Foiano di Val Fortore, Fragneto l'Abate, Fragneto Monforte, Molinara, Morcone, Pago Veiano, Pesco Sannita, Pontelandolfo, Reino, San Giorgio La Molara, San Marco dei Cavoti.

Per il «Case Capozzi» c’è anche una partecipazione di comuni irpini: Foiano in Val Fortore, Molinara, Montefalcone di Val Fortore, Castelfranco in Misciano, Ginestra degli Schiavoni, San Giorgio la Molara, Buonalbergo, Pago Veiano, Pesco Sannita, Fragneto l'Abate, Fragneto Monforte, Benevento, Pietrelcina, Paduli, Sant'Arcangelo Trimonte, Apice, San Nicola Manfredi, San Giorgio del Sannio. - (Avellino) Casalbore, Montecalvo Irpino, Ariano Irpino, Melito Irpino.

(Tratto da Ottopagine/Benevento del 1 agosto 2012)

giovedì 2 agosto 2012

Ricerche petrolifere. Lavori già in corso


E' il titolo di un interessante articolo apparso ieri sul quotidiano "Ottopagine-Benevento". Che ha come occhiello: "LA TESTIMONIANZA. Parla Pica, Direttore di Srn". E sottotitolo: "L’amministratore di Sviluppo Risorse Naturali: «Indagini geologiche terminate. Ora i rilievi sismici, poi il pozzo»"


Le trivelle non hanno ancora iniziato a perforare il suolo sannita ma non è detto che non potrebbero farlo di qui ai prossimi mesi. La problematica legata alla realizzazione di pozzi petroliferi nel Sannio ha riempito le cronache nelle scorse settimane.

A lanciare l’allarme, come si ricorderà, è stata l’associazione ‘No turbogas’ nata per contrastare la realizzazione della centrale termoelettrica Luminosa di Benevento. La battaglia contro il rischio trivelle è stata presto sposata dalla amministrazione provinciale e in particolare dall’assessore all’Ambiente, Gianluca Aceto, che si è fatto promotore di alcune iniziative pubbliche e di una richiesta di accesso agli atti inoltrata all’omologo regionale, Giovanni Romano.

«Le procedure in atto non sono mai state concordate con gli enti locali», avevano lamentato il responsabile Ambiente alla Rocca e alcuni sindaci sanniti. Tesi che però viene contraddetta, ed è la prima volta, da una delle società direttamente interessate, la ‘Sviluppo risorse naturali srl’ con sede a Roma.

«Quando ho appreso delle proteste in atto nella vostra provincia - dichiara Antonio Pica, Direttore generale della ‘Srn’ - sono rimasto a dir poco sorpreso. Non riuscivo infatti a comprendere come si possa affermare che l’iter procedurale, peraltro lungo e articolato, sia stato condotto senza alcun coinvolgimento degli enti locali. Conservo tutti gli avvisi di avvenuta ricezione dei plichi progettuali pervenuti dai vari comuni interessati. Anche la Provincia, chiaramente, era perfettamente a conoscenza della procedura in corso. La Conferenza dei servizi conclusiva si svolse il 21 luglio 2010 e il Ministero ci autorizzò alla ricerca di idrocarburi nel novembre dello stesso anno. Per questo, quando sono venuto a conoscenza delle proteste popolari ho telefonato all’assessore Aceto invitandolo a verificare la presenza agli atti della Provincia del relativo carteggio, del quale ad ogni buon conto ho provveduto a inviargli copia».

Nessuna briga carbonara, dunque, ma un regolare iter burocratico completatosi fin dal 2010. Tanto che l’azienda ha già eseguito alcuni passaggi preliminari all’avvio delle perforazioni: «Abbiamo ormai terminato la fase delle indagini geologiche nell’area interessata dall’intervento, al confine tra Molise e Campania nei territori provinciali di Campobasso e Benevento. A breve partiranno i rilievi sismici che ci forniranno ulteriori elementi di conoscenza del sottosuolo da indagare. Quindi, se i risultati saranno incoraggianti, partiremo con la perforazione che avverrà in un solo punto e non, come erroneamente si crede, in tutti i comuni citati nel decreto di autorizzazione. Peraltro, prima di avviare lo scavo richiederemo una valutazione di impatto ambientale specifica per il punto prescelto. Come si vede, non è affatto semplice realizzare attività come questa».

Scavo che comunque, molto probabilmente, ci sarà perché le rocce ‘molisannite’ hanno fornito già in passato sentori di sfruttabilità: «Dieci anni fa, quando lavoravo per un’altra azienda - rivela Pica – indagammo un’area al confine con l’Alto Sannio beneventano. Allora non se ne fece nulla ma mi è rimasto il sospetto che in quella zona possa nascondersi quella che in gergo chiamiamo «trappola», vale a dire una sacca che ha imprigionato petrolio o gas in quantità tali da giustificare una campagna estrattiva. Noi chiaramente ce lo auguriamo - conclude l’amministratore di Sviluppo Risorse Naturali - Ma soprattutto speriamo che la popolazione beneventana comprenda che da parte nostra non c’è alcuna volontà di penalizzare il territorio sannita né quello molisano, ma solo l’esercizio di una attività regolarmente autorizzata e conosciuta da tutti gli enti locali interessati. Siamo pronti anche a confrontarci pubblicamente, se lo si vorrà».

(Tratto da "Ottopagine-Benevento" del 1 agosto 2012)

mercoledì 1 agosto 2012

Val d’Enza, perforazioni a pochi chilometri dal sisma. I comitati: “Abbiamo paura” – Il Fatto Quotidiano


Val d’Enza, perforazioni a pochi chilometri dal sisma. I comitati: “Abbiamo paura” – Il Fatto Quotidiano
Anche se Edison s.p.a. rassicura che non si tratta di fracking, i nuovi tentativi di estrazione di gas e petrolio destano preoccupazione. Il comune di Traversetolo: "Non possiamo opporci, sono autorizzati, ma monitoriamo. Però i privati possono dire no alle trivellazioni sul loro terreno"

Per continuare a leggere clicca qui Perforazioni in Val d'Enza

martedì 31 luglio 2012

Baselice, al via la nuova edizione di 'Palcoscenici naturali'


Nella prima settimana di agosto la Pro Loco di Baselice ha organizzato una serie di concerti. ‘Palcoscenici Naturali’ è la giusta sintesi del significato della manifestazione: lo scopo è far scoprire a baselicesi e forestieri luoghi caratteristici del territorio attraverso la musica, diversa ogni sera.

Gli artisti non avranno né palchi né pedane per l’esibizione, ma saranno lo strumento della rivalutazione dei luoghi. La manifestazione, che comincerà alle 21, prevede per martedì 31 luglio in via Luigi Capuano il Pianobar; giovedì 2 agosto in via Valfortore il Liscio; sabato 4 agosto in largo San Pietro (Villa Comunale) il Rock; infine lunedì 6 agosto in via Borgo (Pozzillo) la musica Latino-Americana.

www.ilquaderno.it

mercoledì 25 luglio 2012

Baselice, il Comune ha un nuovo sito web


Ed ecco quanto si legge sull'home page del nuovo sito

Carissimi lettori, questo è il nuovo sito del Comune di Baselice, realizzato per offrire ai cittadini uno strumento di informazione, di dialogo e di partecipazione attiva con il loro Comune, ma anche per promuovere il nostro territorio e le sue risorse.

Ai tanti concittadini che risiedono all'estero rivolgiamo un abbraccio affettuoso e l'auspicio che questo strumento possa contribuire ad abbattere le distanze.

A tutti rivolgiamo l'invito ad utilizzare al meglio questo strumento per comunicare con il Comune, ottenere servizi rapidi, informazioni utili, conoscere i principali atti amministrativi, partecipare a sondaggi sui temi di interesse generale.
Buon viaggio!


Per visitare il sito clicca qui www.comune.baselice.bn.it

martedì 24 luglio 2012

Turismo in Campania: aree interne inesistenti


Il turismo nelle zone interne della Campania risente ancora di alcuni problemi legati alle sue caratteristiche strutturali: è un turismo giovane, caratterizzato dalla presenza di risorse minori e basato su iniziative imprenditoriali di ridotte dimensioni.

I dati Istat del 2011, riferiti all’anno 2009, confermano la difficoltà per le aree interne che riescono ad attrarre numeri poco significativi: circa il 5 per cento degli arrivi regionali (pari a 4,5 milioni) e poco più del 3,5 per cento delle presenze (pari a 18 milioni fra italiani e stranieri).

L’esiguità dei dati richiede una seria riflessione per queste aree: è necessario, infatti, che non si proceda a sviluppi turistici estemporanei, legati molto spesso alla presenza di fondi regionali o europei, ma all’individuazione della vocazione turistica di queste zone. Il turismo delle aree interne deve essere pensato all’interno dell’intera industria turistica regionale.

Tale processo si presenta come lungo e laborioso poiché vede coinvolti una pluralità di attori che perseguono, per loro natura, finalità differenti, a volte contrastanti. L’individuazione della peculiare vocazione turistica dei territori interne regionali, richiede necessariamente l’individuazione delle aree di intervento per la realizzazione di uno sviluppo turistico di tipo sostenibile.

In particolare questi territori richiedono azioni volte ad: incrementare la cooperazione fra i differenti attori della filiera turistica, accrescere la formazione turistica, individuare un adeguato modello di governance e a sviluppare attività di fund raising.

In primo luogo è necessario realizzare un salto culturale delle imprese turistiche. L’assenza di una “cultura dell’accoglienza”, di competenze manageriali e di una conoscenza approfondita delle caratteristiche del territorio, rappresentano ancora oggi un vincolo alla crescita dei flussi turistici. Interventi in queste aree risultano fondamentali poiché nessun investimento –materiale o immateriale – potrà essere valorizzato se gli operatori turistici non sono preparati al meglio all’utilizzo delle risorse.

Altro passaggio fondamentale è l’uscita dall’isolamento che caratterizza troppo spesso la gestione operativa degli operatori turistici di queste zone. Nessuna impresa, infatti, può pensare di predisporre un’offerta turistica senza una cooperazione con gli altri attori territoriali, pubblici e privati. Molto spesso si perde di vista quella che è la caratteristica principale del turismo ovvero che è un prodotto complesso che richiede meno individualismi, meno gelosie e una maggiore condivisione di informazioni, risorse, competenze e conoscenze.

