Una delle cause principali del brigantaggio post-unitario nel Fortore, ed in tutto il meridione d’Italia, è l’estrema miseria della classe contadina. In questa fase storica la proprietà agraria è nelle mani di poche persone: questi danno in fitto un pezzetto della loro terra ai contadini in cambio di un canone altissimo, altre volte invece i proprietari terrieri chiamavano direttamente il bracciante a lavorare la loro terra redistribuendolo in natura. Ma a far traboccare la goccia dal vaso ci pensa il nuovo governo unitario introducendo la leva obbligatoria.
lunedì 11 novembre 2019
Briganti della Valfortore
di Antonio Bianco
Una delle cause principali del brigantaggio post-unitario nel Fortore, ed in tutto il meridione d’Italia, è l’estrema miseria della classe contadina. In questa fase storica la proprietà agraria è nelle mani di poche persone: questi danno in fitto un pezzetto della loro terra ai contadini in cambio di un canone altissimo, altre volte invece i proprietari terrieri chiamavano direttamente il bracciante a lavorare la loro terra redistribuendolo in natura. Ma a far traboccare la goccia dal vaso ci pensa il nuovo governo unitario introducendo la leva obbligatoria.
Una delle cause principali del brigantaggio post-unitario nel Fortore, ed in tutto il meridione d’Italia, è l’estrema miseria della classe contadina. In questa fase storica la proprietà agraria è nelle mani di poche persone: questi danno in fitto un pezzetto della loro terra ai contadini in cambio di un canone altissimo, altre volte invece i proprietari terrieri chiamavano direttamente il bracciante a lavorare la loro terra redistribuendolo in natura. Ma a far traboccare la goccia dal vaso ci pensa il nuovo governo unitario introducendo la leva obbligatoria.
martedì 5 novembre 2019
La misura
Crepa interna, spopolamento Fortore |
Me ne andai prima di partire, perché il paese mi sembrava
stretto ed in discesa. Sbig* che sembra puntare i piedi per restare aggrappato
al costone per non scivolare verso il fiume. Prima il ritorno ogni mese, ogni
due, poi via via più lunghi i tempi.
Il dialetto che non ho mai saputo parlare bene, gli anziani
e la saggezza, gli anziani e l’arretratezza. La lentezza. L’approssimazione.
Commiserazione ed invidia. E l’orgoglio che viene fuori quando sai da dove
vieni. Il legame che si riallaccia ogni volta che si sale per le curve, anzi,
per l’Amborchia, perché sai che fra pochi chilometri sarai a casa.
sabato 2 novembre 2019
Terra mia
Crepa interna, spopolamento Fortore |
Cara terra mia, per la prima volta, dopo una lunga
riflessione, ho deciso di scriverti una lettera convinto che questa forma di
comunicazione sia da considerarsi la più diretta, la più confidenziale e
certamente la più ricca di motivazioni sentimentali. Sono sicuro, nonostante
siano trascorsi tanti anni, che ancora ti ricordi di me e del
"familiar" legame che ci unisce.
venerdì 1 novembre 2019
Scelte
Crepa interna, spopolamento Fortore |
Vent’anni. Sono vent’anni che sono andata via da San
Bartolomeo. Sono andata via per frequentare l’università, per diventare quello
che sin da bambina ho sempre sognato di essere: una giornalista. E oggi posso
dire, con una certa soddisfazione, di esserci riuscita. A volte mi chiedo quanto sarebbe stata diversa la mia vita
se fossi rimasta in “zona”, se avessi deciso di fermarmi o di ritornare a un
certo punto del mio percorso.
giovedì 31 ottobre 2019
A Foiano, il mio paese
Crepa interna, spopolamento Fortore |
di Antonio Di Stazio
Debbo innanzitutto confessare di provare ancora oggi, dopo
tanto tempo (sono andato definitivamente via dal paese nel 1984), un forte senso
di vuoto, una sorta di “colpa” per non aver avuto la forza di restare, per
tentare di migliorare (com’è naturale per qualsiasi membro di una comunità) le
condizioni di vita di chi, come me, è nato e cresciuto in un territorio lontano
dalla storia – quella che conta – poiché da sempre abbandonato a se stesso da
una classe politica inetta, incapace anche solo di pensare ad una prospettiva
di progresso sociale ed economico.
mercoledì 30 ottobre 2019
1973
Crepa interna, spopolamento Fortore |
sabato 19 ottobre 2019
Si laurea in fisica a Bologna, congratulazioni a Salvatore Bianco
Il neo dottore Salvatore Bianco |
giovedì 17 ottobre 2019
Globalizzazione e Aree interne, Accrocca e Bertinotti a confronto
Clicca per ingrandire |
martedì 1 ottobre 2019
San Bartolomeo, la sede della Cgil intitolata a Pasquale Giantomaso
Per il programma clicca sulla foto |
A Pasquale Giantomaso, storico segretario della Camera di
lavoro di San Bartolomeo, verrà intitolata l’attuale sede della Flc Cgil. Giantomaso
è stato uno dei capi della famosa Marcia della Fame del 1957, che doveva
portare a Roma le rimostranze dei disoccupati fortorini. I braccianti furono fermati a San Marco dei
Cavoti da una carica della “celere” di Tambroni. Toccante la testimonianza dello stesso Giantomaso per il
60esimo anniversario della protesta organizzato due anni fa nella sua cittadina
natale alla presenza dell’indimenticabile regista, Ugo Gregoretti. Appena qualche
mese dopo, Giantomaso purtroppo è venuto a mancare. Il 5 ottobre prossimo ci sarà l’intitolazione
della sede alla presenza dei figli, delle
istituzioni locali, dei dirigenti sindacali provinciali e dei prof delle scuole del centro
fortorino.
venerdì 27 settembre 2019
Torrente Cervaro, 8mila anni fa l'industria microlitica in selce
Foto: Antonio Virgilio |
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