Un terzo passo necessario è l’individuazione di un modello di governo che sia condiviso fra tutti gli attori turistici. Modelli di tipo top-down, come molto spesso è avvenuto in passato, sono destinati a fallire. I modelli calati dall’alto e imposti agli operatori turistici, sono destinati a non avere successo perché frutto di una logica di subalternità di alcuni operatori rispetto ad altri. Lo sviluppo del turismo nelle zone interne della Campania, deve tener conto degli errori delle pregresse esperienze e deve considerare la necessità di coinvolgere tutti gli attori che devono sentirsi parte integrate del sistema di offerta.

In ultima battuta è fondamentale mutare la logica di sviluppo del turismo anche da un punto di vista finanziario, ovvero è necessario passare da una logica di tipo push (ovvero di spinta dei finanziamenti verso le imprese turistiche) a una di tipo pull (ovvero di attrazione dei capitali da parte delle imprese turistiche).

Troppo spesso in passato sono stati i finanziamenti messi a disposizione delle imprese a condizionare le traiettorie di sviluppo e a guidare i processi di creazione di imprese turistiche.

Uno sviluppo sostenibile del turismo, invece, si basa sulla logica opposta: è necessario individuare la propria vocazione, sistematizzarla e comunicarla affinché il sistema di offerta turistico delle aree interne sia in grado di attrarre capitali. Se questo non dovesse avvenire ci troveremmo nei prossimi anni a parlare ancora di turismo condizionato dalla presenza di capitali “a buon mercato” che se mal gestiti – come spesso avvenuto in passato – non rappresentano una opportunità, ma una minaccia per uno sviluppo duraturo e sostenibile delle nostre aree interne.

www.denaro.it

lunedì 23 luglio 2012

Maltempo, la proloco rinvia "Musica tra le porte"

Ci scusiamo con tutti, a causa di condizioni climatiche sfavorevoli,la manifestazione di questa sera è stata rinviata a data da destinarsi.
La proloco Baselice

venerdì 20 luglio 2012

Baselice: Il 23 luglio la 2° edizione della ‘Musica tra le porte’


La Pro-Loco di Baselice ed il Conservatorio statale “Nicola Sala” di Benevento il 23 luglio prossimo in Piazza Castello propongono la 2° edizione della “Musica tra le porte”. Si terrà, quindi il concerto musicale dell’Ensemble di chitarre degli studenti del Conservatorio “Sala” di Benevento diretti dal Maestro Lorenzo Marino. All’interno del concerto, all’alternanza dei brani, verranno proposte liriche di scrittori baselicesi e su Baselice accompagnati, alcuni, da quadri scenici animati. Tale manifestazione nasce dalla voglia di proporre in spazi nuovi una forma artistica “di nicchia”.

Far riscoprire il borgo antico di Baselice attraverso la musica e la poesia è l’idea portante della manifestazione. Saranno di particolare interesse i momenti proposti dal soprano Antonietta Terracciano e dal clarinettista Agostino Napolitano. A sottolineare l’importanza dell’evento, oltre che le autorità locali, saranno presenti i vertici del Conservatorio Statale “Nicola Sala” di Benevento e i vertici dell’UNPLI Provinciale Benevento a sottolineare la grande attenzione che questi due Enti pongono sulla crescita artistica di Baselice.

La serata sarà trasmessa in diretta streaming sul sito www.ustream.tv in modo tale da poter essere visualizzata anche da chi, non potendo essere presente fisicamente, voglia dare uno sguardo “da lontano”.

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martedì 17 luglio 2012

Baselice, l’incontro “La Rete wireless del Fortore”


E' in programma per mercoledì 18 luglio 2012 alle 18.30, presso la sala consiliare del Comune di Baselice, l’incontro “La Rete wireless del Fortore”.
Il convegno organizzato dalla Comunità Montana del Fortore in collaborazione con la Maxfon sarà diviso in 2 step: il primo introduttivo-politico in cui sono previsti i saluti del sindaco di Baselice Domenico Canonico, gli interventi degli assessori della Comunità Montana del Fortore Salvatore Brancaccio e Giuseppe Ruggiero nonché del presidente 1° Com. Comunità Montana del Fortore Giovanni Ricciardi e le conclusioni del presidente della Comunità Montana del Fortore Zaccaria Spina; il secondo tecnico descrittivo in cui è previsto l’intervento dell’Amministratore delegato Maxfon Campania Tommaso Aniello.

“Siamo molto soddisfatti - ha commentato il presidente Spina – per la tanto attesa realizzazione della rete wireless che servirà un territorio molto vasto, comprendente non solo i comuni della Comunità Montana del Fortore ma anche quelli che vi facevano parte prima della riforma, segnatamente Sant’Arcangelo, Paduli e Pesco Sannita. L’iniziativa – ha continuato Spina - ci ha impegnato molto sia nella parte politica che in quella tecnica in quanto ha richiesto competenze specifiche e particolari che non rientravano tra i compiti più consoni per un Ente quale è la Comunità Montana. Riteniamo – ha concluso Spina – di aver accolto le istanze provenienti dall’intera popolazione e ciò in un momento molto particolare caratterizzato, come è noto a tutti, da una grave criticità”.

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lunedì 16 luglio 2012

A Colle il referendum pro-Molise è ad un passo

“Una provincia con Avellino, Benevento e Caserta? Non mi pronuncio e non cambia la nostra posizione. A settembre riprenderemo il discorso riguardante l’annessione di Colle Sannita al Molise e credo che nel 2013 saremo pronti per il referendum”.

Questa la posizione di Giorgio Carlo Nista, primo cittadino di Colle Sannita, comune della Valle del Tammaro pronto da mesi a chiedere, per via referendaria, il passaggio alla Regione Molise: “Dico che non cambia nulla perchè la nostra è una questione prettamente culturale che non è collegata agli ultimi movimenti governativi che vedono in serio pericolo la sopravvivenza della Provincia di Benevento. Potevamo già presentare il referendum a luglio ma abbiamo preferito rinviarlo di qualche mese per questioni logistiche. Sull’argomento di una possibile provincia “a tre” dico solo che ora l’ente provinciale di Benevento dovrebbe, a maggior ragione, interrogarsi su quello che sta succedendo”.

Una sorta di invito indiretto, quello di Nista, a valutare un passaggio dell’intera Provincia di Benevento nel Molise. Al di là di nuovi riassetti territoriali, in un momento di grande confusione, abbiamo chiesto al sindaco di Colle Sannita cosa ne pensa della possibilità, secondo quanto spiega il decreto, del passaggio dell’edilizia scolastica provinciale ai comuni dopo le dichiarazioni rilasciate al nostro portale dall’assessore alle politiche formative della Provincia, Annachiara Palmieri: “Devo ancora valutare bene tutti gli aspetti del decreto – ha affermato Nista – e quindi per ora prederisco non pronunciarmi. Posso soltanto affermare che le scuole superiori devono per forza di cose essere gestite su scala vasta e non è possibile trasferire le competenze ai singoli comuni a meno che queste non vengano supportate anche da fondi”.

Colle Sannita è uno dei comuni del Sannio che segue con interesse il possibile passaggio dell’edilizia scolastica dalla Provincia di Benevento ai comuni sanniti: “Nel nostro territorio abbiamo l’istituto alberghiero e lo scientifico – ha aggiunto il sindaco -senza poi considerare la sede del Giudice di Pace. Ripeto, attendiamo sviluppi al riguardo ma mi pare abbastanza ovvio che stiamo parlando di una scelta cervellotica da parte del Governo che non tiene conto delle esigenze dei singoli territori. Mi auguro solo che almeno in un secondo momento verranno istituiti tavoli di confronto tra le parti per studiare e garantire le esigenze dei territori senza penalizzare la cittadinanza. Questo decreto mi lascia piuttosto scettico, va bene il richiamo al sacrificio ma una revisione della spesa dei piccoli territori è fuori luogo. Se questi sono i professori…”.

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venerdì 6 luglio 2012

Comuni ricicloni 2011, Baselice vince il premio Raee per la seconda volta

Circello, Faicchio, Castelpoto, San Nazzaro, Foglianise, Colle Sannita, S.Angelo a Cupolo, Buonalbergo, San Nicola Manfredi, Sassinoro e Molinara. Sono undici i comuni sanniti nella "top 50" della speciale graduatoria dei "Comuni Ricicloni 2011" di Legambiente.

I progressi in materia di raccolta differenziata nel Sannio continuano ad esserci tanto da avere un numero di comuni in crescita tra le prime posizioni. Addirittura nella top ten risulta esserci Circello (ottavo posto in classifica regionale e miglior performance provinciale per il comune della Valle del Tammaro). Subito fuori c'è Faicchio (11esima), poi tutte le altre.

Per Circello la percentuale di raccolta differenziata è del 77, 68%, mentre per Faicchio siamo sul 74,78%. Il podio è tutto salernitano con Giffoni Casali, Atena Lucana e Roccagloriosa ex equo con il 90% della raccolta differenziata.

Tra gli altri comuni sanniti c'è Montefalcone Valfortore (52esima) che con Campolattaro, San Lorenzello, Durazzano, Cerreto Sannita, Castelpagano, Apollosa, Vitulano, Montesarchio, San Bartolomeo in Galdo e San Giorgio La Molara rientra nei primi cento posti. La città di Benevento è 237esima, seconda tra i capoluoghi ricicloni della Campania (Salerno vanta il 23esimo posto, Napoli il 291esimo mentre Avellino e Caserta non hanno attività di riciclo).

Da segnalare inoltre che Baselice ha ricevuto il premio Raee Legambiente per il secondo anno consecutivo. Il 10 luglio alla premiazione prevista a Roma ci saranno Baselice e Circello per il Sannio.

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giovedì 5 luglio 2012

Regione: non passa la legge sull’eolico


Non è passata neanche ieri alla Regione la norma che pone alcuni paletti e nuove regole in materia di energia eolica. E’ accaduto, infatti, che l’assessore regionale alle Attività Produttive, Sergio Vetrella, ha portato in aula un documento dell’avvocato Ferrara, consigliere giuridico della Giunta, secondo cui il provvedimento è in contrasto con norme costituzionali, con leggi nazionali ed europee.

Di conseguenza, la maggioranza di centrodestra ha rinviato l’esame, non senza spaccature e polemiche al suo interno. Luca Colasanto, ad esempio, ha dichiarato al Corriere del Mezzogiorno: “Vetrella dimentica che già due o tre mesi fa il dottor Ferrara aveva inviato alcune osservazioni in commissione e che erano state recepite. Non basta: come ho ricordato a tutti, nessuno può impedire al consiglio di legiferare”.

Il piano energetico a questo punto tornerà in aula lunedì prossimo quanto il testo elaborato dalla commissione Ambiente dopo due anni di approfondimenti verrà integrato con altri emendamenti.

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mercoledì 4 luglio 2012

Ricerca petrolio nel Sannio: A rischio trivellazioni 28 comuni, c'è anche Benevento

Benevento, Foiano di Val Fortore, Molinara, Montefalcone di Val Fortore, Castelfranco in Miscano, Ginestra degli Schiavoni, San Giorgio la Molara, Buonalbergo, Pago Veiano, Pesco Sannita, Fragneto l'Abate, Fragneto Monforte, Pietrelcina, Paduli, Sant'Arcangelo Trimonte, Apice, San Nicola Manfredi, San Giorgio del Sannio. Altri 18 comuni, con in bella mostra anche quello capoluogo, formano la quarta richiesta di autorizzazione per cercare petrolio nel Sannio sotto il nome di "Case Capozzi".

Si allarga dunque la caccia all'oro nero nel Sannio dopo le tre autorizzazioni svelate dal comitato "No Luminosa" e riprese dalla Provincia di Benevento che sta organizzando una mobilitazione per scongiurare l'uso delle trivelle nel territorio sannita. L'istanza di permesso di ricerca in terraferma consultabile sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico-Dipartimento per l'Energia è datata 2 aprile 2012, mentre il 31 maggio è stata pubblicata sul BUIG (Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse).

Il richiedente è la società “Delta Energy” che aveva già presentato richiesta per “Pietra Spaccata”, altro intervento che coinvolge diciotto comuni nella zona tra il Tammaro ed il Fortore, attualmente in corso di valutazione alla Regione Campania (mentre i permessi per i progetti "Nusco" e "S.Croce" sono già passati). Si allarga così a 28 il numero dei comuni sanniti interessati da possibili trivellazioni: alla lista vanno aggiunti i comuni di Baselice, Campolattaro, Casalduni, Castelpagano, Circello, Castelvetere di Valfortore, Colle Sannita, Morcone, Pontelandolfo, Reino, San Giorgio la Molara e San Marco dei Cavoti. Proprio in questi giorni l'assessore provinciale Aceto si è recato a Napoli per discutere del problema con l'assessore regionale Romano.

Ora che il cerchio si è allargato vedremo come si comporteranno i sindaci dei comuni interessati dalla vicenda risultati essere poco interessati ad un'azione di mobilitazione la scorsa settimana, disertando in larga parte il tavolo di riunione convocato dalla Provincia di Benevento.

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martedì 3 luglio 2012

Il metano sotto il lago di Bomba

Il lago di Bomba, in provincia di Chieti, è nuovamente minacciato dalle compagnie petrolifere. Martedì 3 luglio il Comitato per le Valutazioni d'impatto ambientale (Via) della Regione Abruzzo valuterà -per la seconda volta- il progetto di estrazione e raffinazione di gas naturale presentato da Forest CMI spa, già bocciato -dallo stesso organismo- lo scorso mese di aprile. 
È una vicenda che va avanti da 8 anni, animata da ricorsi al Tribunale amministrativo regionale e dall'opposizione di comitati e cittadini.

Il progetto, da svilupparsi in una ventina di anni, prevede l’estrazione di 650mila metri cubi di gas al giorno -“tirati” da 5 pozzi (2 già esistenti e 3 da perforare)-, la realizzazione di un gasdotto da 7,5 chilometri nei Comuni di Roccascalegna e Torricella Peligna e un impianto di raffinazione del gas naturale sul Monte Pallano, con un'estensione di 20mila metri quadrati. Questo è possibile leggerlo sul sito del Comitato “Gestione partecipata del territorio”, nato nel 2010 proprio per “valutare e verificare l’impatto” territoriale di quella che le associazioni ambientaliste considerano una raffineria a tutti gli effetti.

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lunedì 2 luglio 2012

Presentato il saggio su «Storia del Brigantaggio dopo l’Unità»


E’ stata presentata a Molinara la prima iniziativa editoriale della West Indian: “Storia del Brigantaggio dopo l’Unità” di Franco Molfese. L’iniziativa è di Antonello Belmonte, giovane editore musicale, produttore discografico e dall’anno scorso editore di libri, il quale ha voluto, nel suo paese e con la collaborazione dell’Associazione Culturale Crossroad, inaugurare questo primo lavoro editoriale.

“Storia del Brigantaggio dopo l’Unità”, è l’inizio di tutti gli studi e i classici sul fenomeno del Brigantaggio – ha spiegato – in un periodo non facile come quello attuale, ho voluto trovarmi una sistemazione lavorativa investendo in questo capolavoro, che ha una grande valenza culturale, soprattutto per il sud Italia, in cui il fenomeno del Brigantaggio è stato in passato molto sentito. Il prof. Molfese, autore del libro, era il vice direttore della Biblioteca della Camera dei Deputati.
È in questo luogo che trovò la relazione, letteralmente ‘stracciata’, che realizzò la Commissione di Inchiesta sul fenomeno del Brigantaggio. Da questa, si appassionò a tale fenomeno e compose quest’opera che venne pubblicata nel 1964. Per quanto mi riguarda posso dire che ad oggi non ho fatto una ristampa, ma è tecnicamente una nuova edizione. Ho cercato di riportare fedelmente l’opera, con un piccolo restyling in copertina. Sono davvero emozionato e orgoglioso di sapere che quest’opera di grande valenza culturale e storica, a oggi mi appartiene”.

E orgoglioso è anche il sindaco di Molinara Giuseppe Addabbo, che così si è espresso in merito “faccio i miei complimenti ad Antonello, il quale ha fatto una scelta coraggiosa, visti i tempi attuali, ma questo è il giusto atteggiamento. Gli auguro di continuare in questa direzione, sia per i libri che per la musica. Per quanto riguarda il testo, è davvero una grande opera, tutti si sono ispirati ad essa per raccontare il fenomeno del Brigantaggio” il sindaco Addabbo ha fatto una panoramica su tale fenomeno e sui problemi che lo hanno causato, volendo però fare una precisazione “la mia raccomandazione è quella di non mischiare il periodo storico del Brigantaggio, il quale fa parte di un’altra epoca, a quello che è il periodo attuale per quanto riguarda la condizione meridionale.Ad oggi ci troviamo ad affrontare problemi differenti e viviamo una situazione più complessa rispetto ad allora. Sicuramente oggi la popolazione è stanca, soprattutto la popolazione delle terre di mezzo, delle nostre zone. Si è stanchi perché la Campania si basa essenzialmente sulla Napoli centralità, sui grandi centri. Ciò accade anche tra le zone del Beneventano e le zone del Fortore. La soluzione è quella di riequilibrare i rapporti tra i territori, e dare il giusto valore ai piccoli centri, solo così la situazione attuale potrà migliorare”.

Relatore dell’evento anche Antonio Bianco, il quale ha parlato del libro in questione e ha raccontato il Brigantaggio nel sud Italia, come è nato, come si è sviluppato fino all’avvento dell’emigrazione alla fine dell’800 “con questi classici, si vede realmente come si sono svolti i fatti: i meridionali sono stati costretti ad andarsene e il sud Italia è stato letteralmente impoverito all’epoca dal Piemonte, il quale ha portato tutte le ricchezze del sud al nord. Oggi i meridionali si appropriano della loro storia”.

A fine serata l’editore Belmonte, ha regalato una copia del testo alla biblioteca comunale di Molinara “il sindaco Addabbo nella sua campagna elettorale, ha messo in evidenza quanto importante fosse la cultura: questo è il mio contributo in tal senso”.

tratto dal quotidiano Ottopagine-Benevento

venerdì 29 giugno 2012

Scavi petroliferi, nessun sindaco del Fortore si è presentato in Provincia

Postiamo un interessante articolo apparso sul ilquaderno.it dal titolo "Scavi petroliferi nel Sannio, Aceto domani in Regione ma sono pochi i sindaci all'appello".

Circello, Pago Veiano, Pesco Sannita, Reino, Campolattaro. Solo cinque comuni sui diciannove (presenti solo due sindaci, Verzino per Reino e Petrella per Circello) invitati in Provincia dall'assessore Gianluca Aceto (senza dimenticare le due Comunità Montane interessate, quelle del Fortore e del Tammaro) si sono presentati alla "chiamata alle armi" per scongiurare le estrazioni petrolifere nella provincia sannita. Per il resto hanno aderito rappresentati del comune di Cerreto Sannita e le associazioni ambientaliste "No Luminosa" (che ha avuto il merito di aver sollevato il problema) ed il "Codisam" di S.Arcangelo Trimonte, oltre ai rappresentanti istituzionali della Rocca dei Rettori presenti al dibattito.

Assenze involontarie o meditate? "Credo nella buona fede degli assenti - ha commentato a "Il Quaderno.it" al termine dei lavori l'assessore Aceto - ma la discussione è stata comunque molto utile perchè i presenti hanno dato vita ad un dibattito proficuo che ci consente di redigere un documento e presentarci in Regione Campania con le idee chiare". Il documento verrà inviato non solo agli organismi di Giunta, ma anche a quelli consiliari ed ovviamente ai sindaci.

Una sorta di "seconda chiamata" per capire realmente se gli amministratori dei comuni sanniti "a rischio trivellazioni" sono disposti a fare quadrato e scongiurare l'ennesima azione d'impatto sul territorio: "Inoltrerò nelle prossime ore - ha sostenuto Aceto - un nuova richiesta di sospensione della procedura, stavolta più dettagliata, e chiederò ai sindaci sulla base degli elementi che loro potranno riscontrare in base agli elementi redatti nel documento, di assumere un indirizzo con delibera di consiglio comunale e di discutere dell'argomento sui loro territori". Come dire, non ci sono più scuse: se i sindaci vorranno, avranno tutto il tempo e tutte le carte in regola per supportare questa azione istituzionale. Uno stimolo ad interessarsi della questione rivolto anche ai parlamentari sanniti (fino ad ora il solo Mino Izzo ha avanzato un'interrogazione parlamentare, rivolta al Ministeo dello Sviluppo Economico, di autorizzazione alla ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi da effettuare nella Provincia di Benevento).

Durante il dibattito sono usciti fuori vari aspetti, tra questi, in maniera abbastanza sorprendente, l'inadeguatezza degli uffici tecnici dei vari comuni a non essere stati preparati a "leggere" la richiesta avanzata dalla compagnia petrolifera e non comunicarla immediatamente alla Provincia di Benevento.

Al di là di questa amara considerazione c'è un problema di fondo nel meccanismo di alcune amministazioni sannite: anche il Vallo di Diano (provincia di Salerno) è stato interessato da analoga vicenda ma lì nel giro di poche settimane i sindaci dei comuni interessati hanno fatto fronte comune e, sfruttando le interpellanze parlamentari dei rappresentanti territoriali a Roma, hanno di fatto "bloccato" la Regione Campania: "Mi riservo al riguardo di parlare con l'assessore regionale Romano nei prossimi giorni - ha proseguito Aceto - per conoscere in maniera chiara quali sono le reali differenze tra noi e la Valle di Diano".

Una cosa è certa: i sindaci non verranno riconvocati alla Rocca dei Rettori: "Non li riconvocherò - ha spiegato l'assessore provinciale che intende accelerare l'iter - manderò a tutti i 19 comuni sanniti coninvolti il documento che andremo a redigere a breve e chiederò loro di assumera un deliberato di consiglio, rendere la comunità a conoscenza dell'evento ed avere una posizione ufficiale. In questo modo vedremo chi ci sarà e chi preferirà bypassare il problema e tireremo le somme". Nessun nuovo vertice alla Rocca e nessuna presenza di Aceto alle eventuali assemblee con i cittadini "a meno che io non venga invitato".

TEMPI RISTRETTI, LA PROVINCIA PENSA ALLE VIE LEGALI
Bisogna darsi una mossa: dei tre progetti (S.Croce, Nusco e Pietra Spaccata) c'è già il via libera agli scavi per i primi due. Aceto avrà da subito il suo bel da farsi visto che domani è attesto a Napoli in assessorato per discutere di altre problematiche ambientali, ottimo momento per chiedere lumi sulle trivellazioni petrolifere nel Sannio. Niente è escluso e prende piede anche la possibilità di aderire per vie legali come è stato annunciato durante i lavori prima dal consigliere provinciale Giuseppe Lamparelli, poi dallo stesso Aceto: "La partita non deve essere soltanto politica - ha precisato nel suo intervento Lamparelli -senza poi tralasciare che a rischio c'è anche l'investimento di 600milioni di euro sulla diga di Campolattaro, uno dei comuni inseriti nella lista. L'ente provinciale si occupa della pianificazione del territorio, non possono scavalcare la nostra autorità".

DAI COMUNI PRESENTI L'APPOGGIO ALLA PROVINCIA
Gli assenti sono la maggioranza ma i presenti hanno accettato di siglare il documento congiunto e difendono i "colleghi" assenti: "Non è vero che chi tace oggi acconsente - ha affermato il sindaco di Reino, Antonio Verzino ad una nostra domanda - per quanto mi riguarda sono contrario agli scavi anche perchè sono un convinto fautore delle energie alternative. Le ricerche di idrocarburi provocano danni gravi come abbiamo potuto constatare in Val d'Agri, nel potentino. La stessa Regione Campania, all'interno del Psr 2007-2013 (misura 121), afferma chiaramente che presso i siti inquinati non è possibile coltivare nessun tipo di coltura nel raggio di 1 km". Anche Nicola Gagliarde e Rosario Fiorillo, assessori comunali di Pago Veiano la pensano allo stesso modo: "Non possiamo fare un processo alle intenzioni ai sindaci assenti, siamo sicuri che non si tratta di cattiva volontà o di superficialità verso l'argomento. Siamo contrari agli scavi". Infine il vicesindaco di Campolattaro, Dioniso Lombardi: "Ci opponiamo a qualunque tipo di intervento del genere sul nostro territorio. Si tratta di un intervento che non mira a nessun beneficio per il territorio e per i cittadini così com'è dimostrato nel resto dell'Italia dove si è operato in tal senso".

I comuni sanniti interessati dagli scavi petroliferi sono Baselice, Campolattaro, Casalduni, Castelpagano, Circello, Castelvetere di Valfortore, Colle Sannita, Foiano in Val Fortore, Fragneto l’Abate, Fragneto Monforte, Molinara, Morcone, Pago Veiano, Pesco Sannita, Pontelandolfo, Reino, San Giorgio la Molara, San Marco dei Cavoti.

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giovedì 28 giugno 2012

I sindacati alla Comunità del Fortore: si reintegrino i lavoratori in disponibilità

I segretari della Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl, rispettivamente Felice Zinno, Antonio Forgione e Antonio Pagliuca nei giorni scorsi hanno inviato una nota alla Comunità Montana del Fortore chiedendo il reintegro del personale in disponibilità

“Nelle more della imminente pubblicazione della legge regionale sul riordino delle Comunità Montane – hanno scritto i sindacati -, il cui testo è già stato licenziato dalle commissioni consiliari prima e ottava, si chiede di unire il percorso professionale dei lavoratori collocati in disponibilità agli esiti della legge sopracitata. Si parla di ampliamento delle funzioni affidate agli enti montani anche nei settori del sociale, viabilità, trasporti, così salvaguardando anche gli attuali livelli occupazionali.

A tale scopo si chiede di prorogare il deliberato N°1 del 28 febbraio 2012 col quale si rideterminava la dotazione organica dell’ Ente, reintegrando il personale collocato in disponibilità subordinatamente a provvedimenti di copertura finanziaria a carattere regionale, a fronte anche dell’ impegno politico dell’ assessore Regionale al ramo, dello stanziamento di una somma pari al 70% degli oneri dovuti alle comunità montane”.

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lunedì 25 giugno 2012

Trivellazioni petrolifere nel Fortore, i sindaci convocati in Provincia

L’assessore provinciale all’ambiente della Provincia di Benevento, Gianluca Aceto, ha convocato per giovedì 28 giugno 2012 alle ore 11 presso la sala consiliare della Rocca dei Rettori, un incontro con i sindaci e con i presidenti delle Comunità Montane interessati dal programma sugli effetti delle ricerche ed estrazioni petrolifere nel Sannio.

Dopo un primo esame presso le Commissioni consiliari della Provincia, dopo l’istanza alla Regione Campania di accesso ufficiale agli atti, dopo aver chiesto alla stessa Regione di archiviare le richieste o in subordine di sopenderle, l’assessore Aceto ha deciso di coinvolgere in prima persona gli amministratori dei territori coinvolti nella vicenda delle trivellazioni al fine di studiare iniziative comuni di lotta.

L’area del Sannio interessata dalle ricerche petrolifere è di circa 400 kmq (quasi un quinto dell’intera superficie della provincia, che supera di poco di 2.000 kmq, impegnando il territorio di ben 19 Comuni su 78). Si tratta dunque di impatto notevole, tanto più che per alcuni Comuni vi sarebbero addirittura interferenze di ricerca da parte di due società diverse.

In particolare, risultano essere state presentate le seguenti istanze:

1) Soc. Italminexploration s.r.l. presentata il 18/07/2002 al Ministero Sviluppo Economico per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi denominato convenzionalmente “Nusco”;

2) Soc. Sviluppo risorse naturali s.r.l. presentata il 16/11/2005 al Ministero Sviluppo Economico per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi denominato convenzionalmente “Santa Croce”;

3) Soc. Delta Energy s.r.l. presentata il 28/02/2011 al Ministero Sviluppo Economico per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi, denominato convenzionalmente “Pietra Spaccata”.

Poiché, a quanto pare, per almeno due richieste l’iter istruttorio si sarebbe concluso si può ricorrere avanti al TAR Lazio o al Capo dello Stato entro 60 e 120 giorni dalla data di notifica o della comunicazione dell’atto impugnato o da quando l’interessato ne abbia avuto piena conoscenza.

domenica 24 giugno 2012

Molinara, presentazione della nuova edizione di "Storia del brigantaggio dopo l'Unità"


Martedì, 26 giungo, presentazione a Molinara della nuova edizione del monumentale e tuttora importante volume "Storia del brigantaggio dopo l'Unità" (clicca sull'immagine per ingrandirla), scritto da Franco Molfese. All'evento partecipano Cosimo Gentilcore, presidente dell'associazione Crossroad, Giuseppe Addabbo, sindaco di Molinara, Antonio Bianco, giornalista e scrittore, e Antonello Belmonte editore del libro.

mercoledì 20 giugno 2012

San Marco dei Cavoti, presentazione del libro "Il brigante Secola"


L’associazione culturale Continuare l’alternativa per San Marco presenta, sabato 23 giugno, ore 21, in piazza Risorgimento, il libro del giornalista Antonio Bianco “Il brigante Secola-La sanguinosa Rivolta nel Fortore post-unitario” (edizioni il Chiostro). L'evento culturale è dedicato alla storia del Regno delle Due Sicilie e al brigantaggio postunitario. Previsti gli interventi del presidente dell’associazione, Sergio Petroccia, dello storico locale, prof Angelo Fuschetto, e dello stesso autore.

Il libro racconta la storia di un brigante "per caso": Antonio Secola, muratore del Fortore, area geografica montana della Campania, al confine con Puglia e Molise. L’uomo si trova coinvolto, suo malgrado, nella violenta e cruenta vicenda del brigantaggio meridionale. I briganti, agli ordini di Michele Caruso, imperversano nella zona. Secola, scappato dal carcere di Campobasso, si fa brigante e ben presto conquista la fiducia dei suoi compagni e del comandante Caruso, tanto da diventare il suo luogotenente.

L'esercito piemontese, intanto, reprime ferocemente le rivolte, vere o presunte, dei briganti e quando Secola si rende conto che l'epilogo è vicino si consegna e confessa; avrà così salva la vita, ma sarà recluso fino alla fine dei suoi giorni nel penitenziario di Portolongone, sull'Isola d'Elba. La piccola storia di un uomo che, come tanti, viene travolto dagli eventi; ma sono gli uomini come Secola i veri protagonisti della storia. La "grande storia", quella raccontata dai vincitori, sovrasta e dimentica le ragioni dei vinti; per questo molto ancora andrebbe indagato, per capire le ragioni delle vicende di cui ancora oggi subiamo le conseguenze.

giovedì 14 giugno 2012

Non è tutto petrolio quello che luccica

(Il Vaglio) – “E’ un’attività tra le più inquinanti al mondo: tra concessioni in essere e quelle richieste, arriva a coprire il 70% della Basilicata, creando danni irreversibili, per i prossimi 200 anni, ai bacini idrici e alla salute dei cittadini. Bisogna opporsi, anche se è difficile dire di no ai soldi del petrolio”.

Con queste parole Mimmo Nardozza, lucano, ha introdotto il video – documentario che è stato proiettato stamattina (l'altro ieri per chi legge,ndb) alla Rocca dei Rettori di Benevento, nella Sala Consiliare della Provincia. Riflessione e dibattito sulla possibilità che anche nel Sannio comincino le esplorazioni per trovare petrolio: un tema dibattuto spesso negli ultimi tempi, per iniziativa del Comitato No Luminosa che ha portato la vicenda all’attenzione dell’opinione pubblica, a causa delle istanze presentate alla Regione Campania da diverse società.

L’iniziativa odierna è stata promossa dal vicepresidente del Consiglio Provinciale Giuseppe Lamparelli, nel corso di una seduta ordinaria dei lavori della Prima Commissione Consiliare. Presenti diversi consiglieri provinciali e i rappresentanti dello stesso Comitato e dell’associazione Lap Asilo 31.

“Ho visto questo video – ha esordito Lamparelli – nel corso di un convegno organizzato dall’Asilo 31, constatando che non è tutto petrolio quello che luccica. Si tratta di un processo, infatti, che determina una trasformazione del territorio ed è inquinante e dannoso per la salute. E’ importante parlarne”.

Lo ha fatto Nardozza, autore, insieme ad altri cittadini della Basilicata, del video “Mal d’Agri” che prende spunto dagli insediamenti dei colossi petroliferi nell’omonima valle lucana. Si parla di 80mila barili al giorno. In particolare, nel video si pone l’attenzione sul Centro Oli di Viggiano, in provincia di Potenza, facendo riferimento all’inquinamento delle falde acquifere, alla preoccupazione di cittadini e lavoratori per la propria salute.

Dopo la proiezione, ecco la proposta di Vincenzo Portoghese del Comitato No Luminosa. “E’ difficile aggiungere altro – ha detto – dopo quello che abbiamo visto. Chiediamo alla Provincia di indire un Consiglio aperto ai Comuni interessati e alle Comunità Montane. C’è un grande silenzio su questa vicenda, pare che nessuno abbia contezza di quanto potrebbe accadere. Nel Vallo di Diano, 18 Comuni e la Comunità Montana hanno unito le loro forze e la Regione Campania ha bloccato la richiesta di esplorazione”.

“Niente si può fare – ha aggiunto Nardozza su specifica domanda del consigliere provinciale Gennaro Capasso – perché questo tipo di attività non inquini: è un’industria impattante sul territorio e sulla salute delle persone”.

E’ intervenuto anche l’assessore provinciale all’Ambiente Gianluca Aceto che, pochi giorni fa, ha chiesto ufficialmente gli atti alla Regione Campania. “Ancora non li ho ricevuti – ha affermato -. C’è la necessità di approfondire l’argomento, alla Provincia non risulta alcuna procedura in merito. C’è preoccupazione, anche perché stiamo puntando molto sull’acqua nelle nostre politiche ambientali. Basti pensare alla diga di Campolattaro e al progetto di potabilizzazione che abbiamo presentato a Governo e Unione Europea. Solleciterò l’accesso agli atti della Regione, in questa vicenda delle estrazioni”.

“L’acqua va preservata – ha aggiunto Daniela Basile del Lap Asilo 31 – . Nel Sannio sarebbero interessate dall’esplorazione di petrolio zone come l’Alto Fortore, mettendo a rischio l’economia locale, fatta prevalentemente di produzioni biologiche. Dal punto di vista economico e lavorativo, poi, questi tipi di insediamento porteranno poco o nulla. C’è bisogno di manodopera specializzata che non abbiamo nel Sannio, per cui arriverà dal Nord o da altre regioni. Insomma, bisogna capire se veramente si vuole bene al nostro territorio o si vuole solo seguire la logica del profitto. Tra l’altro, è accertato che la trivellazione accelera i movimenti sismici. E sappiamo che Benevento è ad alta pericolosità, da questo punto di vista”.

Aurelio Bettini ha chiuso gli interventi degli esponenti del Consiglio Provinciale, ricordando che anche nella sua zona, quella di Morcone, 25 anni fa furono fatte delle perforazioni di cui “si parla ancora, con tanti punti oscuri. Bisogna mettere la popolazione al corrente di quello che succede. Allora non fu fatto”.

martedì 12 giugno 2012

Trivellazioni petrolifere, a rischio acqua e sorgenti del Fortore

Postiamo un interessante articolo apparso oggi sul quaderno.it dal titolo: "Petrolio e trivellazioni: Acque e sorgenti di 19 comuni sanniti a rischio. Si muove la Provincia"

Diciotto comuni nel Vallo di Diano hanno bloccato la "ricerca dell'oro nero" della Regione Campania, facendo fronte comune. Stiamo parlando della richiesta di Shell Italia di procedere alla ricerca di idrocarburi in 8 dei 14 comuni del Vallo di Diano, nel salernitano: grazie all'impegno di due senatori locali, Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, è stata presentata una dettagliata e documentata interrogazione al ministro dell'Ambiente Corrado Clini. Risultato soddisfacente, visto che la Regione Campania ha dovuto prendere atto dell'iniziativa e bloccare la ricerca di idrocarburi in zona. Un esempio che la politica sannita, dai parlamentari ai sindaci dei comuni interessati, può imitare per scongiurare la ricerca di idrocarburi nei comuni del Fortore e della Valle del Tammaro, da Apice a Morcone, passando per S.Giorgio La Molara, Pago Veiano ed anche Campolattaro dove sorge l'invaso, vero e proprio polmone azzurro di questa provincia.

La questione, sollevata qualche settimana fa dal comitato "No Luminosa", è stata ridiscussa in sala consiliare alla Rocca dei Rettori, dalla Prima Commissione Consiliare su iniziativa del vicepresidente del Consiglio Provinciale, Giuseppe Lamparelli. Le recenti concessioni di trivellazioni nel Sannio, rilasciate dalla Regione Campania, preoccupano non poco la Provincia di Benevento che venuta a conoscenza del problema ha cominciato ad alzare la guardia, così come ha spiegato l'assessore all'ambiente, Gianluca Aceto: "Lo scorso 30 maggio ho chiesto a Napoli la possibilità di accedere agli atti sulle concessioni per le esplorazioni di idrocarburi nel Sannio - ha dichiarato l'assessore - con tali richieste la Provincia di Benevento intende essere messa a conoscenza di quanto sta accadendo sul territorio sannita per ciò che attiene alle esplorazioni di idrocarburi che sarebbero presenti nel sottosuolo. Finora - ha continuato Aceto - la Regione non ha ritenuto di investire la Provincia di Benevento su queste situazioni. Agli atti dei nostri Uffici infatti non risulta nulla del genere. La cosa è sconcertante e non ho avuto ancora nessun tipo di risposta. E' chiaro che partirà a breve una mia sollecitazione. La nostra politica di sviluppo ecosostenibile punta molto sulla risorsa acqua - ha proseguito Aceto - e non possiamo permettere che la diga di Campolattaro in primis, ma anche le tante sorgenti esistenti nel nostro territorio, vengano contaminate dal bario (elemento chimico usato diffusamente nei pozzi di petrolio per appesantire i fluidi di trivellazione) come putroppo sta accadendo in Val D'Agri, nel potentino". Il caso del lago di "Pietra del Perrtusillo" è emblematico e così la Provincia di Benevento ha proiettato un documentario sugli effetti delle ricerche ed estrazioni petrolifere in Val d'Agri nel potentino, intitolato "Mal d'Agri" di Mimmo Nardozza.

TRIVELLAZIONI E INQUINAMENTO DELLE ACQUE
Il Lago di “Pietra del Pertusillo” è un lago artificiale costruito tra il 1957 e il 1962, a sbarramento del fiume Agri. Le sue acque vengono usate per scopo irriguo e potabile, sia in Lucania che in Puglia, ma nel contempo è ubicato nell’area del più grande giacimento di idrocarburi in terraferma d’Europa e dista circa 8 chilometri da un centro di desolforazione dell’olio greggio, il Centro Oli di Viggiano, piccolo comune del potentino. Il lago si trova in una zona ricca di risorse idriche, con fertili aree agricole, in gran parte nel Parco Nazionale della Val d’Agri, ma che ospita 25 pozzi petroliferi attivi. Nel lago del Pertusillo scaricano 3200 tubature che riversano materiale inquinante (dati Arpab), gli scarichi sono sia privati che pubblici. Denunce sull’inquinamento da idrocarburi delle acque del Pertusillo sono state fatte a più riprese, così come oggi è successo a Benevento da parte degli autori del documentario "Mal d'Agri". Trivellazioni che creano buchi nell'acqua insomma e l'acqua del Petrusillo sembrerebbe proprio affetta dalla presenza di idrocarburi, come tesimonia la copiosa moria di pesci nel lago che si è registrata tra il 2010 ed il 2011.

"MAL D'AGRI"...."MAL" FORTORE?
Viggiano e dintorni, area oramai compromessa dalla trivellazioni petrolifere che deve fare i conti con una complessa situazione di inquinamento ambientale. Il Vallo di Diano si è opposto, il Sannio comincia ad organizzarsi. Obiettivo numero uno quello di convocare con una certa celerità un consiglio provinciale sul tema, con la convocazione di tutti i sindaci dei comuni sanniti a rischio trivellazione ed i presidenti delle due Comunità Montane interessate (Tammaro e Fortore). Fare fronte comune insomma, per scongiurare le prime azioni dei colossi petroliferi sul territorio sannita. Poi devono muoversi i parlamentari sanniti, per presentare al ministro Clini un'interrogazione emulando i "colleghi" salernitani. Sorgenti e invasi d'acqua al centro della discussione, in una provincia che vive e continua a vivere sull'agricoltura e sullo sviluppo zootecnico e cerealicolo. Sono 19 i comuni della provincia di Benevento interessati e per alcuni di loro le istanze formulate sarebbero addirittura due. Le istanze presentate presso il Ministero dello Sviluppo Economico , risulterebbero : 1) Istanza della Soc. Italmin exploration s.r.l. presentata il 18/07/2002 al Ministero Sviluppo Economico per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi denominato convenzionalmente “Nusco”; 2) Istanza della Soc. Sviluppo risorse naturali s.r.l. presentata il 16/11/2005 al Ministero Sviluppo Economico per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi denominato convenzionalmente “Santa Croce”; 3) Istanza della Delta Energy s.r.l. presentata il 28/02/2011 al Ministero Sviluppo Economico per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi denominato convenzionalmente “Pietra Spaccata ”.

I comuni sanniti sono Baselice, Campolattaro, Casalduni, Castelpagano, Circello, Castelvetere di Valfortore, Colle Sannita, Foiano in Val Fortore, Fragneto l’Abate, Fragneto Monforte, Molinara, Morcone, Pago Veiano, Pesco Sannita, Pontelandolfo, Reino, San Giorgio la Molara, San Marco dei Cavoti.

Gaetano Vessichelli

lunedì 11 giugno 2012

Documentario sugli effetti delle estrazioni petrolifere in Val d’Agri nel potentino


Domani, martedì 12 giugno 2012 alle ore 9,30 presso la Sala Consiliare della Rocca dei Rettori, sede della Provincia di Benevento, la Prima commissione consiliare ha organizzato la proiezione di un documentario sugli effetti delle ricerche ed estrazioni petrolifere in Val d’Agri nel potentino. Ne dà comunicazione il vice presidente del Conisglio provinciale di Benevento, Giuseppe Lamparelli, che ha promosso l'iniziativa.

Nel corso dei lavori si discuterà delle recenti concessioni di trivellazioni rilasciate dalla Regione Campania sul territorio di numerosi Comuni del Sannio.
La proiezione sarà curata dall’Associazione Lap Asilo 31 di Benevento.
Oltre ai componenti della Commissione consiliare, saranno presenti nella Sala Consiliare gli assessori provinciali: Gianluca Aceto, delegato all'ambiente, Gianvito Bello, delegato alle politiche energetiche, e Carmine Valentino, delegato alle attività produttive e alle politiche agricole e forestali.

mercoledì 6 giugno 2012

I forestali e le promesse di Caldoro

Postiamo un articolo apparso ieri su ntr24.info dal titolo “Forestazione. Dal vertice Uncem unica certezza lo sblocco dei fondi Fas”.

Lo sblocco dei fondi Fas per la forestazione promesso dal governatore della Campania, Caldoro può essere considerato l'unica certezza raccolta dai venti presidenti delle Comunità Montane che si sono riuniti quest'oggi nella sede dell'UNCEM di Vietri sul Mare.

“Non si sa quando queste risorse arriveranno- spiega Salvatore Brancaccio vicepresidente della Comunità Montana del Fortore che ha preso parte all'incontro in qualità di delegato del presidente, Zaccaria Spina – ma almeno potranno essere utilizzate per le mensilità arretrate”.

Dal vertice in Costiera Amalfitana è arrivata una nuova richiesta indirizzata a Caldoro: “Chiederemo un incontro tra il presidente ed una delegazione dell'Uncem in attesa della riunione del Comitato tecnico regionale sulla forestazione che dovrebbe esserci in questa settimana”.
Nel frattempo nei prossimi giorni si terrà una conferenza stampa per annunciare l'autoconvocazione permanente in consiglio regionale di tutti i sindaci e presidenti degli enti montani.

“E' sicuramente un fatto positivo – ha commentato il presidente della Comunità del Fortore, Spina - che la Regione riconosca l'importanza del settore forestazione parlando di programmazione, sblocco di fondi ma, mentre si discute di futuro, resta però drammatico ed incerto il presente. Oltre agli intenti abbiamo bisogno di interventi nel più breve tempo possibile”.

www.ntr24.info

domenica 3 giugno 2012

Serra Pastore, dalla Regione arriva l’ok per la bonifica. Ma mancano i fondi


Dalla Regione Campania arriva il via libera al progetto definitivo per la bonifica della discarica di San Bartolomeo in Galdo di Serra Pastore. Il progetto fu presentato nel 2009 dalla Provincia di Benevento e fu affidato alla Astir spa, società in house della Regione Campania. Quello del progetto di bonifica di Serra Pastore è stato un iter difficile. Più volte, infatti, la Regione è stata costretta a rivedere e sollecitare variazioni e integrazioni rispetto ai piani e alle documentazioni presentate.

Iter che finalmente sembra concluso. Il progetto prevede la realizzazione di una vasca per raccogliere le acque piovane, un sistema di raccolta e trattamento del biogas, un’indagine sulla contaminazione dei terreni circostanti la discarica e lo smaltimento e trattamento dei terreni inquinati. Inoltre nel progetto sono previsti interventi per mettere in sicurezza i terreni limitrofi alla discarica, visto l’alto rischio di frane presenti sul territorio.

L’importo complessivo della bonifica si aggira intorno ai 2 milioni e 800 mila euro, mentre i costi per la gestione e il monitoraggio della stessa sono stimati in circa 3 milioni e 600 mila euro.
Sembra, dunque, giunta al capolinea la questione della discarica di Serra Pastore, anche se il sindaco e gli amministratori di San Bartolomeo in Galdo non sono ottimisti. A preoccupare Vincenzo Sangregorio è la mancanza di fondi a copertura del progetto. “Al di là dei tempi tecnici – dice il sindaco di San Bartolomeo – a oggi ancora non sappiamo con quali soldi sarà realizzato il progetto, inoltre non è chiaro di chi sarà la competenza della gestione del progetto e del piano post-operativo”. “Inoltre – conclude Sangregorio – vorremmo sapere perché San Bartolomeo non è stato inserito nel piano del ministero dell’Ambiente sul ristoro ambientale come Sant’Arcangelo Trimonte e i paesi limitrofi come Buonalbergo”.

Il calvario della discarica, costruita a metà anni ’90 per servire i comuni del Consorzio Bn3, comincia nel 2003, quando fu individuata come sito per accogliere le frazioni organiche stabilizzate da Casalduni. La discarica fu inoltre destinata ad accogliere anche rifiuti provenienti da Napoli e hinterland per far fronte all’ennesima emergenza rifiuti della Campania.

A niente servirono le proteste dei cittadini fortorini per evitare lo sversamento dell’immondizia proveniente dal capoluogo partenopeo. Venne finalmente chiusa nel 2007 a seguito dell’intervento dell’Autorità giudiziaria, che ne dispose il sequestro dopo la denuncia fatta dal Comitato per la difesa del territorio, rappresentato da Raffaele Iannelli, e da Legambiente. Nel 2009 furono apportati i primi interventi per mettere in sicurezza la discarica a seguito di un incontro in Prefettura, dove si invitava la provincia a prendere misure di urgenza sul sito di Serra Pastore. Dal 2009 la discarica è in attesa della bonifica definitiva, che pare sia in dirittura di arrivo.

tratto da Ottopagine-Benevento

giovedì 31 maggio 2012

L'infinita vicenda del Psaut di San Bartolomeo


Postiamo l'articolo apparso sul quaderno.it in merito all'infinita vicenda del Psau di San Bartolomeo dal titolo: "Manca la documentazione, Psaut S. Bartolomeo in Galdo ancora chiuso. Il sindaco: 'Fiducia nell'Asl'".

Riesplode la polemica a S.Bartolomeo in Galdo sull'apertura del Psaut, struttura di primo intervento in cui è prevista l'assistenza medica per casi minori e l'osservazione medica di breve e piccola chirurgia.

Un punto di "pronto intervento" che la comunità sanbartolomeana (e non solo) attende ormai da oltre 50 anni. Due anni fa, nel febbraio 2010, l'Asl comunicò l'ultimazione dei lavori e, un mese dopo, l'apertura del presidio di via Costa a S.Bartolomeo in Galdo. Annunci e proclami che dal marzo del 2010 si sono sprecati ed apertura che ad oggi è ancora posticipata.

Un rinvio dovuto a quanto pare ad una carenza di documentazione progettuale da parte dell'ufficio tecnico dell'Asl. Ipotesi che il primo cittadino di S.Bartolomeo in Galdo, Vincenzo Sangregorio ha seccamente smentito: "Mi dissocio da queste voci - ha puntualizzato il sindaco al nostro portale - che sono in malafede. C'è un decreto che autorizza l'apertura del Psaut ed ora non c'è più un commissario straordinario a gestire l'Asl ma un direttore. Ho grande fiducia in Michele Rossi che si sta interessando per risolvere questa grana, diversamente un commissario straordinario non avrebbe mai aperto la struttura".

Secondo Sangregorio "il problema è dovuto all'evoluzione normativa, per il resto i lavori sono stati eseguiti, con gli adempimenti dell'Asl che arriveranno a breve verrà annunciata l'effettiva agibilità della struttura con le messe a norma necessarie per l'apertura all'utenza. Proprio nelle prossime ore lo stesso Rossi sarà a S.Bartolomeo in prima persona per discutere dell'apertura del Psaut".

Sangregorio poi non si sbilancia sulla data d'apertura: "Non voglio prendere in giro i mieci concittadini con falsi proclami - ha precisato - perchè questa gente attende da oltre 50 anni l'apertura però posso garantire che ce la stiamo mettendo tutta e che questa situazione la vogliamo risolvere una volta per tutte". In attesa di nuovi risvolti sulla faccenda il Psaut di via Costa resta ancora chiuso.

www.ilquaderno.it

mercoledì 30 maggio 2012

Trivellazioni petrolifere, Aceto chiede gli atti alla Regione

L’assessore all’ambiente della Provincia di Benevento Gianluca Aceto ha presentato alla Regione Campania tre istanze di accesso agli atti per le richieste di concessione di esplorazioni di idrocarburi nel Sannio.

Le istanze, che richiamano formalmente la legge 241 del 1990, sono finalizzate ad acquisire tutta la documentazione a corredo delle pratiche. Con tali richieste, ha spiegato Aceto in una dichiarazione, la Provincia di Benevento intende essere messa almeno a conoscenza di quanto sta accadendo sul territorio sannita per ciò che attiene alle esplorazioni di idrocarburi che sarebbero presenti nel sottosuolo.

«Finora – ha spiegato Aceto – la Regione non ha ritenuto di investire la Provincia di Benevento su queste situazioni. Agli atti dei nostri Uffici infatti non risulta assolutamente nulla del genere. La cosa è sconcertante – ha proseguito l’assessore -; e io devo ancora una volta ringraziare il Comitato “No Luminosa” per aver portato a conoscenza di tutti e quindi anche della Provincia quanto sta maturando alle spalle della collettività sannita. Io ribadisco la volontà di cooperare con il Comitato “No Luminosa” per fare piena luce sulla vicenda e mi auguro che, se possibile, vengano recuperati da parte di tutti i Soggetti titolati le ragioni e il metodo almeno di una concertazione condivisa su queste materie così delicate e che incidono così profondamente sul territorio».

Le istanze presentate da Aceto riguardano gli atti di cui:
1)-al Decreto dirigenziale n° 665 del 20 luglio 2009 – al Decreto Dirigenziale n° 724 dell’8 settembre 2009 – alla Deliberazione Giunta Regionale della Regione Campania n° 550 del 9 luglio 2010 conferimento permesso di ricerca “ Santa Croce “ – Progetto completo di relazioni e allegati tecnici e lo Studio di Impatto Ambientale integrato con Relazione di incidenza presentato dalla Società Sviluppo Risorse Naturali Srlcon sede in Roma Via Reno 5 per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi da denominarsi convenzionalmente “Santa croce;

2)-alla Deliberazione Giunta Regionale della Regione Campania n° 549 del 9 luglio 2010 conferimento permesso di ricerca “ NUSCO “ – Progetto completo di relazioni e allegati tecnici elo Studio di Impatto Ambientale integrato con Relazione di incidenza presentato dalla Società Italmin ExplorationSrlcon sede in Roma Viale Trastevere 249 per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi da denominarsi convenzionalmente “NUSCO”

3)-al Progetto completo di relazioni e allegati tecnici e lo Studio di Impatto Ambientale integrato con Relazione di incidenza presentato dalla Delta Energy Ltd con sede Legale in 43 Park Crescent Brighton East Sussex BN2 3HB Regno Unito elettivamente domiciliata presso lo Studio Legale Turco sito in Roma Viale G. Rossini 9 per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi da denominarsi convenzionalmente “Pietra Spaccata” (Fortore-Tammaro, nda).

martedì 29 maggio 2012

Adsl, la protesta del sindaco di Baselice


Postiamo stralci di un articolo, dal titolo "La Provincia ha ritardato i tempi di attivazione-Il sindaco Domenico Canonico lancia accuse sul mancato funzionamento della linea internet veloce", apparso nei giorni scorsi sul quotidiano Ottopagine-Benevento.

“Entro il 2012 tutti i Comuni, tranne il Fortore, avranno la fibra ottica”. Così si è espresso il Presidente della Provincia Cimitile, dando vita a un grande dissenso in tutto il Fortore. Tali parole, a dir poco emarginanti, hanno destato scalpore nei Comuni interessati (...). L’indagine che ha portato alla suddetta conclusione di Cimitile, è stata fatta su un campione di 550 imprese della provincia di Benevento, le quali parrebbe, non facciano un uso appropriato del collegamento a Internet (...).

Il Sindaco del comune di Baselice, Domenico Canonico, già tanto si è esposto per il problema delle connessione veloce, difatti i lavori per la fibra ottica sono stati portati a termine già da un pezzo, ma ancora non sono attivi sul territorio “è da tre anni che si cerca di risolvere tale situazione – dice il Sindaco – c’è stata anche una gara d’appalto vinta dalla Telecom, ma nulla è stato fatto. Abbiamo segnalato alla Telecom che i lavori sono terminati e la linea ad alta velocità è stata anche collaudata. Si è fatto loro presente che è necessario attivare un servizio per la linea internet ad alta velocità in tempi brevi, anche perché è oggi indispensabile per noi Amministratori, ma anche per le Imprese e la gente di Baselice, disporre di un collegamento celere. Senza riscontro alcuno si è segnalato alla Prefettura di Benevento il disagio”.

A tutto ciò la Telecom ha risposto che essendo l’ADSL una priorità, si sta cercando di delineare nuovi piani affinché tutto il territorio possa avere la copertura per il servizio richiesto, al momento però non è stato possibile raggiungere Baselice. Bisognerà valutare bene per decidere se inserire la centrale che serve il comune di Baselice “nei nostri prossimi programmi di sviluppo”. Così, in data 22 Maggio, si è segnalato all’Assessore Guido Trombetti – Regione Campania – di nuovo quanto sopra esposto allegando i tentativi precedenti “si chiede l’Adsl perché la linea attuale, poco efficace e discontinua, porta gravi disagi ai cittadini e a questa Amministrazione - continua il Sindaco – da normativa vigente, gli Atti Amministrativi devono essere pubblicati sull’Albo Pretorio online, più di una volta la nostra linea ci ha dato problemi in tal senso, sia con i cittadini sia con i gruppi di minoranza e ciò può configurare responsabilità che, seppur non siano addebitabili all’Amministrazione attiva, comunque può creare disagi”.

Si è in attesa adesso di una risposta, si spera positiva “la situazione ci rattrista – dice il Sindaco – per quanto riguarda la linea internet veloce, la Provincia ha ritardato i tempi di attivazione, speriamo in un esito positivo a breve termine”.

tratto da Ottopagine-Benevento

lunedì 28 maggio 2012

Montefalcone: Il 3 giugno 'A piedi nel Fortore lungo i sentieri del vento'


Si rinnova l'appuntamento con la passeggiata ecologica "A piedi nel Fortore lungo i sentieri del vento" tradizionale giornata tra natura e trekking organizzata dall'Arci Uisp di Montefalcone Valfortore.

La "Passeggiata" si terrà domenica 3 giugno e prenderà il via da piazza Medaglie d'Oro a Montefalcone in prima mattinata. La manifestazione è giunta alla sua 64esima edizione, la 22esima organizzata dal circolo Arci Uisp del comune fortorino. La lunga giornata di cammino toccherà quest'anno ben tre comuni (Montefalcone, Ginestra degli Schiavoni e S.Giorgio la Molara) che verranno raggiunti dai partecipanti percorrendo esclusivamente i vecchi sentieri dei tre comuni.

Sei i punti di ristoro previsti per l'edizione 2012. La manifestazione verrà dunque completata dalla riscoperta degli antichi sapori con stand gastronomici lungo il percorso e musica etnica e popolare nei due punti ristoro previsti a pranzo ed al termine della giornata.

www.ilquaderno.it

mercoledì 23 maggio 2012

L'Imu e gli emigranti


Pervengono alle studio molte mail da parte di emigrati all’estero in merito alla nuova imposta patrimoniale IMU. I dubbi, tutti legittimi, vertono per la maggior parte sulla possibilità di assimilare ad abitazione principale gli immobili da loro posseduti in Italia e conseguentemente sull’aliquota da applicare per il calcolo dell’imposta.

La risposta è concettualmente semplice! Ad oggi se non ci saranno altri ripensamenti da parte del legislatore, con la conversione in legge del decreto fiscale 16/2012, la decisione ultima spetta ai Comuni.

Infatti sono loro che, con regolamento comunale, hanno la facoltà di assimilare ad abitazione principale le case degli italiani residenti all’estero, consentendo agli stessi di applicare l’aliquota agevolata del 4 per mille e usufruire delle relative detrazioni.

Se entro la data di pagamento della I rata (16 giugno 2012) i comuni non avranno regolamentato nulla a proposito, l’aliquota da applicare a tali abitazioni sarà del 7,60 per mille.

Dott. Igino Casillo
Studio di consulenza fiscale e commerciale
(Montefalcone di Valfortore)


tratto da www.valfortore.it

martedì 22 maggio 2012

Internet, banda larga per il Sannio ma non per il Fortore


Ci risiamo. Ancora una volta ad essere discriminati sono le popolazioni - e non i cittadini, i quali si presume siano portatori di diritti - del Fortore. Basti leggere, per accorgersene, quest'articolo apparso su 'ntr24.info' dal sottotitolo: Il presidente Cimitile assicura:"Entro il 2012 tutti i comuni, tranne il Fortore, avranno la fibra ottica". Ebbene divertitevi (si fa per dire) a leggere il pezzo

"Il 70 per cento del territorio sannita non è coperto dalla larga banda". Lo ha detto Claudio Cipollini, direttore generale Retecamere, presentando i risultati emersi dal "Rapporto provinciale sullo stato infrastrutturale della Banda Larga", promosso dall'ente camerale sannita.

"La Camera di Commercio di Benevento - ha aggiunto il suo presidente Gennaro Masiello - ha realizzato attraverso Retecamere, società del sistema camerale, un'indagine campionaria telefonica sulle imprese della provincia di Benevento per verificare lo stato dell'arte dei servizi ICT resi disponibili dalla Banda Larga evidenziandone eventuali criticità, grado di conoscenza specifica e livello di utilizzo e fabbisogni delle imprese".

L'indagine è stata condotta su un campione rappresentativo dell'universo delle imprese della provincia di Benevento (550 imprese), quota fissa limitatamente alle imprese individuali (50 imprese) e stratificazione per tipologia di attività e classe di addetti. L'indagine ha avuto come obiettivo quello di fotografare le imprese rispetto alla disponibilità della connessione internet attuale in termini di dotazione tecniche, conoscenza e utilizzo e ha raccolto le desiderata delle stesse sulla banda larga. In questo modo i risultati della diffusione della connessione sono state incrociate con le istanze degli imprenditori (secondo le aggregazioni di settore) al fine di rilevare l'effettiva esigenza di diffusione della banda larga e del suo utilizzo.


Cimitile: tranne il Fortore, entro il 2012 tutti coperti

"Tutto il territorio provinciale sannita, fatta eccezione per otto comuni del Fortore, entro la fine di quest'anno avranno la fibra ottica". Lo ha detto Aniello Cimitile, presidente della Provincia di Benevento, partecipando alla presentazione del "Rapporto provinciale sullo stato infrastrutturale della Banda Larga", promosso dall'ente camerale sannita, insieme a Gennaro Masiello (presidente Camera Commercio Benevento) e Claudio Cipollini (direttore generale Retecamere).

www.ntr24.info

lunedì 21 maggio 2012

Senza simboli o bandiera per ricordare Falcone e contro la mafia


(Sanniopress) – “E’ nata spontaneamente da Facebook l’idea di scendere in strada contro le mafie a seguito dell’orrendo atto di violenza pubblica perpetrato a Brindisi, nel quale ha perso la vita una 16enne innocente e sono rimasti feriti altri giovani. L’occasione sarà mercoledì 23 maggio, ventesimo anniversario dell’uccisione del giudice antimafia Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e degli uomini della scorta, nella strage di Capaci”.

A ricordarlo, con una nota inviata alla stampa, è l’associazione Benevento Città Racconta, che spiega: “In pochi minuti, già nel primissimo pomeriggio di sabato 19 maggio, è stata presa la decisione collettiva di promuovere un corteo, spontaneo ed unitario, per far salire forte il grido antimafia e per la legalità anche da Benevento, in ricordo di Giovanni Falcone e delle vittime di mafia, ma anche delle vittime di Brindisi, sebbene non sia ancora stato appurato chi abbia compiuto il vile attentato e chi ne siano i mandanti. L’iniziativa non vuole essere di questa o di quell’altra associazione ma di tutti i cittadini, senza bandiere o colori sociali nè alcun vincolo istituzionale. Il raduno del corteo è previsto alle ore 19 presso il Corso Garibaldi, all’altezza di Piazza Orsini.

Da lì si procederà risalendo il corso cittadino fino alla Prefettura di Benevento dove si celebrerà un momento di riflessione collettiva affidata alla libera espressione dei privati cittadini che parteciperanno all’evento commemorativo. L’associazione Benevento Città Racconta si è proposta esclusivamente come coordinamento dell’iniziativa, al fine di raccogliere idee, contributi concreti e proposte in merito allo svolgimento del corteo, soprattutto da parte delle numerose altre associazioni beneventane e sannite sensibili alle tematiche della legalità. Per confernare la partecipazione al corteo è possibile contattare l’indirizzo email associazionebcr@gmail.com oppure visitare la pagina Facebook ufficiale dell’evento all’indirizzowww.facebook.com/events/176464365813502. Questo vuole essere soprattutto il corteo dei giovani, e sarebbe bellissimo se il 23 maggio a Benevento si registrasse la partecipazione degli alunni di tutte le scuole, i licei e gli isituti professionali della città”.

giovedì 17 maggio 2012

Il Fortore tra le zone di ricerca petrolifera

Postiamo un interessante articolo apparso su ntr24.tv dal titolo "Sondaggi petroliferi nel Sannio: sono tre le richieste. La Provincia tenta le vie legali". Il 'pezzo' ci interessa molto da vicino in quanto alcune richieste di ricerca di idrocarburi sono state fatte proprio ad alcuni Comuni del Fortore, come già pubblicato in altri articoli.

Spulciando tra i faldoni, controllando la posta, non vi è traccia negli uffici provinciali di una comunicazione da parte della Regione Campania su richieste di autorizzazioni a sondaggi petroliferi nel territorio sannita.

E’ passata una settimana dall’incontro tra l’assessore all’ambiente Gianluca Aceto ed i componenti del comitato No Luminosa che avevano sollevato la questione, parlando di un progetto presentato a Palazzo Santa Lucia per conto di una società petrolifera, la Delta Energy, che interesserebbe ben 18 comuni del Sannio (Fortore-Tammaro, nda) e che va sotto il nome di “Pietra Spaccata”.

La Provincia di Benevento non ne era conoscenza. Sembrerebbe però che in alcuni dei territori citati nella richiesta d’intervento sia in effetti arrivata una comunicazione tramite corriere. Ma l’assessore all’ambiente ribadisce che “non solo non è stato ricevuto alcun documento, ma neppure l’ente è stato mai invitato a conferenze di servizi che solitamente in questi casi si realizzano. Ora la pratica è nelle mani dell’ufficio legale della Rocca dei Rettori, che sta valutando se ci sono stati eventuali vizi di forma nella procedura adottata dalla Regione Campania”.

Intanto si apprende che “i progetti di estrazione petrolifera che interessano il Sannio sono tre. Oltre a “Pietra Spaccata” dove il procedimento autorizzativo è ancora in fase iniziale, per altri due che vanno sotto il nome di “Santa Croce del Sannio” e “Nusco”, l’iter si è già concluso favorevolmente”.

Lo ha spiegato Vincenzo Portoghese, esponente del Comitato NoLuminosa di Benevento: “Noi - ha aggiunto - siamo in contatto con altri comitati dell’avellinese e del Molise, quei territori cioè che ricadono insieme alla nostra provincia nelle aree indicate come “Santa Croce” e “Nusco”.

In questi giorni - ha concluso Portoghese - presenteremo, anche di concerto con l’assessorato all’ambiente, una richiesta ufficiale di tutta la documentazione alla Regione Campania, per capire se è stato fatto tutto secondo regole e se siamo ancora in tempo per opporci a questa scellerata idea di cercare il petrolio nel Sannio”.

www.ntr24.tv

mercoledì 16 maggio 2012

Scavi petroliferi e salute dei cittadini sanniti

di Billy Nuzzolillo

(Sanniopress) – Nel corso dell’interessante convegno sul possibile rapporto tra la presenza di rifiuti e l’aumento esponenziale dei tumori, svoltosi sabato scorso a Paduli su iniziativa del Codisam, il sindaco di Fragneto Monforte, Raffaele Caputo (che da tempo si batte per conoscere gli effetti sulla popolazione derivanti dalla presenza del vicino Cdr di Casalduni), ha illustrato un dato molto inquietante e finora passato quasi inosservato.

Il bando di attuazione della misura 121 (“Ammodernamento delle aziende agricole”) del P.S.R. Campania 2007 – 2013 prevede che “le aziende agricole che richiedono l’aiuto per la realizzazione di investimenti tesi a migliorare e/o razionalizzare l’utilizzo dell’acqua devono dimostrare l’effettiva e legittima possibilità di utilizzo della risorsa idrica”.

E fin qui nulla di strano.

Al capoverso successivo, però, viene fuori una condizione che lascia davvero perplessi: “Per le superfici ubicate nel raggio di 1 chilometro dai siti inquinati indicati nel Piano Regionale di Bonifica dei siti inquinati della Regione Campania (deliberazione della Giunta Regionale n. 711 del 13.06.2005, Burc 9.9.2005), fatta salva ogni altra condizione ostativa, le aziende potranno richiedere finanziamenti esclusivamente per la realizzazione di investimenti riferiti a produzioni non destinate direttamente o indirettamente alla catena alimentare (no food: fiori, colture inserite nella filiera bioenergetica, verde ornamentale , vasche liquami zootecnici, magazzini e depositi, infrastrutture, etc.)”.

E quali sono i siti inquinati individuati (con relative coordinate) nella suddetta deliberazione dalla Regione Campania in provincia di Benevento?

Presto detto: Benevento (479.781,9 est e 4.543.804,0; 484.056,0 est 4.554.344,00 nord), Circello (484.155,0 est e 4.577.800,0 nord, Colle Sannita (487.638,0 est e 4.582.564,0 nord), Foglianise (472070,0 est e 4.557.083,0 nord), Morcone (467.025,5 est e 4.578.451,5 nord), Pietrelcina 486.747,0 est 4.561.932,0 nord), San Bartolomeo in Galdo (500.225,7 est e 4.587.572,8 nord) e San Marco dei Cavoti (488.606,0 est e 4.574.531,0 nord; 488.856,0 est e 4.573.105,0 nord).

Ovvero, come ha spiegato lo stesso sindaco di Fragneto, si tratta dei siti dove sono avvenute in passato le trivellazione per la ricerca del petrolio.

Ora è bene ricordare che, secondo il Piano Regionale di Bonifica, viene definito inquinato “il sito che presenta livelli di contaminazione o alterazioni chimiche, fisiche o biologiche del suolo, o del sottosuolo, o delle acque superficiali, o di quelle sotterranee, tali da determinare un pericolo per la salute pubblica o per l’ambiente naturale o costruito”.

Interpellato dal quotidiano Ottopagine, il responsabile del Dipartimento provinciale dell’Artpac, Pietro Mainolfi, ha chiarito che “gli inquinanti riscontrati sono addebitabili perlopiù alle ricadute sulla matrice suolo delle attività estrattive. Si tratta soprattutto di scisti bituminosi, vale a dire blocchi di terreno impregnati di idrocarburi, che al contatto con il terreno ne provocano la contaminazione e pertanto vanno sottoposti a bonifica. Va inoltre considerato che le aziende impegnate nella trivellazione utilizzavano grandi quantità di lubrificanti per agevolare la perforazione in quanto le macchine dovevano arrivare a grandi profondità, anche migliaia di chilometri”.

E sempre nell’ambito dell’approfondimento curato dal collega Paolo Bocchino su Ottopagine emerge, ad esempio, che a San Marco dei Cavoti l’Arpac ha proceduto ad un monitoraggio dell’area mentre a Colle Sannita sono in fase di ultimazione i lavori di bonifica del sito oggetto di trivellazioni.

A questo punto è, quindi, lecito chiedersi: qual è la situazione degli altri siti, tra cui quello di località Parata a Cerreto Sannita (che viene erroneamente localizzato nel confinante comune di Morcone), dove normalmente pascolano numerosi animali e il cui sottosuolo è attraversato da sorgenti idriche?

E ancora: quali iniziative hanno adottato i Comuni sul cui territorio sono avvenute le trivellazioni petrolifere per la salvaguardia della salute dei propri cittadini visto i siti in questione vengono ufficialmente definiti “inquinati” dal Piano Regionale di Bonifica della Regione Campania?

lunedì 14 maggio 2012

Per Facebook Baselice è in Molise


Per Facebook Baselice si trova in Molise. In un sondaggio - che pubblichiamo qui di seguito - apparso sul socialnetwork il comune fortorino non apparterrebbe alla Campania. Ora a noi ciò non dispiace ma è ovvio che quelli di Facebook dovrebbero studiare un po' di più la geografia.



A che distanza vivi da Baselice (Molise, Italy)?
Vivo qui
Vivo in un quartiere periferico o in una città vicina
Vivo a meno di 100 km da Baselice
Vivo in un'altra città in Italy
Vivo in un altro Paese

venerdì 11 maggio 2012

Fiumi nel Sannio inquinati. Si indaga su 39 comuni del beneventano

Sabato, Calore ed Isclero: tre fiumi che attraversano il territorio della provincia di Benevento sarebbero inquinati dagli scarichi fognari. È quanto si evince dall’inchiesta “Fluminà” scattata circa sei mesi fa. La procura di Benevento ha chiuso le indagini a carico di 39 sindaci (su 78 comuni della provincia sannita) o ex primi cittadini di comuni del beneventano.

Le indagini hanno visto in campo il Nucleo Investigativo provinciale di Polizia ambientale del Corpo forestale dello Stato, l’Arpac (l’agenzia regionale di protezione ambientale della Campania) e l’Istituto Superiore di Sanità che ha eseguito un ciclo di campionamenti eco-biologici nei fiumi alla ricerca di tracce di salmonella. In alcuni casi, i reflui sarebbero finiti senza alcun trattamento nei corsi d’acqua, mentre altre volte venivano mal depurati.

I 39 comuni del Sannio coinvolti nelle indagini della Procura sono: Airola, Apice, Buonalbergo, Campolattaro, Casalduni, Castelfranco in Miscano, Morcone, Castelpagano, Castelpoto, Castelvenere, Cautano, Circello, Durazzano, Foglianise, Fragneto L'Abate, Ginestra degli Schiavoni, Moiano, Morcone, Pago Veiano, Pannarano, Paolisi, Paupisi, Ponte, San Giorgio del Sannio, San Lupo, San Martino Sannita, San Nicola Manfredi, Sant'Angelo a Cupolo, Sassinoro, Solopaca, Torrecuso Vitulano.

"Credo che specialmente per i piccoli comuni - ha commentato il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, sia venuto meno il ruolo di coordinamento degli enti sovraordinati a partire dalla Regione. Non si spiegherebbe altrimenti un numero così alto di sindaci oggetto di indagine".

www.ilquaderno.it